A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1281 DELLO 03 OTTOBRE 2020
























































Di cosa parliamo in questa pagina.























IL FESTIVAL DEL PASTORALISMO: UNA SCEMEGGIATA
PER INFINOCCHIARE CHI É POLITICAMENTE CORRETTO
The italian model breding’s cattle sfila tra Bergamo e Gorgonzola sotto gli occhi della solita pletora di cittadini che immortaleranno la sceMeggiata in miliardi di bytes che passeranno istantaneamente sulle pagine di face book. Per la gioia delle madamine e dei signorini che domani si precipiteranno al mercato agricolo chilometri zero a comprare qualcosa, sentendosi così soddisfatte di avere contribuito alla riduzione della ciodue.
Stavolta a sfilare c’è un allevatore di Serina tale Fabrizio Bertolazzi, “che ha messo a disposizione gli animali della sua azienda. Cappello nero in feltro ad ala larga a proteggere da sole e intemperie- il famoso capèl di bergamì- la scussala, il grembiale del casaro, bastone e zoccoli: così si presentano i bergamini sulle tracce dei loro antenati che, dalla fine del 1300 fino ai primi del 2000, compivano questo tragitto (Bergamo-Dal- mine-Brembate-Canonica d’Adda-Cassano dAdda-Inzago e Gorgonzola) per svernare nelle aziende della bassa in cambio dell’acquisto di interi fienili.

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OTTOBRE: SI RIPARLA DI RIDUZIONE DELLE TASSE
MAGARI UN PAESE CON OLTRE 100 MILIARDI DI TASSE EVASE
CHE VUOLE FARSI PRESTARE I SOLDI (GRATIS) DALL’UE PER RIDURLE
FA ARRABBIARE GLI ALTRI PAESI

L'inizio non è nostro ma va bene lo stesso. Anche quest'anno, come ogni anno, è arrivato il tempo del taglio di tasse per gli italiani. Immaginario, ovviamente. Perché un paese serio dovrebbe evitare di farlo in deficit coi soldi prestati dagli altri Paesi. Tra fine settembre e inizio ottobre il governo pro tempore scrive la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (NADEF), sulla scorta della quale provvede a tratteggiare la legge di bilancio per l'anno successivo. Anche quest'anno, malgrado la pandemia (o forse a causa di essa), e un deficit da brivido ma necessario, sui media imperversa il  dibattito sulle virtù taumaturgiche dell'ennesimo “taglio delle tasse”.
Ovvio che il taglio delle tasse non sia la preoccupazione principale di quei cittadini e società che evadono-eludono mediamente 100-120 miliardi di tasse e contributi vari ogni anno. Mica per nulla una delle paure degli italiani è quella dei ladri che entrano in casa a svaligiargliela con particolarissime attenzioni alle case di certuni professionisti o lavoratori autonomi.  Ovvio che ogni anno la luce sia puntata sui cinque scaglioni di reddito e in particolare sul terzo-quarto che prevede un brusco passaggio dal 27% al 38% quando tra gli altri scaglioni la crescita è compresa tra il 3-4%. Ovvio che ogni anno i Comuni nello stabilire l'addizionale IRPEF comunale (che non può superare lo 0,7%) “dimenticano” di rimodulare il numero degli scaglioni. Vero che non è quello 0,7% che migliora la vita dei contribuenti passando dai 27.999 ai 28.001 ma basterebbe dividere in cinque scaglioni prima e dopo il vertice dei 28mila per aggiustare al meglio la situazione. Visto che poi tutto accade via PC e non a mano e cervello.
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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!


























