A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1334  DEL 21 MARZO 2021

























































Di cosa parliamo in questa pagina.


















COMMOVENTE

SULL'EVOLUZIONE DEL COVID19 NON LA RACCONTANO GIUSTA
Tanto per essere chiaro: sono del parere che (1) bisogna indossare la maschera quando si deve circolare in mezzo alla gente (2) non andare in posti troppo frequentati: bus treni centri commerciali. Cercvare di fermarsi il meno possibile.  (3) lavarsi le mani quando si toccano cose non di casa propria (4) nessuna intimità con estranei (5) praticare il più possibile vita all'aria aperta (6) vaccinarsi  il più presto possibile (hai voglia!...), (7) condurre i figli all'aperto (anche nei parchi) sotto custodia per evitare densità di contatti (8) toccare il meno possibile il pelo di animali che vanno all'esterno di casa (9) e il sesso? seguire i dettami di santa romana chiesa da vergini. Cioè zero.(10) viaggi in auto propria: da soli o con uno stretto congiunto. Non fare mai salire persone estranee anche se conosciute o parenti.

Dunque l'Italia è andata di nuovo tutta o quasi in clausura. E' una misura del tutto inutile in quanto quando saranno trascorse due settimane dopo la fine della clausura, l'infezione tornerà com'é adesso. Un po' meno (forse) per via della cambio di stagione: più pioggia, più caldo. Sopratutto le persone staranno di più all'aperto e quindi si infetteranno di meno.

Basta andare a leggere con attenzione il fascicoletto del link in testata (è l'ultimo aggiornamento pubblicato al 10 marzo 2021) e confrontare quel che c'è scritto con quel che dicono le TV e scrivono i giornali per rendersi conto della campagna di disinformazione perpetuata  dai media . Non dall'ISS che emette il bollettino.
(...)

C'E' UN PO' DI CASINO IN COMUNE?
Il Comune di Curno si conferma sempre tra i più svegli della Repubblica. Mica per nulla il paese bello da vivere è iscritto all'associazione comuni virtuosi: infatti non si è dimenticato il 25 febbraio di regalare 10 alberi al modico prezzo di 50 euro cadauno per Il Bosco della Memoria e fin qui “ergot mei che negot” ma è stato necessario arrivare al giorno della Festa del Papà alias 19 marzo per dare notizia che la locale Associazione Alpini si metterà a disposizione per il trasporto dei cittadini a fare le vaccinazioni. Occhio croce le vaccinazioni in provincia durano da oltre un mese. Per svegliare il Comune è stata utile una divertente schermaglia in tema sul sito “sei di Curno se…” ed ecco che l'assessora s'è svegliata ed ha scodellato l'accordo per il servizio.
Siccome nel Comune di Curno sono sempre svegli mentre dimenticavano il problema degli anziani e disabili (non tutti per fortuna…) da condurre alle vaccinazioni il 15 marzo approvavano una determinazione per sostituire i Volontari di Trasporto Amico per condurre i disabili ai  necessari servizi quotidiani affidandola ad una coop al modico costo di 22,48 euro l'ora iva compresa (utilizzando però i mezzi di Trasporto Amico).
Noi non facciamo PEF (piani economici finanziari) ma  nel paese bello da vivere ci sono volontari da trattare a pesci in faccia e fortunati a 22,48 euro l'ora. Basta capitare al posto giusto nel momento giusto.
(...)

VACCINI: A CHI SERVE IL CAOS
Dopo che per un anno avevano predicato che le vaccinazioni avrebbero risolto tutto e noi popolo beone l'avevano presa per buona, le Regioni sono arrivate all'appuntamento senza essersi organizzate. Anche da questo particolare si comprende che siamo un paese di vecchi rinco: non sappiamo nemmeno badare a noi stessi. Un popolo di rinco ma sempre un popolo di furbi dal momento che avere escogitato l'idea dell'ordine dei vaccinandi mirava  a qualcosa di ben preciso: in Italia nel caos  c'è sempre una moltitudine che arriva prima degli altri.
Prima di tutto non si doveva mettere in campo la classica trovata degli impostori cattolici  che bisogna vaccinare prima gli anzianissimi, il personale della sanità ed ovviamente i “fragili”.
(...)



