A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1266 DEL 30 AGOSTO 2020
























































Di cosa parliamo in questa pagina.




















PISTE CICLABILI. BERGAMO ARRIVA, CURNO ARRIVERA' FORSE
La pista ciclabile del Comune di Bergamo che esce dal centro – Cinque Vie San Rocco arriva fino alla rotonda Locatelli di Longuelo dove svolta all'indietro verso il polo scolastico e sociale. Per arrivare al confine di Curno lungo la ex Briantea  ci sono 450 mt  in mezzo ai quali c'è la mastodontica e pericolosissima rotonda Locatelli.  150 mt  dove nell'attraversare c'è la sicurezza di rischiare la pelle. Da quel che si rileva con dei controlli anche di sabato-domenica, non ci passano più  di due dozzine di biciclette al giorno in entrata-uscita dalla città.
La pista dal centro sportivo nel Parco di Loreto fino a Longuelo l'ha progettata lo stesso architetto che ha riprogettato il Piazzale degli Alpini quando era il segretario del suo ordine professionale e l'attuale ass. Valesini ne era presidente. Le arnelle taglienti di granito che la delimitano incutono terrore. Sono trascorsi dieci anni dalla sua realizzazione ma i ciclisti  preferiscono l'adiacente Briantea alla pista ciclabile: non si è  ancora compreso se siamo più craponi i ciclisti oppure gli assessori e i progettisti.
La notizia del giorno è che il Comune di Bergamo “pare che” voglia creare un attraversamento ciclabile della rotonda Locatelli per spingersi  fino al confine con Curno, sfruttando lo spazio della ripa della Briantea ed anche gli spazi di alcuni artigiani che stanno sulla strada.
(...)

IL CONSIGLIO SEGRETO D'AGOSTO
La videoregistrazione della seduta del consiglio comunale del tre agosto… parte dalla metà del secondo punto all'ordine del giorno e come al solito è realizzata tanto al tocco ed una generosa parte muta non si comprende se per qualche “opportuna” cancellazione oppure per una dei soliti pressapochismi della ditta. Della giunta Gamba. Dell'intervento sulla rumenta visto che ne manca un pezzo e non sappiamo quanto salvo che le modifiche al regolamento che sono state proposte ed approvate dovevano essere presenti da mezzo secolo (facevano pagare la TARI alle persone in RSA. Il vecchio regolamento non era in parallelo ai codici ateco. ) mentre le riduzioni per il 2020 dovevano essere automatiche in base ai DPC senza le arzigogolazioni messe in campo dalla consigliera delegata. Tu governo mi imponi la chiusura ed automaticamente  mi restano sospese tutte le tasse: questo sarebbe un patto onesto tra istituzioni e cittadini.

Assai sgradevole poi la decisione di rifondere massicciamente la parrocchia (45 mila euro !!!!!!!) perché non è riuscita a fare le due “fiere del casoncello” in onore del Redentore e di San Gaetano. Giusto alleviare la tassazione alle partite IVA costrette a chiudere dai DPC ma la Parrocchia non è un operatore economico uguale agli altri, anzi è un operatore scorrettamente in concorrenza cogli altri. E' il solito scambio politico elettorale pagato con le tasse dei cittadini.
(...)


PDF:4,8Mb














































le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!































CRE DEI BEI TEMPI






























































































































































































I tempi del raddoppio della ferrovia (raddoppio che si fermerà a Curno all'altezza della Piazza del Comune e senza stazione ferroviaria che sarà appunto nel “Cap di Asen”) non sono ovviamente noti e pronosticabili  ma ormai è certo che sul tema ci lascerà la cadrega  sia la sindaca Gamba – che aspira al secondo mandato- sia quel pasticcio che è Vivere Curno. Peccato perché nonostante  il covid19 il Comune di Curno ha avuto nel quinquennio Gamba una stagione ricchissima di fondi ed occasioni ma la totale ignoranza politica della maggioranza assieme alla cecità della sindaca e dei suoi assessori non hanno saputo cogliere ne i vantaggi immediati ne le occasioni di un futuro migliore. Così consegneranno il futuro del paese a una destra ancora peggiore di loro.

