A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1348 DEL 06MAGGIO 2021

























































Di cosa parliamo in questa pagina.


















PRIMAVERA

CALANO LE NASCITE E AUMENTANO LE MORTI
TUTTO (DE)MERITO DEL COVID19
Siccome appartengo ad una classe d'età ranzata abbondantemente dal covid19 posso usare anche una certa dose di cinismo nel discutere di demografia post covid. Benché sappia benissimo che mi potrei beccare il covid anche in modo del tutto involontario, resto convinto che se mi ammalassi mi dovrei ritenere uno sconfitto. Sarebbe la cosa che mi scoccia di più. Oggi L'Eco dedica due pagine alla questione con l'intervento di un giornalista di RAI1 (Marco Valerio lo Prete) ed altri articoli interni di Luca Bonzanni. Questo mi autorizza a dire la mia visto che ignorante per ignorante sto benissimo anch'io nella categoria dei due nominati (in materia).
La mia interpretazione sull'impatto del covid19 sulla popolazione si può sintetizzare: (1) il covid19 è sostanzialmente l'epilogo delle innumerevoli malattie del benessere (bisognerebbe nominarlo MALessere visto che quando uno si trova afflitto da una due tre quattro patologie mortifere non vive proprio nel BENessere…) (2) complessivamente ha risolto l'eccessivo accumulo di un numero di persone invalide (oggi si salvano tutti e poi si abbandonano largamente al loro destino) (3) il sistema sanitario costruito per il minor costo possibile e la maggiore libertà degli addetti è sostanzialmente collassato (l'ospedale  é la fabbrica del profitto delle industrie chimiche quelle diagnostiche e quelle dei personal computer); nella sanità d'oggi non conta l'uomo ma la macchina (4) la sanità non è un valore etico ma solo un affare (ma ormai tutte le professioni sono diventate un mestiere per fare soldi).
Non è quindi scomparsa una intera generazione come scrive Bonzanni ma è scomparsa una piccola parte di popolazione che ormai stava al mondo per merito della chimica piuttosto che per propria buona volontà. Bisogna avere il coraggio di dirlo: quando accumuli tante patologie per cui se ti capita addosso il covid19 vai dritto al cimitero vuol dire che  non hai alle spalle una vita sfortunata (tipo: non hai mai vinto al lotto)  ma hai alle spalle un costume di vita del tutto animale. Inappropriato: se vogliamo essere politicamente corretti.
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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!








