SCIATTERIA
CRIMINALE
ALL'ITALIANA







































































































































































































IL FESTIVAL DEL PASTORALISMO: UNA SCEMEGGIATA
PER INFINOCCHIARE CHI É POLITICAMENTE CORRETTO

The italian model breding’s cattle sfila tra Bergamo e Gorgonzola sotto gli occhi della solita pletora di cittadini che immortaleranno la sceMeggiata in miliardi di bytes che passeranno istantaneamente sulle pagine di face book. Per la gioia delle madamine e dei signorini che domani si precipiteranno al mercato agricolo chilometri zero a comprare qualcosa, sentendosi così soddisfatte di avere contribuito alla riduzione della ciodue.
Stavolta a sfilare c’è un allevatore di Serina tale Fabrizio Bertolazzi, “che ha messo a disposizione gli animali della sua azienda. Cappello nero in feltro ad ala larga a proteggere da sole e intemperie- il famoso capèl di bergamì- la scussala, il grembiale del casaro, bastone e zoccoli: così si presentano i bergamini sulle tracce dei loro antenati che, dalla fine del 1300 fino ai primi del 2000, compivano questo tragitto (Bergamo-Dal- mine-Brembate-Canonica d’Adda-Cassano dAdda-Inzago e Gorgonzola) per svernare nel¬le aziende della bassa in cambio dell’acquisto di interi fienili.
«La loro storia e le loro tradi¬zioni rischiano di perdersi per¬ché chi le conosce le dà per scon¬tate», racconta Michele Corti, presidente del Festival del Pastoralismo Bergamo. La sceneggiata è completa. C’è l’odore del letame, c’è il suono del baghèt, la cornamusa bergamasca che accompagna la transuman¬za insieme al corno. Non può mancare la cazzata del Giovanni Malanchini, consi¬gliere segretario dell’ufficio di presidenza del Consiglio regio¬nale della Lombardia, che ha patrocinato l’iniziativa:
 «La Lombardia è ricca di pra¬tiche e saperi agricoli, patrimo¬ni radicati nel territorio che de-vono essere custoditi». A ogni tappa degustazioni, mostre, film e mercatini invaderanno i borghi storici, insieme all’asino Nausicaa e a Tania, un cavallo Haflinger: hai presente nel 1300 come avessero conoscenza e confidenza con le varie Nausica, Tania e i cavalli Haflinger che i Bergamaschi hanno conosciuto quando sono andati a fare il soldato a Merano dopo il 1950?.
Non può mancare una bella figa col reggiseno a balconcino che pare la pubblicità di Intimissimi e non ha mai troitate le tette di una vacca o una pecora per mungerle: spiega Carla Ferliga nella veste di bergamina: «Era una popolazione seminomade. quando scendeva dall’alpeggio (a Serina?)  li accompagnavano figli e mogli, donne forti che aiutavano a tenere a bada le vacche oggi si fa più fatica a trovare giovani interessati». Ci credo: pensano soprattutto ad un ITIS.  Ma qualche illuso o fesso  c’è: a 11 anni Cristian Vistalli ha già progettato la stalla in cui lavorerà in futuro: «Voglio fare il bergamino».
 «Siamo stati contenti di ospitare la carovana», afferma Dario Carnevali, assessore all'Urbanistica di Dalmine. La visita è stata organizzata in collaborazione con l'associazione storica dalminese per riscoprire il passato agricolo di una città conosciuta soprattutto per l'industria. «Basti pensare che nello spazio che oggi occupa Tenaris, 400 anni fa veniva coltivato il guado (isatis tinctoria), una pianta da cui si ricava il colore blu - racconta Claudio Pesenti presidente dell'associazione -: qui negli anni, almeno fino al 1700, si fermavano le mandrie, soprattutto alla fornace di Sforzatica Sant'Andrea, a Guzzanica e a Cimaripa». Sul gualdo è un balla dal momento che la crucifera era coltivata dappertutto in Europa, quindi… anche a Dalmine e sul concentramento delle vacche è come dire che alle fermate dei bus c’è più gente che sui marciapiedi in generale. Dalmine Brembate Trezzo e poi la bassa Brianza.
Stavolta le mucche non hanno (tutte) il mantello grigio ma ce ne sono di pezzate di rosso arancione, che non è proprio delle brune alpine ma semmai  delle frisone. Le brunalpine adesso hanno il filone della schiena tirato orizzontale con la livella, a segnare che c’è un abbondate dose di sangue americano. Ma non è importante che le cose siano ordinate a chiare tanto ai signorini ed alle madamine che siano brunalpine o frisone, di origine italiana o USA  che importa? Sono vacche e tanto  basta.

Contrariamente a quanto asserito dai fondatori del Festival del Pastoralismo (https://festivalpastoralismo.org/chi-siamo/ ) queste operazioni servono soprattutto vendere un’immagine che poi in realtà  è solo una sceMeggiata dal momento che ai consumatori viene venduto un  modello che non trova certo ne sui banchi del supermercato ne sui banchetti a chilometro zero.
Basta accendere le TV per trovare centinaia di trasmissioni di cucine e sui prodotti agricoli che portano a far credere al consumatore che le derrate alimentari che porta in tavola siano quasi dei miracoli ma non mostrano mai come funziona davvero un caseificio  o una fabbrica di pelati o un salumificio da dove proviene poi il 99.999.999 su 100.000.000 porzioni di quel che effettivamente mangia. Tanto poi c’è sempre l’ASL.

