A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1275 DEL 15SETTEMBRE 2020
























































Di cosa parliamo in questa pagina.























IN 3 ANNI GORLE,SCANZO PEDRENGO HANNO APPROVATO IL PROGETTO, FINANZIATO APPALTATO E REALIZZATO UNA PASSERELLA DI 55 MT SUL SERIO
IN CINQUE ANNI CURNO E PONTE SAN PIETRO NON HANNO POSATO
UN MATTONE DI UNA PASSERELLA DI 25 MT SUL TORRENTE QUISA
NON È ORA DI MANDARE A CASA QUALCUNO

Una passerella pedonale in discesa da ovest verso est sul fiume Serio nel tratto più difficile del suo corso nei paesi, quello tra la sponda destra di Gorle e la sponda sinistra di Scanzorosciate, in due anni  ha visto la decisione di farla e la sua realizzazione pratica. Lunga 52 o 55 mt che sia nella serata di martedì 6 febbraio 2018 il Consiglio Comunale di Scanzorosciate ha varato l'accordo di programma definitivo per la realizzazione dell'opera tra i Comuni di Scanzorosciate, Pedrengo e Gorle. Un investimento di circa un milione di euro frutto di una collaborazione tra i tre Comuni, la Provincia di Bergamo, il Consorzio di Bonifica e il BIM (Bacino Imbrifero Montano).
Oggi 12 settembre il manufatto, realizzato dalla 'Cividini Ing. e Co. S.r.l.' di Dalmine, e finanziata dai tre Comuni, dal Bim (Bacino Imbrifero Montano dei Fiumi Brembo e Serio: ha anticipato le somme ai comuni) con un contributo della Provincia di Bergamo e con la partecipazione del Consorzio di Bonifica della Media Pianura Bergamasca, quale stazione appaltante dei lavori e responsabile delle attività di cantiere è stata posata a terra. Occorreranno ancora alcune settimane per le opere di collegamento tra l'esistente e il piano di scorrimento, ma per novembre la passerella sarà aperta al transito.
(...)

SCUOLA: UNA PEZZA DOPO L'ALTRA
I SOLAI SCODELLANO, MA TUTTO È A POSTO
UN CONTROSOFFITTO NASCONDE IL FONDO CADENTE
(MA LO DICONO SOLO IL GIORNO DOPO L’INIZIO DELLA SCUOLA)

Sarà il caso ma proprio nel giorno in cui iniziano le lezioni, nel tardo pomeriggio il Comune pubblica all'albo pretorio le delibere dei lavori effettuati per mettere in sicurezza alcune aule  della scuola media e delle elementari di viale Lungobrembo. A pensare male si fa peccato ma s'indovina. Quante altre magagne  debbono essere ancora svelate delle nostre  vecchie scuole che ormai viaggiano se non superano i 50 anni d'età?. Il bello è che non è la prima volta che  accade questa storia dello scodellamento dei solai, vale a dire che la parte inferiore dei conci (sono i mattoni forati che stanno tra i travetti di calcestruzzo dei solai) si stacca e crolla a terra o sui banchi. Diciamo che spanno metricamente non si ammazzerebbe nessuno ma siccome  questa storia –perliamo della scuola media- accadde fin dal primo anno di apertura, è evidente che adesso occorre pensare a un intervento definitivo che potrebbe anche significare la demolizione e ricostruzione dei due edifici visto che hanno un'età ormai da fine della propria storia.
Quando alcuni solai delle scuole medie “scodellarono”  pochi mesi dopo la chiusura del cantiere (1965? 1970?)  e nel corso della stagione invernale, una delle  giustificazioni addotte [ sia pure in forma dubitativa] dall'impresa costruttrice e dal progettista dei cementi armati (che non erano degli sprovveduti) fu che quei conci erano stati cotti in forni alimentati per la prima volta a metano (prima usavano –diciamo- gasolio petrolio  oli pesanti…) e la cottura avveniva in tempi più rapidi di prima. Magari avevano dimenticato di precisare che lo spessore della parete dei conci nel frattempo aveva perso anche due millimetri (da otto a sei) e nelle aule avevano cominciato a riscaldare a temperature molto elevate modificando completamente l'umidità interna della struttura che così perdeva compattezza.
Un altro scodellamento era avvenuto anche  un paio – tre anni or sono e s'era rabberciato la situazione in fretta anche quella volta.
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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!






























