A GUARDARE ALLE COLLINE  30 LUGLIO 2021

























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















TARI CON ELEZIONI IN VISTA
1 - La lettura della delibera n.26 del Consiglio Comunale nella seduta del 29 maggio 2021 nella quale vengono stabilite le tariffe TARI per l'anno 2021 fa pensare dapprima ai polli di Renzo e poi di come –dopo mezzo secolo di raccolta pubblica della rumenta- si proceda ancora spannometricamente. In un'epoca dove i cellulari hanno una potenza dei migliori PC da tavolo di 10 anni or sono.
Il problema non è per il 2021 ma per l'anno successivo quando ci saranno le elezioni comunali e la bolletta TARI sarà aumentata del 20%-30%.
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UNA DECO PER I CARCIOFI  E I CAPPERI BERGAMASCHI
SCOVATI DA BERGAMONEWS
Chissà se n’è accorto l’esimio direttore dell’Orto Botanico Lorenzo Rota  e della Valle della Biodiversità di Astino che ormai Bergamo è nel contesto internazionale per due antichi prodotti orticoli : i carciofi e i capperi. Quanto ai capperi le mura dei colli sono ormai abbastanza colonizzati da questa brassicacea. Scrivono i sacri testi che “si tratta di una pianta perenne suffruticosa, vale a dire con una parte basale legnosa sulla quale si formano ogni anno nuovi germogli che non lignificano ma restano erbacei e che, alla fine della buona stagione, si seccano per ricrescere l'anno successivo. Generalmente la ritroviamo appesa a muretti a secco o lungo le spaccature della roccia. E' tipico, nell'isola di Pantelleria e di Salina trovare piante di capperi nei più nascosti e impervi affratti rocciosi. Questo è dovuto al fatto che geghi (Tarentola mauritanica) e lucertole (Podacris sicula) sono ghiotte degli essudati zuccherini del frutto e quindi ingerendoli, ingeriscono anche i semi che passano indenni attraverso il loro apparato digestivo e sono espulsi con la defecazione ed è in questo modo che le piante si propagano e si ritrovano nei posti più impensabili”.
E’ fatto comune che nei negozietti di Città Alta lungo la Corsarola siano in vendita le classiche confezioni di plastica coi capperi sottosale, esattamente come per i confratelli siciliani. A migliaia i turisti appena sbarcati al Caravaggio si imbarcano sul bus per Colle Aperto ed appena scesi  a terra chiedono agli umarelli stravaccati sulle panchine dove trovare questo fortunato ortaggio (si può chiamare così?).
Per i più volenterosi c’è anche l’occasione di trovarli gratis –previa giusta offerta- al mercato parallelo presso la Valle della Biodiversi- tà di Astino ma questo è possibile solo agli ardimentosi disposti al viaggio nella valle dei Benedettini.
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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!


































DOMANDE ALLA SINDACA AGGIORNATE AL 25 LUGLIO 21







































































































































































































TARI CON ELEZIONI IN VISTA
1 - La lettura della delibera n.26 del Consiglio Comunale nella seduta del 29 maggio 2021 nella quale vengono stabilite le tariffe TARI per l'anno 2021 fa pensare dapprima ai polli di Renzo e poi di come –dopo mezzo secolo di raccolta pubblica della rumenta- si proceda ancora spannometricamente. In un'epoca dove i cellulari hanno una potenza dei migliori PC da tavolo di 10 anni or sono.
Il problema non è per il 2021 ma per l'anno successivo quando ci saranno le elezioni comunali e la bolletta TARI sarà aumentata del 20%-30%.
Sostanzialmente in questa delibera vengono stabilite alcune regole:
(1) i costi complessivi del PEF per la gestione dei rifiuti, era suddiviso al 60% a carico delle utenze domestiche, e per il 40% a carico di quelle non domestiche. Con questa delibera, invece, si mettono a carico delle utenze domestiche il 55% e spostando un 5% sulle utenze non domestiche. Tutto questo sulla base di valutazioni  “utili ma non assolute” .

(2) i dati della raccolta 2020, in termini di volume, visto che ci sono i numeri degli svuotamenti dei bidoncini dell'indifferenziata e ciascun svuotamento è pari  a 40 litri, non importa che dentro ci siano più o meno kg.

