A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1328  DEL 07 MARZO 2021

























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















GIUNTA GAMBA: UNA SERIE DI SUCCESSI
Avete presente il pensionato che mentre aspetta che la consorte esca dalla esselunga con la spesa nella borsa della lidl pulisce la seicento color verde oliva ancora coi bellissimi paraurti di vero acciaio cromato?. Poi smonta la freccia di sinistra e cambia la lampadina? Poi da una ripassatina col sidol alla maniglia di destra? Quando leggiamo la raffica di determinazioni  che il Comune di Curno pubblica per i collegamenti digitali ci torna in mente l'immagine di quel pensionato. Idem per quanto riguarda l'istallazione dei pannelli solari sugli edifici comunali: il comune che si mette a produrre corrente per venderla all'enel. Uno immagina che il Comune chiami una primaria azienda che faccia il piano per la digitalizzazione (parte fisica) del comune e poi decida di crearsi la rete magari in tre anni diluendo la spesa. No. Il Comune di Curno fa una somma di pecette una dopo l'altra senza uno straccio di progetto complessivo.
Non c'è da meravigliarsi se poi le linee telefoniche saltano per qualche giorno di fila.
(...)

PREVISIONI DEL TEMPO.
DOPO CONTE E ZINGARETTI TOCCHERA' A SALVINI
(...)
Mentre l'elettorato del PD è sostanzialmente stabile e statico perché fortemente garantito- pensioni, stipendio del pubblico impiego, rapina dei colletti bianchi che si sono fabbricati una legislazione ad hoc- e semmai destinato a diminuire per via della questione morale, nella Lega si apre un contrasto fortissimo tra chi vuole la salvezza del Paese unitamente a quella del proprio posto di lavoro e futuro e chi ormai va dato  (quasi) per perso perché il mercato globale  abbatterà gran parte delle micropartite IVA. Semplificando l'industria italiana guarda alla Germania. L'agricoltura e il turismo guardano al mondo. Pensionati e statali aspettano le pompe funebri. E il Centro e il Meridione? O s'attaccano al Nord oppure s'accontentino di turismo e del reddito di cittadinanza.
Se il governo Draghi uno sopravviverà riuscendo a smorzare la pandemia e spendere  velocemente i 209 miliardi del Recovery Found appare abbastanza possibile che ne esca un quadro politico del tutto scomposto rispetto all'attualità e ricomposto con maggiore chiarezza. Possibile che il PD perda la parte attiva del suo elettorato che si troverà sintonia con la sua omologa parte in area leghista. Possibile che la parte delle partite IVA sconfitte della Lega vadano verso FdI. Possibile che la disoccupazione meridionale si conservi fedele al M5S ed a FdI.
Queste scomposizioni – ricomposizioni del quadro politico nazionale seguendo le varie filiere economiche non sarà solo un fatto italiano ma coinvolgerà tutte le nazioni europee. L'ex Germania est è sostanzialmente la versione tedesca del nostro Meridione; tutti gli stati dell'Est europeo sono sostanzialmente una Cina alla tedesca; il nord dell'Italia è sostanzialmente una copia della Germania e viceversa. In Francia le filiere economiche sono più diluite ma anche li  turismo agricoltura e industria se la battono esattamente come Italia e Germania.
Ecco: il futuro sarà abbastanza curioso e divertente.


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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!

































































































































































































































GIUNTA GAMBA: UNA SERIE DI SUCCESSI
Avete presente il pensionato che mentre aspetta che la consorte esca dalla esselunga con la spesa nella borsa della lidl pulisce la seicento color verde oliva ancora coi bellissimi paraurti di acciaio cromato?. Poi smonta la freccia di sinistra e cambia la lampadina? Poi da una ripassatina col sidol alla maniglia di destra? Quando leggiamo la raffica di determinazioni  che il Comune di Curno pubblica per i collegamenti digitali ci torna in mente l'immagine di quel pensionato. Idem per quanto riguarda l'istallazione dei pannelli solari sugli edifici comunali: il comune che si mette a produrre corrente per venderla all'enel. Uno immagina che il Comune chiami una primaria azienda che faccia il piano per la digitalizzazione (parte fisica) del comune e poi decida di crearsi la rete magari in tre anni diluendo la spesa. No. Il Comune di Curno fa una somma di pecette una dopo l'altra senza uno straccio di progetto complessivo.
Non c'è da meravigliarsi se poi le linee telefoniche saltano per qualche giorno di fila.

