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DOVREMO CONVIVERE CON 500 MORTI AL GIORNO E PER MOLTI MESI COL COVID19?
Per vaccinare occorre il personale. Che non c'è ancora. C'è solo quello
interno agli ospedali ed alle RSA. Il resto ha da venire.
Per vaccinare occorrono i vaccini. Che non ci sono. Che forse
arriveranno. Che saranno (per adesso ) di tre tipi differenti che vanno
conservati manipolati e in modi differenti. Bel problema.
Nessuno ha stabilito se chi è stato vaccinato la prima dose con un
vaccino debba obbligatoriamente essere vaccinato la seconda volta col
medesimo vaccino oppure anche “con un altro tipo”.
Per vaccinare occorrono gli spazi e chiamare le persone. Praticamente non esiste nulla.
Bisognerebbe decidere che in tre mesi si vaccinino (completamente: due
dosi ove previsto) 40 milioni di persone. Non esiste. Sarà un miracolo
se a fine anno 2021 saranno alla metà.
Vaccinare è sostanzialmente una operazione semplice: in una settimana
si potrebbero addestrare centinaia di migliaia di persone (p.e.:
studenti universitari di scienze mediche) ed applicarle in massa.
Prima di vaccinare bisognerebbe leggere la tessera sanitaria del
vaccinando ed associarla al vaccino e questi due codici a barre
dovrebbero apparire immediatamente su un foglio –con scritto la data
ora luogo della seconda vaccinazione- che viene stampato all'istante e
consegnato al vaccinato. E va in un archivio regionale e nazionale. Non
esiste.
Trattandosi di tre vaccini differenti varrebbe la pena che fossero
somministrati per aree geografiche bene individuate in modo da…
speriamo in bene. Non esiste.
Occorre una norma semplice a chiara: chi non si vaccina e si ammala, si deve pagare le cure.
Per la vaccinazione occorre che ciascuno sia raggiunto da un sms in cui
c'è scritto giorno ora luogo di vaccinazione precisando una variabilità
prima e dopo di due ore. Quel giorno viene considerato giorno di ferie.
Occorre una norma semplice che preveda non siano vaccinati “fino a
nuova disposizione” tutti coloro che sono stati ammalati e guariti di
covid19.
Occorre una norma semplice che preveda la vaccinazione contemporanea di tutta la compagine famigliare.
Tutti questi modesti principi non sono applicabili e non è nemmeno
possibile dal momento che siamo uno Stato che non ha una università che
sappia preparare in cinque giorni i programmi e distribuirli in tutti i
punti di vaccinazione. Per il pensionato che non ha un cellulare
adeguato la certificazione viene mandata al suo medico curante e la può
ritirare da quello (visto che i pensionati sono i più assidui clienti
dei medici di famiglia).
Veniamo alle infezioni che continuano a seminare malati gravi e morti.
Non è un caso che l'infezione si concentri tra i 40 e i 50 anni che
sono le classi d'età di chi lavora. Certo che vanno anche al bar: ma
sul lavoro ci stanno molte più ore che al bar.
La tabella blu che vedete indica chiaramente come si spande la
pandemia. La maggiore concentrazione di infettati si colloca nell'età
di 45-46 anni (600-650 infetti ogni 100mila abitanti). Con tre anni
scendiamo a meno di 150 infettati per 100mila abitanti per
chi ha 42-44 anni e in due anni scendiamo a meno di 150 infettati
ogni 100mila abitanti salendo dai 47 ai 49 anni. Facciamo 50 anni.
Davanti a questi dati appare evidente a nostro avviso come il posto di
lavoro sia il primo luogo di infezione e come ci sia una circolazione
del virus per cui chi lavora in famiglia porta a casa
l'infezione, la spande al coniuge ed ai figli che a loro volta si
infettano o meno e diventano portatori sani per i posti dove poi
vanno: lavoro scuola socialità.
C'è insomma un circuito criminale (della pandemia) per cui questa
adesso sta ancora falciando le categorie che hanno minore resistenza e
maggiore esposizione così come nella prima fase (ma prosegue anche
adesso…) fece tabula rasa tra i grandi anziani pluri acciaccati.
