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CUCINA CASALINGA DEL PRIMO FEBBRAIO
I nostri governanti non perdono occasione per esaltare il ruolo della
condivisione e della trasparenza ma poi, all'atto pratico, quando
il cittadino comune si fa avanti chiedendo informazioni dettagliate ed
avanzando proposte alternative concrete , scelgono di rifugiarsi nella
loro strategia preferita: il muro di gomma. Al posto della tanto
spesso lodata accountability, ovvero il dovere dei pubblici poteri di
render conto delle proprie azioni, vige in Italia una sorta di “diritto
a non rispondere”. Governanti e funzionari non replicano, non
dissentono, non discutono, non avanzano controproposte. Per loro è più
semplice ignorare, far cadere, lasciar evaporare ogni voce che provi a
farsi ascoltare.
Non sarebbe poi così grave, e denoterebbe semplicemente arroganza e
scarsa educazione, se il diritto a non rispondere venisse esercitato
quando le richieste riguardano temi minori, o che tali possono esser
considerati. Ma non è mai questo il caso. Qui siamo di fronte a
richieste di informazioni richieste su appalti che fanno girare
decine di migliaia di euro assegnati sostanzialmente a discrezione del
dirigente (che non si degnano nemmeno di elencare le imprese
interpellate) e senza che il Comune non si faccia mai carico di fare
certificare da un soggetto qualificato ed esterno
all'amministrazione quale risultato abbia dato al Paese quella spesa.
TELEFONATE ALLA SINDACA
(...)
Nonostante la sindaca abbia dichiarato più volte di non gradire il
digitale adesso ha scodellato "Il sindaco a casa tua” che è il nuovo
progetto messo in campo dall'amministrazione e partito mercoledì 13
gennaio, con i primi tre cittadini che avevano richiesto un
appuntamento in video conferenza col sindaco. Segue intervista sul
settimanale proto leghista dove la nostra se la canta e se la suona da
sola dal momento che… come sia andata lo sa solo lei e i tre
interlocutori. I quali sono attentamente selezionati: ovviamente. E
infatti se vede.
Qual'è il primo problema di Curno? Eccolo: due signore che abitano
nella zona di via Gandhi hanno segnalato la presenza, anche in ore
diurne, di situazioni poco piacevoli. «Ci sono ragazzini che fumano,
fanno baccano, mangiano e lasciano i rifiuti per terra. Abbiamo
consigliato di chiamare i carabinieri non appena si verificano questi
episodi risponde la sindaca. In effetti questi giovinastri che
distrubano le madamine di via Gandi vanno mazzuolati. Segue promessa di
istallare una telecamera che pare nel frattempo miracolosamente
arrivata in meno di 24 ore. Via Gandhi è la viuzza a fondo chiuso dove
sta sorgendo la palestra della Rodari e i suoi abitanti la considerano
proprietà privata quindi raus a tutti gli estranei. Peccato perché se
si apre la palestra, anche i parcheggi della via saranno in qualche
modo occupati da chi frequenta l'impianto nelle ore post scolastiche.
(...)
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PDF: 8,8Mb (!)
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CUCINA CASALINGA
Agostino Miozzo oggi sul Corriere
L’errore più grave nella battaglia alla pandemia?
«L’assenza della medicina del territorio oltre all’incapacità e
all’impreparazione del sistema a vivere situazioni di emergenza. La
gestione delle crisi non si improvvisa, mai. O sei preparato o soccombi
e ne sei travolto».
La campagna vaccinale è in ritardo. Possiamo farcela?
«Più che ritardo vedo ancora molta improvvisazione e poca preparazione
del territorio nell’affrontare la campagna vaccinale. Non ho elementi
per giudicare se abbiamo fatto tutto ciò che era necessario fare o se
avremmo potuto fare di più o meglio; gran parte di quei dossier sono
secretati, non mi permetto quindi di giudicare. Vedo però disordine e
cattiva gestione del processo: i furbi del vaccino, la scarsa
informazione sulle prospettive, la poca comunicazione dedicata a fasce
diverse della popolazione».
Riusciremo a raggiungere l’immunità di gregge?
