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Fine
settimana del 20 dicembre con due evidenze sulla questione dei passaggi
a livello da abolire. La prima è la pubblicazione del filmato dal drone
commissionato dalla sindaca ad un suo vicino di casa che vorrebbe
documentare i problemi di traffico se venisse abolito il passaggio a
livello di via Fermi e il secondo è la doppia intervista al capogruppo
della minoranza consigliare Locatelli e la risposta del suo Gamba-Conti
rispettivamente sindaca e il secondo vicesindaco nonché assessore
all'urbanistica.
Sul filmato dal drone.
Ofelè fa ol to mesté: avevamo suggerito alcune pagine or sono
alla sindaca ed ecco una ulteriore dimostrazione che non basta una
laurea all'UniBG per fare il suo mestiere. A parte l'inutilità delle
riprese di una situazione che conosce l'universo (ci sono le telecamere
del Comune di Bergamo sul confine col Paese Bello da Vivere…) da quando
venne aperto lo “shopping center” [1990] il filmato dimostra che i
problemi viabilistici tra la circonvallazione Leuceriano di Bergamo e
via Fermi derivano esclusivamente dal fatto che il traffico arrivato
alla rotonda Locatelli oppure a quella “Innominata Ovale” che sta ad
ovest dell'ospedale (dove iniziano le vie Failoni e Brambilla) E'
COSTRETTO a imboccare il tratto di via Bergamo e poi via Fermi,
attraversare il passaggio a livello per arrivare od uscire da via
Fermi-Europa: l'asse commerciale del paese a sud.
E viceversa.
Occorre quindi togliere dalla bretella tra la rotonda “Innominata
Ovale”, la rotonda Locatelli e quella di via Fermi-Briantea il
traffico che va sull'asse commerciale di via Fermi-Europa. Che
poi è un circonvallazione sud del Paese Bello da Vivere.
Ovvio che questa soluzione prevede l'allargamento di quel tratto di via
Marconi (una volta era chiamata casa Farina) dove molte amministrazioni
ed anche consiglieri si sono addestrati a restringere il più possibile
la strada (li ci sono progetti del gotha architettonica indigeno…) così
come prevede due rotonde sulla via Fermi coi due tratti di via
Ruffilli.
Invece occorre un sottopasso auto (e non solo pedonale alle Crocette)
tra la Piazza del Comune verso via Manzù e la “Rotonda a
Fagiolo” dell'OBI in modo da conservare il collegamento tra i due pezzi
del paese rispetto ai servizi dello stesso.
Questione dell'insediamento Kfc, Aldi e DM Italia. Sono sorti su quello
spazio che era chiamato “parcheggio Zebra” che non aveva nulla a che
fare col centro commerciale Zebra adiacente. Quando una società
appartenente al segretario di Moro (condannato nello scandalo dei
petroli: si faccia una ricerca in rete…) acquistò il capannone della
concessionaria Alfa Romeo per trasformarlo in una mega discoteca, la
minoranza di CSX (che è l'attuale base elettorale della sindaca Gamba),
quella fece fuoco e fiamme contro la Lega che dava il permesso di
modificare perché una discoteca sarebbe stata la fine morale della
gioventù nostrana. E per i problemi di parcheggio la società venne
costretta a realizzare il “parcheggio Zebra” che venne spacciato da
maggioranza e minoranza del tempo come parcheggio privato di uso
pubblico. INVECE accadde che la convenzione per trasformare quel
parcheggio in “parcheggio privato di uso pubblico” NON venne mai
sottoscritta ragione per cui una dozzina di anni or sono venne a galla
l'imbroglio e il proprietario ne rivendicò la proprietà e la
conseguente edificabilità.
Il CSX –ieri del sindaco ipercattolico Perico ed oggi della Gamba-
spieghi come mai NON andò mai a verificare se la convenzione era stata
o meno sottoscritta e trascritta nei registri immobiliari. Noi
siamo convinti che al tempo maggioranza e minoranza furono d'accordo a
lasciar passare la questione sotto traccia: e comunque il CSX che al
tempo era minoranza ha tutta la responsabilità politica della mancata
sottoscrizione.
