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PERCHÉ CURNO NON HA
INTERLOQUITO CON LA PROVINCIA
SULL’AMMODERNAMENTO
DELLA DALMINE-ALMÈ?
In maniera del tutto casuale nel corso del tempo parlando con vari
operatori lungo la SP470dir incontrati per motivi professionali
(professionali dal punto di vista del loro mestiere: un tagliando
dell'auto piuttosto che uno spurgo di una fossa biologica oppure la
restituzione di animali scappati di casa) è risultato evidente come
questi soggetti – non uno ma almeno una dozzina- avessero
“legittimamente” preso “a suo tempo” (si parla degli anni '80 fino ad
oggi) come consulente e delegato alla difesa dei propri interessi
rispetto agli eventuali problemi che sarebbero sorti con l'allargamento
della SP470dir quello che era il deus ex machina della Lega curnese e
poi consigliere regionale.
Se poi incrociamo la defenestrazione del sindaco del buon governo un
mese e mezzo prima della fine del mandato come operazione montata in
accordo tra quel consigliere regionale, il PD e parte di FI curnesi,
vediamo come la chiamata alle armi del vicesindaco Conti nel consiglio
comunale dello 03 agosto 2020 verso le minoranze, diventano pezzi del
medesimo puzzle. Ovviamente non erano i soli motivi di convergenza per
far saltare quel bravissimo sindaco dimisisonato anticipatamente come
tale e trombato anche come candidato deputato dell'UDC.
Tenendo conto del quarto di secolo intercorso tra la progettazione e l'esecuzione dei lavori sono mutate anche le condizioni.
(...)
INDACATURA SFORTUNATA
Quinquennio sfortunato quello della sindacatura Gamba, un soggetto che
pareva avanzare spavalda col bandierone dell'innovazione in paese di
Bortolini che non avevano nemmeno frequentato all'UniBg uno dei tanti
corsi di moda al tempo. L'aveva preceduta una collega (nel senso che
era stata una delle prime laureate all'UniBG) ma che da brava
professoressa viveva nel limbo delle cacate (cit) carte: tutto a posto
niente in ordine.
Della Gamba s'è scoperto come non avesse controllato da assessore
delegata la modifica della convezione Comune-Polisportiva stilata
dalla dirigente dei servizi sociali sportivi e chi più ne ha più ne
metta col risultato- guarda caso prima delle elezioni!- la convenzione
era stata generosamente allungata del 40%. Minuzie. Bazzeccole.
Poi le era cascata addosso la Sentenza Leggeri, una puttanata che si
trascinava dai peggiori tempi del consociativismo dc-psi-pci nel 1990
(o '91), costatata tra prima durante e dopo almeno un milione di euro
in danno al Comune. Tutti soldi che non sa si sa se la Gamba abbia
richiesto indietro da chi aveva preparato ed approvato quella delibera.
Non bastassero queste due grane arriva anche quella del raddoppio della
ferrovia (che si ferma a Curno perché RFI non ha i soldi per rifare i
viadotti sul Quisa, via San Clemente e il Brembo) con la tripla resa
per il fondoschiena: chiusura dei due passaggi a livello e nessuna
soluzione finora sul tappeto oltre a nessuna idea sul “chi li paga?”.
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PERCHÉ CURNO NON HA
INTERLOQUITO CON LA PROVINCIA
SULL’AMMODERNAMENTO
DELLA DALMINE-ALMÈ?
In maniera del tutto casuale nel corso del tempo parlando con vari
operatori lungo la SP470dir incontrati per motivi professionali
(professionali dal punto di vista del loro mestiere: un tagliando
dell'auto piuttosto che uno spurgo di una fossa biologica oppure la
restituzione di animali scappati di casa) è risultato evidente come
questi soggetti – non uno ma almeno una dozzina- avessero
“legittimamente” preso “a suo tempo” (si parla degli anni '80 fino ad
oggi) come consulente e delegato alla difesa dei propri interessi
rispetto agli eventuali problemi che sarebbero sorti con l'allargamento
della SP470dir quello che era il deus ex machina della Lega curnese e
poi consigliere regionale.
