A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1313  DEL 09GENNAIO 2021
























































Di cosa parliamo in questa pagina.





















LA GIUNTA HA INCASSATO1.337.512 EURO
NE HA SPESI SOLO 554.696 EURO: IL 41,4%
MA IL RENDICONTO É INSUFFICIENTE
Per stamparlo usano il cartone per rimediare l'inconsistenza del contenuto col peso del fascicolo. Parliamo del notiziario comunale di dicembre 2020, anno UNO del covid19. Ci sono diverse sorprese. Partiamo dal covid19 per il quale leggiamo che il Comune ha ricevuto da Stato e Regione la non indifferente somma di 1,337milioni di euro dei quali è riuscito a spendere solo il 41,4%. Vale a dire 554.696 euro. Collezionando due evidenti fallimenti. Il primo politico perché non ha saputo comunicare ai cittadini ed alle imprese la disponibilità di tanti soldi. Il secondo è un fallimento amministrativo da parte degli uffici preposti.
Su queste pagine avevamo pubblicato una tabella dei denari ricevuti dal Comune per la pandemia, ricavando i titoli e le somme dalle determinazioni lette sull'albo pretorio del comune. La nostra tabella che si fermava fino alla fine di ottobre elencava 1.049.112,92 euro incassati mentre quella del Comune che arriva fino a fine novembre da una somma di 1.337.512. La differenza sta nella voce relativa al finanziamento per le funzioni fondamentali del comune che il Comune indica in 398.706 euro mentre noi ne abbiamo messi solo 96.581 euro. Nella tabella del Comune manca la piccola entrata di 1.500 euro ricevuta dal BIM che compare invece nella nostra tabella.
In un frangente come questo “meno male” che abbiamo errato  per difetto perché se fosse avvenuto il contrario ci avrebbero accusato di falsificare i valori per criticare la maggioranza.
A questo punto non è che noi siamo così certi che la tabella giusta sia quella del comune piuttosto che la nostra in quanto dubitiamo di avere avuto una “svista” così clamorosa di quasi 300mila euro ed averne notata una da millecinquento.
(....)

IL COSTO DELLA BIBLIOTECA
Chissà se la superficie della biblioteca e dell'auditorium sia davvero di 1960 metri quadrati come scritto nel notiziario comunale perché se quel numero è esatto, il costo della struttura  -2 milioni 984mila euro al 2011-  corrisponde a 1522 euro a mq: cifra del tutto accettabile per un'opera pubblica così particolare visti i prezzi di costruzione sul mercato a quei tempi.
Quando si compera una casa si pagano terreno muri impianti oneri interessi profitto privato e … non si pagano gli arredi che qui vengono invece messi in conto adesso.
Come vengono messi in conto adesso gli interventi di adeguamenti che sono stati necessari per i ritardi accumulati “per soli motivi ideologici della politica” nel compimento dell'opera: che ammontano a quasi 1,6 milioni di euro.

La sindaca Gamba aveva fatto fuoco e fiamme in una seduta del consiglio comunale minacciando la minoranza forza leghista (che ai tempi della giunta Gandolfi “aveva dimenticato” di far finire i lavori)  di rivelare minacciosamente i costi della biblioteca. Adesso sono pubblici e la politica – leghista forzista centrosinistra non ci fa una bella figura.
(...)

PROSSIMAMENTE GAMBATV?
Scommettiamo che tra qualche mese  i cittadini potranno sintonizzarsi sul nuovo canale televisivo: GambaTV?. Alla sindaca non basta comunicare col sito istituzionale. Non le basta comunicare col foglio Notizie in Breve. Non le basta comunicare  massicciamente coi due Notiziari Curno in Comune. Lei e le altre madamine della giunta avevano ideato anche le Piazzate al Mercato che il covid19 ha bloccato. Non le bastano le straripanti chiacchierate che infligge al consiglio comunale. Non le basta la pagina di FB del Comune. Non le basta nemmeno la pagina FB della sua lista. Non le basta nemmeno il canale youtube del Comune. Adesso ha scoperto il “bello della diretta” e quindi ha deciso “democraticamente da sola” che da gennaio in avanti “dedicherà due sere al mese dalle ore 20,30 alle ore 21,30 ora di Greenwich a degli incontri a “casa” dei cittadini (residenti) di Curno. Interessante la precisazione dell'aggettivo “residenti”: allora la capogruppo Serra (ma è solo lei?) non essendo più residente nel paese Bello da Viverci non potrà interloquire.
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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!



























