I CAPRICCI IDEOLOGICI DELLA SERRA LI FA PAGARE AI CITTADINI
Sarà meglio che la consigliera Serra levi alla svelta il culo dal
consiglio comunale del Paese bello da Vivere perché di danni ne ha già
combinati troppi. Una disgraziata combinazione tra ideologia e
incapacità ha fatto si che da assessore prima e da sindaca poi si sia
esercitata con la solita caparbietà femminile facendo strage delle
finanze comunale e nelle tasche dei Curnesi. La Serra aveva alle spalle
assieme alla sua collega Morelli (al tempo sindaca) ed all'ass.
Conti la magnifica idea della nuova Rodari, la scuola elementare con la
vasca da idromassaggio incorporato (forse per questa soggetta ad
alluvioni?). Una scuola costata l'ira di dio e con una storia del
cantiere altrettanto difficoltosa che si distende per la lunghezza di
1,5 volte un campo di calcio: tanto per non occupare suolo. La giunta
Morelli (di CSX) aveva alle spalle degli azionisti elettorali che
s'erano distinti per una guerra violentissima contro la costruzione
della biblioteca in quanto avrebbe sottratto spazio verde alle
scuole medie (di cui la Morelli era stata vicepreside). La Lega aveva
acquistato un campo tra la scuola media e via Carlinga per creare uno
spazio verde per la biblioteca e la medie e la giunta Morelli che
s'inventa? Di occuparlo interamente per fare la nuova Rodari.
Alla faccia delle precedenti polemiche.
Durante la costruzione – nell'ultima fase - il cantiere della scuola
viene allagato durante uno stravento estivo e le riparazioni costeranno
al Comune la bellezza di 160mila euro. Nella baillamme di perizie
appare chiaramente che (1) il progetto prevedeva degli spazi più bassi
del terreno ed era ovviamente a rischio di allagamenti (2) l'impresa
che gestiva il cantiere era responsabile dei danni che vi succedevano
(3) il sistema di raccolta e smaltimento delle acque piovane del
piazzale non bastava a raccogliere e smaltire le piogge.
L'allagamento provoca anche una alluvione di perizie cartacee ed alla
fine la sindaca Serra, anziché avviare una causa contro l'impresa che
aveva in mano il cantiere, addossa al Comune i 160mila euro di spesa
pur di finire alla svelta l'opera. Noi abbiamo sempre sostenuto che le
perizie sulle piogge erano del tutto inattendibili così come l'impresa
doveva rifondere le spese dei danni. La Serra pur di aprire la
scuola durante il suo mandato supera tutto per la sola ragione
ideologica: sventolare la bandierina dell'inaugurazione. In teoria la
Regione avrebbe dovuto versare qualche soldo per i danni da quello
stravento, ma non si è mai saputo nulla. Cosa fatta capo ha e solo per
capriccio politico ideologico della Serra.
Sempre sotto la sindacatura Serra viene approvato il PGT e qui due
mostri urbanistici che sono i piani di sviluppo del commerciale
sulla Briantea e sull'asse Fermi-Europa. Il piano della Briantea
sortirà come unico risultato la costruzione del commerciale nel
c.d “parcheggio Zebra” che ormai è uno delle ragioni di maxi
intasamento delle strade adiacenti. Con disinvoltura la Serra non fa
una piega quando di fronte alla scoperta che quel parcheggio,
insistentemente voluto dalle minoranze di CSX nei confronti della Lega
ai tempi della creazione dello StopLine, non risulta vincolato con atto
notarile come spazio privato di uso pubblico. C'è chi dice che
sostanzialmente le minoranze di CSX del tempo “dimenticarono” di
verificare l'attuazione dell'atto per un sotterraneo accordo con la
maggioranza: io vi do il parcheggio e voi fate finta di niente che non
ci sono i debiti vincoli.
