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LUIGI SNOZZI RIP
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CONSIGLIO COMUNALE DEL 39 OTTOBRE PUBBLICATO A CAPODANNO
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Deve essere apparso geniale il ragionamento della maggioranza –Gamba
Conti Serra Cavagna- assieme al segretario del partito –Pelizzoli-
maggiore azionista elettorale: siccome i due capogruppo della minoranza
sono un po' coglioni, vediamo se riusciamo a fargli firmare una lettera
unitaria così gli facciamo fare la figura dei pirla in contraddizione
con la Terzi assessore regionale leghista alle Infrastrutture
trasporti e mobilità sostenibile. La quale, leggermente più scafata
politicamente di loro ha elegantemente risposto: visto che chi
governa Curno è dello stesso colore del Governo, fatevi avanti a
chiedere che la ministra Micheli fermi i lavori di abolizione dei due
passaggi a livello. Siccome la polpetta avvelenata non è
riuscita, il quartetto Gamba Serra Conti Cavagna pensavano che
tutto fosse finito li e invece ecco che quella rompi di Carrara
scodella il fattaccio nientemeno che in una interrogazione. Il Cavagna
(l'assessore) che normalmente al mattino va al ex-bar del Pelizzoli e
prendere le dritte del che fare, ha pensato bene di non venire alla
seduta (che c'avesse il covid? Sperem de no). Resisteremo resisteremo
resisteremo ha cantato ripetendosi enne volte –forse per convincere
anche se stessa?- la Gamba alle pretese di RFI di abolire il due
passaggi a livello. Non contenti di questo il Conti ha scodellato
l'ideona che l'abolizione dei due passaggi a livello sia un problema
del tutto diverso e scollegato dalla creazione della viabilità e
pedonalità alternativa. Invece il Comune deve porre la creazione della
viabilità-pedonalità alternative come primo intervento prima di
abolire i passaggi a raso. Perché ci sono di mezzo 2-3-4 milioni di
euro per risolvere questo problema e… chi ce li mette?
LA STORIA DELLA BIBLIOTECA DI CURNO:DAL COLLETTIVO BIBLIOTECA DEGLI ANNI '70 ALLA NUOVA SEDE
Non c'è maggiore soddisfazione per quelli che hanno sempre lottato da
mezzo secolo in qua per avere una sede dignitosa per la biblioteca
comunale vedere che questa dovrà essere inaugurata proprio dalla
maggioranza politica che l'aveva e la odia maggiormente. L'attuale
giunta Gamba non è altro che la prosecuzione politica ieri della DC e
PCI oggi delle varie finte liste civiche in cui si nasconde il c.d.
centrosinistra.
La Regione Lombardia nasce a fine maggio 1970 ed ha come primo
presidente il dc Bassetti. Sarà la seconda giunta Bassetti ad approvare
legge regionale n. 41 del 04 settembre 1973, Norme in materia di
biblioteche di enti locali o di interesse locale a creare le
biblioteche sparse sul territorio.
Anche a Curno c'era un Collettivo Biblioteca formato da giovani di
differente estrazione politica sociale e scolastica che- sulla scorta
della buonissima esperienza allora in pieno svolgimento- del Cineforum
invernale presso il Cine 2000- faceva pressione sull'amministrazione
comunale per avere la biblioteca. La proposta del Collettivo
Biblioteca venne accolta dalla DC quando le scuole elementari
abbandonarono la prima sede in Largo Vittoria per trasferirsi nel nuovo
e più ampio edificio di via DeAmicis. La prima Biblioteca venne
alloggiata in due aule della vecchia scuola, col riscaldamento ancora
con le antiche stufe in cotto. Stanze ampie luminosissime e…
freddissime d'inverno.