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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!






































































































































































































































SULòL'EVOLUZIONE DEL COVID19 NON LA RACCONTANO GIUSTA
Tanto per essere chiaro: sono del parere che (1) bisogna indossare la maschera quando si deve circolare in mezzo alla gente (2) non andare in posti troppo frequentati: bus treni centri commerciali. Cercvare di fermarsi il meno possibile.  (3) lavarsi le mani quando si toccano cose non di casa propria (4) nessuna intimità con estranei (5) praticare il più possibile vita all'aria aperta (6) vaccinarsi  il più presto possibile (hai voglia!...), (7) condurre i figli all'aperto (anche nei parchi) sotto custodia per evitare densità di contatti (8) toccare il meno possibile il pelo di animali che vanno all'esterno di casa (9) e il sesso? seguire i dettami di santa romana chiesa da vergini. Cioè zero.(10) viaggi in auto propria: da soli o con uno stretto congiunto. Non fare mai salire persone estranee anche se conosciute o parenti.

Dunque l'Italia è andata di nuovo tutta o quasi in clausura. E' una misura del tutto inutile in quanto quando saranno trascorse due settimane dopo la fine della clausura, l'infezione tornerà com'é adesso. Un po' meno (forse) per via della cambio di stagione: più pioggia, più caldo. Sopratutto le persone staranno di più all'aperto e quindi si infetteranno di meno.

Basta andare a leggere con attenzione il fascicoletto del link in testata (è l'ultimo aggiornamento pubblicato al 10 marzo 2021) e confrontare quel che c'è scritto con quel che dicono le TV e scrivono i giornali per rendersi conto della campagna di disinformazione perpetuata  dai media . Non dall'ISS che emette il bollettino.

Prendete in mano la fig.18 e vedrete che per esempio da ottobre 2020 c'è sicuramente una crescita modestissima ma sostanzialmente interessa le età via via più avanzate segno che il covid19 si innesta meglio laddove le condizioni generali della salute delle persone sono peggiori.
Prendete in mano la fig. 15 e vedrete che l'età media di chi ci lascia la rusca supera da un anno gli 80 anni.

Se poi andiamo alla tabella 5 - distribuzione dei casi (n=3.097.542) e dei decessi (n=99.611) per covid-19 diagnosticati in Italia per fascia di età e sesso vediamo che con 144.301 infetti di età tra 0-9 anni sono morti solo 10 bambini. Al di sotto della media normale.
Dei 285.635 ricoveri di persone di età 80 in avanti ci sono state 61.795 vittime.

Non è ancora possibile (per noi che dobbiamo affidarci alle info dell'ISS che arrivano con 15 giorni di ritardo) confrontare l'incrocio tra le persone vaccinate la prima e la seconda volta (le vaccinazioni in Italia sono iniziate a Santo Stefano 2020) “nonostante” l'andamento altalenante delle medesime per via delle forniture dei vaccini, della cattiva organizzazione, degli usuali ritardi che attanagliano da sempre il settore pubblico quando c'è da voltarsi indietro le maniche- ma per adesso appare evidente il disegno messo in atto di fare figurare la riduzione delle infezioni come collegate alla clausura imposta a quasi tutte le regioni italiane piuttosto che alla vaccinazione. Perfino il recente fermo per il falso allarme indotto sul vaccino di astra-zeneca che ha ritardato di quattro giorni le vaccinazioni va in quella direzione.

Attenzione però che non stiamo e non pensiamo nemmeno che esista un disegno da parte di qualche “potere forte” per tenere il paese sotto il (ridicolo: quanti vigili poliziotti carabinieri finanzieri avete visto in giro a fare posti di blocco e controllare?) tallone delle forze dell'ordine e mandare in rovina una buona parte dell'economia  bensì esiste  fuori d'ogni lecito dubbio l'interesse delle Regioni e degli Ospedali di mantenere la sanità pubblica in una condizione GOVERNATA  dai cittadini che vi affluiscono in base alle loro esigenze.


