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LA CHIASSATA SOTTO CASA GORI
DELITTO DI LESA MAESTA'
Narrano le gazzette che un discreto numero di micropartite iva
accompagnati da noti fascio leghisti nostrani hanno percorso il viale
della città fin sotto l'abitazione del sindaco Gori ed hanno inscenato
una gazzarra di protesta per il vigente dpcm. Scritto minuscolo.
Immediate le reazioni scandalizzate degli assessori ed al seguito i
codinisti del piddi. Protestare –scrivono gli assessori- sotto
l'abitazione del sindaco specie se sta in città alta è una
violazione della privatezza dello stesso e una doppia mancanza di
sensibilità istituzionale dal momento che il sindaco non ha emanato il
dpcm e lui è sindaco solo quando sta a palazzo. Leggere i post dei vari
assessori e codinisti che li applaudono fa sorridere dal momento che
una maggioranza che ha nelle micropartite iva delle botteghe di città
la propria base elettorale vedersi contestata proprio da quelle e
dalla generica categoria dei bottegai c'è appunto di che…
sorridere.
Poi vedi un popolo da ztl o impiegati pubblici che applaudono (il
sindaco) mentre gli operai leghisti protestano in piazza. Un mondo
all'incontrario.
Viene in mente lo scorpione e la rana.
Già perché la giunta Gori è la giunta delle partite iva, quella dei
bottegai in primis e quella dei lavori fatti pressappoco ma van bene
così, si potevano tutti progettare meglio ed eseguire meno peggio. Sui
costi (eccessivi) ci sono pareri opposti che pendono verso
l'eccessivo visto l'esito finale.E adesso pure la categoria di 'mpustur
catolec s'incazzano -vedi tu!- coll'unico “politico” presente in
città. A difenderlo il popolo delle madamine e degli abitanti delle
ZTL.
Contro il quale (Gori) la Lega schierò uno scolorito candidato sindaco
dell'ala bossiana della Lega locale tanto tutto il resto è in mano sua
(di Salvini: comuni sanità consorzio di bonfica ecc.). Potevano
contestare l'altrettanto incolore Misiani? O un Benigni che sta ancora
pulendo la stalla?.
Come fa sorridere la proposta –stavolta c'è anche il sindaco che
più o meno la sostiene: fuori i numeri!- che la Bergamasca andrebbe
pitturata di arancio anziché di rosso e relative conseguenze. Va detto
che la reazione del sindaco è stata più intelligente di quella dei suoi
assessori preoccupati in primis di apparire il più politicamente
possibile correttissimi nel lodare il re.
Leggere come-cosa scrivono certi assessori della giunta Gori fa pensare
di avere davanti delle persone toccate dalla grazia del buondio
rispetto ai loro interlocutori che se non li applaudono a prescindere
sono dei dannati. Pensate che un Brembilla scrive compiaciuto che
ieri è andato a farsi vaccinare e medici e infermieri si sono
comportati con cortesia comprensione professionalità. Non gli è nemmeno
è passato per l'anticamera del cervello che siccome sta sul Bugiardino
ogni giorno, quindi lo conoscono anche i sassi e che… perché lui
l'hanno vaccinato il 5 novembre mentre la maggioranza dei bergamaschi
sarà già un miracolo siano vaccinati dopo il 20 novembre?. Non hanno
nemmeno questa furbizia prima di una sensibilità.
Lo stesso dicasi per lo sceriffo Gandi che essendo l'assessore che
tiene in mano la borsa dei dobloni comunali, ha ricordato a chi
protestava i fondi stanziati per l'innovazione, il raddoppio dei
berceaux, la riduzione delle imposte ecc. ecc. Tutte cose vere peraltro
obbligate (almeno le tasse). Peccato che nell'azione dei comuni manchi
una risposta: quante partite iva tra i bottegai sono davvero necessari
e quanti non dovevano nemmeno aprire bottega od ufficio?.
Tradotto in parole povere: quanti dovranno scomparire tra crisi e G5?.
Che era poi la DOMANDA che i trecento manifestanti di ieri
avevano in mente da porre e non hanno saputo dire.
Domanda che se la deve porre anche Gori dal momento che fare i bilanci
comunali senza qualche migliaio di partite iva e qualche lookdown ogni
tanto, non sarà più comodo come fino al 2019.
