A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1347 DEL 02MAGGIO 2021

























































Di cosa parliamo in questa pagina.


















OSPITI

FINE DEL COVID19?
SIAMO MATTI!?
La tabella che vedete proviene da Scienza in rete e illustra le infezioni da covid19 secondo le classi d'età rispettivamente nelle 10 settimane del 2020 (dalla 42.a alla 51.a ) e nelle 8 settimane del 2021 (dalla 7.a alla 14.a che terminava l'11 aprile). Numeri ufficiali del Ministero della Salute. Abbiamo concentrato l'attenzione su queste due fasce di settimane perché racchiudono il massimo delle infezioni nella seconda e terza ondata. Leggiamo come nella seconda ondata di infezione il numero più elevato di infezioni -729- era collocata nella fascia d'età 19-24 anni mentre nella terza ondata, quella attualmente in corso, è sempre collocata nella stessa classe d'età ma le infezioni calano a 398.
Se poi andiamo a verificare la % delle vaccinazioni (prime e seconde) secondo le diverse fasce d'età somministrate al 27 aprile 2021 ci rendiamo conto che le classi che ancora manifestano il maggior numero di infetti sono quelle meno vaccinate dell'intera popolazione: non arrivano nemmeno al 10% (di vaccinati).
Evidente quindi che la gioventù sia ancora quella più a rischio (di contagiarsi e di spargere l'infezione in circolo) per demerito dei rispettivi comportamenti ma altrettanto evidente di come il ritardo nelle vaccinazioni contribuisca a mantenere alto il livello della pandemia.
(...)

RETATA DI PENSIONATI IN FRANCIA
Non ci fosse di mezzo la pandemia e la durata delle legislatura (che è l'unico “bene” che interessa a tutti i parlamentari) c'è da stare sicuri che il governo Draghi dopo l'exploit francese sarebbe a rischio. Senza contare che dovrebbero rafforzare e non poco la scorta alla Cartabia. I sette arrestati più i tre fuggitivi dispongono ancora oggi di almeno due dozzine di sostenitori in Parlamento: una maggioranza meno raffazzonata dell'attuale sarebbe a rischio di sfiducia in qualsiasi votazione segreta. Meno male che i parlamentari hanno ancora un po' di debiti elettorali da onorare e quindi tutto filerà via liscio. Avranno poi a disposizione i 248 miliardi del PNRR che meritano maggiore attenzione dei sette più tre.
Ne la Cartabia ministra delle giustizia ne la sua collega Lamorgese ministra dell'interno si permetteranno di andare in aeroporto ad accogliere gli arrestati e farvi sopra un filmino con colonna sovrascritta. Meglio tenere il profilo basso visto che ce ne sarebbero ancora tre chissà dove. Non sono due idiote come il Bonafede e un Salvini.
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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!




