Ne vediamo l'esempio pubblicato oggi sulle gazzette. Giovedì 18 marzo in Lombardia c'erano 6744 ricoverati per covid NON in terapia intensiva e 796 in terapia intensiva  e ci sono stati 92 decessi.
Al Papa Giovanni ieri 18 marzo erano 165 i ricoverati , di cui 124 degenti ordinari e 41 in Te­rapia intensiva .
Nei plessi dell'Asst Bergamo Est sono 144 i degenti (4 in meno in un giorno), così distribuiti: 45 a Seriate (di cui 8 in Terapia in­tensiva), 27 ad Alzano, 23 a Pia­rio, 29 a Lovere e 20 a Gazzaniga.
Sono 177 i pazienti Covid ne­gli ospedali dellAsst Bergamo Ovest (5 in più): 103 nel plesso di Treviglio (di cui 16 in Terapia intensiva su 17 posti letto dispo­nibili) e 74 in quello di Romano di Lombardia.
Nel Policlinico di Ponte San Pietro sono sempre 101 i ricoverati Covid, di cui 5 in Terapia intensiva, e 4 pazienti Covid in Terapia intensiva nel Policlinico San Marco. Complessivamente 9 in terapia intensiva.
All'Humanitas Gavazzeni ieri erano ricoverati 56 pazienti Covid (uno in meno): 46 degenti ordi­nari e 10 in Terapia intensiva. All'Istituto Palazzolo sono 40 i ricoverati Covid .
Sono 13 quelli nell'Istitu­to clinico Quarenghi di San Pel­legrino.
La Casa di cura San Francesco ospita 13 pazienti Covid sui 15 posti disponibili.
Quindi il 18 marzo gli ospedali della Provincia di Bergamo ospitavano 709 malati covid19 di cui 84 in terapia intensiva.
Il Bugiardino portava solo 23 inserzioni di lutto.

Si possono trarre delle conclusioni e porre delle domande.
La prima è che stavolta i ricoverati per covid sono divisi in due settori in base alla gravità. Però non è dato possibile conoscere le classi d'età –secondo quelle dell'ISS- dei ricoverati per singola provincia. Avere e studiare questa suddivisione per età consente di capire la vicendevole trasmissione del virus all'interno delle famiglie e delle comunità allargate cui appartiene la persona.
Non è nemmeno possibile sapere l'occupazione o la casalinghitudine (forzata o meno) o la precedente occupazione dei colpiti dall'infezione per verificare donde provenga e dove si possa distribuire.
Per esempio dei grandi anziani che ci lasciano la rusca, il covid è più mortale per gli ex operai o gli ex impiegati pubblici o gli ex professionisti?.

Ancora. Sarebbe utile conoscere che tipo di ambiente vive lavora passa il proprio tempo libero la persona infettata anche sulla base dell'età per capire se un certo tipo di ambiente favorisce l'infezione oppure è neutro. Noi siamo convinti che chi vive in ambienti con l'aria condizionata sia massimamente esposto all'infezione.
Il contrario chi faccia poco attività all'aperto lontano dai centri abitati.
Per esempio come mai gli ospedali non si sono  preoccupati di assumere un 10%, un 20% di personale in più sia italiano che straniero. Arrivano da sei paesi, Cina, Russia, Stati Uniti, Cuba, Albania e Polonia per un totale di quasi 600 sanitari tra medici e infermieri, le equipe straniere che coadiuvarono la sanità lombarda nella lotta contro l'epidemia di coronavirus. A questi si aggiunse l'apporto della Germania, che curò 70 pazienti italiani trasferiti da otto regioni diverse.
Tutta la “messa in scena alias infodemia” dell'infezione è costruita al servizio degli ospedali che sono la concentrazione di interessi legittimi ed anche opachi.
Appare infatti evidente come tutta la trattazione del tragico tema avvenga principalmente con la prospettiva dell'ospedale-azienda che deve minimizzare i costi e quindi ogni modifica dell'organizzazione abituale rompe uno schema di relazioni impieghi spesa ordine che consentiva a ciascun operatore e responsabile di rispondere coll'onere personale minore all'avvento improvviso della pandemia.
A ciò si aggiunga la (s)fortuna per cui il dipendente pubblico non è possibile metterlo in cassa integrazione e quindi questi mesi di clausura, dad o pseudo dad, siano stati un'ottima occasione benissimo dissimulata dal timore che cittadini e soprattutto i ragazzini fossero degli agenti infettanti  neanche sotto mentite spoglie.