OTTOBRE: SI RIPARLA DI RIDUZIONE DELLE TASSE
MAGARI UN PAESE CON OLTRE 100 MILIARDI DI TASSE EVASE
CHE VUOLE FARSI PRESTARE I SOLDI (GRATIS) DALL’UE PER RIDURLE
FA ARRABBIARE GLI ALTRI PAESI

L'inizio non è nostro ma va bene lo stesso. Anche quest'anno, come ogni anno, è arrivato il tempo del taglio di tasse per gli italiani. Immaginario, ovviamente. Perché un paese serio dovrebbe evitare di farlo in deficit coi soldi prestati dagli altri Paesi. Tra fine settembre e inizio ottobre il governo pro tempore scrive la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (NADEF), sulla scorta della quale provvede a tratteggiare la legge di bilancio per l'anno successivo. Anche quest'anno, malgrado la pandemia (o forse a causa di essa), e un deficit da brivido ma necessario, sui media imperversa il  dibattito sulle virtù taumaturgiche dell'ennesimo “taglio delle tasse”.
Ovvio che il taglio delle tasse non sia la preoccupazione principale di quei cittadini e società che evadono-eludono mediamente 100-120 miliardi di tasse e contributi vari ogni anno. Mica per nulla una delle paure degli italiani è quella dei ladri che entrano in casa a svaligiargliela con particolarissime attenzioni alle case di certuni professionisti o lavoratori autonomi.  Ovvio che ogni anno la luce sia puntata sui cinque scaglioni di reddito e in particolare sul terzo-quarto che prevede un brusco passaggio dal 27% al 38% quando tra gli altri scaglioni la crescita è compresa tra il 3-4%. Ovvio che ogni anno i Comuni nello stabilire l'addizionale IRPEF comunale (che non può superare lo 0,7%) “dimenticano” di rimodulare il numero degli scaglioni. Vero che non è quello 0,7% che migliora la vita dei contribuenti passando dai 27.999 ai 28.001 ma basterebbe dividere in cinque scaglioni prima e dopo il vertice dei 28mila per aggiustare al meglio la situazione. Visto che poi tutto accade via PC e non a mano e cervello.
Poi realisticamente ai cittadini  importa zero se le tasse siano alte o basse dal momento che la grande massa di agevolazioni possibili stanno li a dimostrarlo. Per esempio i bergamaschi che sono stati abbandonati al loro destino nel corso della pandemia- da seimila a ottomila morti- hanno perfino deciso di donare a chi li aveva ammazzati alla grande la bellezza di 30 milioni di euro. Non gli importa nulla nemmeno di essere obbligati a ricorrere alla sanità privata dal momento che avendo la fortuna di abitare dove c'è lavoro, possono applicare le detrazioni sulla busta paga. Un po' di burocrazia ma si aggiusta abbastanza bene tutto.
Senza contare la favolosa idea del super bonus al 110% che ha permesso alle imprese di raddoppiare il costo dell'intervento incassando  gratis la metà del prezzo pagato dal privato. E tutti a far finta di niente.

Diciamo che tutti i ragionamenti fatti in questo primo scorcio d'autunno non hanno nemmeno idea della complessità della tassazione  nel Belpaese che va sempre coniugata con le migliaia di benefit che stato regioni ed enti locali concedono ai cittadini. A nostro avviso non si troverà mai una soluzione dal momento che la tassazione è l'aspetto primario della lotta di classe nel paese. Di volta in volta si creano gruppi che riescono a ritagliarsi propri vantaggi e finchè dura… tengono duro. Pensiamo alla ventina di miliardi di benefici goduti dalle imprese che inquinano e che si potrebbero abolire di botto senza fare granche danno e invece queste – essendo tra le prime esattrici di tasse per conto del governo- hanno un grandissimo potere escludente. Facciamo una risata amara sull'abolizione delle accise assurde sui carburanti promessa da Salvini.

Fuori dubbio che sostituirei cinque scaglioni di reddito con una curva più sensata “anche” a parità di entrate sarebbe la prima riforma possibile dal momento che oggi  abbiamo i PC. Poi bisogna intervenire drasticamente sui benefit no-ambiente  per le imprese. Infine introdurre una tassazione della casa che partendo da dati base esenti sostituiscono l'attuale irpef comunale con qualcosa di maggiormente proporzionale.
Poi abbiamo sperimentato “abbastanza bene” con la tragedia del covid19 che quando si da ascolto ai suggerimenti degli esperti, si procede meglio dell'improvvisazione. Ed anche in tema di revisione dell'irpef varrebbe la pena di accettare anche i consigli di un Carlo Cottarelli  dell'Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani dell'Università Cattolica del Sacro Cuore.
Con questi pochi aggiustamenti non avremmo un fisco nuovo ma ricondurremmo il Paese ad una maggiore serietà e serenità che potrebbe essere podromica a qualcosa ancora migliore.