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DOMANI TUTTI POSITIVI
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CURNO SPENDERÀ1,7 MILIONI PER I DUE CVI
MA IL COMUNE NON HA UN EDIFICIO PROPRIO
PER LA SCUOLA MATERNA
Intanto accade che qualche pezzo di solaio delle scuole antiche
“scodelli” precipitando i calcinacci sui banchi e quindi il comune
corra a rabberciare un controsoffitto alla meglio. Non ricordiamo
nemmeno se alla scuola media abbiano realizzato il cappotto e
sostituito i serramenti originali con sistemi più ecologici.
In compenso abbiamo il nido e la scuola materna privati convenzionati,
uno dei quali, vecchio di un secolo, sta sul principale incrocio
cittadino tanto per abituare l'infanzia alla giusta dose di gas di
scarico che aspireranno a pieni polmoni (anche) da adulti.
Adesso poi siamo reduci da sei sette mesi di pandemia e sarà
interessante verificare quante saranno le nascite a partire dal mese di
dicembre di quest'anno in avanti visto che finora non sono state fatte
ricerche se la quarantena abbia incrementato le fecondazioni oppure le
abbia ridotte e di quanto.
(...)
MI SA CHE L'ART.3 E' ILLEGITTIMO
Sono state pubblicate (ieri, 16 settembre) le due relazioni
illustrative delle ragioni e della sussistenza dei requisiti previsti
per l'affidamento del servizio di gestione dei Centri Vivere Insieme 1
e 2 che erano state approvate dalla sola maggioranza nella seduta del
consiglio comunale del primo settembre. La sindaca Gamba in consiglio
ha precisato che sostanzialmente le due relazioni hanno accolto il 90%
delle decisioni della c.d. Commissione Sport.
NON sono state pubblicati gli studi dell'esperto nominato dalla
maggioranza nei quali sono indicati quelli che potenzialmente
sarebbero i ricavi (in 10+5 anni al lordo dell'IVA) dei due CVI.
L'”esperto” della maggioranza ha calcolato un incasso lordo di 5,4
milioni per il CVI1 corrispondenti brutalmente a 1.028 euro al giorno
mentre per il CVI2 prospetta ricavi per 5,0 milioni vale a dire 952
euro al giorno.
Le differenze degli incassi lordi previsti derivano dalla diverso
numero di impianti presenti rispettivamente nei di CVI e per la
presenza del bar nel CVI2.
Una maggioranza che sproloquia ogni 999x1000 di CONDIVISIONE con
l'Universo avrebbe dovuto nominare due esperti per fare quei conteggi:
uno di maggioranza ed uno di minoranza. Semmai la minoranza fosse stata
così intelligente da accettare la sfida: fatto di cui dubitiamo assai.
La delibera prevede una sterminata serie di riduzioni dei costi di
accesso all'utilizzo degli impianti a seconda dell'origine dell'utente
e della sua iscrizione o meno ad una società sportiva indigena.
(...)
SVEGLIA E ADOS COI FER!
La maggioranza e le due società sportive curnesi possono ringraziare
con una Messa Granda il covid 19 che ha fatto arrivare al Comune una
vagonata di euro che finiranno tutti nel completo rifacimento degli
impianti sportivi. Non bastassero questi hanno dato fondo a gran parte
degli avanzi di bilancio ed allo zuccherone di un po' di oneri. Siccome
siamo italiani è evidente che pecunia non olet anche se puzza parecchio
dei morti di covid19: non tutte le disgrazie vengono per nuocere
(perlomeno chi resta in vita).
Le due delibere della maggioranza sui CVI aprono due sterminate
praterie alle due società sportive per rimettere o mantenere in mano i
due CVI2 completamente rimessi a nuovo a spese dello stato e della
cittadinanza e per pochi soldi di affitto accompagnato da un lauto
rimborso. Per di più.
(...)
