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COMMOVENTE
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SULL'EVOLUZIONE DEL COVID19 NON LA RACCONTANO GIUSTA
Tanto per essere chiaro: sono del parere che (1) bisogna indossare la
maschera quando si deve circolare in mezzo alla gente (2) non andare in
posti troppo frequentati: bus treni centri commerciali. Cercvare di
fermarsi il meno possibile. (3) lavarsi le mani quando si toccano cose
non di casa propria (4) nessuna intimità con estranei (5) praticare il
più possibile vita all'aria aperta (6) vaccinarsi il più presto
possibile (hai voglia!...), (7) condurre i figli all'aperto (anche nei
parchi) sotto custodia per evitare densità di contatti (8) toccare il
meno possibile il pelo di animali che vanno all'esterno di casa (9) e
il sesso? seguire i dettami di santa romana chiesa da vergini. Cioè
zero.(10) viaggi in auto propria: da soli o con uno stretto congiunto.
Non fare mai salire persone estranee anche se conosciute o parenti.
Dunque l'Italia è andata di nuovo tutta o quasi in clausura. E' una
misura del tutto inutile in quanto quando saranno trascorse due
settimane dopo la fine della clausura, l'infezione tornerà com'é
adesso. Un po' meno (forse) per via della cambio di stagione: più
pioggia, più caldo. Sopratutto le persone staranno di più all'aperto e
quindi si infetteranno di meno.
Basta andare a leggere con attenzione il fascicoletto del link in
testata (è l'ultimo aggiornamento pubblicato al 10 marzo 2021) e
confrontare quel che c'è scritto con quel che dicono le TV e scrivono i
giornali per rendersi conto della campagna di disinformazione
perpetuata dai media . Non dall'ISS che emette il bollettino.
(...)
C'E' UN PO' DI CASINO IN COMUNE?
Il Comune di Curno si conferma sempre tra i più svegli della
Repubblica. Mica per nulla il paese bello da vivere è iscritto
all'associazione comuni virtuosi: infatti non si è dimenticato il 25
febbraio di regalare 10 alberi al modico prezzo di 50 euro cadauno per
Il Bosco della Memoria e fin qui “ergot mei che negot” ma è stato
necessario arrivare al giorno della Festa del Papà alias 19 marzo per
dare notizia che la locale Associazione Alpini si metterà a
disposizione per il trasporto dei cittadini a fare le vaccinazioni.
Occhio croce le vaccinazioni in provincia durano da oltre un mese. Per
svegliare il Comune è stata utile una divertente schermaglia in tema
sul sito “sei di Curno se…” ed ecco che l'assessora s'è svegliata ed ha
scodellato l'accordo per il servizio.
Siccome nel Comune di Curno sono sempre svegli mentre dimenticavano il
problema degli anziani e disabili (non tutti per fortuna…) da condurre
alle vaccinazioni il 15 marzo approvavano una determinazione per
sostituire i Volontari di Trasporto Amico per condurre i disabili ai
necessari servizi quotidiani affidandola ad una coop al modico costo di
22,48 euro l'ora iva compresa (utilizzando però i mezzi di Trasporto
Amico).
Noi non facciamo PEF (piani economici finanziari) ma nel paese bello
da vivere ci sono volontari da trattare a pesci in faccia e fortunati a
22,48 euro l'ora. Basta capitare al posto giusto nel momento giusto.
(...)
VACCINI: A CHI SERVE IL CAOS
Dopo che per un anno avevano predicato che le vaccinazioni avrebbero
risolto tutto e noi popolo beone l'avevano presa per buona, le Regioni
sono arrivate all'appuntamento senza essersi organizzate. Anche da
questo particolare si comprende che siamo un paese di vecchi rinco: non
sappiamo nemmeno badare a noi stessi. Un popolo di rinco ma sempre un
popolo di furbi dal momento che avere escogitato l'idea dell'ordine dei
vaccinandi mirava a qualcosa di ben preciso: in Italia nel caos c'è
sempre una moltitudine che arriva prima degli altri.
Prima di tutto non si doveva mettere in campo la classica trovata degli
impostori cattolici che bisogna vaccinare prima gli anzianissimi, il
personale della sanità ed ovviamente i “fragili”.
(...)
