A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1344 DEL 20APRILE 2021 |
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Di cosa parliamo in questa pagina. |
INDICE 3 |
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DOMANDE ALLA SINDACA 1. Quando cominceranno e finiranno i lavori della pista ciclabile lungo il Brembo?. 2. Quando costruiscono la rotonda su via Lecco?. 3. Quando cominciano e finiscono i lavori della pista ciclabile in via Ruffilli e il ponte sulla roggia Serio?. 4. C'è un accordo con Treviolo e Bergamo per la pista ciclabile fino all'ospedale? Chi la deve-dovrà progettare e finanziare?. 5. Stesso discorso per la pista ciclabile su via Carlinga e la passerella sull'asse interurbano: dov'è il progetto da via Gandhi ad Albegno?. 6. A quando la pista ciclabile tra la Merena Marigolda Lungo Brembo con centro del paese? 7. Il nuovo parcheggio sull'ex campo di tamburello come mai è stato 'ridotto' rispetto al progetto originale?. 8. E' possibile conoscere i dettagli della fornitura delle telecamere istallate (modelli dei singoli pezzi)? 9. E'possibile avere un dettaglio di come avete speso quel 1.026.392,67 di euro che il Comune ha ricevuto ex covid l9?. 10. Come mai sono fermi i lavori al CVI2? Dove sono state smaltite le pavimentazioni smantellate? 11. Com'é che esiste un consigliere delegato e i cittadini per sapere le notizie comunali sono costretti ad acquistare un settimanale proto-leghista cui la sindaca rilascia interviste?. 12. Come mai il colore detta copertura detta nuova Rodari da nero com'era all'inizio adesso si presenta in ben 4 colorazioni differenti: perchè cambiare il colore?. 13. Come mai sono state necessarie due sigillature in due tempi diversi e due appalti diversi delle crepe della biblioteca?. 14. Come mai a Curno progetti e lavori in comparti omogenei vengono sempre suddivisi –in contrasto col codice- in mille incarichi imprese per fuggire dall'obbligo della gara aperta a tutto l'insieme ed affidare progettazioni e lavori- a ditte scelte 'casualmente' senza nemmeno indicare quali siano tutte le ditte invitate?. 15. Sottopasso di via Brembo alla SP470: aspettate che quel muretto di recinzione caschi addosso a qualche passante? Quando allargherete la via come il sottopasso? 16. Come mai sono fermi i lavori della palestra della nuova Rodari? |
15 MB |
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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza! |
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QUELLI DI CURNO SONO STRARICCHI |
ASPETTA E SPERA |
DIO PROTEGGI I SUOI FEDELI ASSEMBRATI DAL COVID19? |
BUGIE E IPOCRISIA |
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IL COMUNE E' FERMO Probabilmente prende forma (almeno: c'è una idea generale) quella che sarà o dovrebbe essere la ristrutturazione della palazzina ASL così come vanno promettendo da un paio d'anni sia la sindaca Gamba che l'ass. Conti. La leggiamo sul Corriere: “Le Case della Comunità saranno luoghi di assistenza territoriale primaria, che non si limitino alle prestazioni, ma in cui si realizzi la piena integrazione tra sanità territoriale e sociale, cambiando il rapporto tra salute e cittadino con professionalità diverse e competenze multidisciplinari: medici, pediatri, psicologi e vari operatori. Le Case della Comunità sono uno dei progetti più rilevanti previsti dagli investimenti del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza, il Recovery Fund) per avere entro il 2026 strutture a bassa intensità clinica (una ogni 24.500 abitanti) che decongestionino gli ospedali di più alta specialità e accolgano i pazienti, in una visione di rete sul territorio”. Detto questo è detto quasi tutto. Prima di tutto i numeri: Curno 7.500 abitanti, Treviolo 10.800, Mozzo 7.400 sommandoli siamo a 25.700 abitanti e quindi tenendo conto delle strutture già esistenti a Mozzo e Treviolo potrebbe benissimo toccare a Curno questa occasione. Sostanzialmente l'ennesima pezza visto che hai voglia che in Italia in 4-5 anni si concretizzino progetti del genere. Prima di tutto non si sa esattamente cosa dovrebbero fare queste strutture e nemmeno chi dovrà mantenerle. Cioè tenere in piedi i muri e i servizi connessi. Quel che è certo è che preti onlus e coop si sono