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PER FORTUNA E' ITALO AMERICANO
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PASSAGGI A LIVELLO
Il consiglio comunale di Curno NON HA MAI VOTATO un risoluzione in cui
indichi ESAT TAMENTE le soluzioni e le tempistiche che si attende:
1 - prima di tutto la realizzazione delle opere viabilistiche e
pedonali sostitutive della cancellazione dei due passaggi a livello.
2 – il tipo di soluzione che il consiglio comunale individua come quella più adatta a Curno.
3 – chi paga le opere nel dettaglio.
4 – i piano viabilistici e pedonali per ridurre l'impatto durante la realizzazione delle opere sostitutive.
5 – le tempistiche dell'insieme degli interventi con margine di sei mesi.
Dopo di che ci si presenta dalla ministra e ciascuno si assume la
responsabilità del proprio parlare. Finora una delibera consigliare del
genere NON esiste.
ABOLIZIONE PASSAGGI A LIVELLO
UN PD IN BRAGHE DI TELA
Il PD di Curno (e Mozzo: adesso sono “congiunti”) pubblica in queste
ore (la Befana) un volantino in risposta (indiretta) alla
interrogazione posta dalla consigliera di minoranza Carrara nella
seduta del consiglio comunale del lontano 30 novembre 2020, di cui
abbiamo dato conto alla pagina 1311 del 05 gennaio 2021. Domanda: come
mai non l’ha pubblicato il primo dicembre successivamente alla seduta
consigliare del 30 novembre? Oppure il giorno 04 dicembre successivo
alla conferenza stampa?
Mentre il segretario PD indigeno Pelizzoli ha ritenuto di rivolgersi
ai capigruppo consigliari (PRIMA del 30 novembre) per fare un volantino
per stigmatizzare il sonoro “me ne frego” dell’assessore regionale
leghista Terzi a intervenire sulla ministra Micheli (arrangiatevi… la
Micheli è del vostro partito, rispose la “signora” Terzi…) questa
vicenda (il documento comune dei gruppi consigliari) che aveva come
scopo quello di mettere in difficoltà la minoranza facendo risaltare
che a Curno il centrodestra leghista ragionava CONTRARIO alla posizione
della leghista in Regione.
La furbata tentata dal segretario PD è evidente dal momento che il
volantino DOVEVA apparire il primo di dicembre e non DOPO che è stata
resa nota –con un mese di ritardo- la registrazione della seduta
consigliare in cui la minoranza denunciava il tentativo di coinvolgerla
nella provocazione.
Senza contare che in queste ore è apparsa la completa ricostruzione
della vicenda su queste pagine, non smentibili dalla registrazione.
(...)
LA STORIA "POLITICA" DELLA BIBLòIOTECA DI CURNO
(...)
Anche a Curno c’era un Collettivo Biblioteca formato da giovani di
differente estrazione politica sociale e scolastica che- sulla scorta
della buonissima esperienza allora in pieno svolgimento- del Cineforum
invernale presso il Cine 2000- faceva pressione sull’amministrazione
comunale per avere la biblioteca. La proposta del Collettivo
Biblioteca venne accolta dalla DC quando le scuole
elementari abbandonarono la prima sede in Largo Vittoria per
trasferirsi nel nuovo e più ampio edificio di via DeAmicis. La
prima Biblioteca venne alloggiata in due aule della vecchia scuola, col
riscaldamento ancora con le antiche stufe in cotto. Stanze ampie
luminosissime e… freddissime d’inverno. Ovviamente la DC affidò la
gestione della biblioteca a un suo iscritto di rara intelligenza ed
equilibrio. Così il Collettivo Biblioteca che era nato sulla scorta
delle lotte operaie e studentesche del ’68 decise non solo una serie di
incontri conferenze con grandi intellettuali del tempo - per esempio da
Lidia Menapace a Laura Conti senza dimenticare Angelo Bendotti- ma
l’iniziativa più di valore furono i corsi per dare alla popolazione il
diploma di terza media. Non tutti in quel periodo avevano potuto
frequentare le medie e diplomarsi e sentivano il bisogno-utilità di
disporre di quel titolo. In tre anni riuscimmo a portare al diploma 130
persone coll’aiuto un po’ di tutti.
