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COL 54% DI VOTANTI AL REFERENDUM SI/NO70:30
BECCATA UNA ONOREVOLISSIMA SCONFITTA
PREPARIAMOCI A RIFARE LA LEGGE ELETTORALE
L'Italia ha affrontato questa tornata elettorale nuotando in una marea
di soldi che hanno fatto aumentare il debito pubblico di almeno 20
punti: 135>155%. Gli enti locali hanno ricevuto fondi per le più
differenti destinazioni che sono stati in gran parte distribuiti senza
alcuna trasparenza. Il CENSIS ha verificato ai primi di luglio 2020 che
il 39% dei cittadini è riuscito a mettere da parte soldi e la liquidità
nei portafogli delle famiglie italiane è aumentata di 34,4 miliardi di
euro nei primi tre mesi più neri della pandemia.
Inps ed Istat stimano che in Italia ci siano 3 milioni di evasori
totali tra gli autonomi ed altrettanti tra i dipendenti. Attenzione:
riguardo quest'ultima categoria, parliamo ovviamente di lavoratori
“dipendenti” ma in nero, invisibili. A questo numero complessivo di
senza reddito ufficiale, occorre sommare i familiari; portando il
totale, secondo la valutazione spannometrica ma realistica di Boeri, a
circa 10 milioni di potenziali beneficiari del reddito di cittadinanza.
Pertanto, se il 15% di questi lo percepisce il reddito di cittadinanza,
abbiamo che la metà dei suoi beneficiari è evasore.
(...)
TRAPIANTI CARDIACI A BERGAMO
Un articolo lungo come una Bibbia per annunciare e lodare il trapianto
cardiaco numero mille al Papa Giovanni. Il comunicato su cui la
Redazione di BG news ha allestito il pezzo non dimentica proprio
nessuna informazione: mancano solo le taglie delle scarpe di dottori
infermieri e pazienti nonché la taglie delle mutande e dei reggiseni
delle varie operatrici. Non ce l'ho con le infermiere del Papa Giovanni
che già hanno il dente avvelenato col sottoscritto.
Manca soprattutto quanto “costa” un trapianto alla sanità e “quanto” di
quel costo è destinato a ripianare i costi della chimica ed
dell'elettronica necessarie alla bisogna. Che poi – oltre al sapere la
taglia delle mutande e dei reggiseni- ci pare l'informazione più
importante da dare ai cittadini. Magari sarebbe stato interessante
sapere –a prezzi aggiornati- quanto sono costati ai cittadini quei
mille trapianti: così che ciascuno si fa il conto della propria vita
leggermente smodata.
Del pezzo, oltre la parte ironica sulla taglia delle mutande scarpe
reggiseni (lo scrivo perché le infermiere del Papa Giovanni non hanno
il senso dell'ironia allora bisogna spiegarglielo), manca ANCHE una
riflessione: 1000 trapianti in 35 anni fanno 28 all'anno corrispondenti
a due al mese. Qui casca l'asino dal momento che va bene che i cuori
di ricambio non si comprano all'Esselunga e non arrivano in ospedale
con la “spesa amica” ma che in un anno ci siano SOLO 28-30 che donano
il proprio cuore (o quello del proprio “caro” defunto) per salvare
qualche anno la vita di un'altra persona, la dice assai lunga sulla
generosità dei bergamaschi. Partendo dal principio che “prima i nostri”
anche se non è vero che sia così.
(...)
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PDF: 4,6 Mb
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COL 54% DI VOTANTI AL REFERENDUM SI/NO70:30
BECCATA UNA ONOREVOLISSIMA SCONFITTA
PREPARIAMOCI A RIFARE LA LEGGE ELETTORALE
L'Italia ha affrontato questa tornata elettorale nuotando in una marea
di soldi che hanno fatto aumentare il debito pubblico di almeno 20
punti: 135>155%. Gli enti locali hanno ricevuto fondi per le più
differenti destinazioni che sono stati in gran parte distribuiti
senza alcuna trasparenza. Il CENSIS ha verificato ai primi di luglio
2020 che il 39% dei cittadini è riuscito a mettere da parte soldi e la
liquidità nei portafogli delle famiglie italiane è aumentata di 34,4
miliardi di euro nei primi tre mesi più neri della pandemia.