Qualcosa del genere si ripete circa l'istallazione dei pannelli solari sugli edifici. Uno immagina che il Comune chiami una primaria azienda (non la coop dei miei amici o la onlus delle mie amiche) e si faccia controllare i consumi  elettrici del comune ora per ora giorno per giorno lungo un anno (che non sia il 2020…) e quindi veda un po' che fare visto che i pannelli solari istallati producono corrente quando le scuole sono chiuse (ah! forse la corrente serve per tenere al fresco gli impiegati…) e quindi la vendono all'enel mentre la debbono comprare quando è necessaria. Chi ha avuto l'idea non ha mai guardato la bolletta di casa. I pannelli solari istallati dal comune non servono per dare corrente agli edifici comunali ma per far guadagnare i furbi che fanno i progetti, gli installatori, i manutentori e ovviamente l'enel che ti paga un euro per 100 kw di corrente che le vendi a opera finita. Sono o non sono geniali delle amministratici del genere che pure si piccano di essere verdi?.

Il Comune decide che d'ora in poi le pubbliche vie saranno illuminate a led e quindi fa un mega appalto per cambiare le lampade. Tutt'ap -posto salvo che sono state cambiate portalampade e led ma non sono state sostituiti i cavi di alimentazione che sono vecchi ed ammalorati  da mezzo secolo e passa. Uno immagina che in tre o cinque anni siano sostituiti tutte le cavetterie e le centraline a partire dalle più anziane. Tranne pochissime situazioni non è accaduto. Tutto regolare e non è che la ditta abbia fatto la furba: é che nell'appalto si sono dimenticati (a caso? apposta? chissà!). Succede quando l'appalto lo metti in mano a uno che di elettricità non ne sa nulla.

Nel rimettere a nuovo la cavetteria di alimentazione (che se è troppo vechia disperde corente e quindi consuma inutilmente) della pubblica illuminazione si poteva cogliere l'occasione per inserire anche la fibra ottica (la possibilità di posare cavi in fibra ottica e/o microtubi ad essi destinati negli scavi di altre infrastrutture ai fini della realizzazione di reti di trasmissione dati è permessa dal DL 33 15.02.2016 ai sensi della Direttiva 2014/61/UE). Nossignore. Il paese è attraversato da centinaia di fasci di onde wifi: un sistema che ovviamente costa un sacco di soldi come mantenimento e manutenzione oltre che non essere proprio favorevole alla vita delle persone.

Pare infine che la corrente elettrica al comune non sia fornita dalla Hera che ha istallato i led ma sia fornita ancora dalla vecchia e cara (nel senso di simpatica, non costosa…) Enel probabilmente per via di qualche legge nazionale. A parte il fatto che nel caso la Hera sarebbe solo una rivenditrice di energia prodotta da chissà chi, proveniente da chissà dove e acquistata  minuto per minuto al minor prezzo possibile sul mercato. Il tragicomico è che il comune ha una sfraccata di soldi e in 5 anni poteva dotarsi di pannelli solari e accumulo per il suo intero fabbisogno. Ma a Conti ed alle madamine non piacciono forse i girasoli.

L'ultima (non in ordine di tempo ma solo di racconto) riguarda l'istallazione della colonnina di ricarica delle auto elettriche: uno dei grandi amorazzi della ex sindaca Serra oggi autorevole capogruppo della maggioranza. Il cittadino normale si domanda, prima di comprare un auto elettrica, quanto gli costerà di energia per chilometro percorso (con l'energia delle batterie ricaricate in casa o alla colonnina). E scopre che costa di più di quella casalinga e può anche costare il doppio. Basta una semplice ricerca in rete per accertarsi. Oltre a essere coglione perché compra un'auto che da lavoro e ricchezza altrove e lo toglie agli italiani, la compra facendo aumentare il debito pubblico  di qualche migliaio di euro: ma sai la soddisfazione!?.

