A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1264 DEL 23 AGOSTO 2020
























































Di cosa parliamo in questa pagina.




















SARA' UN AUTUNNO BELLISSIMO
L'HA PRONMESSO GUALTIERI
Dunque. Dunque il 5S sono pronti a dare un cappotto 4:2 nelle regionali e nei maggiori comuni e regioni al centrodestra ed alla lega per poi rifare un governo nazionale con DiMaio al posto di Conte. Il disegno può essere sventato solo dagli elettori (ovvio..) visto che ormai i 5S con la riduzione dei parlamentari diverranno insignificanti nel prossimo parlamento. Questa la prospettiva del 22 settembre 2020 e del mese successivo.
L'attuale parlamento deve durare fino alla fine con la maggioranza di ieri.
Zingaretti sconfitto nel cappotto regionale e comunale, Conte rispedito alle sue carte e il partito penta stellato acquetato perché gli stipendi e quindi le rate dei mutui sono assicurati per l'intero quinquennio.
Insignificanti i 5S e scomparso pure il PD perché due terzi dei suoi elettori non andranno nemmeno a votare vista la confusione in cui versa Zingaretti e tutto il partito a livello nazionale e locale. Per non parlare dei parlamentari.
La promessa di Salvini a DiMaio è troppo ghiotta perché sia rifiutata da quest'ultimo e Salvini sa bene che Mattarella imperante e il caos nel suo partito, lui non ha grandi possibilità di ricevere l'incarico dal presidente palermitano. Mattarella dovesse scegliere nel mazzo della Lega ne ha almeno due tre alternativi a Salvini.
Anche perché Salvini sa che se diventasse PdC tempo una settimana gli pioverebbero addosso ennemila processi  e siccome la giustizia italiana serve solo a pagare stipendi ai giudici e parcelle agli avvocati  -poi ogni tanto ci casca pure una sentenza…- lui sa bene che meglio non stare a Palazzo Chigi. Meglio il Viminale o magari Palazzo Piacentini di via Arenula.
(...)

PRIMA SI SONO FATTE LE GUARDIE EPRSONALI PAGATE 10 EURO L'ORA
ADESSO SI FANNO PURE LA SCUOLA PERSONALE
Probabile che siamo davvero ignoranti della Costituzione Italiana e quindi pensiamo ancora che spetti al Parlamento il diritto dovere di organizzare –in senso esteso: tempi programmi contenuti personale- la scuola  italiana. Non è la prima volta che scopriamo che questo diritto non è costituzionalmente un diritto esclusivo dello Stato. Leggiamo infatti in un comunicato della giunta Gamba che “l'Amministrazione Comunale ha ideato il progetto “OLTRElaSCUOLA”, proponendo attività educative integrative che si svolgeranno negli altri tre pomeriggi (… e che) le attività proposte, distribuite sull'anno scolastico da ottobre a maggio, saranno programmate in accordo con l'Amministrazione Comunale, secondo i temi principali: educazione musicale, inglese, laboratori manuali ed espressivi… La novità del prossimo anno scolastico sarà l'outdoor education, giochi e attività strutturate che si potranno svolgere nei giardini della scuola.”
Naturalmente il servizio sarà gestito dalla Cooperativa Città del Sole di Bergamo, che si è aggiudicata la gestione dei servizi scolastici (post, assistenza in mensa e “OLTRElaSCUOLA”) fino a giugno 2023. E ci avvisa che “durante la mensa scolastica (tra la fine delle lezioni e l'inizio dei pomeriggi scolastici) e durante le attività educative i bambini saranno affidati ad un Assistente Educatore”.
Tutto questo perché i genitori e la dirigente scolastica hanno deciso che “dall'anno scolastico 2018/2019 per le classi prime di entrambi i plessi della scuola primaria di Curno sono disponibili solo 27 ore di lezione con due pomeriggi (il lunedì e il mercoledì) ed é stata quindi eliminata l'opzione di 30 ore di lezione con 5 rientri pomeridiani”. I tre “rientri” mancanti saranno sostituiti quindi dal progetto “Oltre la Scuola”.
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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!























TRINCEA DELLA PRIMA GUERRA
SOPRA EDOLO











CERASTIUM LATIFOLIUM
PRESOLANA





























































































































































































SARA' UN AUTUNNO BELLISSIMO
L'HA PRONMESSO GUALTIERI
Dunque. Dunque il 5S sono pronti a dare un cappotto 4:2 nelle regionali e nei maggiori comuni e regioni al centrodestra ed alla lega per poi rifare un governo nazionale con DiMaio al posto di Conte. Il disegno può essere sventato solo dagli elettori (ovvio..) visto che ormai i 5S con la riduzione dei parlamentari diverranno insignificanti nel prossimo parlamento. Questa la prospettiva del 22 settembre 2020 e del mese successivo.
L'attuale parlamento deve durare fino alla fine con la maggioranza di ieri.

