A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1345 DEL 23APRILE 2021 |
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Di cosa parliamo in questa pagina. |
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CVI2: DAL PROGETTO ERRATO AL BLOCCO DEL CANTIERE strutturazione del CVI2 alla Marigolda sono fermi. E in corso un contrasto tra il Comune e l’Impresa esecutrice perché la situazione rinvenuta dall’impresa sotto il campo (letteralmente: quello di calcio) non corrisponde a quanto contenuto nel computo metrico estimativo del progetto mandato in appalto. Già ci era suonato strano che tutta la questione della ristrutturazione fisica del CVI fosse affidata alla dirigente dei servizi sociali, che sicuramente non ha alle spalle un corso di studi su mattoni elettricità idraulica energia. Davanti al caos messo in piedi dalla giunta Gamba col GS Marigolda proprio in ordine al CVI2 pensiamo che il geometra dirigente al tempo del settore dei lavori pubblici se la sia filata elegantemente e così una laureata in materie socio culturali s’è trovata a fare … l’architetto. E questa è stata la prima cappellata combinata dalla sindaca e dalla segretaria comunale: se hai una gamba rotta non vai dal ginecologo. Non c’è bisogno di avere fatto l’università per comprenderlo. (...) BERGAMASCHI FREGATI NEL RECOVERY PLAN SOLO L'INUTILE T2 Non è ovviamente possibile sapere esattamente quanti siano i Bergamaschi morti per covid19 ma da quel che scrive il Sole24 ore al tempo della visita di Draghi a inaugurare il bosco delle memoria presso la brögna dell'ospedale “il nemico invisibile ha portato via 103.432 persone in Italia, 670 solo a Bergamo città e circa 6mila nella provincia”. In compenso quanto i Bergamaschi hanno sentito il dovere-necessità di regalare alle ATS per questa tragedia lo si legge in un articolo di Luca Samotti su BG news del 23 febbraio 2021: la cifra è stata ufficializzata da due atti notarili: il primo del 25 maggio 2020 per 22.486.434 euro, frutto di oltre 46.800 donazioni ricevute dal 9 marzo al 30 aprile; il secondo del 4 novembre 2020 per 4.746.881 euro, donati dall'1 maggio al 15 ottobre. Ci siamo insomma. Per far ripartire l'Europa dopo la pandemia da Coronavirus, infatti, lo scorso luglio l'UE ha approvato il Next generation EU, noto in Italia come Recovery Fund o “Fondo per la ripresa”. Si tratta di un fondo speciale volto a finanziare la ripresa economica del vecchio continente nel triennio 2021-2023 con titoli di Stato europei (Recovery bond) che serviranno a sostenere progetti di riforma strutturali previsti dai Piani nazionali di riforme di ogni Paese: i Recovery Plan. Lo stanziamento complessivo è di 750 miliardi di euro, da dividere tra i diversi Stati. L'Italia e la Spagna figurano tra i maggiori beneficiari di questa misura. Il Recovery Plan italiano (PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) si sviluppa in 6 missioni, i cui interventi sono stati definiti dal Governo e approvati in CdM il 12 gennaio 2021. Comunque da bravi Bergamaschi ci siamo consolati abbastanza in fretta visto che è di queste ore l'annuncio che nel Recovery Plan ci sarà solo la mitica T2 . La T2 è una linea tranviaria (quindi non del tipo RFI) che collegherà Bergamo a Villa d'Almè, ed è un progetto che aveva già trovato finanziamento in epoca pre Covid. L'annuncio del via libera ai fondi ministeriali, 125 milioni di euro sul totale dei 178 necessari per la nuova linea, venne dato a novembre 2019 dall'allora ministra delle infrastrutture del Pd, Paola De Micheli. Ora, invece dei fondi statali alla tranvia bergamasca — e a una serie di altre opere simili —, verranno destinate risorse provenienti dall'Europa. (...) |
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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza! |