UN ALTRO CASINO NAZIONAL REGIONALE






























































































































































































CALANO LE NASCITE E AUMENTANO LE MORTI
TUTTO (DE)MERITO DEL COVID19
Siccome appartengo ad una classe d'età ranzata abbondantemente dal covid19 posso usare anche una certa dose di cinismo nel discutere di demografia post covid. Benché sappia benissimo che mi potrei beccare il covid anche in modo del tutto involontario, resto convinto che se mi ammalassi mi dovrei ritenere uno sconfitto. Sarebbe la cosa che mi scoccia di più. Oggi L'Eco dedica due pagine alla questione con l'intervento di un giornalista di RAI1 (Marco Valerio lo Prete) ed altri articoli interni di Luca Bonzanni. Questo mi autorizza a dire la mia visto che ignorante per ignorante sto benissimo anch'io nella categoria dei due nominati (in materia).
La mia interpretazione sull'impatto del covid19 sulla popolazione si può sintetizzare: (1) il covid19 è sostanzialmente l'epilogo delle innumerevoli malattie del benessere (bisognerebbe nominarlo MALessere visto che quando uno si trova afflitto da una due tre quattro patologie mortifere non vive proprio nel BENessere…) (2) complessivamente ha risolto l'eccessivo accumulo di un numero di persone invalide (oggi si salvano tutti e poi si abbandonano largamente al loro destino) (3) il sistema sanitario costruito per il minor costo possibile e la maggiore libertà degli addetti è sostanzialmente collassato (l'ospedale  é la fabbrica del profitto delle industrie chimiche quelle diagnostiche e quelle dei personal computer); nella sanità d'oggi non conta l'uomo ma la macchina (4) la sanità non è un valore etico ma solo un affare (ma ormai tutte le professioni sono diventate un mestiere per fare soldi).
Non è quindi scomparsa una intera generazione come scrive Bonzanni ma è scomparsa una piccola parte di popolazione che ormai stava al mondo per merito della chimica piuttosto che per propria buona volontà. Bisogna avere il coraggio di dirlo: quando accumuli tante patologie per cui se ti capita addosso il covid19 vai dritto al cimitero vuol dire che  non hai alle spalle una vita sfortunata (tipo: non hai mai vinto al lotto)  ma hai alle spalle un costume di vita del tutto animale. Inappropriato: se vogliamo essere politicamente corretti.
Poi aggiungiamoci un altro aspetto che non si nomina mai perché è pure questo politicamente S-corretto: osserviamo i dati elettorali delle zone più colpite e vedremo una forte omogeneità politica in una ben definita direzione. Non è un caso.
Scrive il Bruno Vedovati sociologo e coordinatore del consultorio familiare «Zelinda» di Trescore e «Basso Sebino» di Sarnico che «A causa del Covid è venuta a mancare una generazione e gli effetti, oltre che nel dolore per le comunità, si riflettono anche sui legami intergenerazionali. La solidarietà intergenerazionale è il meccanismo che ha retto e che ancora regge il sistema familiare e la natalità, specie nelle situazioni più precarie. La pandemia ha aumentato la consapevolezza dell'importanza degli anziani anche su questo versante, nel sostegno alle famiglie. Contemporaneamente, il sistema è stato messo ulteriormente in scacco dal fatto che con gli anziani, poiché fragili e quindi per un principio di precauzione, si è preferito esporli sempre meno alle relazioni interpersonali».
Definirla una interpretazione ottimistica sarebbe generoso. Direi che è un po' prendere lucciole per lanterne. La scomparsa degli anziani libera moltissime risorse per chi resta. Gli anziani lasciano in eredità una casa ed anche dei sostanziosi risparmi e per una società che ha certi orientamenti elettorali, quella è la “sostanza” che conta oltre alla “liberazione” di non dovere tenere dei vecchi costosi e impedenti addosso. Provate a sondare  cosa pensano quei figli che debbono tassarsi di 200 euro e più ogni mese per concorrere a mantenere il nonno  nelle RSA. Provate a domandare ai sindaci cosa pensano nel liberarsi di un contributo comunale di mille euro mensile a carico di chi non può mantenersi nella RSA. Non facciamo gli ipocriti.
Se poi facciamo anche i conti della spesa sanitaria e delle pensioni perdute con la morte del titolare, Regioni ed INPS fanno salti di gioia: ma non si può dire.
Poi c'è la questione del calo delle nascite. Parrebbe che nel 2020 la contrazione sia stata del 7,3% rispetto al 2019. Ma questa diminuzione se vogliamo attribuirla in primis al covid dobbiamo non spalmarla su dodici mesi ma solo su 9-10 e quindi bisognerà vedere cosa accade quanto a nascite nel 2021 perché a mio avviso si raggiungeranno valori tripli rispetto all'anno passato.
Da 14-15 mesi il Paese è sostanzialmente fermo in attesa che si allontani la pandemia ma solo dopo che avremo vaccinato ¾ della popolazione potremo decidere che programmi darci. E se pensiamo che il PNRR a Bergamo significa la T2 e un po' di palazzi per uffici, hai voglia che il mondo si metta a posto. Il brodo di cultura su cui s'è innestato il covid è esattamente lo stesso: dove vai quindi !?.
Se dopo quattro mesi di vaccinazioni hai una zona –l'Isola- che è sotto di 10 punti percentuali rispetto alla media provinciale bisogna domandarsi perché se non riesce nemmeno a tenere aperto un hub vaccinale in continuazione.
Se poi leggiamo Marco Bentivolgi sul Corriere: Da Nord a Sud non mancano casi di Its di eccellenza, spesso legati al 4.0, con un tasso di occupazione che arriva a sfiorare il 100%. Il loro successo occupazionale è legato a elementi chiave: il primo è che questi istituti si collegano a un reale bisogno delle aziende. Il secondo è che formano le persone direttamente per un "mestiere". I docenti che provengono dal mondo del lavoro sono infatti il 70% e in stage si fa il 42% delle ore totali. Quasi il 40%, poi, dei partner degli Its, sono le imprese stesse. La stragrande maggioranza dei contratti firmati sono stabili: tempo indeterminato o apprendistato. Gli Its sono governati da fondazioni che gestiscono queste scuole d'eccellenza con solo 16.400 studenti frequentanti, suddivisi in sei aree tecnologiche: efficienza energetica, mobilità sostenibile, nuove tecnologie della vita, made in Italy, beni culturali e turismo, informazione e comunicazione.
Prosegue: Volete sapere quale sarebbe un vero Pnrr? Un milione di studenti in tutta Italia a cui collegare assunzioni con contratto di apprendistato professionalizzante.
Gli Its funzionano perché hanno un ruolo chiaro e non sono né surrogabili dai centri di formazione professionale né assimilabili nella governance universitaria (come su carta scritto nel modello Emilia-Romagna).
Va bene che Marco Bentivogli è stato segretario generale della Federazione Italiana Metalmeccanici fino al luglio 2020 (e quindi tira l'acqua al proprio mulino) però se mancano imprese e manca il personale, hai voglia che quando due giovani si mettono asime prendano la briga di fare due-tre figli.