(3) Il numero di svuotamenti obiettivo dei bidoncini dell'indifferenziata sono fissati a 8, 10, 12, 14, 16, 18 a seconda del numero di componenti del nucleo famigliare 1,2,3,4,5,6). Per l'AC sono ancora dei numeri alti, che  vorrebbe ulteriormente diminuire.

(4) La delibera è stata votata dagli 8 consiglieri di maggioranza presenti mentre era presente un solo capo capogruppo delle due minoranze che si è astenuto.
 
2 - I polli di Renzo.
“Lascio poi pensare al lettore, come dovessero stare in viaggio quelle povere bestie, così legate e tenute per le zampe, a capo all'in giù, nella mano d'un uomo il quale, agitato da tante passioni, accompagnava col gesto i pensieri che gli passavan a tumulto per la mente. Ora stendeva il braccio per collera, ora l'alzava per disperazione, ora lo dibatteva in aria, come per minaccia, e, in tutti i modi, dava loro di fiere scosse, e faceva balzare quelle quattro teste spenzolate; le quali intanto s'ingegnavano a beccarsi l'una con l'altra, come accade troppo sovente tra compagni di sventura”. (Alessandro Manzoni, I promessi sposi, capitolo III).
E già. Immaginate una famiglia che va a fare la spesa al supermercato: compera la frutta, la carne, il pane, ecc. e quando il pranzo viene servito in tavola soppia una bega tra i vari componenti perchè uno ha mangiato l'uva che costa 3 euro al chilo e invece l'altro ha mangiato le mele che adesso costano un euro al chilo. E via di seguito: uno ha mangiato il Parma viene rimbrottato da quello che ha mangiato la Bologna.
Alla fine della bega l'unico che canta è il supermercato che ha staccato lo scontrino.

3 - Traduzione per il mondo della rumenta. Il problema sta nel costo della  bolletta singola oppure nel costo della raccolta e smaltimento della rumenta totale… chissà dove e da chissà chi?. Siccome noi abitanti del paese bello da vivere amiamo fare le mosche cocchiere sull'onda degli amorazzi ambientalisti che qualcuno suggerisce alla consigliera delegata alla rumenta abbiamo fatto la cazzata di diventare smaltitori in proprio della nostra rumenta. Traduzione anche qui per uso degli intelligenti: noi dobbiamo andare a cercare qualcuno che ce la smaltisca al minor prezzo e siccome gli smaltitori autorizzati non sono ingenui, fanno cartello e quindi o così o pomì.

4 - I 40 litri del bidoncino con etichetta RFID.
La delibera assegna il numero di bidoncini con etichetta RFID che ciascuna famiglia, in base ai suoi componenti, può consegnare annualmente stando dentro l'ammontare complessivo della bolletta  (due persone=10 bidoncini all'anno indipendentemente che siano pieni rasi di materiale e pesino 50 kg oppure ce ne sia 1/3 e solo tre kg). L'amministrazione punta però a diminuire anche il numero di questi bidoncini nell'intendimento di aumentare la raccolta differenziata.
Certo è che all'alba del 2021 non  siano utilizzabili autocarri per la raccolta della rumenta che mentre leggono l'etichetta RFID pesano anche il contenuto del bidoncino la dice lunga su come la intende il mondo… fuori dalle mura casalinghe e quelle del consiglio comunale. Non solo quello di Curno.
Poi siamo d'accordo che anche pesando il bidoncino RFID sia giusto che chi espone 52 bidoncini l'anno paghi anche il costo della raccolta.

