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SCUOLE E POMPE DI CALORE SONO L'ACCOPPIATA VINCENTE DEL COVID19
Scuole e pompe di calore sono l'accoppiata vincente del covid19.
Siamo stati tra i primi a mettere in relazione i sistemi di
riscaldamento e raffrescamento negli ambienti chiusi (p.e. nei grandi
magazzini e negli autobus) come potenziali agenti di diffusione del
covid19 e ci siamo presi qualche dozzina di bacchettate non sai mai se
interessati a coprire delle magagne o dei tecnici veri o degli
improvvisati.
Non avevamo intuito nulla ma ce lo aveva spiegato un idraulico di Iseo,
terra che era stata colpita da moltissimi casi di infezioni delle vie
respiratorie cuccate frequentando normali ambienti chiusi ad alta
frequenza di clientela: dagli spogliatoi di una palestra ad una
discoteca fino a un centro commerciale.
Lo stesso idraulico ci spiegò che l'impianto di trattamento aria…
dentro un edificio doveva cambiare totalmente l'aria ogni 12 minuti
(vale a dire che cinque volte all'ora svuotava tutta l'aria
dall'ambiente e ne immetteva altrettanta dall'esterno) e quindi era
necessario che l'impianto prevedesse uno scambiatore di calore coi
conseguenti consumi energetici.
Improbabile che un grande magazzino –un cinema o un teatro o una
scuola- cambino l'aria cinque volte all'ora ed altrettanto accade su un
autobus o un treno.
Poi mi hanno insegnato che con un'app era (anche) possibile comandare
il sistema di trattamento aria modulando la frequenza del ricambio in
base al numero di persone presenti negli ambienti.
L'agente infettante del covid19 è presente in quantità variabile nel
droplet sputato dalle persone e permane diffuso in aria ed è facile
immaginare –pensiamo alla diffusione del… profumo di una
scorreggia...- che bene o male una parte resta in aria per un certo
periodo e si mescola aggiungendosi a quello emesso da altre persone.
Se oggi è verificato che il 15% dei testati è portatore di infezione,
vuol dire che p.e. dei 60 passeggeri nell'autobus ci possono essere 9
persone infettanti che gasano il volume del mezzo e mantengono
continuamente l'infezione in circolo. E siccome il bus (o il treno o il
grande magazzino) riciclano l'aria, significa che la concentrazione
dell'infezione si allarga anziché scomparire.
(...)
LABORATORIO IN GIARDINO PER I PIU' PICCOLI
(...)
IL COMMENTO
Siamo stati i primi a suggerire che il Comune e l'Ente
proprietario-gestore della materna S.G.B. che é quel nido d'acquila
sopra i semafori di via Roma- si scambiassero l'uso dei due edifici e
il Comune provvedesse a trasformare la vecchia Rodari e l'area che
arriva fino davanti a cimitero nella scuola materna e nel nido.
Vediamo che l'idea comincia a farsi strada sia pure in forma
primigenia. Il problema è che il nostro comune NON dispone di un
edificio da destinare a scuola per la prima infanzia e questo fatto
deriva dalla fortissima resistenza del peggio del cattolicesimo
nostrano supportato dall'altra scuola privata che pure è in mano alle
suore. Il “sistema” perseguito è quello di ridurre l'offerta (di posti)
per tenere alti i prezzi… tanto pantalone paga integrando le rette alle
famiglie. Poi c'è la ferrea volontà di un grossa parte dei cattolici
nostrani di non mollare la presa sulle coscienze dei genitori e dei
bambini.
Fossimo stati al posto della giunta Gamba davanti alla fortuna
economica che ha investito il paese proprio nell'anno più infausto noi
anziché investire un milione e passa di euro nei CVI avremmo investito
per una radicale ristrutturazione della vecchia Rodari e la
trasformazione del comparto in scuola per la prima infanzia. Invece la
maggioranza, dietro lo schermo delle destinazioni dei fondi, gettano
via una barcata di soldi per soddisfare lo scambio politico: io comune
ristrutturo i CVI facendoli pagare a tutti i cittadini così le due
società sportive potranno –senza nemmeno spendere troppo- rimettere le
mani sugli stessi come hanno fatto finora per mezzo secolo. Quattro
gatti si ciucciano oltre un milione di euro e i bambini vanno al nido
ed all'asilo… sopra l'incrocio più trafficato del paese.
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PDF: 4,7 Mb
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LABORATORI IN GIARDINO PER I PIÙ PICCOLI
Da mercoledì 7 ottobre i bambini e le bambine della scuola dell'infanzia S. Giovanni Bosco
riempiono con la loro gioiosa presenza gli spazi esterni del giardino
dell'edificio di via De Amicis che prima ospitava la scuola primaria
Rodari. L'amministrazione comunale ha aderito con entusiasmo alla
proposta fatta dalla scuola dell'infanzia di laboratori all'aria aperta
per i bimbi più piccoli che includono lo yoga e il movimento del
colore, parte integrante del loro progetto educativo di quest'anno che
è 'Con la natura e la fantasia in movimento”. Di fatto, grazie all'uso
esclusivo degli ampi spazi verdi all'esterno dell'edificio, il giardino
si trasforma in una vera e propria aula a cielo aperto, ottemperando
anche alle indicazioni ministeriali in materia di outdoor education.
Benvenuti a tutte e tutti!
