A GUARDARE ALLE COLLINE  02 AGOSTO 2021

























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















COL CONSIGLIO COMUNALE DEL 30 LUGLIO LA MAGIORANZA APORE LA CAMPAGNA ELETTORALE

Della seduta consigliare del 30 luglio diamo solo un report della parte relativa alle opere pubbliche (neanche tutte quelle elencate nella seduta), vale a dire gli interventi degli ass. Conti e Cavagna.
Sinteticamente i due assessori hanno descritto un libriccino dei sogni vista la nomale celerità con cui si concretizzano sia i progetti che gli appalti dei lavori e la finizione degli stessi. Partiamo dal fatto che entro la metà giugno 2022  ci sarà un nuovo sindaco (anche se la Gamba immagina e spera di succedere a se stessa) e quindi – visto la sguarnimento dell'ufficio tecnico e la burocrazia che  i funzionari mettono in atto per premiare al meglio possibile i professionisti (a scapito della velocità di realizzazione) e i criteri clientelari nella scelta delle imprese, c'è poco da sperare.
Ascoltando la coppia Conti-Cavagna (e le loro incertezze) e proiettando le loro parole nella realtà  ti viene da dire che non raccontano palle a raffica ma non dicono mai la verità nella sua interezza ed alla fine ti rendi conto che sulle palle sopravvivono.
Sicuramente per giugno 2022 …
(....)

LA LETTERA DELLA SINDACA AL MINISTRO BRUNETTA E ALTRI DUE

Non erano trascorse nemmeno 24 ore dalla pubblicazione dell'articolo sul Bugiardino che la sindaca Gamba ha ritenuto di rendere nota la poderosa lettera di cinque pagine cinque che ha spedito al ministro Brunetta (ed ai due presidenti dell'ANCI nazionale e lombarda) contenente una richiesta di aiuto al fine di poter garantire efficienza ed efficacia all'azione amministrativa locale. Il problema starebbe nel fatto che da 42 dipendenti in servizio al Comune nel 2001 con  7193 abitanti si è arrivati al 2021 con  29 dipendenti con 7491 abitanti e nei prossimi mesi altri ne perderà un altro paio.
Anche nei Comuni come nelle imprese private accade che i dipendenti se ne vanno  in pensione oppure i migliori cercano alternative economiche e di convivenza (coi colleghi e la politica locale) migliori. Magari mirano a un  semplice avvicinamento a casa-lavoro.
La pandemia poi, a parte la sgaggia per l'infezione che ha colpito tutti gli italiani, è stata una autentica pacchia per i dipendenti pubblici che non possono nemmeno essere messi  in cassa integrazione. Un anno e mezzo vissuto pacificamente alla grande senza dei rompiscatole davanti allo sportello.
La lettura della poderosa lettera d'aiuto della sindaca al ministro ci ha ricordato  i complicatissimi interventi nelle sedute consigliari da parte del capogruppo di minoranza (Locatelli) regolarmente abituato a lunghe citazioni di leggi per contestare la prassi adottata dalla maggioranza nell'adottare approvare le delibere. Certe malattie inutili infettano sia la minoranza che la maggioranza.
Noi ironicamente abbiamo sintetizzato la lettera della sindaca nel riquadro.
(...)


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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!










































































































































































































































