A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1300  DEL 26 NOVEMBRE 2020
























































Di cosa parliamo in questa pagina.




















PENSATE SE...



SVOLTA DI 180° DELLA MAGIORANZA SUL FUTURO DEI CVI: HA COMPRESO CHE SENZA UNO SCAMBIO POLITICO ELETTORALE COI SOCI DEI CVI PERDERA' LE ELEZIONI
(...)
Scontato che adesso con dei fitti miserrimi come quelli proposti come base, anche i due gruppi sportivi locali possono tornare in  gara ed è sicuro che se li prenderanno dal momento che nessun operatore minimamente attento ha il coraggio di mettersi in mezzo  tra una politica casinista e dei gruppi sportivi ferocissimi.
La svolta si è colta quando la maggioranza ha messo in piedi la commissione sport e –guarda caso!- ha messo la clausola per cui nella commissione non potevano entrare persone non residenti in paese. Scontato che pure la minoranza non voleva prendersi in gobba un problema del genere, la maggioranza si è prima contraddetta (qualche componente della commissione non è residente in paese) ma è stato evidente come quella commissione dovesse funzionare per contrattare “al riparo di orecchie maliziose” lo scambio tra politica ed associazioni per arrivare ad una “elegante convivenza” e quindi in commissione NON dovevano starci occhi ed orecchie indiscrete. 
Magari di A.GUARDARE.ALLE.COLLINE.

Ed eCco scodellata la vergogna della maggioranza: hanno incassato un milione di euro per il covid 19 e vanno a investire quasi 2,4 milioni nel rifacimento degli impianti sportivi per riaffidarli –ci scommettiamo!- a quelli  di oggi e di ieri.

Non è detto però che la ciambella riesca col buco perché  la giunta Gamba che già gongola davanti all'idea di arrivare alle prossime elezioni inaugurando la palestra della nuova Rodari ed avendo riassegnato il due CVI alle due vecchie società, adesso deva fare i conti col fatto che la palestra della Rodari è in mano a un'impresa romana mentre la ristrutturazione del CVI2 è andata in mano ad un'impresa di Sarno. Siccome il paese bello da vivere ha il triste primato che i grandi lavori finiscono tutti in vacca e si fermano per decenni: la biblioteca oppure la nuova Rodari, meglio che  la maggioranza inizi delle grandi novene all'Assunta.
Cui la maggioranza ha avuto la  faccia tosta di negarle il concerto di ferragosto.

MISTERI & ROTONDE
Presto! una rotonda per via Zaccagnini!

Il Comune ha deciso di (NON) sistemare quel grande modello di viabilità curnese che è l'incrocio tra via Natta, Jotti (campestre) e Zaccagnini. Manca ancora via Nenni ma non è detto che prima o poi arrivi anche quella. Il problema deriva dalla presenza sovrastante di una mega linea elettrica che serve a fornire energia alla plaga ovest della città e che ha un terminale nella sottostazione lungo via Fermi. Da 50-60 anni nessuna amministrazione ha mai affrontato il problema di quella linea elettrica (interrarla dal pasco letto di Mozzo alla sottostazione di Curno?) e siccome tutta quella zona è stata urbanizzata col PRG  scritto con le zampine dei padroni dei terreni… il casino è servito. Deve essere divertente abitare nei pressi di una linea dove scorrono almeno 250mila Volt. Adesso è comparso su una pagina FB l'avviso che quello snodo verrà sistemato e… non si sistemerà praticamente nulla tranne la creazione degli scivoli dai marciapiedi e poche cose (solita piantumazione a caso).
Fuori dubbio che nel paese bello da vivere e soprattutto nel quartiere dove abita il quarantennale assessore all'urbanis tica del centrosinistra (ma vi opera anche un  altro professionista quale  assessore esterno in giunte CDX-Leghiste) è una cosa  bella che ci sia un po' di disordine stradario.
Uno immagina che una giunta che ha ricevuto 1,049 milioni di euro come contributi ex covid 19 e  si sia subito decisa a investire la bellezza di 2,368 milioni di euro (sperando di non avere sbagliato le addizioni…) non abbia difficoltà a trovare la somma necessaria, magari spostando in avanti certi investimenti, per  creare una soluzione definitiva di quell'incrocio a X, magari collegando anche via Volta e finendo via Jotti.
Era l'occasione per il comune con le “rotonde a fagiolo” di creare o ripetersi nello spirito creativo progettando una rotonda a fagiolo appunto o a chicco di riso se proprio volevano essere meno creativi e invece ecco scodellati solo degli scivoli per i marciapiedi e poco altro.
Noi avanziamo una proposta con la certezza che costerà di più ma sarà finalmente definitiva: toh! é una rotonda!.
Ragassi, ghé mia i solcc! Ghè ol cövid desnoff!.


