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COL CONSIGLIO COMUNALE DEL 30 LUGLIO LA MAGIORANZA APORE LA CAMPAGNA ELETTORALE
Della seduta consigliare del 30 luglio diamo solo un report della parte
relativa alle opere pubbliche (neanche tutte quelle elencate nella
seduta), vale a dire gli interventi degli ass. Conti e Cavagna.
Sinteticamente i due assessori hanno descritto un libriccino dei sogni
vista la nomale celerità con cui si concretizzano sia i progetti che
gli appalti dei lavori e la finizione degli stessi. Partiamo dal fatto
che entro la metà giugno 2022 ci sarà un nuovo sindaco (anche se
la Gamba immagina e spera di succedere a se stessa) e quindi – visto la
sguarnimento dell'ufficio tecnico e la burocrazia che i
funzionari mettono in atto per premiare al meglio possibile i
professionisti (a scapito della velocità di realizzazione) e i criteri
clientelari nella scelta delle imprese, c'è poco da sperare.
Ascoltando la coppia Conti-Cavagna (e le loro incertezze) e proiettando
le loro parole nella realtà ti viene da dire che non raccontano
palle a raffica ma non dicono mai la verità nella sua interezza ed alla
fine ti rendi conto che sulle palle sopravvivono.
Sicuramente per giugno 2022 …
(1) non sarà pronta la rotonda di via Lecco (non hanno nemmeno il progetto esecutivo) ,
(2) non sarà pronta nemmeno la ciclabile dalla Roncola all'Isolotto di
Ponte san Pietro (vogliono creare una discarica di materiali nel
boschetto che si sono fatti assegnare dal Demanio, cioè dentro gli
antichi letti del Brembo e del Quisa. Questa discarica dovrebbe servire
a creare un passaggio livellato tra la pista ciclabile
quando arriva a via Brembo e la passerella. Lette però le
condizioni a cui il Demanio ha concesso l'uso di quel boschetto
quando vedranno che vogliono fare una discarica di materiali per
creare la pista... storceranno parecchio le orecchie. Il Demanio ha
concesso al Comune il boschetto consentendogli SOLO di tagliare
gli spini e raccogliere i rami secchi cadono dagli alberi: NON POSSONO
TOCCARE NEPPURE UN SASSO. Sostanzialmente li dentro il comune può fare
solo il giardiniere, altro che creare una discarica ad usum pista
ciclabile.
(3) non sarà pronta nemmeno la ciclabile Albegno-Curno (occorre il
progetto e il tracciamento delle corsie ciclabili sulle strade
esistenti sia ad Albegno che a Curno)
(4) nessuna accenno alla pista ciclabile da via Marconi-Ruffilli-Oltre Serio verso l'ospedale Papa Giovanni.
(5) impensabile che entro meno di un anno sia pronto il progetto
esecutivo di quella “cosa strana” che sarà il “centro
polifunzionale per anziani” di via IV Novem- bre. L'ass. Conti ha
dedicato una decina di minuti per illustrare la “cosa strana” ed ha
affastellato una sequenza di parole senza che nemmeno lui sapesse cosa
ci sarà “dentro”. L'unico aspetto che s'è compreso è che sarà una
iniziativa comunale, senza alcun rapporto con quanto previsto nel PNRR.
Il Recovery Plan – ovvero Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
(PNRR) , approvato nello scorso aprile, prevede diversi interventi in
campo sanitario. Uno di questi interventi prevede la realizzazione
entro il 2026 di 1.288 Case della Comunità. Le Case della Comunità sono
strutture sanitarie, promotrici di un modello di intervento
multidisciplinare, nonché luoghi privilegiati per la progettazione di
interventi di carattere sociale e di integrazione sociosanitaria. La
sede della Casa della Comunità deve essere visibile e facilmente
accessibile per la comunità di riferimento perché è il luogo dove il
cittadino può trovare una risposta adeguata alle diverse esigenze
sanitarie o sociosanitarie.