OCCORRE AVERE FATTO L'UNIVERSITA' PER SCOPRIRE L'ACQUA CALDA









QUANDO L'AMERICA
VENNE BUTTATA A MARE
































































































































































































FINE DEL COVID19?
SIAMO MATTI?
La tabella che vedete proviene da Scienza in rete e illustra le infezioni da covid19 secondo le classi d'età rispettivamente nelle 10 settimane del 2020 (dalla 42.a alla 51.a ) e nelle 8 settimane del 2021 (dalla 7.a alla 14.a che terminava l'11 aprile). Numeri ufficiali del Ministero della Salute. Abbiamo concentrato l'attenzione su queste due fasce di settimane perché racchiudono il massimo delle infezioni nella seconda e terza ondata. Leggiamo come nella seconda ondata di infezione il numero più elevato di infezioni -729- era collocata nella fascia d'età 19-24 anni mentre nella terza ondata, quella attualmente in corso, è sempre collocata nella stessa classe d'età ma le infezioni calano a 398.
Se poi andiamo a verificare la % delle vaccinazioni (prime e seconde) secondo le diverse fasce d'età somministrate al 27 aprile 2021 ci rendiamo conto che le classi che ancora manifestano il maggior numero di infetti sono quelle meno vaccinate dell'intera popolazione: non arrivano nemmeno al 10% (di vaccinati).
Evidente quindi che la gioventù sia ancora quella più a rischio (di contagiarsi e di spargere l'infezione in circolo) per demerito dei rispettivi comportamenti ma altrettanto evidente di come il ritardo nelle vaccinazioni contribuisca a mantenere alto il livello della pandemia.
Se poi “dobbiamo credere” all'esperienza inglese appare assai plausibile che valeva la pena di effettuare una sola vaccinazione non partendo dalle fasce di età anziane e fragili ma partendo da una qualsiasi lettera dell'alfabeto e seguire quella.
Questi numeri forse indicano che il risultato del metodo adottato in Italia  contribuisce senza dubbio a ridurre la mortalità degli anziani (che però sono già stati massicciamente “tosati” nella prima fase e quindi chi resta dispone di buoni sistemi di autodifesa) mentre prosegue e proseguirà per almeno altri due-tre mesi a tenere elevati il numero di infetti finchè anche la fasce d'età inferiori saranno vaccinate almeno una volta.
Fuori dubbio che occorre fare i conti anche con la effettiva disponibilità del vaccino mentre è sicuro che se si fosse seguito l'ordine in base alle lettere dell'alfabeto si sarebbero evitati quell'oltre 2,3 milioni di furbi che si sono fatti vaccinare senza averne diritto.
Si dirà: cosa cambia?. Cambia che in una stagione tragica anche mantenere l'ordine ha un suo valore sociale.

Andando a verificare (epicentro.iss.it) le caratteristiche dei pazienti deceduti positivi all'infezione da SARS-CoV-2 in Italia nelle tre ondate ci si rende conto che le patologie prevalenti presenti nei deceduti sono le sempre stesse e diminuiscono pochissimo laddove le morti precedenti hanno già svuotato il serbatoio potenziale.
Il covid 19 si conferma così come l'esito finale di una pre condizione fortemente disponibile all'infezione che spazzola irrimediabilmente i soggetti senza tenere conto granche dell'isolamento in cui quelli possono ritrarsi. Insomma se sei già messo male appena ti si avvicina l'infetto ci resti secco (se sei anziano e pluri patologico).

A noi pare che ancora una volta –ci riferiamo all'attuale situazione- l'attenzione del mainstream (governo regioni ATS ospedali media ) sia stata puntata  sulla “comodità” nella gestione della pandemia  mascherandola dalla solita buona volontà che  occorre dare per scontata. I numeri sono quelli e la gestione è stata evidentemente meno gravosa nella terza ondata rispetto alla seconda mentre la situazione viene ancora spacciata come “peggiore delle precedenti”.
Non c'è da stare ovviamente allegri e allentare le difese attive e passive personali, ma appare evidente come dopo un anno “l'ospedale” resti ancora il punto di riferimento finale del problema e le cure non si siano spostate sul territorio nonostante i protocolli messi a punto dall'Istituto Mario Negri e gli ospedali non abbiano aumentato i posti letti ma come nelle prime due ondate hanno ridotto i posti letti (di TI) diminuendo la disponibilità per il resto dei malati. Insomma per la sanità regionale anche col covid19 “ha da passà la nuttata” e intanto a chi tocca… tocca. Importante che non crei troppo disturbo ai nosocomi.
Il che conferma l'esistenza di un solido cordone politico economico che lega politica e industria (farmaceutica, diagnostica, ospedali) che non permette che quelle macchine per fare soldi che sono gli ospedali e il sistema di cure “pesanti” ivi presenti non stia saldamente nelle mani di chi non vuole perdere gli affari. Applicare i protocolli leggeri possibili col sistema degli interventi a domicilio (vedasi protocollo messo a punto dal Mario Negri ormai da alcuni mesi) dell'infetto da parte dei medici curanti non trova risposta ne in questi ultimi e tanto meno nei grandi ospedali.
Il sistema poggia ancora massicciamente sui ricoveri tradizionali che sono poi quelli che creano profitto al sistema industriale che usa gli ospedali come mezzo per farli (i profitti) dal momento che orami tutto è in mano alla chimica alla diagnostica al computer mentre medici e personale sono solo burattini che si muovono con le sequenze indicate dalle tre voci segnalate.
Il malato non deve essere un caso just in time ma deve ammalarsi secondo una programmazione che fa comodo al sistema ospedaliero che non è che il bracico operativo del sistema industriale che lo regge praticamente.