LA FELPA DI UNO DEGLI ASSALITORI DEL PARLAMENTO USA





























































































































































































PROSSIMAMENTE GAMBATV?
Scommettiamo che tra qualche mese  i cittadini potranno sintonizzarsi sul nuovo canale televisivo: GambaTV?. Alla sindaca non basta comunicare col sito istituzionale. Non le basta comunicare col foglio Notizie in Breve. Non le basta comunicare  massicciamente coi due Notiziari Curno in Comune. Lei e le altre madamine della giunta avevano ideato anche le Piazzate al Mercato che il covid19 ha bloccato. Non le bastano le straripanti chiacchierate che infligge al consiglio comunale. Non le basta la pagina di FB del Comune. Non le basta nemmeno la pagina FB della sua lista. Non le basta nemmeno il canale youtube del Comune. Adesso ha scoperto il “bello della diretta” e quindi ha deciso “democraticamente da sola” che da gennaio in avanti “dedicherà due sere al mese dalle ore 20,30 alle ore 21,30 ora di Greenwich a degli incontri a “casa” dei cittadini (residenti) di Curno. Interessante la precisazione dell'aggettivo “residenti”: allora la capogruppo Serra (ma è solo lei?) non essendo più residente nel paese Bello da Viverci non potrà interloquire. Già immaginiamo gli abitanti di Lampedusa e quelli di Resia che avanzeranno una formale protesta per non potere chiacchierare –con la sindaca non si può superare la soglia della pura chiacchiera altrimenti s'incazza-  con la Gamba della pista pedociclabile lungofiume Brembo oppure della pista dove passeranno apposite ambulanze montate su biciclette dal paesello all'ospedale.
Ecco perché prossimamente troverete il canale Gamba TV, con tanto di tiggi a mezzogiorno ed alle diciannove la sera. Non vedrete le dirette delle sedute del consiglio comunale perché la sindaca s'è riservata il diritto di censura per interposta società col sovrappiù che le vide sedute sono pubblicate due mesi dopo quando va bene.
Quando un sindaco approda a questo ipertrofia comunicativa vuol dire che non ha niente da dire. Non basta avere fatto UniBG, non basta sapere fare i PEF e fare la massaia per essere una buona sindaca.

IL VERDE IN CITTA':NON SOLO MANUTENZIONI MA E' IL MOMENTO DI CREARE UN VIVAIO COMUNALE NEL PARCO BERGAMO OVEST
A colpi da 400mila a mezzo milione di euro l'ass. Marchesi del Comune di Bergamo annuncia investimenti per quattro milioni di euro per il verde pubblico cittadino per quest'anno. A parte i 400mila euro per i 1680 alberi di media altezza il resto trattasi sostanzialmente di manutenzioni improcrastinabili sia per la vecchiezza degli alberi che dei giardini.
Quindi niente di nuovo.
Questo tipo di approccio al verde, esattamente come quello del collega Brembilla coi lavori pubblici, piace moltissimo alle partite iva che operano nei relativi settori  soprattutto perché gli appalti del Comune di Bergamo non sono mai stringati ma discretamente generosi con gli esecutori. Poi – vedi Colle Aperto, i controlli e fine lavori non ci sono e quindi tutto va sempre bene: per l'articolo sul giornale e su FB.
Alla fine della fiera non è che i cittadini si troveranno con dei gioielli ma ritroveranno i vecchi giardini con un po' di manutenzione fatta –speriamo- meglio che finora.

I bergamaschi non amano i giardini: ne quelli privati ne quelli pubblici. Basta fare il tour delle Mura ed osservare i numerosi giardini privati delle lussuose e importanti magioni che stanno allocate ai piedi della Mura per capire che proprio non gli importa nulla di disporre di una giardino “ragionato”. Anche la manutenzione fa inorridire.
Sotto uno spalto ci sono i cavoli coltivati nei cassoni artificiali: qualcuno spieghi lor signori (anche se sono portatori di handicap) che i cavoli crescono ANCHE per terra.
Quando fai visita al grande pratone attorno all'ospedale alla Trucca ne esci con la sensazione di avere visitato una cucina anni '50, povera ma onorevole. Come la formica di quegli anni e il gas di lamiera smaltata bianca poggiato sulla cucina. Hanno messo a dimora moltissime piante (450mila?) alte neanche due spanne che –speriamo- non siano mazzualate da un incendio ferragostano quando qualche manina provvederà all'uopo a bruciare le stoppie che le sovrastano. Fa e disfà l'è tot laurà: è il moto dei bergamaschi. Quindi ci sta.

