A GUARDARE ALLE COLLINE 26 LUGLIO 2021

























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















LA PESSIMA COMUNICAZIONE  DEL GOVERNO E DELLE TV
SUL COVID19 . I NOVAX DA SOLI SANNO FARE MEGLIO.PURTROPPO
(...)
Il governo apprenda questa lezione e impari a comunicare la pandemia e i suoi provvedimenti. Basta il cartello che viene presentato ogni giorno  nei TG sull'anda- m nto del covid 19 a dimostrare che i NOVax anche senza televisione sanno comunicare meglio della televisione e del governo. Alla fine della notizia non comprendi cosa abbiano voluto dire visto che da 18 mesi in televisione hanno lo stesso copione e schema. Che ci fossero 600 morti al giorno che ce ne siano sei. Che schiattassero tutti gli ultra settantenni con almeno una patologia e che muoiano adesso solo dei non vaccinati nemmeno la prima dose. Poi tutta questa valanga di comunicazione per una popolazione che ha zero dimestichezza con la scienza, specialmente le  giovani generazioni uscite dalla scuola a tempo pieno incapaci di capire la differenza tra un covid19 e un raffreddore. Scuola dove per primi  è proprio la classe dei docenti e del personale tra quelli meno vaccinati.

Sostanzialmente la comunicazione delle TV diffonde l'idea di una doppia realtà o verità. Da una parte esiste l'interesse di tenere il meno occupato possibile le strutture ospedaliere e dall'altro lato che per le persone giovani il pericolo di infettarsi gravemente e rischiare la pelle sostanzialmente non esiste più. L'unica grana per una sostanziosa parte della popolazione attuale è quella del passaporto verde che –se manca- preclude di farsi i cavolacci propri come hanno quasi sempre fatto anche durante la clausura.
Forse il Governo doveva assumere un'agenzia per la comunicazione migliore della conferenza stampa settimanale e  dei giornalisti della RAI.

ASSUNTA/REDENTORE
DUE PROTETTORI
MEGLIO DI UNA SOLA
La prima chiesa di Curno è quella posta a sudest dell’attuale chiesa. Non si sa esattamente a chi fosse dedicata e nemmeno quando venne edificata mentre è certo che esistesse prima del tracciamento della roggia Curna che infatti venne scavata a sud della stessa. Di sicuro la Roggia Curna alla morte del condottiero Bartolomeo Colleoni la gestione del canale passò, come indicato nel testamento, alla fondazione del Luogo Pio della Pietà, a cui pervenne in data 27 ottobre 1475.
Bartolomeo Colleoni aveva avuto queste terre da Venezia come pagamento delle sue prestazioni mercenarie come capo dell’esercito di terra e perché le finanze venete ormai non brillavano più come quando il Colleoni venne chiamato in servizio. Alcuni documenti pare indichino il periodo attorno al 1450 il tempo della fine lavori di costruzione della roggia dalla Valle di Astino agli scaricatori (due a Curno) nel Brembo e nel Quisa (uno a Mozzo).

Per inquadrare meglio la storia, le Mura di Bergamo vennero costruite da Venezia tra il 1560 e il 1580. Un secolo dopo la costruzione della Roggia Curna. L’Europa di allora già era orientata a cercare gli indiani dall’altra parte dell’Atlantico e nel 1492 Colombo arriva a San Salvador senza sapere che invece degli indiani ha conosciuto gli americani.
Curno prima dell’arrivo della Roggia Curna, che venne tracciata  per “bonificare” le aree attraversate era un grumo di case con pochissimi abitanti quindi una zona molto boscata e abbastanza paludosa tanto è vero che le due necropoli individuate erano poste su dei piccoli dossi tra casa Naldi-Adragna ed a metà di via Marconi (davanti alla fermata del bus). La roggia Curna era stata tracciata non solo per portare l’acqua del Serio sulle terre di Longuelo Curno e Mozzo-Dorotina ma anche per raccogliere le acque piovane che scendevano dai colli e rendevano le terre a valle paludose. Quindi nelle stagioni autunnali invernali servivano a portare le acque piovane e scaricarle nel fiume mentre nella stagione siccitosa ad irrigare le campagne a valle della stessa roggia. La funzione di bonificare la zona dalle acque piovane era talmente importante che dalla Rogia Curna  dipartivano diversi scaricatori che finivano nella Roggia Serio sul confine con Treviolo.
L’acqua delle roggia serviva anche a impinguare i pozzi delle poche abitazioni del paese ed è abbastanza facile comprendere come la disponibilità di acqua per le persone animali e l’irrigazione della terra abbia stimolato la crescita della popolazione, la deforestazione e l’avvio di una agricoltura capace non solo di supportare la popolazione ma anche di aiutare la popolazione della vicina città.
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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!

































