A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1308  DEL 27 DICEMBRE 2020
























































Di cosa parliamo in questa pagina.





















LA BERGAMASCA E LA FINANZIARIA 2021 : ACCORDO PD-LEGA E PIOVE SUI SOLITI NOTI, MAGGIORANZA E MINORANZA DI CURNO NON HANNO NEMMENO PENSATO NE ALLA SCUOLA MATERNA NE ABORTO BOTANICO PERCHÉ RIENTRINO NELLA FINANZIARIA E NEL PNRR. PROBABILE NON SAPPIANO NEMMENO COSA SIA L'UNA E L'ALTRO.
Non siamo così ingenui da credere che il Paese Bello da Vivere abbia la forza di farsi sentire ed accogliere tra i fortunati approfittatori del passaggio parlamentare della Legge di Bilancio che comporta un assalto alla diligenza. Però se non ci si muove evidente che il resto del mondo arrivi prima di noi.
(...)

PERCHÉ LA PRIVACY VALE SOLO PER I SOLDI REGALATI DAL COMUNE E NON PER QUELLI REGALATI DALLA REGIONE?
Con due determinazioni  del 15-16 dicembre sono  arrivati  ai negozianti curnesi e del Distretto dei Colli e del Brembo i soldi a fondo perduto stanziati dalla Regione (100mila euro) e dal Comune (50mila euro) per compensarli delle chiusure subite per via dei DPCM e delle misure messe in atto per superare la contingenza pandemica.

L'assegnazione dei soldi regionali (rivolti alle partite IVA dei 7 comuni del distretto) è avvenuta  a seguito di istruttoria realizzata dalla dirigente curnese del settore che ha visto un 70ina di  imprese partecipare ma solo poco più di 50 vedersi accolta e compensata in tutto o parte la domanda. I 100mila euro sono stati tutti assegnati e la determinazione reca allegato l'elenco in chiaro delle aziende che sono state premiate.

L'assegnazione dei soldi comunali (ulteriori 50mila destinati ai soli negozi-attività del comune) è stata affidata dalla giunta alla Cooperativa Sociale Mondo Verde la quale si presenta con questa specializzazione: “La cooperativa opera in modo specializzato nell'ambito didattico e dell'educazione ambientale, nella scuola dell'obbligo mediante un'equipe di esperti e mette a disposizione le proprie strutture e la propria competenza nell'ambito del Piano comunale per il diritto allo studio, del PON, dell'educazione alla salute e di altri progetti, attraverso interventi specialistici in tutte le aree disciplinari.” Che fa dubitare seriamente abbia qualche capacità in merito all'incarico ricevuto dal Comune di Curno.
(...)
Quello che si ricava leggendo le due determinazioni è che quando i soldi arrivano GRATIS dalla Regione vengono resi noti i nomi delle imprese che li hanno ricevuti in regalo mentre i soldi stanziati dal Comune, benché ne siano stati rifiutati il 60%, non viene reso noto il nominativo di chi ha ricevuto il panettone.
Insomma il diritto alla privatezza vale solo per il Comune e non per la Regione.
Domanda: perché?. Senza risposta. Domanda: perché l'assegnazione dei fondi regionali è stata realizzata da una dirigente  comunale mentre l'assegnazione dei fondi comunali è stata affidata (a pagamento) a una coop che non pare abbia alcuna specializzazione in merito?. Senza risposta. O meglio: le risposte ci sarebbero.


PDF: 2,4Mb















































le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!
