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BERGAMASCHI FREGATI NEL RECOVERY PLAN SOLO L'INUTILE T2 Non è ovviamente possibile sapere esattamente quanti siano i Bergamaschi morti per covid19 ma da quel che scrive il Sole24 ore al tempo della visita di Draghi a inaugurare il bosco delle memoria presso la brögna dell'ospedale “il nemico invisibile ha portato via 103.432 persone in Italia, 670 solo a Bergamo città e circa 6mila nella provincia”. In compenso quanto i Bergamaschi hanno sentito il dovere-necessità di regalare alle ATS per questa tragedia lo si legge in un articolo di Luca Samotti su BG news del 23 febbraio 2021: la cifra è stata ufficializzata da due atti notarili: il primo del 25 maggio 2020 per 22.486.434 euro, frutto di oltre 46.800 donazioni ricevute dal 9 marzo al 30 aprile; il secondo del 4 novembre 2020 per 4.746.881 euro, donati dall'1 maggio al 15 ottobre. Ci siamo insomma. Per far ripartire l'Europa dopo la pandemia da Coronavirus, infatti, lo scorso luglio l'UE ha approvato il Next generation EU, noto in Italia come Recovery Fund o “Fondo per la ripresa”. Si tratta di un fondo speciale volto a finanziare la ripresa economica del vecchio continente nel triennio 2021-2023 con titoli di Stato europei (Recovery bond) che serviranno a sostenere progetti di riforma strutturali previsti dai Piani nazionali di riforme di ogni Paese: i Recovery Plan. Lo stanziamento complessivo è di 750 miliardi di euro, da dividere tra i diversi Stati. L'Italia e la Spagna figurano tra i maggiori beneficiari di questa misura. Il Recovery Plan italiano (PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) si sviluppa in 6 missioni, i cui interventi sono stati definiti dal Governo e approvati in CdM il 12 gennaio 2021. Comunque da bravi Bergamaschi ci siamo consolati abbastanza in fretta visto che è di queste ore l'annuncio che nel Recovery Plan ci sarà solo la mitica T2 . La T2 è una linea tranviaria (quindi non del tipo RFI) che collegherà Bergamo a Villa d'Almè, ed è un progetto che aveva già trovato finanziamento in epoca pre Covid. L'annuncio del via libera ai fondi ministeriali, 125 milioni di euro sul totale dei 178 necessari per la nuova linea, venne dato a novembre 2019 dall'allora ministra delle infrastrutture del Pd, Paola De Micheli. Ora, invece dei fondi statali alla tranvia bergamasca — e a una serie di altre opere simili —, verranno destinate risorse provenienti dall'Europa. Un'operazione all'apparenza puramente contabile, è giustificata dalla necessità di cantierizzare in tempi stretti. Non contenti di questo passaggio della T2 dentro il Recovery Plan i Bergamaschi sperano anche in qualcosa d'altro: l'altra grande opera su rotaia prevista in provincia di Bergamo è il collegamento ferroviario tra la città e l'aeroporto di Orio al Serio. Come nel caso della T2, si tratta di un progetto già finanziato dallo Stato per 130 milioni (sui 170 complessivamente necessari) nell'estate scorsa. In questo caso la data di fine lavori è 2026, in coincidenza con le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina. Ma, almeno per ora, non ci sono notizie sull'intenzione delle Ferrovie (titolari dell'opera) di spostare questa e altre opere nei capitoli finanziati dal Recovery. Evidente che, in ogni caso, il collegamento per Orio non può permettersi di mancare l'appuntamento olimpico. Probabile quindi che quei 10mila morti per covid 19 che abbiamo avuto nell'intera provincia siano in qualche modo riconosciuti o compensati dall'Ue con quei (saranno solo i primi?) 125 milioni per la T2. I Bergamaschi avevano però presentato a fine gennaio 2021 i tre progetti prioritari per il territorio che il Tavolo per lo sviluppo e la competitività di Bergamo ha segnalato al Ministero dell'economia e delle finanze, allo scopo di includerli nel piano di finanziamenti previsti dal Recovery Plan. Erano il nuovo polo intermodale a Bergamo per interconnettere ferrovia, tram, trasporto pubblico locale e aeroporto attraverso la riqualificazione delle aree dismesse dello scalo ferroviario; il nuovo campus scolastico che possa ospitare 12 mila studenti; infine, la creazione di un nuovo distretto dell'innovazione che si estenda tra Bergamo, Dalmine e il Kilometro Rosso. Invece arriva buona parte della T2 che poi è solo una partita di giro. Da una parte è una presa per il naso dal momento che la T2 è un'opera in gran parte inutile visto che sostanzialmente non serve la provincia ma è solo l'ennesima estensione della città che anziché spandersi nella pianura continua ad