A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1316  DEL 15GENNAIO 2021
























































Di cosa parliamo in questa pagina.


















su con la vita!


DOVREMO CONVIVERE CON 500 MORTI AL GIORNO E PER MOLTI MESI COL COVID19?
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Penso, penso e mi fa male pensarlo, che anche affidando totale fiducia al vaccino, dobbiamo metterci il cuore in pace se ancora per i prossimi mesi dovremo fare i conti con centinaia di morti per covid19. Per questo occorre decidere ed organizzarsi perché in tre mesi si vaccinino almeno 2/3 degli italiani perché quei 500 morti al giorno si riducano a numeri a 1-2 cifre.
E' stata una guerra ed ancora non siamo stati capaci di organizzarci per affrontarla e resistere. Ne gli addetti ai lavori e nemmeno buona parte dei cittadini.

BASTA LA PAROLA?
L'anno nuovo ricomincia la (solita) raffica di finanziamenti per attività sociali affidate a soggetti esterni, quasi sempre al 99% coop o onlus, cui vengono pagati centinaia di migliaia di euro per servizi del tutto avvolti nel mistero per rispetto della privacy dei soggetti coinvolti.. Stavolta con quattro determinazioni che per l'anno 2021  si prevede una spesa complessiva di 94.000 euro. Qualunque soggetto privato che spende una somma del genere – visto che non è in grado di verificare la qualità del servizio reso in cambio del finanziamento- dovrebbe  incaricare dei soggetti esterni –una Università meglio se distante qualche centinaia di km dalle sedi dei soggetti- per redarre una relazione da consegnare al consiglio comunale e da discutere in un apposito ordine del giorno attraverso la quale legge se il servizio reso non solo vale la somma investita ma se i risultati sono congrui oppure se il sistema va cambiato e come. Invece a Curno si paga a piè di lista. Insomma di nuovo la spesa sociale nel paese bello da vivere è una giungla inesplorata. Basta fidarsi sulla parola?.

CAPITOZZATI!
Le capitozzature cui sono state sottoposte le alberature comunali (per fortuna non tutte) sono balzate agli onori della cronaca nazionale del sito fb Arboricoltori Italiani che è seguito da quasi 12mila iscritti. A chi chiedere un parere su queste eleganti capitozzature se non a dei professionisti in materia? Il sito ha dedicato una colonna di commenti (negativi) lunga quasi un metro. Non sono mancate neppure le lodi (i like) di quelli che il mestiere non l'hanno mai imparato ne a scuola ne in pratica sotto al guida di qualche maestro capace.




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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!































































































































































































































DOVREMO CONVIVERE CON 500 MORTI AL GIORNO E PER MOLTI MESI COL COVID19?
Per vaccinare occorre il personale. Che non c'è ancora. C'è solo quello interno agli ospedali ed alle RSA. Il resto ha da venire.
Per vaccinare occorrono i vaccini. Che non ci sono. Che forse arriveranno. Che saranno (per adesso ) di tre tipi differenti che vanno conservati manipolati e in modi differenti. Bel problema.
Nessuno ha stabilito se chi è stato vaccinato la prima dose con un vaccino debba obbligatoriamente essere vaccinato la seconda volta col medesimo vaccino oppure anche “con un altro tipo”.
Per vaccinare occorrono gli spazi e chiamare le persone. Praticamente non esiste nulla.
Bisognerebbe decidere che in tre mesi si vaccinino (completamente: due dosi ove previsto) 40 milioni di persone. Non esiste. Sarà un miracolo se a fine anno  2021 saranno alla metà.
Vaccinare è sostanzialmente una operazione semplice: in una settimana si potrebbero addestrare centinaia di migliaia di persone (p.e.: studenti universitari di scienze mediche) ed applicarle in massa.
Prima di vaccinare bisognerebbe leggere la tessera sanitaria del vaccinando ed associarla al vaccino e questi due codici a barre dovrebbero apparire immediatamente su un foglio –con scritto la data ora luogo della seconda vaccinazione- che viene stampato all'istante e consegnato al vaccinato. E va in un archivio regionale e nazionale. Non esiste.
Trattandosi di tre vaccini differenti varrebbe la pena che fossero somministrati per aree geografiche bene individuate in modo da… speriamo in bene. Non esiste.
Occorre una norma semplice a chiara: chi non si vaccina e si ammala, si deve pagare le cure.
Per la vaccinazione occorre che ciascuno sia raggiunto da un sms in cui c'è scritto giorno ora luogo di vaccinazione precisando una variabilità prima e dopo di due ore. Quel giorno viene considerato giorno di ferie.
Occorre una norma semplice che preveda non siano vaccinati “fino a nuova disposizione” tutti coloro che sono stati ammalati e guariti di covid19.
Occorre una norma semplice che preveda la vaccinazione contemporanea di tutta la compagine famigliare.