FONTE ISS








































































































































































































LA PESSIMA COMUNICAZIONE
DEL GOVERNO E DELLE TV
SUL COVID19 . I NOVAX
DA SOLI SANNO FARE
MEGLIO.PURTROPPO
Ci si può consolare come ha fatto Bersani quando dalla Gruber ha sottolineato come la notizia non stia nei 5 milioni di ultra60enni non ancora vaccinati ma nei 30 milioni di Italiani che sono stati vaccinati due volte o nei 65 milioni che hanno ricevuto almeno la prima dose. Oppure ci si può arrabbiare leggendo che –La Repubblica- Il tesoretto dei No Vax, o meglio dei contrari all'obbligo vaccinale e degli allergici al Green pass, vale sei milioni di vo­ti. È questa la posta in palio nella partita sui certificati di immunità che si sta giocando nel governo. E si tratta di un numero, stimato da­gli analisti, che spiega più di ogni altro le prudenze, soprattutto a destra, nel prendere posizioni nette, tranchant, sulla vaccinazio­ne di massa. Perché la maggior parte degli scettici, lo dicono i sondaggi, sta proprio fra i simpa­tizzanti di Matteo Sabini e Gior­gia Meloni. I dati di cui disponiamo, al mo­mento, dicono che nell'ultimo an­no sono diminuite sensibilmente le persone che rifiutano di vacci­narsi: è poco o per nulla propen­so il 13 per cento degli italiani, se­condo una ricerca Response Co- vid-19 del laboratorio Sps Trend dell'Università di Milano. È un da­to più che dimezzato rispetto al dicembre 2020, quando con la campagna vaccinale in partenza questa cifra era al 30 per cento. La rilevazione (fatta dall'istituto Swg) non si distanzia molto da quella degli altri istituti demosco­pici. Demos&Pi di Ilvo Diamanti, ad esempio, a fine maggio, aveva calcolato nelfll per cento la quo­ta dei No Vax.
Tuttavia, il discorso cambia, e di molto, se non ci si sofferma so­lo su chi dice no all'iniezione ma se si calcolano tutti i contrari, in genere, all'obbligo vaccinale. Co­loro cioè che reclamano la libertà di scelta, fra cui in questi giorni si piazzano i critici del Green pass, visto come obbligo di vaccino ca­muffato. Questo plotone, sia nel­le stime di Demos&Pi, sia in quel­le dell'Università di Milano, è pari al 20 per cento degli intervistati.
Leggiamo oggi sul Corriere: Sfilano in 80 città italiane. Manifestazioni contro il green pass nate con il passaparola su canali Telegram come «Basta dittatura», attraverso post Facebook che chiamano «i cittadini liberi» contro la «dittatura sanitaria». Sono piazze senza una chiara identità politica in cui spesso si scivola tra sovranismo,  estrema destra, qualcheduno della sinistra estrema. Come a Roma dove insieme ai no vax ci sono anche i «muscoli» di CasaPound. Cortei e presìdi portano a sfilare fin dentro alla Galleria Vittorio Emanuele di Milano, con i turisti che si rifugiano nelle boutique del lusso, oltre 9 mila persone. E che — quasi da non credere — fanno scendere in piazza 2 mila abitanti a Bergamo città epicentro dell'emergenza della prima ondata, dove si moriva in casa senza aiuto, senza assistenza, senza medici e senza ossigeno.
L'ora x del «No green pass day» scatta alle 17.30 in contemporanea in tutte le piazze d'Italia. Tutti insieme, tutti vicini, nessun distanziamento e, soprattutto, nessuna mascherina. A Roma si punta verso la sede Rai. A Bari uno striscione recita: «Siamo nati liberi, e moriremo liberi». Seicento a Trento contro il «passaporto di schiavitù», coperchi e stoviglie nel corteo per le strade del centro di Livorno. Slogan e insulti contro il premier Draghi e i virologi. In tempo reale, su canali e chat social, si condividono fotografie e filmati: «Genova è un bordello, una marea di gente», racconta un eccitato manifestante agli amici. Si guarda alle proteste esplose in Australia e a Parigi. La massa è composita, senza veri leader né bandiere.