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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!




























































































































































































































SVOLTA DI 180° DELLA MAGIORANZA SUL FUTURO DEI CVI: HA COMPRESO CHE SENZA UNO SCAMBIO POLITICO ELETTORALE COI SOCI DEI CVI PERDERA' LE ELEZIONI
Tutta convinta del suo antipatico decisionismo, manco fosse la Merkel, la sindaca Gamba era andata alla guerra col GS Marigolda e l'aveva spintonato fuori dalla gestione. E questi  aveva colto l'occasione di sbarazzarsi definitivamente di un mezzo rudere (basta vedere le foto nella relazione tecnica) ormai cinquantennale che come tutti i cinquantenni corre il serio rischio di collassare per un colpetto. Costava un sacco di lavoro, di spese e non ci si cavava un'unghia di soddisfazione. Col di più di avere in casa un Centro Sportivo Gamba cui i CVI del comune non annodano nemmeno le stringhe.
Come tutte le opere pubbliche  che sono state progettate costruite e gestite dalla dc dal psi dal pci da soli o in associazione dopo l'avvento del centro commerciale erano fatte da scarse idee, finanziate col braccino corto, manutenzionate al minimo. Con un importante barista gelataio e politico  importante, che predicava come i CVI fossero delle galline  dalle uova d'oro per le due società sportive. Si sa che in Italia gutta cavata lapidem. Questo perché i bar dei due CVI  avevano il giardino fuori e d'estate erano frequentatissimi.

La maggioranza –giunta Serra- aveva schivato l'obbligo di mettere a gara il CVI1 in base alla legislazione CE per “puro caso”: la dirigente del servizio sportivo “aveva sbagliato”  a interpretare una delibera di consiglio ed aveva regalato due anni di durata in più della convenzione Comune/Polisportiva. E così era arrivata prima a scadenza la convenzione del CVI2 col GS Marigolda e la sindaca Gamba è andata all'attacco facendosi paravento della normativa europea e nazionale. Così si fa fare da un collega una relazione da cui risulta che il CVI2 è una struttura che può rendere e quindi va messa a gara per la gestione.
L'idea della maggioranza con la Gamba come sindaca è esemplare: chi prende in mano il CVI2 non pagherà l'affitto ma investirà soldi suoi nella sua radicale ristrutturazione. Purtroppo chi legge la relazione del tecnico e chi vede i costi della ristrutturazione manda un maramao  alla maggioranza e  l'appalto va a vuoto. Allora la maggioranza ha un'ideuzza. Siccome le banche davanti al rudere ed al progetto muratorio ed al piano finanziario presentato dai qualche concorrente aggrottano le ciglia e girano il capo, la maggiorana decide di finanziare una parte delle opere – sostanzialmente si mette a fare il banchiere per il futuro gestore. Neanche stavolta la faccenda va in porto.
Nel frattempo il CVI2 deve essere gestito e viene quindi affidato alla solita cooperativa ma  la situazione è ormai deteriorata, la popolazione della Marigolda si sente defraudata dal metodo adottato dalla maggioranza e nel frattempo ha girato sguardi e interessi altrove.
La situazione è drammatica perché ormai è chiaro che gli impianti del centro, quand'anche siano rinnovati, saranno per sempre un debito a carico  del gestore dal momento che sarebbe come se nel 2019 la Fiati si mettesse a costruire di nuovo tal quale la prima cinquecento: roba da matti.
La maggioranza sfrutta le occasioni ed ecco che raccoglie una enorme quantità di soldi 2.368.741,43 di euro che “getta letteralmente” tutti negli impianti sportivi.
Nel frattempo piomba addosso agli italiani anche il covid19 ed al Comune arrivano in tasca la bellezza di 1.049.112,92 euro come contributo avverso il covid e basta leggere l'albo pretorio 2020 per capire con che larghezza di maniche la maggioranza ha distribuito regalie ed ha risparmiato un sacco di soldi per via del lockdown. Una fortuna insperata per certi versi.

La  tragica farsa dell'assegnazione del CVI arriva ai giorni nostri e la leggete sulla tabella allegata. La  maggioranza rifarà da cima a fondo i due CVI mettendoci una montagna di soldi : 2.368.741,43 di euro e poi ha deciso che metterà in affitto i due CVI.

