A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1301  DEL 02 DICEMBRE 2020
























































Di cosa parliamo in questa pagina.





















DUE ARCHITETTI E UN VIGILE ARRIVANO DA ALBINO
DUE ARCHITETTI DA TREVIOLO E SERIATE
UN GEOMETRA DA PRESEZZO
COME MAI NEL PAESE BELLO DA VIVERE
NON CI STA NESSUNO FISSO?
(...)
Morale della favola esiste un legame  da almeno sette secoli tra Albino e Curno (ma è ignoto come si chiamasse al tempo del tracciamento della roggia: forse non aveva nemmeno denominazione) e non c’è da meravigliarsi affermando che l’acqua del Serio  ha contribuito fino al 1950 alla crescita ed allo sviluppo di Curno.
Importanti industriali del tessile della Valle Seriana furono proprietari di ampi terreni agricoli a Curno, per esempio proprio la zona tra le Crocette e il centro del paese. Finita la seconda guerra mondiale questi sbolognarono la terra come fonte di reddito per concentrarsi sul settore industriale.
Nei primi anni del secondo dopoguerra anche tre famiglie della ValSeriana arrivarono a Curno ad acquistare o affittare dei terreni e venivano proprio da dove erano state derivate le prime rogge dal Serio per rifornire la città: l’alzanese e l’albinese.
Dopo otto secoli il Comune di Curno torna a far tesoro delle risorse messe a disposizione dal Comune di Albino  ed ecco che ormai  l’ufficio più importante del comune –l’ufficio tecnico- è in mano a due architetti femmine  che qui lavorano in condominio con Albino. Adesso arriverà anche in vigile urbano sempre in condominio con Albino e ci sono anche due architetti di altri comuni che lavorano a tempo determinato per Curno.
Insomma dal-nel mitico comune dov’è bello vivere non ci sta nessuno o se ne vanno appena possibile e la maggioranza tutta femmine che lo governa deve ricorrere a soldati di ventura raccolti qui e li: due donne da Albino e quattro maschi da Treviolo Seriate Presezzo Albino.
Che dio ce la mandi buona com’è accaduto con l’acqua della roggia Curna.

HANNO FATTO IL DESERTO E LO CHIAMANO CONDIVISIONE
C’erano gli Amici della Lirica ma con la morte del suo ultimo fondatore ai tempi della giunta Serra quella non hanno lavorato per tenere in piedi (il Gruppo, non il fondatore…) ed è scomparso. C’era il mitico GAP Gruppo Anziani e Pensionati e quando è finito in mano a due ferrei democristiani  -uno era la mente politica più raffinata che la DC curnese aveva saputo estrarre in 70 anni di Repubblica- è diventato obsoleto e il comune s’è inventato –per distribuire un po’ di quattrini a qualche coop? boh!- il caffè socializzante con lo strizza cervelli comunale a disposizione dei potenziali suicidi. C’era una commissione biblioteca demolita prima dalla giunta Morelli-Serra, poi dal Gandolfi  fascio leghista e poi è arrivato l’olio santo della giunta Serra. Il funerale definitivo l’ha organizzato la giunta Gamba appaltando la cultura a una società esterna. Pare che il sindaco Gori si stia informando per fare qualcosa del genere col teatro Donizetti. Con la passata dirigente scolastica era tutto uno pomiciare politico tra le madamine della giunta Serra&Gamba  salvo che quand’é arrivata la nuova dirigente, questa ha messo in riga: qui comando io e voi  comandate a casa vostra. La giunta Gamba ha reagito creandosi una scuola media comunale gestita –c’è da domadarselo?- dalla solita coop-onlus assieme all’oratorio.
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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!































