LO STUPRO
Luisa Gamba Sindaco sindaca di Curno annucia giuliva sulla pagina FB di
Vivere Curno presentando un filmato del gruppo VoiSing Chorus che balla
sui gradoni esterni dell’auditorium: “questa è la Curno che mi
piace.Spontaneamente sui gradoni della nuova biblioteca auditorium
buona musica, vita, leggerezza! Grazie VoiSing Chorus in tue move!”.
Olé! questo lo scriviamo noi. Poi se vai a vedere chi sia questo ignoto
gruppo VoiSing Chorus scopri che oltre ad avere sede in città (ma
l’indirizzo l’abbiamo già letto in qualche determina dei servizi
sociali) ed è sostanzialmente il solito gruppo che cerca di
raccattare per via amicizie politiche scolastiche qualche spettacolo
finto engage o politicamente corretto. Uno immagina che dopo avere
speso quella barcata di soldi (per demerito della politica di destra e
di sinistra che non voleva la biblioteca ma non aveva il coraggio di
dirlo) cominci una stagione culturale all’esterno di quelle memorabili.
Invece ecco il coretto delle amiche delle amiche delle amiche. Dopo un
fallimento uno dietro l’atro non è rimasto loro che farsi il coretto
personale. Del resto chi intitola un auditorium a Curno a DeAndre, non
c’è da aspettarsi troppo. Meno male non a Nilla Pizzi. Ecco: quella
esibizione di un gruppo di italiani, di un gruppo di abitanti della
città, di una gruppo gospel è stato uno STUPRO al teatro. Questa è la
Curno che piace alla sindaca. Va fin troppo bene . Bisogna
accontentarsi.
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SECONDO LO BANCA D'ITALIA GLI ITALIANI HANNO RISPARMIATO PIÙ NEL 2020 CHE PRIMA, SECONDO L'ISTAT INVECE LA POVERTÀ
È CRESCIUTA, SOPRATTUTTO AL NORD, UNA LETTURA INSUFFICIENTE DEL PROBLEMA
Il bicchiere mezzo pieno. O mezzo vuoto. Oppure la classica incapacità
dei c.d. tecnici (e poi dei politici e dei giornalisti) di capire un
fenomeno complesso ed articolato partendo solo dai grandi numeri.
La Banca d’Italia nei suoi report continua a informare che durante la
pandemia gli italiani hanno accresciuto il risparmio famigliare e
quello delle imprese e adesso arriva l’ISTAT che scodella un’Italia
impoverita. Siccome Banca d’Italia e ISTAT sono decisamente affidabili
è evidente che il problema non è annunciare al lunedi un’Italia
risparmiosa in epoca covid19 e denunciare al giovedi un’Italia
impoverita per il covid19. L’Italia è sempre quella ma non sono tutti
uguali gli italiani (e le imprese) quindi se è comprensibile che in una
situazione di crisi sanitaria e lavorativa le famiglie e le imprese
riducano i consumi e quindi risparmino di più alla fine una spiegazione
troppo semplice non regge.
Leggiamo cosa scriveva la Banca d’Italia a gennaio 2021.
Nel primo semestre del 2020 i redditi primari pro capite a valori
correnti delle famiglie si sono ridotti dell’8,8 per cento rispetto al
primo semestre del 2019, una contrazione decisamente più ampia di
quelle registrate nelle fasi più acute della crisi finanziaria (-5,2
per cento) e di quella dei debiti sovrani (-3,4 per cento) riflettendo
l’andamento delle poste principali . I redditi da lavoro dipendente
sono scesi dell’8,7 per cento per effetto del calo dei redditi unitari
(-7,0 per cento) e dell’occupazione alle dipendenze (-1,7 per cento),
mentre i redditi da lavoro e i profitti delle famiglie produttrici (il
risultato netto di gestione e il reddito misto netto) sono diminuiti
del 7,4 per cento7 ; gli altri redditi, infine, sono calati del 13 per
cento . La flessione del reddito disponibile lordo pro capite è stata
molto meno intensa (-3,8 per cento) e sostanzialmente analoga a quelle
mediamente registrate nelle due crisi precedenti, grazie
all’eccezionale crescita dei trasferimenti sociali netti (60,3 per
cento) che ha fornito un contributo di 5,1 punti percentuali (Banca
d’Italia: I conti economici e finanziari durante la crisi sanitaria del
covid-19). Nel primo semestre del 2020 le famiglie hanno accresciuto la
loro ricchezza finanziaria netta grazie a un accreditamento netto pari
a 58,8 miliardi. Nel conto finanziario, a tale accreditamento netto ha
corrisposto un aumento delle attività delle famiglie per 33 miliardi e
una riduzione di passività per circa 26 miliardi. Sul lato dell’attivo,
il circolante e i depositi sono aumentati nel semestre, rispettivamente
di 11,3 e 35,4 miliardi, registrando gli aumenti più forti dall’avvio
della moneta unica per il primo e dal 2012 per i secondi. Secondo le
statistiche bancarie, l’andamento dei depositi non è stato uniforme tra
la clientela suddivisa per importi di giacenza. La crescita dei
depositi compresi tra 12,5 e 50 mila euro è stata significativa, mentre
si è registrato un lieve calo tra i depositi superiori ai 500 mila
euro, suggerendo una differente preferenza per la liquidità tra le
classi durante la pandemia.