Se poi incrociamo la defenestrazione del sindaco del buon governo un
mese e mezzo prima della fine del mandato come operazione montata
in accordo tra quel consigliere regionale, il PD e parte di FI curnesi,
vediamo come la chiamata alle armi del vicesindaco Conti nel consiglio
comunale dello 03 agosto 2020 verso le minoranze, diventano pezzi del
medesimo puzzle. Ovviamente non erano i soli motivi di convergenza per
far saltare quel bravissimo sindaco dimisisonato anticipatamente come
tale e trombato anche come candidato deputato dell'UDC.
Tenendo conto del quarto di secolo intercorso tra la progettazione e l'esecuzione dei lavori sono mutate anche le condizioni.
Per esempio il Parco delle Cornelle scrive che nel 2017 aveva
avuto 350mila visitatori e se pensiamo che sono sostanzialmente
concentrati in due giornate alla settimana significa che siamo sui 3500
al giorno, corrispondenti sommariamente a un centinaio di bus oppure a
1500-2000 vetture.
Evidente quindi che lo svincolo la strada provinciale e la via che tra
Motto e Valbrembo conduce al parco doveva avere una struttura adeguata
che, giunta al dunque e sommandosi con le esondazioni del Riolo- ha
condotto chi aveva potestà di decidere, non senza dimenticare le azioni
di lobby perseguita d autorevoli esponenti politici di cui ho detto,
che si addivenisse alla costosissima soluzione adottata.
Peraltro a nostro avviso di scarsa efficacia visto che ci
attendiamo prima dei prossimi cinque anni la dimostrazione pratica che
la soluzione è errata e insufficiente. Purtroppo
per chi abita ed ha attività sul posto.
La coraggiosa attività politica del Conti-PD e della Serra (sindaca di
Curno ed assessore provinciale al momento dell'inizio dei lavori di
ampliamento) ha lasciato nelle mani della Lega la gestione dell'impatto
sul territorio curnese dell'ampliamento della strada fino ad
arrivare ai giorni nostri coi due (per adesso) casini nostrani: le
“dune” che danno fastidio a qualche villettaro sulla strada provinciale
e il sottopasso di via Brembo alla SP470dir. L'azione coraggiosa si è
manifestata anche col nuovo PGT dove sostanzialmente non si mai nemmeno
discusso di quell'ampliamento, dato come morto. Finzione
puramente da politica politicante.
In se le due collinette di terreno di scavo sui lobi est del
quadrifoglio tra l'ex Briantea e la SP470dir si possono anche
sopportare se ci fosse la buona volontà di fare un adeguato intervento
di modellazione paesaggistica e di giardino. Mancano soldi
intelligenza e buona volontà e d occorre costruire l'adeguata cordata
per la bisogna che soddisfi tutte le parti politiche coinvolte che
comparirà dopo una dozzina di franamenti del terreno sulla strada.
Tempo al tempo ci saranno anche quelli.
La faccenda che ci aveva incuriosito era quella dell'astuto geometra
che s'era fatto una lussuosa villetta proprio davanti alla SP470dir e
adesso, nonostante il ricco incarico ricevuto dal Comune di Curno per
la progettazione della pista pedociclabile lungofiume Brembo, protesta
sia per le dune-colline che gli serrano la visuale che perché le
barriere antirumore sono diventate cieche. Da trasparenti con le
rondini svolazzanti dipinte a normale assi di legno. Mentre mi
domandavo com'è che uno va a comprare un terreno proprio in quella
posizione sapendo di trovarsi davanti una specie di autostrada che gli
avrebbe svalutato di botto l'investimento la solita vocina mi ha
suggerito la soluzione: bisogna sapere quanto poco ha pagato quel
terreno. Eh già.