COL CONSIGLIO COMUNALE DEL 30 LUGLIO LA MAGIORANZA APORE LA CAMPAGNA ELETTORALE

Della seduta consigliare del 30 luglio diamo solo un report della parte relativa alle opere pubbliche (neanche tutte quelle elencate nella seduta), vale a dire gli interventi degli ass. Conti e Cavagna.
Sinteticamente i due assessori hanno descritto un libriccino dei sogni vista la nomale celerità con cui si concretizzano sia i progetti che gli appalti dei lavori e la finizione degli stessi. Partiamo dal fatto che entro la metà giugno 2022  ci sarà un nuovo sindaco (anche se la Gamba immagina e spera di succedere a se stessa) e quindi – visto la sguarnimento dell'ufficio tecnico e la burocrazia che  i funzionari mettono in atto per premiare al meglio possibile i professionisti (a scapito della velocità di realizzazione) e i criteri clientelari nella scelta delle imprese, c'è poco da sperare.
Ascoltando la coppia Conti-Cavagna (e le loro incertezze) e proiettando le loro parole nella realtà  ti viene da dire che non raccontano palle a raffica ma non dicono mai la verità nella sua interezza ed alla fine ti rendi conto che sulle palle sopravvivono.
Sicuramente per giugno 2022 …
(1) non sarà pronta la rotonda di via Lecco (non hanno nemmeno il progetto esecutivo) ,
(2) non sarà pronta nemmeno la ciclabile dalla Roncola all'Isolotto di Ponte san Pietro (vogliono creare una discarica di materiali nel boschetto che si sono fatti assegnare dal Demanio, cioè dentro gli antichi letti del Brembo e del Quisa. Questa discarica dovrebbe servire a creare un passaggio livellato tra la  pista ciclabile  quando arriva a via Brembo e la passerella.  Lette però le condizioni a cui il Demanio ha concesso l'uso di quel boschetto quando  vedranno che vogliono fare una discarica di materiali per creare la pista... storceranno parecchio le orecchie. Il Demanio ha concesso al Comune il boschetto  consentendogli SOLO di tagliare gli spini e raccogliere i rami secchi cadono dagli alberi: NON POSSONO TOCCARE NEPPURE UN SASSO. Sostanzialmente li dentro il comune può fare solo il giardiniere, altro che creare una discarica ad usum pista ciclabile.
(3) non sarà pronta nemmeno la ciclabile Albegno-Curno (occorre il progetto e il tracciamento delle corsie ciclabili sulle strade esistenti sia ad Albegno che a Curno)
(4) nessuna accenno alla pista ciclabile da via Marconi-Ruffilli-Oltre Serio verso l'ospedale  Papa Giovanni.
(5) impensabile che entro meno di un anno sia pronto il progetto esecutivo di quella “cosa strana” che  sarà il  “centro polifunzionale per anziani” di via IV Novem- bre. L'ass. Conti ha dedicato una decina di minuti per illustrare la “cosa strana” ed ha affastellato una sequenza di parole senza che nemmeno lui sapesse cosa ci sarà “dentro”. L'unico aspetto che s'è compreso è che sarà una iniziativa comunale, senza alcun rapporto con quanto previsto nel PNRR. Il Recovery Plan – ovvero Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza  (PNRR) , approvato nello scorso aprile, prevede diversi interventi in campo sanitario. Uno di questi interventi prevede la realizzazione entro il 2026 di 1.288 Case della Comunità. Le Case della Comunità sono strutture sanitarie, promotrici di un modello di intervento multidisciplinare, nonché luoghi privilegiati per la progettazione di interventi di carattere sociale e di integrazione sociosanitaria. La sede della Casa della Comunità deve essere visibile e facilmente accessibile per la comunità di riferimento perché è il luogo dove il cittadino può trovare una risposta adeguata alle diverse esigenze sanitarie o sociosanitarie.
In queste strutture, al fine di poter fornire tutti i servizi sanitari di base, il Medico di Medicina Generale e il Pediatri di Libera lavorano in équipe, in collaborazione con gli infermieri di famiglia, gli specialisti ambulatoriali e gli altri professionisti sanitari quali logopedisti, fisioterapisti, dietologi, tecnici della riabilitazione e altri. La presenza degli assistenti sociali nelle Case della Comunità rafforzerà il ruolo dei servizi sociali territoriali nonché una loro maggiore integrazione con la componente sanitaria assistenziale.
La figura chiave nella Casa della Comunità  sarà l'infermiere di famiglia, figura già introdotta dal Decreto Legge n. 34/2020 che, grazie alle sue conoscenze e competenze specialistiche nel settore delle cure primarie e della sanità pubblica, diventa il professionista responsabile dei processi infermieristici in famiglia e Comunità.
(6) Si è compreso invece benissimo cosa accadrà nel CVI1 sotto la voce  che prevede la ristrutturazione della pista di atletica e i nuovi spogliatoi. Partiamo da questi ultimi. Verranno edificati tra la tribuna del campo a 11 e il campo  in terra a 7. Sarà un parallelepipedo  di un solo piano fuori terra  con un garage interrato. A parte la cavolata di inserire un volume in questo spazio così ristretto dal ragionamento fatto da Conti  emerge chiaro il disegno per cui i due campi di calcio e la pista di atletica diverranno del tutto autonomi dentro il CVI1 e questo fa capire che sostanzialmente il destino di queste strutture sarà quella di restare a carico del comune mentre i tennis, che (forse) sono i soli impianti che rendono, verranno sostanzialmente privatizzati con la finta dell'affitto.
Il destino del CVI1 nella testa della giunta Gamba è quello di un bar ristorante  affittato a dei privati. A fianco la mensa delle scuole (altra cappellata made in centrosinistra). Un'altra prozione saranno i campi di tennis cogli attuali spogliatoi e il PROPRIO bar ristorante. Infine quarto spezzone i campi di calcio e la pista di atletica che resterà in mano al Comune (ed ovviamente avrà pure  questa il suo bar ristorante).
(7) è stato breve l'accenno ai problemi connessi col raddoppio delle ferrovia tra la città e Curno (arriverà all'altezza della metà del capannone Eurotrade di via Manzù) salvo sottolineare che formalmente RFI ha peso in essame le osservazioni del Comune di Curno. Conti ha dimenticato di dire che finora non c'è stato però alcun riscontro concreto.