Per il resto è la solita gioppinata all'italiana: i  quattro colori delle regioni, i controlli inesistenti o alla pene di cane sugli assembramenti, i media che strillano ad ogni ora notizie contraddittorie e la popolazione frastornata nella propria solitudine e preoccupatissima del proprio futuro economico e vitale. Non ultima le ciliegine sulla torta. I cantieri edili –dalle nuove costruzioni a quelli dei bonus- vedono milioni di persone al lavoro senza alcuna auto protezione. Mascherina non sai dove sia. Perfino le cerimonie religiose vedono un ammassamento di persone forse con la certezza che il buonDio abbia una maggior buon-occhio per i suoi fedeli. Nessun controllo sulla qualità e intensità dei ricambi d'aria negli ambienti e sui mezzi di trasporto pubblici.
 E come sempre al centro del dibattito sui media non c'è la cura (cioè: informare il cittadino della cura possibile e quindi del suo diritto come ammalato e come contribuente) ma c'è solo l'ordine previsto dagli ospedali e quindi dall'industria. Un sistema che fa comodo a tutti: dalla Pfizer (una per tutte…) fino all'ultimo micro-sindacato  medici e operatori.
Insomma pare che gli Italiani se lo stiano tenendo bene in serbo questo maledetto covid19: pare che ci piaccia davvero.

I FA I BULI COLA ROBA DI OTER
La giunta Gamba fa gli auguri per il primo maggio al paese (quello bello da vivere) e ricorda che “l'Amministrazione comunale si impegna costantemente ad  essere vicina con azioni concrete  a tutte quelle persone che un lavoro non ce l'hanno o hanno lavori precari:
1 - sportello lavoro: per aiutare chi è in cerca di lavoro o per aiutare le imprese del territorio nella selezione del personale
2 - tirocini lavoro: supporto economico alle famiglie in difficoltà attraverso l'attivazione di tirocini lavoro anziché “semplici” contributi
3 - leve civiche  e progetto #giovanepercurno: attivazione di progetti sociali e culturali per favorire l'acquisizione di competenze nei giovani
4 - spazio di coworking “Collaboro”: uno spazio per chi desidera intraprendere un'attività come libero professionista
5 - attivazione di progetti di “prime prove di lavoro” per persone con disabilità o fragilità presso il centro di riutilizzo “La Miniera – chi cerca trova” o richiedendo l'inserimento lavorativo di persone fragili a chi gestisce appalti di servizio per il comune
6 - collaborazione con l'Equipe Inserimenti Lavorativi (EIL) dell'Ambito Territoriale di Dalmine: per le persone più fragili.

