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UN MIX MICIDIALE TRA TESTARDAGGINE E INCOMPETENZA
MANDERÀ A GAMBE ALL’ARIA IL CENTRO VIVERE INSIEME DUE
(INTANTO NESSUNO VUOLE GESTIRE IL CENTRO VIVERE INSIEME UNO)
Conclusione. Dice il proverbio che tutti i dottori sono uomini ma non
tutti gli uomini sono dottori. Così s'incazzano le madamine che sono
donne. Nel Comune di Curno tra amministratori dirigenti professionisti
esterni chiamati è una gara a scambiarsi ruoli per cui non sanno
(quasi) nulla, non hanno nemmeno titoli ed esperienza, non si peritano
nemmeno a dialogare con chi conosce la situazione.
Una manica di bulletti e bullette sapientoni che si credono
autosufficienti e trattano volontari e gruppi associati come degli
emeriti rompiscatole.
La quantità di denaro speso inutilmente dal comune per mandare avanti
la pratica di ristrutturazione assegnazione gestione temporanea del
CVI2 è probabilmente prossima ai 150mila euro. Forse duecentomila. E
visto che il principale difetto del CVI2 NON è stato rimosso dal
progetto di ristrutturazione, verificato che i vari gruppi sportivi del
GS Marigolda si sono accasati altrove (con grande gioia dei proprietari
degli impianti: alla faccia del Comune di Curno che gli ha regalato
clienti…) il destino del CVI2 pare segnato.
QUANTI SARANNO I FIGLI DEL COVID?
Natalità in calo? Prendiamo come esempio qualche comune vicino a noi. Guardiamo vicino a noi.
A Curno di bambini ne sono nati 73 nel 2002, 76 nel 2010 e 32 nel 2020.
A Mozzo di bambini ne sono nati 69 nel 2002, 66 nel 2010 e 34 nel 2020.
A Lallio di bambini ne sono nati 62 nel 2002, 52 nel 2010 e 35 nel 2020.
A Mozzo di bambini ne sono nati 69 nel 2002, 66 nel 2010 e 34 nel 2020.
A Mapello di bambini ne sono nati 66 nel 2002, 78 nel 2010 e 49 nel 2020.
A Terno d'Isola di bambini ne sono nati 80 nel 2002, 112 nel 2010 e 73 nel 2020.
A Treviolo di bambini ne sono nati 106 nel 2002, 99 nel 2010 e 88 nel 2020.
In Provincia di Bergamo i neonati sono stati 10.446 nel 2002 per salire a 11.805 nel 2010 e crollare a 7.670 nel 2020.
La prima osservazione secondo la teoria del bicchiere mezzo pieno o
mezzo vuoto che si può fare è che i provvedimenti statali regionali e
comunali messi a disposizione delle famiglie sono serviti soprattutto a
fare dimezzare le nascite. Naturalmente c'è anche il bicchiere mezzo
pieno: quei provvedimenti hanno contribuito e limitare il danno.
Nelle due pagine che domenica scorsa il bugiardino ha dedicato
all'allarme decrescita della natalità manca un dato fondamentale: il
contributo dato alla natalità fino al 2010 dal grande numero di
cittadini stranieri presenti sul territorio rispetto alla natalità
delle sole coppie bianche e quelle miste.
Per esempio nel 2019 i cittadini stranieri presenti in Bergamasca era
119.045; nel 2010 se ne contavano 134.260 mentre nel 2002; nel 2005 se
ne contavano-stimavano 71.293.
DOPO I NIGHER AL RIA ANCHE I CUSì DE LA MERKEL
In via Contradello verrà istallato “sperimentalmente” un “cuscino
berlinese” vale a dire un dosso di gomma che consente ai bus e
camioncini di scavalcarlo mentre alle auto toccherà passarci sopra con
almeno una coppia di ruote. Tutto questo perché trattasi di un vicolo
molto stretto (chi l'avrebbe mai detto che è stretto?!) dove
nonostante il limite di velocità di 30km orari e la presenza di molti
cancelli con ingressi auto e persone, c'è un rischio permanente che le
persone siano arrotate. Pertanto col cuscino berlinese l'assessore
Conti pensa e spera di risolvere il problema (di ridurre la velocità)
esattamente come la costruzione di MINI rotonde ha lo stesso scopo
anche se non ci passano i bus dell'ATB.
