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INAUGURATA LA BIBLIOTECA:E' GIA' TROPPO PICCOLA
tituto Luce della giunta Gamba ha mandato in onda ieri il CineGiornale
della cerimonia d'inaugurazione della biblioteca. Una diretta FB
doppiamente censurata: a Curno c'erano solo donne e in politica c'è
solo la giunta Gamba. Cancellato tutto il resto. La cerimonia ha visto
un assembramento eccessivo dentro e fuori l'edificio, alla faccia delle
note iper cautele della sindaca, che non appena c'è uno stormir di
foglie, sotto a emettere un comunicato di “state a casa”. Faceva un bel
vedere il pistolone di cemento rosso tra la scuola e la biblioteca,
scelta molto attentamente studiata in un mondo –quello scolastico e
quello della maggioranza- fatto in assoluta maggioranza di femmine. Non
fa nulla se quel pistolone-totem qualcuno l'abbia piazzato proprio li
per violare la bellezza della biblioteca, nonostante i suoi drammatici
ventitre anni di abbandono. La signora tutto sommato li porta bene e il
cemento colorato con pigmenti di metallo è ancora rosso, colore che
manda in bestia gli impostori cattolici del posto. Sullo sfondo della
cerimonia l'ingresso della scuola media, assai malmessa anche per i
suoi 50anni.
(...)
Il pomeriggio dopo la cerimonia è stato tutta una alluvione di immagini
della cerimonia sulle varie pagine di FB. L'unico messaggio che se ne
ricava è che la biblioteca è piccola –la sala lettura a piano terra non
esiste- e messa a punto soprattutto in funzione della comodità di chi
ci lavora e meno di chi dovrebbe usarla per studiare. Pare che la
presenza degli studenti e dei lettori non sia troppo gradita alle
operatrici: fanno casino. Da quel che si vede –hanno sostanzialmente
abolito la principale sala lettura per piazzare gli scaffali porta
libri in mezzo- occorre un'altra sala di almeno 250 mq se vogliono
accogliere quegli studenti che praticano la DAD e gli universitari che
hanno bisogno di uno spazio perché abitano in case troppo piccole.
Operatrici ed amministrazione hanno davanti una scelta: fare della
biblioteca uno spazio per chi studia oppure fare della biblioteca
un'edicola che presta libri. Loro hanno scelto questa seconda strada.
Esattamente come hanno fatto in Italia con la sanità: curare il comodo
degli operatori e i bilanci piuttosto che i malati.
COME TI FACCIO FESSO IL PUPO
I due pezzi che stanno ai lati di questo provengono dal Corriere della
Sera e –quello a destra- è un estratto di una determinazione del Comune
di Curno. Modello che è comune dappertutto. Anche per chi non sia
esperto di contratti-appalti pubblici la lettura in parallelo dei due
pezzi suscita qualche sconcerto perché entrambi, partendo da una
applicazione formale della normativa vigente, in buona sostanza…
ciascun lettore è in grado di leggerne le conseguenze.
Si comprende come mai nonostante l'alluvione di modifiche (17 !) della
legislazione italiana dal 2016 in avanti, questa non sia contestata ne
dalla politica ne dal funzionariato pubblico.
L'ultimo muro a tutela della legalità è stato definitivamente abbattuto col c.d. decreto Semplifica zioni del luglio 2020.
Come si legge nell'articolo intervista a Marco Granelli segretario
della Confartigianato nazionale, ormai le forniture e gli appalti da
parte degli enti pubblici italiani – mai dimenticare che sono circa
10mila tra comuni provincie ed altri enti- non vengono affidati
mediante una gara aperta a tutte le aziende italiane ed europee ma
sostanzialmente al funzionariato viene affidato il compito di scegliere
a capoccia.
Chiunque opera nel settore sa benissimo che la base per una buona
fornitura o un buon appalto sta nella qualità del bando e quindi nella
competenze, nella capacità di essere trasparente e nell'onestà del
funzionario che stende il bando e procede nell'appalto.
(...)
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PDF: 4,0Mb
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IL presidente Granelli di ConfArtigia nato«Appalti a chilometro zero, adesso i bond di territorio»
di Rita Querzè /Corriere della Sera/ 09 gennaio 2021
Marco Granelli, 58 anni, emiliano di Salsomag giore, è stato eletto al
vertice di Confartigia nato lo scorso 3 dicembre. È quindi
nell'invidiabile posizione di chi ha davanti un intero quadriennio per
orientare l'attività della Confederazione. Spiega che il suo primo
obiettivo è «fare capire in profondità l'importanza delle piccole
imprese nel nostro Paese perché troppo spesso nei convegni si ricorda
che il 94% delle attività ha meno di 10 dipendenti, ma poi non sempre
si fanno politiche coerenti».