In queste strutture, al fine di poter fornire tutti i servizi sanitari
di base, il Medico di Medicina Generale e il Pediatri di Libera
lavorano in équipe, in collaborazione con gli infermieri di famiglia,
gli specialisti ambulatoriali e gli altri professionisti sanitari quali
logopedisti, fisioterapisti, dietologi, tecnici della riabilitazione e
altri. La presenza degli assistenti sociali nelle Case della Comunità
rafforzerà il ruolo dei servizi sociali territoriali nonché una loro
maggiore integrazione con la componente sanitaria assistenziale.
La figura chiave nella Casa della Comunità sarà l'infermiere di
famiglia, figura già introdotta dal Decreto Legge n. 34/2020 che,
grazie alle sue conoscenze e competenze specialistiche nel settore
delle cure primarie e della sanità pubblica, diventa il professionista
responsabile dei processi infermieristici in famiglia e Comunità.
(6) Si è compreso invece benissimo cosa accadrà nel CVI1 sotto la
voce che prevede la ristrutturazione della pista di atletica e i
nuovi spogliatoi. Partiamo da questi ultimi. Verranno edificati tra la
tribuna del campo a 11 e il campo in terra a 7. Sarà un
parallelepipedo di un solo piano fuori terra con un garage
interrato. A parte la cavolata di inserire un volume in questo spazio
così ristretto dal ragionamento fatto da Conti emerge chiaro il
disegno per cui i due campi di calcio e la pista di atletica diverranno
del tutto autonomi dentro il CVI1 e questo fa capire che
sostanzialmente il destino di queste strutture sarà quella di restare a
carico del comune mentre i tennis, che (forse) sono i soli impianti che
rendono, verranno sostanzialmente privatizzati con la finta
dell'affitto.
Il destino del CVI1 nella testa della giunta Gamba è quello di un bar
ristorante affittato a dei privati. A fianco la mensa delle
scuole (altra cappellata made in centrosinistra). Un'altra prozione
saranno i campi di tennis cogli attuali spogliatoi e il PROPRIO bar
ristorante. Infine quarto spezzone i campi di calcio e la pista di
atletica che resterà in mano al Comune (ed ovviamente avrà pure
questa il suo bar ristorante).
(7) è stato breve l'accenno ai problemi connessi col raddoppio delle
ferrovia tra la città e Curno (arriverà all'altezza della metà del
capannone Eurotrade di via Manzù) salvo sottolineare che formalmente
RFI ha peso in essame le osservazioni del Comune di Curno. Conti ha
dimenticato di dire che finora non c'è stato però alcun riscontro
concreto.
La parola è poi passata al consigliere Cavagna che s'è scoperto
incaricato di seguire i progetti locali e intercomunali delle piste
ciclabile nell'ambito di un finanziamento proposto dalla Regione per la
rete ciclabile dell'Isola verso la città di Bergamo. Grande euforia per
l'accordo di programma per dare l'assalto al finanziamento regionale
(c'era da dubitare?) da parte dei comuni dell'Isola e di Curno
salvo il fatto che i soldi previsti serviranno solo per il progetto,
vale a dire che la lobby degli architetti ingegneri e geometri
(dimenticando geologi e idraulici) avranno di che sfamarsi per qualche
quinquennio dal momento che poi saranno i Comuni a spendere di tasca
propria ed è assai poco credibile che gli abitanti dell'Isola
freghi qualcosa di venire a Bergamo in bicicletta.
E' una delle classiche trovate dei “verdi di carta” vale a dire
dei progettisti ambientalisti amanti dei foglietti da cento euro spesi
a ufa dalla Regione. Non importa se la maggior parte del PIL dell'Isola
derivi dai suoi rapporti col Milanese e la Brianza e l'unica relazione
con la città, è quella relativa alla burocrazia di una stato e di una
regione centralizzati al massimo.
Interessante notare come l'eloquio dell'ass. Conti sia quello
dell'affabulatore che vuole farti credere che gli asini volano per il
tuo bene mentre quello di Cavagna ti vuole fare credere che
gli asini sono già qui – stolto che sei non li senti ragliare e
scalpitare?- e basta che tu li cavalchi e siamo a posto. Peccato
che tutto quello che hanno raccontato ha dietro un grosso pezzo di
verità non detta per la quale oltre a non avere idee chiare (a
parte quella di mettere le mani sui soldi e sulla spartizione degli
incarichi a gogo) sono tutti progetti che non fanno i conti con l'oste.