LA CARIE NEL
IL PAESE BELLO DA VIVERE






























































































































































































Giovanni Testa, classe 1987, avvocato, sindaco di Gorle al secondo mandato con una lista civica di centrosinistra.
Davide Casati, classe 1985, sindaco di Scanzo, laureato in economia, dirigente in Regione Lombardia anche lui al secondo mandato con una lista civica di centrosinistra.
Gabriele Gabbiadini classe 1980, e Simona d'Alda classe 1983 sindaci di Pedrengo con una lista civica di CDX e Lega.
Perlita Serra, classe 1953, laureata in lingue e letteratura straniera, con alle spalle 15 anni di consigliatura e un mandato come sindaco a Curno e di assessore provinciale, attualmente Guida  in città e consigliere delegata alla rumenta.
Luisa Gamba, classe 1963, laureata in economia e commercio  attualmente lavora come Consulente di direzione d'impresa per aziende dei settori profit e non-profit, assessore nella sindacatura Serra e adesso sindaca al primo mandato.
Questi sono gli attori-autori e le attrici-autrici principali delle performance politiche amministrative che li hanno visti impegnati nella vicenda delle due passerelle.
Non c'è niente da fare: i due sindaci maschi stravincono alla grande nei confronti delle due sindache Perlita Serra prima e Luisa Gamba adesso quando c'è da… istallare passerelle sui fiumi e sui torrenti.
Conoscendole immaginiamo che le due sindache di Curno “imputino” al Comune capofila dell'operazione (Ponte san Pietro) i  ritardi nella conclusione dell'opera ma resta evidente che nel Comune di Curno O non esiste la volontà politica di arrivare alla conclusione oppure la sequenza delle troppe carte inutili messe in campo senza arrivare dopo CINQUE anni ad avere nemmeno il progetto finito del collegamento (pedonale, ciclabile, boh?) indica che abbiamo un ufficio tecnico e un segretario comunale che non sono all'altezza di seguire i problemi. Come del resto si vede anche nel caso della palestra della nuova Rodari.

IN 3 ANNI GORLE,SCANZO PEDRENGO HANNO APPROVATO IL PROGETTO,
FINANZIATO APPALTATO E REALIZZATO UNA PASSERELLA DI 55 MT SUL SERIO
IN CINQUE ANNI CURNO E PONTE SAN PIETRO NON HANNO POSATO
UN MATTONE DI UNA PASSERELLA DI 25 MT SUL TORRENTE QUISA
NON È ORA DI MANDARE A CASA QUALCUNO

Una passerella pedonale in discesa da ovest verso est sul fiume Serio nel tratto più difficile del suo corso nei paesi, quello tra la sponda destra di Gorle e la sponda sinistra di Scanzorosciate, in due anni  ha visto la decisione di farla e la sua realizzazione pratica. Lunga 52 o 55 mt che sia nella serata di martedì 6 febbraio 2018 il Consiglio Comunale di Scanzorosciate ha varato l'accordo di programma definitivo per la realizzazione dell'opera tra i Comuni di Scanzorosciate, Pedrengo e Gorle. Un investimento di circa un milione di euro frutto di una collaborazione tra i tre Comuni, la Provincia di Bergamo, il Consorzio di Bonifica e il BIM (Bacino Imbrifero Montano).
Oggi 12 settembre il manufatto, realizzato dalla 'Cividini Ing. e Co. S.r.l.' di Dalmine, e finanziata dai tre Comuni, dal Bim (Bacino Imbrifero Montano dei Fiumi Brembo e Serio: ha anticipato le somme ai comuni) con un contributo della Provincia di Bergamo e con la partecipazione del Consorzio di Bonifica della Media Pianura Bergamasca, quale stazione appaltante dei lavori e responsabile delle attività di cantiere è stata posata a terra. Occorreranno ancora alcune settimane per le opere di collegamento tra l'esistente e il piano di scorrimento, ma per novembre la passerella sarà aperta al transito.