aggredire e risalire le valli che sono già iper congestionate specie nel raggio di una dozzina di chilometri attorno alla città. Non lo diciamo noi ma sta scritto nelle carte ufficiali. Il sedime della ferrovia della Valle Brembana è stato in buona parte convertito in pista ciclabile che visti i flussi serve soprattutto alla città piuttosto che alla valle. Una ferrovia che arriva fino ad Almè come quella che arriva fino ad Albino finisce solo per allargare espandere la città anzichè distribuire ed arricchire di popolazione residente le valli. Ma soprattutto se si osserva da un punto di vista etico tutto questo sfarfallare di milioni ed il numero dei morti che li hanno fatti arrivare (i milioni di euro…) si resta esterrefatti. Seimila o diecimila morti soddisfatti con 125 milioni di euro per un'opera che servirà solo ad arricchire un piccolo numero di colletti bianchi ben distribuiti tra i partiti di governo. Tutta roba in famiglia anche se i morti che hanno fatto arrivare il malloppo sono di tutte le famiglie. |
CVI2: DAL PROGETTO ERRATO AL BLOCO DEL CANTIERE strutturazione del CVI2 alla Marigolda sono fermi. E in corso un contrasto tra il Comune e l’Impresa esecutrice perché la situazione rinvenuta dall’impresa sotto il campo (letteralmente: quello di calcio) non corrisponde a quanto contenuto nel computo metrico estimativo del progetto mandato in appalto. Già ci era suonato strano che tutta la questione della ristrutturazione fisica del CVI fosse affidata alla dirigente dei servizi sociali, che sicuramente non ha alle spalle un corso di studi su mattoni elettricità idraulica energia. Davanti al caos messo in piedi dalla giunta Gamba col GS Marigolda proprio in ordine al CVI2 pensiamo che il geometra dirigente al tempo del settore dei lavori pubblici se la sia filata elegantemente e così una laureata in materie socio culturali s’è trovata a fare … l’architetto. E questa è stata la prima cappellata combinata dalla sindaca e dalla segretaria comunale: se hai una gamba rotta non vai dal ginecologo. Non c’è bisogno di avere fatto l’università per comprenderlo. La storia è semplice. La ditta bergamasca Tipiesse specializzata nella costruzione di pavimentazioni sportive all’esterno aveva vinto un appalto in quel di Sarno (provincia di Salerno). Il comune è purtroppo noto alle cronache nazionali perché il 5 maggio 1998 fu colpito, insieme con i vicini centri di Quindici, Bracigliano e Siano, da un gravissimo fenomeno franoso, composto da colate rapide di fango, che interessò la metà del territorio comunale. L'evento provocò la distruzione di molte abitazioni e la morte di 137 persone nella sola Sarno. La Tipiesse cercò un’impresa in loco per eseguire i lavori edili di contorno ai propri e trovò quella che adesso ha in mano i lavori del CVI2 . All’interno di una normale relazione tra imprese, visto che la Tipiesse risulta essere anche la fornitrice (temporibus illis) del campo sintetico di calcetto che sarà smantellato e rifatto dall’impresa sarnese. Al momento dello smantellamento del campo esistente si scopre però che NON è formato da UN SOLO strato ma ve ne sono DUE e in certi posti anche un terzo strato. L’operazione multistrato derivava dalla necessità-utilità di drenare al massimo la superficie visto che il terreno sottostante era poco permeabile. Sicuro che il Comune fosse informato di com’era la struttura del campo dal momento che l’istallazione della pavimentazione sintetica era avvenuta da parte del GS Marigolda (che aveva messo gli euro…) previa comunicazione ed anche controllo da parte dell’ufficio tecnico del comune. Il risultato di questo clamoroso errore compiuto nella compilazione del progetto e del computo metrico collegato è che al posto dei quasi 38mila euro necessari per smaltire i 3400 mq di manto erboso sintetico ne occorrono altrettanti. Va detto che questa “scoperta” avviene non appena la Tipiesse prende visone del campo: avendolo istallato sapeva benissimo com’era eseguito. Quando la “centrale unica di committenza area vasta di Brescia” (Curno si appoggia a questo ente per i grandi appalti) manda in appalto il lavori diventa di pubblica conoscenza il progetto e i dirigenti del GS