5 - Ma la lettura della delibera sottintende invece tutt'altro intendimento, peraltro già annunciato in altre occasioni dalla   consigliera delegata alla rumenta.
L'ARERA ha stabilito che i proventi ai Comuni per la vendita delle materie seconde non vanno interamente ai comuni ma si spartiscono a metà con l'impresa che fa la raccolta. Quindi si dimezzano quelle  entrate potenziali che vanno coperte con un aumento delle tariffe.
Il ricavo delle vendita dei materiali riciclabili (ferro legno carta alluminio plastica  ecc.)   è collegato all'andamento dei relativi prezzi di mercato  e nel 2020 quei prezzi si sono azzerati: quindi nessun incasso e maggiorazione della spesa in quanto  si è dovuto pagare lo smaltimento.
Nel 2020 il Comune ha provveduto a ripianare i maggiori costi (130mila euro?) non caricandoli sulle famiglie ma ricorrendo alla disponibilità di bilancio (i morti per covid 19 hanno reso oltre un milione al Comune e quindi passa la …).
Ecco quindi escogitata l'idea per cui i costi complessivi del PEF per la gestione dei rifiuti, che era suddiviso al 60% a carico delle utenze domestiche, e per il 40% a carico di quelle non domestiche, con questa delibera, invece, si mettono a carico delle utenze domestiche il 55% e spostando un 5% sulle utenze non domestiche. Tutto questo sulla base di valutazioni  “utili ma non assolute” .
Siccome sono i componenti delle famiglie che votano e quindi non gradiscono un aumento della bolletta,  ecco scodellata l'idea geniale: aumentiamo la bolletta alle utenze non domestiche che sono in gran parte di non abitanti/elettori a Curno.

Mah.

6 - Noi restiamo del parere che l'organizzazione della raccolta della rumenta sia solo un gran casino non solo perché il costo è determinato dagli smaltitori effettivi ma perché tutto il sistema a monte è un mix di medioevo e di finta modernità.
https://www.raccoltapuntualefacile.com/peso-e-volume-raccolta-puntuale/
“Nel processo della raccolta puntuale, “la misurazione puntuale della quantità di rifiuti conferiti si ottiene determinando, come requisito minimo, il peso o il volume della quantità di RUR conferito da ciascuna utenza al servizio pubblico di gestione dei rifiuti”, come definito dall'articolo 4 del D.M. del 20 aprile 2017 sulla tariffa puntuale. Ancora, l'articolo 6 del decreto stabilisce che “la misurazione della quantità di rifiuto conferito avviene mediante pesatura diretta, con rilevazione del peso, o indiretta mediante la rilevazione del volume dei rifiuti conferiti da ciascuna utenza e può essere: a) effettuata a bordo dell'automezzo che svolge la raccolta, attraverso l'identificazione del contenitore o del sacco; b) effettuata da un dispositivo in dotazione all'operatore addetto alla raccolta attraverso l'identificazione del contenitore o del sacco; c) integrata nel contenitore adibito alla raccolta; d) effettuata presso un centro di raccolta”. In particolare:
“Nei casi di pesatura diretta, la quantità di rifiuti, per frazione di rifiuto oggetto di misurazione prodotta dalla singola utenza (RIFut), è calcolata come sommatoria delle registrazioni del peso conferito (PESconf) per ciascuna utenza espresso in chilogrammi”. La rilevazione del peso del RUR (rifiuto urbano residuo) viene effettuata mediante bilance omologate o sistemi elettronici/computerizzati di pesatura su elevatori, installati a bordo del camion per la raccolta.

7 - Il fatto è che questo processo per cui  dalla raccolta generica -fino ieri- si passa alla raccolta con pesatura indiretta il volume dei rifiuti conferiti (determinato dalle dimensioni del contenitore esposto dall'utente o dalla capacità del sacco conferito ovvero ritirato dall'utente) –quella in corso adesso- e domani (forse) alla pesatura diretta è solo un favore fatto alle imprese che hanno poca o nulla voglia di modernizzarsi salvo scaricare la loro bassa innovazione sui costi all'utente.