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RICORDO DI LUIGI SNOZZI
Nei giorni scorsi è morto l' architetto ticineseLuigi Snozzi
all'istituto per anziani Casa Rea di Minusio. La causa della morte è il
Covid-19. Aveva 88 anni. Con Livio Vacchini, Aurelo Galfetti, Tita
Carloni e Mario Botta rappresentavano la nuova scuola ticinese di
architettura immediatamente successiva al movimento moderno di Rino
Tami e Alberto Canenzind. Luigi Snozzi venne a Curno su invito del
mitico dentista urbanista Daniele Consolandi, assessore
dell'ultima amministrazione dc-psi della prima repubblica nel paese
bello da vivere. Snozzi presentò le sue opere in una mostra e –se non
ricordo male- doveva essere l'autore del progetto o piano di intervento
per la ricostruzione dello spazio dell'ex cinema 2000 e della unita
palazzina dell'acli in piazza della chiesa. Da notare che lo schema
operativo (volumetrie) della trasformazione edilizia del posto era
stato elaborato originariamente col contributo dell'arch. Chiara
Mazzoleni, cittadina di Curno, oggi insegnante allo IUAV
veneziano.
L'arrivo di un professionista straniero non venne affatto gradito alla
classe politica locale ed apparve subito evidente il netto rifiuto
tanto è vero che il piano de quo venne concretizzato più
domesticamente-formalmente nella terra del riso lombardo o più
prosaicamente all'ombra del gonnellone di santa Maria Assunta.
L'architettura pulita essenziale nuda e cruda di Snozzi non apparteneva
all'idea barocca dei villettari nostrani, per i quali il modello ideale
erano gli gnomi di cemento colorato in giardino. Non era una
architettura adatti agli impostori cattolici che stavano per concludere
la loro esperienza politica di governo con la morte della prima
repubblica. La questione comunque era più banale. Ed è la stessa
tuttora: basta vedere come si scelgono i progettisti delle opere
pubbliche.
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CONSIGLIO DEL 30 OTTOBRE PUBBLICATO A CAPODANNO
1 - Varrebbe la pena che i curnesi dedicassero un’ora del loro tempo ad
ascoltare-vedere quella parte della seduta consigliare del 30 novembre
2020 in cui la consigliera di minoranza FdI Carrara presenta una sua
interpellanza sulla questione dei passaggi a livello che RFI. La
trovano qui:
https://www.wim.tv/embed/?vod=ec067b3b-55dc-4799-aaa4-57adbf820b7c e
non si arrabbino della pessima ripresa e quindi di come il nostro
comune spenda male i soldi per questo tipo di impianto di
videoregistrazione e quanta poca cura ci mettono i loro eletti a
imparare a gestirsi in video conferenza.
Non va nemmeno dimenticato il ritardo di oltre un mese della
pubblicazione della pessima registrazione (nel frattempo c’è stato un
altro consiglio comunale: non sono in grado nemmeno di rendere noto
quello vecchio prima di quello nuovo!) ma –pensiamo noi che
ragioniamo come Andreotti- la pubblicazione a cavallo di
capodanno serve a farlo passare meglio nelle cose da non far sapere al
cittadino.
Ci divertiremo anche nel leggere la sintesi intelligente che ne farà la segretaria comunale.
2 - Chiariamo subito al lettore gli aspetti della questione “passaggi a livello”.
UN primo aspetto è quello impostato da RFI che intende abolirli in
applicazione di una norma di sicurezza europea “anche” in vista del
futuro raddoppio della linea ferroviaria da Seriate a Curno (sic…).
IL secondo aspetto concerne il raddoppio della linea tra Bergamo e
Curno (sic…) che comporterà il raddoppio delle corse e quindi il
passaggio di almeno un convoglio ogni dieci minuti. Si comprende
come l’intreccio tra frequenza delle corse e tempi di chiusura dei
passaggi a livello rende impraticabile mantenere una gestione del
passaggio governato dalle sbarre.
IL terzo aspetto della questione è che in RFI la gestione dei due
problemi avviene (probabile) da parte di due DIVERSE divisioni che
pare non abbiano grande abitudine a ragionare tra di loro. Anche
perché operano su differenti capitoli di spesa.