La sindacatura Serra poi va ricordata per quella micro variazione della
convezione tra Comune e Polisportiva per la gestione del CVI1. Al tempo
l'assessore delegato al tema era l'attuale sindaca Gamba e il
presidente della società sportiva un importante pd. La dirigente del
servizio nella stesura della convenzione tarocca
(involontariamente ) la decisione del consiglio
comunale e la durata della concessione si allunga… generosamente di un
paio di anni. La notizia (dell'allungamento “casuale”) circolava nei
bar ma all'assessora Gamba non era mai arrivata all'orecchio e lo
scoprirà una volta diventata sindaca.
L'ultima trovata decisionista di forte carattere ideologico la
Serra la combina praticamente imponendo al Comune di diventare
azionista della SSA per introdurre la raccolta della rumenta col
bidoncino microcippato. Risultato fina dal primo anno i costi
della raccolta e smaltimento della rumenta aumentati del 24%.
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BELLA GENTE
1 - Quando la polemica tra la sindaca Gamba e il GS Marigolda aveva
raggiunto il calor bianco col netto rifiuto del GS a proseguire la
gestione del CVI2, la giunta scodella la “commissione sport” e nel
regolamento ci mette una precisissima “norma ad personam”: della
commissione non possono far parte i cittadini NON residenti a Curno. Ce
ne accorgiamo immediatamente perché ci sembra mirata proprio contro di
noi. Sai con che entusiasmo partecipare ad una commissione di persone
che tirano calci al pallone o spalettano palle di tennis. Dal momento
che non pensiamo credibile che un comune decida di impedire p.e. ad un
allenatore di una squadra locale di partecipare alla commissione se non
residente in paese. Sfottiamo la giunta segnalandone il “sovranismo
sportivo” da operetta.
2 - La commissione sembra la stazione dei treni: è tutto un
andare e venire di componenti e non si comprende il perché, salvo
che alla fine viene nominato come componente uno che non è cittadino di
Curno ma pare sia allenatore di una squadra sportiva dell'oratorio. Si
comprende allora il perché.
La ragione della esclusione dalla commissione di orecchie straniere
deriva dal fatto che la giunta Gamba ha compiuto una svolta di
180 gradi dopo lo scontro col GS Marigolda e l'intera comunità del
quartiere.
3 - La sindaca Gamba che si era già mostrata assai disattenta quando la
sua funzionaria taroccava la convenzione tra comune e polisportiva per
il CVI1, andò allo scontro col GS Marigolda immaginando che
esistesse in Italia un fesso pronto a spendere 850mila euro per
rifare da cima a fondo il CVI2 in cambio della gestione anche con
tariffe agevolate per i residenti. Qualcuno fischia alle orecchie della
Gamba che se il comune ci mette un po' di soldi pubblici per rifare
almeno in parte il CVI2, forse un fesso lo becca. La giunta si adegua
ma neanche stavolta il fesso abbocca. Complice anche l'avvento del
covid.
A questo punto ecco la svolta a 180 gradi della giunta Gamba: dar fondo
alle risorse proprie e regionali (anche la minoranza partecipa al
gioco sperando in qualche dividendo elettorale) per gettare nei
due CVI la bellezza di 2.368.741,43 di euro tanto la sfiga del covid19
ha fatto nel frattempo affluire nella casse comunali la bellezza
di 1.049.112,92 euro (cui si aggiungono altri 39mila di poche
settimane or sono).
Il problema è risolto perché il Comune coi soldi pubblici ristruttura
da cima a fondo i due CVI e così le due società sportive possono
benissimo riprenderseli in mano in quanto per mille-duemila euro al
mese di affitto, ci possono benissimo stare.
In commissione sport NON ci potevano quindi stare orecchie attente e
indiscrete dal momento che erano la camera di compensazione in
cui la conversione della giunta si coniugava con lo scambio elettorale.
Tutto esattamente come prima: insomma. Alla faccia della legislazione UE (vecchia però di una decina d'anni e mai applicata…).
4 - Intanto però il CVI2 va gestito ed ecco che la giunta
scodella la sua solita trovata: affidarlo a una coop e riscuotere
direttamente le prenotazioni degli impianti. Così il CVI2
comincia la sua inesorabile dipartita mentre finora non sono stati resi
noti i conti della gestione affidata alla coop.