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UN MIX MICIDIALE TRA TESTARDAGGINE E INCOMPETENZA
MANDERÀ A GAMBE ALL’ARIA IL CENTRO VIVERE INSIEME DUE
(INTANTO NESSUNO VUOLE GESTIRE IL CENTRO VIVERE INSIEME UNO)
E' stata pubblicata la determinazione a cura della responsabile del
settore lavori pubblici per il pagamento del primo stato di avanzamento
dei lavori di ristrutturazione del CVI2 per la somma di 120.799 € iva
compresa rispetto a un importo contrattuale globale di € 461.899.36 al
netto dell'IVA di legge. Poiché tutta la pratica relativa al CVI2
è sempre stata gestita dalla dirigente dei servizi sociali non ci
aspettavamo che quella dirigente fosse esonerata e il tutto passasse ad
una collega decisamente più qualificata per questo tipo di impegno.
La dirigente dei servizi sociali seguendo le indicazioni della giunta
(o meglio : della testardaggine della sindaca e della scarsa attenzione
della segretaria comunale) aveva inanellato parecchi errori negli
ultimi anni.
Il primo errore fu nella stesura della revisione dell'ultima
convenzione tra comune e Polisportiva per la gestione del CVI1.
Interpretando male la delibera di consiglio e per il mancato controllo
del segretario comunale e della sindaca quella convenzione era sta
abusivamente allungata di due anni in vantaggio della Polisportiva
quando il consiglio comunale non l'aveva previsto.
L'errore era stato soffieggiato diverse volte dalla minoranza alla
maggioranza senza un vero e proprio intervento perché pure la minoranza
prende voti dagli iscritti della Polisportiva e quindi occhio non vede
cuore non duole voto non si perde. Toccò alla Gamba confessare in una
infuocata assemblea alla Marigolda sul futuro del CVI2 di non
avere controllato cosa aveva combinato la dirigente firmando una
convenzione che non rispettava la delibera del consiglio. Naturalmente
nessuno ma proprio nessuno credette a questa clamorosa svista sia da
parte della sindaca Serra che dell'assessore delegato Gamba che della
segretaria comunale Criscuoli. Già il clima nei rapporti tra sindaca
Gamba e GS Marigolda e i Marigoldesi era arroventato vista la
decisione di mettere sul mercato l'assegnazione del CVI2 e questo
“errore” aggravò la situazione oltre il tollerabile.
La dirigente dei servizi sociali dovette assegnare la
compilazione di due studi sui potenziali ricavi del CVI2 che vennero
gentilmente sfanculati da tutti gli operatori che avrebbero dovuto
investire un mega-pacco di milioni di euro per rimettere in piedi una
struttura gestita col braccino corto soprattutto da parte del Comune
(leggasi: strutture da rottamare da cima a fondo…). Chiunque abbia
letto quei due bandi si metteva a sghignazzare: il comune cercava dei
polli piuttosto che degli imprenditori che investivano soldi (propri).
Non contenti di questo ecco che nel 2020 arriva anche la pandemia MA il
Comune ha diversi colpi di fortuna: incassa un sacco di soldi come
oneri ed anche un generoso contributo regionale per cui se prima il
CVI2 (e per due volte) doveva essere rimesso a nuovo dal futuro gestore
che l'avrebbe utilizzato per un discreto numero di anni, i generosi
introiti arrivati al comune per via della pandemia (se incassi di qua
non togli di la…) hanno consentito al Comune di fare una svolta
di 180 gradi: la ristrutturazione del CVI2 l'avrebbe fatta tutta
a spese del Comune (in epoca di pandemia… alla faccia dei defunti per
covid19) che poi avrebbe assegnato in affitto previa gara dal forte
contenuto clientelare-discutibile: l'assegnazione avverrà in base a dei
giudizi di valore dati da persone e non su dati oggettivi.
Alla gara hanno partecipato due concorrenti [ DueEmme srl di Roma e la
coop L'Airone di Bergamo) tra cui l'attuale gestore pro-tempore.
Nessun concorrente per l'assegnazione del CVI1.
In teoria dal primo luglio il CVI2 dovrebbe passare in gestione
al nuovo assegnatario vincitore della gara ma nessuno ci crede visto lo
stato dei lavori fermi per via di un contenzioso circa lo
smantellamento e lo smaltimento degli strati di fondo artificiale
presenti sul campo di calcio.
Al 17 maggio non è stato pubblicato l'esito della gara per il solo CVI2 ma tutti scommettono per L'Airone.
Nel frattempo sono successi alcuni altri fatti che meritano di essere
evidenziati. Fatto il progetto di ristrutturazione del CVI2 nonostante
le approfondite verifiche e visite dell'impianto da parte dei
tecnici il comune scoprirà a progetto approvato che la copertura
del padiglione a pagoda fa… acqua e quindi ecco un altro appalto
(separato da quello in corso) per sistemare gronde e lattonerie.
Sempre nel frattempo si scopre che pure i serramenti dell'impianto non
rispecchiano l'isolamento termico obbligatorio e quindi bisogna
sistemare anche questa grana fuori dell'appalto.