Vale a dire: una volta realizzate tutte queste opere, con che soldi
verranno mantenute?.
Inutile che la sindaca Gamba si lamenti col ministro Brunetta
rivendicando quel 1.938.502,58 di euro che da Curno prendono la
via di Roma (sottinteso nella lettera della Gamba: ladrona) raccolti
localmente dall'IMU del commerciale salvo poi verificare che il Comune
di Curno ha portato a casa come finanziamenti * regionali e
nazionali contro la pandemia oltre 1,3 milioni che sono stati tutti
investiti – guarda caso- per la ristrutturazione dei due CVI che
saranno dati in affitto ai privati per una miseria di fitto mensile.
[ *: la pandemia ha ridotto le entrate del comune per via del lockdown
e della crisi in generale e lo Stato ha fatto debito pubblico per
ripianare i deficit delle entrate comunali ed anche per aiutare
famiglie privati imprese. In concreto però Curno ha incassato per altre
vie un grande cifra che può destinare a investimenti. In famiglia
quello che prende il padre e quello che prende la madre sono due realtà
differenti che però si sommano ma poi alla fine dove non arriva uno
arriva il secondo. Lo stesso nei comuni. Se invece di esserci due
entrate in famiglia ce ne fosse una sola, bisogna… starci dentro
anziché ricostruire i campi sportivi]
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LA LETTERA DELLA SINDACA AL MINISTRO BRUNETTA E ALTRI DUE
Non erano trascorse nemmeno 24 ore dalla pubblicazione dell'articolo
sul Bugiardino che la sindaca Gamba ha ritenuto di rendere nota la
poderosa lettera di cinque pagine cinque che ha spedito al ministro
Brunetta (ed ai due presidenti dell'ANCI nazionale e lombarda)
contenente una richiesta di aiuto al fine di poter garantire efficienza
ed efficacia all'azione amministrativa locale. Il problema starebbe nel
fatto che da 42 dipendenti in servizio al Comune nel 2001 con
7193 abitanti si è arrivati al 2021 con 29 dipendenti con 7491
abitanti e nei prossimi mesi altri ne perderà un altro paio.
Anche nei Comuni come nelle imprese private accade che i dipendenti se
ne vanno in pensione oppure i migliori cercano alternative
economiche e di convivenza (coi colleghi e la politica locale)
migliori. Magari mirano a un semplice avvicinamento a casa-lavoro.
La pandemia poi, a parte la sgaggia per l'infezione che ha colpito
tutti gli italiani, è stata una autentica pacchia per i dipendenti
pubblici che non possono nemmeno essere messi in cassa
integrazione. Un anno e mezzo vissuto pacificamente alla grande senza
dei rompiscatole davanti allo sportello.
La lettura della poderosa lettera d'aiuto della sindaca al ministro ci
ha ricordato i complicatissimi interventi nelle sedute
consigliari da parte del capogruppo di minoranza (Locatelli)
regolarmente abituato a lunghe citazioni di leggi per contestare la
prassi adottata dalla maggioranza nell'adottare approvare le delibere.
Certe malattie inutili infettano sia la minoranza che la maggioranza.
Noi ironicamente abbiamo sintetizzato la lettera della sindaca nel riquadro.
L'idea che ciascun comune risolva i problemi del reperimento del
personale da solo è leggermente folle all'alba del 2021 in quanto non
ha alcun senso che esistano in Italia 7.903 comuni quando ne
basterebbero 1/3 e forse anche meno. E non tanto per il costo di
sindaci ed assessori e consiglieri. Altrettanto folle l'idea che i
Comuni non possano licenziare i dipendenti visto che un sistema del
genere alla fine trasforma l'ente in un accampamento di scartini
nemmeno riciclabili.