C’è anche un quarto aspetto: secondo l’ass. Zenoni alla viabilità della
Città di Bergamo e RFI “entro il 2020 si sarebbero sistemati i
sottopassi ai passaggi a livello cittadini di via MLKing, Moroni e
Pizzo Recastello” MA a fine 2020 non hanno ancora mosso un
mattone e non hanno nemmeno pronti i tre progetti.
Per RFI l’abolizione dei due passaggi a livello di Curno –chissà perché tale fregola- deve avvenire al più presto.
3 - Nel frattempo ci sono state decine di conferenze chiacchiere
lettere tra Comune Regione RFI in merito fino all’ultima conferenza
nella quale –presenti oltre un paio di RFI (tra cui un ingegnere donna)
anche i sindaci dei dintorni (Mozzo Treviolo e Ponte oltre Curno)
e diversi assessori (Zenoni per Bergamo) nonché il Prefetto, la
comandate la Polizia Stradale di Bergamo e financo l’ass. regionale
alla mobilità Terzi. Nella riunione appare certo che RFI non intende
fermarsi sull’abolizione imminente dei due passaggi a livello… a meno
che il sindaco di Curno o qualcun altro emetta una ordinanza di
sospensione dei lavori quando quelli cominceranno. Davanti a questa
proposta-provocazione la sindaca di Curno ha fatto il gambero
invocando la piramide di governo: stato regione provincia comune.
Mai e poi mai la sindaca sarebbe disposta a firmare tale ordinanza.
4 - Se durante la riunione tutti hanno cantato in coro all’unisono che
l’abolizione dei due passaggi a livello di Curno metterebbe in
ginocchio l’intera mobilità nella zona ovest dell’Ospedale fino a
Ponte mentre la sindaca di Curno ha sollecitato l’ass. regionale
Terzi a farsi portavoce presso il Governo per organizzare un incontro e
rappresentare il problema alla ministra più sveglia del governo giallo
rosso. La Terzi risponde senza imbarazzo che siccome la maggioranza che
governa Curno è PIU’ prossima politicamente alla ministra, che “vadi
avanti da sola”.
In questo momento la sindaca ha dato il meglio (o il peggio) di se
perché per farle ripetere la frase della Terzi ha subito dei
potentissimi e dolorosissimi intorcioni di pancia.
5 - Ma la consigliera Carrara non aveva finito la presentazione della
sua interrogazione ed ecco che arriva il botto. Riferisce che un
autorevole dirigente locale del partito che ha partorito Vivere Curno
le avrebbe telefonato per proporle di firmare congiuntamente tra la
maggioranza di centrosinistra e la minoranza di centrodestra un
documento comune per chiedere udienza alla intelligentissima ministra.
Aggiunge soft che pure l’altro capogruppo di minoranza Locatelli
avrebbe ricevuto simile proposta. Locatelli conferma.
6 - Qui scoppia un casino della madonna perché appare evidente il
DOPPIO gioco della maggioranza per sputtanare la minoranza. Se la
maggioranza va da sola dalla ministra leva le castagne dal fuoco alla
Terzi e al duo Carrara-Locatelli a Curno mentre se riesce a far passare
fessi la coppia Carrara-Locatelli può sventolare in paese la
bandierina: ecco che il CDX+FdI a Curno è CONTRO il CDX in regione.
Per vie traverse viene fuori che il misterioso autore della
telefonata a Carrara e Locatelli (ma anche alla Serra e alla Sindaca:
dicono loro…) sarebbe stato l’attuale segretario del PD locale,
l’inossidabile ottantenne Giuseppe Pelizzoli.
7 - A questo punto anche i più ingenui capiscono com’è stata montata la
panna e tutto il ragionamento della sindaca e della maggioranza va a
pallino. La maggioranza era perfettamente a conoscenza
dell’operazione avviata da Pelizzoli e siccome quella non era
riuscita, hanno gestito la discussione in consiglio come un mero
fatto triangolare comune-regione- rfi mentre invece dietro c’era la
solita porcata politica.