Leggiamo cosa scrive il Bugiardino il primo novembre 2020:
Risparmio, record di depositi sui conti. In Bergamasca 2 miliardi in
più nei primi 7 mesi del 2020. Il risparmio sembra abbia rincorso il
virus per riempire i forzieri bergamaschi. Nei primi sette mesi,
secondo i dati Banca d’Italia, tra le province lombarde Bergamo, con
una raccolta pari a 2 miliardi di euro, è seconda solo a Milano, più 6
miliardi, e prima di Brescia che ha registrato un aumento di circa 1,7
miliardi di euro. In termini relativi Bergamo ha realizzato
l’incremento percentuale più alto (+6%) tra le tre province lombarde
«più ricche», Milano è aumentata del 3% e Brescia del 4%.
Secondo i dati Abi (Associazione bancaria italiana), a novembre 2020 la
sola liquidità sui conti correnti ammontava a 1715 miliardi di euro,
registrando un au men o del 32,5% circa rispetto allo stesso periodo
del l’anno precedente. Una montagna di soldi, pari ai livelli del Pil
del nostro paese. Poiché la nuo va impennata di diffusione del virus si
è verificata a partire da inizio ottobre 2020 (la cosiddetta “seconda
ondata”), e solo tra poche settimane si ritornerà alla (quasi)
normalità, si stima che la massa di liquidità possa arrivare a fine
estate 2021 alla cifra record di 2000 miliardi di euro alla fine delle
misure restrittive e agevolative.
Ieri è arrivato il bicchiere mezzo vuoto. Quello del- l’ISTAT sulla
povertà delle famiglie italiane nel 2020. Nel 2020 la povertà assoluta
in Italia è tornata a crescere e ora riguarda oltre 5,6 milioni di
persone contro i 4,6 milioni dell’anno prima. Il rapporto dell’Istat
conferma le stime preliminari diffuse a inizio marzo: dopo il
miglioramento del 2019, nell’anno della pandemia la povertà assoluta è
aumentata raggiungendo il livello più elevato dal 2005 (inizio delle
serie storiche). Confermata anche la dinamica territoriale: se
l’incidenza delle famiglie in povertà assoluta si conferma più alta nel
Mezzogiorno (9,4%, da 8,6%), la crescita più ampia si registra nel Nord
dove la povertà familiare sale al 7,6% dal 5,8% del 2019.
Il report dell’Istat rileva che nel 2020 sono in condizione di povertà
assoluta oltre due milioni di famiglie, pari al 7,7% del totale dal
6,4% del 2019. Si tratta appunto di oltre 5,6 milioni di individui,
pari al 9,4% dal 7,7% dell’anno precedente. Cresce anche l’incidenza
tra i cittadini stranieri residenti che sale al 29,3% (dal 26,9%). Nel
2020 la povertà assoluta in Italia colpisce 1 milione 337mila minori,
pari al 13,5%, rispetto al 9,4% degli individui a livello nazionale. Le
famiglie con minori in povertà assoluta sono infatti oltre 767mila, con
un’incidenza dell’11,9% (9,7% nel 2019).
