I
tempi del raddoppio della ferrovia (raddoppio che si fermerà a Curno
all'altezza della Piazza del Comune e senza stazione ferroviaria che
sarà appunto nel “Cap di Asen”) non sono ovviamente noti e
pronosticabili ma ormai è certo che sul tema ci lascerà la
cadrega sia la sindaca Gamba – che aspira al secondo mandato- sia
quel pasticcio che è Vivere Curno. Peccato perché nonostante il
covid19 il Comune di Curno ha avuto nel quinquennio Gamba una stagione
ricchissima di fondi ed occasioni ma la totale ignoranza politica della
maggioranza assieme alla cecità della sindaca e dei suoi assessori non
hanno saputo cogliere ne i vantaggi immediati ne le occasioni di un
futuro migliore. Così consegneranno il futuro del paese a una destra
ancora peggiore di loro.
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PISTE CICLABILI. BERGAMO ARRIVA, CURNO ARRIVERA' FORSE
La pista ciclabile del Comune di Bergamo che esce dal centro – Cinque
Vie San Rocco arriva fino alla rotonda Locatelli di Longuelo dove
svolta all'indietro verso il polo scolastico e sociale. Per arrivare al
confine di Curno lungo la ex Briantea ci sono 450 mt in
mezzo ai quali c'è la mastodontica e pericolosissima rotonda
Locatelli. 150 mt dove nell'attraversare c'è la sicurezza
di rischiare la pelle. Da quel che si rileva con dei controlli anche di
sabato-domenica, non ci passano più di due dozzine di biciclette
al giorno in entrata-uscita dalla città.
La pista dal centro sportivo nel Parco di Loreto fino a Longuelo l'ha
progettata lo stesso architetto che ha riprogettato il Piazzale degli
Alpini quando era il segretario del suo ordine professionale e
l'attuale ass. Valesini ne era presidente. Le arnelle taglienti di
granito che la delimitano incutono terrore. Sono trascorsi dieci anni
dalla sua realizzazione ma i ciclisti preferiscono l'adiacente
Briantea alla pista ciclabile: non si è ancora compreso se siamo
più craponi i ciclisti oppure gli assessori e i progettisti.
La notizia del giorno è che il Comune di Bergamo “pare che” voglia
creare un attraversamento ciclabile della rotonda Locatelli per
spingersi fino al confine con Curno, sfruttando lo spazio della
ripa della Briantea ed anche gli spazi di alcuni artigiani che stanno
sulla strada.
Arrivati (sani e salvi…) sul confine con Curno mancano ancora 150 mt –
saranno realizzati a cura del Comune di Curno- per arrivare alla
rotonda del KFC-Aldi. Li c'è un tratto di ciclabile che arriva fino al
passaggio a livello e poi ci sono i due pezzi di via Fermi davanti al
centro sportivo e quello di via Donizetti.
Non ci fossero di mezzo una dozzina di pericolose interruzioni sia a
Curno che a Longuelo che in Bergamo si potrebbe già passare in bici
dalla Piazza del Comune (di Curno) fino –appunto- alle Cinque Vie e via
Zambonate. La questione è che in bici non ci va nessuno e quei pochi
rischiano troppo.
Inimmaginabile che si possano attraversare a raso in bici la rotonda
Locatelli o quella di Curno del KFC-Aldi. Inimmaginabile anche che si
costruiscano dei sottopassi visto il caos della costruzione e dei costi.
Le ciclabili costruite in un modo che non garantiscono percorsi isolati
e sicuri hai voglia che le persone abbandonano la macchina o il bus per
la bicicletta, anche tenendo conto che sostanzialmente la possono usare
4-5 mesi l'anno.
Le piste ciclabili ”fatte così” sono soltanto delle bullate ideologiche
degli assessori e dei sindaci e finiscono per disamorare anche i
potenziali utenti. L'ass. Zenoni a Bergamo ma anche Conti a
Cuirno, quanto a bullate ideologiche si fanno una concorrenza spietata
bruciando milioni di tasse dei cittadini senza dare loro un vero
servizio.
Comunque adesso vedremo se l'ass. Conti, noto universalmente per i suoi
ennemila pezzettini-trattini di piste ciclabili che sbattono sempre
contro un muro o il vuoto (ma che fanno felici gli speculatori edili
che le realizzazione come ulteriore regalia al Comune che le mostrano
come medaglia sul petto) troverà i soldi e il tempo per eseguire
quei 150 mt sulla via Bergamo che dovrebbe congiungere la rotonda
del KFC-Aldi con quella del Comune cittadino.
