A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1324  DEL 14FEBBRAIO 2021

























































Di cosa parliamo in questa pagina.


















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NEL BANDO PER L'AFFITTO DEI CVI C L'INGHIPPO ELETTORALE A FAVORE DELLE DUE SOCIETÀ SPORTIVE: SI PREVEDONO CASINI DA PARTE DEI CONCORRENTI (SEMMAI CI SARANNO)
Il Comune  ha pubblicato il bando per affittare ai privati i CVI uno e due. E' stato pubblicato il "Disciplinare di gara procedura aperta di rilievo comunitario per l'affidamento in concessione di durata decennale del servizio di gestione dei due Centri sportivi comunali di Curno (BG), di cui uno con annesso esercizio di somministrazione lotto 1: “centro vivere insieme 1 - CVI 1” lotto 2: “centro vivere insieme 2 - CVI 2”.
Tanto per non smentirsi anche stavolta NON hanno fatto le cose al completo: nel bando indicano la presenza della planimetria dei due centri che INVECE non è presente. A naso le due planimetrie NON sono state inserite in quanto nel CVI1 il parcheggio attualmente fintamente pedonalizzato esterno al CVI –parole dell'ass. Conti- sarebbe dato in concessione all'affittuario del centro e li quello potrebbe proporre nuove volumetrie e impianti. Alla faccia della tutela del verde.
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QUASI IL 30% DEI BAMBINI DI CURNO NON VA A SCUOLA NELLE BELLISSIME SCUO­LE DEL PAESE BELLO DA VIVERE. L'ASSESSORA FA UN'INCHIESTA: SEMMAI LE RISPONDERANNO
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NEL PAESE BELLO DA VIVERE È ARRIVATA LA 'NDRANGHETA MA PER LA SINDACA IL PROBLEMA SONO LE SCRITTE SU UNA BACHECA VECCHIA DI 70 ANNI
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DAL CONTE 2 AL DRAGHI! : DA UN GOVER­NO «TERRONE» A UN GOVERNO «POLENTO­NE». IN ATTESA CHE 11 PD FINISCA AL 10%
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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!































































































































































































































NEL PAESE BELLO DA VIVERE È ARRIVATA LA 'NDRANGHETA MA PER LA SINDACA IL PROBLEMA SONO LE SCRITTE SU UNA BACHECA VECCHIA DI 70 ANNI
Addi 12 febbraio 2021 il principale problema a Curno per la sindaca Gamba  sarebbe la pitturazione da parte dei soliti mascalzoncelli di una vetrinetta-bacheca nei pressi del CVI1. Ne ha dato notizia sul sito FB del Comune pubblicando la foto della vetrinetta-bacheca imbrattata: “Questa è solo inciviltà che costerà ai cittadini e alle cittadine di Curno la spesa per la pulizia. Se avete qualcosa da proporre o proteste da fare, vi aspettiamo! Chiamate il comune di Curno o scriveteci sulla pagina Facebook o utilizzando la App. La modalità che avete scelto non serve a nulla se non a far spendere soldi ai cittadini di Curno! Aggiungiamo un dettaglio: la bacheca non è in vetro, ma in plexiglass, e l'uso di diluenti per pulire lo rovinerebbero opacizzandolo, perciò sarà necessaria la sostituzione”. Come al solito chi ha  pubblicato il post si  ri-conferma nell'atteggiamento inutilmente autoritario così come s'era già espressa su FB “contro chi” su lamentava del mancato spazzamento della neve in paese  dopo Natale: “invece di digitare stando al caldo sulla tastiera andate a spalare neve!”. Chi ha scritto il post provveda piuttosto a sistemare la bacheca –antica di 40, 50, forse anche 60 anni e mai manutenzionata- che sta in piedi poggiata al muro e alla ringhiera come due ubriachi che escono dall'osteria: l'uno regge l'altro. Poi veda di mettere a posto il muretto e la ringhiera: il primo non ha visto un centimetro cubo di malta e un grammo di pittura da quando 40, 50, 60 forse anche 70 anni li hanno messi li. Infine chi ha scritto il post ringrazi i mascalzoncelli i quali probabilmente volevano dipingere sui muri della biblioteca un pezzo di una propria “Creazione” ed invece, presi da un moto di riflessione, hanno deciso di lordare un così alto oggetto d'arredo urbano.
Non è obbligatorio che tutto il mondo abbia la medesima sensibilità civile: ma che una sindaca trovi il tempo di lamentarsi di una orribile bacheca lordata e DIMENTICHI di dire una parola sul sequestro di un locale pubblico del paese in mano alla 'ndrangheta, beh, vuol dire che i buoi sono già scappati dalla stalla. Semmai c'arrivi a capire la battuta.