Dulcis in fundo quando l'impresa vincitrice prende in mano lo
smantellamento del vecchio fondo artificiale del campo di calcio si
scopre che non è composto da un solo strato ma in certi posti anche da
tre strati ragion per cui i costi di smantellamento e smaltimento del
materiale qualcuno dovrà pagarli visto che chi ha fatto il progetto non
aveva verificato e previsto la spesa in maniera adeguata. Ergo si
fermano i lavori.
L'inversione a 180 gradi della giunta Gamba circa l'assegnazione del
CVI2 (nella prima versione l'operatore doveva investire soldi propri e
gestire per tot anni il centro a cavarne il compenso, nella seconda
versione la ristrutturazione del centro era totalmente a carico di
Comune e Regione e l'operatore diventava un affittuario della
struttura) aveva in un certo qual modo fato pensare che il GS Marigolda
si sarebbe fatto avanti per concorrere alla gestione. Una svolta
elettorale per riportare in buoni rapporti il quartiere con la
maggioranza.
Ma quando il GS Marigolda ha visto come andavano i lavori e verificando
sul progetto che il l'insieme da punto di vista dei consumi energetici
non cambiava affatto, hanno maturato l'idea che… meglio che le bollette
enel le paghi qualcun altro.
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QUANTI SARANNO I FIGLI DEL COVID?
Natalità in calo? Prendiamo come esempio qualche comune vicino a noi. Guardiamo vicino a noi.
A Curno di bambini ne sono nati 73 nel 2002, 76 nel 2010 e 32 nel 2020.
A Mozzo di bambini ne sono nati 69 nel 2002, 66 nel 2010 e 34 nel 2020.
A Lallio di bambini ne sono nati 62 nel 2002, 52 nel 2010 e 35 nel 2020.
A Mozzo di bambini ne sono nati 69 nel 2002, 66 nel 2010 e 34 nel 2020.
A Mapello di bambini ne sono nati 66 nel 2002, 78 nel 2010 e 49 nel 2020.
A Terno d'Isola di bambini ne sono nati 80 nel 2002, 112 nel 2010 e 73 nel 2020.
A Treviolo di bambini ne sono nati 106 nel 2002, 99 nel 2010 e 88 nel 2020.
In Provincia di Bergamo i neonati sono stati 10.446 nel 2002 per salire a 11.805 nel 2010 e crollare a 7.670 nel 2020.
La prima osservazione secondo la teoria del bicchiere mezzo pieno o
mezzo vuoto che si può fare è che i provvedimenti statali
regionali e comunali messi a disposizione delle famiglie sono serviti
soprattutto a fare dimezzare le nascite. Naturalmente c'è anche il
bicchiere mezzo pieno: quei provvedimenti hanno contribuito e limitare
il danno.
Nelle due pagine che domenica scorsa il bugiardino ha dedicato
all'allarme decrescita della natalità manca un dato fondamentale: il
contributo dato alla natalità fino al 2010 dal grande numero di
cittadini stranieri presenti sul territorio rispetto alla natalità
delle sole coppie bianche e quelle miste.
Per esempio nel 2019 i cittadini stranieri presenti in Bergamasca era
119.045; nel 2010 se ne contavano 134.260 mentre nel 2002; nel 2005 se
ne contavano-stimavano 71.293.
Scriveva per esempio Fubini sul Corriere: “Durante il secondo
dopoguerra siamo passati da oltre un milione ad appena 400 mila nascite
all'anno, mentre la Francia ne ha regolarmente mantenute fra 700 e 800
mila pur attraversando la quarta e la quinta Repubblica, crisi,
recessioni e tempeste. Si vedono qui i segni di una classe dirigente,
se c'è. Perché quando c'è capisce una dinamica e la governa; non la
lascia a se stessa. Le élite francesi hanno dato una direzione alla
demografia del loro Paese, sapendo che è l'infrastruttura di base di
una comunità. Hanno curato la spina dorsale della nazione. Le élite
italiane, ammesso che fossero tali, non ci hanno dedicato un solo
pensiero. Il risultato è che dopo la guerra gli italiani erano tre
milioni più dei francesi e ora sono 8 di meno. I bebè erano un quarto
di più, ora poco più della metà”.
Appare abbastanza evidente come nei grandi numeri non sia l'andamento
economico generale di una grande regione (Europa) dove più o meno
tutte le nazioni subiscono contemporaneamente una crisi o una crescita
più rapida ma siano in massima parte dei fattori interni alle singole
nazioni quelli che influenzano maggiormente la natalità nazionale.
Nell'esempio presentato da Fubini la Francia ce l'ha fatta mentre l'Italia no.