Tutti questi modesti principi non sono applicabili e non è nemmeno possibile dal momento che siamo uno Stato che non ha una università che sappia preparare in cinque giorni i programmi e distribuirli in tutti i punti di vaccinazione. Per il pensionato che non ha un cellulare adeguato la certificazione viene mandata al suo medico curante e la può ritirare da quello (visto che i pensionati sono i più assidui clienti dei medici di famiglia).

Veniamo alle infezioni che continuano a seminare malati gravi e morti. Non è un caso che l'infezione si concentri tra i 40 e i 50 anni che sono le classi d'età di chi lavora. Certo che vanno anche al bar: ma sul lavoro ci stanno molte più ore che al bar.
La tabella blu che vedete indica chiaramente come si spande la pandemia. La maggiore concentrazione di infettati si colloca nell'età di 45-46 anni (600-650 infetti ogni 100mila abitanti). Con tre anni scendiamo a meno di 150 infettati per 100mila abitanti  per chi  ha 42-44 anni e in due anni scendiamo a meno di 150 infettati ogni 100mila abitanti salendo dai 47 ai 49 anni. Facciamo 50 anni.
Davanti a questi dati appare evidente a nostro avviso come il posto di lavoro sia il primo luogo di infezione e come ci sia una circolazione del  virus per cui chi lavora in famiglia porta a casa l'infezione, la spande al coniuge ed ai figli che a loro volta si infettano o meno e diventano portatori sani  per i posti dove poi vanno: lavoro scuola socialità.
C'è insomma un circuito criminale (della pandemia) per cui questa adesso sta ancora falciando le categorie che hanno minore resistenza e maggiore esposizione così come nella prima fase (ma prosegue anche adesso…) fece tabula rasa tra i grandi anziani pluri acciaccati.

Un'occhiata alla tabella che illustra la distribuzione delle infezioni secondo le classi d'età tra la prima e la seconda ondata si nota come il drammatico repulisti operato dalla pandemia nelle classi più anziane stia spostando l'infezione sulle classi più giovani e questo ci avverte che l'infezione si inabissa ma resta assai bene in circolo. Questo vuol dire che la circolazione in massa  di giovanissimi ed adulti coll'inizio della scuola abbia poderosamente riattivato l'infezione.

L'osservazione della tabella sulla media mobile delle infezioni negli ultimi sette giorni a Bergamo segnala e conferma come il riavvio delle scuole e quindi dei trasporti e del lavoro dopo le feria  abbia reinnestato l'infezione che poi è andata via via calando anche se bisognerà vedere (la tabella si ferma al 10 gennaio 21) cos succederà dall'11 al 31 gennaio.
Insomma la teoria della circolarità delle infezione tra lavoro trasporti scuola famiglia si riconferma in quanto legato alla ripresa delle attività (lavorative e scolastiche).

Penso, penso e mi fa male pensarlo, che anche affidando totale fiducia al vaccino, dobbiamo metterci il cuore in pace se ancora per i prossimi mesi dovremo fare i conti con centinaia di morti per covid19. Per questo occorre decidere ed organizzarsi perché in tre mesi si vaccinino almeno 2/3 degli italiani perché quei 500 morti al giorno si riducano a numeri a 1-2 cifre.

E' stata una guerra ed ancora non siamo stati capaci di organizzarci per affrontarla e resistere. Ne gli addetti ai lavori e nemmeno buona parte dei cittadini.

BASTA LA PAROLA?
1 - Con la determinazione n. 13 del 14-01-2021 a cura della responsabile settore servizi alla persona p.i. sport cultura visto il decreto del Tribunale per i minorenni di Brescia trasmesso dall'Ambito territoriale di Dalmine riguardante le misure da adottare per il minore cod. 18947 e i relativi adempimenti prossimi dei genitori protocollato con nr. 5522 in data 10.04.2019;
vista la nota nr. 5128 del 04.04.2019 della Comunità con la quale sono indicati i costi previsti per l'intervento ovvero 130,00 euro al giorno (iva al 5% esclusa) per il paziente adulto e 85,00 euro (iva al 5% esclusa) al giorno per il minore, comprese le attività di supporto e il nido; determina di impegnare, per le ragioni in premessa indicate e qui interamente richiamate, ai fini della prosecuzione dell'inserimento in comunità di genitore e minore fino al 31.12.2021, la somma di € 69.368,25 a favore della struttura indicata nel prot. Nr. 5128 del 04.04.2019 i cui dati non son citati nel presente atto determinativo agendo in conformità secondo quanto indicato nel decreto del Tribunale e trasmessi per competenza all'ufficio ragioneria.
Già all'inizio del 2020 avevamo chiesto copia del decreto del tribunale per capire come mai il Comune di Curno venisse sottoposto a questo svenamento di risorse ma la dirigente del servizio NON ce l'ha ancora trasmesso.

