A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1360 DEL 12 GIUGNO 2021

























































Di cosa parliamo in questa pagina.




















LA REPUBBLICA 1: ALLA RIPRESA SERVONO 500MILA LAVORATORI
LA REPUBBLICA 2: NEL 1° TRIM 2021 PERSI QUASI 900MILA POSTI*
E GLI ALTRI 400MILA DOVE STANNO?
Come sarà il tessuto produttivo italiano alla fine del covid19 penso non lo immagini ancora nessuno anche perché durante la pandemia buona parte dei settori industriali ed agricoli hanno lavorato ed in moltissimi hanno ricevuto aiuti a tasso zero quando non a fondo perduto (che sono andati in massima parte per l'acquisto di nuovi mezzi: quindi hanno avvantaggiato soprattutto l'industria automobilistica straniera…). Si è fermato sostanzialmente il settore della ristorazione, il commercio non alimentare, il settore sportivo vale a dire settori sovradimensionati rispetto alle reali necessità del paese anche in condizione non covid19. Questi tre sono anche i settori dove gli occupati hanno il più basso livello professionale e nel contempo si coniuga  massicciamente da un lato con l'evasione fiscale dei datori di lavoro e dall'altro dal peso della rendita per il costo degli affitti.
Chissà perché si parla sempre di lavoratori che preferirebbero il lavoro nero accompagnato dal RdC (oh scandalo!) quando non addirittura  si accetterebbero del RdC standosene a casa stesi sul divano mentre se lavorassero dovrebbero … perfino faticare e per di più prendere uguale al RdC. Invece non si parla mai del costo degli affitti dei negozi: forse perché vanno in tasca agli abitanti delle ZTL o delle assicurazioni o del clero o degli enti “morali”.
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CVI2:NON NE HANNO IMBROCCATA UNA -  1
Il Comune di Curno farebbe bene a impetrare una benedizione da parte di un  Santo di quelli tostissimi visto che ne il san Gaetano ne l'arcangelo Gabriele [sperem che capiscano …] l'ha minimamente aiutato vista la scalogna che lo perseguita ogni volta che mette mano al CVI2. La quantità di soldi spesi (inutilmente) dalla giunta Gamba in combutta con due emerite dirigenti come la segretaria comunale Criscuoli e la dirigente dei servizi sociali Caligiuri per farsi fare solidissimi studi  e previsioni da parte di illustrissimi professionisti espertissimi in tema fino ad arrivare al progetto attualmente in corso di attuazione non è bastata a dare una soluzione al problema: ad oggi non c'è il vincitore della gara e probabilmente non si potrà nemmeno nominare visto che gara non c'è stata dal momento che s'è presentato UN SOLO concorrente.
Ci vuole una rarissima capacità per non centrarne una che sia una in qualsiasi fase del mettere mano alla ri-destinazione del CVI2. Il bello è che tutto è stato giustificato col motto: colpa degli altri. In questo caso la colpa sarebbe della UE che obbliga i comuni a fare una gara per assegnare quei servizi suscettibili di produrre profitto anche se di uso sociale (i servizi). Infatti il retro pensiero della giunta gamba sul CVI2 è che sia … una gallina dalle uova d'oro (copyright del segretario del PD curnese in anni lontani).
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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!




































































































































































































