L'anno 2020 è quello segnato dall'avvento della pandemia, scovata
casualmente il 29 febbraio 2020 in un paziente di Codogno
ma come si è poi ricostruito, l'infezione era presente perlomeno
dal novembre dell'anno prima.
Man mano che la pandemia azzannava il Paese nella pressoché totale
incapacità delle strutture sanitarie e politiche di farvi fronte iniziò
ad apparire sulla stampa l'allarme per una ulteriore decrescita
della natalità per via della pandemia sopravvenuta.
Con le battute al seguito: che il lookdown avrebbe contribuito semmai al contrario.
In concreto tutti gli articoli ci pare abbiano dimenticato che
per fare un figlio occorrono nove mesi di gravidanza ragione per
cui l'incidenza della pandemia sulla volontà delle coppie di fare un
figlio lo si vedrà sicuramente non a dicembre 2020 ma lo si vedrà
meglio dalla primavera del 2021 in avanti tenendo conto del “clima di
fiducia” che ha attraversato il Paese nella stagione estiva quando la
maggioranza degli Italiani pensava o solo auspicava che la pandemia
fosse terminata.
Scrive Fubini: “Anche se lasciamo per un momento da parte i valori e la
psicologia di una nazione, un fenomeno del genere avrà sempre
conseguenze concrete. Poiché in media un italiano spende quasi 17 mila
euro all'anno in consumi (mangiare, vestirsi, riscaldarsi o andare in
vacanza), oltre un milione di abitanti in meno alla lunga equivalgono
all'uno per cento di prodotto interno lordo in meno, ogni anno: meno
consumi, minore fatturato delle imprese, meno investimenti per vendere
prodotti a una platea che si restringe e invecchia, meno gettito
fiscale, meno capacità di sostenere i sistemi di welfare.
Per un Paese in recessione demografica, la crescita necessaria a
sostenere il debito pubblico più alto della sua storia diventa una
chimera. Non siamo in equilibrio e non possiamo nemmeno
semplicemente rassegnarci all'idea di un'Italia un po' meno popolata.
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DOPO I NIGHER AL RIA ANCHE I CUSì DE LA MERKEL
In via Contradello verrà istallato “sperimentalmente” un “cuscino
berlinese” vale a dire un dosso di gomma che consente ai bus e
camioncini di scavalcarlo mentre alle auto toccherà passarci sopra con
almeno una coppia di ruote. Tutto questo perché trattasi di un vicolo
molto stretto (chi l'avrebbe mai detto che è stretto?!) dove
nonostante il limite di velocità di 30km orari e la presenza di
molti cancelli con ingressi auto e persone, c'è un rischio permanente
che le persone siano arrotate. Pertanto col cuscino berlinese
l'assessore Conti pensa e spera di risolvere il problema (di ridurre la
velocità) esattamente come la costruzione di MINI rotonde ha lo stesso
scopo anche se non ci passano i bus dell'ATB.
Questa ennesima pezza non è altro che il risultato della mezza
pedonalizzazione della Piazza della Chiesa e di Largo Vittoria attuata
per consentire a due bar di due assessori di mettere i tavolini
fuori del locale. Uno dei bar era dell'assessore Pelizzoli e l'altro
era dei genitori dell'assessore Bellezza, pater dell'attuale vispa
assessora alla cultura. Entrambi ai tempi della sindaca Morelli con
Conti sempre assessore al territorio.
Come tutte le cose combinate dall'assessore Conti nessuna è mai
cominciata con la crapa e terminata con la coda. E' sempre senza capo
ne coda: come le sue rotonde, come le sue pedonalizzazioni, come i suoi
mille tratti di piste ciclabili che cominciano qui e finiscono li e
nessuna è mai finita. Com'è stato con le finiture della biblioteca: un
rammendo dopo l'altro fino a contarne ennemila e se la guardi adesso ti
domandi: ma è “finita”?.
Non ci voleva molto a capire che in Piazza della Chiesa e Largo
Vittoria è necessario che i bus del trasporto pubblico abbiano il
doppio senso di circolazione perché se fai una mezza pedonalizzazione
tocca far passare metà del traffico –bus e autocarri compresi: specie
adesso che il commercio on line è esploso- in quel budello che è
appunto vicolo Contradello.
Ovvio che se si conserva il doppio senso di circolazione nelle due
piazze, bisogna ridurre la sezione in modo tale che passino due mezzi
affiancati MA non sia possibile ne fermarsi ne parcheggiare. Ma la
lobby dei bottegai rossi bianchi azzurri verde lega (quelli rosa sono
morti da oltre 30 anni…) voleva lo spazio per i tavolini dei propri bar
ed anche qualche posto auto per la bottega e quindi… fanculo a
chi abita in via Contradello.
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