«Finora le vaccinazioni sono state effettuate in luoghi protetti e
destinate ad una popolazione ben individuata, sanitari e persone
residenti nelle Rsa. Non posso immaginare cosa succederà quando dovremo
andare a vaccinare persone non deambulanti, anziani che non hanno un pc
per accreditarsi. Non mi pare di aver visto una banca dati nazionale,
sento molta preoccupazione tra i medici di famiglia. Prevale infine una
narrativa negativa, dove i no vax hanno facile sopravvento».
Che cosa bisogna fare?
«Usare la Protezione civile e i suoi volontari e con le sue migliaia di
organizzazioni presenti in modo capillare sul territorio, che dovranno
ovviamente interagire con il sistema sanitario territoriale, i
militari, la polizia, i carabinieri, la guardia di finanza. Soltanto
questo sistema ha le risorse e le capacità logistiche e sanitarie per
affrontare una campagna di questa dimensione».
Ci apre che vi sia qualche contraddizione ma va bene, prendiamolo per buono.
L'Università pronta a sbarcare anche in valle
Il rettore Morzenti Pellegrini: «Vogliamo delocalizzare i nostri corsi
intensivi sul territorio». L'idea di una laurea magistrale sulla
montagna.
I borghi si preparano a vivere la loro nuova primavera, grazie anche
alle opportunità date dal telelavoro che molti di noi hanno cominciato
a sperimentare con il lockdown?
Ma se ora fosse l'Università a «prendere casa» sotto la Presolana o
l'Alben, dalle parti del Curò o sotto il Resegone? «Noi siamo pronti»
annuncia il rettore dell'Università di Bergamo, Remo Morzenti
Pellegrini, e non dice poco. L'idea, spiega, è di «delocalizzare
esperienze formative residenziali come summer e winter school, ma anche
aprire, in montagna, un nuovo corso di laurea specialistica proprio
sulla montagna».
Che Unibg sia «sul pezzo» è confermato anche dal progetto Power,
acronimo (in inglese) di «Strategie Progettuali e prototipi Operativi
per il WElfare e la Rigenerazione spaziale delle aree interne» che la
vede coinvolta insieme a Politecnico di Torino, Politecnico di Milano,
Università degli Studi di Napoli Federico II e Università degli Studi
di Palermo.
Ricerca dunque, ma anche il passo concreto di creare un'università
diffusa sul territorio: è il doppio binario su cui l'Università di
Bergamo si impegna «a incentivare lo sviluppo territoriale - prosegue
Morzenti Pellegrini -. La volontà di avere una presenza stabile sul
territorio, non soltanto in città, segue tra l'altro un modello già in
uso in altre università». Gli esempi arrivano dal Veneto: l'Università
di Verona ha una sua sede distaccata anche ad Alba di Canazei, dove
nella bassa stagione organizza corsi intensivi, mentre Padova a
Bressanone.
I percorsi residenziali proposti finora da Unibg hanno avuto la cornice
di Bratto, Gromo e il Passo del Tonale: corsi di perfezionamento,
percorsi di formazione per i direttori generali di Regione Lombardia
delle aziende ospedaliere.
Già!. Come se UniBG fosse paragonabile a quella di Padova oppure alla
Cattolica. Dopo la cazzata di disperdere l’università in tutti i buchi
liberi nella città per soddisfare (1) i palazzinari che affittano
e (2) bottegai che vendono pizzette e (3) liberare comune e provincia
di immobili che non servivano ormai a nulla e non avevano i soldi per
riconvertirli e (4) soprattutto evitare che la creazione di una
concentrazione di studenti in un campus generi un qualche sessantotto
(questa la ragione per cui la DC “provincializzò” le università
favorendone una crescita assurda) ecco che avanzano le pretese anche
delle valli: perchè tutto voi e noi nulla?. Ed allora ecco che
l’università sale in valle. Speriamo che non ci si metta pure la
pianura –dopo l’autostrada BG-Treviglio- a pretendere qualche
distaccamento.
Crescita ignorata: gli errori sul debito
di Francesco Giavazzi
È un errore continuare a ripetere che il nostro problema maggiore è il
debito pubblico: il nostro problema maggiore sta nell’assenza di
crescita. Se la nostra economia crescesse più rapidamente del nostro
debito, ripagarlo non sarebbe necessario. Certo, i titoli quando
scadono devono essere rimborsati, ma siccome l’unica variabile che
davvero conta è il rapporto fra il debito e il Prodotto interno lordo,
il problema si risolverebbe da sé.
