A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1277DEL 21SETTEMBRE 2020
























































Di cosa parliamo in questa pagina.























I SOLDI DISTRIBUITI PER LA PANDEMIA:
SOSTANZIALMENTE NON SI COMPRENDE COME
TUTTO AFFIDATO AL SEGRETO DELLE CARTE
Nella Delibera del Consiglio Comunale n.8 del 26 giugno 2020 a pagina 2 c'è scritto:
“L'Assessore Rota procede a fare un resoconto della erogazione dei buoni partendo dal numero di domande arrivate, pari a 171 ed a quelle raccolte pari a 129. Indica e spiega quali siano stati i criteri di accesso secondo il bando e le modalità di accoglimento e poi distribuzione spiegando che su ogni domanda è stata dunque fatta una verifica”.
Il cittadino va a risentire la registrazione della seduta relativa a quel punto per scoprire che… due terzi della seduta non si sente. Tra silenzi e chiacchiere non si è compreso per esempio se i 49 destinatari della raccolta nei negozi (mezza tonnellata ha detto l'ass. Cavagna: equivalente quindi a 10 kg ciascuna famiglia) stiano nei 129 indicati sopra o siano da aggiungere agli stessi. Il che fa il paio con la vicenda delle bombole di ossigeno che a detta dell'ufficio avrebbero comportato un problema megalattico quando poi i necessitati furono solo otto o nove.
In un paese di 7564 abitanti e 3311 famiglie (2019) la situazione di disagio economico avrebbe coinvolto l'1,7% della popolazione, il che costituisce una bella notizia e mostra come tutta la drammatizzazione presente nel racconto della sindaca per l'avvento del covid19 sia stata enfatizzata irragionevolmente. Come è stato enfatizzato il lavoro dei servizi sociali e del volontariato visti i modesti numeri in ballo.
(...)

SIGNIFICATIVE ASSENZE DI QUESTA MAGGIORANZA
SUI PROBLEMI IMPORTANTI PER QUESTO PAESE
(...)

AUTOSTRADA BERGAMO TREVIGLIO
IL SECONDO PROGETTO E' PEGGIORE DEL PRIMO
Già il primo progetto uscito dalla conferenza dei servizi nel lontano 2012 gridava vendetta al cospetto di Dio perché inseriva una mega struttura viaria nella zona della provincia maggiormente urbanizzata e quindi in un paesaggio urbano e rurale completamente da ricostruire ma siccome conveniva a tutto l'etablissement uscito con le ossa rotte dalla crisi edilizia ed economica dal 2008 in avanti, ovvio che avesse avuto la maggioranza dei consensi delle c.d. “categorie interessate”.  Del resto la classe politica ed affaristica è abituata di mattino ad adottare le autostrade e di pomeriggio nel lodare l'European Green Deal. Poi ci penseranno gli impaginatori a collocare sul Bugiardino la notizia della nuova autostrada in una pagina differente rispetto al quella dell'EGD.
La faccenda è che in otto anni non hanno realizzato ne il progetto definitivo ne qualcosa d'altro salvo consumare  soldi per convegni chiacchiere a favore della solita platea di professionisti ammanigliati alla politica.
(...)



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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!































































































































































































