Poi nella passata sindacatura Serra ecco che il vicesindaco Conti si
inventa quel mostricciattolo urbanistico che avrebbe dovuto trasformare
la via Bergamo in una sorta di eden-rambla ed invece è servito solo a
concedere l'edificabilità dei tre centrini commerciali oggi ospitanti
Kfc, Aldi e DM Italia. Insomma quello che era l'inghippo
originario –la dimenticanza della trascrizione dei diritti del Comune-
svela i suoi effetti: l'area diventa edificabile. A suo tempo (giunta
leghista Bianchi) il CSX in minoranza aveva salvato “la faccia”
con la finta del parcheggio privato di uso pubblico ottenuto come
scalpo alla discoteca e adesso il disegno si completava: l'area era a
tutti gli effetti privati e premiata da una ottima edificabilità.
Veniamo alle dichiarazioni del vicesindaco Conti. “In merito alla
bretella, la previsione per i cittadini che dalle Crocette
dovrebbero entrare in paese sarebbe quella di percorrere circa
quattro chilometri. «Questo vorrebbe dire ammazzare economicamente i
piccoli commercianti del paese», conclude la prima cittadina.
«Il progetto definitivo esiste già, e prevede due opzioni - aggiunge
l'assessore Vito Conti Una che permette l'ingresso in via Donizetti e
un'altra, più fluida, che però renderebbe faticoso l'ingresso sulla
via. Noi abbiamo evidenziato il problema. Ci hanno ascoltato e non
c'è motivo di pensare che non continuino a farlo. Chiederemo quindi
che l'opzione sia quella con l'ingresso in via Donizetti». Aggiunge:
«L'unica infrastruttura presente nel sottosuolo è una specie di roggia
intubata che è fuori dalla zona di lavoro, perché posizionata più in
basso». E riguardo alla bretella sottolinea: «Rfi stessa, quando li
abbiamo messi spalle al muro, ha capito di aver proposto una cosa
irrazionale».
Esaminando la tavola dei “percorsi veicolari permessi” nella bozza del
progetto RFI appare chiaramente che da via Fermi NON si può entrare in
via Donizetti che può solo immettersi in via Fermi all'altezza
dell'ingresso del Centro Sportivo Gamba.
Oltre a questo tutta la viabilità dei centri commerciali presenti-
dalla Esselunga al Centro Zebra fino a trio Kfc, Aldi e DM Italia ne
risulta del tutto sconvolta e c'è solo da immaginarsi una serie
interminabile di opposizioni al TAR che… ci vien da ridere o piangere
pensando alla durata.
Senza contare l'assoluta inutilità di una stazione FFSS per Curno
collocata nel Prato degli Asini con ben 17 posti macchina (di cui
2 per handicap) e senza uno straccio di parcheggio coperto per le
bici.
Senza contare la scarsa attendibilità di Conti quando parla dei
sottoservizi all'altezza dell'attuale passaggio a livello: «L'unica
infrastruttura presente nel sottosuolo è una specie di roggia intubata
che è fuori dalla zona di lavoro, perché posizionata più in basso».
Conti dichiarò pubblicamente che la maxi edificabilità a ridosso di via
Mascagni Donizetti era stata inserità per ricavare i solcc per
realizzare il sottopasso pedonale tra via Mascagni e la Esselunga. Un
bidone. Quando scrivemmo: li sotto ci sono due maxi condotte degli
acquedotti civici di Bergamo il bravo Conti “dimenticò” il sottopasso e
il Comune incassò i soldi della lottizzarne. Che del tutto casualmente
era su un terreno di un simpatizzante piddino (si può definire
simpatizzante piddino uno che alle assemblee elettorali della lista
Serra-Gamba applaude le candidate?) che veniva in piazza a vendere le
verdure del suo orto parcheggiando l'auto carico di verdura davanti… a
un negozio di frutta e verdura. Con gran sollazzo del secondo.
Detto questo se le dichiarazioni della Gamba sono ben e riportate
dall'articolo, emerge ancora una volta la sua abituale “grazia” nel
rispondere alla minoranza consigliare. Che di sicuro è tutt'altro che
sveglia e brillante ma l'atteggiamento sfottente della sindaca non è
meritato da quell'elettorato.