(...)
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IL SILENZIO DEL CONSIGLIO COMUNALE
Il consiglio comunale di Curno NON HA MAI VOTATO un risoluzione in cui
indichi ESAT TAMENTE le soluzioni e le tempistiche che si attende:
1 - prima di tutto la realizzazione delle opere viabilistiche e
pedonali sostitutive della cancellazione dei due passaggi a livello.
2 – il tipo di soluzione che il consiglio comunale individua come quella più adatta a Curno.
3 – chi paga le opere nel dettaglio.
4 – i piano viabilistici e pedonali per ridurre l'impatto durante la realizzazione delle opere sostitutive.
5 – le tempistiche dell'insieme degli interventi con margine di sei mesi.
Dopo di che ci si presenta dalla ministra e ciascuno si assume la
responsabilità del proprio parlare. Finora una delibera consigliare del
genere NON esiste.
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LA STOPRIA"POLITICA" DELLA BIBLIOTECA DI CURNO
Non c’è maggiore soddisfazione per quelli che hanno sempre lottato da
mezzo secolo in qua per avere una sede dignitosa per la biblioteca
comunale vedere che questa dovrà essere inaugurata proprio dalla
maggioranza politica che l’aveva e la odia maggiormente.
L’attuale giunta Gamba non è altro che la prosecuzione politica
ieri della DC e PCI oggi delle varie finte liste civiche in cui si
nasconde il c.d. centrosinistra.
La Regione Lombardia nasce a fine maggio 1970 ed ha come primo
presidente il dc Bassetti. Sarà la seconda giunta Bassetti ad approvare
legge regionale n. 41 del 04 settembre 1973, Norme in materia di
biblioteche di enti locali o di interesse locale a creare le
biblioteche sparse sul territorio.
Anche a Curno c’era un Collettivo Biblioteca formato da giovani di
differente estrazione politica sociale e scolastica che- sulla scorta
della buonissima esperienza allora in pieno svolgimento- del Cineforum
invernale presso il Cine 2000- faceva pressione sull’amministrazione
comunale per avere la biblioteca. La proposta del Collettivo
Biblioteca venne accolta dalla DC quando le scuole
elementari abbandonarono la prima sede in Largo Vittoria per
trasferirsi nel nuovo e più ampio edificio di via DeAmicis. La
prima Biblioteca venne alloggiata in due aule della vecchia scuola, col
riscaldamento ancora con le antiche stufe in cotto. Stanze ampie
luminosissime e… freddissime d’inverno. Ovviamente la DC affidò la
gestione della biblioteca a un suo iscritto di rara intelligenza ed
equilibrio. Così il Collettivo Biblioteca che era nato sulla scorta
delle lotte operaie e studentesche del ’68 decise non solo una serie di
incontri conferenze con grandi intellettuali del tempo - per esempio da
Lidia Menapace a Laura Conti senza dimenticare Angelo Bendotti- ma
l’iniziativa più di valore furono i corsi per dare alla popolazione il
diploma di terza media. Non tutti in quel periodo avevano potuto
frequentare le medie e diplomarsi e sentivano il bisogno-utilità di
disporre di quel titolo. In tre anni riuscimmo a portare al diploma 130
persone coll’aiuto un po’ di tutti.
Alcuni degli autori che scrivevano nelle collane “ i nuovi testi” della
Feltrinelli oppure nella “piccola biblioteca Einaudi” fino al “le idee”
degli Editori Riuniti vennero a fare conferenze in quello che stava per
diventare un paese brutto da vivere dal momento che sul finire degli
anni ’60 scoppiò il problema dell’inquinamento delle acque della Roggia
Curno per demerito della Sigma di Mozzo che sostanzialmente ridusse a
zero l’agricoltura locale. Sul finire degli anni’80 scoppia a
livello mondiale e nazionale e provinciale e comunale la questione
dell’atrazina e siccome in paese c’erano dei pozzi di acqua potabile
del’acquedotto del comune e della città, il Collettivo fu in primo
piano a combattere questi problemi.