già fatte avanti e stanno digrignando i denti per brancare le risorse secondo un solido e bene innestato spirito formigoniano. Senza contare che siccome i posti disponibili per il ricovero saranno nemmeno una parte dei potenziali aventi diritto, sarà un accesso clientelare ed una occasione per distribuire posti di lavoro, imprese e ricavarne consenso elettorale. Lo diciamo brutalmente. In effetti una struttura del genere piazzata tra la palazzina ASL e il Cimitero ha una sua logica. Dopo la ramazzata (di anziani ergo di pensioni) data dal covid19 avanti il prossimo. Basta fare un giro per il paese, sia il vecchio centro che anche i due quartieri che hanno assorbito il primo boom economico: la Marigolda e i Briaschi per capire l'assurdità di continuare a costruire edifici nuovi: via Curnasco, via Donizetti, via Marigolda, Via Garibaldi-Mazzini, via De Amicis e IV Novembre quando in giro ci sono almeno 120 appartamenti vuoti in vendita e in buona parte da ristrutturare. Vale a dire si costruisce di più di quello che sarebbe già disponibile e adesso anziché pensare al riuso dell'esistente abbandonato – si pensi alla situazione di via C.Battisti e via Colombi Gamba Galilei- ecco che questa giunta finta ambientalista ma affamatissima di soldi da dar via per servizi dati sempre in esclusiva al privato sociale, scodella un ampliamento della palazzina ASL che se si tiene conto di quel fatidico numerino: “per 24500 abitanti” non c'è da meravigliarsi che abbia almeno un centinaio di posti più gli accessori. Senza contare che “tutto” deve stare in centro paese e quindi alla Marigolda-Merena-Lungobrembo niente. Dimenticati da dio: che s'accontentino di andare ad affogare sul sentiero per la passerella sul Quisa che a detta del vicesindaco Conti sarà assai rigeneratrice (per il quartiere). Ultima ma non certo ultima per importanza. In un'Italia che non cresce il Comune di Curno NON ha una edificio di proprietà in cui ospitare la scuola 0-6 anni pure disponendo di edifici sostanzialmente usati poco male se non addirittura abbandonati. Gran parte della palazzina Asl, l'oratorio laico di fronte quasi rude rizzato, l'ex scuola Rodari e la pagoda presso il CVI2. Che non sia necessario fare una riflessione prima di spendere soldi e rilasciare concessioni edificatorie per l'inutile nuovo che determina creazione di edifici abbandonati?. A distanza di un paio di mesi dalla nomina di un nutrito gruppo di professionisti esterni per portare avanti della pratiche di lavori pubblici non si capisce cosa abbiano combinato o stiano combinando. L'ultimo che abbiamo sentito ci è parso letteralmente schizzato per la tangente e non si capisce se lavori per fare distribuire quanti più incarichi inutili ai suoi colleghi oppure se sia del tutto apposto. La questione è che non ci sono di mezzo dei professionisti cercati al minor prezzo di mercato possibile – dai quali quindi non puoi aspettarti dei Piano o dei Libeskind- ma un diplomato fa il dirigente dell'UUTT al Comune di Presezzo, un altro laureato proviene dal Comune di Seriate, un paio di architette sono in condominio con altri due comuni, un altro architetto è nientemeno che il sindaco di Treviolo. Insomma non siamo in mano a dei giovani saputelli ma poco capaci ma di professionisti nel bel mezzo della loro carriera. Eppure basta leggere le domande che poniamo nella colonna di sinistra e che stanno reiterandosi da un anno per concludere che… siamo in braghe di tela. Basta vedere l'iter del c.d. progetto della pista ciclabile lungofiume per capire che se vuoi fare girare il mondo al rovescio, poco e sicuro che produci carta carta carta e cazzate. Un progetto (la pista lungofiume) e un lavoro che in due anni da quando è iniziato doveva essere già terminata (la pista…) e non si sa quando si broglierà la matassa. Se poi incrociamo il feroce istinto di isolamento e autosufficienza della coppia Conti-Gamba supportati dalla segretaria comunale col nuovo ordinamento nazionale su incarichi gare d'appalto e lavori pubblici corrono ghiaccioli per la schiena. Lo diciamo subito: non abbiamo raccomandati da mandare avanti ma vogliamo solo progettisti e imprese che facciano buoni progetti e lavorino bene. Magari col metro lungo 100 centimetri. A meno che vogliano consegnare