A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1312  DEL 07GENNAIO 2021
























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















PER FORTUNA E' ITALO AMERICANO

PASSAGGI A LIVELLO
Il consiglio comunale di Curno NON HA MAI VOTATO un risoluzione in cui indichi ESAT TAMENTE  le soluzioni e le tempistiche che si attende:
1 - prima di tutto la realizzazione delle opere viabilistiche e pedonali sostitutive della cancellazione dei due passaggi a livello.
2 – il tipo di soluzione che il consiglio comunale individua come quella più adatta a Curno.
3 – chi paga le opere nel dettaglio.
4 – i piano viabilistici e pedonali per ridurre l'impatto durante la realizzazione delle opere sostitutive.
5 – le tempistiche dell'insieme degli interventi con margine di sei mesi.
Dopo di che ci si presenta dalla ministra e ciascuno si assume la responsabilità del proprio parlare. Finora una delibera consigliare del genere NON esiste.


ABOLIZIONE PASSAGGI A LIVELLO
UN PD IN BRAGHE DI TELA
Il PD di Curno (e Mozzo: adesso sono “congiunti”) pubblica in queste ore (la Befana) un volantino in risposta (indiretta) alla interrogazione posta dalla consigliera di minoranza Carrara nella seduta del consiglio comunale del lontano 30 novembre 2020, di cui abbiamo dato conto alla pagina 1311 del 05 gennaio 2021.  Domanda: come mai non l’ha pubblicato il primo dicembre successivamente alla seduta consigliare del 30 novembre? Oppure il giorno 04 dicembre successivo alla conferenza stampa?
Mentre il segretario PD indigeno Pelizzoli  ha ritenuto di rivolgersi ai capigruppo consigliari (PRIMA del 30 novembre) per fare un volantino per stigmatizzare il sonoro “me ne frego” dell’assessore regionale leghista Terzi a intervenire sulla ministra Micheli (arrangiatevi… la Micheli è del vostro partito, rispose la “signora” Terzi…) questa vicenda (il documento comune dei gruppi consigliari) che aveva come scopo quello di mettere in difficoltà la minoranza  facendo risaltare che a Curno il centrodestra leghista ragionava CONTRARIO alla posizione della leghista in Regione.
La furbata tentata dal segretario PD è evidente dal momento che il volantino DOVEVA apparire il primo di dicembre e non DOPO che è stata resa nota –con un mese di ritardo- la registrazione della seduta consigliare in cui la minoranza denunciava il tentativo di coinvolgerla nella provocazione.
Senza contare che in queste ore è apparsa la completa ricostruzione della vicenda su queste pagine, non smentibili  dalla registrazione.
(...)

LA STORIA "POLITICA" DELLA BIBLòIOTECA DI CURNO
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Anche a Curno c’era un Collettivo Biblioteca formato da giovani di differente estrazione politica sociale e scolastica che- sulla scorta della buonissima esperienza allora in pieno svolgimento- del Cineforum invernale presso il Cine 2000- faceva pressione sull’amministrazione comunale per avere la biblioteca. La proposta  del Collettivo Biblioteca  venne accolta dalla DC quando  le scuole elementari abbandonarono la prima sede in Largo Vittoria per trasferirsi nel nuovo e più ampio edificio di via DeAmicis.  La prima Biblioteca venne alloggiata in due aule della vecchia scuola, col riscaldamento ancora con le antiche stufe in cotto. Stanze ampie luminosissime e… freddissime d’inverno. Ovviamente la DC affidò la gestione della biblioteca a un suo iscritto di rara intelligenza ed equilibrio. Così il Collettivo Biblioteca che era nato sulla scorta delle lotte operaie e studentesche del ’68 decise non solo una serie di incontri conferenze con grandi intellettuali del tempo - per esempio da Lidia Menapace a Laura Conti senza dimenticare Angelo Bendotti- ma l’iniziativa più di valore furono i corsi per dare alla popolazione il diploma di terza media. Non tutti in quel periodo avevano potuto frequentare le medie e diplomarsi e sentivano il bisogno-utilità di disporre di quel titolo. In tre anni riuscimmo a portare al diploma 130 persone coll’aiuto un po’ di tutti.
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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!

























































































































































































