Siccome i soldi del contribuente spesi a ufa costano nulla a chi li
spende e rendono molto a chi fa progetti e lavori, nel famosissimo “cap
di asen” laterale al passaggio a livello dovrebbe sorgere la stazione
ferroviaria di… Curno. Proprio quel “cap di asen” venne venduto in
parte a un privato che aveva la casa confinante e adesso si scopre che
la stazione FFSS gli porterà via gran parte di quello che ha comprato
dal comune. Il danno e la beffa: insomma. Non contenti la stazione avrà
anche 17 posti a parcheggio: una cifra spaventosa. Le idee sono grandi
e chissà perché, sgorgano proprio nel “cap di asen”.
I tempi del raddoppio della ferrovia (raddoppio che si fermerà a Curno
all'altezza della Piazza del Comune e senza stazione ferroviaria che
sarà appunto nel “Cap di Asen”) non sono ovviamente noti e
pronosticabili ma ormai è certo che sul tema ci lascerà la
cadrega sia la sindaca Gamba – che aspira al secondo mandato- sia
quel pasticcio che è Vivere Curno. Peccato perché nonostante il
covid19 il Comune di Curno ha avuto nel quinquennio Gamba una stagione
ricchissima di fondi ed occasioni ma la totale ignoranza politica della
maggioranza assieme alla cecità della sindaca e dei suoi assessori non
hanno saputo cogliere ne i vantaggi immediati ne le occasioni di un
futuro migliore. Così consegneranno il futuro del paese a una destra
ancora peggiore di loro.
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IL CONSIGLIO SEGRETO D'AGOSTO
La videoregistrazione della seduta del consiglio comunale del tre
agosto… parte dalla metà del secondo punto all'ordine del giorno e come
al solito è realizzata tanto al tocco ed una generosa parte muta non si
comprende se per qualche “opportuna” cancellazione oppure per una dei
soliti pressapochismi della ditta. Della giunta Gamba. Dell'intervento
sulla rumenta visto che ne manca un pezzo e non sappiamo quanto salvo
che le modifiche al regolamento che sono state proposte ed approvate
dovevano essere presenti da mezzo secolo (facevano pagare la TARI alle
persone in RSA. Il vecchio regolamento non era in parallelo ai codici
ateco. ) mentre le riduzioni per il 2020 dovevano essere automatiche in
base ai DPC senza le arzigogolazioni messe in campo dalla consigliera
delegata. Tu governo mi imponi la chiusura ed automaticamente mi
restano sospese tutte le tasse: questo sarebbe un patto onesto tra
istituzioni e cittadini.
Assai sgradevole poi la decisione di rifondere massicciamente la
parrocchia (45 mila euro !!!!!!!) perché non è riuscita a fare le due
“fiere del casoncello” in onore del Redentore e di San Gaetano. Giusto
alleviare la tassazione alle partite IVA costrette a chiudere dai DPC
ma la Parrocchia non è un operatore economico uguale agli altri, anzi è
un operatore scorrettamente in concorrenza cogli altri. E' il solito
scambio politico elettorale pagato con le tasse dei cittadini.
Da ricordare l'audace intervento cerchiobbottista dell'ass. Conti
relativo alle “dune” di detriti che l'impresa Vitali realizzatrice
della ristrutturazione della Dalmine-Almè (SP470dir) per conto della
provincia ha realizzato nei due lobi orientali del quadrifoglio
della SP470dir con la vecchia Briantea.
La Vitali era subentrata all'impresa che aveva vinto
l'appalto per la realizzazione della strada vent'anni dopo la
gara e il fallimento dell'impresa vincitrice. Era un appalto che si era
trovato in gobba avendo preso in affitto l'azienda fallita. Durante
l'esecuzione dei lavori scoppiano due grane: quella relativo al Riolo
tra Mozzo e Valbrembo e lo snodo viario per passare dalla
SP470dir alle Cornelle ed a Brembate. Tutte nello stesso punto.
Notoriamente il proprietario delle Cornelle è un caloroso leghista
con quarantennali rapporti con quel partito.
La questione del torrente Riolo diventa importante per via
dei numerosi straventi che nell'ultimo decennio si sono succeduti
e che hanno provocato allagamenti a Valbrembo e Mozzo perché il Riolo
(che raccoglieva le acque della Conca del c.d. “Pascolo dei Tedeschi)
non ha più una portata sufficiente a smaltirle nel Quisa.