Un'occhiata alla tabella che illustra la distribuzione delle infezioni
secondo le classi d'età tra la prima e la seconda ondata si nota come
il drammatico repulisti operato dalla pandemia nelle classi più anziane
stia spostando l'infezione sulle classi più giovani e questo ci avverte
che l'infezione si inabissa ma resta assai bene in circolo. Questo vuol
dire che la circolazione in massa di giovanissimi ed adulti
coll'inizio della scuola abbia poderosamente riattivato l'infezione.
L'osservazione della tabella sulla media mobile delle infezioni negli
ultimi sette giorni a Bergamo segnala e conferma come il riavvio delle
scuole e quindi dei trasporti e del lavoro dopo le feria abbia
reinnestato l'infezione che poi è andata via via calando anche se
bisognerà vedere (la tabella si ferma al 10 gennaio 21) cos succederà
dall'11 al 31 gennaio.
Insomma la teoria della circolarità delle infezione tra lavoro
trasporti scuola famiglia si riconferma in quanto legato alla ripresa
delle attività (lavorative e scolastiche).
Penso, penso e mi fa male pensarlo, che anche affidando totale fiducia
al vaccino, dobbiamo metterci il cuore in pace se ancora per i prossimi
mesi dovremo fare i conti con centinaia di morti per covid19. Per
questo occorre decidere ed organizzarsi perché in tre mesi si vaccinino
almeno 2/3 degli italiani perché quei 500 morti al giorno si riducano a
numeri a 1-2 cifre.
E' stata una guerra ed ancora non siamo stati capaci di organizzarci
per affrontarla e resistere. Ne gli addetti ai lavori e nemmeno buona
parte dei cittadini.
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BASTA LA PAROLA?
1 - Con la determinazione n. 13 del 14-01-2021 a cura della
responsabile settore servizi alla persona p.i. sport cultura visto il
decreto del Tribunale per i minorenni di Brescia trasmesso dall'Ambito
territoriale di Dalmine riguardante le misure da adottare per il minore
cod. 18947 e i relativi adempimenti prossimi dei genitori protocollato
con nr. 5522 in data 10.04.2019;
vista la nota nr. 5128 del 04.04.2019 della Comunità con la quale sono
indicati i costi previsti per l'intervento ovvero 130,00 euro al giorno
(iva al 5% esclusa) per il paziente adulto e 85,00 euro (iva al 5%
esclusa) al giorno per il minore, comprese le attività di supporto e il
nido; determina di impegnare, per le ragioni in premessa indicate e qui
interamente richiamate, ai fini della prosecuzione dell'inserimento in
comunità di genitore e minore fino al 31.12.2021, la somma di €
69.368,25 a favore della struttura indicata nel prot. Nr. 5128 del
04.04.2019 i cui dati non son citati nel presente atto determinativo
agendo in conformità secondo quanto indicato nel decreto del Tribunale
e trasmessi per competenza all'ufficio ragioneria.
Già all'inizio del 2020 avevamo chiesto copia del decreto del tribunale
per capire come mai il Comune di Curno venisse sottoposto a questo
svenamento di risorse ma la dirigente del servizio NON ce l'ha ancora
trasmesso.
2 – Con determinazione n. 12 del 14-01-2021 a cura della responsabile
settore servizi alla persona p.i. sport cultura avente per oggetto:
impegno di spesa a favore di Mestieri Lombardia per gestione sportello
lavoro 2021, premesso che risulta opportuno continuare l'attività a
supporto delle politiche attive per il lavoro a favore della
cittadinanza di Cumo, un “Progetto lavoro” con la precipua finalità di
realizzare percorsi di inserimento lavorativo per soggetti disoccupati
e/o in condizione di fragilità, fornendo loro tutte le informazioni e
gli strumenti utili compresa la concreta sperimentazione di colloqui
lavorativi per la definizione di un piano di lavoro individuale,
rilevato che tutto ciò verrà svolto tramite metodologie attive, che
comprendono colloqui individuali, laboratori in piccoli gruppi e role
playng, supportando e accompagnando inoltre tali cittadini nella
presentazione della loro candidatura presso le aziende del territorio,
ricordato che per l'anno 2019 e successivamente per l'anno 2020 è stato
incaricato per il progetto “Mestieri Lombardia consorzio di cooperative
sociali scs” di Milano, che ha svolto il compito con professionalità,
qualità e ottimo riscontro da parte della cittadinanza; determina di
impegnare, per le ragioni in premessa indicate e qui interamente
richiamate, la spesa complessiva di euro 5.000,00, a favore di M. L. C.