il Comune ai Fratelli d'Italia visto che ormai dal 1990 il c.d. centrosinistra prepara gli ingredienti e poi li consegna alla destra che fa le torte. Non sono certo così ingenuo da credere che la sindaca Gamba e quelli del PD, che sono gli azionisti elettorali della attuale maggioranza, mi diano ascolto ma dopo quasi tre anni di sindacatura della coppia Corti-Gamba sarebbe utile che decidessero se vogliono dare un futuro al pese bello da vivere o vogliono consegnarlo alla destra, che è ben peggiore (e mi limito alla cose di casa…) perfino della “prima” Lega. “Prima Lega” vale a dire quella degli Agazzi Bianchi Domenghini Manzoni e Pedretti senior. Dal municipio di Curno sarebbe necessario congedare una volta per tutte prima di tutto la segretaria comunale ed a seguire i due dirigenti (uno nel frattempo passato a compito di furiere) dei lavori pubblici edilizia e urbanistica. Nel mazzo potrebbero congedare anche la dirigente dei servizi sociali inaspettatamente arruolata come architetto del destino dei due CVI. Le cose stanno sotto gli occhi di tutti: come mai i lavori pubblici non si muovono?. Come mai le imprese non possono partecipare TUTTE alle gare mentre viene attuata la via breve delle convocazioni dirette?. Come mai non c'è una riflessione sul fatto che vengono messi ul mercato centinaia di appartamenti nuovi mentre restano vuoti altrettante centinaia: non è il caso di fare una riflessione? Vengo al volantone pubblicato nella bacheca del PD che contesta i “fratellini d'Italia” che hanno messo in piedi una scoreggina pomposamente chiamata “comitato del no” ai centrini commerciali sull'area Tironi. A parte il fatto che il PD dovrebbe sibilare nell'orecchio della sindaca di smetterla di concedere interviste al settimanale Lega-FdI, anche stavolta il PD curnese (notate che non mette il nome il segretario della sezione? che coraggio coraggioso!) racconta un po' di balle per pararsi il didietro. [1]Prima di tutto l'area Tironi è divenuta edificabile in seguito a una variante del PGT deliberata dalla giunta Serra che non era una signora qualsiasi ma è stata segretario provinciale del partito ed anche assessore provinciale: quindi non proprio una scartina. [2]Poi la variante del PGT non è stata firmata da un oscuro professionista trovato a Lampedusa appena sbarcato da un gommone ma era-è un consigliere provinciale del PD. Neanche lui era-è quindi uno scartino. [3]Poi il PD dimentica di raccontare tutti i dettagli di quella lite giudiziaria tra un operatore e il segretario di allora del PD locale. La bega consisteva in una enorme richiesta di danni al segretario del PD locale che aveva criticato l'idea di aggiungere un mega insediamento alberghiero nel centro commerciale (progettato nientemeno che dal ticinese Botta: che era uno degli idoli del sindaco Gandolfi). La lite giudiziaria termina con una bella legnata di risarcimento a vantaggio del segretario politico del PD locale. Nel frattempo matura e va in approvazione la variante 2017 al PGT a fine del secondo mandato Serra. Quella che inserisce tra l'altro il maxi ampliamento del commerciale su via Fermi-Europa per 300 o 350mila metri cubi. Per salvare l'insieme venne detto al tempo. [4] Del tutto NON credibile anche l'affermazione: “la conclusione della trattativa Comune-Operatore ha visto la riduzione del 40% sulla volumetria edificabile la realizzazione di una pedonale fruibile a tutti, meno metri quadrati della superficie, più parcheggi, più piantumazione e la realizzazione della bretella in uscita dalla superstrada che si immette sulla via Curnasco”. Su quell'area la realizzazione dell'intero intervento é impossibile per via dei costi (si pensi solo ai parcheggi interrati o sul tetto…) di realizzazione e della scarsa assorbenza del mercato di tale prodotto “ai margini” del contesto commerciale e nei pressi di una struttura produttiva industriale. Che ad opera finita scommettiamo diverrà commerciale anch'essa?. |