MACHE BEI TABELLONI!
Finalmente sono comparsi in pubblico, dopo l'avvento delle nuove telecamere dell'assessore Cavagna (c'ha messo tre anni per cavare il ragno da buco ma adesso ci vedono benissimo sia i cinesi e gli americani: non ci vediamo noi italiani ma va bene lo stesso) anche i quadri informativi alla cittadinanza. Pare di essere tornati agli anni '60 coi tabelloni composti da mille lucine di natale che creano la scritta. Roba di Carlo Codega insomma e per di più pare addirittura Made in Bergamo . Per non arrabbiarci non abbiamo fatto nemmeno una ricerca del costo di codesto modernariato (che l'abbiano recuperato alLa Miniera?  forse…) ma scommettiamo una cifra di 5mila euro cadauno.
Uno immagina che all'alba del 2021 compaiano per strada degli schermi 4K da 75 politci protetti da un cristallo blindato e invece… siamo tornati agli anni '60. Alle insegne del Cine 2000 per chi si ricorda.
Uno immagina che sugli schermi passino le sedute del consiglio comunale oppure le pagine dei due tre quattro cinque fogli informativi della giunta gamba e invece nisba. Quattro lettere in croce come il telefonino di cappuccetto roso col lupo.
Poi siccome bisogna lasciare traccia e fare danni, eccolo affisso sulla facciata del municipio, con tanto di fori passanti direttamente nell'ufficio della sindaca. Quella facciata era sta violata solo da uno sfigato poi defunti che  l'aveva lordata di scritte a favore di un PM terrone qui approdato. Ma poi sono arrivate le madamine della giunta Serra e Gamba che si divertono ad applicarvi straccetti colorati e assai luridi di smog. Non poteva mancare la mano del Cavagna. Insomma l'ennesima cacata: complimenti.

LA REPUBBLICA 1: ALLA RIPRESA SERVONO 500MILA LAVORATORI
LA REPUBBLICA 2: NEL 1° TRIM 2021 PERSI QUASI 900MILA POSTI*
E GLI ALTRI 400MILA DOVE STANNO?
Come sarà il tessuto produttivo italiano alla fine del covid19 penso non lo immagini ancora nessuno anche perché durante la pandemia buona parte dei settori industriali ed agricoli hanno lavorato ed in moltissimi hanno ricevuto aiuti a tasso zero quando non a fondo perduto (che sono andati in massima parte per l'acquisto di nuovi mezzi: quindi hanno avvantaggiato soprattutto l'industria automobilistica straniera…). Si è fermato sostanzialmente il settore della ristorazione, il commercio non alimentare, il settore sportivo vale a dire settori sovradimensionati rispetto alle reali necessità del paese anche in condizione non covid19. Questi tre sono anche i settori dove gli occupati hanno il più basso livello professionale e nel contempo si coniuga  massicciamente da un lato con l'evasione fiscale dei datori di lavoro e dall'altro dal peso della rendita per il costo degli affitti.
Chissà perché si parla sempre di lavoratori che preferirebbero il lavoro nero accompagnato dal RdC (oh scandalo!) quando non addirittura  si accetterebbero del RdC standosene a casa stesi sul divano mentre se lavorassero dovrebbero … perfino faticare e per di più prendere uguale al RdC. Invece non si parla mai del costo degli affitti dei negozi: forse perché vanno in tasca agli abitanti delle ZTL o delle assicurazioni o del clero o degli enti “morali”.
Da almeno due anni in qua l'edilizia sia per le costruzioni di case di livello medio alto e altissimo che per le ristrutturazioni previste dai  molti bonus va avanti a gonfie vele senza nessuna interruzione alla faccia del covid19. Siamo tornati ai livelli di sovra offerta edilizia degli anni 2010-2015 ma i prezzi salgono anche perché il boom edilizio ha generato una carenza di materiali e un conseguente rialzo dei prezzi.
Addosso a questa raffica di problemi si somma la bassa qualità dell'unica offerta di occupazione professionale –quella che esce dagli ITIS- per via del caos nelle scuole negli ultimi due anni scolastici.
Ci troviamo quindi nella situazione  per cui da un lato abbiamo a che fare con un milione di persone disoccupate che per il loro background (giovani, neet, donne, lavoratori anziani, bassissima scolarizzazione, nessuna specializzazione, forte resistenza personale al cambiamento) sarà impossibile professionalizzare in qualche direzione per dare loro una occupazione permanente di qualità e di contro un sistema industriale che bene o male nei 18 mesi passati non è stato fermo e continua ad avere bisogno di alte professionalità senza trovarle.
Se poi ci aggiungiamo il casino della normativa per ridurre il costo del lavoro applicata nell'ultimo decennio,  il marasma è completo.