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La
dirigente dei servizi sociali ha aperto un a procedura negoziata per
l’aggiudicazione del servizio di segretariato sociale e professionale
2021-2024 che comporterà per il Comune una spesa preventivata fino a
208.656,00 euro per i prossimi tre anni. Ripetibile per altri tre anni:
una bella pacchia!.
Vale a dire che sostanzialmente un soggetto ESTERNO al Comune disporrà
di quasi 1400 euro ogni settimana per svolgere un insieme di 24
attività dal contenuto così generale che … va dal primo concepimento
–vale a dire: temo di essere incinta!- fino alla sepoltura post
cremazione nonché consolazione materiale e morale delle vedove (o dei
vedovi).
In base al contratto dovrebbe prestare servizio 912 ore all’anno due
assistenti sociali ed un amministrativo che vuol dire un’ora al giorno.
In pratica il Comune “noleggia e mette in piedi” un ufficio esterno
composto da tre persone che lavorano un’ora al giorno (304 giorni
l’anno) ciascuno per sei giorni alla settimana.
Non contenti di questa esternalizzazione ad ignoto destino viene
precisato che il Comune potrà aumentare o diminuire a suo piacimento
gli orari secondo eventuali nuovi programmi.
La tetta promette molto latte.
Alla giunta Gamba NON passa nemmeno per la testa che forse sarebbe
meglio la durata coprisse UN solo anno DOPO la fine del suo mandato
piuttosto che due. Così impegna per due anni su cinque anche la
maggioranza che verrà dopo Vivere Curno.
La lettura delle 24 voci fa capire che l’ufficio dei servizi
sociali viene esautorato da ogni incombenza che non sia quello di
compilare per conto della giunta le determinazione di assegnazione di
solcc solcc solcc solcc.
La piramide di governo e controllo di tanta spesa viene descritta
all’art.9 dove si prevede che il Comune attraverso il RUP (responsabile
unico del procedimento: dovrebbe essere l’attuale assistente sociale)
nomini un DEC (a Direzione dell'esecuzione del contratto) il quale avrà
come interlocutore nella struttura vincitrice dell’appalto un ATP
(assistente tecnico dell’appaltatore). – Il lavoro viene documentato
mediante una scheda di verifica del lavoro svolto che deve essere
compilata mensilmente dagli operatori che eseguono il servizio per
rappresentare le attività effettuate, sotto il diretto controllo del
DEC o dei Direttori Operativi.
In buona sostanza esiste un fortissima incidenza della politica sia
nell’operatività che nella scelta del soggetto pubblico deputato al
controllo.
MANCA l’obbligo di trasmissione almeno semestrale ed annuale e
triennale (al Consiglio Comunale e quindi all’intera popolazione) del
dettaglio degli interventi e la lettura socio politica dei risultati
conseguiti, con l’indicazione delle modifiche ritenuti utili da
apportare al servizio.
Non solo: NON è previsto che un soggetto terzo ESTERNO al Comune compia
una valutazione del modus operandi e dei risultati conseguiti o meno
con tanta spesa.
Non solo viene privatizzato un servizio pubblico ma addirittura questo viene SOTTRATTO
Al controllo dell’intero consiglio comunale.
Oltre al fatto che in una Repubblica il DEC dovrebbe essere nominato
dalle minoranze consigliari oppure attraverso una candidatura pubblica.
Così dopo avere sostanzialmente svenuto il patrimonio comunale
assegnandone il mantenimento ad una società esterna. Idem per
l’illuminazione pubblica. Idem per il metano (ma questo da sempre).
Dopo avere associato il comune ad una società pubblica per la rumenta
facendolo diventare cor-responsabile anche dello smaltimento. Dopo
avere tentato di sbolognare il rifacimento dei CVI a delle società
esterne ed essere stati costretti a retrocedere visto lo sfanculamento
subito dai potenziali concorrenti. Ecco che anche i servizi sociali
vendono appaltati a una società esterna conservando però un esclusivo
controllo politico da parte della maggioranza.
Non è un caso il fatto che TUTTE queste esternalizzazioni
NON prevedano l’esistenza di un soggetto esterno all’Amministrazione ed
alla politica che compia una valutazione indipendente e professionale
perlomeno di livello europeo del servizio.
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