2 – Con determinazione n. 12 del 14-01-2021 a cura della responsabile settore servizi alla persona p.i. sport cultura avente per oggetto: impegno di spesa a favore di Mestieri Lombardia per gestione sportello lavoro 2021, premesso che risulta opportuno continuare l'attività a supporto delle politiche attive per il lavoro a favore della cittadinanza di Cumo, un “Progetto lavoro” con la precipua finalità di realizzare percorsi di inserimento lavorativo per soggetti disoccupati e/o in condizione di fragilità, fornendo loro tutte le informazioni e gli strumenti utili compresa la concreta sperimentazione di colloqui lavorativi per la definizione di un piano di lavoro individuale, rilevato che tutto ciò verrà svolto tramite metodologie attive, che comprendono colloqui individuali, laboratori in piccoli gruppi e role playng, supportando e accompagnando inoltre tali cittadini nella presentazione della loro candidatura presso le aziende del territorio, ricordato che per l'anno 2019 e successivamente per l'anno 2020 è stato incaricato per il progetto “Mestieri Lombardia consorzio di cooperative sociali scs” di Milano, che ha svolto il compito con professionalità, qualità e ottimo riscontro da parte della cittadinanza; determina di impegnare, per le ragioni in premessa indicate e qui interamente richiamate, la spesa complessiva di euro 5.000,00, a favore di M. L. C. di Coop. Sociali scs di Milano, via Ermanno Barigozzi n. 24

3 – Con determinazione n. 15 del 14-01-2021 a cura della responsabile settore servizi alla persona p.i. sport cultura avente per oggetto l'impegno di spesa comunità' minore, vista la nota di aggiornamento progettuale prot. n. 14.236 del 14.10.2020 della Tutela Minori delTAmbito di Dalmine, con la quale quest'ultima richiede al Comune di Curno l'impegno per l'inserimento in comunità; identificata la comunità “Casa Camillo” della ARIMO società cooperativa sociale onlus con sede in Via dei platani, 46 - 27010 Giussago (Pv) - quale rispondente alle esigenze del minore di cui trattasi; considerato che la somma da impegnare a favore della Comunità (€ 115,00 + IVA 5% giornalieri) viene suddivisa al 50% con il Ministero di Grazie e Giustizia e l'altro 50% tra il Comune di Curno (al 60%) e l'Ambito di Dalmine (al 40%); determina di impegnare, per le ragioni in premessa indicate e qui interamente richiamate, la spesa complessiva di € 12.099,15 IVA 5% inclusa a favore di Soc. Coop. ARIMO onlus Via dei platani, 46 - 27010 Giussago (Pv)

4 – Con determinazione n. 14 del 14-01-2021 a cura della responsabile settore servizi alla persona p.i. sport cultura avente per oggetto un impegno di spesa a favore dell'ass. Agatha onlus di Bergamo per inserimento minore in centro diurno -2021, considerato che dal 26.08.2019 il progetto è passato da un percorso residenziale ad un percorso educativo diurno presso la medesima struttura per n.3 ingressi settimanali; determina di impegnare, per le ragioni in premessa indicate la spesa complessiva (esente IVA in base all'art. 10 n. 20 del DPR 633/72 e s.m.i.) di euro 7.200,00 (esente IVA ex art. 10 DPR 633/72) a favore di Ass. Agatha onlus –centro diurno “ai Celestini Via dei Celestini, 10 24121 Bergamo (BG)


CAPITOZZATI!
Le capitozzature cui sono state sottoposte le alberature comunali (per fortuna non tutte) sono balzate agli onori della cronaca nazionale del sito fb Arboricoltori Italiani che è seguito da quasi 12mila iscritti. A chi chiedere un parere su queste eleganti capitozzature se non a dei professionisti in materia? Il sito ha dedicato una colonna di commenti (negativi) lunga quasi un metro. Non sono mancate neppure le lodi (i like) di quelli che il mestiere non l'hanno mai imparato ne a scuola ne in pratica sotto al guida di qualche maestro capace.  Le alberature di Curno sono ormai vecchie brutte sconclusionate di mezzo secolo ed è inutile piangere sul latte versato. Semmai oggi tutti i giardini del paese andrebbero  ripiantumati come si deve, ovviamente seguendo un programma che preveda una spesa p.e. di 100mila euro l'anno, perché oggi il verde di Curno –se volessimo fare il paragone con l'abbigliamento delle persone- si può stimare come se andassimo in giro vestiti con abiti lerci e rotti di mezzo secolo come la moda del '68.
Non c'è niente da fare
In paese ci sono solo due-tre giardini che si possono titolare tali. Uno è privato in via Trento attorno a una fabbrica di abbigliamento (Brionj) . L'altro è in via Pertini nel budello stradale che s'infila tra i palazzi Chiesa. Purtroppo dopo la creazione (sovraffollata…) come tutti i giardini del paese non è mai stato curato adeguatamente e adesso è un casino. L'unico difetto del giardino è che chi l'ha creato non ha tenuto conto che doveva fronteggiare dei condomini di 5-6 piani. Il terzo giardino non è un giardino ma una rotonda: quella in via Carlinga con via Fermi. Semplice (cespugli a parte) e con una potenza impareggiabile. Peccato che d'estate ci vadano spesso a bivaccare ma è il prezzo da pagare per stare sull'asse commerciale del paese.