STRA-PAESE






























































































































































































DUE ARCHITETTI E UN VIGILE ARRIVANO DA ALBINO
DUE ARCHITETTI DA TREVIOLO E SERIATE
UN GEOMETRA DA PRESEZZO
COME MAI NEL PAESE BELLO DA VIVERE
NON CI STA NESSUNO FISSO?
Vero è che Curno erano sempre state quattro case con quattro anime morte di fame in mezzo ai boschi ed alle alene finchè non arrivò la seriola, che poi era un ramo minore della roggia Morlana. Questa fu tracciata a partire dal fiume Serio ad Albino fin dal 1193 e i lavori si conclusero nel 1219.  Il Colleoni che era stato liquidato per le sue prestazioni mercenarie da Venezia con la cessione di grandi spazi nella Bergamasca, nel 1468 fa un accordo la Compagnia della Roggia Morlana per derivarne la Roggia Curna seguendo il principio che corresse al maggior livello possibile ai piedi del colle su cui sorgeva la città da est verso ovest. La roggia Curna aveva appunto il compito di portare le  acque potabili del Serio per impinguare i pozzi della città bassa e le sue campagne e  nel contempo- specie nella stagione autunno vernina, di portare via le acque che scorrevano dai colli verso valle creando appunto delle alene. Non proprio paludi ma terreni troppi permeabili alle acque che vi stagnavano copiose. La Roggia Curna era una importante opera di bonifica che rendeva abitabili gli spazi pedecollinari e coltivabili  le terre a valle.
Quando la roggia Curna arriva alle Crocette non scavalca il dossello ma lo aggira. Il ramo principale scende verso sud ed aggira la prima chiesa curnese e poi si dirige verso ovest fino alla coda che –passando davanti alla cascina Frigeni- termina nel Brembo dove c’era la filaressa della roggia che partendo dal Brembo di Curno arrivava a sfociare nella Roggia Brembilla.
All’altezza del mulino (di Curno) la Roggia Curna si divide in un ramo che punta verso il Masot, via Repubblica, alle spalle del Cascinetto (adesso sta ad sudovest  della collina su cui hanno creato una discarica di terra)  e poi verso la Dorotina fino ad avere la coda che si versa nella Quisa.
Si può agevolmente pensare che a Curno l’acqua della roggia arriva dopo il 1500 tenendo conto che al tempo lavoravano di piccone badile ed asini coi basti per spostare la terra. Che il posto non fosse proprio accogliente lo si rileva anche dalla presenza di due necropoli romane poste su dei piccoli colli. Una al piedi della colloina che scendeva  dalle crocette fino all’attuale via Buelli e l’altra a metà via marconi, la strada che –prima arrivasse la roggia Curna, portava i Curnesi a rifornirsi della sorgente che stava nei pressi della chiesina oltre Serio in fondo a via Marconi-Ruffilli.
Morale della favola esiste un legame  da almeno sette secoli tra Albino e Curno (ma è ignoto come si chiamasse al tempo del tracciamento della roggia: forse non aveva nemmeno denominazione) e non c’è da meravigliarsi affermando che l’acqua del Serio  ha contribuito fino al 1950 alla crescita ed allo sviluppo di Curno.
Importanti industriali del tessile della Valle Seriana furono proprietari di ampi terreni agricoli a Curno, per esempio proprio la zona tra le Crocette e il centro del paese. Finita la seconda guerra mondiale questi sbolognarono la terra come fonte di reddito per concentrarsi sul settore industriale.
Nei primi anni del secondo dopoguerra anche tre famiglie della ValSeriana arrivarono a Curno ad acquistare o affittare dei terreni e venivano proprio da dove erano state derivate le prime rogge dal Serio per rifornire la città: l’alzanese e l’albinese.
Dopo otto secoli il Comune di Curno torna a far tesoro delle risorse messe a disposizione dal Comune di Albino  ed ecco che ormai  l’ufficio più importante del comune –l’ufficio tecnico- è in mano a due architetti femmine  che qui lavorano in condominio con Albino. Adesso arriverà anche in vigile urbano sempre in condominio con Albino e ci sono anche due architetti di altri comuni che lavorano a tempo determinato per Curno.
Insomma dal-nel mitico comune dov’è bello vivere non ci sta nessuno o se ne vanno appena possibile e la maggioranza tutta femmine che lo governa deve ricorrere a soldati di ventura raccolti qui e li: due donne da Albino e quattro maschi da Treviolo Seriate Presezzo Albino.
Che dio ce la mandi buona com’è accaduto con l’acqua della roggia Curna.