Bisognava quindi inventare una soluzione che permetta la creazione di
uno svincolo a due livelli sulla SP470dir con via Leonardo da Vinci
(quella per le Cornelle tra Mozzo e Briolo) per consentire che i
bus diretti allo zoo siano agevolati e protetti.
Ne esce una soluzione mostruosa sia dal punto di vista funzionale
e –sopratutto- da quello dei costi aggiuntivi che la Vitali a un certo
punto rivendica dalla provincia che ha autorizzato i maggiori lavori:
una legnata da 21 milioni “pudicamente” spacciata dalla Provincia
non per il problema Riolo/Cornelle ma per “la presenza sotto la strada
di 150 punti in cui scorrevano fogne, reti idriche, cavi elettrici,
tubi del gas e appunto il torrente Riolo. Tutte sorprese per la Vitali,
l'impresa di Cisano che ha ereditato dalla Fabiani di Dalmine l'appalto
da 21 milioni di euro”. Scrive pudicamente il Corriere/Bergamo.
Dopo quattro mesi di fermo lavori viene raggiunto un accordo tra
le parti che da un lato mira a ridurre certe opere e lavori e
dall'altro si mettono le promesse politiche di integrazione della
maggiore spesa. Tra le “riduzioni dei costi” è previsto che parte del
terreno ricavato dagli scavi per il mega sottopasso di Mozzo-Valbrembo
non sia “costosamente” portato in discarica ma ammucchiato “anche”
nelle due aree di Curno. Nell'accordo tra impresa e provincia esiste è
indicata anche la quota slm cui potranno arrivare i vertici delle due
discariche che Gamba e Conti chiamano graziosamente “dune”.
Sfortuna vuole che in faccia alla SP470dir abiti qualcuno di buone
conoscenze laddove contano e questi si ritrova la casa assediata dalle
discariche e dalle barriere antirumore che anziché essere trasparenti
con le rondini dipinte che svolazzano saranno solo di legno. Il Comune
di Curno cerca di abbuonarselo affidando ad un parente stretto
l'incarico di progettare la pista pedociclabile lungofiume Brembo ma il
soggetto sa far valere le proprie ragioni laddove sa di poter contare
sugli avversari della giunta Gamba.
Non è un caso che i “maxi casini” sull'ampliamento della SP470dir
scoppino tutti e solo dove ci sono amministrazioni prossime al
centrosinistra: Curno Mozzo Valbrembo (l'altra volta). Tanto per
gradire.
Nella seduta del consiglio comunale del 3 agosto l'ass. Conti ha
digrignato i denti ovviamente non verso la Vitali ma verso la provincia
ed ha lanciato un chiarissimo messaggio alle minoranze: stateci anche
voi a sostenere la protesta contro le discariche e per le
barriere trasparenti con le rondini dipinte. Chiarissimo il messaggio
della maggioranza alla minoranza: i casini nascono da gente della
vostra parte e quindi prendete la vostra parte di responsabilità.
Non si capisce se bisogna piangere o sghignazzare.
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La
videoregistrazione della seduta del consiglio comunale del tre agosto…
parte dalla metà del secondo punto all'ordine del giorno e come al
solito è realizzata tanto al tocco ed una generosa parte muta non si
comprende se per qualche “opportuna” cancellazione oppure per una dei
soliti pressapochismi della ditta. Della giunta Gamba. Dell'intervento
sulla rumenta visto che ne manca un pezzo e non sappiamo quanto salvo
che le modifiche al regolamento che sono state proposte ed approvate
dovevano essere presenti da mezzo secolo (facevano pagare la TARI alle
persone in RSA. Il vecchio regolamento non era in parallelo ai codici
ateco. ) mentre le riduzioni per il 2020 dovevano essere automatiche in
base ai DPC senza le arzigogolazioni messe in campo dalla consigliera
delegata. Tu governo mi imponi la chiusura ed automaticamente mi
restano sospese tutte le tasse: questo sarebbe un patto onesto tra
istituzioni e cittadini.
Assai sgradevole poi la decisione di rifondere massicciamente la
parrocchia (45 mila euro !!!!!!!) perché non è riuscita a fare le due
“fiere del casoncello” in onore del Redentore e di San Gaetano. Giusto
alleviare la tassazione alle partite IVA costrette a chiudere dai DPC
ma la Parrocchia non è un operatore economico uguale agli altri, anzi è
un operatore scorrettamente in concorrenza cogli altri. E' il solito
scambio politico elettorale pagato con le tasse dei cittadini.
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