A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1359 DEL 08 GIUGNO 2021

























































Di cosa parliamo in questa pagina.


















DESIGN URBANO CURNESE

UNA GENERAZIONE FALLITA
La tragicomica fine dei penta stellati la si attendeva da tempo come certe trasmissioni della RAI che finiscono con le scuole perché a Roma si usa così. La struttura fuorilegge che teneva in piedi quel movimento – una società privata padrona del simbolo e dell'organizzazione finanziata dai parlamentari e da privati- nessuno saprebbe dire se si sia sfracellata da sola oppure semplicemente perché davanti alla storia non c'è bluff che tenga. Un branco di ignoranti degli elementi fondamentali della democrazia e della grammatica politica, ignoranti su tutto anche del prezzo del pane e del sale, ha creduto di mettere in piedi una nuova repubblica come se fosse un talkshow. Hanno saputo interpretare esattamente  l'idea che ha il popolino televisivo, quello che si trova e si legge abitualmente nella pagine face book. Non li ha salvati nemmeno un presidente del consiglio scovato nelle sacrestie del sottopotere, usato una prima volta e riusato una seconda volta. Un brav'uomo inutile che da bravo cattolico sapeva fin dal battesimo che non bisogna mai scartare nessuna occasione. Le migliaia di bravate che la stampa ha elencato via via da parte dei vari ministri sottosegretari portavoce  e gruppo cantante e plaudente non sono però un aspetto isolato. Peggio. Sono l'immagine della società. Basta un'assemblea condominale oppure una delle rare assemblee “politiche” che  capitano ancora ogni tanto per verificarlo.
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UCINA NAZIONALE
1 - Il seguente pezzo non c’entra niente col titolo in testata. L’aspetto più prosaico del progetto di federazione tra Lega e Forza Italia è che il creatore-padrone di FI ha pensato bene di consegnare la sua creatura ormai senza eredi al suo naturale riferimento: uno del nord in cambio della elezione a PdR.  Ma è abbastanza probabile che il padrone di FI schiatti prima della scadenza del mandato di Mattarella: si infittiscono troppo i ricoveri improvvisi al san Raffaele.
Carlo Galli scrive oggi su Repubblica che “ il ceto politico giallorosso vince il Covid ma pare destinato, secondo i sondaggi, a perdere le elezioni politiche, quando si terranno. E a consegnare l’Italia alle destre, che alla guerra alla pandemia hanno [fintamente: questo lo diciamo noi] preso parte, ma senza entusiasmo. Molti umori antisistema circolavano già da tempo prima della pandemia; sopiti durante i mesi più duri, privati di un loro importante referente, il M5S, che non ha retto davanti alla politica reale, mentre la Lega ha fornito una prova contraddittoria [di cui l’elettorato in genere non prende nemmeno nota alla luce del pessimo servizio della RAI e dei media in generale]. Sono umori che attraversano vari ceti: dagli esclusi e dai meno garantiti a coloro che, fin troppo inclusi, non vedono oltre il proprio particolarismo corporativo”. Continua Galli: a queste pulsioni, infatti, il centrosinistra non ha potuto né saputo prestare attenzione, se non tentando un’alleanza con il più debole dei contenitori dello scontento, il M5S. Mentre le destre — che derivano da partiti strutturati, ben più efficaci dei "movimenti" — sono state pronte a raccoglierle, che ne avessero titolo o no: tanto la Lega, che ha scelto di essere di lotta e di governo — scelta astuta e preveggente, ma non molto pagante in termini di consenso — , quanto FdI, che ha optato per l’opposizione "patriottica", premiata da un successo quasi imbarazzante.
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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!






































































































































































































