di Coop. Sociali scs di Milano, via Ermanno Barigozzi n. 24
3 – Con determinazione n. 15 del 14-01-2021 a cura della responsabile
settore servizi alla persona p.i. sport cultura avente per oggetto
l'impegno di spesa comunità' minore, vista la nota di aggiornamento
progettuale prot. n. 14.236 del 14.10.2020 della Tutela Minori
delTAmbito di Dalmine, con la quale quest'ultima richiede al Comune di
Curno l'impegno per l'inserimento in comunità; identificata la comunità
“Casa Camillo” della ARIMO società cooperativa sociale onlus con sede
in Via dei platani, 46 - 27010 Giussago (Pv) - quale rispondente alle
esigenze del minore di cui trattasi; considerato che la somma da
impegnare a favore della Comunità (€ 115,00 + IVA 5% giornalieri) viene
suddivisa al 50% con il Ministero di Grazie e Giustizia e l'altro 50%
tra il Comune di Curno (al 60%) e l'Ambito di Dalmine (al 40%);
determina di impegnare, per le ragioni in premessa indicate e qui
interamente richiamate, la spesa complessiva di € 12.099,15 IVA 5%
inclusa a favore di Soc. Coop. ARIMO onlus Via dei platani, 46 - 27010
Giussago (Pv)
4 – Con determinazione n. 14 del 14-01-2021 a cura della responsabile
settore servizi alla persona p.i. sport cultura avente per oggetto un
impegno di spesa a favore dell'ass. Agatha onlus di Bergamo per
inserimento minore in centro diurno -2021, considerato che dal
26.08.2019 il progetto è passato da un percorso residenziale ad un
percorso educativo diurno presso la medesima struttura per n.3 ingressi
settimanali; determina di impegnare, per le ragioni in premessa
indicate la spesa complessiva (esente IVA in base all'art. 10 n. 20 del
DPR 633/72 e s.m.i.) di euro 7.200,00 (esente IVA ex art. 10 DPR
633/72) a favore di Ass. Agatha onlus –centro diurno “ai Celestini Via
dei Celestini, 10 24121 Bergamo (BG)
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CAPITOZZATI!
Le capitozzature cui sono state sottoposte le alberature comunali (per
fortuna non tutte) sono balzate agli onori della cronaca nazionale del
sito fb Arboricoltori Italiani che è seguito da quasi 12mila iscritti.
A chi chiedere un parere su queste eleganti capitozzature se non a dei
professionisti in materia? Il sito ha dedicato una colonna di commenti
(negativi) lunga quasi un metro. Non sono mancate neppure le lodi (i
like) di quelli che il mestiere non l'hanno mai imparato ne a scuola ne
in pratica sotto al guida di qualche maestro capace. Le
alberature di Curno sono ormai vecchie brutte sconclusionate di mezzo
secolo ed è inutile piangere sul latte versato. Semmai oggi tutti i
giardini del paese andrebbero ripiantumati come si deve,
ovviamente seguendo un programma che preveda una spesa p.e. di 100mila
euro l'anno, perché oggi il verde di Curno –se volessimo fare il
paragone con l'abbigliamento delle persone- si può stimare come se
andassimo in giro vestiti con abiti lerci e rotti di mezzo secolo come
la moda del '68.
Non c'è niente da fare
In paese ci sono solo due-tre giardini che si possono titolare tali.
Uno è privato in via Trento attorno a una fabbrica di abbigliamento
(Brionj) . L'altro è in via Pertini nel budello stradale che s'infila
tra i palazzi Chiesa. Purtroppo dopo la creazione (sovraffollata…) come
tutti i giardini del paese non è mai stato curato adeguatamente e
adesso è un casino. L'unico difetto del giardino è che chi l'ha creato
non ha tenuto conto che doveva fronteggiare dei condomini di 5-6 piani.
Il terzo giardino non è un giardino ma una rotonda: quella in via
Carlinga con via Fermi. Semplice (cespugli a parte) e con una potenza
impareggiabile. Peccato che d'estate ci vadano spesso a bivaccare ma è
il prezzo da pagare per stare sull'asse commerciale del paese.
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