I SOLDI DISTRIBUITI PER LA PANDEMIA:
SOSTANZIALMENTE NON SI COMPRENDE COME
TUTTO AFFIDATO AL SEGRETO DELLE CARTE
Nella Delibera del Consiglio Comunale n.8 del 26 giugno 2020 a pagina 2 c'è scritto:
“L'Assessore Rota procede a fare un resoconto della erogazione dei buoni partendo dal numero di domande arrivate, pari a 171 ed a quelle raccolte pari a 129. Indica e spiega quali siano stati i criteri di accesso secondo il bando e le modalità di accoglimento e poi distribuzione spiegando che su ogni domanda è stata dunque fatta una verifica”.
Il cittadino va a risentire la registrazione della seduta relativa a quel punto per scoprire che… due terzi della seduta non si sente. Tra silenzi e chiacchiere non si è compreso per esempio se i 49 destinatari della raccolta nei negozi (mezza tonnellata ha detto l'ass. Cavagna: equivalente quindi a 10 kg ciascuna famiglia) stiano nei 129 indicati sopra o siano da aggiungere agli stessi. Il che fa il paio con la vicenda delle bombole di ossigeno che a detta dell'ufficio avrebbero comportato un problema megalattico quando poi i necessitati furono solo otto o nove.
In un paese di 7564 abitanti e 3311 famiglie (2019) la situazione di disagio economico avrebbe coinvolto l'1,7% della popolazione, il che costituisce una bella notizia e mostra come tutta la drammatizzazione presente nel racconto della sindaca per l'avvento del covid19 sia stata enfatizzata irragionevolmente. Come è stato enfatizzato il lavoro dei servizi sociali e del volontariato visti i modesti numeri in ballo.
Questa tragedia, che purtroppo non è ancora conclusa, non ha comunque stimolato il nostro Comune ad una disamina  corretta e responsabile dei numeri in ballo. Per esempio ogni volta che il cittadino si rivolge ai servizi sociali per un problema e ne viene preso in carico, questo diventa un numero. Ma il numero varia di volta in volta progressivamente ragione per cui alla fine dell'anno ci saranno tot interventi che non corrispondono in realtà al numero dei cittadini necessitati (che è sempre uguale o minore).
Conoscendo il criterio di “condivisione” che la maggioranza applica c'è da scommettere che i necessitati siano stati bene incasellati ai fini dello scambio elettorale mentre non vengono rese note quelle informazioni generali che inquadrano il disegno-danno della pandemia nella società. Enfatizzazioni che servono solo a costruire il classico altarino dell'oh! come siamo stati bravi noi!.
Fortunatamente  in paese avremmo avuto “solo” 45 defunti ufficiali per covid19 ma probabilmente il covid19 ha portato alla tomba almeno cinque dozzine di concittadini come causa ultima delle altre patologie di cui era afflitto il malato.
Morale della favola: che cacchio di comune è quello che esce dalla pandemia sapendo di avere dato aiuti economici a 129 famiglie, avere avuto 45 defunti e raccolto mezza tonnellata di viveri ceduti a 49 famiglie?. Siamo nel medio evo della statistica (semmai sappiano cosa serve la statistica in queste situazioni)?.
Insomma siamo un paese che arranca col fiato corto sia per la parte politica che per quella organizzativa amministrativa. E non è una novità da covid19.

SIGNIFICATIVE ASSENZE DI QUESTA MAGGIORANZA
SUI PROBLEMI IMPORTANTI PER QUESTO PAESE
Quando hanno avviato il cantiere della Dalmine-Almè (la SP470dir) con quasi venti anni di ritardo in provincia c'era una maggioranza pastrocchio tra PD e  CDX e la sindaca (di allora) di Curno era assessore all'istruzione o qualcosa del genere (il consiglio provinciale è eletto solo dai e tra i sindaci e consiglieri comunali della provincia). Oggi Curno non ha più un rappresentante i consiglio provinciale ma la maggioranza pastrocchio esiste ancora anche se con un presidente un po' più a destra rispetto al piddino precedente che non era certamente di sinistra e quanto a combinare casini nel PD s'è dimostrato un gran maestro. Se prendiamo in mano il progetto originale con la quale la Vitali –subentrata alla Fabiani- aveva cominciato i lavori e cosa ne è uscito c'è da restare esterrefatti sia a Curno che a Mozzo-Valbrembo. Intanto che il tempo scorreva inutilmente in attesa che qualche impresa cominciasse i lavori, anche il tempo meteo ha cambiato registro ed ha dato una mazzata mortale al progetto: la soluzione trovata per lo svincolo tra la Dalmine-Paladina e la strada verso il ponte di Briolo (a servizio principalmente del Parco delle Cornelle) ha fatto sforare i conti di 21 milioni. Più del prezzo appaltato.
La soluzione adottata per stare nei maggiori costi ha comportato  spiacevoli risultati anche nel paese bello da vivere tra i quali si annoverano le due mega colline di materiali di riporto su due lobi del quadrifoglio tra la via Lecco e la SP470dir e la semplificazione di un sostanzioso sistema viario comunale parallelo alla SP tra via Marigolda e via Brembo.