5 - La storiaccia però non è ancora finita. Già il CVI2 era stato
realizzato col braccino corto dell'ebreo genovese e quando è comparso
il progetto di ristrutturazione è apparso malmesso come favela.
Comunque la giunta decide di rifarlo com'era nato: esattamente 50 anni
prima. Tanto per fare concorrenza al centro Gamba?. Forse.
Viene indetta la gara e i lavori di ricostruzione del CVI2 vengono
vinti da una azienda di Sarno (SA) un raggruppamento con una di Catania
(CT).
Il Comune di Curno adesso si trova ad avere come operatori un'azienda
di Sarno, una di Roma ed una di Catania. Speriamo non finisca come per
la Biblioteca o la nuova Rodari.
6 - La storia però non è ancora finita perchè nella redazione del
progetto di ricostruzione del CVI2 –chissà perché?- hanno dimenticato
di esaminare le condizioni della copertura della pista di pattinaggio e
praticamente nelle stesse ore in cui si conclude la gara per i lavori
si scopre che la copertura é ammalorata e pertanto il comune al fine di
prevenire il degrado delle sottostanti parti strutturali decide una
spesa di € 38.916,78 Iva compresa e l'affida ad una ditta di Ranica
(BG).
7 – Torniamo agli inizi quando abbiamo parlato di sovranismo sportivo.
Nei giorni delle bella nevicata dei giorni scorsi un cittadino annuncia
sulla pagina FB che via Trieste è perfettamente pulita. Si
capisce lontano un pezzo che è una battuta e gli rispondiamo che visto
chi ci abita in quella via, per forza che l'hanno ripulita delle neve
come un biliardo. Interviene l'ass. Rota (che è l'addetta allo sport…)
e chiede conto di chi ci riferiamo. Le rispondiamo che vi abita l'ex
sindaca Serra nonché adesso capogruppo di maggioranza. Rota risponde
precisando che la Serra non abita più li.
L'ass. Rota non sa che via Trieste è da mezzo secolo la via più
importante di Curno in quanto vi hanno abitato o vi abitano ancora il
sen. Bonalumi DC, un fondatore della Lega Nord assieme a Bossi:
Pedretti senior; suo figli pluriassessore a Curno e consigliere
regionale, infine la Serra pluriassessore a Curno, assessore
provinciale e sindaca di Curno.
8 - Insomma un sancta sanctorum della politica. Che poi la Serra abbia
abbandonato il santuario per andare in città, non cambia granche.
Tranne il fatto che la giunta Gamba ha fatto un regolamento della
commissione sport che escludeva i cittadini NON residenti a Curno
mentre la capogruppo della maggioranza nonchè consigliere delegata alla
rumenta abita a… Bergamo.
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PIANIO NEVE: APPALTI FATTI MALE E OPERATORI INCAPACI: TANMTO NON NEVICA!
La bella nevicata dei giorni scorsi ha preso in castagna tutti gli
amministratori comunali e provinciali. Tutti belli golotti golotti a
dormire tra quattro guanciali certi dei loro “piani neve” e gli
appalti ben stilati e al dunque è stato un macello. Chissà se
impareranno la lezione: ne dubitiamo.
Prima di tutto facciamo finta tutti quanti, politici per primi, di
vivere in una bolla gialla arancione o rossa mentre invece il mondo
gira eccome se gira. Gira soprattutto coi tir condotti in
maggioranza da autisti stranieri impiccati a paghe da fame e turni
pazzeschi per i quali non esistono nemmeno previsioni del tempo nella
loro lingua. Nove mezzi su dieci di quelli che si sono bloccati sulle
strade erano senza catene. Gira con l'asse interurbano pieno zeppo di
veicoli su due colonne che avanzano a stento per sei ore al giorno nei
tre momenti di punta.
Secondariamente l'allerta meteo da qualche tempo sta inanellando degli
svarioni che ne hanno minato la credibilità salvo che… quando nevica
davvero restiamo tutti appiedati.