IL SILENZIO DEL CONSIGLIO COMUNALE
Il consiglio comunale di Curno NON HA MAI VOTATO un risoluzione in cui indichi ESAT TAMENTE  le soluzioni e le tempistiche che si attende:
1 - prima di tutto la realizzazione delle opere viabilistiche e pedonali sostitutive della cancellazione dei due passaggi a livello.
2 – il tipo di soluzione che il consiglio comunale individua come quella più adatta a Curno.
3 – chi paga le opere nel dettaglio.
4 – i piano viabilistici e pedonali per ridurre l'impatto durante la realizzazione delle opere sostitutive.
5 – le tempistiche dell'insieme degli interventi con margine di sei mesi.
Dopo di che ci si presenta dalla ministra e ciascuno si assume la responsabilità del proprio parlare. Finora una delibera consigliare del genere NON esiste.

LA STOPRIA"POLITICA" DELLA BIBLIOTECA DI CURNO
Non c’è maggiore soddisfazione per quelli che hanno sempre lottato da mezzo secolo in qua per avere una sede dignitosa per la biblioteca comunale vedere che questa dovrà essere inaugurata proprio dalla maggioranza politica che l’aveva e la odia  maggiormente. L’attuale giunta Gamba non è altro che la prosecuzione politica  ieri della DC e PCI oggi delle varie finte liste civiche in cui si nasconde il c.d. centrosinistra.
La Regione Lombardia nasce a fine maggio 1970 ed ha come primo presidente il dc Bassetti. Sarà la seconda giunta Bassetti ad approvare legge regionale n. 41 del 04 settembre 1973, Norme in materia di biblioteche di enti locali o di interesse locale a creare le biblioteche sparse sul territorio.
Anche a Curno c’era un Collettivo Biblioteca formato da giovani di differente estrazione politica sociale e scolastica che- sulla scorta della buonissima esperienza allora in pieno svolgimento- del Cineforum invernale presso il Cine 2000- faceva pressione sull’amministrazione comunale per avere la biblioteca. La proposta  del Collettivo Biblioteca  venne accolta dalla DC quando  le scuole elementari abbandonarono la prima sede in Largo Vittoria per trasferirsi nel nuovo e più ampio edificio di via DeAmicis.  La prima Biblioteca venne alloggiata in due aule della vecchia scuola, col riscaldamento ancora con le antiche stufe in cotto. Stanze ampie luminosissime e… freddissime d’inverno. Ovviamente la DC affidò la gestione della biblioteca a un suo iscritto di rara intelligenza ed equilibrio. Così il Collettivo Biblioteca che era nato sulla scorta delle lotte operaie e studentesche del ’68 decise non solo una serie di incontri conferenze con grandi intellettuali del tempo - per esempio da Lidia Menapace a Laura Conti senza dimenticare Angelo Bendotti- ma l’iniziativa più di valore furono i corsi per dare alla popolazione il diploma di terza media. Non tutti in quel periodo avevano potuto frequentare le medie e diplomarsi e sentivano il bisogno-utilità di disporre di quel titolo. In tre anni riuscimmo a portare al diploma 130 persone coll’aiuto un po’ di tutti.
Alcuni degli autori che scrivevano nelle collane “ i nuovi testi” della Feltrinelli oppure nella “piccola biblioteca Einaudi” fino al “le idee” degli Editori Riuniti vennero a fare conferenze in quello che stava per diventare un paese brutto da vivere dal momento che sul finire degli anni ’60 scoppiò il problema dell’inquinamento delle acque della Roggia Curno per demerito della Sigma di Mozzo che sostanzialmente ridusse a zero l’agricoltura locale. Sul finire degli anni’80 scoppia  a livello mondiale e nazionale e provinciale e comunale la questione dell’atrazina e siccome in paese c’erano dei pozzi di acqua potabile del’acquedotto del comune e della città, il Collettivo fu in primo piano a combattere questi problemi.
Negli stessi anni piomba sul paese brutto da vivere il primo centro commerciale, qui insediato sulla scorta dell’accordo tra la DC provinciale e cittadina di spostare fuori dal Comune di Bergamo i “grandi magazzini” visto che la Fiata era già piombata in via Carducci.
Sul tappeto la questione della biblioteca pare chiudersi quando la Dc ricostruisce il vecchio municipio nelle forme attuali e la biblioteca può quindi spostarsi dall’aula della prima scuola elementare del paese nella sede nuova dove c’è rimasta  quarant’anni.
Nel frattempo però appare evidente come l’incapienza della sede fosse evidente e si pose il problema di una sede propria.