Negli stessi anni piomba sul paese brutto da vivere il primo centro
commerciale, qui insediato sulla scorta dell’accordo tra la DC
provinciale e cittadina di spostare fuori dal Comune di Bergamo i
“grandi magazzini” visto che la Fiata era già piombata in via Carducci.
Sul tappeto la questione della biblioteca pare chiudersi quando la Dc
ricostruisce il vecchio municipio nelle forme attuali e la biblioteca
può quindi spostarsi dall’aula della prima scuola elementare del paese
nella sede nuova dove c’è rimasta quarant’anni.
Nel frattempo però appare evidente come l’incapienza della sede fosse evidente e si pose il problema di una sede propria.
In paese lo scontro dc-pci in merito a dove fare-ricavare la biblioteca
è collegato a quello della nuova scuola materna. Al tempo la S.G. Bosco
era gestita dalle suore e sostanzialmente era monopolio della
parrocchia anche se era un bene pubblico. Il PCI sosteneva che la
nuova scuola materna “comunale” avrebbe dovuto sorgere in via Marconi
in quel prato che ancora adesso sta alle spalle della fermata del bus.
Ma la DC non si sognava nemmeno che esistesse una scuola materna
“comunale” e per di più edificata in un terreno da acquisire o
espropriare alla Chiesa-Parrocchia. Il PCI pensava che spostando la
scuola nella nuova sede si sarebbe liberato l’edificio da destinarsi
appunto a biblioteca.
Sono gli ultimi anni della prima repubblica. L’avvento del centro
commerciale –una operazione originaria della FIAT gestita
congiuntamente da dc-pci-psi – rende manifesto quello che era il cancro
distruttivo della prima repubblica e dopo una serie interminabile
di cambio di sindaci la maggioranza dc-psi coll’appoggio indiretto del
pci porta il comune alle elezioni anticipate nel 1993.
Vince la Lega che ha al suo interno consiglieri di buona caratura non
solo quel tipo vaporoso ch’era il sindaco Bianchi ma un Manzoni, un
Domenghini, un Agazzi e poi la selva dei giovani.
La Lega risolve subito la questione della caserma dei carabinieri che
si doveva costruire in un consorzio di comuni che non si
mettevano mai d’accordo. La Lega compra un edificio abbandonato in
piazza e ci fa la caserma in paese. La Lega risolve anche il problema
del palazzetto dello sport ed eccolo scodellato a monte della palestra
delle scuole medie. La Lega risolve anche il problema della biblioteca
e decide la costruzione addirittura con un concorso nazionale tra
professionisti e la piazza nel prato semi abbandonato delle scuole
medie.
Il centrosinistra perde ripetutamente le elezioni in quanto privo di
candidati sindaci credibili e si manifesta in una serie di estemporanee
proposte senza capo ne coda in ordine a tutte le scelte della Lega. La
realtà è che la dirigenza locale del PCI s’era abituata già con
l’avvento del centro commerciale a contrattare sotterraneamente la sua
parte di potere e con la prima Lega tutto questo finisce.
La Lega farà acquistare dal Comune anche il vasto campo privato posto
tra le scuole medie e la biblioteca e la via Carlinga. Il
centrosinistra si scatena con una feroce battaglia in quanto la
costruzione della biblioteca sottrae spazio alle medie.
I lavori di costruzione proseguono a spintoni e fermate e dal primo
progetto del 1997 si arriva oggi nel 2021. Ne il centrodestra ne il
centrosinistra hanno trovato nei quinquenni di governo inframezzati
tempo voglia e finire i lavori.
Alla fine della fiera, con un gesto di coraggio coglione degno dei suoi
autori, il centrosinistra provvederà a cementificare tutto il verde
acquistato dalla Lega per darlo alle scuole medie ed alla biblioteca e
lo cementificherà da cima a fondo stendendo una scuola elementare di
alto profilo architettonico e funzionale: mangiandosi però tutto il
verde.