Il terzo aspetto lo si evince nel leggere le condizioni negli
appalti per lo sgombero della neve. Gli appalti vengono affidati a
imprese che dovrebbero mettere in strada cento mezzi ma al momento non
arrivano nemmeno alla metà. Un decimo.
In città dovevano esserci 120 mezzi mentre in realtà ce n'erano solo
50… perché gli altri stavano in giro per la raccolta normale della
monnezza. Non si comprende se quel 120:50 era una battuta o un falso.
La ditta che avrebbe dovuto rimuovere la neve lungo l'asse interurbano,
tra Bonate e Mapello, e la Villa d'Amè-Dalmine che nel 2018 si era
assicurata tre lotti d'intervento del Piano neve provinciale per un
valore di 530 mila euro sui due anni si era impegnata a mettere in
campo, in caso di nevicata, fino a 23 mezzi. Lunedì, quando la
Bergamasca si è svegliata imbiancata, è stato verificato che al lavoro
c'erano solo 2 spazzaneve, tanto che si è sfiorato il disastro.
Qualcosa del genere è successo anche a Curno nonostante la sindaca
abbia rimbrottato chi si lamentava: ieri mattina dalle Crocette a Largo
Vittoria le strade erano messe malissimo per chi doveva traversare a
piedi da un lato all'altro.
Poi vai a vedere chi sono le aziende che hanno vinto gli appalti e ti
domandi: dove sono i mezzi che la ditta promette di mettere in campo?.
Dove li alloggia? Semplice: la ditta subappalta i lavori ad altre
aziende e queste ormai hanno imparato che il trucco per cui una grande
azienda (normalmente ammanigliata politicamente) si prende un mega
appalto rubandolo alla miriade di aziende che potrebbero eseguirlo e
poi le chiama e offre loro il lavoro. Queste aziende hanno imparato a
leggere gli albi pretori dei comuni e quando scoprono che l'azienda
vincitrice prende cento e loro dovrebbero accontentarsi di 50 o 40 o
anche solo 30, preferiscono tenere i mezzi fermi anziché lavorare in
perdita.
Così la neve resta sulle strade.
Oramai i Comuni si credono furbi e intelligenti facendo dei mega
appalti per la cura e la manutenzione del patrimonio comunale ma anche
le aziendine hanno appreso la lezione e lasciano a piedi gli
sfruttatori vincitori degli appalti. Per esempio a Curno ci sono 3-4
aziende che dispongono almeno di cinque mezzi per lo spazzamento
della neve: bastava che il Comune li chiamasse e si organizzasse
assieme alla protezione civile ed ai percettori di RdC e invece tutto è
lasciato in mano alla ditta e… vedi come hanno eseguito i lavori. Senza
contare poi che… tutti i medici sono uomini ma non tutti gli uomini
sono dottori: ma questa lapalissiana verità non la riconoscono ne i
politici ne i dirigenti degli uffici tecnici. A partire dal sindaco
fino all'ultimo cittadino
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143.000 EURO DI TARI IN PIU NEL 2019 PER DE MERITO DELL'IDEOLOGIA DELLA SERRA
Certe determinazioni meglio pubblicarle a capodanno così sfuggono
meglio all'attenzione di chi sarebbe utile non le vedessero. La
determinazione n. 632 del 22-12-2020 a cura della responsabile settore
territorio patrimonio ll.pp. ecologia arch. Roberta Maggioni ha
per oggetto una sostanziosissima integrazione della spesa per il
servizio di igiene urbana e connessi affidato secondo la modalità in
house alla società' servizi comunali di Sarnico. Società di cui il
Comune possiede delle azioni. E così “richiamata la richiesta di
variazione di bilancio del 25.09.2020 con la quale il settore
Pianificazione e Sviluppo del Territorio ha richiesto una integrazione
di euro 73.500,00 sul capitolo n. 2850 per oggetto canone di appalto
servizio di smaltimento rifiuti solidi urbani al quale risulta
necessario inoltre impegnare l'importo di euro 70.000,00 sul capitolo
2880 per oggetto spese di gestione dell'impian to di smaltimento
rifiuti in riferimento all'affidamento in house per le motiva zioni
espresse in sede di variazione di bilancio.