Invece Il Comune di Curno s'era messo assieme a quello di Ponte san Pietro e quello di Presezzo per ottenere un finanziamento dalla Fondazione Cariplo 2015 per la creazione di un connessione ecologica tra il PLIS (Parco Locale di Interesse Sovracomunale) del Monte Canto e Bedesco (quello che da Pontida scavalca appunto il M. Canto e scende nella piana dell'Isola per congiungersi col Parco del Basso Brembo cui stavano o stanno per aderire anche i comuni a nord dello stesso fino ad arrivare a Ponte san Pietro. Il Comune di Ponte san Pietro era il capofila che governava l'operazione che  comprendeva anche la realizzazione di due passerelle. Una sul torrente Lesina per passare da Ponte a Presezzo e un'altra sul torrente Quisa per passare dall'Isolotto di Ponte san Pietro a Curno. Era  un'idea assai tirata per i capelli dal momento che la cementificazione tra Mapello-Presezzo-Ponte san Pietro è talmente elevata da rendere il parco molto cartaceo e poco reale: ma tanto vale pert distribuire un po' di soldi agli amici.
Dal lontano 2015 arriviamo a fine maggio 2020 senza avere messo in posa un solo mattone: l'ufficio tecnico del Comune di Ponte, ente capofila dell'iniziativa, ha concluso la gara d'appalto per la realizzazione della paserella –che sarà lunga 25 mt- tra Curno e Ponte san Pietro sull'Isolotto, assegnando la realizzazione dei lavori al raggruppamento temporaneo d'imprese formato dalle ditte Guadagno Silvio e D.M.F. Damioli. Nel rispetto delle procedure previste dal codice nazionale degli appalti, il contratto sarà firmato entro fine giugno 2020: durante l'estate potrà così aprire un cantiere molto atteso dai cittadini dei due paesi e anche dai comitati ambientalisti locali. Non è accaduto.

Quindi per fare una passerella ciclopica come quella di Gorle/Scanzo lunga 50 mt per di più su un fiume in mezzo a due paesi in meno di due anni sono passati dalla chiacchiere dei consigli comunali alla posa in opera del manufatto mentre di quella tra Curno e Ponte san Pietro non sono nemmeno iniziati i lavori e il Comune di Curno fino adesso – 13 settembre- non ha approvato il progetto della pista pedociclabile che dovrà collegare quella di Treviolo dentro l'ex Frantoio Benzoni con via Brembo e del tratto tra via Brembo e la passerella NON esiste traccia di progetto approvato. Dalle poche carte pubblicate finora pare che  la pista  da via Brembo scenderà nel letto del fiume Brembo e poi in quello del torrente Quisa per approdare all'attacco della passerella. Giusto! I pedoni  e i ciclisti si lavino i piedi prima di invadere il comune vicino.

In realtà la situazione è ancora più indietro nonostante la nomina di un “commissario” (un fidatissimo della giunta)  dal momento che di mezzo ci sono 3-4 proprietari che non paiono bene orientati nei confronti del Comune. L'ex sindaca Serra aveva elegantemente schivato la faccenda lasciandola in eredità alla sua successora che non pare certamente la più adatta a risolvere questioni del genere visto quanto è “stinca”.
Se c'era bisogno di dimostrare che la giunta Serra prima e la giunta Gamba poi sono del tutto imbranate ( o cher se ne freganno benché asseriscano il contrario) nel seguire quest'opera, bastano le date. In due anni coinvolgendo enti di livello superiore i due tre comuni interessati alla passerella sul Serio sono passati dalle carte alla messa in opera. A Curno invece le due sindache spendono ogni due-tre mesi un'intervista ma finora hanno prodotto più chiacchiere (o BALLE?) e carta senza mai posare un mattone.

Senza contare che della passerella sul Serio – che è lunga 52 o 55 mt e sta su un fiume- è stata progettata da soli tre professionisti mentre nella vicenda della passerella sul Quisa ormai abbiamo perso il numero dei professionisti chiamati nell'intera procedura. Col risultato che  decine di soggetti si sono azionati con debiti copia-incolla a produrre studi già stranoti  quando alla fine la passerella sarà pagata dai due Comuni metà ciascuno e  con un contributo del BIM. Cioè: l'operazione passerella é servita a depredare i fondi della Fondazione CARIPLO per giustificare qualcosa che si poteva fare benissimo senza quegli “studi” e relative spese: la passerella la pagano i cittadini e ciao stai bene mentre almeno centomila euro sono stati spesi in studi di nessuna utilità e necessità.