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SULòL'EVOLUZIONE DEL COVID19 NON LA RACCONTANO GIUSTA
Tanto per essere chiaro: sono del parere che (1) bisogna indossare la
maschera quando si deve circolare in mezzo alla gente (2) non andare in
posti troppo frequentati: bus treni centri commerciali. Cercvare di
fermarsi il meno possibile. (3) lavarsi le mani quando si toccano
cose non di casa propria (4) nessuna intimità con estranei (5)
praticare il più possibile vita all'aria aperta (6) vaccinarsi il
più presto possibile (hai voglia!...), (7) condurre i figli all'aperto
(anche nei parchi) sotto custodia per evitare densità di contatti (8)
toccare il meno possibile il pelo di animali che vanno all'esterno di
casa (9) e il sesso? seguire i dettami di santa romana chiesa da
vergini. Cioè zero.(10) viaggi in auto propria: da soli o con uno
stretto congiunto. Non fare mai salire persone estranee anche se
conosciute o parenti.
Dunque l'Italia è andata di nuovo tutta o quasi in clausura. E' una
misura del tutto inutile in quanto quando saranno trascorse due
settimane dopo la fine della clausura, l'infezione tornerà com'é
adesso. Un po' meno (forse) per via della cambio di stagione: più
pioggia, più caldo. Sopratutto le persone staranno di più all'aperto e
quindi si infetteranno di meno.
Basta andare a leggere con attenzione il fascicoletto del link in
testata (è l'ultimo aggiornamento pubblicato al 10 marzo 2021) e
confrontare quel che c'è scritto con quel che dicono le TV e scrivono i
giornali per rendersi conto della campagna di disinformazione
perpetuata dai media . Non dall'ISS che emette il bollettino.
Prendete in mano la fig.18 e vedrete che per esempio da ottobre 2020
c'è sicuramente una crescita modestissima ma sostanzialmente interessa
le età via via più avanzate segno che il covid19 si innesta meglio
laddove le condizioni generali della salute delle persone sono peggiori.
Prendete in mano la fig. 15 e vedrete che l'età media di chi ci lascia la rusca supera da un anno gli 80 anni.
Se poi andiamo alla tabella 5 - distribuzione dei casi (n=3.097.542) e
dei decessi (n=99.611) per covid-19 diagnosticati in Italia per fascia
di età e sesso vediamo che con 144.301 infetti di età tra 0-9 anni sono
morti solo 10 bambini. Al di sotto della media normale.
Dei 285.635 ricoveri di persone di età 80 in avanti ci sono state 61.795 vittime.
Non è ancora possibile (per noi che dobbiamo affidarci alle info
dell'ISS che arrivano con 15 giorni di ritardo) confrontare l'incrocio
tra le persone vaccinate la prima e la seconda volta (le vaccinazioni
in Italia sono iniziate a Santo Stefano 2020) “nonostante” l'andamento
altalenante delle medesime per via delle forniture dei vaccini, della
cattiva organizzazione, degli usuali ritardi che attanagliano da sempre
il settore pubblico quando c'è da voltarsi indietro le maniche- ma per
adesso appare evidente il disegno messo in atto di fare figurare la
riduzione delle infezioni come collegate alla clausura imposta a quasi
tutte le regioni italiane piuttosto che alla vaccinazione. Perfino il
recente fermo per il falso allarme indotto sul vaccino di astra-zeneca
che ha ritardato di quattro giorni le vaccinazioni va in quella
direzione.
Attenzione però che non stiamo e non pensiamo nemmeno che esista un
disegno da parte di qualche “potere forte” per tenere il paese sotto il
(ridicolo: quanti vigili poliziotti carabinieri finanzieri avete visto
in giro a fare posti di blocco e controllare?) tallone delle forze
dell'ordine e mandare in rovina una buona parte dell'economia
bensì esiste fuori d'ogni lecito dubbio l'interesse delle Regioni
e degli Ospedali di mantenere la sanità pubblica in una condizione
GOVERNATA dai cittadini che vi affluiscono in base alle loro
esigenze.
Ne vediamo l'esempio pubblicato oggi sulle gazzette. Giovedì 18 marzo
in Lombardia c'erano 6744 ricoverati per covid NON in terapia intensiva
e 796 in terapia intensiva e ci sono stati 92 decessi.
Al Papa Giovanni ieri 18 marzo erano 165 i ricoverati , di cui 124 degenti ordinari e 41 in Terapia intensiva .
Nei plessi dell'Asst Bergamo Est sono 144 i degenti (4 in meno in un
giorno), così distribuiti: 45 a Seriate (di cui 8 in Terapia
intensiva), 27 ad Alzano, 23 a Piario, 29 a Lovere e 20 a Gazzaniga.