Una vendetta attuata a sangue freddo dalla giunta Morelli Pelizzoli Bellezza Serra.
Alla terribile giunta Morelli succede l’altrettanto terribile giunta
Gandolfi che pur disponendo nell’ultimo anno o biennio di mandato degli
stretti fondi per concludere i lavori della biblioteca, con una serie
di finzioni e dimenticanze obbedirà all’idea del sindaco e del suo
Rocco Casalino che…le biblioteche ormai non servono più. Bastano i
bit... e il liceo classico del 1950.
Nel frattempo in bergamasca la costruzione di nuove biblioteche o
ampliamenti è andata vanti con 2-3 nuove strutture ogni anno.
Arrivati alla sindacatura della Gamba, sicuramente quella che ha avuto
la maggiore fortuna economica quanto a entrate comunali
nonostante il covid19, questa deve concludere i lavori della
struttura ma basta leggere la sequenza di progetti e progettini
appalti e appaltini le centinaia di determinazioni come abbia
affrontato il problema a stento e spintoni, proprio di chi è costretto
a fare i lavori per non finire una volta per tutte nei guai.
Naturalmente la pervicace volontà di smontare e sminuire demolire il
progetto originario viene condotto avanti senza timori: dalla doppia
intitolazione a due soggetti ormai abusati quanto a intitolazioni
anziché darle il nome del maggior poeta del cinquecento che abbi avuto
la bergamasca. Non sanno nemmeno chi fosse come non sanno nemmeno
perché fosse arrivato proprio a Curno.
Nessun problema: c'è sempre l'occasione di correggere le asinate.
Compresa la cazzata di chiamare una pressoché ignota argentina che fa
il paio coll'idea del (mancato) concerto degli allievi della scuola di
musica comunale. Strapaese ma che sia femmina.
Adesso c'è da mettersi nei capelli ad immaginare come verrà gestita ed in mano a chi verrà affidata la gestione.
Basta vedere come si muove l’assessora alla cultura ed i ragionamenti
della Gamba ma anche le crape delle varie madamine che dominano l’asset
comunale per capire che loro intendono la biblioteca-auditorium come
un oratorio laico che però scimmiotta il Popielusko, fatto per
intrattenere i bambini, intrattenere i vecchi, fare gli spettacolini
dei ragazzini delle scuole (naturalmente affidati ad una compagnia del
giro) o qualche altra scimmiottatura.
Una struttura del genere ha bisogno di un direttore coi debiti
attributi culturali e organizzativi e una dotazione di almeno 250mila
euro l’anno per mettere il paese al giusto livello nel contesto
provinciale. La questione non è che «con la cultura non si mangia»: nel
Paese Bello da Vivere è che le determinazioni a raffica per le
regalie sociali restituiscono un grasso dividendo politico mentre
la cultura NO.
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ABOLIZIONE PASSAGGI A LIVELLO
UN PD IN BRAGHE DI TELA
Il PD di Curno (e Mozzo: adesso sono “congiunti”) pubblica in queste
ore (la Befana) un volantino in risposta (indiretta) alla
interrogazione posta dalla consigliera di minoranza Carrara nella
seduta del consiglio comunale del lontano 30 novembre 2020, di cui
abbiamo dato conto alla pagina 1311 del 05 gennaio 2021. Domanda:
come mai non l’ha pubblicato il primo dicembre successivamente alla
seduta consigliare del 30 novembre? Oppure il giorno 04 dicembre
successivo alla conferenza stampa?
Mentre il segretario PD indigeno Pelizzoli ha ritenuto di
rivolgersi ai capigruppo consigliari (PRIMA del 30 novembre) per fare
un volantino per stigmatizzare il sonoro “me ne frego” dell’assessore
regionale leghista Terzi a intervenire sulla ministra Micheli
(arrangiatevi… la Micheli è del vostro partito, rispose la “signora”
Terzi…) questa vicenda (il documento comune dei gruppi consigliari) che
aveva come scopo quello di mettere in difficoltà la minoranza
facendo risaltare che a Curno il centrodestra leghista ragionava
CONTRARIO alla posizione della leghista in Regione.