Ne la maggioranza a sindaco Serra (che sedeva come assessora nella giunta Rossi) ne la maggioranza a sindaco Gamba hanno MAI informato i cittadini di cosa avrebbe comportato sia il progetto originale che le modifiche introdotte “per stare nei costi”. Il caso vuole che sia ai tempi della Serra che della Gamba ci sia sempre l'ass. Conti come responsabile della politica urbanistica e lavori pubblici del Comune.
L'unica assemblea pubblica della giunta Gamba per la prolungata chiusura del sottopasso di via Brembo s'è dimostrata alla fine una presa per il culo nei confronti dei cittadini dal momento che tutte le promesse fatte dall'impresa in quella riunione, l'unico risultato è l'apertura di un passaggio pedociclabile (che a breve verrà chiuso quando poseranno l'impalcato sulla metà orientale dell'ampliamento).

Identico menefreghismo da parte  delle due giunte Serra e Gamba anche sul raddoppio delle ferrovia che all'inizio era una… Montello-Ponte san Pietro con tanto di stazione a… Curno. Poi nel frattempo pure il ponte di Paderno ha dato forfait e per due anni è stato chiuso, hanno  costruito la stazione dell'ospedale che serva  meno di duecento passeggeri al giorno  e l'ultima certezza è che… il raddoppio comincia a Seriate e finisce in centro di Curno, la stazione di Curno sarà quasi a Bergamo nei pressi del passaggio a livello di via Fermi (cioè INUTILE ai Curnesi) e come legnata finale verranno aboliti i passaggi a livello. In via Roma verrà creato un sottopasso pedociclabile di progetto ignoto ed anche quello di via Fermi  è altrettanto ignoto il progetto per via della presenza di importanti sottoservizi, tra cui nientemeno che uno scaricatore della Roggia Curna. Pudicamente i progettisti di RFI hanno introdotto  anche una rotonda tra via Marconi e via Fermi ma non si sa come verrà risolta la “strecia di asen” vale a dire all'altezza dei civici 63-75 dove dovrebbe starci pure una pista pedociclabile. Nella “strecia di asen” si fronteggiano interessi non comuni.

Altra chicca a dimostrare come al Comune di Curno importi zero la collaborazione coi comuni vicini e la provincia è la pista pedociclabile su cui correranno le bici-croci-rosse da Curno per l'ospedale Giovanni XXIII.
L'ass. Conti noto universalmente come quello che traccia e fa costruire piste ciclabili che cominciano qui e  finiscono e si spiaccicano su uno stradone, ha ideato una pista che proseguendo quella di via Marconi su via Ruffilli  (all'incrocio ci dovrebbe stare la rotonda immaginata da RFI…), scavalca con un ponticello la doppia canalizzazione della Roggia Serio Grande e piomba sulla strada di servizio delle due rogge... che però è in comune di Treviolo. Nelle delibere non c'è traccia di accordi con Treviolo e nemmeno con Consorzio di Bonifica dal momento che la strada che da li arriva all'ospedale è  sterrata e quindi bisognerà darci una sistemata e metterci pure l'illuminazione. C'è da stare sicuri conoscendo i nostri amministratori che la pista ciclabile scavalcherà i due canali ma… il resto è nelle mani del buondio.

Infine. La Provincia ha finanziato e fatot costruire una mega passerella di robustissimo calcestruzzo  e una notevole dose di ferro zincato che scavalca l'asse interurbano a fianco del ponte di via Carlinga. L'opera è terminata ma non esiste il progetto da parte del Comune di Curno per realizzare i due pezzi di pista   che dalla passerella si collegano con Albegno  e con –non si sa cosa- su via Carlinga verso via Gandhi.
Sinteticamente questo è il quadro. Poi se si esaminano i singoli casi in dettaglio NESSUNO ma proprio NESSUNO risolve definitivamente UN problema. E' solo uno spendere i soldi e arrivati al dunque piantano il cavicchio per terra. Ci penserà qualcun altro a  risolvere o finire.