C'E' UN PO' DI CASINO IN COMUNE?
Il Comune di Curno si conferma sempre tra i più svegli della Repubblica. Mica per nulla il paese bello da vivere è iscritto all'associazione comuni virtuosi: infatti non si è dimenticato il 25 febbraio di regalare 10 alberi al modico prezzo di 50 euro cadauno per Il Bosco della Memoria e fin qui “ergot mei che negot” ma è stato necessario arrivare al giorno della Festa del Papà alias 19 marzo per dare notizia che la locale Associazione Alpini si metterà a disposizione per il trasporto dei cittadini a fare le vaccinazioni. Occhio croce le vaccinazioni in provincia durano da oltre un mese. Per svegliare il Comune è stata utile una divertente schermaglia in tema sul sito “sei di Curno se…” ed ecco che l'assessora s'è svegliata ed ha scodellato l'accordo per il servizio.
Siccome nel Comune di Curno sono sempre svegli mentre dimenticavano il problema degli anziani e disabili (non tutti per fortuna…) da condurre alle vaccinazioni il 15 marzo approvavano una determinazione per sostituire i Volontari di Trasporto Amico per condurre i disabili ai  necessari servizi quotidiani affidandola ad una coop al modico costo di 22,48 euro l'ora iva compresa (utilizzando però i mezzi di Trasporto Amico).
Noi non facciamo PEF (piani economici finanziari) ma  nel paese bello da vivere ci sono volontari da trattare a pesci in faccia e fortunati a 22,48 euro l'ora. Basta capitare al posto giusto nel momento giusto.

Sempre per stare nel paese bello da vivere e di quelli assai svegli il primo di marzo (meno male non è il primo d'aprile…) hanno scodellato una delibera URGENTE di giunta in quanto“richiamata la nota del 25.02.2021 con la quale il Responsabile del Settore Pianificazione e Sviluppo del Territorio richiede una variazione urgente di bilancio necessaria al fine di dare immediato seguito ai seguenti interventi da finanziare con il Contributo Ministero dell'Interno previsto ai sensi dell'art 1 comma 29 Legge 27.12.2019 nr. 160 - modificato con Decreto del Ministero dell'Interno 11 novembre 2020: “Attribuzione ai comuni per l'anno 2021 dei contributi aggiuntivi, pari complessivamente, a 497.220.000 euro, per investimenti destinati ad opere pubbliche in materia di efficientamento energetico e sviluppo territoriale sostenibile. :
€ 40.000,00 per la messa in sicurezza cedimento tratto stradale e riparazione tratto di tubazione presso il sottopasso di Via Europa;
€ 63.000,00 per la sostituzione dei serramenti presso CVI2 data la vetustà degli stessi ed al fine di evitare potenziali pericoli;
€ 7.000,00 per sostituzione recinzione campi tennis presso CVI1 danneggiata a seguito dell'abbondante nevicata;
€ 15.000,00 per lavori di messa in sicurezza scuola secondaria;
€ 15.000,00 per lavori di messa in sicurezza scuole primarie;
Traducendo: siccome arriveranno (quasi sicuramente) 140mila euro in regalo da Roma (oltre tutto il ben di Dio già ricevuto per la sfortuna del covid) , bisogna destinarli e quindi sistemare i conti. Ma osservando l'elenco delle cinque spese preventivate sorgono delle domande.
La prima è come  mai una spesa prevista nel Bilancio dello Sato nella finanziaria 2020 arriva a destinazione locale quindi mesi più tardi: è stato il Comune di Curno che era addormentato ed aveva dimenticato di inserirsi con una propria domanda?.
Scorrendo le cinque voci quei 40mila euro destinati alla “messa in sicurezza cedimento tratto stradale e riparazione tratto di tubazione presso il sottopasso di Via Europa” non sono stati già spesi e pagati visto che i lavori sono finiti da qualche mese?.
Quanto alla seconda voce  stiamo anche peggio: € 63.000,00 per la sostituzione dei serramenti presso CVI2 data la vetustà degli stessi ed al fine di evitare potenziali pericoli. La ristrutturazione del CVI2 era già stata oggetto di un progetto superlativo ed i lavori in corso affidati a una impresa di Sarno Campania. Nel frattempo s'è scoperto che l'ispezione al CVI2 era stata fatta con tale accuratezza e professionalità da parte del Comune e dei progettisti ragion per cui non erano nemmeno decollati i lavori di ristrutturazione del centro che il Comune … si accorgeva che c'era di sistemare la copertura del padiglione con le travi in legno. Altro progettino ed altro appalto ( se non erriamo tra i 40-50mila euro). Adesso sis copre che quel tabiotto  adibito a bar c'à nientemeno che i… serramenti vetusti. Una novità dal momento che dei serramenti vecchi di mezzo secolo non siano ancora nuovi di pacca. Non hanno visto ed hanno dimenticato anche quelli. Crediamo che la storia dei pezzetti mancanti sia destinata ad allungarsi.
Quanto alle  quarta e quinta spesa per complessivi 30mila euro di lavori di messa in sicurezza scuola secondaria e delle scuole primarie non si sa a cosa siano concretamente destinati.
Se poi si vanno a combinare le cifre stanziate con le regole permesse dalle attuali leggi criminogene sull'assegnazione dei progetti e gli appalti diciamo elegantemente che sarà una pacchia per la politica e la burocrazia.