C'E' QUALCOSA CHE RIGUARDA ANCHE CURNO







IL DEZZO
DALLA VIA MALA
IERI L'ALTRO






























































































































































































LA BERGAMASCA E LA FINANZIARIA 2021 : ACCORDO PD-LEGA E PIOVE SUI SOLITI NOTI, MAGGIORANZA E MINORANZA DI CURNO NON HANNO NEMMENO PENSATO NE ALLA SCUOLA MATERNA NE ABORTO BOTANICO PERCHÉ RIENTRINO NELLA FINANZIARIA E NEL PNRR. PROBABILE NON SAPPIANO NEMMENO COSA SIA L'UNA E L'ALTRO.
Non siamo così ingenui da credere che il Paese Bello da Vivere abbia la forza di farsi sentire ed accogliere tra i fortunati approfittatori del passaggio parlamentare della Legge di Bilancio che comporta un assalto alla diligenza. Però se non ci si muove evidente che il resto del mondo arrivi prima di noi. Quest'anno peraltro poco vigilata nell'incertezza elettorale che ci insegue come un'ombra. Ogni anno il governo in carica lascia un margine – in genere si tratta di circa 300 milioni – ai parlamentari per prebende e mancette varie al loro elettorato di riferimento. Quest'anno la dote era di 800 milioni, cui si sono aggiunti i 3,8 miliardi del fondo per il sostegno alle categorie maggiormente colpite dal Covid. Invece gli emendamenti confluiti nel testo definitivo approdato ieri alla Camera valgono almeno 4 miliardi e mezzo per il solo 2021. Un terzo degli emendamenti (41 su 127) sono stati presentati dall'opposizione o con il concorso dell'opposizione, e valgono poco meno di due miliardi. Ma i maggiori emendamenti (quasi 4 miliardi su 4,5) sono stati approvati all'unanimità. In termine pro-capite, i parlamentari del Pd sono stati i più prolifici nel presentare emendamenti, per 18 milioni a testa, seguiti da Lega e Fratelli d'Italia con quasi 10 milioni a testa. E così se sono comprensibili gli emendamenti che guardano davvero alle categorie più colpite, come il nuovo ammortizzatore sociale per le partite Iva, che copre una vistosa falla del nostro sistema di protezione sociale, oppure il miliardo per l'esonero di autonomi e professionisti dai contributi previdenziali, i 500 milioni per l'esenzione Imu di turismo e spettacolo, o ancora i 300 milioni per il congedo di paternità, emendamenti tutti approvati all'unanimità. Altri possono essere utili, se spesi bene (un grosso SE), e comunque sarebbe stato obiettivamente impossibile opporsi ad essi: per esempio, i 40 milioni per gli operatori sanitari, o i 50 per i soggetti autistici. Altri emendamenti sono dei classici, inutili e fumosi, come i 145 milioni per la promozione dei marchi all'estero. Altri appaiono semplicemente folkloristici, anche se tutto sommato innocui da un punto di vista macroeconomico, come i 15 milioni dei due "bonus rubinetti" per sussidiare sistemi di filtraggio dell'acqua domestica o per riduzione del consumo; o come i 10 milioni per lo stoccaggio di vini di qualità, i 300mila euro per le scuole innovative nei piccoli comuni delle regioni meridionali, e i 100 mila euro per il master di secondo livello in Medicina clinica termale. Niente di irreparabile dal punto di vista del bilancio dello Stato, soprattutto se paragonati alle decine di miliardi spesi per l'emergenza.

In tutta questa girandola di milioni a debito (tanto gli interessi costano quasi zero: dicunt…) leggiamo che negli emendamenti alla legge di Bilancio, 120 milioni di euro sarebbero destinati per il territorio bergamasco. Il calcolo viene dal viceministro Antonio Misiani e dai deputati del Pd, Elena Carnevali e Maurizio Martina. Sono confermati i fondi per l'aeroporto Caravaggio, sulla carta 46 milioni di euro, in pratica qualche milione in meno, quando verrà completato il riparto tra tutti gli scali italiani. Infatti intendono costruire un mega hotel nei paraggi. Va precisato che la proposta venne fatta per primo da Salvini senza dimenticare che a capo della società c'è un ex parlamentare democristiano piddino.Tra le altre voci che vanno a comporre il totale dei fondi per la Bergamasca, si contano 8 milioni per gli incentivi al settore automotive (l'80% delle auto comprate dai bergamaschi viene prodotta altrove e la metà extra UE) e 18 milioni a sostegno dei lavoratori autonomi.  Cui non si chiede mai conto dell'evasione fiscale  ma si piange sul lockdown di oggi.

Tornando all'inizio ci ripetiamo di non essere così ingenui da credere che il Paese Bello da Vivere abbia la forza di farsi sentire e farsi accogliere tra i fortunati profittatori del passaggio parlamentare della Legge di Bilancio che comporta un assalto alla diligenza. Qualcosa potrebbe farlo la capogruppo  di maggioranza Serra ma questa non ha molta attenzione per il Paese Bello da Vivere ma li ha tutti per Città Alta dove esercita professionalmente l'attività di guida turistica. Inimmaginabile una sindaca Gamba che vada a sgomitare i parlamentari piddini leghisti e penta stellati  indigeni per portarsi a casa una sostanziosa polpetta per la scuola materna & per avviare la progettazione dell'orto botanico. Inimmaginabile nemmeno che  sia quelli di Vivere Curno che le due minoranze consigliari di Forza Italia e dei Meloniani si muovano. Al massimo i due chiedono l' helicopter money per i pochi bottegai nostrani (che peraltro sfanculano anche gli aiuti a pioggia offerti da stato regione comune pur di non rivelare troppi i propri conti al fisco).
E così come maggioranza ed opposizione ignorano bellamente di farsi sentire e partecipare all'assalto alla diligenza della Finanziaria 2021, hanno ovviamente anche dimenticato il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nel quale “perlomeno” potevamo inserire l'intera operazione “orto botanico”.

Spieghiamo cosa si intende per l'orto botanico a Curno. Questa idea nasce dalla presenza da cento anni della prima stazione nazionale di maiscoltura (fondata appunto nel 1920 a Curno) che non era proprio l'orticello della nonna come la c.d. “valle della biodiversità” su terreni in comodato d'uso presso Astino e nemmeno quell'altro orticello (2400mq…) della bisnonna che  risponde al nome di orto botanico in città alta. Sostanzialmente nella c.d. Valle della Buiodiversità è stata realizzata in forma micro quella che era una delle idee originali dell'orto botanico di Curno: raccogliere tutte le varietà presenti nel nostro territorio.