UNA DECO PER I CARCIOFI  E I CAPPERI BERGAMASCHI
SCOVATI DA BERGAMONEWS
Chissà se n’è accorto l’esimio direttore dell’Orto Botanico Lorenzo Rota  e della Valle della Biodiversità di Astino che ormai Bergamo è nel contesto internazionale per due antichi prodotti orticoli : i carciofi e i capperi. Quanto ai capperi le mura dei colli sono ormai abbastanza colonizzati da questa brassicacea. Scrivono i sacri testi che “si tratta di una pianta perenne suffruticosa, vale a dire con una parte basale legnosa sulla quale si formano ogni anno nuovi germogli che non lignificano ma restano erbacei e che, alla fine della buona stagione, si seccano per ricrescere l'anno successivo. Generalmente la ritroviamo appesa a muretti a secco o lungo le spaccature della roccia. E' tipico, nell'isola di Pantelleria e di Salina trovare piante di capperi nei più nascosti e impervi affratti rocciosi. Questo è dovuto al fatto che geghi (Tarentola mauritanica) e lucertole (Podacris sicula) sono ghiotte degli essudati zuccherini del frutto e quindi ingerendoli, ingeriscono anche i semi che passano indenni attraverso il loro apparato digestivo e sono espulsi con la defecazione ed è in questo modo che le piante si propagano e si ritrovano nei posti più impensabili”.
E’ fatto comune che nei negozietti di Città Alta lungo la Corsarola siano in vendita le classiche confezioni di plastica coi capperi sottosale, esattamente come per i confratelli siciliani. A migliaia i turisti appena sbarcati al Caravaggio si imbarcano sul bus per Colle Aperto ed appena scesi  a terra chiedono agli umarelli stravaccati sulle panchine dove trovare questo fortunato ortaggio (si può chiamare così?).
Per i più volenterosi c’è anche l’occasione di trovarli gratis –previa giusta offerta- al mercato parallelo presso la Valle della Biodiversi- tà di Astino ma questo è possibile solo agli ardimentosi disposti al viaggio nella valle dei Benedettini.

Il carciofo bergamasco deCO (denominazione comunale di origine) è invece una recentissima scoperta dei giornalisti di Bergamo news. Infatti è apparso in prima pagina la prima volta il 27 luglio 2021 a illustrare i danni subiti dall’agricoltura bergamasca dai recenti temporali. L’immagine del campo con la coltivazione di carciofi pare provenga –osservando le colline sullo sfondo- dall’oltre Serio verso l’Oglio. L’interessante è che a fine luglio  nella terra dei Mille siano in fiore dei meravigliosi e carnosi capolini di carciofo come vediamo nella foto di BergamoNews.
Scrivono i sacri testi che “il carciofo è una pianta erbacea perenne alta fino a 1,5 metri,
 ed i suoi  fiori sono riuniti in un capolino  di 5–15 cm di diametro, con un ricettacolo carnoso e concavo nella parte superiore. La parte edule del carciofo è rappresentata dalla base delle brattee e dal ricettacolo, quest'ultimo comunemente chiamato cuore.
Noi che siamo ghiotti di carciofi tagliati a fettine sottili, condite con olio d’oliva e scaglie di grana padano  avevamo smesso di cibarle quando abbiamo scoperto che spacciavano carciofi egiziani come carciofi pugliesi (il nome della ditta italiana che li trafficava era scritto in corpo 14 mentre la provenienza in corpo 5…). Adesso scopriamo che li producono addirittura dalle parti di Orio Grassobbio Calcinate!.

Se c’era bisogno di un’altra piccola o grande dimostrazione  di come sia cambiato il tempo la scoperta dei capperi e dei carciofi deCO da una parte ci ha consolati e dall’altra ci ha spaventato dal momento che se comprendiamo  l’avanzata del cappero sulle Mura di Bergamo (dopo tutto il can can pubblicitario  come Patrimonio dell’Unesco, giustamente saranno venuti anche loro –i capperi!- a vederle ed abitarle…) come segno dell’aumento eccessivo della temperatura media, la presenza di una coltivazione di carciofo, pianta che ama climi senza troppi sbalzi di temperatura e senza inverni rigidi o gelate, ci ha lasciati perplessi e temiamo che siano una sorta di cavallo di troia che le multinazionali usa-cinesi delle sementi hanno rifilato alla periferia dell’impero.

Dunque  la presenza del cappero e del carciofo originali della Terra dei Mille oltre a renderli prodotti disponibili a chilometri zero (altro che carciofi egiziani e capperi siciliani!) rendono questo Paese ancora più inserito nel contesto internazionale, come la Luna Rossa di Persico da Nembro o la Brembo da Curno. Per non dimenticare lo Strachi Tunt dalla Valle Taleggio.