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PDF: 3,5 Mb
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CURNO SPENDERÀ1,7 MILIONI PER I DUE CVI
MA IL COMUNE NON HA UN EDIFICIO PROPRIO
PER LA SCUOLA MATERNA
Intanto accade che qualche pezzo di solaio delle scuole antiche
“scodelli” precipitando i calcinacci sui banchi e quindi il comune
corra a rabberciare un controsoffitto alla meglio. Non ricordiamo
nemmeno se alla scuola media abbiano realizzato il cappotto e
sostituito i serramenti originali con sistemi più ecologici.
In compenso abbiamo il nido e la scuola materna privati convenzionati,
uno dei quali, vecchio di un secolo, sta sul principale incrocio
cittadino tanto per abituare l'infanzia alla giusta dose di gas di
scarico che aspireranno a pieni polmoni (anche) da adulti.
Adesso poi siamo reduci da sei sette mesi di pandemia e sarà
interessante verificare quante saranno le nascite a partire dal mese di
dicembre di quest'anno in avanti visto che finora non sono state fatte
ricerche se la quarantena abbia incrementato le fecondazioni
oppure le abbia ridotte e di quanto.
Scriveva La Stampa l'11 febbraio di quest'anno: “nel 2019 è stato
registrato il livello più basso di "ricambio naturale" degli ultimi 102
anni. A fronte di 435mila nati vivi, sono stati registrati 647mila
decessi. Il numero medio di figli per donna è di 1,29, mentre è di 32,1
anni l'età media al parto. Circa un quinto delle nascite
registrate nel 2019 è da madre straniera. Tra queste, pari a un totale
di 85 mila, 63 mila sono quelle prodotte con partner straniero (che
quindi incrementano il numero di nati in Italia con cittadinanza
estera), 22 mila quelle con partner italiano. Nel 2019, come ormai da
qualche anno, la fecondità più elevata si manifesta nel Nord del Paese
(1,36 figli per donna), ben davanti a quella del Mezzogiorno (1,26) e
del Centro (1,25). Il primato della zona più prolifica spetta alla
provincia di Bolzano con 1,69 figli per donna, che precede Trento con
1,43”.
Noi stimiamo che dal dicembre 2020 e poi nel 2021 le nascite
crolleranno a un terzo di quelle del 2019. Il covid19 consegnerà
all'Italia 150mila neonati e siccome anche la mortalità degli anziani
risulterà nettamente aumentata, il saldo negativo sarà
elevatissimo. Cioè perderemo in due anni 2021-2022 almeno 200-300mila
nascite. Che la faccenda sia messa malissimo lo si nota anche dal fatto
che finora NON sono stati pubblicati dei dati su ricerche: quante donne
sono gravide alla fine di agosto 2020? E forse non ne
hanno nemmeno effettuate.
Evidente quindi che le scuole private convenzionate col comune
per dare il primo servizio scolastico all'infanzia si troveranno senza
ospiti e non è detto che chiudano, creando difficoltà anche per
iscrivervi i pochi posti che conserveranno disponibili.
Dopo di che un Comune ed una maggioranza consigliare composta in
massima parte di donne ed una giunta pure molto femminile che non si
siano poste questo problema: quante madri incinte abbiamo al tempo del
covid19? Quanti bambini avremo negli anni futuri? Fa capire quanti
importi il tema demografico a queste amministratrici al di la
dell'inventarsi corsi corsini corsetti da assegnare in appalto
alle solite coop dei quali si comprende benissimo l'intento
elettorale e il disinteresse nel verificare quante donne
lavorino, quanto lavoruino, se abbiano davvero bisogno dei corsi
parcheggio che si inventano i signorini e le madamine al governo oppure
di qualcosa di meglio, più aderente ai reali bisogni piuttosto che il
rieditare cose inventate un quarto di secolo or sono cui hanno
solo cambiato il nome.
Ultimo ma in realtà primo, è la questione che il Comune non ha un
edificio di proprietà comunale da affidare in gestione per farvi un
nido ed una materna. Se domani i privati che fanno questo servizio
dovessero smettere perché non ci sono più iscritti o sono ridotti a
poche unità, lasciano a casa anche i pochi ragazzini rimasti?.