HANNO FATTO IL DESERTO E LO CHIAMANO CONDIVISIONE
C’erano gli Amici della Lirica ma con la morte del suo ultimo fondatore ai tempi della giunta Serra quella non hanno lavorato per tenere in piedi (il Gruppo, non il fondatore…) ed è scomparso. C’era il mitico GAP Gruppo Anziani e Pensionati e quando è finito in mano a due ferrei democristiani  -uno era la mente politica più raffinata che la DC curnese aveva saputo estrarre in 70 anni di Repubblica- è diventato obsoleto e il comune s’è inventato –per distribuire un po’ di quattrini a qualche coop? boh!- il caffè socializzante con lo strizza cervelli comunale a disposizione dei potenziali suicidi. C’era una commissione biblioteca demolita prima dalla giunta Morelli-Serra, poi dal Gandolfi  fascio leghista e poi è arrivato l’olio santo della giunta Serra. Il funerale definitivo l’ha organizzato la giunta Gamba appaltando la cultura a una società esterna. Pare che il sindaco Gori si stia informando per fare qualcosa del genere col teatro Donizetti. Con la passata dirigente scolastica era tutto uno pomiciare politico tra le madamine della giunta Serra&Gamba  salvo che quand’é arrivata la nuova dirigente, questa ha messo in riga: qui comando io e voi  comandate a casa vostra. La giunta Gamba ha reagito creandosi una scuola media comunale gestita –c’è da domadarselo?- dalla solita coop-onlus assieme all’oratorio.
C’era il GS Marigolda che s’era inventato lo sport  di base per il quartiere alla faccia di un comune col braccino dell’ebreo genovese ed aveva retto all’inverosimile per mezzo secolo salvo che quando la miriade di centri sportivi privati hanno dimostrato che il CVI2  ormai era una scassata cinquecento che doveva viaggiare come un F1 mercedes se lo sono visti scippare come fosse la gallina dalle uova d’oro (certificato da apposito professionista) anziché un debito. E così la giunta Gamba ha rotto pure col GS Marigolda. Invece la giunta Gamba non ha rotto con la Polisportiva alla quale ha pure regalato un generoso e “casuale” prolungamento della convenzione, prolungamento che era stato negato al GS Marigolda. Tutta colpa di una funzionaria  che non aveva ben compreso  una delibera di consiglio comunale   mentre sindaca assessore e segretaria comunali –oibò!- s’erano dimenticate di controllare. Peccato che a presiedere in quel momento la Polisportiva ci fosse un piddino, cioè del maggior partito azionista elettorale di maggioranza della giunta Serra prima e Gamba dopo.
Qui la giunta Gamba –il futuro della gestione dei due CVI- è riuscita a parare il colpo comprando  il consenso a suon di debito pubblico nazionale e spreco risorse locali: da una parte incassava 1.049.112,92 euro per il covid19 (tutto debito pubblico) e di contro decideva di spenderne BEN 2.368.741,43 euro (+o - metà e metà a debito pubblico e risorse locali) per la ristrutturazione globale dei due CVI. La giunta Gamba  aveva cannato totalmente il suo progetto di privatizzazione ed allora ecco entrare in campo il governo giallorosso nazionale a sborsare soldi per far fare le opere al comune: cosa non si fa per non perdere l’amministrazione di un comune. Ovviamente i due CVI del tutto rimessi in piedi a debito pubblico e risorse proprie  finiranno di nuovo in mano alle vecchie società sportive  i cui soci ridaranno la vittoria elettorale a Vivere Curno.
Adesso sono rimasti sulla breccia il gruppo Alpini (in attesa che ci sia un esaurimento naturale…) e la Protezione Civile (diciamo sono sostanzialmente intercambiabili) ma paiono  essersi incazzati non poco dopo avere verificato che il loro volontariato  è considerato assai meno di quello della Parrocchia, cui il Comune ha riconosciuto la bellezza di 35mila euro come compenso perché il vari DPCM hanno impedito le Sagre del Raviolo per la Festa del Redentore e di San Gaetano.
Non contenta di questa strage del volontariato la giunta Gamba ha escogitato il “volontariato a dieci euro l’ora” creandosi un proprio esercito mercenario di 28 giovini senza neanche pensare che “forse” valeva la pena di aiutare di più Alpini e Protezione Civile che erano e sono soggetti riconosciuti in ambito nazionale. Ma la Gamba a certe finezze istituzionali non c’arriva salvo che invece c’arrivano bene  i volontari i quali sanno fare ben i conteggi delle ore prestate e gli euro ricevuti da questo e da quello.

Tutto quel tessuto di legami amicizie interessi socio culturali che avevano messo in piedi un forte volontariato “volontario” negli anni ‘60-’90 è stato via via accantonato e smantellato e i loro servizi via via sostituiti da appaltini assegnati a questo o quel gruppo fino alla mega put***ta di pagare 10 euro all’ora i volontari comunali. Che non sono i volontari volontari.
Per dirne un’altra: durante la pandemia i mezzi del Trasporto Amico anziché essere ricoverati al coperto sono stai abbandonati nel cortile all’acqua e al sole. Non hanno trovato posto nemmeno dove stanno i mezzi del comune. Sei mesi in vacca.
C’è da scommettere che la biblioteca verrà gestita non da dipendenti comunali ma sarà anch’essa assegnata in gestione ad una coop esterna coi risultati già verificati altrove. Il vuoto dopo le due ridicole intitolazioni.
Che dire del fatto che mentre in città ci sono già le luminarie natalizie e gli alberi  al primo di dicembre il comune lancia una gara tra la Rete delle Associazioni, Istituzioni e Gruppi Informali di Curno -Concorso "Addobba un albero 2020"
per l’addobbo dei miseri alberelli in piazza: era l’anno in cui il Comune doveva spendersi di più ed invece è ancora li imbambolato a giocare a fare l’oratorio. Tanta miseria (culturale) e (nessuna) nobiltà politica.
Non potevano mancare altre pennellate. Un vigile urbano viene chiamato in condominio con Albino. Cinque tigli vecchi di oltre mezzo secolo in via Marigolda sono segati a zero per creare l’accesso a un cantiere. Stessa sorte a due in via Donizetti. Come se mezzo secolo di crescita si potesse comprare domani al mercato e sostituire: forse per farsi perdonare la put***ta chiamano l’Orto Botancio  per fare lezione di come si fanno gli orti urbani. Due va***te in un colpo solo. 1-Curno trasformato in un quartiere di Bergamo. 2-A Curno dove c’era sempre stata una grande abilità nella coltivazione orticola che finiva al mercato di Borgo Palazzo arrivano  dei professorini che non  prendono in mano la vanga per via delle bolle che nascono a lavorare e li promuovono professori di orticoltura. Che vanno a farsi prestare le zucche altrove per magnificarle come fatte nella propria aiuola.
Ecco il paese bello da vivere in mano alle madamine della giunta Gamba: una strage al cui confronto RAI2 o Rete4 fanno un baffo.