Anche in termini di individui è il Nord a registrare il peggioramento
più marcato, con l’incidenza di povertà assoluta che passa dal 6,8% al
9,3% (10,1% nel Nord-ovest, 8,2% nel Nord-est). Sono così oltre 2
milioni 500mila i poveri assoluti residenti nelle regioni del Nord
(45,6% del totale, distribuiti nel 63% al Nord-ovest e nel 37% nel
Nord-est) contro 2 milioni 259mila nel Mezzogiorno (40,3% del totale,
di cui il 72% al Sud e il 28% nelle Isole). In quest’ultima
ripartizione l’incidenza di povertà individuale sale all’11,1% (11,7%
nel Sud, 9,8% nelle Isole) dal 10,1% del 2019; nel Centro è pari invece
al 6,6% (dal 5,6% del 2019).
Per classe di età, l’incidenza di povertà assoluta raggiunge l’11,3%
(oltre 1 milione 127mila individui) fra i giovani (18-34 anni); rimane
su un livello elevato, al 9,2%, anche per la classe di età 35-64 anni
(oltre 2 milioni 394 mila individui), mentre si mantiene su valori
inferiori alla media nazionale per gli over 65 (5,4%, oltre 742mila
persone).
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PIENI DT SOLDI
ESTATE A CURNO
DIO.CE.NE.LIBERI
Per fortuna è un paese governato da donne. Anzi: da mamme. Sono tutte
insegnanti o professioni assimilabili. Tutte uscite dalla scuola
dell'obbligo e del tempo pieno (tranne una grande come noi). Non
avessero incassato oltre 1,3 milioni per via del covid19 riuscendo così
a risparmiare sul resto, uno pensa che sia un Comune in braghe di tela.
Nossignore: i soldi vanno spesi per i CVI. Quindi sotto con una
appaltino o una delega alle onlus amiche e in primis alla parrocchia
già premiata con 35mila euro di bonus perché non è riuscita a
fare la sagra del raviolo: importante iniziativa cultural religiosa
sociale. Ovvio: davanti a loro c'è l'appalto mica il il senso civico.
Ieri sera verso le sette e mezzo passando in una via c'erano un gruppo
di ragazzini in bici e non che impedivano il passaggio delle auto e
sbeffeggiavano chi sfarfallasse i fari o suonasse il claxon. Dodici
minuti di fermo prima si decidessero di levarsi di mezzo. Altrove sul
muretto di una villetta penzolava un foglio sotto un sacchettino. Mi
sono avvicinato e sul foglietto c'era scritto: grazie per il vostro
piscio. In effetti il sacchetto era mezzo pieno di liquido giallo.
Immaginabile cosa sia successo.
Pure facendo la tara dei maschi anziani che si lamentano dei ragazzini
che fanno rumore perché a loro (anziani) non tira più e delle
mogli che non li vogliono neppure più annusare, nel paese bello da
vivere se hai i soldi puoi fare di tutto: perfino Pilates terza età,
Yoga, Zumba, Mini Basket, Karate nei parchi. Nei parchi di Curno? Curno
ha dei parchi?. Avete visto come hanno tagliato l'erba l'ultima
volta? L'avrebbero brucata meglio delle caprette. Sempre se hai dei
soldi puoi andare al CRE parrocchiale così ti guadagni anche la
salvezza oppure quello laico che è la copia del primo. Sempre se hai i
soldi. Marigolda Merena Lungobrembo chiuso. Via Trento-Trieste chiuso.
Bisogna essere donne madri insegnanti per NON capire che dopo due anni
scolastici (quasi del tutto) buttati via bisognava piazzare appena
finite le lezioni tutta una serie di iniziative non a pagamento:
altrimenti si divertono di più nella galleria del centro commerciale o
a tirare sacchetti di piscio in casa degli anziani… per un atterraggio
morbido nella vacanze.
