A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1291 DEL 03 NOVEMBRE 2020
























































Di cosa parliamo in questa pagina.
























SCUOLE E POMPE DI CALORE SONO L'ACCOPPIATA VINCENTE DEL COVID19
Scuole e pompe di calore sono l'accoppiata vincente del covid19.
Siamo stati tra i primi a mettere in relazione i sistemi di  riscaldamento e raffrescamento negli ambienti chiusi (p.e. nei grandi magazzini e negli autobus) come potenziali agenti di diffusione del covid19 e ci siamo presi qualche dozzina di bacchettate non sai mai se interessati a coprire delle magagne o dei tecnici veri o degli improvvisati.
Non avevamo intuito nulla ma ce lo aveva spiegato un idraulico di Iseo, terra che era stata colpita da moltissimi casi di infezioni delle vie respiratorie cuccate frequentando normali ambienti chiusi ad alta frequenza di clientela: dagli spogliatoi di una palestra ad una discoteca fino a un centro commerciale.
Lo stesso idraulico ci spiegò  che l'impianto di trattamento aria… dentro un edificio doveva cambiare totalmente l'aria ogni 12 minuti (vale a dire che cinque volte all'ora svuotava tutta l'aria dall'ambiente e ne immetteva altrettanta dall'esterno) e quindi era necessario che l'impianto prevedesse uno scambiatore di calore coi conseguenti consumi energetici.
Improbabile che un grande magazzino –un cinema o un teatro o una scuola- cambino l'aria cinque volte all'ora ed altrettanto accade su un autobus o un treno.
Poi mi hanno insegnato che con un'app era (anche) possibile comandare il sistema di trattamento aria modulando la frequenza del ricambio in base al numero di persone presenti negli ambienti.
L'agente infettante del covid19 è presente in quantità variabile nel droplet sputato dalle persone e permane diffuso in aria ed è facile immaginare –pensiamo alla diffusione del… profumo di una scorreggia...-  che  bene o male una parte resta in aria per un certo periodo e si mescola aggiungendosi a quello emesso da altre persone.
Se oggi è verificato che il 15% dei testati è portatore di infezione, vuol dire che p.e. dei 60 passeggeri nell'autobus ci possono essere 9 persone infettanti che gasano il volume del mezzo e mantengono continuamente l'infezione in circolo. E siccome il bus (o il treno o il grande magazzino) riciclano l'aria, significa che la concentrazione dell'infezione si allarga anziché scomparire.
(...)

LABORATORIO IN GIARDINO PER I PIU' PICCOLI
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IL COMMENTO
Siamo stati i primi a suggerire che il Comune e l'Ente proprietario-gestore della materna S.G.B. che é quel nido d'acquila sopra i semafori di via Roma-  si scambiassero l'uso dei due edifici e il Comune provvedesse a trasformare la vecchia Rodari e l'area che arriva fino davanti a cimitero  nella scuola materna e nel nido. Vediamo che l'idea comincia a farsi strada sia pure in forma primigenia. Il problema è che il nostro comune NON dispone di un edificio da destinare a scuola per la prima infanzia e questo fatto deriva dalla fortissima resistenza del peggio del cattolicesimo nostrano supportato dall'altra scuola privata che pure è in mano alle suore. Il “sistema” perseguito è quello di ridurre l'offerta (di posti) per tenere alti i prezzi… tanto pantalone paga integrando le rette alle famiglie. Poi c'è la ferrea volontà di un grossa parte dei cattolici nostrani di non mollare la presa sulle coscienze dei genitori e dei bambini.
Fossimo stati al posto della giunta Gamba  davanti alla fortuna economica che ha investito il paese proprio nell'anno più infausto noi anziché investire un milione e passa di euro nei CVI avremmo investito per una radicale ristrutturazione della vecchia Rodari e la trasformazione del comparto in scuola per la prima infanzia. Invece la maggioranza, dietro lo schermo delle destinazioni dei fondi, gettano via una barcata di soldi per soddisfare lo scambio politico: io comune ristrutturo i CVI facendoli pagare a tutti i cittadini così le due società sportive potranno –senza nemmeno spendere troppo- rimettere le mani sugli stessi come hanno fatto finora per mezzo secolo. Quattro gatti si ciucciano oltre un milione di euro e i bambini  vanno al nido ed all'asilo… sopra l'incrocio più trafficato del paese.


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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!






























































































































































































































LABORATORI IN GIARDINO PER I PIÙ PICCOLI
Da mercoledì 7 ottobre i bambini e le bambine della scuola dell'infanzia S. Giovanni Bosco
riempiono con la loro gioiosa presenza gli spazi esterni del giardino dell'edificio di via De Amicis che prima ospitava la scuola primaria Rodari. L'amministrazione comunale ha aderito con entusiasmo alla proposta fatta dalla scuola dell'infanzia di laboratori all'aria aperta per i bimbi più piccoli che includono lo yoga e il movimento del colore, parte integrante del loro progetto educativo di quest'anno che è 'Con la natura e la fantasia in movimento”. Di fatto, grazie all'uso esclusivo degli ampi spazi verdi all'esterno dell'edificio, il giardino si trasforma in una vera e propria aula a cielo aperto, ottemperando anche alle indicazioni ministeriali in materia di outdoor education. Benvenuti a tutte e tutti!