In paese lo scontro dc-pci in merito a dove fare-ricavare la biblioteca è collegato a quello della nuova scuola materna. Al tempo la S.G. Bosco era gestita dalle suore e sostanzialmente era monopolio della parrocchia anche se  era un bene pubblico. Il PCI sosteneva che la nuova scuola materna “comunale” avrebbe dovuto sorgere in via Marconi in quel prato che ancora adesso sta alle spalle della fermata del bus. Ma la DC non si sognava nemmeno  che esistesse una scuola materna “comunale” e per di più edificata in un terreno da acquisire o espropriare alla Chiesa-Parrocchia. Il PCI pensava che spostando la scuola nella nuova sede si sarebbe liberato l’edificio da destinarsi appunto a biblioteca.
Sono gli ultimi anni della prima repubblica. L’avvento del centro commerciale –una operazione originaria della FIAT gestita congiuntamente da dc-pci-psi – rende manifesto quello che era il cancro distruttivo della prima repubblica  e dopo una serie interminabile di cambio di sindaci la maggioranza dc-psi coll’appoggio indiretto del pci porta il comune alle elezioni anticipate nel 1993.

Vince la Lega che ha al suo interno consiglieri di buona caratura non solo quel tipo vaporoso ch’era il sindaco Bianchi ma un Manzoni, un Domenghini, un Agazzi e poi la selva dei giovani.
La Lega risolve subito la questione della caserma dei carabinieri che si doveva costruire in un consorzio  di comuni che non si mettevano mai d’accordo. La Lega compra un edificio abbandonato in piazza e ci fa la caserma in paese. La Lega risolve anche il problema del palazzetto dello sport ed eccolo scodellato a monte della palestra delle scuole medie. La Lega risolve anche il problema della biblioteca e decide la costruzione addirittura con un concorso nazionale tra professionisti e la piazza nel prato semi abbandonato delle scuole medie.

Il centrosinistra perde ripetutamente le elezioni in quanto privo di candidati sindaci credibili e si manifesta in una serie di estemporanee proposte senza capo ne coda in ordine a tutte le scelte della Lega. La realtà è che la dirigenza locale del PCI  s’era abituata già con l’avvento del centro commerciale a contrattare sotterraneamente la sua parte di potere e con la prima Lega tutto questo finisce.
La Lega farà acquistare dal Comune anche il vasto campo privato posto tra le scuole medie e la biblioteca e la via Carlinga. Il centrosinistra si scatena con una feroce battaglia in quanto la costruzione della biblioteca sottrae spazio alle medie.
I lavori di costruzione proseguono a spintoni e fermate e dal primo progetto del 1997 si arriva oggi nel 2021. Ne il centrodestra ne il centrosinistra hanno trovato nei quinquenni di governo inframezzati tempo voglia e finire i lavori.
Alla fine della fiera, con un gesto di coraggio coglione degno dei suoi autori, il centrosinistra provvederà a cementificare tutto il verde acquistato dalla Lega per darlo alle scuole medie ed alla biblioteca e lo cementificherà da cima a fondo stendendo una scuola elementare di alto profilo architettonico e funzionale: mangiandosi però tutto il verde.
Una vendetta attuata a sangue freddo dalla giunta Morelli Pelizzoli Bellezza Serra.