Con il suo predecessore, Giorgio Merletti, Granelli condivide la
richiesta di un allineamento alla normativa europea che permette alle
imprese di definirsi artigiane fino ai 49 addetti (oggi il limite varia
a seconda delle lavorazioni, si parla di 9 dipendenti per quelle in
serie, ndr;). «Il criterio per cui un'azienda si possa dire artigiana
dovrebbe essere legato all'unicità dei prodotti. No alla ghettizzazione
delle imprese a partire da criteri dimensionali», dice. Una chiara
sfida nell'ambito della rappresentanza.
Al momento l'urgenza per Confartigianato resta però un'altra: la
gestione della crisi Covid. In queste fasi più che mai l'efficacia
della rappresentanza si misura dalla capacità di essere utili agli
iscritti. Anche con proposte concrete per uscire dalla crisi. «Noi ne
abbiamo portate avanti 44 nel confronto con il governo sul Recovery
fund — racconta —. Vedo dalle bozze che circolano in queste ore che
alcune sono state utilmente prese in considerazione. Penso per esempio
all'idea degli appalti a chilometri zero. Oggi la chiamata diretta può
avvenire per commesse fino a 150 mila euro. La nostra richiesta è che
si raddoppi fino ad arrivare a 300 mila. In generale ci aspettiamo che
il Recovery plan affianchi agli investimenti riforme coraggiose, a
partire da fisco, credito, burocrazia»
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INAUGURATA LA BIBLIOTECA:E' GIA' TROPPO PICCOLA
tituto Luce della giunta Gamba ha mandato in onda ieri il CineGiornale
della cerimonia d'inaugurazione della biblioteca. Una diretta FB
doppiamente censurata: a Curno c'erano solo donne e in politica c'è
solo la giunta Gamba. Cancellato tutto il resto. La cerimonia ha visto
un assembramento eccessivo dentro e fuori l'edificio, alla faccia delle
note iper cautele della sindaca, che non appena c'è uno stormir di
foglie, sotto a emettere un comunicato di “state a casa”. Faceva un bel
vedere il pistolone di cemento rosso tra la scuola e la biblioteca,
scelta molto attentamente studiata in un mondo –quello scolastico e
quello della maggioranza- fatto in assoluta maggioranza di femmine. Non
fa nulla se quel pistolone-totem qualcuno l'abbia piazzato proprio li
per violare la bellezza della biblioteca, nonostante i suoi drammatici
ventitre anni di abbandono. La signora tutto sommato li porta bene e il
cemento colorato con pigmenti di metallo è ancora rosso, colore che
manda in bestia gli impostori cattolici del posto. Sullo sfondo
della cerimonia l'ingresso della scuola media, assai malmessa anche per
i suoi 50anni.
Trascriviamo dall'articolo del bravo Traina : numerosi i rappresentanti
delle istituzioni presenti: i sindaci di Mozzo Paolo Pelliccioli, di
Treviolo Pasquale Gandolfi, la consigliera di Lallio Laura Lombarda,
l'assessore alle Politiche sociali di Bergamo Marcella Messina, la
consigliera provinciale delegata alla Cultura Romina Russo, il
viceministro dell'Economia Antonio Misiani, l'onorevole Elena
Carnevali, l'ex senatore Gilberto Bonalumi e il comandante della
stazione dei carabinieri di Curno maresciallo Bruno Tanieli.
Peccato che il bravo Traina abbia dimenticato di dire che il
presidente della Provincia Gafforelli era al funerale dell'ex leghista
Colleoni il padre padrone ammazzato da uno dei figli.
I due migliori interventi di concelebrazione sono stati quelli della
sottosegretaria di stato ai beni culturali, Laura Orrico, contributo
filmato ripreso discretamente nel tinello di casa, in abbigliamento da
casalinga e alle pareti tre importanti opere di Carrà. Bellissimo anche
quello della consigliera provinciale Romina Russo la quale ha lasciato
a casa il compagno, un cane e due gatti ed è venuta a congelarsi nella
bruma del paese bello da vivere. A un certo punto quelli della
protezione civile sono scattati in allarme per la ragazza stava per
andare in apnea.