Insistere sull’equivoco che il nostro problema maggiore è il debito
pubblico significa concentrarsi su un obiettivo di politica economica
errato. Significa compiere un errore di prospettiva che nel mezzo di
una crisi sanitaria, sociale ed economica, come ben sottolineato dal
presidente Mattarella, può indurre a dare all’emergenza risposte
sbagliate.
E se invece fosse proprio il debito la causa della nostra assenza di
crescita? In parte è vero, ma allora il problema non è il livello del
debito, bensì i motivi per cui il debito è stato creato, cioè come lo
Stato spende le sue risorse. Consideriamo due esempi: se il governo,
come sembra, prorogherà fino alla fine dell’anno «Quota 100», il debito
che ne consegue non aiuta la crescita. Consentire alle persone di
andare in pensione a 62 anni non significa affatto sostituirle con
altrettanti giovani, significa solo ridurre ulteriormente la
partecipazione al mercato del lavoro che in Italia è già esigua.
La 11.a variazione al Bilancio 2020-2022 pronta il 01 ottobre
2020 è stata approvata nella seduta consigliare del 28 ottobre 2020 ed
è stata pubblicata il 29 gennaio 2021. Due mesi dopo. In delibera NON è
previsto anche la fornitura ai dipendenti comunali di saponi allo zolfo
e deodoranti per l’eccessiva sudorazione ex smartwork.
Il Comune decide in data 15.12.2020 di fare una MEGA gara per affidare
il servizio comunale di segretariato sociale e professionale per
si propongono solo tre cooperative sociali che prevede nel
triennio una modestissima spesa di 425mila euro. MA due giorni
dopo la chiusura del bando il Comune scopre che “per un mero errore
materiale, nella procedura Sintel non è stato reso possibile allegare
la documentazione richiesta da parte dei partecipanti, e che pertanto
in data 07.01.2021, ad iter di gara ancora in corso, è stata annullata
la procedura con promessa di una nuova procedura Sintel corretta”. Ale!.
MA in data 07.01.2021, successivamente alla chiusura anticipata della
procedura negoziata in Sintel, il RUP è venuto a conoscenza
dell’avvenuta pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della L. 178 del
30.12.2020, il cui art. 1 comma 797 prevede la possibilità per i Comuni
di assumere assistenti sociali con oneri a carico dello Stato; quindi
il Comune decide di procedere alla revoca della procedura negoziata di
cui alla propria Determinazione n. 604 del 15.12.2020, annullando di
fatto il relativo CIG e le relative prenotazioni di spesa.
Vero che il Bilancio di previsione dello Stato 2021 (L. n.178/2020) è
stato approvato il 23 dicembre 2020 e che la corsa a infilare in quel
calderone le mille misure clientelari è una regola (in questo caso si
vedano i commi 797-804) ma quella frase incomprensibile: “nella
procedura Sintel non è stato reso possibile allegare la documentazione
richiesta da parte dei partecipanti” a noi puzza di mero trucco in
attesa che…
Chi va a leggere quali saranno le incombenze del vincitore della gara
(mai dimenticare: trattasi di una polpetta da 425mila euro spartiti su
tre anni) scopre che dice tutto e niente. Tranne che non possono
picchiare i cittadini che si rivolgeranno allo sportello. Soprattutto è
interessante sapere che NON ci sarà un rigoroso controllo a valle dei
risultati da parte di un soggetto terzo sia rispetto al Comune che
all’operatore.
Alla gara hanno mandato la candidatura SOLO tre onlus-coop. Non ci
vuole molto a capire al volo la faccenda perché se vai a vedere tutti
gli appalti vinti dalle stesse, li vedi sventagliati tra decine
di comuni della bergamasca. Il resto lo lasciamo alla vostra
immaginazione.
Il terzo aspetto che balza all’occhio è che nel Bilancio di previsione
dello Stato 2021 (L. n.178/2020) il contributo statale previsto per
ogni assistente sociale assunto fisso ammonta a 40mila euro l’anno.
Ragione per cui se lo stesso lavoro lo fa un dipendente fisso del
comune può costare SOLO 40mila euro l’anno mentre se lo affidi a una
coop costerà 142mila euro. Un affarone.