LA SCOMMESSA DI PARTIRE La tabella che vedete qui sopra (che proviene da Scienza in rete) non ha bisogno di molte spiegazioni. Risultano delle evidenze. L'ondata di infezioni da covid19 dall'8a alla 13a settimana del 2021 (sono sei settimane) è più corta della terza ondata 2020 che è durata dalla 42° alla 49° settimana (sono otto settimane). Quello che emerge con maggiore evidenza è come la quantità di infezioni per 100mila abitanti sia quasi la metà rispetto a quella di fine anno 2020. A marzo 2021 abbiamo raggiunto un picco di 398 infetti (per 100mila abitanti) quando a fine anno 2000 abbiamo avuto stabilmente due settimane con picchi al di sopra dei 700 infetti. Quindi abbiamo davanti (meglio toccarsi…) ancora tre settimane per pareggiare quanto a durata l'infezione autunnale dell'anno scorso. La prima spiegazione di questa riduzione di infetti-infezioni viene data dagli esperti come risultato diretto delle vaccinazioni che proprio le classi d'età normalmente più colpite hanno ricevuto mentre noi pensiamo che abbia influito anche la “strage di innocenti” che era stata perpetrata l'anno scorso. Una strage che aveva tolto di mezzo le persone che essendo già portatrici di numerose altre patologie venivano colpite e mandate al creatore più facilmente e velocemente di questa primavera. Insomma stavolta il covid19 non ha trovato terreno fertile per spandersi ed uccidere. Come i media hanno scaraventato addosso camionate di in formazioni che alla fine hanno frastornato perfino gli addetti ai lavori – con esperti che spuntavano in Tv ad ogni ora del giorno e della notte- finora restano alcune certezze: di vaccino non si muore e tutto lo spavento messo in giro contro i due vaccini a basa RNA è stata un crimine. Secondo. Chi rifiuta la vaccinazione è una minoranza attorno al 5% mentre appare evidente come lo scollamento organizzativo tra Regione e Comuni ed hub vaccinali sta dimenticando una percentuale di anziani maggiore dei non-vax. La campagna vaccinale degli ultra 70enni doveva essre organizzata con le anagrafi comunali e l'azione del volontariato locale. Quegli anziani sono ormai svaniti rispetto al problema e quindi toccava al Comune andare casa per casa e persona per persona per convincerli ed aiutarli. Non è accaduto se non quando sono intervenuti soggetti esterni a protestare. Terzo. Decisione di riaprire (le scuole) ed ovvia protesta per la mancanza di sufficienti trasporti e aule. Poi il ridicolo dell'apertura dei ristoranti… all'aperto. Il virus si trasmette per via aerea, per troppa vicinanza e intimità e per contatti di superfici. Meno male che non hanno abolito o sospeso le mascherine. Dopo 14 mesi non è ancora uscita una norma semplice: in qualsiasi ambiente chiuso (aula scolastica, teatro cinema ristorante studio bus treno ecc…) deve esserci una umidità non superiore al tot% ed un ricambio e sanificazione dell'aria in base a una funzione che tiene conto della superficie del locale o del mezzo di trasporto, del volume e della frequenza di persone. L'impianto per il pubblico viene pagato dallo stato e la smette di comprare banchi girevoli, dare bonus per auto bici monopattino elettrici, fare finta di compare bus senza stanziare soldi e comprare banchi fissi dentro aule incapienti. Bastava lasciare tutto com'era e mettere in funzione impianti di aerazione ricambio aria e sanificazione molto efficienti. Un esempio?. Se un'aula dispone di 4 mq e 12mc per persona bisognerà mettere un impianto che cambi e sanifichi l'aria almeno quattro volte all'ora. La scienza queste cose le sa calcolare meglio del nostro esempio. Invece uno stato coglione da ilo bonus per impiantare sistemi di riscaldamento e raffrescamento che… concentrano l'infezione nell'ambiente: geniale!. Un impianto del genere negli ambienti chiusi destinati ad ospitare persone (studenti clienti visitatori ascoltatori) poteva benissimo essere pagato dal titolare (magari lo stato gli abbatte gli interessi sul prestito) e quelli potevano tenere aperto. In un anno tutte queste strutture potevano essere efficentate come si deve e per di più con impiantistica Made in Italy. Mica la coglionata di dare mega bonus alle auto che fanno a finanziare le imprese straniere per il 95%: roba da chiodi da impiccare. Fuori dubbio che l'impresa non è semplice ma se non ci si mette la testa e la buona volontà adesso resti qui a trastullarti le palle perché non hai i bus. Perché le aule sono piccole. Perché i tavoli li puoi servire solo all'aperto. Una cojonata degna di burocrati terroni. |
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