Tempo fa avevamo proposto che il comune e il privato che gestisce la
S.G.Bosco si scambiassero l'edificio di Piazza del Comune con la
vecchia Rodari. Il Comune avrebbe adattato tutta la vecchia Rodari per
la nuova destinazione scolastica (la struttura fisica delle vecchia
Rodari è eccellente) mentre nell'attuale S.G. Bosco si inseriva ai
gruppo anziani ed altri servizi verso i cittadini. Lo scambio non
sarebbe stato definitivo ma sarebbe consistito in un affitto reciproco
dei due edifici di lunga durata al prezzo simbolico di mille euro
l'anno.
Per poco non abbiamo subito una fucilazione da parte di Vivere Insieme.
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MI SA CHE L'ART.3 E' ILLEGITTIMO
Sono state pubblicate (ieri, 16 settembre) le due relazioni
illustrative delle ragioni e della sussistenza dei requisiti previsti
per l'affidamento del servizio di gestione dei Centri Vivere Insieme 1
e 2 che erano state approvate dalla sola maggioranza nella seduta del
consiglio comunale del primo settembre. La sindaca Gamba in consiglio
ha precisato che sostanzialmente le due relazioni hanno accolto il 90%
delle decisioni della c.d. Commissione Sport.
NON sono state pubblicati gli studi dell'esperto nominato dalla
maggioranza nei quali sono indicati quelli che potenzialmente
sarebbero i ricavi (in 10+5 anni al lordo dell'IVA) dei due CVI.
L'”esperto” della maggioranza ha calcolato un incasso lordo di
5,4 milioni per il CVI1 corrispondenti brutalmente a 1.028 euro al
giorno mentre per il CVI2 prospetta ricavi per 5,0 milioni vale a
dire 952 euro al giorno.
Le differenze degli incassi lordi previsti derivano dalla diverso
numero di impianti presenti rispettivamente nei di CVI e per la
presenza del bar nel CVI2.
Una maggioranza che sproloquia ogni 999x1000 di CONDIVISIONE con
l'Universo avrebbe dovuto nominare due esperti per fare quei conteggi:
uno di maggioranza ed uno di minoranza. Semmai la minoranza fosse stata
così intelligente da accettare la sfida: fatto di cui dubitiamo assai.
La delibera prevede una sterminata serie di riduzioni dei costi
di accesso all'utilizzo degli impianti a seconda dell'origine
dell'utente e della sua iscrizione o meno ad una società sportiva
indigena.
Il meccanismo di assegnazione prevede ovviamente offerte in
aumento sulla rata minimo di affitto prevista dallo studio del tecnico
della maggioranza (11mila per il CVI1 e 20mila per il CVI2) e vista la
presenza di tariffe agevolate la maggioranza ha deciso compensazione
dei mancati introiti della tariffa piena (che viene decisa dal gestore)
fino a 15 mila euro per il CVI1 e 5mila euro per il CVI2.
Non poteva mancare la graffiata burocratica per mostre che il Comune fa
la faccia cattiva: “Entro il mese di febbraio di ogni anno il
Concessionario dovrà rendicontare in modo dettagliato i ricavi
determinati dall'applicazione delle tariffe agevolate sulle attività
dell'anno precedente. Il contributo annuale massimo che il Comune
corrisponderà di anno in anno, da erogarsi in due rate annuali
(febbraio- settembre), è quantificato in complessivi Euro XX.000,00
(Contributo annuo a base di gara), da ridursi della percentuale di
sconto offerta in sede di gara, oltre IVA se ed in quanto dovuta. Il
contributo sarà erogato solo previa presentazione della rendicontazione
ed in assenza di debiti pregressi con l'amministrazione.”
A nostro avviso (quasi) tutto l'art. 3 delle due delibere approvate è illegittimo per almeno due ragioni.
La prima ragione è che la completa ristrutturazione dei due CVI (per un
ammontare prossimo ad 1,8 milioni ma che –sommando tutto il resto- è
piuttosto vicino a due milioni di euro) è finanziato sia da avanzo di
amministrazione ma soprattutto dal credito sportivo e dalle somme
ricevute dal Comune per la pandemia. Diciamo che siamo in proporzione
di 1:4 per le entrate comunali rispetto alle entrate di stato regione
protezione civile.