8 - La conferma viene dai due interventi di Cavagna (assessore di
maggioranza che partecipa al consiglio vie web e quasi sicuramente ha
chiamato il Pelizzoli informandolo che la minoranza ne aveva
spiattellato la faccenda…) e Conti di Vivere Curno.
Il quale fa l’ennesimo bluff e scarta bruscamente avvertendo il
consiglio che il trucco lo stanno facendo quelli di RFI in quanto i due
problemi – chiusura dei passaggi a livello- e soluzioni alternative-
vanno esaminati in due contesti e tempistiche differenti. Il che è una
balla.
9 – Non è vero che l’abolizione delle sbarre e la soluzione
viabilistica alternativa siano due problemi distinti. Senza dubbio in
ordine all’origine dei finanziamenti ma non come decisione in se.
L’unica sensatezza era-è che il Comune pretenda che PRIMA si realizzi
la soluzione viabilistica alternativa e DOPO si chiudano i passaggi a
livello.
La maggioranza sa però che sta infilando la crapa in un cappio perché
probabilmente al momento delle prossime elezioni comunali (metà 2022)
il traffico locale sarà in pieno caos per via dei lavori sulla linea e…
Vivere Curno perderà le elezioni perché l’elettorato va per le spicce.
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LA STORIA DELLA BIBLIOTECA DI CURNO:DAL COLLETTIVO BIBLIOTECA DEGLI ANNI '70 ALLA NUOVA SEDE
Non c'è maggiore soddisfazione per quelli che hanno sempre lottato da
mezzo secolo in qua per avere una sede dignitosa per la biblioteca
comunale vedere che questa dovrà essere inaugurata proprio dalla
maggioranza politica che l'aveva e la odia maggiormente.
L'attuale giunta Gamba non è altro che la prosecuzione politica
ieri della DC e PCI oggi delle varie finte liste civiche in cui si
nasconde il c.d. centrosinistra.
La Regione Lombardia nasce a fine maggio 1970 ed ha come primo
presidente il dc Bassetti. Sarà la seconda giunta Bassetti ad approvare
legge regionale n. 41 del 04 settembre 1973, Norme in materia di
biblioteche di enti locali o di interesse locale a creare le
biblioteche sparse sul territorio.
Anche a Curno c'era un Collettivo Biblioteca formato da giovani di
differente estrazione politica sociale e scolastica che- sulla scorta
della buonissima esperienza allora in pieno svolgimento- del Cineforum
invernale presso il Cine 2000- faceva pressione sull'amministrazione
comunale per avere la biblioteca. La proposta del Collettivo
Biblioteca venne accolta dalla DC quando le scuole
elementari abbandonarono la prima sede in Largo Vittoria per
trasferirsi nel nuovo e più ampio edificio di via DeAmicis. La
prima Biblioteca venne alloggiata in due aule della vecchia scuola, col
riscaldamento ancora con le antiche stufe in cotto. Stanze ampie
luminosissime e… freddissime d'inverno. Ovviamente la DC affidò la
gestione della biblioteca a un suo iscritto di rara intelligenza ed
equilibrio. Così il Collettivo Biblioteca che era nato sulla scorta
delle lotte operaie e studentesche del '68 decise non solo una serie di
incontri conferenze con grandi intellettuali del tempo - per esempio da
Lidia Menapace a Laura Conti senza dimenticare Angelo Bendotti- ma
l'iniziativa più di valore furono i corsi per dare alla popolazione il
diploma di terza media. Non tutti in quel periodo avevano potuto
frequentare le medie e diplomarsi e sentivano il bisogno-utilità di
disporre di quel titolo. In tre anni riuscimmo a portare al diploma 130
persone coll'aiuto un po' di tutti.