IL COMMENTO
Siamo stati i primi a suggerire che il Comune e l'Ente proprietario-gestore della materna S.G.B. che é quel nido d'acquila sopra i semafori di via Roma-  si scambiassero l'uso dei due edifici e il Comune provvedesse a trasformare la vecchia Rodari e l'area che arriva fino davanti a cimitero  nella scuola materna e nel nido. Vediamo che l'idea comincia a farsi strada sia pure in forma primigenia. Il problema è che il nostro comune NON dispone di un edificio da destinare a scuola per la prima infanzia e questo fatto deriva dalla fortissima resistenza del peggio del cattolicesimo nostrano supportato dall'altra scuola privata che pure è in mano alle suore. Il “sistema” perseguito è quello di ridurre l'offerta (di posti) per tenere alti i prezzi… tanto pantalone paga integrando le rette alle famiglie. Poi c'è la ferrea volontà di un grossa parte dei cattolici nostrani di non mollare la presa sulle coscienze dei genitori e dei bambini.
Fossimo stati al posto della giunta Gamba  davanti alla fortuna economica che ha investito il paese proprio nell'anno più infausto noi anziché investire un milione e passa di euro nei CVI avremmo investito per una radicale ristrutturazione della vecchia Rodari e la trasformazione del comparto in scuola per la prima infanzia. Invece la maggioranza, dietro lo schermo delle destinazioni dei fondi, gettano via una barcata di soldi per soddisfare lo scambio politico: io comune ristrutturo i CVI facendoli pagare a tutti i cittadini così le due società sportive potranno –senza nemmeno spendere troppo- rimettere le mani sugli stessi come hanno fatto finora per mezzo secolo. Quattro gatti si ciucciano oltre un milione di euro e i bambini  vanno al nido ed all'asilo… sopra l'incrocio più trafficato del paese.

SCUOLE E POMPE DI CALORE SONO L'ACCOPPIATA VINCENTE DEL COVID19
Scuole e pompe di calore sono l'accoppiata vincente del covid19.
Siamo stati tra i primi a mettere in relazione i sistemi di  riscaldamento e raffrescamento negli ambienti chiusi (p.e. nei grandi magazzini e negli autobus) come potenziali agenti di diffusione del covid19 e ci siamo presi qualche dozzina di bacchettate non sai mai se interessati a coprire delle magagne o dei tecnici veri o degli improvvisati.
Non avevamo intuito nulla ma ce lo aveva spiegato un idraulico di Iseo, terra che era stata colpita da moltissimi casi di infezioni delle vie respiratorie cuccate frequentando normali ambienti chiusi ad alta frequenza di clientela: dagli spogliatoi di una palestra ad una discoteca fino a un centro commerciale.
Lo stesso idraulico ci spiegò  che l'impianto di trattamento aria… dentro un edificio doveva cambiare totalmente l'aria ogni 12 minuti (vale a dire che cinque volte all'ora svuotava tutta l'aria dall'ambiente e ne immetteva altrettanta dall'esterno) e quindi era necessario che l'impianto prevedesse uno scambiatore di calore coi conseguenti consumi energetici.
Improbabile che un grande magazzino –un cinema o un teatro o una scuola- cambino l'aria cinque volte all'ora ed altrettanto accade su un autobus o un treno.
Poi mi hanno insegnato che con un'app era (anche) possibile comandare il sistema di trattamento aria modulando la frequenza del ricambio in base al numero di persone presenti negli ambienti.
L'agente infettante del covid19 è presente in quantità variabile nel droplet sputato dalle persone e permane diffuso in aria ed è facile immaginare –pensiamo alla diffusione del… profumo di una scorreggia...-  che  bene o male una parte resta in aria per un certo periodo e si mescola aggiungendosi a quello emesso da altre persone.
Se oggi è verificato che il 15% dei testati è portatore di infezione, vuol dire che p.e. dei 60 passeggeri nell'autobus ci possono essere 9 persone infettanti che gasano il volume del mezzo e mantengono continuamente l'infezione in circolo. E siccome il bus (o il treno o il grande magazzino) riciclano l'aria, significa che la concentrazione dell'infezione si allarga anziché scomparire.
Ecco la ragione per cui l'apertura delle scuole ed il conseguente contorno: viaggi in mezzi affollati, mense, palestre, ecc. ha fatto si che tutti gli ambienti in cui stazionavano i ragazzi sono diventanti focolai dove la concentrazione dell'infezione aumentava in base al numero dei presenti e la permanenza e successivamente l'infezione veniva trasmessa ai soggetti predisposti.
Un sistema per il trattamento aria che comprenda il ricambio totale dell'aria negli ambienti ogni 12 minuti ha un costo di realizzazione e mantenimento inimmaginabile rispetto ad una pompa di calore la quale prevede sostanzialmente che l'aria dell'ambiente non sia (quasi) mai cambiata del tutto ed ha il “pregio” di aumentare a dismisura la concentrazione dell'infezione presente nell'aria.
Non meraviglia quindi che mentre l'infezione di fine inverno-primavera si era abbastanza spenta accompagnata dalla quarantena il ritorno alla “normalità” a fine estate autunno ha rifatto scoppiare l'infezione col solo “vantaggio” che stavolta riescono a prendersene cura prima (ma teniamo conto che della popolazione lombarda ne hanno testato nemmeno ¼…).