UNA GENERAZIONE FALLITA
La tragicomica fine dei penta stellati la si attendeva da tempo come certe trasmissioni della RAI che finiscono con le scuole perché a Roma si usa così. La struttura fuorilegge che teneva in piedi quel movimento – una società privata padrona del simbolo e dell'organizzazione finanziata dai parlamentari e da privati- nessuno saprebbe dire se si sia sfracellata da sola oppure semplicemente perché davanti alla storia non c'è bluff che tenga. Un branco di ignoranti degli elementi fondamentali della democrazia e della grammatica politica, ignoranti su tutto anche del prezzo del pane e del sale, ha creduto di mettere in piedi una nuova repubblica come se fosse un talkshow. Hanno saputo interpretare esattamente  l'idea che ha il popolino televisivo, quello che si trova e si legge abitualmente nella pagine face book. Non li ha salvati nemmeno un presidente del consiglio scovato nelle sacrestie del sottopotere, usato una prima volta e riusato una seconda volta. Un brav'uomo inutile che da bravo cattolico sapeva fin dal battesimo che non bisogna mai scartare nessuna occasione. Le migliaia di bravate che la stampa ha elencato via via da parte dei vari ministri sottosegretari portavoce  e gruppo cantante e plaudente non sono però un aspetto isolato. Peggio. Sono l'immagine della società. Basta un'assemblea condominale oppure una delle rare assemblee “politiche” che  capitano ancora ogni tanto per verificarlo.

Il buono dei figli del baby boom e dei loro padri fu che furono allevati dalla gavetta nelle lotte per i diritti alla salute al salario nelle fabbriche nelle assemblee studentesche, nei cortei e nei mille e mille gruppi spontanei. Furono allevati nelle sezioni dei partiti fosse il PCI o la DC dove esisteva una gerarchia tra chi aveva fondato e combattuto e chi arrivava fresco e nuovo dalla società. Fare politica per i figli del baby boom era un cursus honorum che partiva dalla realtà di ciascuno per imparare per anni e anni per arrivare non dico in Parlamento ma anche solo in un consiglio comunale a…  Morterone (47 abitanti) o Blello (34 abitanti).

Basterebbe disporre della registrazione della seduta di un consiglio comunale fino al 2000 e confrontarla con  un consiglio retto da una Serra o da una Gamba per restare attoniti rispetto al nulla di adesso. Tutta la struttura  dei programmi attuali delle forze politiche è ancora quella che inventarono –letteralmente!- quei consiglieri che neanche la metà (al tempo il consiglio comunale era di venti) aveva frequentato la terza media. Quei consigli comunali erano un coro mentre adesso è un monologo della sindaca e gli assessori parlano a comando sindacale su testo scritto ed approvato dalla sindaca. Gli altri zitti e mosca: per fortuna c'è la rete a consolarli durante le sedute dove il massimo sforzo è quello di alzare il braccino a comando. Altrimenti si addormenterebbero.

Il governo Draghi  è l'ultima dimostrazione della ferocia delle fauci della politica per azzannare parte di quei 240 miliardi del PNRR  europeo e nazionale. FdI (Fratelli d'Italia) che formalmente sta all'opposizione in realtà è quella più ammanicata visto che  in massima parte l'alta burocrazia statale è  ancora nera o nerissima così come massima parte della magistratura. Del resto FdI esattamente come i 5S e buona parte della Lega non hanno il personale preparati per lo scopo. Non ne hanno uno nemmeno per fare il sindaco di Milano o Roma. Al massimo è gente che rallenta ferma spartisce. Le due misure politiche del Conte uno hanno contribuito a creare un sommerso composto da pensionati e/o percettori del RdC che alimentano l'evasione fiscale e contributiva delle imprese marginali e del terziario.
Poi è arrivato il covid19 che ha fatto fallire tutto un mondo c.d. “imprenditoriale”  del tutto marginale ed evasore e quei pochi che valevano qualcosa  hanno subito cercato fortuna altrove (e l'hanno trovata) mentre adesso il problema della Lega e dei 5S è quello di ricostruire una certa convivenza tra il mondo degli sfruttatori-evasori e quello degli schiavi ma col RdC.
Non è il salario giusto quello che si aspetta un lavoratore ma il “giusto” rapporto tra quanto gli da lo schiavizzatore e quello che lo schiavo percepisce come regalia dallo stato. In fondo il ragionamento  degli schiavi è “sensato”: visto che tu schiavizzatore sei anche un evasore devi accettare che se io becco solo i 500 euro tuoi come salario mi devo permettere  l'aggiunta della regalia statale del RdC. Evadi tu, perché non potrei evadere anch'io?.

