MACHE BEI TABELLONI!
Finalmente sono comparsi in pubblico, dopo l'avvento delle nuove
telecamere dell'assessore Cavagna (c'ha messo tre anni per cavare il
ragno da buco ma adesso ci vedono benissimo sia i cinesi e gli
americani: non ci vediamo noi italiani ma va bene lo stesso) anche i
quadri informativi alla cittadinanza. Pare di essere tornati agli anni
'60 coi tabelloni composti da mille lucine di natale che creano la
scritta. Roba di Carlo Codega insomma e per di più pare addirittura
Made in Bergamo . Per non arrabbiarci non abbiamo fatto nemmeno una
ricerca del costo di codesto modernariato (che l'abbiano recuperato
alLa Miniera? forse…) ma scommettiamo una cifra di 5mila euro
cadauno.
Uno immagina che all'alba del 2021 compaiano per strada degli schermi
4K da 75 politci protetti da un cristallo blindato e invece… siamo
tornati agli anni '60. Alle insegne del Cine 2000 per chi si ricorda.
Uno immagina che sugli schermi passino le sedute del consiglio comunale
oppure le pagine dei due tre quattro cinque fogli informativi della
giunta gamba e invece nisba. Quattro lettere in croce come il
telefonino di cappuccetto roso col lupo.
Poi siccome bisogna lasciare traccia e fare danni, eccolo affisso sulla
facciata del municipio, con tanto di fori passanti direttamente
nell'ufficio della sindaca. Quella facciata era sta violata solo da uno
sfigato poi defunti che l'aveva lordata di scritte a favore di un
PM terrone qui approdato. Ma poi sono arrivate le madamine della giunta
Serra e Gamba che si divertono ad applicarvi straccetti colorati e
assai luridi di smog. Non poteva mancare la mano del Cavagna. Insomma
l'ennesima cacata: complimenti.
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LA REPUBBLICA 1: ALLA RIPRESA SERVONO 500MILA LAVORATORI
LA REPUBBLICA 2: NEL 1° TRIM 2021 PERSI QUASI 900MILA POSTI*
E GLI ALTRI 400MILA DOVE STANNO?
Come sarà il tessuto produttivo italiano alla fine del covid19 penso
non lo immagini ancora nessuno anche perché durante la pandemia buona
parte dei settori industriali ed agricoli hanno lavorato ed in
moltissimi hanno ricevuto aiuti a tasso zero quando non a fondo perduto
(che sono andati in massima parte per l'acquisto di nuovi mezzi: quindi
hanno avvantaggiato soprattutto l'industria automobilistica
straniera…). Si è fermato sostanzialmente il settore della
ristorazione, il commercio non alimentare, il settore sportivo vale a
dire settori sovradimensionati rispetto alle reali necessità del paese
anche in condizione non covid19. Questi tre sono anche i settori dove
gli occupati hanno il più basso livello professionale e nel contempo si
coniuga massicciamente da un lato con l'evasione fiscale dei
datori di lavoro e dall'altro dal peso della rendita per il costo degli
affitti.
Chissà perché si parla sempre di lavoratori che preferirebbero il
lavoro nero accompagnato dal RdC (oh scandalo!) quando non
addirittura si accetterebbero del RdC standosene a casa stesi sul
divano mentre se lavorassero dovrebbero … perfino faticare e per di più
prendere uguale al RdC. Invece non si parla mai del costo degli affitti
dei negozi: forse perché vanno in tasca agli abitanti delle ZTL o delle
assicurazioni o del clero o degli enti “morali”.
Da almeno due anni in qua l'edilizia sia per le costruzioni di case di
livello medio alto e altissimo che per le ristrutturazioni previste
dai molti bonus va avanti a gonfie vele senza nessuna
interruzione alla faccia del covid19. Siamo tornati ai livelli di sovra
offerta edilizia degli anni 2010-2015 ma i prezzi salgono anche perché
il boom edilizio ha generato una carenza di materiali e un conseguente
rialzo dei prezzi.
Addosso a questa raffica di problemi si somma la bassa qualità
dell'unica offerta di occupazione professionale –quella che esce dagli
ITIS- per via del caos nelle scuole negli ultimi due anni scolastici.
