A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1279 DEL 26SETTEMBRE 2020
























































Di cosa parliamo in questa pagina.























LA MINORANZA INUTILE
Il capogruppo di centrodestra Locatelli ha avuto bisogno di venti giorni per dare una risposta (in)sensata al volantino della maggioranza che lo sfotteva (più ironicamente che politicamente a nostro avviso) per essersi dato alla fuga assieme ai suoi colleghi pur di non votare le due relazioni sui CVI presentate dalla maggioranza. Quando abbiamo dato conto del consiglio comunale del primo settembre (con tutte le difficoltà che abbiamo subìto per scaricarlo visto che la maggioranza fa di tutto per non far sapere alla popolazione cosa combina il consiglio) la minoranza non aveva nemmeno fatto cenno nella seduta (a meno che la parte non sia stata censurata…)  che “la procura della Corte dei Conti potrebbe in­dagare se qualcuno segnalas­se la cosa, così come l'esclu­sione non chiara dalla gara dopo la manifestazione di in­teresse per la gestione del Cvi 2 di un soggetto che avrebbe pagato per gestirlo».
Una motivazione avanzata dopo tre settimane arriva fuori tempo massimo e adombra una manina che “potrebbe” segnalare  gli atti alla corte dei conti. Chissà di chi è tale “manina” annunciata?. Non ha nemmeno presentato prova dell'esistenza del soggetto disposto a gestire il CVI2.
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NEL PAESE BELLO DA VIVERE CRESCOINO EDIFICI CURATI CON STERIOIDI ANABOLIZZANTI
Il paese bello da vivere sta diventando il paese degli edifici che paiono edificati sotto l'effetto di steroidi anabolizzanti. Volumetricamente sono diventati degli ecomostri rispetto a quelli sostituiti. Letteralmente visto che è proprio la legge per cui sono stati approvati questi nuovi edifici su nuove lottizzazioni e dopo la demolizione ricostruzione di vecchi edifici. L'autorevole assessore milanese all'urbanistica Pierfrancesco Maran che di solito è molto attento a misurare toni e parole ha definito la legge regionale in questione «un Pgt bis calato dell'alto che ha già fatto perdere al Comune di Milano 30 milioni di oneri di urbanizzazione. L'incremento del 20 per cento dell'indice massimo edificatorio » , è frutto di « un approccio non urbanistico ma tipico di un macellaio impreciso ». Maran sollecita quindi il consiglio comunale a una «discussione politica forte» per stoppare le conseguenze della legge con una delibera che, entro la fine dell'anno, «risponda alla Regione ed eviti indebiti arricchimenti, visto che ci sono già 21 istanze di costruttori che nel quadro della normativa regionale possono usufruirne ».

Nel paese bello da vivere è quindi tutto regolare fino a prova contraria in quanto permesso dalla Legge regionale 26 novembre 2019 - n.18 che indica: “Misure di semplificazione e incentivazione per la rigenerazione urbana e territoriale, nonché per il recupero del patrimonio edilizio esistente. Modifiche e integrazioni alla legge regionale 11 marzo 2005, n. 12 (Legge per il governo del territorio) e ad altre leggi regionali". La normativa individua misure di incentivazione per promuovere i processi di rigenerazione urbana e il recupero del patrimonio edilizio, attraverso modifiche alla legge per il governo del territorio (l.r. n. 12/2005) e ad altre leggi regionali, in coerenza con la legge per la riduzione del consumo di suolo (l.r. n. 31/2014).
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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!
