Che struttura produttiva e industriale uscirà dalla pandemia se il vaccino ridurrà a numeri insignificanti (!?) i ricoveri nessuno sa prevederlo anche perché bisogna verificare l'effetto della spesa data dal PNRR. Resta il fatto che il problema occupazione in Italia deriva da diversi fattori. La popolazione che lavora è troppo anziana e meno orientata alla riprofessionalizzazione. La preparazione dei giovani ad entrare nel lavoro qualificato (quello che consente ad un'impresa di stare in Europa) è ancora troppo poca. Nel senso che ancora troppi giovani hanno un corso di studi interessanti per loro  ma privi di sbocchi lavorativi. Insomma non siamo una nazione industriale e creativa. Tutto il settore dei servizi (ristorazione, cura della persona, servizi ambientali, professioni) è sostanzialmente una vandea. Stato ed enti locali, anche quelli che spendono di più, non hanno la più pallida idea di come sia il mercato del lavoro delle donne e del tipo di organizzazione sociale da mettere in campo per favorirla conservarla. Oltre tutto proprio i servizi alle famiglie (organizzati dai comuni) nel settore scuola si scontra con una “scuola” che un  marasma. Infine c'è nel Paese (ma penso esista dappertutto) un'area sociale che non il minimo di cultura istituzionale: sopravvive nella società senza conoscere i propri diritti e neppure i propri doveri. Quel che viene viene. Il nodo di fondo è la professionalità sia dell'imprenditore che del lavoratore. La crisi del settore servizi deriva proprio dalla scarsa qualità professionale dell'insieme. Soprattutto perché il settore servizi negli enti locali sono in gran parte invenzioni di soggetti  che usano la politica per collocarsi tanto la politica non da mai un rendiconto ai cittadini del risultato della spesa.



CUCINA NAZIONALE
1 - Il seguente pezzo non c’entra niente col titolo in testata. L’aspetto più prosaico del progetto di federazione tra Lega e Forza Italia è che il creatore-padrone di FI ha pensato bene di consegnare la sua creatura ormai senza eredi al suo naturale riferimento: uno del nord in cambio della elezione a PdR.  Ma è abbastanza probabile che il padrone di FI schiatti prima della scadenza del mandato di Mattarella: si infittiscono troppo i ricoveri improvvisi al san Raffaele.
Carlo Galli scrive oggi su Repubblica che “ il ceto politico giallorosso vince il Covid ma pare destinato, secondo i sondaggi, a perdere le elezioni politiche, quando si terranno. E a consegnare l’Italia alle destre, che alla guerra alla pandemia hanno [fintamente: questo lo diciamo noi] preso parte, ma senza entusiasmo. Molti umori antisistema circolavano già da tempo prima della pandemia; sopiti durante i mesi più duri, privati di un loro importante referente, il M5S, che non ha retto davanti alla politica reale, mentre la Lega ha fornito una prova contraddittoria [di cui l’elettorato in genere non prende nemmeno nota alla luce del pessimo servizio della RAI e dei media in generale]. Sono umori che attraversano vari ceti: dagli esclusi e dai meno garantiti a coloro che, fin troppo inclusi, non vedono oltre il proprio particolarismo corporativo”. Continua Galli: a queste pulsioni, infatti, il centrosinistra non ha potuto né saputo prestare attenzione, se non tentando un’alleanza con il più debole dei contenitori dello scontento, il M5S. Mentre le destre — che derivano da partiti strutturati, ben più efficaci dei "movimenti" — sono state pronte a raccoglierle, che ne avessero titolo o no: tanto la Lega, che ha scelto di essere di lotta e di governo — scelta astuta e preveggente, ma non molto pagante in termini di consenso — , quanto FdI, che ha optato per l’opposizione "patriottica", premiata da un successo quasi imbarazzante.