NEL BANDO PER L'AFFITTO DEI CVI C L'INGHIPPO ELETTORALE A FAVORE DELLE DUE SOCIETÀ SPORTIVE: SI PREVEDONO CASINI DA PARTE DEI CONCORRENTI (SEMMAI CI SARANNO)
Il Comune  ha pubblicato il bando per affittare ai privati i CVI uno e due. E' stato pubblicato il "Disciplinare di gara procedura aperta di rilievo comunitario per l'affidamento in concessione di durata decennale del servizio di gestione dei due Centri sportivi comunali di Curno (BG), di cui uno con annesso esercizio di somministrazione lotto 1: “centro vivere insieme 1 - CVI 1” lotto 2: “centro vivere insieme 2 - CVI 2”.
Tanto per non smentirsi anche stavolta NON hanno fatto le cose al completo: nel bando indicano la presenza della planimetria dei due centri che INVECE non è presente. A naso le due planimetrie NON sono state inserite in quanto nel CVI1 il parcheggio attualmente fintamente pedonalizzato esterno al CVI –parole dell'ass. Conti- sarebbe dato in concessione all'affittuario del centro e li quello potrebbe proporre nuove volumetrie e impianti. Alla faccia della tutela del verde.
1.    Il Comune s'è fatto fare da un tecnico di fiducia uno studio per capire quanto possono rendere i due centri vendendo i servizi contenuti e quindi per il CVI1 – in questo caso è escluso il bar- il Comune immagina un giro d'affari di euro 5.372.160,20, IVA al 22% inclusa per una durata di 15 anni (vale a dire circa 1000 euro al giorno di incassi lordi. Invece per il CVI2 –qui è compreso il bar- il Comune prevede  per 15 anni di gestione un incasso di  euro euro 5.030.677,32, IVA al 22% inclusa. Vale a dire poco più di 900 euro al giorno.
Nel bando viene però precisato che “tale valore [5,372 milioni per il CVI1 e 5,03 milioni per il CVI2] risulta dal Piano Economico Finanziario previsionale a base di gara ed ha carattere meramente presuntivo, senza che ciò comporti alcun tipo di responsabilità, neanche precontrattuale, a carico del Comune e senza che il Concessionario possa vantare titolo ad alcun risarcimento e/o indennizzo di sorta nel caso di prestazioni ed incassi di valore complessivo diverso da quello sopra evidenziato. I concorrenti dovranno, in ogni caso, presentare in sede di gara un proprio Piano Economico Finanziario (il “PEF'), al fine di garantire l'equilibrio economico-finanziario della Concessione.

Se c'era bisogno di una qualche illuminazione divina per capire che questi due bandi sono stati fatti apposta per fare vincere le due società sportive che hanno gestito finora i due CVI basta riflettere attentamente sul PRECEDENTE capoverso.
E' infatti papale papale come SOLTANTO le due società che hanno gestito finora i due CVI sanno con  precisione (pressoché) assoluta quanta occupazione degli impianti possono avere le due strutture e quindi i relativi incassi. Quindi solo il GS Marigolda e la Polisportiva sono in grado di approssimare con altissima precisione il PEF che sono OBBLIGATE a presentare.

Facile immaginare che  raffica di cause ne risulteranno da parte delle società che non hanno mai gestito i due CVI e che –soprattutto in epoca di pandemia- dovrebbero assumersi non pochi oneri del tutto ignoti coi debiti rischi imprenditoriali.
Non bastasse l'assenza delle planimetrie dei due CVI dal bando, non bastasse il trucco facilmente sgamabile del PEF obbligatorio redatto dall'affittuario, vi sono altre regole contrattuali del tutto a capocchia. Per esempio non vengono esattamente datati gli impianti presenti. Vale a dire che p.e. di una caldaia  nel verbale di consegna occorre inserire in che anno è stata istallata, quante ore ha funzionato, quanti guasti ha subito e quindi  per quanti anni ancora se ne stima la vita prima del cambio. Che potrebbe anche accadere secondo il contratto al 10° anno: cioé a fine contratto.
Lo stesso si deve prevedere anche per gli edifici così come per le eventuali aggiunte impiantistiche proposte dall'affittuario.
Finale in bellezza la regola della cauzione  a tutela del Comune. La cauzione viene normalmente data con una assicurazione che ogni anno  viene pagata il giorno della scadenza. All'affittuario il contratto vale dal 10 maggio 2021 (p.e.) al 10 maggio 2031. Ogni anno il 09 maggio l'affittuario deve pagare l'assicurazione per onorare la  cauzione. Basta che lo stesso giorno 09 maggio l'affittuario mandi la rinuncia a proseguire l'affitto e non paghi l'assicurazione (per la cauzione) che il Comune… resta in braghe di tela trovandosi con un  CVI in parte smantellato o ridotto malconcio (cosa facilissima visto quanto sono capaci i nostri uffici nel controllare il territorio…).
Poi il Comune farà causa  all'affittuario in fuga quando i buoi sono scappati dalla stalla.