VACCINI: A CHI SERVE IL CAOS
Dopo che per un anno avevano predicato che le vaccinazioni avrebbero risolto tutto e noi popolo beone l'avevano presa per buona, le Regioni sono arrivate all'appuntamento senza essersi organizzate. Anche da questo particolare si comprende che siamo un paese di vecchi rinco: non sappiamo nemmeno badare a noi stessi. Un popolo di rinco ma sempre un popolo di furbi dal momento che avere escogitato l'idea dell'ordine dei vaccinandi mirava  a qualcosa di ben preciso: in Italia nel caos  c'è sempre una moltitudine che arriva prima degli altri.
Prima di tutto non si doveva mettere in campo la classica trovata degli impostori cattolici  che bisogna vaccinare prima gli anzianissimi, il personale della sanità ed ovviamente i “fragili”.
Si doveva scegliere a caso una lettera dell'alfabeto e da quella chiamare in ordine i cittadini partendo dalle anagrafi comunali i cui elenchi dovevano essere trasmessi nello spazio di una settimana (entro il 30 giugno 2020…) alla protezione civile di ciascuna provincia. Per esempio la Bergamasca. La PC avrebbe organizzato tre punti di vaccinazione per ciascuna valle. Un punto nella Valcavallina. Cinque punti nella fascia pedecollinare da Sarnico a Calusco. Cinque punti nella  Bassa da Treviglio ad Antegnate. Venti punti in una provincia di oltre un milione di abitanti  distribuivano. Entro il primo di ottobre 2020.
Dal momento in cui  hanno cominciato ad arrivare i vaccini e ne era verificata la quantità effettivamente disponibile con una settimana di ritardo si cominciava la vaccinazione chiamando le persone. A questo punto cominciava la campagna informativa da parte dei Comuni e Protezione Civile comune per comune spedendo a ciascun vaccinando una lettera in cui si avvertiva del comune dove si sarebbe piazzato il centro di vaccinazione.
Da quel momento in avanti SOLO la protezione civile assieme agli organi tecnici (nuclei dei vaccinatori) e i Comuni dovevano governare le chiamate, le giornate di vaccinazione e i luoghi. Va da se che essendo i Comuni quelli che organizzavano ed avvisavano avrebbero potuto combinare i casi di “marito e moglie” per ridurre i viagi ed organizzare anche il trasferimento dei soggetti impediti.
Le vaccinazioni dovevano essere tolte di mano organizzativamente alle aziende sanitarie le quali avrebbero dovuto prestare, assieme all'esercito, croce rossa, altri enti autorizzati SOLO il personale tecnico per le operazioni e la conservazione-distribuzione dei vaccini.
 Entro le ore 20 di ogni giorno la stampa e la TV locale avrebbe dovuto rendere noto per ciascun punto di vaccinazione le dosi disponibili l'indomani e il numero di cittadini attesi. Aggiungendo la precisazione che eventuali “resti inutilizzati” si sarebbero potuti somministrare ai cittadini –senza ordine alfabetico- presenti nei pressi dei centri nell'ultima ora di apertura.
Infine. I Comuni, la stampa e le TV locali dovevano provvedere a informare con apposite iniziative –stessa ora, stessa pagina- i cittadini sia del bugiardino del vaccino sia del fatto che il vaccinando si sarebbe dovuto presentare al centro con la carta di identità (1) e la tessera sanitaria (2) che avrebbero indicato la volontà del vaccinando (la liberatoria) a subire la vaccinazione e (3) un foglio con incollate  le etichette dei medicinali in uso al momento. Dulcis in fundo: fare una legge nazionale per cui chi non si vaccina dovrà pagare l’80% dei costi di ricovero in caso di infezione.
Fine del cinema.