L'idea di mantenere quei 7.903 sindaci e compagnia di assessori non è
legata all'utilità di una maggiore democrazia ma solo legata agli
interessi di bottega e di rielezione dei politici. Che la legge
ha via via stabilizzato e legalizzato (gli interessi) alla luce del
codice degli appalti. Fino al 2016 c'era una formale trasparenza
che il nuovo Codice degli Appalti ha cancellato del tutto. Tranne che
per appalti consistenti – ma qui entrano in azione le associazioni di
categoria per dirigere le assegnazioni e livelli regionali e nazionali-
la scelta dell'operatore passa direttamente dalla testa del sindaco a
quella degli assessori a quella del funzionario. Non c'è nemmeno
necessità di dare ordini o lasciare traccia: i funzionari comprendono e
intuiscono benissimo i desiderata dei superiori senza che questi si
esprimano.
Poi ci sono situazioni imbarazzanti quando si legge che ai giovani che
fanno leva civica per il Comune questi vengono pagati 10 euro l'ora
mentre un professionista che deve seguire una pratica di lavori
pubblici deve accontentarsi di 30 euro lordi all'ora.
La sindaca Gamba sottolinea al ministro che dovendo il comune ricorrere
a professionisti o società esterne per dare certi servizi ai cittadini
ed alle imprese alla fine spende di più che se disponesse di risorse
interne. Intanto noi continuiamo a domandarci che lavoro abbiano svolto
e risolto p.e. il sindaco di Treviolo e l'architetto del Comune di
Seriate ingaggiati da Curno: magari se la sindaca pubblicasse questo
elenco sulla pagina della trasparenza del Comune ci sentiremmo
rinfrancati. Vorremmo comprendere per quale ragionevole ragione la
dirigente dei servizi sociali è stata incaricata dei tre processi
di ristrutturazione del CVI2 (e del CVI1) che non risulta abbia
conoscenze di ingegneria e architettura (assieme ai flop dei vari PEF
che hanno accompagnato quelle operazioni…).
Vorremmo anche capire il senso di quella sequela di spese per la
pista pedonale lungofiume. Quanto tutta l'operazione a partire dalle
prime mosse –senza violare volutamente il CdA con la finta delle
assegnazioni a soggetti specializzati (specializzati nel copia e
incolla?) - l'operazione si poteva assegnare ad un unico soggetto e
quindi avere un unico interlocutore riducendo gli atti
burocratici necessari. Non è stata quella una classica operazione
clientelare per distribuire denaro pubblico e privato ad una serie di
professionisti scelti tutti ad hoc dalla politica?.
Ed occorrevano altri decenni per capire che non ha senso politico
amministrativo avere come dirigente dei lavori pubblici un sindaco di
una maggioranza opposta a quella governante in paese?. Uno che fa il
sindaco a Casa di Dio può benissimo accontentarsi dello stipendio
sindacale e levarsi di torno per 5 anni dal comune dove lavora. O no?.
Poi vai a vedere gli uffici –dalla segreteria al tecnico alla
ragioneria- e ti vengono i brividi per come sono ammontonati salvo
poi non mancare di rilevare che la palazzina ASL, l'Oratorio
laico di fianco e la vecchia Rodari sono perennemente vuoti all’80%.
In 15 anni non si poteva dare adeguato alloggio a questi uffici
–tecnico e ragioneria per primi- che sono quelli che producono risorse
per il Comune?. Poi il personale scappa: magari scocciato di
essere costretto a lavorare come un pollo in gabbia e con poche
riconoscenze economiche. Vedi ultimi premi.
Curno ha un altro grosso problema: dal 1990 c'è un soggetto che da
consigliere assessore vicesindaco resta sempre al centro di ogni
amministrazione e siccome ha governato per più mandati, ne è il perno
storico. Non passa per la testa ai c.d. “democratici” che questo
trentennio è ormai TROPPO per uno che ... vedasi com'è ridotto
l'ufficio tecnico.
L'ultimo problema in ordine di scrittura è la segretaria comunale.
L'abbiamo incontrata due volte e solo per educazione non le abbiamo
consigliato di darsi ammalata.
Poi si comprende come mai un comune in 20 anni dimezza il personale: è un comune o una stazione dei treni?.
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