Ci troviamo quindi nella situazione per cui da un lato abbiamo a
che fare con un milione di persone disoccupate che per il loro
background (giovani, neet, donne, lavoratori anziani, bassissima
scolarizzazione, nessuna specializzazione, forte resistenza personale
al cambiamento) sarà impossibile professionalizzare in qualche
direzione per dare loro una occupazione permanente di qualità e di
contro un sistema industriale che bene o male nei 18 mesi passati non è
stato fermo e continua ad avere bisogno di alte professionalità senza
trovarle.
Se poi ci aggiungiamo il casino della normativa per ridurre il costo
del lavoro applicata nell'ultimo decennio, il marasma è completo.
Ma il problema del post covid19 non sta solo nella bassa
qualità professionale dei lavoratori dipendenti ma anche nella bassa
professionalità degli imprenditori: cosa di cui non se ne parla perché
viene dato per scontato che l'imprenditore sappia a priori il proprio
mestiere. Infatti si vede, soprattutto in quei settori che il covid 19
ha messo in quarantena quasi perenne.
Si leggeva l'altro ieri che in Inghilterra il governo farà tornare in
classe per imparare le nuoive regole del business i piccoli
imprenditori ed a pagare quella riprofessionalizzazione sarà il governo.
Scrive Francesco Guerrera che l'idea del mini-master per piccole
e medie imprese viene dalla Gran Bretagna, ma ci si dovrebbe pensare
anche in Italia, dove le Pmi sono la trave portante dell'economia.
Nessuna ripresa economica, rivoluzione industriale o ricalibrazione
verso il digitale può riuscire senza rigenerare questo motore
fondamentale del sistema produttivo.
La ricerca della migliore "ricetta-lavoro" per l'Italia passa non solo
dai grandi nomi del capitalismo nostrano, ma anche dalle piccole realtà
che impiegano, formano e plasmano una fetta importante della forza
lavoro.
Qui la Gran Bretagna può servire da esempio. Dalla fine del mese, i
primi "studenti" — fondatori o alti dirigenti di ditte con meno di 250
impiegati — entreranno nelle classi (virtuali o reali) di 35 università
del Regno Unito per lezioni di management, leadership e amministrazione
aziendale.
È una forma di aggiornamento per imprenditori che spesso non hanno avuto una formazione accademica.
Ma anche un primo passo verso la riconversione professionale per
preparare i macellai di quartiere, i birrai artigianali e le piccole
fabbriche al business del dopo-Covid, della digitalizzazione rampante e
della concorrenza da tutto il mondo.
Il corso "Help to grow" — aiutare a crescere — è part-time, durerà
dodici settimane e costerà solo 750 sterline, uno sconto incredibile
sui prezzi solitamente astronomici di questi studi. A pagare il resto
alle università è il governo di Sua Maestà, con un sussidio di 220
milioni di sterline che creerà 30mila posti per i mini-master nei
prossimi tre anni. Gli aiuti statali arriveranno fino a 520 milioni con
il lancio di un portale online e l'offerta di programmi di software
aziendale a prezzi calmierati. Per ora, più di 9mila imprese hanno
espresso interesse a partecipare, secondo il Tesoro britannico.
Il progetto di Londra potrebbe funzionare anche in Italia perché la
composizione delle rispettive economie è simile. Ci sono circa 6
milioni di piccole e medie imprese nel Regno Unito, pari a più del 99%
di tutte le aziende del Paese. In Italia abbiamo più di 5 milioni di
Pmi, che rappresentano il 92% delle ditte attive.
Il problema della disoccupazione e della contemporanea mancanza di
personale qualificato da occupare a salario corretto non è quindi
“solo” da parte della forza lavoro ma sta in primis dalla parte dei
datori di lavoro che mediamente sono meno qualificati –rispetto al
ruolo ricoperto- della propria manodopera.
Non ultimo c'è il problema della bassissima remunerazione dei prodotti
agricoli che decuplicano il prezzo unitario dal campo allo scaffale per
via di una sequela di intermediazioni parassitarie che vi allignano. Il
contadino non è più un produttore che offre il frutto del proprio
lavoro ma semplicemente la parte variabile del prezzo finale al
consumatore il quale – occupato temporaneo che sia oppure abitante la
ZTL- se ne frega altamente quando compera 3 scatole di polpa di
pomodoro a 1,2 euro senza domandarsi quanto ha preso al chilo chi ha
prodotto il pomodoro. Che poi é quello che succede ai mille c.d.
imprenditori della ristorazione i quali più che lavorare per se sono
diventati i procuratori d'affari prima di tutto di chi gli affitta i
locali e poi delle ditte che gli scodellano i prodotti: prezzo imposto
all'acquisto ed alla vendita al consumatore finale.