Con ben SEI iniziative destinate a trovare lavoro – cui si aggiungono anche degli addetti ANPAL e quelli regionali dei centri per l'impiego- saremmo un paese fortunato ma basta leggere l'articolo di Chiara Brusini sul Fatto del 30 aprile per capire che… tanto rumore per nulla. Basta incrociare la situazione nazionale e il fai da te comunale per capirlo. Un  Comune che metta in piedi ben sei iniziative per trovare lavoro a chi non ce l'ha dovrebbe presentare almeno ogni anno un resoconto certificato del risultato del lavoro di questi uffici ed invece alla fine restano noti (suppergiù) solo i costi per il mantenimento ma non i risultati. Che forse si contano con le dita di una mano di un falegname. Nel paese bello da vivere non si sa nulla. Non sappiamo quanti siano  i cittadini messi in quarantena covid19; non sappiamo quanti siano i titolari del RdC (l'ultimo numero che leggemmo: 55); non sappiamo quanti posti di lavoro siano stati in grado di trovare quei SEI uffici del Comune. Non sappiamo nemmeno quanti siano i vaccinati ma di sicuro si sa che il Comune non si è attivatoi per “scovare” quegli ultra70 enni che non sono nemmeno emersi dal buio profondo: chissà perché.
Del resto è TUTTA l'assistenza sociale e scolastica che a Curno non presenta un rendiconto certificato nonostante che spanno metricamente spediamo un milione di euro in merito.
Ormai queste ENORMI spese che vengono tenute segrete invocando il diritto alla privatezza  debbono emergere sotto il controllo da parte di un soggetto terzo, slegato politicamente, che certifichi il risultato delle spese ed unisca le correzioni possibili per migliorare la situazione.
Il “segreto” però ha una sua motivazione: che governi destra o sinistra quel milione di euro è un formidabile combustibile elettorale. Che invece va sottratto al controllo della politica e di una funzionaria che di volta in volta deve fare mille mestieri che non le competono.
Invece si legge una determinazione della dirigente dei servizi sociali che assegna ad una cooperativa (oh! la novità!)  l'incarico di mantenere la pace tra i litigiosissimi inquilini della case popolari di via S.Jesus mediante la presenza di 2 educatrici professionali per 5 ore settimanali complessivi per 92 settimane; cui si aggiunge anche 1 coordinatrice del progetto per n. 1 ora settimanale complessiva per 92 settimane, anche del materiale di facile consumo per la realizzazione di attività educative /e animate,  e il tutto costerà al Comune la bellezza di 14.626,50 euro che saranno versati alla Coopera- tiva Sociale A.E.P.E.R. con sede a Bergamo a copertura dei costi per il progetto di intervento educativo in favore di anziani e situazioni di disagio nel contesto abitativo comunale e territoriale di Curno” per il periodo da aprile 2021 a marzo 2023.
A parte che non si comprende esattamente SE le due educatrici debbano essere presenti 2x5=10 ore settimanali oppure SOLO cinque ore in due, così come non si comprende com'è che sia necessaria una coordinatrice per fare il mestiere di cui dovrebbero essere già capaci appare evidente che spese di questo livello nell'anno di (dis)grazia 2020 e 2021 con un sacco di gente cui è stata sospesa (dai DPCM) ogni possibilità di lavorare in cambio di modesti contributi arrivati SI&NO, questi qui oltre a godere di una abitazione in affitto a prezzo agevolato, a ricevere mensilmente (anche) il RdC ed altri aiuti dal Comune, si permettono perfino di farsi beffe tra di loro e verso gli altri cittadini e pretendono… assistenze socio-psico  per comporre le beghe tra di loro e verso l'esterno.
Siccome sono tutti adulti, gente siffatta meriterebbe semmai di esser buttata fuori, se si mette a litigare e fare caos.
Siccome la giunta è composta da persone affamate di soldi a ufa, non gli basta di portare via i beni altrui a prezzi stracciati ma in questo comune succede che se tu sei un pensionato o un cittadino che hai ricevuto in eredità un pezzo di terra non edificabile e lo tieni a prato stabile per dare lavoro alle api (le madamine non sono ecologiste?) devi pagare l'IMU in quanto … non sei un coltivatore diretto. Poi loro usano i soldi della tua IMU per pagare una coop che  dovrebbe fare da paciere (da quanti anni c'è bisogno di una pacificatore?)  tra chi usa una casa  (quasi) a gratis e per di più si fa aiutare anche dal comune. Ecco: li bisognerebbe mandare la NATO come avvenne in Bosnia.
Va bene dare una mano a chi é meno fortunato, ma il troppo stroppia anche a casa di Dio.