Ma il problema del post covid19  non  sta solo nella bassa qualità professionale dei lavoratori dipendenti ma anche nella bassa professionalità degli imprenditori: cosa di cui non se ne parla perché viene dato per scontato che l'imprenditore sappia a priori il proprio mestiere. Infatti si vede, soprattutto in quei settori che il covid 19 ha  messo in quarantena quasi perenne.
Si leggeva l'altro ieri che in Inghilterra il governo farà tornare in classe per imparare le nuoive regole del business i piccoli imprenditori ed a pagare quella riprofessionalizzazione sarà il governo.
 Scrive Francesco Guerrera che l'idea del mini-master per piccole e medie imprese viene dalla Gran Bretagna, ma ci si dovrebbe pensare anche in Italia, dove le Pmi sono la trave portante dell'economia. Nessuna ripresa economica, rivoluzione industriale o ricalibrazione verso il digitale può riuscire senza rigenerare questo motore fondamentale del sistema produttivo.
La ricerca della migliore "ricetta-lavoro" per l'Italia passa non solo dai grandi nomi del capitalismo nostrano, ma anche dalle piccole realtà che impiegano, formano e plasmano una fetta importante della forza lavoro.
Qui la Gran Bretagna può servire da esempio. Dalla fine del mese, i primi "studenti" — fondatori o alti dirigenti di ditte con meno di 250 impiegati — entreranno nelle classi (virtuali o reali) di 35 università del Regno Unito per lezioni di management, leadership e amministrazione aziendale.
È una forma di aggiornamento per imprenditori che spesso non hanno avuto una formazione accademica.
Ma anche un primo passo verso la riconversione professionale per preparare i macellai di quartiere, i birrai artigianali e le piccole fabbriche al business del dopo-Covid, della digitalizzazione rampante e della concorrenza da tutto il mondo.
Il corso "Help to grow" — aiutare a crescere — è part-time, durerà dodici settimane e costerà solo 750 sterline, uno sconto incredibile sui prezzi solitamente astronomici di questi studi. A pagare il resto alle università è il governo di Sua Maestà, con un sussidio di 220 milioni di sterline che creerà 30mila posti per i mini-master nei prossimi tre anni. Gli aiuti statali arriveranno fino a 520 milioni con il lancio di un portale online e l'offerta di programmi di software aziendale a prezzi calmierati. Per ora, più di 9mila imprese hanno espresso interesse a partecipare, secondo il Tesoro britannico.
Il progetto di Londra potrebbe funzionare anche in Italia perché la composizione delle rispettive economie è simile. Ci sono circa 6 milioni di piccole e medie imprese nel Regno Unito, pari a più del 99% di tutte le aziende del Paese. In Italia abbiamo più di 5 milioni di Pmi, che rappresentano il 92% delle ditte attive.
Il problema della disoccupazione e della contemporanea mancanza di personale qualificato da occupare a salario corretto non è quindi “solo” da parte della forza lavoro ma sta in primis dalla parte dei datori di lavoro che mediamente sono meno qualificati –rispetto al ruolo ricoperto- della propria manodopera.
Non ultimo c'è il problema della bassissima remunerazione dei prodotti agricoli che decuplicano il prezzo unitario dal campo allo scaffale per via di una sequela di intermediazioni parassitarie che vi allignano. Il contadino non è più un produttore che offre il frutto del proprio lavoro ma semplicemente la parte variabile del prezzo finale al consumatore il quale – occupato temporaneo che sia oppure abitante la ZTL- se ne frega altamente quando compera 3 scatole di polpa di pomodoro a 1,2 euro senza domandarsi quanto ha preso al chilo chi ha prodotto il pomodoro. Che poi é quello che succede ai mille c.d. imprenditori della ristorazione i quali più che lavorare per se sono diventati i procuratori d'affari prima di tutto di chi gli affitta i locali e poi delle ditte che gli scodellano i prodotti: prezzo imposto all'acquisto ed alla vendita al consumatore finale.
Insomma c'è un gran lavoro da fare soprattutto per cacciare la gran quantità di parassiti che guadagnano senza fare un cavolo.