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I DANNI DEL BREMBO ALLA RONCOLA
750.000 EURO BUTTATI
Tra Curno e Dalmine il fiume Brembo ha tre traverse. Per traverse si
intendono degli attraversamenti del fiume con infrastrutture (qui sono
sotto terra) di grande importanza strategica. La prima è quella di
Curno all'altezza della casa della sindaca Gamba, creata dalla
Provincia per sottopassare il corso del fiume con le tubazioni delle
fogne del Comune di Curno (vanno al depuratore di Brembate) e
dell'acqua potabile che dai pozzi della Carlinga l'A2A fornisce ai
Comuni dell'Isola. Erano i tempi dell'acqua inquinata dall'atrazina e
l'acqua “buona” di Curno era necessaria per “diluire” l'acqua inquinata
da atrazina tratta dai pozzi nel territorio dell'Isola.
La seconda traversa si trova nei pressi di Casa Foresti a Treviolo.
Venne realizzata nel primo dopoguerra per portare l'acqua del
Brembo dalla vasca di livellamento sopra la centrale di Bonate allo
stabilimento della Dalmine. La tubazione posata dentro una cuna scavata
nel sottostante bancale di roccia era sovrastata da una passerella
utilizzata anche dagli operai della Dalmine per passare il fiume. Del
tutto casualmente approdando sulla sponda sinistra intercettava
il sistema di presa del Rio Brembilla (1300 d.C.) dotata di
quattro bocche di presa per graduare la quantità ed alimentata anche
dalle acque del Rio Ceresino che derivava dal fiume all'altezza della
Marigolda.
La terza “infausta” traversa (messa in diagonale piuttosto che
ortogonale al corso) è stata realizzata un decennio dopo la costruzione
del viadotto sul Brembo dell'Asse Interurbano e collega tra di loro i
pilastri del viadotto dentro il letto del fiume. Tutti i problemi di
erosione della sponda sinistra del fiume all'altezza del Parco Callioni
della Roncola derivano dalle capocchiate compiute prima dalla cava
frantoio Benzoni, poi da chi durante la costruzione dell'asse depredò
il fiume delle sabbie per costruire l'allungamento della pista del
Caravaggio. Poi anche dall'abolizione del c.d. “lago Blu” che era una
grande vasca (creata da uno scavo abusivo del frantoio Benzoni) sulla
sponda destra. Risultato di tutte queste genialate debitamente
autorizzate da stato regione provincia è che la larghezza del fiume s'è
dimezzata e la lunghezza del fiume tra la prima e la seconda traversa
s'è ridotto di quasi un chilometro ed altrettanto tra la prima e la
terza. Adesso la pendenza del corso è aumentata e quindi è aumentata
anche la velocità di scorrimento delle acque; la direzione è stata
artificialmente cambiata e la corrente adesso va a sbattere contro la
sponda sinistra colpendo in pieno la sponda che regge il Parco
Callioni.
La storia del Parco Caglioni andrebbe fatta studiare agli ingegneri del
Politecnico di Dalmine perché imparino come NON si manomette il corso
di un fiume salvo avere come retro pensiero l'idea che fare danni e
creare le premesse per farne domani non sia un disegno apposto
creato per foraggiare progettisti imprese e la solita catena che
s'arricchisce con questi eventi creati apposta dall'uomo.
Tanto poi si da la colpa al riscaldamento globale che notoriamente assorbe tutto senza protestare.
Non abbiamo idea di quanti soldi pubblici siano stati inghiottiti dal
Parco Callioni fin dalla sua creazione (lasciamo perdere gli impianti:
parliamo dei lavori sul fiume) ma questo parco vale oro al metro
quadro nemmeno l'avessero realizzato nel centro di Treviolo anziché a
cavallo della coda della Roggia Serio Grande (che è quel che é… basta
vedere il colore dell'acqua).
Adesso arriveranno 750mila euro che se va bene diverranno un milione a
fine corsa e sono soldi spesi inutilmente dal momento che con pochi
euro hai voglia di creare una sistemazione che risolva il problema.
Minimo bisognerebbe creare tra le tre traverse esistenti almeno
altrettante in maniera da trasformare il corso del fiume in una serie
di vasche livellate così che i processi di erosione delle sponde si
riducano al minimo e si pareggino, tenendo conto che col verificarsi
degli straventi cui assistiamo da alcuni anni la gestione sarà comunque
assai problematica. Poi bisognerebbe ampliare di almeno 50 metri la
sezione del fiume in modo da abbassare il livello delle piene.
Anzi: tra la soglia di Ponte san Pietro e la soglia di Dalmine (dove
c'è la traversa) visto che il fiume dagli anni '50 ad oggi ha visto
ridotta la sua ampiezza di ¾ e la sua profondità moltiplicata per
3-4-5 volte, questo tratto andrebbe tutto sistemato a vasche
successive. Hai voglia!.
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