RETATA DI PENSIONATI IN FRANCIA
Non ci fosse di mezzo la pandemia e la durata delle legislatura (che è l'unico “bene” che interessa a tutti i parlamentari) c'è da stare sicuri che il governo Draghi dopo l'exploit francese sarebbe a rischio. Senza contare che dovrebbero rafforzare e non poco la scorta alla Cartabia. I sette arrestati più i tre fuggitivi dispongono ancora oggi di almeno due dozzine di sostenitori in Parlamento: una maggioranza meno raffazzonata dell'attuale sarebbe a rischio di sfiducia in qualsiasi votazione segreta. Meno male che i parlamentari hanno ancora un po' di debiti elettorali da onorare e quindi tutto filerà via liscio. Avranno poi a disposizione i 248 miliardi del PNRR che meritano maggiore attenzione dei sette più tre.
Ne la Cartabia ministra delle giustizia ne la sua collega Lamorgese ministra dell'interno si permetteranno di andare in aeroporto ad accogliere gli arrestati e farvi sopra un filmino con colonna sovrascritta. Meglio tenere il profilo basso visto che ce ne sarebbero ancora tre chissà dove. Non sono due idiote come il Bonafede e un Salvini.
Ha ragione Ascanio Celestini: la galera è moderna, illuminista, borghese. Piace pure al Beccaria. La galera è democratica perché dà soddisfazione al popolo ingordo di giustizialismo, mostra i corpi dei malfattori sui giornali e in televisione per qualche giorno e poi li fa sparire per sempre. Li infila sotto il tappeto della Storia nel grande oblio nazionale che ci consola giustificando la nostra personale distrazione. Questi sette arruolati nel reality che appassionerà (un pochino) gli italiani rimasero sotto gli occhi di tutti, con facce e indirizzi noti, in un paese che gli chiese di cambiare vita, di non delinquere e lasciarsi alle spalle un capitolo chiuso.
L'iter per estradarli e riportarli in Italia si annuncia lungo, l'eventuale estradizione sarà possibile “non prima di 2 o 3 anni”, ha avvertito l'Eliseo. Hai voglia: qualcuno nel frattempo potrebbe anche morire. Di vecchiaia ed acciacchi vari.
Un Paese che dopo 15 mesi di pandemia non riesce ancora a fare incontrare gli anziani ospiti delle RAS coi propri famigliari vuole mettersi in groppa anche questa dozzina (meno uno)? L'ennesima presa per il fondoschiena del popolo bove che grida galera! galera! galera!. Magari gli scappa anche un fucilateli!. Servirà a qualcosa carcerarli per un mucchio di anni? Tra le varie misure leggiamo anche di ergastoli conditi con “isolamento diurno”. E perché? Hanno segreti da confessare? Tranne qualche irriducibile complottista che cerca risvolti morbosi, noi sappiamo più o meno quello che c'è da sapere. Non ci resta che metterci seduti, inforcare gli occhiali e leggere la montagna di testi di storici, sociologi, testimoni che ormai hanno raccontato tutto e in tutte le maniere.
La questione è che delle vicende del terrorismo importa zero ed importa ancora meno a distanza di oltre mezzo secolo. Importare sette più tre terroristi dalla Francia -dove attualmente sono dei sans papier: vale a dire che non hanno neanche la mutua e la pensione- significa far loro un favore dal momento che in Italia dovremo curarli e mantenerli. Tutte persone ormai a fine corsa esistenziale tra la demenza e la scemenza.
La stagione del terrorismo rosso italiano esattamente come quella del terrorismo nero non sono mai state ancora chiarite e senza chiarimento restano schierati i rispettivi eserciti. Vedremo il prossimo autunno quando il governo dovrà affrontare il problema licenziamenti di massa cosa accadrà: gli eserciti si ricostituiranno. Col sovrappiù delle ultime code della pandemia. Perché se nel tuo quartiere in piena crisi pandemica economica vedi crescere ed essere vendute una dozzina di ville bifamiliari da un milione duecentomila cadauna, capisci che c'è ancora parecchio letame da pulire.