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TELEFONATE ALLA SINDACA:SE LA CANTA E SE LA SUONA DA SOLA
Non importa se a fine gennaio il Comune non abbia pubblicato ne
l'ultima pagina di Notizie in breve e neppure il secondo numero 2020 di
Curno IN Comune versione digitale. Non importa se ci siano stati due
consigli comunali senza cittadini presenti e ne abbiano convocato
un altro senza che abbiano pubblicato le due video-registrazioni. Sono
fermi al 30 novembre. Non importa se hanno speso 22 o 23 o 25
mila euro per le videoregistrazioni delle sedute consigliari e riescano
a fare peggio della Messa granda ripresa con un cellulare e trasmessa
in diretta.
Nonostante la sindaca abbia dichiarato più volte di non gradire il
digitale adesso ha scodellato "Il sindaco a casa tua” che è il nuovo
progetto messo in campo dall'amministrazione e partito mercoledì 13
gennaio, con i primi tre cittadini che avevano richiesto un
appuntamento in video conferenza col sindaco. Segue intervista sul
settimanale proto leghista dove la nostra se la canta e se la suona da
sola dal momento che… come sia andata lo sa solo lei e i tre
interlocutori. I quali sono attentamente selezionati: ovviamente. E
infatti se vede.
Qual'è il primo problema di Curno? Eccolo: due signore che abitano
nella zona di via Gandhi hanno segnalato la presenza, anche in ore
diurne, di situazioni poco piacevoli. «Ci sono ragazzini che fumano,
fanno baccano, mangiano e lasciano i rifiuti per terra. Abbiamo
consigliato di chiamare i carabinieri non appena si verificano questi
episodi risponde la sindaca. In effetti questi giovinastri che
distrubano le madamine di via Gandi vanno mazzuolati. Segue promessa di
istallare una telecamera che pare nel frattempo miracolosamente
arrivata in meno di 24 ore. Via Gandhi è la viuzza a fondo chiuso dove
sta sorgendo la palestra della Rodari e i suoi abitanti la considerano
proprietà privata quindi raus a tutti gli estranei. Peccato perché se
si apre la palestra, anche i parcheggi della via saranno in qualche
modo occupati da chi frequenta l'impianto nelle ore post
scolastiche.
Il secondo appuntamento è stato con un cittadino che abita lungo la
linea ferroviaria ed era interessato a un approfondimento per quanto
riguarda il raddoppio. «Con lui, visto che i venti minuti non sono
stati sufficienti, abbiamo fissato un incontro la prossima settimana in
Comune. Gli mostreremo i tracciati e quello che ci è stato detto, per
approfondire in particolare la questione degli espropri che verranno
fatti per il raddoppio». Speriamo che questo sfortunato cittadino non
sia quello che qualche anno or sono decise di acquistare dal Comune un
triangolino di terreno –nel c.d. Prato degli Asinelli- per far quadrare
il giardino di casa e adesso gli verrà sostanzialmente espropriato del
tutto per edificare una struttura di servizio alla linea ferroviaria…
che gli arriverà in casa. Sarà contentissimo.
Segue. Il terzo cittadino ha invece sottoposto tutta una serie di
questioni sulla viabilità, in particolare sulla mobilità alternativa e
le piste ciclabili. Parlare di queste cose a Curno è come tracciare
segni sull'acqua: infatti non viene detto nulla.
Prosegue. Si è parlato poi di via Donizetti e della sistemazione della
pista ciclabile che va verso l'ospedale, oltre che della connessione
tra il centro commerciale e la zona di via Zac- cagnini, dove adesso
c'è solo una strada sterrata. «Alla fine è intervenuto anche il figlio
di 11 anni, che ha voluto farci una domanda, chiedendoci se pianteremo
altri alberi». Il ragazzino era stato infatti uno dei bambini che
avevano partecipato sei anni fa al progetto grazie al quale era stata
piantumata la zona vicino a via Fermi. «L'avevamo chiamato Un Bosco in
Comune ed era stato realizzato in collaborazione con l'Ersaf e la
Scuola Materna San Giovanni Bosco. Qui c'è una gran confusione ma
la confusione serve al potere per avere sempre ragione (glielo ha detto
anche Sala a Fontana in merito a certi casini numerici regionali).
Dulcis in fundo la sindaca comunica che da febbraio ricominceranno
anche gli incontri della giunta coi cittadini al… mercato del mercoledi.
Insomma la sindaca se la canta e se la suona da sola. Meglio di così!.
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