PISTE CICLABILI. BERGAMO ARRIVA, CURNO ARRIVERA' FORSE
La pista ciclabile del Comune di Bergamo che esce dal centro – Cinque Vie San Rocco arriva fino alla rotonda Locatelli di Longuelo dove svolta all'indietro verso il polo scolastico e sociale. Per arrivare al confine di Curno lungo la ex Briantea  ci sono 450 mt  in mezzo ai quali c'è la mastodontica e pericolosissima rotonda Locatelli.  150 mt  dove nell'attraversare c'è la sicurezza di rischiare la pelle. Da quel che si rileva con dei controlli anche di sabato-domenica, non ci passano più  di due dozzine di biciclette al giorno in entrata-uscita dalla città.
La pista dal centro sportivo nel Parco di Loreto fino a Longuelo l'ha progettata lo stesso architetto che ha riprogettato il Piazzale degli Alpini quando era il segretario del suo ordine professionale e l'attuale ass. Valesini ne era presidente. Le arnelle taglienti di granito che la delimitano incutono terrore. Sono trascorsi dieci anni dalla sua realizzazione ma i ciclisti  preferiscono l'adiacente Briantea alla pista ciclabile: non si è  ancora compreso se siamo più craponi i ciclisti oppure gli assessori e i progettisti.
La notizia del giorno è che il Comune di Bergamo “pare che” voglia creare un attraversamento ciclabile della rotonda Locatelli per spingersi  fino al confine con Curno, sfruttando lo spazio della ripa della Briantea ed anche gli spazi di alcuni artigiani che stanno sulla strada.
Arrivati (sani e salvi…) sul confine con Curno mancano ancora 150 mt – saranno realizzati a cura del Comune di Curno- per arrivare alla rotonda del KFC-Aldi. Li c'è un tratto di ciclabile che arriva fino al passaggio a livello e poi ci sono i due pezzi di via Fermi davanti al centro sportivo e quello di via Donizetti.
Non ci fossero di mezzo una dozzina di pericolose interruzioni sia a Curno che a Longuelo che in Bergamo si potrebbe già passare in bici dalla Piazza del Comune (di Curno) fino –appunto- alle Cinque Vie e via Zambonate. La questione è che in bici non ci va nessuno e quei pochi rischiano troppo.
Inimmaginabile che si possano attraversare a raso in bici la rotonda Locatelli o quella di Curno del KFC-Aldi. Inimmaginabile anche che si costruiscano dei sottopassi visto il caos della costruzione e dei costi.
Le ciclabili costruite in un modo che non garantiscono percorsi isolati e sicuri hai voglia che le persone abbandonano la macchina o il bus per la bicicletta, anche tenendo conto che sostanzialmente la possono usare 4-5 mesi l'anno.
Le piste ciclabili ”fatte così” sono soltanto delle bullate ideologiche degli assessori e dei sindaci e finiscono per disamorare anche i potenziali utenti. L'ass. Zenoni  a Bergamo ma anche  Conti a Cuirno, quanto a bullate ideologiche si fanno una concorrenza spietata bruciando milioni di tasse dei cittadini senza dare loro un vero servizio.
Comunque adesso vedremo se l'ass. Conti, noto universalmente per i suoi ennemila pezzettini-trattini di piste ciclabili che sbattono sempre contro un muro o il vuoto (ma che fanno felici gli speculatori edili che le realizzazione come ulteriore regalia al Comune che le mostrano come medaglia sul petto) troverà i soldi  e il tempo per eseguire quei 150 mt sulla via Bergamo che dovrebbe congiungere la rotonda  del KFC-Aldi con quella del Comune cittadino.
Siccome i soldi del contribuente spesi a ufa costano nulla a chi li spende e rendono molto a chi fa progetti e lavori, nel famosissimo “cap di asen” laterale al passaggio a livello dovrebbe sorgere la stazione ferroviaria di… Curno. Proprio quel “cap di asen” venne venduto in parte a un privato che aveva la casa confinante e adesso si scopre che la stazione FFSS gli porterà via gran parte di quello che ha comprato dal comune. Il danno e la beffa: insomma. Non contenti la stazione avrà anche 17 posti a parcheggio: una cifra spaventosa. Le idee sono grandi e chissà perché, sgorgano proprio nel “cap di asen”.