Le giunte Serra prima e Gamba poi hanno distrutto tutti ma proprio
tutti i gruppi spontanei locali. Come si distruggono in maniera
politicamente corretta? Facendo finta che non ci siano. Dove sono gli
Amici della Lirica? Dove hanno sbattuto il GS Marigolda? Come mai
il CVI1 non ha un gestore? Come mai non c'è il cinema estivo
visto che adesso abbiamo anche le gradinate sopra l'auditorium?. Invece
le gradinate le hanno fatte STUPRARE da un gruppo di italiani che
cantano male un gospel che cazzo c'entrano gli italiani coi canti di
liberazione della schiavitù negli USA oltre a non essere nemmeno
curnesi?. Tutto per fare la fichetta a chi è arrivato prima di loro a
fare la biblioteca: non gliela perdonano proprio. Perfino nella
biblioteca hanno piazzato gli scaffali per tenerla il più vuota
possibile di utenti. Pur di tenerli fuori ancora meglio ne hanno dato
un pezzetto anche alla scuola. Insomma il cittadino che non vuole stare
al passo d'oca stabilito dalle madri professoresse insegnanti della
giunta da fastidio alle madamine che governano. Niente da fare:
se c'è da buttare fuori dai piedi l'associazio- nismo storico che ha
messo in piedi il paese c'è da stare sicuri che ci riescono benissimo
per piazzare coop onlus (pare che il sociale in Lombardia sia tutto una
esclusiva degli eredi di Formigoni, va bene…) a pagamento e quindi…
senza controllo e negli orari canonici. Quelli stabiliti dalle
madamine: ovvio. Al passo d'oca quando lo chiamano loro. Poi
capisci che cazzo di paese è il paese bello da vivere quando una
mattina in una delle vie più IN vedi ammucchiati a ridosso di un campo
di calcio un centinaio di sacchi di rumenta. Il cittadino normale il
sacco della rumenta lo mette fuori casa propria. Quelli IN lo
mettono a ridosso degli altri. Mica per niente sono gente IN. Altrove
leggiamo che la consigliera delegata alla rumenta (persona di alta
specializzazione nel settore visto che è una prof di francese inglese
spagnolo) ha previsto che un single possa avere diritto ad 8
svuotamenti annui del bidoncino microcippato. Poi vai a vedere cosa
DEVI mettere nel bidoncino microcippato e scopri che ci devi metter
TUTTO quello che l'uomo ha toccato: il pannolone con la merda, la merda
del cane e del gatto insacchettate, il pannolone dei bambini.
Altrimenti aumenti gli sversamenti e quindi la bolletta da pagare.
L'esimia professoressa non ha pensato che il nonnino col pannolone
magari in giornate con una T di 30* aspiri che gli vuotino il
bidoncino se non due volte almeno una per settimana: quindi ha un
aumento di 52-8=43x1,5=65 euro di maggiorazione perché usa il
pannolone. Potrebbe anche andargli peggio. Ed immaginiamo una mamma
single che abbia un bimbo. Pure lei stangata. Per fortuna che sono
donne mamme insegnanti professoresse. Sarebbe tutta questa la
nuova classe dirigente che il PD propone? Dio ce ne liberi.
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BASTA ACCONTENTARSI
Sempre per restare in tema del “bisogna accontentarsi” ogni volta che
percorrevamo la rotonda di via Carlinga con via Fermi-Europa non
potevamo non gettare uno sguardo a quella che è la più bella rotonda
del territorio. Bella in quanto la sua semplicità e la presenza dei
gelsi ha un preciso significato: alla (vicina) Carlinga c’era uno dei
maggiori allevamenti di bachi da seta del nostro paese. Per quelli che
escono dalla scuola dell’obbligo e tempo pieno li informiamo che i
bachi da seta si cibano di foglie di gelso. Adesso siccome sono
intelligenti ci diranno che i gelsi sono inutili perchè alla Carlinga
non ci sono più i bachi da seta.
Il paese bello da vivere ha solo quattro rotonde piantumate. Tre sono
il classico catalogo dei fioristi: hanno svuotato le serre . Non fanno
nemmeno schifo salvo che….
Siamo andati ad un sopralluogo alla rotonda di via Carlinga per
verificare come il Comune, tramite i suoi appalti di manutenzione del
verde, stia trattandola. Abbiamo scoperto che la ditta che fa la
manutenzione del verde oltre a tagliare malissimo l’erba (sgagnada sö:
per chi conosce il dialetto) non s’è degnata ne di togliere l’erbaccia
nei cespugli delle rose e neppure di levare le piante che stanno
rigogliosamente crescendo dentro. Insomma siamo solo e metà giugno e si
vede chiaramente che il lavoro è fatto tanto al tocco.
Insomma abbiamo una classe politica che distrugge tutto quel che esiste
senza nemmeno rendersi conto che “dietro” quelle cose che distruggono
ci sono soldi dei curnesi, speranze idee buongusto (sarà bella la
rotonda a fagiolo tutta cementata, vero?) storia locale. Vale la pena
di lasciare andare in malora tutto? Si: avanti col prossimo appaltino.
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