La parola è poi passata al consigliere Cavagna che s'è scoperto  incaricato di seguire i progetti locali e intercomunali delle piste ciclabile nell'ambito di un finanziamento proposto dalla Regione per la rete ciclabile dell'Isola verso la città di Bergamo. Grande euforia per l'accordo di programma per dare l'assalto al finanziamento regionale (c'era da dubitare?) da parte dei comuni dell'Isola e di Curno  salvo il fatto che i soldi previsti serviranno solo per il progetto, vale a dire che la lobby degli architetti ingegneri e geometri (dimenticando geologi e idraulici) avranno di che sfamarsi per qualche quinquennio dal momento che poi saranno i Comuni a spendere di tasca propria ed è assai poco credibile che gli abitanti  dell'Isola freghi qualcosa di venire a Bergamo in bicicletta.
E' una delle classiche trovate dei “verdi di carta”  vale a dire dei progettisti ambientalisti amanti dei foglietti da cento euro spesi a ufa dalla Regione. Non importa se la maggior parte del PIL dell'Isola derivi dai suoi rapporti col Milanese e la Brianza e l'unica relazione con la città, è quella relativa alla burocrazia di una stato e di una regione centralizzati al massimo.

Interessante notare come l'eloquio dell'ass. Conti sia quello dell'affabulatore che vuole farti credere che gli asini volano per il tuo bene mentre quello di Cavagna  ti vuole fare  credere che gli asini sono già qui – stolto che sei non li senti ragliare e scalpitare?-  e basta che tu li cavalchi e siamo a posto. Peccato che tutto quello che hanno raccontato ha dietro un grosso pezzo di verità non detta per la quale oltre a non avere idee chiare  (a parte quella di mettere le mani sui soldi e sulla spartizione degli incarichi a gogo) sono tutti progetti che non fanno i conti con l'oste. Vale a dire: una volta realizzate tutte queste opere, con che soldi verranno mantenute?.
Inutile che la sindaca Gamba si lamenti col ministro Brunetta rivendicando quel  1.938.502,58 di euro che da Curno prendono la via di Roma (sottinteso nella lettera della Gamba: ladrona) raccolti localmente dall'IMU del commerciale salvo poi verificare che il Comune di Curno ha portato a casa  come finanziamenti * regionali e nazionali contro la pandemia oltre 1,3 milioni che sono stati tutti investiti – guarda caso- per la ristrutturazione dei due CVI che saranno dati in affitto ai privati per una miseria di fitto mensile.


[ *: la pandemia ha ridotto le entrate del comune per via del lockdown e della crisi in generale e lo Stato ha fatto debito pubblico per ripianare i deficit delle entrate comunali ed anche per aiutare famiglie privati imprese. In concreto però Curno ha incassato per altre vie un grande cifra che può destinare a investimenti. In famiglia quello che prende il padre e quello che prende la madre sono due realtà differenti che però si sommano ma poi alla fine dove non arriva uno arriva il secondo. Lo stesso nei comuni. Se invece di esserci due entrate in famiglia ce ne fosse una sola, bisogna… starci dentro anziché  ricostruire i campi sportivi]

LA LETTERA DELLA SINDACA AL MINISTRO BRUNETTA E ALTRI DUE

Non erano trascorse nemmeno 24 ore dalla pubblicazione dell'articolo sul Bugiardino che la sindaca Gamba ha ritenuto di rendere nota la poderosa lettera di cinque pagine cinque che ha spedito al ministro Brunetta (ed ai due presidenti dell'ANCI nazionale e lombarda) contenente una richiesta di aiuto al fine di poter garantire efficienza ed efficacia all'azione amministrativa locale. Il problema starebbe nel fatto che da 42 dipendenti in servizio al Comune nel 2001 con  7193 abitanti si è arrivati al 2021 con  29 dipendenti con 7491 abitanti e nei prossimi mesi altri ne perderà un altro paio.
Anche nei Comuni come nelle imprese private accade che i dipendenti se ne vanno  in pensione oppure i migliori cercano alternative economiche e di convivenza (coi colleghi e la politica locale) migliori. Magari mirano a un  semplice avvicinamento a casa-lavoro.
La pandemia poi, a parte la sgaggia per l'infezione che ha colpito tutti gli italiani, è stata una autentica pacchia per i dipendenti pubblici che non possono nemmeno essere messi  in cassa integrazione. Un anno e mezzo vissuto pacificamente alla grande senza dei rompiscatole davanti allo sportello.
La lettura della poderosa lettera d'aiuto della sindaca al ministro ci ha ricordato  i complicatissimi interventi nelle sedute consigliari da parte del capogruppo di minoranza (Locatelli) regolarmente abituato a lunghe citazioni di leggi per contestare la prassi adottata dalla maggioranza nell'adottare approvare le delibere. Certe malattie inutili infettano sia la minoranza che la maggioranza.
Noi ironicamente abbiamo sintetizzato la lettera della sindaca nel riquadro.