Sono 177 i pazienti Covid negli ospedali dellAsst Bergamo Ovest (5 in
più): 103 nel plesso di Treviglio (di cui 16 in Terapia intensiva su 17
posti letto disponibili) e 74 in quello di Romano di Lombardia.
Nel Policlinico di Ponte San Pietro sono sempre 101 i ricoverati Covid,
di cui 5 in Terapia intensiva, e 4 pazienti Covid in Terapia intensiva
nel Policlinico San Marco. Complessivamente 9 in terapia intensiva.
All'Humanitas Gavazzeni ieri erano ricoverati 56 pazienti Covid (uno in
meno): 46 degenti ordinari e 10 in Terapia intensiva. All'Istituto
Palazzolo sono 40 i ricoverati Covid .
Sono 13 quelli nell'Istituto clinico Quarenghi di San Pellegrino.
La Casa di cura San Francesco ospita 13 pazienti Covid sui 15 posti disponibili.
Quindi il 18 marzo gli ospedali della Provincia di Bergamo ospitavano 709 malati covid19 di cui 84 in terapia intensiva.
Il Bugiardino portava solo 23 inserzioni di lutto.
Si possono trarre delle conclusioni e porre delle domande.
La prima è che stavolta i ricoverati per covid sono divisi in due
settori in base alla gravità. Però non è dato possibile conoscere le
classi d'età –secondo quelle dell'ISS- dei ricoverati per singola
provincia. Avere e studiare questa suddivisione per età consente di
capire la vicendevole trasmissione del virus all'interno delle famiglie
e delle comunità allargate cui appartiene la persona.
Non è nemmeno possibile sapere l'occupazione o la casalinghitudine
(forzata o meno) o la precedente occupazione dei colpiti dall'infezione
per verificare donde provenga e dove si possa distribuire.
Per esempio dei grandi anziani che ci lasciano la rusca, il covid è più
mortale per gli ex operai o gli ex impiegati pubblici o gli ex
professionisti?.
Ancora. Sarebbe utile conoscere che tipo di ambiente vive lavora passa
il proprio tempo libero la persona infettata anche sulla base dell'età
per capire se un certo tipo di ambiente favorisce l'infezione oppure è
neutro. Noi siamo convinti che chi vive in ambienti con l'aria
condizionata sia massimamente esposto all'infezione.
Il contrario chi faccia poco attività all'aperto lontano dai centri abitati.
Per esempio come mai gli ospedali non si sono preoccupati di
assumere un 10%, un 20% di personale in più sia italiano che straniero.
Arrivano da sei paesi, Cina, Russia, Stati Uniti, Cuba, Albania e
Polonia per un totale di quasi 600 sanitari tra medici e infermieri, le
equipe straniere che coadiuvarono la sanità lombarda nella lotta contro
l'epidemia di coronavirus. A questi si aggiunse l'apporto della
Germania, che curò 70 pazienti italiani trasferiti da otto regioni
diverse.
Tutta la “messa in scena alias infodemia” dell'infezione è costruita al
servizio degli ospedali che sono la concentrazione di interessi
legittimi ed anche opachi.
Appare infatti evidente come tutta la trattazione del tragico tema
avvenga principalmente con la prospettiva dell'ospedale-azienda che
deve minimizzare i costi e quindi ogni modifica dell'organizzazione
abituale rompe uno schema di relazioni impieghi spesa ordine che
consentiva a ciascun operatore e responsabile di rispondere coll'onere
personale minore all'avvento improvviso della pandemia.
A ciò si aggiunga la (s)fortuna per cui il dipendente pubblico non è
possibile metterlo in cassa integrazione e quindi questi mesi di
clausura, dad o pseudo dad, siano stati un'ottima occasione benissimo
dissimulata dal timore che cittadini e soprattutto i ragazzini fossero
degli agenti infettanti neanche sotto mentite spoglie.
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C'E' UN PO' DI CASINO IN COMUNE?
Il Comune di Curno si conferma sempre tra i più svegli della
Repubblica. Mica per nulla il paese bello da vivere è iscritto
all'associazione comuni virtuosi: infatti non si è dimenticato il 25
febbraio di regalare 10 alberi al modico prezzo di 50 euro cadauno per
Il Bosco della Memoria e fin qui “ergot mei che negot” ma è stato
necessario arrivare al giorno della Festa del Papà alias 19 marzo per
dare notizia che la locale Associazione Alpini si metterà a
disposizione per il trasporto dei cittadini a fare le vaccinazioni.