Questa è la conclusione di  tre anni di casini messi in piedi dalla giunta Gamba che pareva volesse portare finalmente anche Curno e i suopi CVI nel regno della libera concorrenza e invece li riconsegnerà alle società sportive precedenti e in più si prepara a una serie di casini legali facilissimi da immaginare.


QUASI IL 30% DEI BAMBINI DI CURNO NON VA A SCUOLA NELLE BELLISSIME SCUO­LE DEL PAESE BELLO DA VIVERE. L'ASSESSORA FA UN'INCHIESTA: SEMMAI LE RISPONDERANNO
Nel Piano per il Diritto allo Studio  2020-2021 la giunta Gamba scrive che “i bambini di Curno nati tra il 2015 e il 2017 sono 169 e il 75% risulta iscritto alle scuole dell'Infanzia del territorio. I bambini residenti aventi diritto nati dal 2010 al 2014 (scuola primaria) sono 329, di loro il 67,78% frequenta il nostro I.C. La percentuale dello scorso anno scolastico 2019/2020 era del 73% (342 aventi diritto).
I ragazzi residenti nati dal 2007 al 2009 (scuola secondaria di I grado) sono 232, di questi il 60% è iscritto alla scuola Pascoli. La percentuale dello scorso anno scolastico 2019/2020 era del 78% (258 aventi diritto), pertanto si è registrata una diminuzione nelle iscrizioni dei residenti”.
Tutto questo nonostante che il Comune  spenda la bellezza di 630mila euro per il PdS di cui solo 73mila vanno direttamente alle scuole come sostegno alla programmazione educativa e didattica.
Vista la mala parta l'ass.Rota responsabile della scuola ha deciso di procedere a una indagine conoscitiva sulla scelta di una scuola secondaria fuori Curno per i nati dal 2007 al 2010
Infatti l'amministrazione comunale di Curno, preoccupata per la costante diminuzione delle iscrizioni presso la scuola secondaria “Pascoli” di Curno, ha deciso di consultare le famiglie dei ragazzi e delle ragazze residenti che si sono iscritti altrove, per cercare di indagare il motivo per cui è stata scelta una scuola diversa da quella del paese in cui vivono. L'obiettivo è di individuare tali motivi per potere attuare, possibilmente insieme alla scuola e ognuno per le proprie competenze, misure che permettano di rendere le scuole del nostro territorio di nuovo appetibili e rispondenti alle esigenze dei bambini e delle loro famiglie.
Così è comparso sulla pagina web del comune un modulo inchiesta  che le famiglie che mandano i propri figli fuori paese –se lo vogliono: ne dubitiamo- possono compilare per permetter al comune di capirne le ragioni e  studiare le soluzioni per RI-attrarre i ragazzini nelle lussuosissime scuole del paese bello da vivere. Letto e compilato il modulo siamo stati costretti a correre in bagno e abbassare alla svelta i pantaloni per non farcela addosso. Leggendo la profondità e cogliendo appieno lo spessore scientifico di cotanta inchiesta si comprende come mai –alla faccia dei 630mila euro e passa spesi dal Comune per il Piano del Diritto allo studio- si capisce come mai dal 25 al 35 per cento dei ragazzi curnesi venga spedito a scuola in altre scuole extra comune.
Fosse stato un problema di colore delle scarpe delle madamine c'è da stare certi che avrebbero dato un incarico ad una coop-onlus per fare uno studio approfondito ma davanti alla «banalità della fuga» dei bambini dalla scuola locale, bastano quattro domandine in croce anziché incaricare qualche istituto ad hoc per una indagine “leggermente” più strutturata e approfondita e quindi utile.
Tutto questo nonostante che il Comune  spenda la bellezza di 630mila euro per il PdS di cui solo 73mila vanno direttamente alle scuole come sostegno alla programmazione educativa e didattica.
Poi se si va a leggere la Variazione n.5 del Bilancio 2021-2023 dell08 gennaio 2021 le spese che il Comune sostiene per l'energia elettrica e il metano per riscaldare e illuminare le scuole e gli altri edifici comunali (esclusi giardini e impianti sportivi) si arriva ad una cifra prossima ai 110-120mila euro ed uno  - osservando google maps e vedendo la distesa di pannelli solari  istallati sugli edifici comunali- uno si domanda se per caso il Comune non si sia messo in concorrenza per spendere un sacco di soldi per istallare pannelli solari per… vendere energia elettrica all'enel, viste le enormi spese elettriche e di metano  messe in conto.
Conclusioni. Lo scontro in atto tra la direzione della scuola che vuole preservare i propri spazi di comando-governo con quel poco o tanto che il governo gli mette a disposizione e la volontà della giunta Gamba di sopraffare la scuola (è un costume messo a punto dall'ora preside Gatti…) per soli interessi elettorali per etero dirigere anche la scuola fa consumare un sacco di risorse (il comune s'è inventato anche una scuola comunale…) quando nessuno sa  quante siano davvero le donne che lavorano e come . Quali siano davvero i bisogni delle famiglie rispetto ai tempi della scuola e dei ragazzi. Meraviglia solo che un'ideuzza così banale sia venuta ad una professoressa d'università: stavolta che era davvero il caso di coinvolgere fior di studiosi sono pervenuti  al biglietto da visita.