La furbata tentata dal segretario PD è evidente dal momento che il
volantino DOVEVA apparire il primo di dicembre e non DOPO che è stata
resa nota –con un mese di ritardo- la registrazione della seduta
consigliare in cui la minoranza denunciava il tentativo di coinvolgerla
nella provocazione.
Senza contare che in queste ore è apparsa la completa ricostruzione
della vicenda su queste pagine, non smentibili dalla
registrazione.
Che si trattasse di una furbata per far passare fessi le minoranze è
evidente sia dalla mancata comunicazione immediata (subito il
giorno successivo la presentazione dell’interrogazione da parte della
Carrara) come nella conferenza stampa del 3 dicembre NON è stato detto
che il PD di Curno, maggiore azionista elettorale della compagine
Vivere Curno, aveva tentato con le minoranze.
Oltretutto leggendo il volantino si rileva come l’intervento del
vicesindaco Conti in consiglio sia stato proprio l’ennesimo tentativo
di sviare il discorso dalla puttanata compiuta dal PD locale.
Deve esserci un bel casino nel PD – da Curno a Bergamo a Roma- se un
partito che ha a Roma nientemeno che un “Vice Ministro
dell'Economia e delle Finanze” ed altri due eletti (tra cui
addirittura un EX segretario nazionale del PD) non riesce a
interloquire direttamente con la ministra PD delle infrastrutture e dei
trasporti e deve pietire l’intervento presso la ministra da
un’assessora leghista regionale.
Pare una vicenda di corna tra amanti mariti mogli.
Un paio di bacchettate anche al sindaco dei bottegai di Bergamo ed alla
comandante la polizia stradale della provincia a proposito dell’allarme
che sottolineano in ordine al potenziale caos viario che si creerebbe
sulla rotonda ad ovest dell’ospedale col pericolo di ridurre
l’accessibilità al pronto soccorso del nosocomio.
Il sindaco dei bottegai di Bergamo vada a rileggersi le dichiarazioni
rilasciate da lui e dalla sua giunta in ordine ai tempi di esecuzione
dei lavori per l’abolizione dei tre passaggi a livello cittadini:
secondo quelle interviste DOVEVANO essere conclusi entro fine
2020. Finora non hanno mosso un mattone.
Un po’ a entrambi ma soprattutto alla comandante della polizia stradale
bergamasca raccomandiamo di osservare attentamente il filmato messo in
rete dal Comune di Curno in ordine al tema. Li si vede chiaramente che
il traffico si blocca tra la rotonda dell’Ospedale 1, la rotonda
Locatelli 2, la rotonda del Pollo Fritto 3, il passaggio a livello di
via fermi 4 per via del traffico che poi raggiunge via Fermi- Europa.
Bastarebbe che dalla rotonda dell’Ospedale ci fosse una bretella
che si collega con via Ruffili- Fermi per togliere da quel tratto
1-2-3-4 oltre i due terzi del traffico automobilistico.
Buon ultimo. I progetti si fanno in primis sulla base dei numeri.
Finora sono fatti sulla base delle chiacchiere dei politici. Non
hanno mai fatto un censimento del traffico in base alla direzione dello
stesso nei tratti 1-2-3-4: di cosa ragionano allora?
Il sottopasso di via Fermi. Per l’ass. Conti non ci sarebbero problemi
circa la mole dei sottoservizi: la fognatura comunale di buona parte
del NE del territorio comunale e la condotta di scarico del troppo
pieno della Roggia Curna nella Serio Grande. Conti fa finta (a) di non
vedere che quel sottopasso sostanzialmente rivoluziona gli accessi a
tutto il commerciale della zona: Esselunga, Centro Zebra e Pollo Fritto
e c’è da scommettere che con quelli chiunque si romperà le corna. Poi
(b) la soluzione della stazione di Curno nel Prato degli Asini è degna
della… augusta denominazione.
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