CVI2:NON NE HANNO IMBROCCATA UNA -  1
Il Comune di Curno farebbe bene a impetrare una benedizione da parte di un  Santo di quelli tostissimi visto che ne il san Gaetano ne l'arcangelo Gabriele [sperem che capiscano …] l'ha minimamente aiutato vista la scalogna che lo perseguita ogni volta che mette mano al CVI2. La quantità di soldi spesi (inutilmente) dalla giunta Gamba in combutta con due emerite dirigenti come la segretaria comunale Criscuoli e la dirigente dei servizi sociali Caligiuri per farsi fare solidissimi studi  e previsioni da parte di illustrissimi professionisti espertissimi in tema fino ad arrivare al progetto attualmente in corso di attuazione non è bastata a dare una soluzione al problema: ad oggi non c'è il vincitore della gara e probabilmente non si potrà nemmeno nominare visto che gara non c'è stata dal momento che s'è presentato UN SOLO concorrente.
Ci vuole una rarissima capacità per non centrarne una che sia una in qualsiasi fase del mettere mano alla ri-destinazione del CVI2. Il bello è che tutto è stato giustificato col motto: colpa degli altri. In questo caso la colpa sarebbe della UE che obbliga i comuni a fare una gara per assegnare quei servizi suscettibili di produrre profitto anche se di uso sociale (i servizi). Infatti il retro pensiero della giunta gamba sul CVI2 è che sia … una gallina dalle uova d'oro (copyright del segretario del PD curnese in anni lontani).
Nessuna meraviglia anzi grande soddisfazione nel constatare che anche nel comune di Curno ci sono dei bravi Toninelli o DeMicheli. Nel senso che la Gamba come  la dirigente Caligiuri e nemmeno la segretaria Criscuoli non hanno ancora compreso che… ofelè fa il to mesté.  E la giunta Gamba ringrazi il covid19 che le ha fatto arrivare una camionata di soldi ragion per cui ha potuto destinare quel che incassava altrove per ristrutturare a totali spese del comune il centro.
Bastava la documentazione fotografica allegata al progetto di ristrutturazione per capire a furia di risparmiare nella costruzione originale e nella scarsa manutenzione lungo il mezzo secolo successivo, di fatto quel posto andava demolito e ricostruito da cima a fondo. Ma quel che si vedeva non è bastato. Sempre nell seguito di… ofelè fa il to mesté.

Nel fare il progetto hanno dimenticato di verificare  quanti strati di fondo erano stati istallati sul campo di calcio. Non hanno visto che le lattonerie del padiglione a pagoda stavano andando in malora. Non hanno visto che i serramenti non erano a norma rispetto al risparmio energetico. Non si sono accorti che tutto il sistema elettrico andava rifatto  anche perché non era possibile sostituire solo le vecchie lampade coi nuovi led ma bisogna va cambiare l'insieme. Lasciamo perdere i dettagli  ragion per cui molte cose messe da cambiare in realtà erano meno del vero. Lasciamo perdere che la ristrutturazione non consentirà di consegnare la struttura nei tempi stabiliti e lasciamo pure stare che solo una coop-onlus si sia fatta avanti per la presa in affitto e gestione ma tuttora non c'è esito della gara. E dire che non sono finiti i lavori ragion per cui ci potrebbero essere nuove sorprese.