IL PD CON QUESTI
DIRIGENTI
NON VINCERA' MAI




COVID19
SITUAZIONE IN GRAVE
PEGGIORAMENTO




































































































































































































LA MINORANZA INUTILE
Il capogruppo di centrodestra Locatelli ha avuto bisogno di venti giorni per dare una risposta (in)sensata al volantino della maggioranza che lo sfotteva (più ironicamente che politicamente a nostro avviso) per essersi dato alla fuga assieme ai suoi colleghi pur di non votare le due relazioni sui CVI presentate dalla maggioranza. Quando abbiamo dato conto del consiglio comunale del primo settembre (con tutte le difficoltà che abbiamo subìto per scaricarlo visto che la maggioranza fa di tutto per non far sapere alla popolazione cosa combina il consiglio) la minoranza non aveva nemmeno fatto cenno nella seduta (a meno che la parte non sia stata censurata…)  che “la procura della Corte dei Conti potrebbe in­dagare se qualcuno segnalas­se la cosa, così come l'esclu­sione non chiara dalla gara dopo la manifestazione di in­teresse per la gestione del Cvi 2 di un soggetto che avrebbe pagato per gestirlo».
Una motivazione avanzata dopo tre settimane arriva fuori tempo massimo e adombra una manina che “potrebbe” segnalare  gli atti alla corte dei conti. Chissà di chi è tale “manina” annunciata?. Non ha nemmeno presentato prova dell'esistenza del soggetto disposto a gestire il CVI2.
Riassunto:
-    Quando la maggioranza ha annunciato che dava un incarico a un professionista di sua fiducia per fare i PEF (piani economici finanziari) del CVI2 e poi del CVI1 la minoranza doveva chiedere che tali studi fossero redatti da un tecnico di maggioranza, uno di minoranza e un terzo di nomina comune da parte dei due visto che i CVI sono beni “comuni”.
-    Visto l'errore “casuale” che la dirigente dei servizi sociali aveva GIA' compiuto nella modifica errata delle convenzione  tra comune e Polisportiva, la minoranza DOVEVA chiedere la stessa dirigente si astenesse da ulteriori atti in tema.
-    Palesemente TUTTA la commissione sport era in conflitto d'interessi visto che rappresentava soggetti interessati storicamente a usufruire degli impianti. Il conflitto di interessi non è mai roba per la sensibilità di Vivere Curno.
-    Palesemente i due PEF non stavano in piedi già alla prima lettura: come cavolo si fa a interpellare uno che non sa nulla della situazione per fare un PEF?
-    Tutta la messinscena commercial aziendalistica –relitto della cultura universitaria degli anni '80 sfociata nella mega crisi del 2008- messa in piedi dalla Gamba invocando le superiori direttive dell'UE unitamente alla perdurante crisi economica ed al sopravvenuto covid19 si sono dimostrate del tutto errate.  Ofelè fa el 'to mestè!. Anzi: vai a pulire i parabrezza agli incroci.
-    Scandaloso che la maggioranza abbia utilizzato massicciamente i soldi ricevuti dal Comune per covid19 per la ricostruzione (neanche una ristrutturazione: una RIcostruzione) dei due centri sportivi. Mors tua vita mea: meglio non commentare.  Una sessantina di morti hanno lasciato una eredità di un milione di euro ai Curnesi.
-    Il sistema tariffario premiale per i residenti è illegittimo dal momento che la massima parte dei fondi impiegati per la ricostruzione è di origine nazionale regionale.
-    Evidente la svolta di 360° della maggioranza –in meno di un anno!- tra i primi passi sul CVI2 rispetto la decisione del primo settembre di un anno dopo. Prima la maggioranza era partita coll'idea che chi prendeva in mano i due CVI avrebbe dovuto metterci dei soldi propri (850mila euro nel SOLO CVI2!) per la ristrutturazione salvo vederseli scontare con  due decenni di affitto. Ne la maggioranza ne il redattore del PEF avevano avuto la professionalità di capire che l'operazione era impossibile perché nessuna banca avrebbe finanziato operazioni del genere: rifare nel 2020 la cinquecento del 1957 è una roba da chiodi.
-    Alla maggioranza è andata di fondoschiena per l'avvento del covid19 per la massa di soldi che le sono piovuti addosso (quasi un milione di euro: e sono tutti debito pubblico…) che, unitamente a dei residui ex oneri urbanistica  (consumo di suolo dal suo PGT) e ad un finanziamento pubblico (una robetta da mezzo milione di euro) ha potuto ribaltare la situazione: anziché essere il futuro gestore a investire soldi suoi per la ristrutturazione,  la ristrutturazione se l'é accollata il Comune ed alla fine ha deciso che  “affitterà” i due CVI.
-    C'è da scommettere che i due CVI finiscano ancora in mano alle due società sportive attuali dal momento che nessun imprenditore con due dita di professionalità si mette a gestire due ruderi rimessi a nuovo. Una soluzione ideale per la maggioranza per ricuccarsi i voti dei cittadini pagati col debito pubblico accollato a tutti gli italiani.