Il governo apprenda questa lezione e impari a comunicare la pandemia e i suoi provvedimenti. Basta il cartello che viene presentato ogni giorno  nei TG sull'anda- m nto del covid 19 a dimostrare che i NOVax anche senza televisione sanno comunicare meglio della televisione e del governo. Alla fine della notizia non comprendi cosa abbiano voluto dire visto che da 18 mesi in televisione hanno lo stesso copione e schema. Che ci fossero 600 morti al giorno che ce ne siano sei. Che schiattassero tutti gli ultra settantenni con almeno una patologia e che muoiano adesso solo dei non vaccinati nemmeno la prima dose. Poi tutta questa valanga di comunicazione per una popolazione che ha zero dimestichezza con la scienza, specialmente le  giovani generazioni uscite dalla scuola a tempo pieno incapaci di capire la differenza tra un covid19 e un raffreddore. Scuola dove per primi  è proprio la classe dei docenti e del personale tra quelli meno vaccinati.

Sostanzialmente la comunicazione delle TV diffonde l'idea di una doppia realtà o verità. Da una parte esiste l'interesse di tenere il meno occupato possibile le strutture ospedaliere e dall'altro lato che per le persone giovani il pericolo di infettarsi gravemente e rischiare la pelle sostanzialmente non esiste più. L'unica grana per una sostanziosa parte della popolazione attuale è quella del passaporto verde che –se manca- preclude di farsi i cavolacci propri come hanno quasi sempre fatto anche durante la clausura.
Forse il Governo doveva assumere un'agenzia per la comunicazione migliore della conferenza stampa settimanale e  dei giornalisti della RAI.

ASSUNTA/REDENTORE
DUE PROTETTORI
MEGLIO DI UNA SOLA
La prima chiesa di Curno è quella posta a sudest dell’attuale chiesa. Non si sa esattamente a chi fosse dedicata e nemmeno quando venne edificata mentre è certo che esistesse prima del tracciamento della roggia Curna che infatti venne scavata a sud della stessa. Di sicuro la Roggia Curna alla morte del condottiero Bartolomeo Colleoni la gestione del canale passò, come indicato nel testamento, alla fondazione del Luogo Pio della Pietà, a cui pervenne in data 27 ottobre 1475.
Bartolomeo Colleoni aveva avuto queste terre da Venezia come pagamento delle sue prestazioni mercenarie come capo dell’esercito di terra e perché le finanze venete ormai non brillavano più come quando il Colleoni venne chiamato in servizio. Alcuni documenti pare indichino il periodo attorno al 1450 il tempo della fine lavori di costruzione della roggia dalla Valle di Astino agli scaricatori (due a Curno) nel Brembo e nel Quisa (uno a Mozzo).