Scontato che adesso con dei fitti miserrimi come quelli proposti come base, anche i due gruppi sportivi locali possono tornare in  gara ed è sicuro che se li prenderanno dal momento che nessun operatore minimamente attento ha il coraggio di mettersi in mezzo  tra una politica casinista e dei gruppi sportivi ferocissimi.
La svolta si è colta quando la maggioranza ha messo in piedi la commissione sport e –guarda caso!- ha messo la clausola per cui nella commissione non potevano entrare persone non residenti in paese. Scontato che pure la minoranza non voleva prendersi in gobba un problema del genere, la maggioranza si è prima contraddetta (qualche componente della commissione non è residente in paese) ma è stato evidente come quella commissione dovesse funzionare per contrattare “al riparo di orecchie maliziose” lo scambio tra politica ed associazioni per arrivare ad una “elegante convivenza” e quindi in commissione NON dovevano starci occhi ed orecchie indiscrete. 
Magari di A.GUARDARE.ALLE.COLLINE.

Ed eCco scodellata la vergogna della maggioranza: hanno incassato un milione di euro per il covid 19 e vanno a investire quasi 2,4 milioni nel rifacimento degli impianti sportivi per riaffidarli –ci scommettiamo!- a quelli  di oggi e di ieri.

Non è detto però che la ciambella riesca col buco perché  la giunta Gamba che già gongola davanti all'idea di arrivare alle prossime elezioni inaugurando la palestra della nuova Rodari ed avendo riassegnato il due CVI alle due vecchie società, adesso deva fare i conti col fatto che la palestra della Rodari è in mano a un'impresa romana mentre la ristrutturazione del CVI2 è andata in mano ad un'impresa di Sarno. Siccome il paese bello da vivere ha il triste primato che i grandi lavori finiscono tutti in vacca e si fermano per decenni: la biblioteca oppure la nuova Rodari, meglio che  la maggioranza inizi delle grandi novene all'Assunta.
Cui la maggioranza ha avuto la  faccia tosta di negarle il concerto di ferragosto.

MISTERI & ROTONDE
Presto! una rotonda per via Zaccagnini!

Il Comune ha deciso di (NON) sistemare quel grande modello di viabilità curnese che è l'incrocio tra via Natta, Jotti (campestre) e Zaccagnini. Manca ancora via Nenni ma non è detto che prima o poi arrivi anche quella. Il problema deriva dalla presenza sovrastante di una mega linea elettrica che serve a fornire energia alla plaga ovest della città e che ha un terminale nella sottostazione lungo via Fermi. Da 50-60 anni nessuna amministrazione ha mai affrontato il problema di quella linea elettrica (interrarla dal pasco letto di Mozzo alla sottostazione di Curno?) e siccome tutta quella zona è stata urbanizzata col PRG  scritto con le zampine dei padroni dei terreni… il casino è servito. Deve essere divertente abitare nei pressi di una linea dove scorrono almeno 250mila Volt. Adesso è comparso su una pagina FB l'avviso che quello snodo verrà sistemato e… non si sistemerà praticamente nulla tranne la creazione degli scivoli dai marciapiedi e poche cose (solita piantumazione a caso).
Fuori dubbio che nel paese bello da vivere e soprattutto nel quartiere dove abita il quarantennale assessore all'urbanis tica del centrosinistra (ma vi opera anche un  altro professionista quale  assessore esterno in giunte CDX-Leghiste) è una cosa  bella che ci sia un po' di disordine stradario.
Uno immagina che una giunta che ha ricevuto 1,049 milioni di euro come contributi ex covid 19 e  si sia subito decisa a investire la bellezza di 2,368 milioni di euro (sperando di non avere sbagliato le addizioni…) non abbia difficoltà a trovare la somma necessaria, magari spostando in avanti certi investimenti, per  creare una soluzione definitiva di quell'incrocio a X, magari collegando anche via Volta e finendo via Jotti.
Era l'occasione per il comune con le “rotonde a fagiolo” di creare o ripetersi nello spirito creativo progettando una rotonda a fagiolo appunto o a chicco di riso se proprio volevano essere meno creativi e invece ecco scodellati solo degli scivoli per i marciapiedi e poco altro.
Noi avanziamo una proposta con la certezza che costerà di più ma sarà finalmente definitiva: toh! é una rotonda!.
Ragassi, ghé mia i solcc! Ghè ol cövid desnoff!.