I tempi del raddoppio della ferrovia (raddoppio che si fermerà a Curno all'altezza della Piazza del Comune e senza stazione ferroviaria che sarà appunto nel “Cap di Asen”) non sono ovviamente noti e pronosticabili  ma ormai è certo che sul tema ci lascerà la cadrega  sia la sindaca Gamba – che aspira al secondo mandato- sia quel pasticcio che è Vivere Curno. Peccato perché nonostante  il covid19 il Comune di Curno ha avuto nel quinquennio Gamba una stagione ricchissima di fondi ed occasioni ma la totale ignoranza politica della maggioranza assieme alla cecità della sindaca e dei suoi assessori non hanno saputo cogliere ne i vantaggi immediati ne le occasioni di un futuro migliore. Così consegneranno il futuro del paese a una destra ancora peggiore di loro.

IL CONSIGLIO SEGRETO D'AGOSTO
La videoregistrazione della seduta del consiglio comunale del tre agosto… parte dalla metà del secondo punto all'ordine del giorno e come al solito è realizzata tanto al tocco ed una generosa parte muta non si comprende se per qualche “opportuna” cancellazione oppure per una dei soliti pressapochismi della ditta. Della giunta Gamba. Dell'intervento sulla rumenta visto che ne manca un pezzo e non sappiamo quanto salvo che le modifiche al regolamento che sono state proposte ed approvate dovevano essere presenti da mezzo secolo (facevano pagare la TARI alle persone in RSA. Il vecchio regolamento non era in parallelo ai codici ateco. ) mentre le riduzioni per il 2020 dovevano essere automatiche in base ai DPC senza le arzigogolazioni messe in campo dalla consigliera delegata. Tu governo mi imponi la chiusura ed automaticamente  mi restano sospese tutte le tasse: questo sarebbe un patto onesto tra istituzioni e cittadini.

Assai sgradevole poi la decisione di rifondere massicciamente la parrocchia (45 mila euro !!!!!!!) perché non è riuscita a fare le due “fiere del casoncello” in onore del Redentore e di San Gaetano. Giusto alleviare la tassazione alle partite IVA costrette a chiudere dai DPC ma la Parrocchia non è un operatore economico uguale agli altri, anzi è un operatore scorrettamente in concorrenza cogli altri. E' il solito scambio politico elettorale pagato con le tasse dei cittadini.