Occhio croce le vaccinazioni in provincia durano da oltre un mese. Per
svegliare il Comune è stata utile una divertente schermaglia in tema
sul sito “sei di Curno se…” ed ecco che l'assessora s'è svegliata ed ha
scodellato l'accordo per il servizio.
Siccome nel Comune di Curno sono sempre svegli mentre dimenticavano il
problema degli anziani e disabili (non tutti per fortuna…) da condurre
alle vaccinazioni il 15 marzo approvavano una determinazione per
sostituire i Volontari di Trasporto Amico per condurre i disabili
ai necessari servizi quotidiani affidandola ad una coop al modico
costo di 22,48 euro l'ora iva compresa (utilizzando però i mezzi di
Trasporto Amico).
Noi non facciamo PEF (piani economici finanziari) ma nel paese
bello da vivere ci sono volontari da trattare a pesci in faccia e
fortunati a 22,48 euro l'ora. Basta capitare al posto giusto nel
momento giusto.
Sempre per stare nel paese bello da vivere e di quelli assai svegli il
primo di marzo (meno male non è il primo d'aprile…) hanno scodellato
una delibera URGENTE di giunta in quanto“richiamata la nota del
25.02.2021 con la quale il Responsabile del Settore Pianificazione e
Sviluppo del Territorio richiede una variazione urgente di bilancio
necessaria al fine di dare immediato seguito ai seguenti interventi da
finanziare con il Contributo Ministero dell'Interno previsto ai sensi
dell'art 1 comma 29 Legge 27.12.2019 nr. 160 - modificato con Decreto
del Ministero dell'Interno 11 novembre 2020: “Attribuzione ai comuni
per l'anno 2021 dei contributi aggiuntivi, pari complessivamente, a
497.220.000 euro, per investimenti destinati ad opere pubbliche in
materia di efficientamento energetico e sviluppo territoriale
sostenibile. :
€ 40.000,00 per la messa in sicurezza cedimento tratto stradale e
riparazione tratto di tubazione presso il sottopasso di Via Europa;
€ 63.000,00 per la sostituzione dei serramenti presso CVI2 data la
vetustà degli stessi ed al fine di evitare potenziali pericoli;
€ 7.000,00 per sostituzione recinzione campi tennis presso CVI1 danneggiata a seguito dell'abbondante nevicata;
€ 15.000,00 per lavori di messa in sicurezza scuola secondaria;
€ 15.000,00 per lavori di messa in sicurezza scuole primarie;
Traducendo: siccome arriveranno (quasi sicuramente) 140mila euro in
regalo da Roma (oltre tutto il ben di Dio già ricevuto per la sfortuna
del covid) , bisogna destinarli e quindi sistemare i conti. Ma
osservando l'elenco delle cinque spese preventivate sorgono delle
domande.
La prima è come mai una spesa prevista nel Bilancio dello Sato
nella finanziaria 2020 arriva a destinazione locale quindi mesi più
tardi: è stato il Comune di Curno che era addormentato ed aveva
dimenticato di inserirsi con una propria domanda?.
Scorrendo le cinque voci quei 40mila euro destinati alla “messa in
sicurezza cedimento tratto stradale e riparazione tratto di tubazione
presso il sottopasso di Via Europa” non sono stati già spesi e pagati
visto che i lavori sono finiti da qualche mese?.
Quanto alla seconda voce stiamo anche peggio: € 63.000,00 per la
sostituzione dei serramenti presso CVI2 data la vetustà degli stessi ed
al fine di evitare potenziali pericoli. La ristrutturazione del CVI2
era già stata oggetto di un progetto superlativo ed i lavori in corso
affidati a una impresa di Sarno Campania. Nel frattempo s'è scoperto
che l'ispezione al CVI2 era stata fatta con tale accuratezza e
professionalità da parte del Comune e dei progettisti ragion per cui
non erano nemmeno decollati i lavori di ristrutturazione del centro che
il Comune … si accorgeva che c'era di sistemare la copertura del
padiglione con le travi in legno. Altro progettino ed altro appalto (
se non erriamo tra i 40-50mila euro). Adesso sis copre che quel
tabiotto adibito a bar c'à nientemeno che i… serramenti vetusti.