Per carità: meglio una giunta che investe almeno nella normale (speriamo ANCHE buona e fatta BENE) manutenzione e nel curare le 1680 carie laddove sono morte le piante  ma forse Bergamo, oltre presentarsi come capitale della cultura 2023 in condominio con Brescia con un Orto Botanico di BEN 2400metri quadri (grande come la voragine  nel parcheggio del Cotugno di ieri…) che è rimasto tale quale –come dimensione- dal 1972 varrebbe la pena che oltre a creare “parchi di carta” che servono soprattutto a distribuire incarichi professionali che non piantano e non curano alberi e terreni, si mettesse di buzzo e di buono a RI-crearsi un proprio vivaio visto che il c.d. Parco Bergamo Ovest è sostanzialmente abbandonato non si sa bene a che destino, a parte quello scritto sulla carta.

Scopo del vivaio – non di 2400 metri quadri ma di 24 ettari possibilmente- potrebbe essere quello di allevare alberi da piantare in città con una dimensione e conformazione che non sia anoressica. La presenza di una vivaio potrebbe essere curata dalle stesse ditte che oggi fanno manutenzione del verde ma diverrebbe anche una scuola per quegli operatori, di cui non si rileva troppa improvvisazione.
Vero che lo scopo dei giardinieri e dei manutentori del verde non è quella di conservare giardini e parchi, bensì quella di distruggerli discretamente per crearsi lavoro per l'indomani.

Un altro intervento che il Comune (assieme a Regione e l'Europa) potrebbe essere quello di cominciare a RI-costruire il paesaggio agrario dei Colli. Che non è semplice da inventare ma ormai i colli sono sostanzialmente dei terreni abbandonati dove le poche cascine trasformate in residenze di lusso si sono fatte il proprio giardino. Dove al posto dei nanetti colorati di cemento delle casette operaie ci sono le piante di OBI.
I giardinieri attuali ed anche i pochi progettisti di giardini oggi mirano soprattutto a vuotare i vivai dei giardinieri stessi e così scopri una fittezza di piantagione che al confronto un campo di mais è il vuoto.
Diciamo che il primo intervento da inventare sarebbe quello per i giardini sotto le Mura e quelli più direttamente in vista da parte dei turisti. Basta percorrere via Astino oppure Borgo Canale o percorrere le scalette per constatare l'abbandono dei terreni oltre.
E' un progetto da inventare ed è anche una sfida economica dal momento che occorre costruire da un lato una mentalità-cultura dei proprietari per cui “il mio giardino bello” non è bello solo per me ma proietta un'immagine all'esterno il cui godimento (altrui) va anche in qualche modo compensato.
Come “il pubblico” finanzia i restauri dei palazzi occorre trovare la legge e il metodo perché gli spazi a verde visibili (almeno quelli!) siano riportati a una dignità paesistica che costituisce un valore per il Paese. Non solo per il padrone privato.

Certo: per delle sindacature che durano cinque anni e se va bene una decina, quelli che suggerisco comportano un impegno POLITICO delle forze politiche perché si tratta di investimenti  su lunghi periodi che attraversano quindi diverse sindacature. Però non si può sempre solo pensare ai bottegai e ristoratori di città alta (e via XX Settembre…) che  abbrancano le poche risorse dei dodici milioni di passeggeri del Caravaggio per ingrassarsi in pochi anni e poi darsela a gambe. E chissenefrega se quando un visitatore ti chiede: c'è un Parco? Puoi solo mandarlo nel parco delle rimembranze alla Rocca oppure nella brughiera di S.Agostino passando –semmai voglia scalare- il mezzo campetto di calcio che è l'Orto Botanico. Poi quando ritornano dall'averlo visitato ti guardano e… tutto qui?.
Già: questo è il verde della città di Bergamo.

LA GIUNTA HA INCASSATO1.337.512 EURO
NE HA SPESI SOLO 554.696 EURO: IL 41,4%
MA IL RENDICONTO É INSUFFICIENTE
Per stamparlo usano il cartone per rimediare l'inconsistenza del contenuto col peso del fascicolo. Parliamo del notiziario comunale di dicembre 2020, anno UNO del covid19. Ci sono diverse sorprese. Partiamo dal covid19 per il quale leggiamo che il Comune ha ricevuto da Stato e Regione la non indifferente somma di 1,337milioni di euro dei quali è riuscito a spendere solo il 41,4%. Vale a dire 554.696 euro. Collezionando due evidenti fallimenti. Il primo politico perché non ha saputo comunicare ai cittadini ed alle imprese la disponibilità di tanti soldi. Il secondo è un fallimento amministrativo da parte degli uffici preposti.
Su queste pagine avevamo pubblicato una tabella dei denari ricevuti dal Comune per la pandemia, ricavando i titoli e le somme dalle determinazioni lette sull'albo pretorio del comune. La nostra tabella che si fermava fino alla fine di ottobre elencava 1.049.112,92 euro incassati mentre quella del Comune che arriva fino a fine novembre da una somma di 1.337.512. La differenza sta nella voce relativa al finanziamento per le funzioni fondamentali del comune che il Comune indica in 398.706 euro mentre noi ne abbiamo messi solo 96.581 euro. Nella tabella del Comune manca la piccola entrata di 1.500 euro ricevuta dal BIM che compare invece nella nostra tabella.
In un frangente come questo “meno male” che abbiamo errato  per difetto perché se fosse avvenuto il contrario ci avrebbero accusato di falsificare i valori per criticare la maggioranza.
A questo punto non è che noi siamo così certi che la tabella giusta sia quella del comune piuttosto che la nostra in quanto dubitiamo di avere avuto una “svista” così clamorosa di quasi 300mila euro ed averne notata una da millecinquento.