DIO TI VEDE
Claudio Cavagna, assessore con delega alle politiche per la sicurezza del territorio ci informa con un certo ritardo (forse per questioni di collaudo dell'impianto?) che da alcuni giorni presso la sala operativa della Polizia Locale di Curno è attivo il sistema di videosorveglianza “Progetto Varchi”. Un monitor (dove però si vedono SOLO SETTE degli otto portali) consente la visione degli 8 portali che controllano gli accessi al nostro territorio, nelle vie Roma – Donizetti – Curnasco – Carlinga – Brembo – Merena – Marigolda – Buelli.Ogni postazione è dotata di 2 telecamere (1 per la lettura delle targhe e 1 di contesto). Le 16 telecamere, collegate tramite link wireless dedicati consentiranno alla nostra Polizia Locale un controllo più efficace del territorio e potranno visionarne i filmati.
Occhio croce le telecamere “di contesto” sono delle HIKVision mentre quelle per la lettura delle targhe sono delle Tattile. Ignoto il paese di fabbricazione ma di sicuro non sono europee.
Ignoto anche chi sia il progettista dell'impianto e nemmeno i modelli dei materiali. Magari li hanno presi anche su wish.
Il sistema è collegato via wifi con l'ufficio dei vigili urbani. Chissà perché non hanno usato la fibra ottica  attraverso i condotti della pubblica illuminazione.
Interessante la localizzazione delle tlc: danno l'immagine del solito pensionato asseragliato in casa. Un mia vicina prossima ai 90 anni ne deve avere una anche davanti alla porta del bagno così che puntualmente due volte per notte la tipa si alza per andare al cesso e fa scattare l'allarme e noi le abbiamo hacherato l’IP e ne ammiriamo la vestaglia. A mezzanotte ed alle tre del mattino. Puntuale.
L'assessore ci informa che così si porta così a compimento un iter particolarmente difficoltoso per i tanti problemi burocratici e tecnici che si sono succeduti. Tre anni sono stati necessari per passare dalla determinazione alla realizzazione. Costata 113mila euro. Vale a dire oltre 14mila euro ciascuna. Niente male visto che ciascuna coppia di tlc costa sui 5-600 euro nudi e crudi.
Il progetto è nato da una proposta dell'”Osservatorio partecipato per la sicurezza urbana e la cura del territorio”, organismo nato nel 2017 e a cui partecipano oltre all'Assessore con delega in materia di sicurezza Claudio Cavagna, il Sindaco, il comandante della polizia locale di Curno, il comandante della caserma dei carabinieri di Curno, il responsabile della Protezione civile di Curno, il rappresentante dei gruppi “Il vicinato vigila” di Curno e i rappresentanti delle minoranza consiliari.
Premesso che noi  siamo dell'idea che le immagini delle telecamere dovrebbero essere on line continuamente così da funzionare da deterrente verso chi abbia  cattive intenzioni  sarebbe ora che il Comune illustrasse ai Cittadini:
1 – quanto ha speso finora per l'istallazione di tutte le telecamere sul territorio tra risorse proprie regionali e nazionali (tutte quelle nel paese)
2 – quanto ha speso per manutenzione e riparazioni
3 – per quante operazioni antifurto sono state utilizzate e che hanno sortito
4 – quanti veicoli sono stati trovati senza assicurazione e senza revisione
5 – quante multe sono state irrogate e quante sono state effettivamente riscosse.
Scommettiamo che trattasi di un buco nell'acqua?.