Insomma c'è un gran lavoro da fare soprattutto per cacciare la gran quantità di parassiti che guadagnano senza fare un cavolo.
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CVI2:NON NE HANNO IMBROCCATA UNA - 1
Il Comune di Curno farebbe bene a impetrare una benedizione da parte di
un Santo di quelli tostissimi visto che ne il san Gaetano ne
l'arcangelo Gabriele [sperem che capiscano …] l'ha minimamente aiutato
vista la scalogna che lo perseguita ogni volta che mette mano al CVI2.
La quantità di soldi spesi (inutilmente) dalla giunta Gamba in combutta
con due emerite dirigenti come la segretaria comunale Criscuoli e la
dirigente dei servizi sociali Caligiuri per farsi fare solidissimi
studi e previsioni da parte di illustrissimi professionisti
espertissimi in tema fino ad arrivare al progetto attualmente in corso
di attuazione non è bastata a dare una soluzione al problema: ad oggi
non c'è il vincitore della gara e probabilmente non si potrà nemmeno
nominare visto che gara non c'è stata dal momento che s'è presentato UN
SOLO concorrente.
Ci vuole una rarissima capacità per non centrarne una che sia una in
qualsiasi fase del mettere mano alla ri-destinazione del CVI2. Il bello
è che tutto è stato giustificato col motto: colpa degli altri. In
questo caso la colpa sarebbe della UE che obbliga i comuni a fare una
gara per assegnare quei servizi suscettibili di produrre profitto anche
se di uso sociale (i servizi). Infatti il retro pensiero della giunta
gamba sul CVI2 è che sia … una gallina dalle uova d'oro (copyright del
segretario del PD curnese in anni lontani).
Nessuna meraviglia anzi grande soddisfazione nel constatare che anche
nel comune di Curno ci sono dei bravi Toninelli o DeMicheli. Nel senso
che la Gamba come la dirigente Caligiuri e nemmeno la segretaria
Criscuoli non hanno ancora compreso che… ofelè fa il to mesté. E
la giunta Gamba ringrazi il covid19 che le ha fatto arrivare una
camionata di soldi ragion per cui ha potuto destinare quel che
incassava altrove per ristrutturare a totali spese del comune il centro.
Bastava la documentazione fotografica allegata al progetto di
ristrutturazione per capire a furia di risparmiare nella costruzione
originale e nella scarsa manutenzione lungo il mezzo secolo successivo,
di fatto quel posto andava demolito e ricostruito da cima a fondo. Ma
quel che si vedeva non è bastato. Sempre nell seguito di… ofelè fa il
to mesté.
Nel fare il progetto hanno dimenticato di verificare quanti
strati di fondo erano stati istallati sul campo di calcio. Non hanno
visto che le lattonerie del padiglione a pagoda stavano andando in
malora. Non hanno visto che i serramenti non erano a norma rispetto al
risparmio energetico. Non si sono accorti che tutto il sistema
elettrico andava rifatto anche perché non era possibile
sostituire solo le vecchie lampade coi nuovi led ma bisogna va cambiare
l'insieme. Lasciamo perdere i dettagli ragion per cui molte cose
messe da cambiare in realtà erano meno del vero. Lasciamo perdere che
la ristrutturazione non consentirà di consegnare la struttura nei tempi
stabiliti e lasciamo pure stare che solo una coop-onlus si sia fatta
avanti per la presa in affitto e gestione ma tuttora non c'è esito
della gara. E dire che non sono finiti i lavori ragion per cui ci
potrebbero essere nuove sorprese.