Un altro dei grandi amorazzi dell'ex sindaca Serra è stata l'introdu-zione del bidoncino col microcip. Per realizzare tale impresa abbiamo dovuto diventare azionisti di una società di raccolta che fosse dotata degli autocarri allestiti ad hoc. La relazione del dirigente che motivava la scelta di passare dalla raccolta col sistema fino allora dedicato a questo nuovo modo prevedeva una differenza minima di costi sui 5-7 mila euro… perché le aziende fanno cartello. I cittadini di Curno, subito dal primo anno di applicazione del nuovo sistema di raccolta, si sono trovati 70-80mila euro in più in bolletta da pagare perché… il materiale mandato al riciclo non aveva più mercato e quindi non c'era l'introito del venduto ad abbattere i costi. Fortunata-mente le lautissime regalie dello Stato a fronte della pandemia hanno consentito al Comune di destinare a coprire quel maggiore costo con altre entrate (non destinate quindi alla cura delle famiglie colpite dal covid). Aumento quindi schivato per un colpo di fortuna. Ma ci sono ancora tre problemi di cui la sindaca Serra manco s'era interessata in quanto a certe cose lei non c'arriva che… dopo quando le casca la tegola in testa. L'azienda che raccoglie la rumenta comunale NON ha ne un proprio impianto di trattamento ne una propria discarica: sostanzialmente deve andare a cercare qualcuno che gli “lavori” la rumenta nostrana. Ovviamente l'A2A è li con gli occhi bene aperti ad aspettare il… cliente e quindi fare i prezzi di… mercato. C'è di più. La politica nazionale delle grandi imprese pubbliche e private che trattano la rumenta è quella di comprare le imprese private (quindi anche la micro spa intercomunali come quella di cui siamo azionisti) strangolandole delicatamente appunto coi prezzi dello smaltimento-trattamento. Tutto questo NON è governato solo dal “mercato” che da solo sarebbe già una jattura ma c'è il fatto che queste c.d. spa intercomunali e private e i grandi smaltitori pubblici e privati nazionali  sono sostanzialmente delle società in mano ai partiti che si lottizzarono i cda. La terza gabola ce l'ha propinata l'Arera: metà degli incassi delle materie che vanno al riciclo spetterà al raccoglitore e non più al Comune.

In via Dalmine all'ingresso della stradina dei pozzi c'è da qualche anno un palo della pubblica illuminazione divelto e scaraventato nel campo. Segnalato quattro volte è ancora li. Adesso comincio a dubitare che il paese bello da vivere abbia un terreno così fertile che vi crescono anche i pali della pubblica illuminazione. Chissà.

Dopo oltre un anno dall'inizio della pandemia. Covid-19: le ATS daranno dati sensibili dei contagiati a sindaci e forze dell'ordine per i controlli. Adesso -20 marzo 21- una nota della Protezione civile nazionale chiarisce il da farsi «È consentita la comunicazione dei dati personali nei casi in cui ciò risulti indispensabile ai fini dello svolgimento delle attività connesse alla gestione dell'emer-genza sanitaria». La nuova disposizione è contenuta in una nota inviata nei giorni scorsi dalla Protezione civile nazionale alle Aziende sanitarie locali. Il testo, a firma del presidente del dipartimento Angelo Borrelli, affronta un problema con cui, in queste prime settimane di contenimento della diffusione del nuovo coronavirus, si sono scontrate amministrazioni comunali e autorità locali, comprese le forze dell'ordine: riuscire a sorvegliare in maniera costante le persone che si trovano in quarantena obbligatoria perché positive al tampone che diagnostica il Covid-19 o perché conviventi con soggetti per cui è stato necessario il ricovero.