NEL PAESE BELLO DA VIVERE CRESCOINO EDIFICI CURATI CON STERIOIDI ANABOLIZZANTI
Il paese bello da vivere sta diventando il paese degli edifici che paiono edificati sotto l'effetto di steroidi anabolizzanti. Volumetricamente sono diventati degli ecomostri rispetto a quelli sostituiti. Letteralmente visto che è proprio la legge per cui sono stati approvati questi nuovi edifici su nuove lottizzazioni e dopo la demolizione ricostruzione di vecchi edifici. L'autorevole assessore milanese all'urbanistica Pierfrancesco Maran che di solito è molto attento a misurare toni e parole ha definito la legge regionale in questione «un Pgt bis calato dell'alto che ha già fatto perdere al Comune di Milano 30 milioni di oneri di urbanizzazione. L'incremento del 20 per cento dell'indice massimo edificatorio » , è frutto di « un approccio non urbanistico ma tipico di un macellaio impreciso ». Maran sollecita quindi il consiglio comunale a una «discussione politica forte» per stoppare le conseguenze della legge con una delibera che, entro la fine dell'anno, «risponda alla Regione ed eviti indebiti arricchimenti, visto che ci sono già 21 istanze di costruttori che nel quadro della normativa regionale possono usufruirne ».

Nel paese bello da vivere è quindi tutto regolare fino a prova contraria in quanto permesso dalla Legge regionale 26 novembre 2019 - n.18 che indica: “Misure di semplificazione e incentivazione per la rigenerazione urbana e territoriale, nonché per il recupero del patrimonio edilizio esistente. Modifiche e integrazioni alla legge regionale 11 marzo 2005, n. 12 (Legge per il governo del territorio) e ad altre leggi regionali". La normativa individua misure di incentivazione per promuovere i processi di rigenerazione urbana e il recupero del patrimonio edilizio, attraverso modifiche alla legge per il governo del territorio (l.r. n. 12/2005) e ad altre leggi regionali, in coerenza con la legge per la riduzione del consumo di suolo (l.r. n. 31/2014).
Le modifiche alla l.r. n. 12/2005 comprendono oltre alla messa a sistema delle disposizioni relative alla rigenerazione urbana, vale a dire incentivi applicabili a tutto il patrimonio edilizio esistente incremento fino al 20% dell'indice di edificabilità massimo previsto dal PGT per gli interventi sul patrimonio edilizio esistente che perseguano le finalità di elevata qualità edilizia e ambientale. Per l'utilizzo degli incrementi è consentita la deroga all'altezza massima prevista nei PGT (nel limite del 20%), alle norme quantitative, morfologiche, sulle tipologie di intervento e sulle distanze previste dai PGT e ai regolamenti comunali, fatte salve le norme statali e quelle sui requisiti igienico sanitari. Ai Comuni viene lasciata la facoltà di escludere, per specifiche esigenze
di tutela paesaggistica, eventuali aree o singoli immobili dalle deroghe. Per i Comuni sopra i 5.000 abitanti i diritti edificatori derivanti dagli incrementi sono sempre commerciabili. Viene prevista anche la possibilità di perequazione intercomunale.
L'ultimo capoverso è importante perché i Comuni più onesti ed avveduti potevano decidere (entro una certa data) un provvedimento con l'individuazione delle aree o degli edifici esclusi da questo vantaggio concesso dalla legge regionale.
La legge regionale  consete in particolare:
 l'abbattimento del 60% degli oneri di urbanizzazione, con possibilità per i Comuni di ulteriori riduzioni, per gli interventi di ristrutturazione edilizia nonché di demolizione e ricostruzione, anche con diversa sagoma e/o di ampliamento mediante l'utilizzo di premialità dei diritti edificatori (non si applica alle istanze di permesso di costruire o di piano attuativo già presentate all'entrata in vigore della legge);
 ulteriori riduzioni degli oneri di urbanizzazione e del contributo sul costo di
costruzione, interventi che promuovono l'efficientamento energetico, (…), la
mobilità sostenibile, il tracciamento dei rifiuti e dei sottoprodotti di cantiere; la
quantificazione della riduzione sarà definita con successiva delibera di Giunta regionale, la quale consentirà una modulazione da parte del Comune.