DAL CONTE 2 AL DRAGHI1 : DA UN GOVER­NO «TERRONE» A UN GOVERNO «POLENTO­NE». IN ATTESA CHE 11 PD FINISCA AL 10%
Senza il solito rumore di campanacci con cui stampa a politici allietano da 70 anni il  varo di un nuovo governo Draghi 1, stavolta il silenzio è stato mantenuto fino all'ultimo minuto utile. Brutalmente e bruscamente siamo passati da un governo “terrone” a un governo “polentone”: tanto per farci accusare di razzismo e filo leghismo. Basta dare un'occhiata alla tabella dei ministri per verificare che l'Italia al governo s'è capovolta.
Questa banale verità la stiamo scrivendo da  quando è nato il Conte1 e l'abbiamo riconfermata dopo l'avvento del Conte 2.
In effetti pure la mitica Lombardia non aveva gran bene figurato con quel cadavere di Fontana come presidente e di quel cretinetto di Giulio Gallera come assessore all'welfare cui era succeduta la Letizia Brichetto Arnaboldi in Moratti: i Lombardi avevano premiato quelli che avevano ammazzato 27mila dei loro parenti la bellezza di 130mila euro di offerte oltre alle tasse  già versate per il SSN. Degli autentici geni. La Letizia Brichetto Arnaboldi in Moratti  è stata probabilmente premiata dal centrodestra a trazione leghista perché il Messina AD e CEO di Intesa le aveva appena sfilato UBI Banca di cui era presidente del CdA. I favori si ricambiano tra gentiluomini e gentildonne.
Pure da Roma era arrivati dei boatos per far dimettere il Fontana per la criminale gestione del covid19 così che il governo “terrone” potesse zompare sui soldi del bilancio della Regione  Lombardia. Il Conte 1 e il Conte 2 sono stati talmente impotenti che hanno mosso  il mignolo contro la Lombardia s'è levato un muro: tutti meno Roma hanno gridato in coro non solo i lombardi leghisti ma anche i piddini e almeno due terzi degli scappati di casa.

Ovvio che il  Draghi 1 non scalfirà l'evasione e l'elusione fiscale. Ovvio che migliorerà pochissimo della gestione della sanità regional-nazionale. Ovvio che  non farà quasi nulla per la scuola fino all'università con davanti 150 sigle sindacali. Un esercito già schierato. Ovvio che il Brunetta non muterà la burocrazia pubblica da un esercito di ciuchi in un esercito di Varenne. Insomma cambierà poco salvo spartirsi equamente (tra destra centro e sinistra) ed abbastanza in silenzio i 210 miliardi di debito prestati dall'Europa. Ovvio che da questa esperienza il PD ne uscirà massacrato probabilmente con percentuali ad un solo numero.
Però. Però da questa strana compagine di governo potrebbe uscire qualcosa di nuovo visto che si troverà in mano un'Italia probabilmente del tutto differente da com'è entrata nella pandemia un anno or sono. Un'Italia più sobria perché più povera. Un'Italia  dove saranno sparite milioni di partite IVA che erano cresciute senza costrutto. Un'Italia purtroppo ancora più divisa tra quella parte che ormai è nei vertici mondiali nell'industria e nei servizi ed un'Italia che va avanti ancora tanto al tocco approfittando del nero. Un'Italia che la furia del covid19 forse è riuscita a fare capire che é una tipica malattia (in parallelo) del benessere che non si poteva più affrontare consumando tonnellate di farmaci contro l'ipertensione, la colesterolemia, il diabete, il fumo.