Chissà se la sindaca Gamba non cominci a interrogarsi come mai nel
“Paese bello di Vivere” cogli attuali dirigenti, alcuni dei quali
presenti da decenni, accade regolarmente che tutte ma proprio
tutte le opere pubbliche più costose vanno a finire nei casini e tutte
per una serie di errori dimenticanze e quant'altro ci si può inventare
[ quando non c'è professionalità sufficiente ad esaminare le cose] pur
di non finire MAI e poi MAI un'opera nei tempi previsti. Lo stiamo
vedendo anche in un'opera minore com'è la pista ciclabile lungo il
fiume Brembo: mai possibile che si impostino le cose… al contrario ma
proprio al contrario e che chi ha in mano le cose non sappia nemmeno
l'abc delle cose? Mai possibile che in un comune ci siano dei dirigenti
così ASINI da non capire al volo che non si può mandare un tecnico in
casa altrui senza chiedere il permesso d'accesso?. E' possibile: siamo
a Curno, un comune dove le strade si fanno prima sulla carta e poi
–forse- sul terreno.
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CVI2: NON NE HANNO IMBROCCATA UNA-2
Considerato che le due principali variazioni riguardano gli interventi
di rimozione del manto d'erba sintetica e l'adeguamento ed
efficientamento dell'impianto di illuminazione del campo di calcio come
di seguito meglio indicati;
Dato atto in particolare che nel corso dell'esecuzione, durante la
rimozione del manto in erba sintetica, è stato rinvenuto, al di sotto
di quello oggetto dei lavori, un ulteriore manto in erba sintetica -
probabilmente non rimosso in occasione del precedente rifacimento del
campo da calcio, elemento del tutto imprevedibile e di cui si ignorava
la presenza;
Considerato infatti che:
- i precedenti lavori di rifacimento del campo da calcio, risalenti a
più di dieci anni prima, non avendo previsto la rimozione del vecchio
manto, avevano creato un manto spesso e pesante di tipo
impermeabile molto consistente, stratificato e corposo considerato
anche lo spesso strato di ghiaia o ghiaietto di zavorramento di manti
sintetici, sedimentato negli anni e reso compatto da più di dieci anni
di utilizzo e come tale non rintracciabile mediante le consuete
modalità di campionamento standard e di cui non è dunque stato
possibile rilevare, se non in sede di esecuzione e di scavo, la
presenza e soprattutto la reale consistenza;
-il rinvenimento suddetto ha comportato lavorazioni ulteriori per il
disfacimento del vecchio manto impermeabile e degli strati di ghiaia di
zavorramento, nonché ulteriori costi relativi alla movimentazione con
qualsiasi mezzo di tali materiali nell'ambito del cantiere, carico e
trasporto agli impianti di stoccaggio, di recupero o a discarica, oltre
ad oneri ulteriori per lo smaltimento non preventivabili;
Considerato inoltre che si è reso necessario, per limitare i consumi
energetici, ed al fine di migliorare la durata in efficienza
dell'impianto di illuminazione del campo da calcio, incrementare il
valore dell'illuminamento da 150 a 200 lux prevedendo pertanto
l'implementazione per tutta la struttura di nuovi corpi illuminanti da
posizionarsi sulle torri faro con conseguente smantellamento dei corpi
illuminanti esistenti;
Rilevato inoltre che la previsione di nuovi corpi illuminanti, anche ai
fini della certificazione della corretta esecuzione e di garanzia sugli
impianti in virtù delle normative vigenti, ha determinato la
conseguente impossibilità di mantenimento dei corpi illuminanti
esistenti e che dunque non si è potuto limitare l'intervento alla sola
sostituzione delle lampade con conseguenti maggiori costi per la
rimozione degli esistenti presso il campo calcetto, pattinaggio, campi
da tennis, blocco spogliatoi, bar ed illuminazione esterna;
……………….
Considerato che tali variazioni ricomprese nel limite di cui all'art.
106 c. 12 del D.Lgs 50/2016 e smi, comporteranno un incremento netto
dell'importo contrattuale pari a € 87.652,04, compresi € 2.150,00 per
costi della sicurezza Covid 19, rispetto al contratto originario,per un
importo di complessive 549.551,41 di cui € 18.830,00 per oneri della
sicurezza;
…………
Determina
…….
di approvare il nuovo quadro economico di variante che prevede un
importo complessivo pari a € 830.000,00 di cui € 549.551,41 per lavori
e € 280.448,59 per somme a disposizione dell'Amministrazione Comunale,
che costituisce parte integrante del presente determinato.
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