Gli interventi meriterebbero una tesi di laurea sulla composizione
ricchezza e proprietà del linguaggio di questi laureati usciti dalla
scuola media dell'obbligo, della scuola a tempo pieno, dalle università
di massa e così si capirebbe anche come mai per terminare una
biblioteca siano stati necessari 23 anni. C'è sempre un inizio ed una
fine: anche se magari stanno su piani differenti.
Il vicesindaco Conti ha avuto uno sprazzo di sincerità quando ha
confessato che –preso il “potere” nella giunta Morelli, si trovarono
davanti un cantiere fermo davanti al bivio: fermiamo tutto e demoliamo
oppure continuiamo. Con atto di virile coraggio – non erano i tempi
della madamine attuali- decisero di proseguire se non altro – questo lo
diciamo noi- per non incorrere in una causa e condanna per danno
erariale. Peccato che la lite con l'impresa finì in un arbitraggio che
costò al comune trecento milioni di lire come l'ex sindaco Morelli
confessò pubblicamente: se avessero scelto un professionista in difesa
nella causa dell'arbitrato più ferrato, non avrebbero subito una
legnata del genere.
Che ci possiamo fare? Con la sindaca Morelli abbiamo preso la legnata
da 150mila euro e con la sindaca Serra ne abbiamo aggiunta un'altra da
160mila euro dei danni da allagamento della vicina Rodari. Tanto paga
pantalone.
Conti ha anche confessato quel che s'era capito fin da subito: che la
cementificazione dell'ex parcheggio zebra –l'unico risultato del TS2-
avrebbe fatto arrivare al Comune i dindini per riparare i danni del
fermo decennale.
Casualmente toccò proprio ad una impresa di Albino metterci soldi e la
mano per riparare quei danni e non è senza significato il fatto che
Curno quando va in m***a sia sempre salvato da qualcuno-qualcosa che
viene da Albino. Cinque secoli or sono arrivò in paese l'acqua del
Serio con la roggia colleonesca – che parte da una derivazione ad
Albino-e ne determino finalmente la rinascita. Stavolta hanno risolto
in gran parte la grana della biblioteca.
Il pomeriggio dopo la cerimonia è stato tutta una alluvione di immagini
della cerimonia sulle varie pagine di FB. L'unico messaggio che se ne
ricava è che la biblioteca è piccola –la sala lettura a piano terra non
esiste- e messa a punto soprattutto in funzione della comodità di chi
ci lavora e meno di chi dovrebbe usarla per studiare. Pare che la
presenza degli studenti e dei lettori non sia troppo gradita alle
operatrici: fanno casino. Da quel che si vede –hanno sostanzialmente
abolito la principale sala lettura per piazzare gli scaffali porta
libri in mezzo- occorre un'altra sala di almeno 250 mq se vogliono
accogliere quegli studenti che praticano la DAD e gli
universitari che hanno bisogno di uno spazio perché abitano in case
troppo piccole. Operatrici ed amministrazione hanno davanti una scelta:
fare della biblioteca uno spazio per chi studia oppure fare della
biblioteca un'edicola che presta libri. Loro hanno scelto questa
seconda strada. Esattamente come hanno fatto in Italia con la sanità:
curare il comodo degli operatori e i bilanci piuttosto che i malati.
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COME TI FACCIO FESSO IL PUPO
I due pezzi che stanno ai lati di questo provengono dal Corriere della
Sera e –quello a destra- è un estratto di una determinazione del Comune
di Curno. Modello che è comune dappertutto. Anche per chi non sia
esperto di contratti-appalti pubblici la lettura in parallelo dei due
pezzi suscita qualche sconcerto perché entrambi, partendo da una
applicazione formale della normativa vigente, in buona sostanza…
ciascun lettore è in grado di leggerne le conseguenze.
Si comprende come mai nonostante l'alluvione di modifiche (17 !) della
legislazione italiana dal 2016 in avanti, questa non sia contestata ne
dalla politica ne dal funzionariato pubblico.
L'ultimo muro a tutela della legalità è stato definitivamente abbattuto col c.d. decreto Semplifica zioni del luglio 2020.
Come si legge nell'articolo intervista a Marco Granelli segretario
della Confartigianato nazionale, ormai le forniture e gli appalti da
parte degli enti pubblici italiani – mai dimenticare che sono circa
10mila tra comuni provincie ed altri enti- non vengono affidati
mediante una gara aperta a tutte le aziende italiane ed europee ma
sostanzialmente al funzionariato viene affidato il compito di scegliere
a capoccia.
Chiunque opera nel settore sa benissimo che la base per una buona
fornitura o un buon appalto sta nella qualità del bando e quindi nella
competenze, nella capacità di essere trasparente e nell'onestà del
funzionario che stende il bando e procede nell'appalto.