Per inquadrare meglio la storia, le Mura di Bergamo vennero costruite da Venezia tra il 1560 e il 1580. Un secolo dopo la costruzione della Roggia Curna. L’Europa di allora già era orientata a cercare gli indiani dall’altra parte dell’Atlantico e nel 1492 Colombo arriva a San Salvador senza sapere che invece degli indiani ha conosciuto gli americani.
Curno prima dell’arrivo della Roggia Curna, che venne tracciata  per “bonificare” le aree attraversate era un grumo di case con pochissimi abitanti quindi una zona molto boscata e abbastanza paludosa tanto è vero che le due necropoli individuate erano poste su dei piccoli dossi tra casa Naldi-Adragna ed a metà di via Marconi (davanti alla fermata del bus). La roggia Curna era stata tracciata non solo per portare l’acqua del Serio sulle terre di Longuelo Curno e Mozzo-Dorotina ma anche per raccogliere le acque piovane che scendevano dai colli e rendevano le terre a valle paludose. Quindi nelle stagioni autunnali invernali servivano a portare le acque piovane e scaricarle nel fiume mentre nella stagione siccitosa ad irrigare le campagne a valle della stessa roggia. La funzione di bonificare la zona dalle acque piovane era talmente importante che dalla Rogia Curna  dipartivano diversi scaricatori che finivano nella Roggia Serio sul confine con Treviolo.
L’acqua delle roggia serviva anche a impinguare i pozzi delle poche abitazioni del paese ed è abbastanza facile comprendere come la disponibilità di acqua per le persone animali e l’irrigazione della terra abbia stimolato la crescita della popolazione, la deforestazione e l’avvio di una agricoltura capace non solo di supportare la popolazione ma anche di aiutare la popolazione della vicina città.

Va detto che la c.d. peste del 1575 non fu solo una peste nei territori veneziani ma investì tutta l’Europa. La peste è una malattia infettiva di origine batterica causata dal bacillo Yersinia pestis. È una zoonosi, il cui bacino è costituito da varie specie di roditori e il cui principale vettore è la pulce dei ratti (Xenopsylla cheopis), che può essere trasmessa anche da uomo a uomo. Quindi non si può affermare che sono i ratti a diffondere la peste ma si deve mettere il contatto umano come quello utile allo scambio della pulce dei ratti.

Vengo alla doppia dedicazione della chiesa di Curno sia all’Assunta che al Redentore.
Leggiamo sul settimanale proto leghista l’intervista al parroco di Curno: «La celebrazione di domenica 18 è la nostra festa liturgica a Curno, che è tradizionalmente chiamata La Tersa de Loi perché si celebra appunto ogni terza domenica di luglio», racconta don Angelo. «La solennità, dedicata al Cristo Re¬dentore, ha origini a Venezia, dove c'è una basilica dedicata al Santissimo proprio sulla Giudecca». I veneziani nel 1575 erano stati colpiti da una terribile epidemia di peste che aveva provocato in due anni 50 mila morti, in seguito alla quale gli abitanti avevano fatto un voto al Cristo Redentore: il giorno in cui fosse terminata la peste avrebbero dedicato a Lui una grande chiesa. «Quindi, da allora, anche a Venezia, ogni terza domenica di luglio si svolge una solenne processione, per mantenere fedeltà al voto fatto», spiega.
«C'è quindi una specie di gemellaggio simbolico con Curno, e la festa probabilmente è arrivata qui da noi grazie alla presenza della Repubblica di Venezia sui nostri territori». Ma non solo. «Il motivo è stato anche molto più contingente, perché la nostra chiesa era dedicata in origine a Santa Maria Assunta, festeggiata il 15 agosto, e solo successivamente al Cristo Redentore. Ma, essendo all’epoca Curno, come tutti i paesi intorno a Bergamo, agricolo e contadino, in quel periodo per motivi attribuibili al lavoro nei campi era impossibile celebrare in quella data la festa della Madonna Assunta come si usava allora, dando il tempo giusto alle feste». Si era trovato cosi conveniente celebrarla dopo i grandi raccolti del mese di giugno e della metà di luglio.