Alla terribile giunta Morelli succede l’altrettanto terribile giunta Gandolfi che pur disponendo nell’ultimo anno o biennio di mandato degli stretti fondi per concludere i lavori della biblioteca, con una serie di finzioni e dimenticanze obbedirà all’idea del sindaco e del suo Rocco Casalino che…le biblioteche ormai non servono più. Bastano i bit... e il liceo classico del 1950.
Nel frattempo in bergamasca la costruzione di nuove biblioteche o ampliamenti è andata vanti  con 2-3 nuove strutture ogni anno.

Arrivati alla sindacatura della Gamba, sicuramente quella che ha avuto la maggiore fortuna  economica quanto a entrate comunali nonostante il covid19, questa deve concludere i lavori della struttura  ma basta leggere la sequenza di progetti e progettini appalti e appaltini le centinaia di determinazioni come abbia affrontato il problema a stento e spintoni, proprio di chi è costretto a fare i lavori per non finire una volta per tutte nei guai.
Naturalmente la pervicace volontà di smontare e sminuire demolire il progetto originario viene condotto avanti senza timori: dalla doppia intitolazione a due soggetti ormai abusati quanto a intitolazioni anziché darle il nome del maggior poeta del cinquecento che abbi avuto la bergamasca. Non sanno nemmeno chi fosse  come non sanno nemmeno perché fosse arrivato proprio a Curno.

Nessun problema: c'è sempre l'occasione di correggere le asinate. Compresa la cazzata di chiamare una pressoché ignota argentina che fa il paio coll'idea del (mancato) concerto degli allievi della scuola di musica comunale. Strapaese ma che sia femmina.
Adesso c'è da mettersi nei capelli ad immaginare come verrà gestita ed in mano a chi verrà affidata la gestione.
Basta vedere come si muove l’assessora alla cultura ed i ragionamenti della Gamba ma anche le crape delle varie madamine che dominano l’asset comunale per capire che loro intendono la biblioteca-auditorium come un  oratorio laico che però scimmiotta il Popielusko, fatto per intrattenere i bambini, intrattenere i vecchi, fare gli spettacolini dei ragazzini delle scuole (naturalmente affidati ad una compagnia del giro) o qualche altra scimmiottatura.
Una struttura del genere ha bisogno di un direttore coi debiti attributi culturali e organizzativi e una dotazione di almeno 250mila euro l’anno per mettere il paese al giusto livello nel contesto provinciale. La questione non è che «con la cultura non si mangia»: nel Paese Bello da Vivere è che le determinazioni a raffica per le regalie  sociali restituiscono un grasso dividendo politico mentre la cultura NO.