Morale della favola. A fine settembre la consigliera delegata alla
rumenta ci aveva fatto ingoiare un aumento della spesa di 73.500 euro
perché nel2019 era crollato il mercato delle materie seconde e quindi
non c'era il corrispondente abbattimento dei costi e adesso piomba
addosso ai cittadini anche quest'altra botta di 70mila euro per le
“spese di gestione dell'impianto di smaltimento rifiuti”. Ovvio: se non
vendi le materie seconde devi smaltirle.
Il passaggio da un appalto affidato a una ditta esterna ad una
azienda in house per il solo motivo IDEOLO GICO della maggioranza ci ha
comportato subito al primo anno un aumento di 143.500 euro su un totale
di 600mila euro. Un aumento di quasi il 24%.
Non è una novità visto p.e. quanto pubblicato dal settimanale ARABE
RARA del 19 dicembre di un fatto pressoché analogo successo ad Albino e
quindi dappertutto nei comuni che sono soci della stessa società: “La
gestione dei servizi di igiene ambientale della Città di Albino: I
costi di gestione dei servizi di spazzamento, raccolta e smaltimento a
due anni dall'affidamento in house alla Servizi Comunali Spa'. Dalla
mia analisi dei dati ufficiali dei Rendiconti Comunali emerge che tra i
costi dei servizi di igiene ambientale (Raccolta e Smaltimento Rifiuti
e Spazzamento) tra l'anno 2017 e l'anno 2019 hanno subito un incremento
annuo pari a 215.292 euro, pari al 22,7%. Dal confronto delle spese
degli anni 2018-2019-2020 con l'anno 2017 risulta che nel suddetto
triennio il Comune di Albino ha speso in più rispetto al 2017
cumulativamente la significativa somma di circa 563.628 euro, pari a
circa 31,63 euro per abitante”. Questo il testo di una mail inviata da
Gian Carlo Milesi, che, come lui stesso ha sottolineato, ha fatto una
accurata analisi della situazione dello smaltimento rifiuti di Albino,
affidato negli anni scorsi (non senza polemiche) alla Servizi Comunali.
In buona sostanza la scelta di passare dalla raccolta e smaltimento
affidato interamente a una ditta esterna al diventare noi stessi
raccoglitori e smaltitori ci siamo tirati la zappa sui piedi . E che
colpa di zappa!: +24%!.
La ragione non dipende precisamente dal crollo del mercato delle
materie seconde come giustificato dalla Serra ma dal fatto che la
S.S.A. spa di Sarnico DEVE dipendere da soggetti terzi per collocare la
rumenta e le materie seconde raccolte ed è in corso a livello nazionale
una operazione di “strangolamento” di queste mini società para-publiche
ad opera dei grandi gestori nazionali i quali essendo i soli che
dispongono di impianti e tecnologie per la smaltimento, possono imporre
i prezzi che vogliono con la ferma intenzione di costringere i comuni
soci a vendere le loro quote.
La scelta PURAMENTE IDEOLOGICA della Serra di introdurre il sistema
cippato per la raccolta e di fare diventare il comune socio azionario
delle SSA, che già in partenza si basava su una differenza minima di
costi (5mila euro) si sta rivelando un grave danno ai cittadini perché
se per questa volta l'aumento viene più o meno nascosto e pagato con
gli avanzi di gestione presto o tardi questo aumento dei costi passerà
nella bolletta TARI per imprese e famiglie.
Poi sarebbe interessante sapere se la Serra, quando portò in consiglio
la variazione di bilancio per i primi 73.500euro di aumento “non
sapesse” che immediatamente ci sarebbe stato da onorare il costo di
smaltimento di quei materiali. Ignoranza, ingenuità o tattica furbina?.
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