Per chi ha qualche conoscenza delle antiche pratiche di agricoltura, la metà di agosto, prima che il granoturco entrasse nelle coltivazioni (diciamo attorno al 1550)  e quindi sarebbe diventato il secondo cereale utile per l’alimentazione umana era sostanzialmente la fine dell’annata agraria perché entro tale data veniva trebbiato il frumento (o la segale o l’orzo) e quindi si potevano fare i conti se l’inverno prossimo ci sarebbe stato abbastanza pane per sopravvivere bene o male. Al tempo il frumento veniva  raccolto in covoni nella seconda metà di giugno che poi erano ammucchiati sul portico e dopo circa un mese il frumento veniva trebbiato.
La dedicazione delle chiese all’assunzione della Madonna  non era altro che uno dei tanti collegamenti tra le tradizioni pagane e quelle religiose cristiane.
Il nome della festa di Ferragosto deriva dal latino feriae Augusti (riposo di Augusto), in onore di Ottaviano Augusto, primo imperatore romano, da cui prende il nome il mese di agosto. Era un periodo di riposo e di festeggiamenti, istituito dall'imperatore stesso nel 18 a.C., che aveva origine dalla tradizione dei Consualia, feste che celebravano la fine dei lavori agricoli, dedicate a Conso, che, per i Romani, era il dio della terra e della fertilità.
La ricorrenza fu assimilata dalla Chiesa Cattolica attorno al VII secolo, quando si iniziò a celebrare l'Assunzione di Maria, festività che fu poi fissata il 15 agosto. Il dogma dell'Assunzione (riconosciuto come tale solo nel 1950) stabilisce che la Vergine Maria sia stata assunta, cioè accolta, in cielo sia con l'anima sia con il corpo.

L’anno della peste -1575- è anche l’anno della vista a Curno di san Carlo Borromeo che non trova una chiesa assolutamente ben messa e detta ordini assai severi per mettere a posto le cose e gli uomini.
Finora non c’è traccia che colleghi l’avvento della peste a Curno (dov’erano in quattro gatti…) e la guarigione con l’ulteriore dedicazione della parrocchia al Redentore a imitazione della Venezia padrona delle terre bergamasche. Per esempio la scultura in legno del Redentore che abbiamo in chiesa è un manufatto (forse) di scuola fantoniana (Andrea Fantoni (Rovetta, 26 agosto 1659 – Bergamo, 25 luglio 1734) e quindi databile dal 1700 al 1750. Possibile che la comunità di Curno che in quel periodo visse una lunga stagione di benessere (basti pensare agli ampliamenti delle cascine Carlinga e della Marigolda o della Dorotina e Cefis) abbia deciso una spesa in tale senso per disporre di una scultura di grande valore affettivo.

Negli anni post 1960 –prevosto don Alberto Carrara- questi teneva particolarmente all’Assunta e da bravo parroco allevato secondo gli antichi costumi clericali, pose grande cura nelle c.d. opere parrocchiali: dalla creazione del Cine2000, alla sistemazione degli edifici ecclesiastici messi abbastanza male, al ricollocamento della statua dell’Assun ta in cima al campanile previo smontaggio e restauro (un fulmine le aveva mozzato la testa di metallo fuso che era precipitata in sacrestia per fortuna senza danni alle persone), al completo rifacimento della cella campanaria passata da una struttura in legno a quella in ferro con comandi elettromeccanici delle campane.  Con l’avvento del costume proprio di un Paese industriale, la celebrazione dell’Assun zione è passata in secondo piano rispetto al Redentore perché a ferragosto l’andare in ferie era una importante conquista sociale.
L’impressione che da questa DOPPIA consacrazione desta qualche perplessità e pare bene adattarsi alla popolazione curnese giudicata dai vicini piuttosto instabili. Opportuni sti: diciamo. Due meglio che una sola.