Misteri
Il documento ufficiale proveniente dall'ufficio è individuato come “determinazione n. n.512 del 21-11-2020. Poi vai sull'albo pretorio del comune e leggi lo stesso documento che é una: determina(zione) n.172 “Erogazione contributo economico cittadino cod. 614”.
Sempre sull'albo pretorio c'è determina(zione) n.173 “Erogazione contributo economico cittadino cod. 19.492” e poi apri il documento e leggi: Determinazione n.513 del 21.11.2020.
Magari varrebbe la pena che la dirigente dell'ufficio spiegasse:
1 – come mai questa numerazione differente del medesimo documento?
2 – i soggetti beneficiari del provvedimento sono individuati con dei numeri: c'è il cittadino n.513 e il cittadino n.19.492.
Domande spontanee:
3 - quanti anni ha il 513 rispetto al 19.492?
4 - Con che criterio sono numerati i beneficiari di una determinazione? 
5 - lo stesso cittadino che p.e. faccia cento domande lungo 10 anni verrà individuato con cento numeri differenti?
Ai posteri l’ardua sentenza. La dirigente dell’uffico non  risponde mai.


GLI UOMINI DELL'IRPINIA
Il terremoto dell'Irpinia del 1980 si verificò il 23 novembre 1980 e colpì la Campania centrale e la Basilicata centro-settentrionale. Il sisma –durò 90 secondi  e fu di una magnitudo di 6,9 (corrispondente al X° grado della scala Mercalli) con epicentro tra i comuni di Teora, Castelnuovo di Conza e Conza della Campania, causò circa 280.000 sfollati, 8.848 feriti e, secondo le stime più attendibili, 2.914 morti.
Reduce da pochi anni del terremoto nel Friuli dove la prima scossa, avvertita in tutto il Nord Italia, provocò 990 morti, coinvolgendo una popolazione di 80mila abitanti e creando 45mila sfollati. Alla prima scossa di magnitudo 6,5 ne seguirono altre 5 sempre della stessa magnitudo poco meno.
Quando lo scorso inverno è scoppiata la pandemia e quasi immediatamente il sistema sanitario è collassato mi sono venuti in mente  Trasaghis e Lioni. Avevo negli occhi centinaia di immagini come quelle che vedete in questa pagina e riflettevo su tutta la battaglia  mediatica e personale che stavano vivendo il personale coinvolto: medici vigili del fuoco volontari della Protezione Civile che ai tempi non c'era ancora strutturata com'è adesso. La prima bozza di protezione civile cominciò col terremoto del Friuli ma in Irpinia non c'era ancora nulla.  Vero che un volontario nel terremoto non corre il rischio di fare il soccorso come durante l'attuale pandemia MA queste due immagini grazie e dio quest'anno non le abbiamo più viste anche se ci siamo scandalizzati e spaventati perché un burocrate cretino –da mettere in galera!- decise di trasportare le salme con degli autocarri militari che potevano trasportare cannoni senza riflettere sull'effetto che una colonna del genere avrebbe indotto nella popolazione.
Quest'anno siamo rimasti letteralmente  sconcertati dall'atteggiamento piagnone di medici infermieri primari dirigenti davanti a una situazione gravissima ma che maturava  man mano giorno dopo giorno.
I volontari in Friuli e in Irpinia così pure come il personale medico –militare o civile che fosse- non avevano a disposizione nulla perchè tutto era collassato e minacciava di collassare dal momento che già allora sapevano tutti che dopo la prima scossa ce ne sarebbe stata uno sciame e… noi sotto a scavare!.
Francamente mi ha deluso vedere e sentire le lamentazione di personale cresciuto negli agi del benessere che di fronte a un evento grave si, ma che NON aveva distrutto persone materiali  edifici, non sapevano controllare e controllarsi.
Mi sono domandato come avrebbero re bisognava raccogliere persone morte o ferite e il loro sangue ti colava addosso e non ti preoccupavi dell'aids, della   del tetano (qualcuno era vaccinato, altri gli facevano la vaccinano “sul posto”…). Può sembrare retorico ma non è la stesa cosa estrarre un moto schiacciato dal terremoto e portarlo a braccia nude su un asse e estragli di tasca il fazzoletto e posarglielo sugli occhi. Poi venne anche il tempo di quando i corpi cominciavano a deteriorarsi. E siamo stati li.
Se qualcuno o se i giornali si fossero permessi di chiamare “eroi” chi stava li a rischiare ogni momento per un potenziale crollo, l'avremmo picchiato. Stavamo li perché venivamo da una filosofia che “oggi a te domani forse anche a me” e non ci ponevano nemmeno il problema terroni polentoni ma li ci stavamo solo per recuperare e salvare uomini animali oggetti
Ecco: l'Italia di allora era di un'altra tempra.