L'idea che ciascun comune risolva i problemi del reperimento del personale da solo è leggermente folle all'alba del 2021 in quanto non ha alcun senso che esistano in Italia 7.903 comuni quando ne basterebbero 1/3 e forse anche meno. E non tanto per il costo di sindaci ed assessori e consiglieri. Altrettanto folle l'idea che i Comuni non possano licenziare i dipendenti visto che un sistema del genere alla fine trasforma l'ente in un accampamento di scartini nemmeno riciclabili.

L'idea di mantenere quei 7.903 sindaci e compagnia di assessori non è legata all'utilità di una maggiore democrazia ma solo legata agli interessi di bottega e di rielezione  dei politici. Che la legge ha via via stabilizzato e legalizzato (gli interessi) alla luce del codice degli appalti. Fino al 2016 c'era una  formale trasparenza che il nuovo Codice degli Appalti ha cancellato del tutto. Tranne che per appalti consistenti – ma qui entrano in azione le associazioni di categoria per dirigere le assegnazioni e livelli regionali e nazionali- la scelta dell'operatore passa direttamente dalla testa del sindaco a quella degli assessori a quella del funzionario. Non c'è nemmeno necessità di dare ordini o lasciare traccia: i funzionari comprendono e intuiscono benissimo i desiderata dei superiori senza che questi si esprimano.
Poi ci sono situazioni imbarazzanti quando si legge che ai giovani che fanno leva civica per il Comune questi vengono pagati 10 euro l'ora mentre un professionista che deve seguire una pratica di lavori pubblici deve accontentarsi di 30 euro lordi all'ora.

La sindaca Gamba sottolinea al ministro che dovendo il comune ricorrere a professionisti o società esterne per dare certi servizi ai cittadini ed alle imprese alla fine spende di più che se disponesse di risorse interne. Intanto noi continuiamo a domandarci che lavoro abbiano svolto e risolto p.e. il sindaco di Treviolo e l'architetto del Comune di Seriate ingaggiati da Curno: magari se la sindaca pubblicasse questo elenco sulla pagina della trasparenza del Comune ci sentiremmo rinfrancati. Vorremmo comprendere per quale ragionevole ragione la dirigente dei servizi sociali  è stata incaricata dei tre processi di ristrutturazione del CVI2 (e del CVI1) che non risulta abbia conoscenze di ingegneria e architettura (assieme ai flop dei vari PEF che hanno accompagnato quelle operazioni…).
Vorremmo anche capire  il senso di quella sequela di spese per la pista pedonale lungofiume. Quanto tutta l'operazione a partire dalle prime mosse –senza violare volutamente il CdA con la finta delle assegnazioni a soggetti specializzati (specializzati nel copia e incolla?) - l'operazione si poteva assegnare ad un unico soggetto e quindi  avere un unico interlocutore riducendo gli atti burocratici necessari. Non è stata quella una classica operazione clientelare per distribuire denaro pubblico e privato ad una serie di professionisti scelti tutti ad hoc dalla politica?.
Ed occorrevano altri decenni per capire che non ha senso politico amministrativo avere come dirigente dei lavori pubblici un sindaco di una maggioranza opposta a quella governante in paese?. Uno che fa il sindaco a Casa di Dio può benissimo accontentarsi dello stipendio sindacale e levarsi di torno per 5 anni dal comune dove lavora. O no?.
Poi vai a vedere gli uffici –dalla segreteria al tecnico alla ragioneria- e ti vengono i brividi per come sono ammontonati salvo poi  non mancare di rilevare che la palazzina ASL, l'Oratorio laico di fianco e la vecchia Rodari sono perennemente vuoti all’80%.
In 15 anni non si poteva dare adeguato alloggio a questi uffici –tecnico e ragioneria per primi- che sono quelli che producono risorse per il Comune?. Poi il personale scappa:  magari scocciato di essere costretto a lavorare come un pollo in gabbia e con poche riconoscenze economiche. Vedi ultimi premi.
Curno ha un altro grosso problema: dal 1990 c'è un soggetto che da consigliere assessore vicesindaco resta sempre al centro di ogni amministrazione e siccome ha governato per più mandati, ne è il perno storico. Non passa per la testa ai c.d. “democratici” che questo trentennio è ormai TROPPO per uno che ... vedasi com'è ridotto l'ufficio tecnico.
L'ultimo problema in ordine di scrittura è la segretaria comunale. L'abbiamo incontrata due volte e solo per educazione non le abbiamo consigliato di darsi ammalata.
Poi si comprende come mai un comune in 20 anni dimezza il personale: è un comune o una stazione dei treni?.