DOPO CONTE E ZINGARETTI TOCCHERA' A SALVINI
Tra-scrive oggi sul Bugiardino la Benedetta Ravizza a proposito delle dimissioni del segretario PD Zingaretti e dall'intervento del sindaco Gori:  «Servono visione e idee, sul­le quali dobbiamo confrontarci in modo aperto e solidale, sen­za pregiudizi e fantasmi del passato - scrive Gori. L'avvio del governo Draghi cambia il quadro politico e chiama il Pd a un ruolo da protagonista, come soggetto trainante del proces­so di riforme di cui l'Italia ha assoluta necessità. Abbiamo l'occasione per rilanciare il no­stro partito ed essere davvero utili al Paese. Dobbiamo asso­lutamente coglierla». Lo stesso sindaco ammette di non aver condiviso alcune scelte di indi­rizzo politico di Zingaretti e di aver sempre espresso con fran­chezza il suo punto di vista di­verso. Un eufemismo, perché proprio Gori, nel giugno scor­so, aveva spiazzato tutti chie­dendo un cambio di leadership nazionale per il Pd, criticando soprattutto un partito sempre più succube dei 5 Stelle e privo di identità. Un'entrata a gamba tesa, subito stoppata dal mini­stro Dario Franceschini e da al­tri big, ma che comunque aveva fatto di Gori il promotore ante litteram di un nuovo congres­so. A seguire l'inutile lamentazione del vicesindaco Gandi che non vale neppure la pena di citare.
Negli ultimi venti anni il PD ha governato per tre lustri e l'Italia che ci consegna l'abbiamo sotto gli occhi. Pandemia a parte e in sovrappiù. L'affermazione iniziale di Gori è la solita minestra che leggiamo ad ogni nuovo governo: “l'avvio del governo Draghi cambia il quadro politico e chiama il Pd a un ruolo da protagonista, come soggetto trainante del proces­so di riforme di cui l'Italia ha assoluta necessità”. La novità sarebbe qualcuno che rievoca di tornare al 1947: forse ce la caveremmo meglio con politici di quella (quella del '47) tempra piuttosto che i poltronari incapaci di oggi.
Dire che le posizioni di Gori e Gandi ci fanno (sor)ridere serve a nulla dal momento che basta che un pirla qualsiasi assuma una carica nel PD o diventi un amministratore che automaticamente crede di essere toccato dalla grazia divina. Quindi che possiamo valere noi che non ci hanno neppure battezzato?.
Caduto Conte era ovvio che cadesse anche il segretario del PD che ne era sostanzialmente la colonna vertebrale. Nei M5S non può cadere nessuna crapa perché di teste li dentro non ce ne sono. Invece va posta molta attenzione a quanto succede nella Lega perché la c.d. conversione europeista del fanigottone Salvini, indubbiamente tattica nelle sue attuali intenzioni, lo costringerà a fare i conti con quella parte di Paese che europeo lo è davvero, altro che micro partite IVA ed evasori conclamati. Altro che ristoranti aperti anche la sera e aiuti ai gestori di impianti sci.
Noi abbiamo scritto che dopo due governi Conte 1,2 a trazione meridionale, cioè formati da politici e funzionariato prevalentemente uscito da regioni e università meridionali, siamo passati a una governo Draghi uno a trazione settentrionale seppure un po' mitigato dalla foresta dei sottosegretari. Draghi uno non è un governo europeista (solo o ) per via delle storiche e accertate posizioni di Draghi ma perché quella parte d'Italia che ormai è strutturalmente omogenea e integrata in quell'Europa che ha nella Germania il ruolo trainante, ha deciso di prendere in mano la situazione. Era già nell'aria quando la Germania merkeliana aveva dato il via libera alla coppia Sassoli - Ursula von der Leyen al bilancio 2021-2027 dell'UE.
Adesso il fanigottone si trova davanti al bivio di salvare i consensi guadagnati concedendo il reddito di cittadinanza del Conte uno in quanto quota 100 ormai l'ha persa  definitivamente e non ci sarà verso di salvare la miriade di micro partite IVA create e mantenute dall'evasione fiscale e contributiva.
Una volta DC e PCI raccoglievano il consenso della classe operaia e impiegatizia pubblica ma oggi il PD è ormai il partito dei pensionati, degli impiegati pubblici e delle partite IVA che sarebbe meglio definire colletti bianchi. Oggi la classe operaia  vota Lega e buona parte del pubblico impiego si divide tra i fascisti della Meloni e il M5S.
E' la classe operaia del nord che impone al fanigottone la svolta europeista perché gli operai delle fabbriche sanno leggere benissimo sugli imballi gli indirizzi per dove sono diretti i prodotti contenuti.
Non è casuale che nel PD si facciano avanti un Bonaccini –che preside una regione dove industria turismo e agricoltura fanno i conti col mondo intero- mentre nella Lega si facciano avanti il veneto Zaia assieme ad un varesotto Giorgetti vicesegretario della Lega e ministro dello sviluppo economico. Non è per domani ma di sicuro nei prossimi mesi –questo autunno?- se il governo Draghi uno riuscirà almeno a centrare le vaccinazioni di massa, anche nella Lega si faranno i conti con la dismissione di un ormai inutile Salvini.
Mentre l'elettorato del PD è sostanzialmente stabile e statico perché fortemente garantito- pensioni, stipendio del pubblico impiego, rapina dei colletti bianchi che si sono fabbricati una legislazione ad hoc- e semmai destinato a diminuire per via della questione morale, nella Lega si apre un contrasto fortissimo tra chi vuole la salvezza del Paese unitamente a quella del proprio posto di lavoro e futuro e chi ormai va dato  (quasi) per perso perché il mercato globale  abbatterà gran parte delle micropartite IVA. Semplificando l'industria italiana guarda alla Germania. L'agricoltura e il turismo guardano al mondo. Pensionati e statali aspettano le pompe funebri. E il Centro e il Meridione? O s'attaccano al Nord oppure s'accontentino di turismo e del reddito di cittadinanza.
Se il governo Draghi uno sopravviverà riuscendo a smorzare la pandemia e spendere  velocemente i 209 miliardi del Recovery Found appare abbastanza possibile che ne esca un quadro politico del tutto scomposto rispetto all'attualità e ricomposto con maggiore chiarezza. Possibile che il PD perda la parte attiva del suo elettorato che si troverà sintonia con la sua omologa parte in area leghista. Possibile che la parte delle partite IVA sconfitte della Lega vadano verso FdI. Possibile che la disoccupazione meridionale si conservi fedele al M5S ed a FdI.
Queste scomposizioni – ricomposizioni del quadro politico nazionale seguendo le varie filiere economiche non sarà solo un fatto italiano ma coinvolgerà tutte le nazioni europee. L'ex Germania est è sostanzialmente la versione tedesca del nostro Meridione; tutti gli stati dell'Est europeo sono sostanzialmente una Cina alla tedesca; il nord dell'Italia è sostanzialmente una copia della Germania e viceversa. In Francia le filiere economiche sono più diluite ma anche li  turismo agricoltura e industria se la battono esattamente come Italia e Germania.
Ecco: il futuro sarà abbastanza curioso e divertente.