IL COMMENTO
Siamo stati i primi a suggerire che il Comune e l'Ente
proprietario-gestore della materna S.G.B. che é quel nido d'acquila
sopra i semafori di via Roma- si scambiassero l'uso dei due
edifici e il Comune provvedesse a trasformare la vecchia Rodari e
l'area che arriva fino davanti a cimitero nella scuola materna e
nel nido. Vediamo che l'idea comincia a farsi strada sia pure in forma
primigenia. Il problema è che il nostro comune NON dispone di un
edificio da destinare a scuola per la prima infanzia e questo fatto
deriva dalla fortissima resistenza del peggio del cattolicesimo
nostrano supportato dall'altra scuola privata che pure è in mano alle
suore. Il “sistema” perseguito è quello di ridurre l'offerta (di posti)
per tenere alti i prezzi… tanto pantalone paga integrando le rette alle
famiglie. Poi c'è la ferrea volontà di un grossa parte dei cattolici
nostrani di non mollare la presa sulle coscienze dei genitori e dei
bambini.
Fossimo stati al posto della giunta Gamba davanti alla fortuna
economica che ha investito il paese proprio nell'anno più infausto noi
anziché investire un milione e passa di euro nei CVI avremmo investito
per una radicale ristrutturazione della vecchia Rodari e la
trasformazione del comparto in scuola per la prima infanzia. Invece la
maggioranza, dietro lo schermo delle destinazioni dei fondi, gettano
via una barcata di soldi per soddisfare lo scambio politico: io comune
ristrutturo i CVI facendoli pagare a tutti i cittadini così le due
società sportive potranno –senza nemmeno spendere troppo- rimettere le
mani sugli stessi come hanno fatto finora per mezzo secolo. Quattro
gatti si ciucciano oltre un milione di euro e i bambini vanno al
nido ed all'asilo… sopra l'incrocio più trafficato del paese.
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SCUOLE E POMPE DI CALORE SONO L'ACCOPPIATA VINCENTE DEL COVID19
Scuole e pompe di calore sono l'accoppiata vincente del covid19.
Siamo stati tra i primi a mettere in relazione i sistemi di
riscaldamento e raffrescamento negli ambienti chiusi (p.e. nei grandi
magazzini e negli autobus) come potenziali agenti di diffusione del
covid19 e ci siamo presi qualche dozzina di bacchettate non sai mai se
interessati a coprire delle magagne o dei tecnici veri o degli
improvvisati.
Non avevamo intuito nulla ma ce lo aveva spiegato un idraulico di Iseo,
terra che era stata colpita da moltissimi casi di infezioni delle vie
respiratorie cuccate frequentando normali ambienti chiusi ad alta
frequenza di clientela: dagli spogliatoi di una palestra ad una
discoteca fino a un centro commerciale.
Lo stesso idraulico ci spiegò che l'impianto di trattamento aria…
dentro un edificio doveva cambiare totalmente l'aria ogni 12 minuti
(vale a dire che cinque volte all'ora svuotava tutta l'aria
dall'ambiente e ne immetteva altrettanta dall'esterno) e quindi era
necessario che l'impianto prevedesse uno scambiatore di calore coi
conseguenti consumi energetici.
Improbabile che un grande magazzino –un cinema o un teatro o una
scuola- cambino l'aria cinque volte all'ora ed altrettanto accade su un
autobus o un treno.
Poi mi hanno insegnato che con un'app era (anche) possibile comandare
il sistema di trattamento aria modulando la frequenza del ricambio in
base al numero di persone presenti negli ambienti.
L'agente infettante del covid19 è presente in quantità variabile nel
droplet sputato dalle persone e permane diffuso in aria ed è facile
immaginare –pensiamo alla diffusione del… profumo di una
scorreggia...- che bene o male una parte resta in aria per
un certo periodo e si mescola aggiungendosi a quello emesso da altre
persone.
Se oggi è verificato che il 15% dei testati è portatore di infezione,
vuol dire che p.e. dei 60 passeggeri nell'autobus ci possono essere 9
persone infettanti che gasano il volume del mezzo e mantengono
continuamente l'infezione in circolo. E siccome il bus (o il treno o il
grande magazzino) riciclano l'aria, significa che la concentrazione
dell'infezione si allarga anziché scomparire.
Ecco la ragione per cui l'apertura delle scuole ed il conseguente
contorno: viaggi in mezzi affollati, mense, palestre, ecc. ha fatto si
che tutti gli ambienti in cui stazionavano i ragazzi sono diventanti
focolai dove la concentrazione dell'infezione aumentava in base al
numero dei presenti e la permanenza e successivamente l'infezione
veniva trasmessa ai soggetti predisposti.
Un sistema per il trattamento aria che comprenda il ricambio totale
dell'aria negli ambienti ogni 12 minuti ha un costo di realizzazione e
mantenimento inimmaginabile rispetto ad una pompa di calore la quale
prevede sostanzialmente che l'aria dell'ambiente non sia (quasi) mai
cambiata del tutto ed ha il “pregio” di aumentare a dismisura la
concentrazione dell'infezione presente nell'aria.
Non meraviglia quindi che mentre l'infezione di fine inverno-primavera
si era abbastanza spenta accompagnata dalla quarantena il ritorno alla
“normalità” a fine estate autunno ha rifatto scoppiare l'infezione col
solo “vantaggio” che stavolta riescono a prendersene cura prima (ma
teniamo conto che della popolazione lombarda ne hanno testato nemmeno
¼…).
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