Inps ed Istat stimano che in Italia ci siano 3 milioni di evasori
totali tra gli autonomi ed altrettanti tra i dipendenti. Attenzione:
riguardo quest'ultima categoria, parliamo ovviamente di lavoratori
“dipendenti” ma in nero, invisibili. A questo numero complessivo di
senza reddito ufficiale, occorre sommare i familiari; portando il
totale, secondo la valutazione spannometrica ma realistica di Boeri, a
circa 10 milioni di potenziali beneficiari del reddito di cittadinanza.
Pertanto, se il 15% di questi lo percepisce il reddito di cittadinanza,
abbiamo che la metà dei suoi beneficiari è evasore.
Ovvio quindi che per il referendum e le regionali sia andata di lusso
al c.d. centrosinistra più o meno allargato dal voto disgiunto penta
stellato. Ha votato solo il 54% che ha confermato al 70% la modifica
costituzionale mentre il fronte opposto del NO ha avuto un
onorevolissimo ed importante 30%. Adesso quel 30% bisognerà sapere
farlo valere sia nei confronti del governo Conte2 che nelle scelte per
l'allocazione dei fondi europei.
Il fronte del SI che canta vittoria col suo 70% è un voto di centro
destra e basta vedere dove ne ha raccolto di più per capirlo. Un
esempio per tutti la Bergamasca. Non racconta che all'inizio il
97% delle forze politiche in Parlamento si era schierata per il SI.
Adesso arriva un autunno se non nero assai complicato perché assieme
all'incognita di come evolverà la pandemia in corso, il Governo deve
approvare la Nota di aggiornamento al DEF (NADEF) che viene presentata
alle Camere entro il 27 settembre di ogni anno per aggiornare le
previsioni economiche e di finanza pubblica del DEF in relazione alla
maggiore disponibilità di dati ed informazioni sull'andamento del
quadro macroeconomico e di finanza pubblica. Il documento, inoltre,
contiene l'aggiornamento degli obiettivi programmatici, che tiene conto
anche delle eventuali osservazioni formulate delle istituzioni UE
competenti nelle materia relative al coordinamento delle finanze
pubbliche degli Stati membri. Il 15 ottobre dovrebbe finire l'ultimo
stato di emergenza sanitario votato ai primi di settembre. A novembre
dovrebbe finire la cassa integrazione e il divieto di licenziamento
ancora vigenti. Poi ci sono tutti i programmi da presentare all'UE per
i relativi fondi. Ecc. ecc. Insomma una serie interminabile di ostacoli
peraltro ampiamente noti ad una maggioranza nella quale i numeri dei
consensi si sono ribaltati rispetto alla consistenza reale.
L'onorevolissima sconfitta dei NO al 30% mette dei paletti di
traverso alla prossima legge elettorale e noi torniamo alla
nostra proposta:
1. Una sola Camera.
2. Un eletto ogni 100mila voti presi dovunque.
3. Collegi massimo da 300mila elettori.
4. Un candidato in non più di tre collegi.
5. Non sono ammesse le rinunce tattiche.
6. Obbligo di indicare le eventuali coalizioni di governo e presentare un programma comune.
7. Turno unico se una lista o un candidato ricevono il 40%+1 voto.
8. Doppio turno entro una settimana tra i due primi arrivati se nessuno raggiunge il 40%+1.
9. La nuova Camera è formata da tutti gli eletti di
minoranza (al primo turno) e la maggioranza ha 10 deputati in più
rispetto alla minoranza.