Dulcis in fundo giovedì 14 maggio 2020 in piena pandemia  la Direzione Generale  Territorio e protezione civile della Regione Lombardia  emette la Circolare regionale 12 maggio 2020 - n. 5 Proroga dei termini per gli adempimenti comunali previsti dalla l.r. 26 novembre 2019, n. 18 «Misure di semplificazione e incentivazione per la rigenerazione urbana e territoriale, nonché per il recupero del patrimonio edilizio esistente. Modifiche e integrazioni alla legge regionale 11 marzo 2005, n. 12 (legge per il governo del territorio) e ad altre leggi regionali».
Tra le numerose proroghe permesse c'è questa: per i comuni con popolazione inferiore ai 20.000 abitanti, individuazione con delibera di Consiglio comunale da approvare entro sei mesi dall'entrata in vigore della l.r. n. 18/2019(14 dicembre 2019), delle aree escluse dall'ap­plicazione delle deroghe e degli incentivi volumetrici pre­visti dai commi 5 e 10 dell'art. 40 bis (rif. l.r. 12/05, art. 40 bis, c.l.- l.r. 18/19,art.4,c. 1 lett.a). che sposta la scadenza secondo la l.r. 18/19:14 giugno 2020 al 30 settembre 2020.
Il Comune du Curno non ha approvato la tavola con l'indicazione delle “aree escluse dall'ap­plicazione delle deroghe e degli incentivi volumetrici pre­visti dai commi 5 e 10 dell'art. 40 bis (rif. l.r. 12/05, art. 40 bis, c.l.- l.r. 18/19,art.4,c. 1 lett.a)”.

Vale a dire il festival degli incrementi volumetrici e dell'autoriduzione degli oneri si può fare dappertutto.

Dagli atti pubblicati finora NON risulta che ne l'assessore Conti ne il capogruppo di minoranza Locatelli che sono due professionisti del settore edilizia privata abbiano mai posto in discussione la necessità di azzerare ogni possibilità consentita dalla predetta legge regionale sia relativamente agli incrementi volumetrici che alla riduzione degli oneri. L'unico accenno che resta agli atti è una dichiarazione dell'ass. Conti circa un intervento in via Marigolda che oltre ad avere fatto fuori quattro  tigli di oltre mezzo secolo d'età (di proprietà comunale) parrebbe avere molte delle caratteristiche premiali previste da questa legge regionale.
Non c'è stata nessuna interrogazione ne da parte delle minoranze ne da parte della maggioranza (hai voglia: se qualcuno apre bocca senza il permesso della sindaca viene decollato all'atto!) nemmeno rispetto alla riduzione degli oneri che ne deriverebbe al Comune. Argomento cui la  sindaca pare essere assai sensibile vista la sua fame di soldi per spese clientelari.

Del resto basta fare un giro per il paese  dove sono in atto nuoce costruzioni o nuovi rifacimenti per  vedere come  -esempio in via DeAmicis- sia cresciuto un edificio del tutto “fuori scala” rispetto alla situazione precedente e se tanto mi da tanto, tutti gli edifici privati potrebbero subire questo abnorme crescita volumetrica dando origine  ad una situazione che assomiglia più a un basso napoletano  che a un paese bello da vivere.
Pensiamo solo a che macello succederebbe alla Marigolda visto che  quegli edifici arrivano ormai tutti al mezzo secolo d'età.
Oltre a questo basta pensare che se adesso abbiamo una popolazione di 7500 abitanti, se venisse applicata a tappeto questa legge, in pochissimi anni potremmo arrivare a 9-10mila abitanti con la conseguenza che nessuno dei servizi esistenti basterebbe per tale mole di popolazione: per fortuna che la natalità è bassa  e la strage del covid 19 ha alleggerito le classi d'età più alte oltre a ridurre ulteriormente le nascite dell'anno a venire.
Da adesso stiamo in attesa che i due tecnici del consiglio comunale  abbiano il coraggio di affrontare il proprio interno conflitto di interessi e pongano all'ordine del giorno questo problema anche per il paese bello da vivere. Ne dubitiamo.