E' assai deludente la tabella che elenca come sono stati destinati  per cittadini e impresi i fondi ricevuti: 554.696 euro. Che ci pare ancora più approssimativa di quella relativa ai soldi incassati.
Per esempio balza immediatamente agli occhi che dei 50mila euro stanziati per le imprese locali sono sati utilizzati meno di ventimila. Segno che il Comune non ha saputo relazionarsi con quelle per spiegare e incentivare gli investimenti che sarebbero stati compensati. Ma forse era proprio quello lo scopo: spenderne il meno possibile.
290.855 euro (il 52,4%) della somma spesa è andata genericamente per “servizi alla persona” e qui casca l'asino dal momento che hanno dimenticato di specificare quante persone hanno ricevuto contributi.
Bastava una tabellina con l'indicazione di quanti single, quante coppie, quante famiglie di 3 o 4  o 5 persone erano state compensate e il relativo ammontare della spesa. Tot euro per i single. Tot euro per le coppie. Tot euro per le famiglie di 3 persone. E via elencando.
Manca anche la tabella dei compensi per voci di spesa: alimentazione, bollette energetiche, affitto, assistenza temporanea alla persona, ecc.
Tutto segreto.
Che non è una bella faccenda visto che l'ultimo numero di percettori di reddito di cittadinanza che abbiamo conosciuto non superavano le 60 unità.

IL COSTO DELLA BIBLIOTECA
Chissà se la superficie della biblioteca e dell'auditorium sia davvero di 1960 metri quadrati come scritto nel notiziario comunale perché se quel numero è esatto, il costo della struttura  -2 milioni 984mila euro al 2011-  corrisponde a 1522 euro a mq: cifra del tutto accettabile per un'opera pubblica così particolare visti i prezzi di costruzione sul mercato a quei tempi.
Quando si compera una casa si pagano terreno muri impianti oneri interessi profitto privato e … non si pagano gli arredi che qui vengono invece messi in conto adesso.
Come vengono messi in conto adesso gli interventi di adeguamenti che sono stati necessari per i ritardi accumulati “per soli motivi ideologici della politica” nel compimento dell'opera: che ammontano a quasi 1,6 milioni di euro.

La sindaca Gamba aveva fatto fuoco e fiamme in una seduta del consiglio comunale minacciando la minoranza forza leghista (che ai tempi della giunta Gandolfi “aveva dimenticato” di far finire i lavori)  di rivelare minacciosamente i costi della biblioteca. Adesso sono pubblici e la politica – leghista forzista centrosinistra non ci fa una bella figura.

Quel progetto e quel cantiere facevano gola a molte imprese e forse anche a parecchi politici visto che quando ci fu la gara d'appalto, quando venne pronunciato il nome dell'impresa che poi avrebbe vinto, da parte di qualche presente venne mormorato ad alta voce. Eccola!.
Bisognava quindi architettare qualche inghippo per levare di mezzo possibilmente progettisti e impresa e sostituirli con qualcuno di molto più malleabile ma la politica curnese ne uscì sconfitta: lei voleva metterci la mani sopra e si è ritrovata col cantiere… lungo 23 anni. Ne uscì sconfitta economicamente due volte per le penali pagate alle imprese fuoriuscite, non è riuscita a sloggiare i progettisti e più che probabile che  nessun partito sia neanche riuscito a beccarsi un finanziamento LECITO dagli autori e costruttori. Sfanculati tutti.

Non contenti di questo schiaffone la politica curnese ha ritentato l'operazione con la nuova Rodari… riuscendo col medesimo risultato. Credo che il cantiere sia durata solo tre lustri salve le prossime inondazioni anziché 23 anni.

Comunque non crediamo che quei numeri siano corrispondenti alla realtà: vorremmo vedere i conti nei dettagli.