10. La Camera non vota alcuna fiducia al governo: gliel'ha data il Paese.
11. Il governo deve essere composto da rappresentanti
per (a) parità di genere ed (b) equilibrio tra eletti nelle varie
regioni secondo il numero degli abitanti e (c) del PiL regionale.
12. L'elezione del PdR è fatta dalla sola Camera. Non esistono deputati non regolarmente eletti.
13. Non esiste il Gruppo Misto.
14. La Camera vota a maggioranza qualificata solo le
leggi di bilancio, economia, tassazione, dichiarazione di guerra ,
ordine pubblico, politica estera e sicurezza.
15. Non sono ammesse in votazioni leggi di carattere etico.
16. Nel caso che la maggioranza sia sfiduciata nella votazione delle norme obbligatorie si torna al voto.
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TRAPIANTI CARDIACI A BERGAMO
Un articolo lungo come una Bibbia per annunciare e lodare il
trapianto cardiaco numero mille al Papa Giovanni. Il comunicato
su cui la Redazione di BG news ha allestito il pezzo non dimentica
proprio nessuna informazione: mancano solo le taglie delle scarpe di
dottori infermieri e pazienti nonché la taglie delle mutande e dei
reggiseni delle varie operatrici. Non ce l'ho con le infermiere del
Papa Giovanni che già hanno il dente avvelenato col sottoscritto.
Manca soprattutto quanto “costa” un trapianto alla sanità e “quanto” di
quel costo è destinato a ripianare i costi della chimica ed
dell'elettronica necessarie alla bisogna. Che poi – oltre al sapere la
taglia delle mutande e dei reggiseni- ci pare l'informazione più
importante da dare ai cittadini. Magari sarebbe stato interessante
sapere –a prezzi aggiornati- quanto sono costati ai cittadini quei
mille trapianti: così che ciascuno si fa il conto della propria vita
leggermente smodata.
Del pezzo, oltre la parte ironica sulla taglia delle mutande scarpe
reggiseni (lo scrivo perché le infermiere del Papa Giovanni non hanno
il senso dell'ironia allora bisogna spiegarglielo), manca ANCHE una
riflessione: 1000 trapianti in 35 anni fanno 28 all'anno corrispondenti
a due al mese. Qui casca l'asino dal momento che va bene che i
cuori di ricambio non si comprano all'Esselunga e non arrivano in
ospedale con la “spesa amica” ma che in un anno ci siano SOLO 28-30 che
donano il proprio cuore (o quello del proprio “caro” defunto) per
salvare qualche anno la vita di un'altra persona, la dice assai lunga
sulla generosità dei bergamaschi. Partendo dal principio che “prima i
nostri” anche se non è vero che sia così.
Che poi una media di due trapianti al mese costituiscano davvero una
scuola per gli operatori, abbiamo qualche dubbio dal momento che ce ne
fossero due o uno alla settimana si potrebbe parlare davvero che
“Essere un ospedale che esegue trapianti di cuore richiede disciplina e
un grande affiatamento tra tutto il personale coinvolto, come in una
grande orchestra .Voglio per questo ringraziare tutti coloro che con la
propria professionalità hanno consentito al nostro centro di diventare
un punto di riferimento nel campo dei trapianti”.
Una grande orchestra non fa due concerti al mese.
Immaginavo che un ospedale che ha in piedi un sistema costosissimo
facesse almeno un trapianto cardiaco alla settimana e sarebbe
utile sapere quanti sono i trapianti degli altri organi, tanto
per capire se sono solo i cittadini che non mollano il cuore del
proprio “caro” oppure se l'uno vale l'altro.