Maggiori info  a AGUARDAREALLECOLLINE  pagine 1123-1130


SCUOLA: UNA PEZZA DOPO L'ALTRA
I SOLAI SCODELLANO, MA TUTTO È A POSTO
UN CONTROSOFFITTO NASCONDE IL FONDO CADENTE
(MA LO DICONO SOLO IL GIORNO DOPO L’INIZIO DELLA SCUOLA)

Sarà il caso ma proprio nel giorno in cui iniziano le lezioni, nel tardo pomeriggio il Comune pubblica all'albo pretorio le delibere dei lavori effettuati per mettere in sicurezza alcune aule  della scuola media e delle elementari di viale Lungobrembo. A pensare male si fa peccato ma s'indovina. Quante altre magagne  debbono essere ancora svelate delle nostre  vecchie scuole che ormai viaggiano se non superano i 50 anni d'età?. Il bello è che non è la prima volta che  accade questa storia dello scodellamento dei solai, vale a dire che la parte inferiore dei conci (sono i mattoni forati che stanno tra i travetti di calcestruzzo dei solai) si stacca e crolla a terra o sui banchi. Diciamo che spanno metricamente non si ammazzerebbe nessuno ma siccome  questa storia –perliamo della scuola media- accadde fin dal primo anno di apertura, è evidente che adesso occorre pensare a un intervento definitivo che potrebbe anche significare la demolizione e ricostruzione dei due edifici visto che hanno un'età ormai da fine della propria storia.
Quando alcuni solai delle scuole medie “scodellarono”  pochi mesi dopo la chiusura del cantiere (1965? 1970?)  e nel corso della stagione invernale, una delle  giustificazioni addotte [ sia pure in forma dubitativa] dall'impresa costruttrice e dal progettista dei cementi armati (che non erano degli sprovveduti) fu che quei conci erano stati cotti in forni alimentati per la prima volta a metano (prima usavano –diciamo- gasolio petrolio  oli pesanti…) e la cottura avveniva in tempi più rapidi di prima. Magari avevano dimenticato di precisare che lo spessore della parete dei conci nel frattempo aveva perso anche due millimetri (da otto a sei) e nelle aule avevano cominciato a riscaldare a temperature molto elevate modificando completamente l'umidità interna della struttura che così perdeva compattezza.
Un altro scodellamento era avvenuto anche  un paio – tre anni or sono e s'era rabberciato la situazione in fretta anche quella volta.
La politica a Curno fa finta di non vedere che adesso si presentano i conti del passato.  I due CVI centri vivere insieme subiranno nei prossimi mesi interventi per 1,7 milioni ma siamo sicuri che da qui a 2-3 anni arriveremo a superare i due milioni. Senza contare quel che è già stato l'intervento sul bar del CVI1. La vecchia Rodari è stata abbandonata per soddisfare la bulleria della coppia Serra-Morelli che volevano farsi la nuova scuola secondo il proprio modello IDEOLOGICO. Risultato una stangata da 3 milioni e passa e quindici anni di cantiere e tutta una serie di piccole magagne di un progetto bello quanto problematico (perfino nelle scossaline  ). Si attende la costruzione della palestra della nuova Rodari ma dopo 9 mesi non si vede nemmeno il cantiere senza contare che trattasi della solita stalletta per cavali travestita da palestra: tanto per essere durevole ed educativa. La c.d. Palazzina dell'ASL è arrivata anch'essa a fine corsa e non sanno nemmeno che farne esattamente come per la vecchia Rodari per la quale la giunta Gamba ha fatto il giro delle sette chiese a mendicare soldi e compartecipazione per destinazioni che non convincono nessuno (a cacciare i soldi…). Il municipio è un colabrodo energetico (ma con le pompe di calore: come cuocere il pollo nel forno con lo sportello aperto…) con un vistosa crepa in mezzo al pavimento da quando l'hanno aperto che  mai nessuno ha provveduto a chiuderla. Facciamo finta di niente sul come scrivono i capitolati per la manutenzione del verde pubblico e come viene manutenzionato perché pare   soprattutto un mucchio di letame vecchio di mezzo secolo che … il prato della Esselunga: tanto per fare un esempio di come si mantiene il verde. Sulla storia di via Roma se ne è parlato talmente  tanto che adesso  hanno avuto l'ardita idea di… seppellirla sotto una colata di plastica. Un po' come il cerone delle signore e del cavaliere.