Sulla cazzata che sortirà a fine lavori l'ampliamento del sottopasso di
via Brembo ci sarà da divertirsi quando verrà aperto: pedoni e ciclisti
che salgono dal basso potranno andare a sbattere contro il muro
che regge il preziosissimo giardino di un altro leghista che ha
affidato anche lui la difesa dei propri interessi al di cui ho scritto
prima. Ci siamo permessi di suggerire alla sindaca Gamba un intervento
perché la stessa Vitali e il Comune, in accordo anche col privato,
provvedano a creare una soluzione ragionevole ma c'è da stare
certi che la la coppia Gamba-Conti non ci darà ascolto.
Nel lobo di NO tra via Europa e la stessa SP 470dir è in via di
formazione un'altra duna o collina ma quella è una zona minata dal
momento che tutto il quadrilatero temporibus illis era una discarica
poi coperta da terreni coltivi e quindi li è meglio non toccare nulla
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SINDACATURA SFORTUNATA
Quinquennio sfortunato quello della sindacatura Gamba, un soggetto che
pareva avanzare spavalda col bandierone dell'innovazione in paese di
Bortolini che non avevano nemmeno frequentato all'UniBg uno dei tanti
corsi di moda al tempo. L'aveva preceduta una collega (nel senso che
era stata una delle prime laureate all'UniBG) ma che da brava
professoressa viveva nel limbo delle cacate (cit) carte: tutto a
posto niente in ordine.
Della Gamba s'è scoperto come non avesse controllato da assessore
delegata la modifica della convezione Comune-Polisportiva stilata
dalla dirigente dei servizi sociali sportivi e chi più ne ha più
ne metta col risultato- guarda caso prima delle elezioni!- la
convenzione era stata generosamente allungata del 40%. Minuzie.
Bazzeccole.
Poi le era cascata addosso la Sentenza Leggeri, una puttanata che si
trascinava dai peggiori tempi del consociativismo dc-psi-pci nel 1990
(o '91), costatata tra prima durante e dopo almeno un milione di euro
in danno al Comune. Tutti soldi che non sa si sa se la Gamba
abbia richiesto indietro da chi aveva preparato ed approvato quella
delibera.
Non bastassero queste due grane arriva anche quella del raddoppio della
ferrovia (che si ferma a Curno perché RFI non ha i soldi per rifare i
viadotti sul Quisa, via San Clemente e il Brembo) con la tripla resa
per il fondoschiena: chiusura dei due passaggi a livello e nessuna
soluzione finora sul tappeto oltre a nessuna idea sul “chi li paga?”.
Non bastava anche questa della ferrovia che la nostra si tira addosso
le due grane del CVI2 e del CVI1. Per tirarsi meglio la mattonata sugli
attributi, ecco le due relazioni che prefigurano un futuro d'oro per i
due CVI una volta che il Comune vi avrà investito un milione e passa di
euro ex covid19. Peccato che il futuro d'oro, almeno nella primo caso
del CVI2, lo vedano solo i titolati consulenti della sindaca ma non lo
veda nessun altro: due gare a vuoto. Certo è che l'idea di
ristrutturare i due CVI è pari a quella di una Fiat che nel 2020
rimette sul mercato la 500 del 1957. Un vintage clamoroso.
Intanto il CVI2 è affidata alla solita coop e mantenuta li in quanto
tale: non sono stai finora pubblicati ne incassi e spese di questa
poderosa gestione comunale per altra mano (è un must dell'attuale
maggioranza: in tutto) del CVI2.
A ramengo dopo cinque o sette anni di progetti e promesse anche
la pista pedociclabile lungofiume nonostante nientemeno che la
nomina di un “commissario” che è un fedelissimo assertore della lista
Vivere Curno: tutto fermo anche li perché ci sono di mezzo tre soggetti
che hanno alle spalle potenti lobbisti che sanno come trattare col
Comune di Curno.
Buon ultime arrivano le due-tre dune della SP470 e il muro contro cui
si schianteranno pedoni e ciclisti che risalgono la via Brembo verso il
centro del paese.
Consigliamo alla sindaca Gamba un pellegrinaggio a Medjugorje.
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