Chissà se la sindaca Gamba non cominci a interrogarsi come mai nel “Paese bello di Vivere” cogli attuali dirigenti, alcuni dei quali presenti da decenni,  accade regolarmente che tutte ma proprio tutte le opere pubbliche più costose vanno a finire nei casini e tutte per una serie di errori dimenticanze e quant'altro ci si può inventare [ quando non c'è professionalità sufficiente ad esaminare le cose] pur di non finire MAI e poi MAI un'opera nei tempi previsti. Lo stiamo vedendo anche in un'opera minore com'è la pista ciclabile lungo il fiume Brembo: mai possibile che si impostino le cose… al contrario ma proprio al contrario e che chi ha in mano le cose non sappia nemmeno l'abc delle cose? Mai possibile che in un comune ci siano dei dirigenti così ASINI da non capire al volo che non si può mandare un tecnico in casa altrui senza chiedere il permesso d'accesso?. E' possibile: siamo a Curno, un comune dove le strade si fanno prima sulla carta e poi –forse- sul terreno.

CVI2: NON NE HANNO IMBROCCATA UNA-2
Considerato che le due principali variazioni riguardano gli interventi di rimozione del manto d'erba sintetica e l'adeguamento ed efficientamento dell'impianto di illuminazione del campo di calcio come di seguito meglio indicati;
Dato atto in particolare che nel corso dell'esecuzione, durante la rimozione del manto in erba sintetica, è stato rinvenuto, al di sotto di quello oggetto dei lavori, un ulteriore manto in erba sintetica - probabilmente non rimosso in occasione del precedente rifacimento del campo da calcio, elemento del tutto imprevedibile e di cui si ignorava la presenza;
Considerato infatti che:
- i precedenti lavori di rifacimento del campo da calcio, risalenti a più di dieci anni prima, non avendo previsto la rimozione del vecchio manto, avevano creato un manto spesso e pesante di tipo
impermeabile molto consistente, stratificato e corposo considerato anche lo spesso strato di ghiaia o ghiaietto di zavorramento di manti sintetici, sedimentato negli anni e reso compatto da più di dieci anni di utilizzo e come tale non rintracciabile mediante le consuete modalità di campionamento standard e di cui non è dunque stato possibile rilevare, se non in sede di esecuzione e di scavo, la presenza e soprattutto la reale consistenza;
-il rinvenimento suddetto ha comportato lavorazioni ulteriori per il disfacimento del vecchio manto impermeabile e degli strati di ghiaia di zavorramento, nonché ulteriori costi relativi alla movimentazione con qualsiasi mezzo di tali materiali nell'ambito del cantiere, carico e trasporto agli impianti di stoccaggio, di recupero o a discarica, oltre ad oneri ulteriori per lo smaltimento non preventivabili;
Considerato inoltre che si è reso necessario, per limitare i consumi energetici, ed al fine di migliorare la durata in efficienza dell'impianto di illuminazione del campo da calcio, incrementare il valore dell'illuminamento da 150 a 200 lux prevedendo pertanto l'implementazione per tutta la struttura di nuovi corpi illuminanti da posizionarsi sulle torri faro con conseguente smantellamento dei corpi illuminanti esistenti;
Rilevato inoltre che la previsione di nuovi corpi illuminanti, anche ai fini della certificazione della corretta esecuzione e di garanzia sugli impianti in virtù delle normative vigenti, ha determinato la conseguente impossibilità di mantenimento dei corpi illuminanti esistenti e che dunque non si è potuto limitare l'intervento alla sola sostituzione delle lampade con conseguenti maggiori costi per la rimozione degli esistenti presso il campo calcetto, pattinaggio, campi da tennis, blocco spogliatoi, bar ed illuminazione esterna;
……………….
Considerato che tali variazioni ricomprese nel limite di cui all'art. 106 c. 12 del D.Lgs 50/2016 e smi, comporteranno un incremento netto dell'importo contrattuale pari a € 87.652,04, compresi € 2.150,00 per costi della sicurezza Covid 19, rispetto al contratto originario,per un importo di complessive 549.551,41 di cui € 18.830,00 per oneri della sicurezza;
…………
Determina
…….
di approvare il nuovo quadro economico di variante che prevede un importo complessivo pari a € 830.000,00 di cui € 549.551,41 per lavori e € 280.448,59 per somme a disposizione dell'Amministrazione Comunale, che costituisce parte integrante del presente determinato.