Una novità dal momento che dei serramenti vecchi di mezzo secolo non
siano ancora nuovi di pacca. Non hanno visto ed hanno dimenticato anche
quelli. Crediamo che la storia dei pezzetti mancanti sia destinata ad
allungarsi.
Quanto alle quarta e quinta spesa per complessivi 30mila euro di
lavori di messa in sicurezza scuola secondaria e delle scuole primarie
non si sa a cosa siano concretamente destinati.
Se poi si vanno a combinare le cifre stanziate con le regole permesse
dalle attuali leggi criminogene sull'assegnazione dei progetti e gli
appalti diciamo elegantemente che sarà una pacchia per la politica e la
burocrazia.
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VACCINI: A CHI SERVE IL CAOS
Dopo che per un anno avevano predicato che le vaccinazioni avrebbero
risolto tutto e noi popolo beone l'avevano presa per buona, le Regioni
sono arrivate all'appuntamento senza essersi organizzate. Anche da
questo particolare si comprende che siamo un paese di vecchi rinco: non
sappiamo nemmeno badare a noi stessi. Un popolo di rinco ma sempre un
popolo di furbi dal momento che avere escogitato l'idea dell'ordine dei
vaccinandi mirava a qualcosa di ben preciso: in Italia nel
caos c'è sempre una moltitudine che arriva prima degli altri.
Prima di tutto non si doveva mettere in campo la classica trovata degli
impostori cattolici che bisogna vaccinare prima gli anzianissimi,
il personale della sanità ed ovviamente i “fragili”.
Si doveva scegliere a caso una lettera dell'alfabeto e da quella
chiamare in ordine i cittadini partendo dalle anagrafi comunali i cui
elenchi dovevano essere trasmessi nello spazio di una settimana (entro
il 30 giugno 2020…) alla protezione civile di ciascuna provincia. Per
esempio la Bergamasca. La PC avrebbe organizzato tre punti di
vaccinazione per ciascuna valle. Un punto nella Valcavallina. Cinque
punti nella fascia pedecollinare da Sarnico a Calusco. Cinque punti
nella Bassa da Treviglio ad Antegnate. Venti punti in una
provincia di oltre un milione di abitanti distribuivano. Entro il
primo di ottobre 2020.
Dal momento in cui hanno cominciato ad arrivare i vaccini e ne
era verificata la quantità effettivamente disponibile con una settimana
di ritardo si cominciava la vaccinazione chiamando le persone. A questo
punto cominciava la campagna informativa da parte dei Comuni e
Protezione Civile comune per comune spedendo a ciascun vaccinando una
lettera in cui si avvertiva del comune dove si sarebbe piazzato il
centro di vaccinazione.
Da quel momento in avanti SOLO la protezione civile assieme agli organi
tecnici (nuclei dei vaccinatori) e i Comuni dovevano governare le
chiamate, le giornate di vaccinazione e i luoghi. Va da se che essendo
i Comuni quelli che organizzavano ed avvisavano avrebbero potuto
combinare i casi di “marito e moglie” per ridurre i viagi ed
organizzare anche il trasferimento dei soggetti impediti.
Le vaccinazioni dovevano essere tolte di mano organizzativamente alle
aziende sanitarie le quali avrebbero dovuto prestare, assieme
all'esercito, croce rossa, altri enti autorizzati SOLO il personale
tecnico per le operazioni e la conservazione-distribuzione dei vaccini.
Entro le ore 20 di ogni giorno la stampa e la TV locale avrebbe
dovuto rendere noto per ciascun punto di vaccinazione le dosi
disponibili l'indomani e il numero di cittadini attesi. Aggiungendo la
precisazione che eventuali “resti inutilizzati” si sarebbero potuti
somministrare ai cittadini –senza ordine alfabetico- presenti nei
pressi dei centri nell'ultima ora di apertura.
Infine. I Comuni, la stampa e le TV locali dovevano provvedere a
informare con apposite iniziative –stessa ora, stessa pagina- i
cittadini sia del bugiardino del vaccino sia del fatto che il
vaccinando si sarebbe dovuto presentare al centro con la carta di
identità (1) e la tessera sanitaria (2) che avrebbero indicato la
volontà del vaccinando (la liberatoria) a subire la vaccinazione e (3)
un foglio con incollate le etichette dei medicinali in uso al
momento. Dulcis in fundo: fare una legge nazionale per cui chi non si
vaccina dovrà pagare l’80% dei costi di ricovero in caso di infezione.
Fine del cinema.
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