CUCINA CASALINGA
Davvero? (1)
Con determinazione n.376 del 21-09-2020 il responsabile del
settore ha deciso la spesa di 1.024,80 euro i in due anni per
-udite! udite!- per “pacchetto assistenza hardware del parco
informatico comunale” e se non non abbiamo un'idea errata per
“hardware” si intende: “in informatica, l'insieme delle componenti
fisiche, non modificabili (alimentatori, elementi circuitali fissi,
unità di memoria, ecc.), di un sistema di elaborazione dati”. Il
che vuol dire che per spostare una tastoera da una scrivania all'altra,
l'operazione viene fatta da un tecnico che viene da Villa d'Adda
perché il titolato a poggiare i suoi augusti polpastrelli sulla
predetta tastiera NON si permette di spostarla da qui a li. Se non sono
bravi, non li vogliamo. Comunque non sapevamo che nel Comune di Curno
ci fosse un “traffico” così intenso di “hardware” da una scrivania
all'altra.
Davvero? (2)
Con determinazione n.366 del 15-09-2020 la responsabile
dell'ufficio: “richiamata la deliberazione di Consiglio Comunale
del 07.02.2018 nr. 5 con la quale è stato approvato il protocollo di
intesa con il Centro di Primo Ascolto e Coinvolgimento della Parrocchia
Santa Maria Assunta in Curno per azioni di sostegno alle famiglie in
difficoltà per gli anni 2018 -2020(…) . nell'intesa si precisa che il
Comune ci mette 10mila euro e la parrocchia 5mila. Detto questo la
determinazione “ha ritenuto opportuno impegnare la somma prevista
dal sopraccitato protocollo approvato di € 5.000,00 al capitolo 3370
del PEG (…)a favore del Centro di Primo Ascolto e Coinvolgimento della
Parrocchia.
Praticamente il Comune di Curno per la parrocchia è una fabbrica di zecchini d'oro.
Non esageriamo: di euro.
Qui per esempio non si sa se la parrocchia versi davvero alla Caritas
la sua quota e quindi sono pagati dal Comune 10mila euro -somme
tutt'altro che irrilevanti- a dei privati per un servizio che non si sa
in cosa consista al di la delle belle parole.
Non bastasse questo c'era già stata la sgradevole decisione di
rifondere massicciamente la parrocchia con 45 mila euro perché
non è riuscita a fare le due “Fiere del Casoncello” in onore del
Redentore e di San Gaetano.
In questo momento non riusciamo a recuperare l'informazione se
quel “centro di primo ascolto” ci sia l'attività svolta presso le case
popolari di via S.Jesus nelle quali la convivenza degli inquilini
pare sia davvero agitata oppure qualcosa d'altro. Non vorremmo
sbagliarci ma anche per quel servizio ci sarebbe una spesa di 6mila
euro da parte del Comune.
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I dati: Giovani, laureati e delle grandi città.Ecco il «volto» del fronte del No
L'esito referendario non ha riservato grandi sorprese, l'affluenza e le
scelte degli elettori hanno di fatto confermato le stime pubblicate su
questa pagine due settimane prima della consultazione.
La netta affermazione del Sì cela alcune differenze di grande
interesse: la prima è di tipo territoriale, dato che i favorevoli alla
riforma sono più presenti nei comuni di dimensioni medio piccole
rispetto ai capoluoghi, nelle periferie rispetto ai centri cittadini,
nelle regioni del Centrosud rispetto a quelli del Centronord, con
l'eccezione di Friuli-Venezia Giulia, Veneto e Liguria, dove il No, pur
risultando minoritario, ha fatto registrare percentuali decisamente più
elevate.
Quanto agli elettori dei singoli partiti, considerando gli orientamenti
di voto attuali, oltre al prevedibile plebiscito di Sì tra i
pentastellati (94,3%) e il No prevalente con il 53,2% tra i sostenitori
delle liste minori di centrosinistra (presumibilmente preoccupati per
la possibile riduzione dei propri eletti) si registra una quota di
contrari alla riforma un po' più elevata tra leghisti (37,5%) e dem
(36,9%).
(...)
Nando Pagnoncelli
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