Marigolda si prendono la premura di avvertire ufficio tecnico assessori e sindaca dell’errore nel computo metrico. L’impresa di Sarno chiede al Comune il riconoscimento dei maggiori costi e una risposta gentile che ricevono è “telefonate a Brescia”. Invece l’ass. Cavagna, uomo molto pratico, propone di spartire la maggiore spesa metà a carico del comune e metà a carico dell’impresa. Che risponde maramao. Il paese bello da vivere adesso ha pure il suo Toninelli, al secolo mitico ministro dei lavori pubblici nel governo giallo verde Conte uno e la maggioranza fa la sua bella figura come il governo dei grillini: un inesauribile capacità di inanellare errori dopo errori. Stavolta i Toninelli di turno non sono viriloni maschi padani barbuti ma auguste signore neanche di mezza età laureate. Alla sindaca Gamba ed alla segretaria comunale Caligiuri assieme all’ass. Rota non erano bastate le figuracce delle due gare d’assegnazione della ristrutturazione a carico totale o parziale all’impresa che avrebbe poi scontato l’investimento prendendo in affitto il CVI2. Non era bastata la sportellata beccata dal rifiuto del GS Marigolda di continuare a gestire seppure temporaneamente il centro. Non erano bastati i risolini di schermo degli addetti ai lavori davanti ai PEF scodellati dai “tecnici esperti” incaricati dal Comune per prevedere il luminoso futuro dei CVI2. Dopo tutta questa strage di innocenti occorreva decollare il Signore: sbagliare la parte più importante del progetto. Geniale. L’errore è nelle genetica di questa giunta che si ritiene autosufficiente, intelligentissima, una che si circonda di soggetti ovviamente intelligentissimi ed espertissimi che solo lei è capace di individuare, che non si fida di nessuno, che fa la bulla con chiunque si permetta anche solo di accennare il movimento di un sopracciglio quando racconta una cappellata. L’errore sta nella mala gestione da parte della segretaria comunale con del personale che non si parla, che davanti ai problemi si stringe nelle spalle e si chiude a riccio murandosi difensivamente nel proprio dominio. Sarebbe bastato un atto di umiltà: quando l’architetto incaricato ha fatto il sopralluogo al CVI2 invitare anche qualche dirigente del GS Marigolda: ma ormai i ponti con questo erano del tutto fatti saltare in aria proprio dalla sindaca e dalla sua corte di madamine e quindi … fanculo!. Tutta l’operazione CVI2 era partita col disegno della giunta Gamba, malamente giustificato dalla legislazione nazionale, di togliere le mani del GS Marigolda dal CVI giudicato dal segretario del PD maggiore azionista elettorale della lista di maggioranza, come “una gallina dalle uova d’oro”. Dopo due clamorosi fallimenti nelle gare di assegnazione e nel bel mezzo della pandemia, la giunta Gamba –sfruttando quell’oltre un milione di euro ricevuti da stato e regione per il covid19- ha potuto destinare le risorse normali e in fondo regionale per la completa ristrutturazione del centro a carico del comune. Una svolta di 180° rispetto alla partenza nella quale pure il centrodestra leghista regionale ha tentato di inserirsi col suo generoso contributo. La svolta di 180° era vista e giocata dal partito di maggioranza per riconsegnare il CVI2 al GS Marigolda (e quindi riconquistare i voti persi con la sciagurata cacciata del GS dal centro) visto che essendo potenzialmente il maggiore fruitore, non avrebbe avuto problemi a trovare tra i soci quelli disposti a creare una srl per concorrere alla gestione. Ma siccome la consorteria di madamine e di inetti-inette che stanno in comune sia nella politica che nel funzionariato non sa nemmeno in cosa consista realmente la ristrutturazione del CVI2 l’avevano ben presente quelli che l’avevano gestito fino a pochi anni or sono … e dopo avere verificato che il principale difetto del centro, risultato di uno degli incamponimenti dell’ass. Conti, non era stato per nulla mutato, hanno deciso la abbandonare del tutto l’impresa. La questione sta tutta nelle bollette energetiche e adesso nel fatto che le varie squadre si sono già alloggiate altrove e non hanno intenzione di fare i… “sa e la”. |
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