IL CAVALLO NON BEVE
Dalla protezione civile nazionale è arrivato un secondo finanziamento di quasi 40mila euro (uno c'era stato nella primavera 2020) per buoni spesa alimentare destinati alle famiglie in difficoltà per via della pandemia. Sono pervenute al comune 60 domande, di cui 58 sono state accettate. Il totale delle somme erogate tramite card, su cui vengono caricati gli importi assegnati, è di 16.950 euro. In totale sono state distribuite fino ad ora 83 card: 52 da 150 euro, 17 da 250 euro e 14 da 350 euro. Rimangono disponibili ulteriori 23.000 che non sono stati assegnati e per i quali verrà aperto a breve un nuovo bando.
Se solo 58 domande sono state accettate perché sono state distribuite 83 card? Non c'è qualcosa che non quadra?

C'era stato un bando per la concessione di contributi a fondo perduto alle pmi a sostegno dell'attivita' economica compromessa a causa del covid-19: 100mila euro sono arrivati al Distretto dei Colli (quindi al gruppo dei vari comuni) dalla Regione Lombardia e poi il Comune ha stanziato 50mila euro destinati alle sole pmi curnesi per un “Ripartiamo Insieme” al primo di ottobre 2020. Che è che non è di quei 50mila euro ne sono stati distribuiti solo 19mila perché  esaminato l'insieme delle domande (non da parte del comune ma da parte della solita coop-onlus) non arrivava ad esaurire quanto disponibile. Ne sono avanzati  sostanzialmente 30mila che a fine gennaio di quest'anno sono stati di nuovo messi a disposizione delle PMI. Vedremo se anche stavolta le domande esauriranno o meno il disponibile.

Insomma il cavallo non beve. Non bevono le famiglie che dei 39mila euro disponibili ne hanno chiesto e ottenuti solo 16 mila. Non bevono per la seconda volta le PMI che dei 50mila disponibili ne hanno chiesti-ottenuti solo 19mila. A prima vista alla sindaca Gamba ed agli altri assessori verrà da fregarsi le mani per il risparmio (mi pare che le somme non spese entro l'anno vadano restituite) ma c'è qualcosa che non quadra e che i due assessori deputati – Cavagna per le PMI e Rota per il covid-  non spiegano. Hai voglia che questi due abbiano il coraggio di esporsi. Quanto alla PMI la situazione genera un quadro abbastanza significativo leggendo i nominativi di chi ha chiesto e ottenuto (e perché…) il contributo: si comprendono le ragioni interne alle stesse PMI dello stato (o meno) di crisi. Quanto ai contributi alle famiglie uno potrebbe pensare che  la situazione sia sostanzialmente positiva visti i numeri. Oppure che l'welfare comunale non ha molti collegamenti coll'idea di “stare sufficientemente bene” che hanno le famiglie.
Sostanzialmente le PMI non si sono fatte avanti perché nel solito mix italiano di evasione fiscale, arretratezza culturale, sfiducia nel futuro non hanno mosso un dito di fronte alla botta pandemica: salvo accusare il comune di volere troppe carte. E qui casca l'asino.
Quanto alle famiglie appare evidente come il comune non conosca come “gira” oggi l'economia di una famiglia, specie dal lato dell'occupazione femminile. C'è un terribile mix di precarietà, lavoro in nero, occasioni colte al volo che molte famiglie  stanno li ad aspettare l'italico stellone.
Oppure così come nelle PMI c'è una innata antipatia per questa giunta anche nelle famiglie il rapporto col comune non è visto di buon occhio. Del resto ci sarà qualche ragione se addirittura più della metà dei primini curnesi non si iscrive alla lussuosa scuola Rodari.
nsomma anche quando c'è da regalare via pacchi di euro floppano.