AUTOSTRADA BERGAMO TREVIGLIO
IL SECONDO PROGETTO
E' PEGGIORE DEL PRIMO
Già il primo progetto uscito dalla conferenza dei servizi nel lontano 2012 gridava vendetta al cospetto di Dio perché inseriva una mega struttura viaria nella zona della provincia maggiormente urbanizzata e quindi in un paesaggio urbano e rurale completamente da ricostruire ma siccome conveniva a tutto l'etablissement uscito con le ossa rotte dalla crisi edilizia ed economica dal 2008 in avanti, ovvio che avesse avuto la maggioranza dei consensi delle c.d. “categorie interessate”.  Del resto la classe politica ed affaristica è abituata di mattino ad adottare le autostrade e di pomeriggio nel lodare l'European Green Deal. Poi ci penseranno gli impaginatori a collocare sul Bugiardino la notizia della nuova autostrada in una pagina differente rispetto al quella dell'EGD.
La faccenda è che in otto anni non hanno realizzato ne il progetto definitivo ne qualcosa d'altro salvo consumare  soldi per convegni chiacchiere a favore della solita platea di professionisti ammanigliati alla politica.
Le uniche novità intervenute in otto anni sono che la Regione ha deciso di regalare 130 milioni di euro nonostante l'autostrada dovrebbe pagarsi coi proventi dei suoi utilizzatori. La seconda novità è che nella società Autostrade Bergamasche, l'incorporazione di BPI dentro Intesa ne ha fatto il terzo azionista col 18%.
Chi conosce il territorio oltre vedere quanto sia urbanizzato sa che sostanzialmente il primo tracciato della nuova autostrada attraversava una sorta di dorsale per sfociare nella pianura gerunda a ridosso alla Brebemi. Già quel progetto intercettava e tagliava tutta una serie di opere irrigue  che derivano in qualche maniera dal Brembo a fecondare quelle pianure.
Adesso salta fuori l'idea per cui dei 18 km del nuovo tracciato gran parte degli stessi saranno interrati e l'andamento aumenta la sinuosità. Probabile sia anche più lunga del primo tracciato.
La Bergamasca ha già patito l'esperienza di cosa significhi alterare  il sistema idrico del suo






lo e sottosuolo con la costruzione del tunnel da Calusco alla cava di Col Pedrino. A seguire –un po' meno- il canale che porta l'acqua dall'Adda all'Oglio. Adesso arriva quest'idea di massacrare definitivamente tutto il sistema idrico della zona. Lo scopo è evidente. Aumenta spropositatamente il costo dell'opera (non per nulla chi sapeva la cosa ha fatto arrivare anche i 130 milioni della Regione…), crea le condizioni perché –riducendo le produzioni agricole della zona in carenza di una adeguata struttura irrigua- gli operatori decidano di vendere e orientarsi verso la mera speculazione. Terzo: una struttura in trincea e sottoterra ha dei costi di manutenzione e mantenimento più elevati di una struttura viaria rasoterra.
Tutti contenti insomma, tranne il fatto che interrompere il sistema idrico sotterraneo della zona comporterà inevitabilmente un aumento della temperatura, con grande soddisfazione di chi vende energia elettrica.

Noi abbiamo avanzato l'idea di spostare la struttura più ad est lungo l'asse Stezzano Cologno Pagazzano Fornovo e realizzarla tutta fuori terra col sistema Ponte san Giorgio. Una zona  dove esistono grandi strutture semi abbandonate che si potrebbero recuperare ma evidente che il sistema economico è attratto sicuramente verso la Brebemi e il Milanese anche se esporta maggiormente verso … l'area economica della Germania.
Hanno fatto finta perfino di non vedere che la ferrovia arriva dentro la Dalmine e quindi valeva la pena –nel riprogettare la Dalmine-Almè Valle Brembana, di unirvi un sedime ferroviario in maniera da collegare quella valle col milanese oltre che la città. Il fatto è che banche e rednita immobiliare guardano al risultato trimestrale semestrale annuale e non hanno uno sguardo di lungo periodo in quanto vedono nel fare e disfare (meglio a distanza di pochi lustri) un sistema semplice per guadagnarci sempre.