Alcuni degli autori che scrivevano nelle collane “ i nuovi testi” della
Feltrinelli oppure nella “piccola biblioteca Einaudi” fino al “le idee”
degli Editori Riuniti vennero a fare conferenze in quello che stava per
diventare un paese brutto da vivere dal momento che sul finire degli
anni '60 scoppiò il problema dell'inquinamento delle acque della Roggia
Curno per demerito della Sigma di Mozzo che sostanzialmente ridusse a
zero l'agricoltura locale. Sul finire degli anni'80 scoppia a
livello mondiale e nazionale e provinciale e comunale la questione
dell'atrazina e siccome in paese c'erano dei pozzi di acqua potabile
del'acquedotto del comune e della città, il Collettivo fu in primo
piano a combattere questi problemi.
Negli stessi anni piomba sul paese brutto da vivere il primo centro
commerciale, qui insediato sulla scorta dell'accordo tra la DC
provinciale e cittadina di spostare fuori dal Comune di Bergamo i
“grandi magazzini” visto che la Fiata era già piombata in via Carducci.
Sul tappeto la questione della biblioteca pare chiudersi quando la Dc
ricostruisce il vecchio municipio nelle forme attuali e la biblioteca
può quindi spostarsi dall'aula della prima scuola elementare del paese
nella sede nuova dove c'è rimasta quarant'anni.
Nel frattempo però appare evidente come l'incapienza della sede fosse evidente e si pose il problema di una sede propria.
(continua)
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MORTE DI UN PADRE PADRONE
Pensavo che Franco Colleoni fosse più grande del sottoscritto e invece
scopro che è più giovane di me. Pare l'abbia ucciso suo figlio. Un
(altro) figlio che ammazza il padre padrone. Conobbi il Colleoni quando
entrambi frequentammo quella che era una (sorta di) comunità alloggiata
presso una cascina alla Piana di Mapello. Non eravamo ospiti stabili di
quella comunità ma siccome era composta in buona parte da gente
amica e più o meno coetanei ed ex compagni di scuola. La comunità era
stata creata da colui che mi aveva iniziato all'alpinismo.
Sostanzialmente non vi erano grandi idee comuni tranne il fatto che la
maggioranza di quelli che vi abitavano stabilmente avevano trovato un
alloggio a basso costo in cui vivere discretamente riducendo
all'essenziale le spese per la casa. Attorno ai vent'anni se vivi
da solo non disponi di grandi risorse ci si adatta.
Mi resi conto che la generosità non era pratica comune ma semmai
ciascuno cercava il massimo vantaggio dal basso costo del vivere
insieme. L'unico comunanza stava nel fatto che nessuno fumava marianna.
E tutti eravamo tendenzialmente- erano primi anni '70- chi più
chi meno vicino o lontano dal PCI visto che erano in gran parte di
Ponte san Pietro, dove stavano due fondatori del Manifesto: Milani e
Moioli. Del Colleoni mi pare coltivasse una amicizia con
una delle belle ragazze del gruppo ma… le donne stanno di qua e i
maschi stiano di la. Poi ovviamente spine e prese si congiungono.
Agli inizi della frequentazione della comunità il Colleoni era un
(giovanissimo) commesso in un negozio salvo che a un certo punto
comunicò la notizia di avere acquistato un furgone per fare i mercati
da formaggiaio. Aveva del manico nel suo mestiere e come tutti i
bottegai aveva sempre ragione perché lui “sentiva quel che diceva o
voleva il popolo”. Una decina d'anni e la comunità chiuse e ciascuno se
ne andò per conto proprio o in coppia. Più tardi leggendo i giornali
lessi della sua (del Colleoni) carriera politica e ne trassi conferma,
osservando anche il destino degli altri ex compari della comunità-
ciascuno non s'era contraddistinto per cura molto attenta e poco
generosa dei propri interessi personali di carriera ed economici.
Diventando grandi e cominciando a convivere e condividere una
relazione, mutano le prospettive di ciascuno ma il dna originale già si
vedeva. Leggo dai giornali che adesso il Colleoni aveva messo in piedi
una sorta di casa da padre padrone dove c'era l'ex compagna e ci
lavoravano anche i figli decisamente uomini fatti. Tutto sotto il
governo del pater familias. Nessun stupore rispetto alle prime
conoscenze.
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