A Curno esiste una vasta area pubblica che adesso ospita per metà il vivaio forestale (e una metà è senza coltivazione) e di fianco una vasta area privata su cui ovviamente ci sono ennemila mire lottizzatrici private. I due compendi, comprensivi dei fabbricati relativi, sono stati  individuati genericamente come “orto botanico” nel senso che in genere queste strutture sono progettate con concorsi internazionali e vengono realizzati con finanziamenti pubblici in gran parte di origine UE. Quegli spazi dovrebbero diventare non solo una qualche forma di orto botanico ma –vista la posizione a ridosso del paese e del centro commerciale, funzionare da contraltare a quest'ultimo.
Ne verrebbe fuori, se lo spazio funzionasse come accade per tutte le iniziative simili  realizzate finora in UE, come una forte struttura culturale turistica che in qualche modo equilibria l'impatto del commerciale nel nostro paese.
L'idea quindi è che il Paese Bello da Vivere non sia conosciuto solo come il secondo ombelico commerciale provinciale regionale ma come il MAGGIORE orto botanico nazionale per estensione, formidabilmente poggiato sull'infrastruttura viaria del commerciale esistente.
Dopo di che è inutile spiegarlo ancora dal momento che di sicuro in ambito internazionale ci sono soggetti capaci di idee e proposte migliori di quelle finora maturate.

PERCHÉ LA PRIVACY VALE SOLO PER I SOLDI REGALATI DAL COMUNE E NON PER QUELLI REGALATI DALLA REGIONE?
Con due determinazioni  del 15-16 dicembre sono  arrivati  ai negozianti curnesi e del Distretto dei Colli e del Brembo i soldi a fondo perduto stanziati dalla Regione (100mila euro) e dal Comune (50mila euro) per compensarli delle chiusure subite per via dei DPCM e delle misure messe in atto per superare la contingenza pandemica.

L'assegnazione dei soldi regionali (rivolti alle partite IVA dei 7 comuni del distretto) è avvenuta  a seguito di istruttoria realizzata dalla dirigente curnese del settore che ha visto un 70ina di  imprese partecipare ma solo poco più di 50 vedersi accolta e compensata in tutto o parte la domanda. I 100mila euro sono stati tutti assegnati e la determinazione reca allegato l'elenco in chiaro delle aziende che sono state premiate.

L'assegnazione dei soldi comunali (ulteriori 50mila destinati ai soli negozi-attività del comune) è stata affidata dalla giunta alla Cooperativa Sociale Mondo Verde la quale si presenta con questa specializzazione: “La cooperativa opera in modo specializzato nell'ambito didattico e dell'educazione ambientale, nella scuola dell'obbligo mediante un'equipe di esperti e mette a disposizione le proprie strutture e la propria competenza nell'ambito del Piano comunale per il diritto allo studio, del PON, dell'educazione alla salute e di altri progetti, attraverso interventi specialistici in tutte le aree disciplinari.” Che fa dubitare seriamente abbia qualche capacità in merito all'incarico ricevuto dal Comune di Curno.
Nei termini indicati dall'avviso comunale sono pervenute n. 23 domande per la concessione dei contributi a fondo perduto da parte dell'imprese insediate sul territorio comunale(...) e sulla base dei conteggi effettuati l'ammontare complessivo dei contributi da erogare risulta essere pari a Euro 19.235,00, assegnati come indicato nel prospetto pervenuto in data 15/12/2020 prot. 17582, di cui si omette la pubblicazione per ragioni di privacy.
Quanti soldi siano arrivati in tasca alle partite IVA a seguito delle chiusure delle attività per via del covid19 disposte dai vari DPCM probabilmente gli Italiani non lo sapranno mai e semmai sapranno qualcosa sarà per qualcheduno beccato a riscuotere l'helicopter money abusivamente. Va bene: siamo italiani.
Le due determinazioni pubblicate qui sopra dicono che è arrivato un bel panettone alle varie partite IVA talmente ricco che hanno perfino deciso di rinunciare a 31mila dei 150mila euro messi in regalo da Regione e Comune. Naturalmente a fronte della domanda: ma se vi lamentate delle chiusure imposte, perché non avete fatto domanda, la risposta è la solita: troppa burocrazia. Che è una bugia dal momento  che o hanno  superato la situazione senza cambiare una vite a bottega oppure hanno una amministrazione piuttosto malmessa ragion per cui mettere assieme pochi documenti e presentare una domanda (neanche in carta bollata!) era impossibile.
Quello che si ricava leggendo le due determinazioni è che quando i soldi arrivano GRATIS dalla Regione vengono resi noti i nomi delle imprese che li hanno ricevuti in regalo mentre i soldi stanziati dal Comune, benché ne siano stati rifiutati il 60%, non viene reso noto il nominativo di chi ha ricevuto il panettone.
Insomma il diritto alla privatezza vale solo per il Comune e non per la Regione.
Domanda: perché?. Senza risposta. Domanda: perché l'assegnazione dei fondi regionali è stata realizzata da una dirigente  comunale mentre l'assegnazione dei fondi comunali è stata affidata (a pagamento) a una coop che non pare abbia alcuna specializzazione in merito?. Senza risposta. O meglio: le risposte ci sarebbero.