Da ricordare l'audace intervento cerchiobbottista dell'ass. Conti relativo alle “dune” di detriti che l'impresa Vitali realizzatrice della ristrutturazione della Dalmine-Almè (SP470dir) per conto della provincia  ha realizzato nei due lobi orientali del quadrifoglio della SP470dir con la vecchia Briantea.
La Vitali  era subentrata all'impresa che aveva vinto l'appalto  per la realizzazione della strada vent'anni dopo la gara e il fallimento dell'impresa vincitrice. Era un appalto che si era trovato in gobba avendo preso in affitto l'azienda fallita. Durante l'esecuzione dei lavori scoppiano due grane: quella relativo al Riolo tra Mozzo e Valbrembo e  lo snodo viario per passare dalla SP470dir alle Cornelle ed a Brembate. Tutte nello stesso punto. Notoriamente il proprietario delle Cornelle è un caloroso leghista con  quarantennali rapporti con quel partito.
La questione del torrente Riolo  diventa importante per via dei  numerosi straventi che nell'ultimo decennio si sono succeduti e che hanno provocato allagamenti a Valbrembo e Mozzo perché il Riolo (che raccoglieva le acque della Conca del c.d. “Pascolo dei Tedeschi) non ha più una portata sufficiente a smaltirle nel Quisa.
Bisognava quindi inventare una soluzione che permetta la creazione di uno svincolo a due livelli sulla SP470dir con via Leonardo da Vinci (quella per le Cornelle tra Mozzo e  Briolo) per consentire che i bus diretti allo zoo siano agevolati e protetti.
Ne esce una soluzione  mostruosa sia dal punto di vista funzionale e –sopratutto- da quello dei costi aggiuntivi che la Vitali a un certo punto rivendica dalla provincia che ha autorizzato i maggiori lavori: una legnata da 21 milioni “pudicamente”  spacciata dalla Provincia non per il problema Riolo/Cornelle ma per “la presenza sotto la strada di 150 punti in cui scorrevano fogne, reti idriche, cavi elettrici, tubi del gas e appunto il torrente Riolo. Tutte sorprese per la Vitali, l'impresa di Cisano che ha ereditato dalla Fabiani di Dalmine l'appalto da 21 milioni di euro”. Scrive pudicamente il Corriere/Bergamo.
Dopo quattro mesi di fermo lavori viene raggiunto un accordo  tra le parti che da un lato mira a ridurre certe opere e lavori e dall'altro si mettono le promesse politiche di integrazione della maggiore spesa. Tra le “riduzioni dei costi” è previsto che parte del terreno ricavato dagli scavi per il mega sottopasso di Mozzo-Valbrembo non sia “costosamente” portato in discarica ma ammucchiato “anche” nelle due aree di Curno. Nell'accordo tra impresa e provincia esiste è indicata anche la quota slm cui potranno arrivare i vertici delle due discariche che Gamba e Conti chiamano graziosamente “dune”.
Sfortuna vuole che in faccia alla SP470dir abiti qualcuno di buone conoscenze laddove contano e questi si ritrova la casa assediata dalle discariche e dalle barriere antirumore che anziché essere trasparenti con le rondini dipinte che svolazzano saranno solo di legno. Il Comune di Curno cerca di  abbuonarselo affidando ad un parente stretto l'incarico di progettare la pista pedociclabile lungofiume Brembo ma il soggetto sa far valere le proprie ragioni laddove sa di poter contare sugli avversari della giunta Gamba.
Non è un caso che i “maxi casini” sull'ampliamento della SP470dir scoppino tutti e solo dove ci sono amministrazioni prossime al centrosinistra: Curno Mozzo Valbrembo (l'altra volta). Tanto per gradire.
Nella seduta del consiglio comunale del 3 agosto l'ass. Conti  ha digrignato i denti ovviamente non verso la Vitali ma verso la provincia ed ha lanciato un chiarissimo messaggio alle minoranze: stateci anche voi  a sostenere la protesta contro le discariche e per le barriere trasparenti con le rondini dipinte. Chiarissimo il messaggio della maggioranza alla minoranza: i casini nascono da gente della vostra parte e quindi  prendete la vostra parte di responsabilità.
Non si capisce se bisogna piangere o sghignazzare.

La videoregistrazione della seduta del consiglio comunale del tre agosto… parte dalla metà del secondo punto all'ordine del giorno e come al solito è realizzata tanto al tocco ed una generosa parte muta non si comprende se per qualche “opportuna” cancellazione oppure per una dei soliti pressapochismi della ditta. Della giunta Gamba. Dell'intervento sulla rumenta visto che ne manca un pezzo e non sappiamo quanto salvo che le modifiche al regolamento che sono state proposte ed approvate dovevano essere presenti da mezzo secolo (facevano pagare la TARI alle persone in RSA. Il vecchio regolamento non era in parallelo ai codici ateco. ) mentre le riduzioni per il 2020 dovevano essere automatiche in base ai DPC senza le arzigogolazioni messe in campo dalla consigliera delegata. Tu governo mi imponi la chiusura ed automaticamente  mi restano sospese tutte le tasse: questo sarebbe un patto onesto tra istituzioni e cittadini.

Assai sgradevole poi la decisione di rifondere massicciamente la parrocchia (45 mila euro !!!!!!!) perché non è riuscita a fare le due “fiere del casoncello” in onore del Redentore e di San Gaetano. Giusto alleviare la tassazione alle partite IVA costrette a chiudere dai DPC ma la Parrocchia non è un operatore economico uguale agli altri, anzi è un operatore scorrettamente in concorrenza cogli altri. E' il solito scambio politico elettorale pagato con le tasse dei cittadini.