ABOLIZIONE PASSAGGI A LIVELLO
UN PD IN BRAGHE DI TELA
Il PD di Curno (e Mozzo: adesso sono “congiunti”) pubblica in queste ore (la Befana) un volantino in risposta (indiretta) alla interrogazione posta dalla consigliera di minoranza Carrara nella seduta del consiglio comunale del lontano 30 novembre 2020, di cui abbiamo dato conto alla pagina 1311 del 05 gennaio 2021.  Domanda: come mai non l’ha pubblicato il primo dicembre successivamente alla seduta consigliare del 30 novembre? Oppure il giorno 04 dicembre successivo alla conferenza stampa?
Mentre il segretario PD indigeno Pelizzoli  ha ritenuto di rivolgersi ai capigruppo consigliari (PRIMA del 30 novembre) per fare un volantino per stigmatizzare il sonoro “me ne frego” dell’assessore regionale leghista Terzi a intervenire sulla ministra Micheli (arrangiatevi… la Micheli è del vostro partito, rispose la “signora” Terzi…) questa vicenda (il documento comune dei gruppi consigliari) che aveva come scopo quello di mettere in difficoltà la minoranza  facendo risaltare che a Curno il centrodestra leghista ragionava CONTRARIO alla posizione della leghista in Regione.
La furbata tentata dal segretario PD è evidente dal momento che il volantino DOVEVA apparire il primo di dicembre e non DOPO che è stata resa nota –con un mese di ritardo- la registrazione della seduta consigliare in cui la minoranza denunciava il tentativo di coinvolgerla nella provocazione.
Senza contare che in queste ore è apparsa la completa ricostruzione della vicenda su queste pagine, non smentibili  dalla registrazione.
Che si trattasse di una furbata per far passare fessi le minoranze è evidente sia dalla mancata comunicazione  immediata (subito il giorno successivo la presentazione dell’interrogazione da parte della Carrara) come nella conferenza stampa del 3 dicembre NON è stato detto che il PD di Curno, maggiore azionista elettorale della compagine Vivere Curno, aveva tentato con le minoranze.
Oltretutto leggendo il volantino si rileva come l’intervento del vicesindaco Conti in consiglio sia stato proprio l’ennesimo tentativo di sviare il discorso dalla puttanata compiuta dal PD locale.

Deve esserci un bel casino nel PD – da Curno a Bergamo a Roma- se un partito che ha a Roma nientemeno che un  “Vice Ministro dell'Economia e delle Finanze” ed  altri due eletti (tra cui addirittura un EX segretario nazionale del PD) non riesce a interloquire direttamente con la ministra PD delle infrastrutture e dei trasporti e deve pietire l’intervento presso la ministra da un’assessora leghista regionale.
Pare una vicenda di corna tra amanti mariti mogli.

Un paio di bacchettate anche al sindaco dei bottegai di Bergamo ed alla comandante la polizia stradale della provincia a proposito dell’allarme che sottolineano in ordine al potenziale caos viario che si creerebbe sulla rotonda ad ovest dell’ospedale col pericolo di ridurre l’accessibilità al pronto soccorso del nosocomio.
Il sindaco dei bottegai di Bergamo vada a rileggersi le dichiarazioni rilasciate da lui e dalla sua giunta in ordine ai tempi di esecuzione dei lavori  per l’abolizione dei tre passaggi a livello cittadini: secondo quelle interviste DOVEVANO essere  conclusi entro fine 2020. Finora non hanno mosso un mattone.
Un po’ a entrambi ma soprattutto alla comandante della polizia stradale bergamasca raccomandiamo di osservare attentamente il filmato messo in rete dal Comune di Curno in ordine al tema. Li si vede chiaramente che il traffico si blocca tra la rotonda dell’Ospedale 1, la rotonda Locatelli 2, la rotonda del Pollo Fritto 3, il passaggio a livello di via fermi 4 per via del traffico che poi raggiunge via Fermi- Europa. Bastarebbe che dalla rotonda dell’Ospedale  ci fosse una bretella che si collega con via Ruffili- Fermi per togliere da quel tratto 1-2-3-4 oltre i due terzi del traffico automobilistico.
Buon ultimo. I progetti si fanno in primis sulla base dei numeri. Finora sono fatti sulla base delle chiacchiere dei politici. Non  hanno mai fatto un censimento del traffico in base alla direzione dello stesso nei tratti 1-2-3-4: di cosa ragionano allora?

Il sottopasso di via Fermi. Per l’ass. Conti non ci sarebbero problemi circa la mole dei sottoservizi: la fognatura comunale di buona parte del NE del territorio comunale e la condotta di scarico del troppo pieno della Roggia Curna nella Serio Grande. Conti fa finta (a) di non vedere che quel sottopasso sostanzialmente rivoluziona gli accessi a tutto il commerciale della zona: Esselunga, Centro Zebra e Pollo Fritto e c’è da scommettere che con quelli chiunque si romperà le corna. Poi (b) la soluzione della stazione di Curno nel Prato degli Asini è degna della… augusta denominazione.