Tutte qualità di cui dubitare –ci riferiamo alla competenza- dal
momento che diecimila potenziali estensori di bandi col livello di
istruzione, densità e competenze dei funzionari pubblici italiani è una
pura illusione.
Ma il vulnus peggiore alla legalità arriva al momento della scelta del
possibile vincitore dell'appalto, vincitore che sostanzialmente è
predeterminato dal funzionario.
Quando non sia (in)direttamente suggerito dal politico: operazione che
si può realizzare in mille modi eleganti e formalmente corretti.
Se poi ci aggiungiamo che i prezzi praticati nelle forniture e nei
contratti pubblici sono mediamente superiori a quelli praticati in
ambito privato (pur essendo mediamente inferiori come qualità del
prodotto) con la giustificazione dei ritardi nei pagamenti della P.A.
(veri per una minoranza bene individuata e quindi lasciata al proprio
destino) ci si rende conto di come via via dal 2016 in avanti si sia
sostanzialmente autorizzata la corruzione.
Che non è la corruzione antica e patetica del tipo che consegna il
pacco dei 500 euro al politico con la telecamera dei CC che riprende la
scena anonimamente ma avviene alla luce del sole. In maniera pulita.
Chi mai andrà a verificare se il televisore 8K da ottomila euro che è
arrivato a casa del funzionario B sia stato pagato da lui oppure dalla
ditta che ha vinto l'appalto da 360mila euro per la manutenzione del
verde?. Una ricerca di un ago in un pagliaio. Chi mai potrà contestare
al partito A di avere ricevuto dall'imprenditore B una
finanziamento che è iscritto regolarmente a bilancio con tanto di
provenienza?.
Ecco: leggendo le 17 varianti della normativa su appalti-contratti uno
si domanda se sia stata stilata da un valdese tedesco oppure da un
napoletano di Milano.
Soluzione per una maggiore trasparenza? (1) fare un capitolato con
debita intelligenza e professionalità (2) fare una iscrizione delle
imprese che sono interessate (3) sceglierne un numero adeguato (p.e. il
20% dei candidati) e richiedere l'offerta (4) procedere alla scelta e
(5) pubblicare albo pretorio i nominativi (e relative offerte) e gli
atti di ogni passaggio.
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Comune di Curno. Determinazione n. 633 del 22-12-2020 a cura della Responsabile settore territorio patrimonio ll.pp. ecologia
Interpellata al riguardo la ditta P. R. con sede a R. in quanto ditta
che ha dato la propria disponibilità ad eseguire i lavori in tempi
brevi e conoscitrice dello stato dei luoghi e delle problematiche
connesse all'intervento di cui trattasi;
Ravvisata la necessità di affidare detti lavori mediante affidamento
diretto alla ditta sopra citata in relazione al grado di soddisfazione
maturato in occasione di precedenti interventi ed al fine di garantire
le condizioni di sicurezza della copertura attraverso il mantenimento
in efficienza delle travi portanti;
Visto il Dlgs. 50/2016 e smi ed in particolare l'art. 36, comma 2 del
D.Lgs. 50/2016 come modificato da ultimo dal correttivo di cui al
D.Lgs.56/2017 che così recita: “Le stazioni appaltanti procedono
all'affidamento di lavori, servizi e forniture di importo inferiore
alle soglie di cui all'articolo 35, secondo le seguenti modalità: a)
per affidamenti di importo inferiore a 40.000 euro, mediante
affidamento diretto anche senza previa consultazione di due o più
operatori economici” e che introduce, secondo i principi chiariti anche
da recente giurisprudenza (cfr. Tar Lazio- Roma Sez. Ili n. 6929 del
13.06.2017) procedure semplificate alle quali, anche ai sensi dell'art.
36, comma 1 del D.Lgs. 50/2016, non si applicano le puntuali
disposizioni del nuovo Codice degli Appalti ma soltanto i principi
generali di contrattualistica pubblica di cui all'art. 30 del Codice
stesso;
Preso attO che con lettera di invito prot. n. 17818 del 17.12.2020 si è
quindi attivata un richiesta di offerta mediante piattaforma SINTEL
ARCA di Regione Lombardia (identificativo procedura 132765518) per
('affidamento dei lavori di cui trattasi per l'importo pari a €
34.300,00 oltre Iva 22%;
A seguito della suddetta procedura la ditta ha presentato la propria
offerta che prevede uno sconto pari a 7,00% e inviato altresì la
documentazione amministrativa richiesta;
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