Questo stato delle cose impedisce al Comune di effettuare il rimborso
dei mancati introiti dell'affittuario per la concessione degli impianti
con vari livelli di sconto alla platea dei residenti.
Quei 15 e 5 mila euro massimi che il Comune vorrebbe restituire
all'affittuario figurano nella legislazione europea come “aiuti di
stato” ad una impresa e sono vietati in condizioni normali. Un conto
che il Comune dia un contributo al singolo cittadino per l'accesso al
servizio ed altro conto che lo dia al gestore.
La seconda ragione per cui la delibera, almeno buona parte dell'art. 3
è illegittima, sta nel fatto che essendo impianti la cui
ristrutturazione da cima a fondo è fatta con fondi nazionali e
regionali, non possono essere create corsie preferenziali per l'accesso
. Vale a dire che tutti gli italiani debbono potere acceder in base al
momento di prenotazione e non in subordine al fatto che sia
residente a Curno piuttosto che a Linosa.
E' la stessa situazione della case popolari di via Sant'Jesus: per
costruirle il comune ha ricevuto aiuti dallo stato ma
l'occupazione degli appartamenti non è riservata a condizioni più
favorevoli per i curnesi rispetto al resto dei cittadini. Chi è
avanti in graduatoria ottiene la casa prima di chi sta al secondo terzo
quarto posto.
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ADOS COI FER!
La maggioranza e le due società sportive curnesi possono ringraziare
con una Messa Granda il covid 19 che ha fatto arrivare al Comune
una vagonata di euro che finiranno tutti nel completo rifacimento degli
impianti sportivi. Non bastassero questi hanno dato fondo a gran parte
degli avanzi di bilancio ed allo zuccherone di un po' di oneri. Siccome
siamo italiani è evidente che pecunia non olet anche se puzza parecchio
dei morti di covid19: non tutte le disgrazie vengono per nuocere
(perlomeno chi resta in vita).
Le due delibere della maggioranza sui CVI aprono due sterminate
praterie alle due società sportive per rimettere o mantenere in mano i
due CVI2 completamente rimessi a nuovo a spese dello stato e della
cittadinanza e per pochi soldi di affitto accompagnato da un lauto
rimborso. Per di più.
Il messaggio della sindaca è stato chiaro: le due delibere rispecchiano
al 90% le scelte della Commissione Sport. Quindi –se l'avete capita,
datevi da fare a zompare addosso al malloppo. I campi da tennis sono
una preda eccellente. E il resto? Meglio che niente.
Occhio croce la maggioranza dopo tanto fanfaronare sulla
privatizzazione dei CVI che sarebbe imposta dall'UE ha deciso di
RIprivatizzarli restituendoli con un contratto ancora meno oneroso di
prima alle stesse società che lo gestivano e gestiscono.
La maggioranza fa un uso distorto delle leggi che in tutta Europa
cercano di rimettere in sesto le situazioni dei conti dei paesi
più indebitati. Basta vedere come applica la legge sugli appalti per
capire com'é che invece di inseguire il miglior risultato
mettendo in concorrenza più prestatori appena può spezzetta la
fornitura o i lavori (vedi i mille progetti studi per la storiaccia
della pista ciclabile e la passerella sul Quisa). E se non può ecco
delegare al funzionario la scelta tra pochi operatori come fosse
cucina nostrana anziché fare un appalto aperto a tutti. Dicono per
accelerare i tempi ma questa non pare l'idea della minoranza, che pure
“dovrebbe” condividere in silenzio il modus operandi. Che sia un doppio
gioco per finta?.
Intanto il comune va a buttare due milioni di euro in due doppioni
quando non solo non ha l'edificio della scuola 0-6 anni ma non ha
nemmeno un giardino pubblico che sia definibile come tale. Per non
parlare delle piste ciclabili.
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