2 - A me pare che il maggior problema di Salvini non stia tanto nel sorpasso elettorale della Meloni ma nel fatto che il suo elettorato si sta svegliando e il partito –la Lega- va anch’essa in altra direzione. Salvini appare come quel cane che rincorre maldestramente la preda zizzagando mentre altri suoi colleghi – uno Zaia o un Giorgetti proprio confidando nella riuscita del PNRR e quindi nel pieno riconoscimento del ruolo dell’Europa- abbiano preso tutt’altra direzione.
Un vecchio troione  sta cedendo il “suo” partito ad un erede estraneo alla propria famiglia e questo erede ha capito che l’avvento del governo Draghi gli ha smontato tutti i suoi giocattoli politici: immigrazione clandestini Europa debito pubblico quota 100 RdC.

3 - L’ultima gabola creata dalla politica è l’annuncio che la Rai creerà una sede al Portello (che non c’è ancora) annuncio che ha creato un sacco di polemiche: Zingaretti presidente della Regione Lazio ed ex segretario del partito è contrario all’operazione attesa e rinviata da anni al grido: «Roma resti la capitale dell’audiovisivo». Il trasferimento della Rai, con tanto di centro di produzione, necessario per la scadenza dell'affitto in via Mecenate fissata per il 2025, era stato bloccato dal covid, perché quegli spazi sono serviti anche a realizzare l'ospedale "ad hoc" in Fiera, anche in questo caso con polemiche annesse. Infine il via libera del cda della televisione pubblica, atteso da tempo, con il 2025 come termine massimo previsto per il trasferimento. Tutta la produzione si sposterà in Fiera, ridimensionando gli spazi di corso Sempione.
In RAI l’ad Fabrizio Salini (voluto dal Movimento 5 Stelle) e il presidente Marcello Foa (scelto dalla Lega) lasceranno le loro poltrone entro giugno, nessuna proroga in vista. Ci sarà un nuovo consiglio di amministrazione, un nuovo presidente della Commissione di Vigilanza. È cambiato il governo, è cambiata la maggioranza, è cambiata l’opposizione, è cambiato anche il segretario del Partito Democratico. Come può non cambiare la Rai? La partita dovrebbe essere guidata da Roberto Garofoli, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e braccio destro di Draghi, e da Alessandro Ravera, uomo di Daniele Franco al Mef. Sullo sfondo, mica tanto, Giancarlo Giorgetti che dal Mise proverà ad incidere sulle dinamiche del servizio pubblico.
A questa prima gabola in tema RAI  s’aggiunge che il 30 marzo è stato pubblicato l’ avviso
per la presentazione di candidatura a componente del consiglio di amministrazione della RAI-Radiotelevisione Italiana S.p.A. ai fini dell'elezione da parte del Senato e della Camera della Repubblica . Sarebbero arrivati tra le 180 e 200 candidature al Senato ed alla Camera. Un esercito.

4 - Come avevamo scritto a suo tempo il governo Conte 1 e Conte 2 erano composti in massima parte da gente di origine scuola frequentazioni della società meridionale. Gente che non “sentiva ne comprendeva” lo spirito del nord.  Non puoi fare un governo  da cui sono tagliati fuori i rappresentati di quella parte del paese che  crea due terzi del PIL. Ovvio che un fatto del genere non lo  capiscano gli imbecilli penta stellati. Meno ovvio che non lo capisca un PD ormai rintronato. Col governo Draghi la situazione si è fortunatamente riequilibrata (ma perché non c’è mai un PdC nato cresciuto scolarizzato al di sopra dell’Arno?)  ma l’uscita di Zingaretti, magari su un tema certamente non importante come quello dei ministri e dei grand commiss di stato, ha confermato quella che secondo me è la principale malattia della politica italiana. Non c’è solo una questione di genere nella composizione del governo e dei grand commis ma bisogna che la politica si convinca una volta per tutte che il paese lo governa chi produce ricchezza e non chi ne  è fuori. Visto che poi tranne il RdC non sanno creare e farsi bastare altro.