Zingaretti sconfitto nel cappotto regionale e comunale, Conte rispedito alle sue carte e il partito penta stellato acquetato perché gli stipendi e quindi le rate dei mutui sono assicurati per l'intero quinquennio.
Insignificanti i 5S e scomparso pure il PD perché due terzi dei suoi elettori non andranno nemmeno a votare vista la confusione in cui versa Zingaretti e tutto il partito a livello nazionale e locale. Per non parlare dei parlamentari.
La promessa di Salvini a DiMaio è troppo ghiotta perché sia rifiutata da quest'ultimo e Salvini sa bene che Mattarella imperante e il caos nel suo partito, lui non ha grandi possibilità di ricevere l'incarico dal presidente palermitano. Mattarella dovesse scegliere nel mazzo della Lega ne ha almeno due tre alternativi a Salvini.
Anche perché Salvini sa che se diventasse PdC tempo una settimana gli pioverebbero addosso ennemila processi  e siccome la giustizia italiana serve solo a pagare stipendi ai giudici e parcelle agli avvocati  -poi ogni tanto ci casca pure una sentenza…- lui sa bene che meglio non stare a Palazzo Chigi. Meglio il Viminale o magari Palazzo Piacentini di via Arenula.

Zingaretti sa benissimo che ormai la partita della riforma delle legge elettorale è persa per sempre come sono perse per sempre sia  una nuova legislazione sui migranti e quella della cittadinanza. Le ultime due sono perse due volte perché la maggioranza degli elettori piddini non sono poi così contrari al manganello coi clandestini e la cittadinanza. 'mpustur catolec: insomma.

Oggi i problemi della politica sono il risveglio della pandemia e i soldi UE da spendere. La faccenda è che nessuno governo sa metterci mano alla prima ne ai progetti per spendere o investire i secondi.
Sulla pandemia il governo le regioni e il CTS hanno dimostrato di non avere compreso nulla nonostante la tragedia e le spese i danni subiti il dolore dei superstiti. Invece di tracciare tutte le partenze dei mezzi aerei navi treni traghetti (e quindi gli arrivi…) al dunque del ritorno, non c'era una sola tenda di triage pronta per raccogliere i campioni. Il rientro s'è dimostrato l'ennesimo colabrodo esattamente com'era stata la fuga dal nord al sud all'annuncio del lockdown. Nella Wuhan italiana l'operazione non l'hanno messa in mano all'ospedale pubblico ma ad uno privato: uno di quelli che era partito con almeno un mese di ritardo rispetto alla sanità pubblica nel mettere a disposizione le terapie intensive.

Colabrodo dappertutto anche sull'uso delle mascherine, del controllo degli assembramenti: spariti esercito marina vigili carabinieri poliziotti volontari. Una fuga in massa di una massa di controllori ignoranti e rompicoglioni che –indossata una divisa- nei giorni del lockdown si erano impegnati in massa a spaccare i marroni alla gente senza una logica.

Una pandemia affrontata seguendo i consigli della mamma della nonna della maestra: 
-Lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o un gel a base alcolica
-Evitare contatti ravvicinati, mantenendo la distanza di almeno un metro
-Evitare luoghi affollati
-Coprirsi bocca e naso con fazzoletti monouso quando si starnutisce o tossisce, altrimenti usare la piega del gomito
-Non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani.
Insomma siamo ancora fermi all'asilo.

Intanto se si vanno a guardare come vanno le faccende nei comuni italiani –un po' meno le grandi città- si scoprono che sono tutti pieni di soldi, ne hanno distribuito a iosa clientelarmente senza alcun controllo, e intanto le famiglie italiane hanno solidamente incrementato i propri risparmi. Del resto quei 150 miliardi di debito pubblico sono finiti tutti nelle tasche di imprese e cittadini che avevano nemmeno grandi possibilità di spesa vista la quarantena imperante. Che poi era tutta una mezza finta verificando i consumi elettrici e della benzina.

Intanto stiamo tutti aspettando il 14 settembre riapertura delle scuole e il 20 settembre il referendum e le elezioni che pare (finalmente) non si terranno più negli edifici scolastici ma “altrove”. Dove non si sa dal momento che sulla scheda di identificazione  elettorale c'è già un indirizzo e quindi… che fare?.
Le 150 sigle sindacali della scuola (vedi tabella in testata) sono attivissime per fare fallire l'inizio dell'anno scolastico sia per ragioni economiche che per ragioni politiche e questa non è una novità scodellata dalla ministra  Azzolina ma ormai è così da sempre in quanto quelle sigle sindacali non sono altro che l'interfaccia della politica: come non si nega a nessun parlamentare il diritto di farsi il proprio micro-partitino, perché tale diritto si dovrebbe negare agli insegnanti e perché si dovrebbero  costringere a tornare in classe dopo 6 mesi di duro lavoro di didattica a distanza?.

C'è da sperare che esista un grande pezzo di Paese che regga la baracca come sempre accade nelle tragedie italiane.

PRIMA SI SONO FATTE LE GUARDIE EPRSONALI PAGATE 10 EURO L'ORA
ADESSO SI FANNO PURE LA SCUOLA PERSONALE
Probabile che siamo davvero ignoranti della Costituzione Italiana e quindi pensiamo ancora che spetti al Parlamento il diritto dovere di organizzare –in senso esteso: tempi programmi contenuti personale- la scuola  italiana. Non è la prima volta che scopriamo che questo diritto non è costituzionalmente un diritto esclusivo dello Stato. Leggiamo infatti in un comunicato della giunta Gamba che “l'Amministrazione Comunale ha ideato il progetto “OLTRElaSCUOLA”, proponendo attività educative integrative che si svolgeranno negli altri tre pomeriggi (… e che) le attività proposte, distribuite sull'anno scolastico da ottobre a maggio, saranno programmate in accordo con l'Amministrazione Comunale, secondo i temi principali: educazione musicale, inglese, laboratori manuali ed espressivi… La novità del prossimo anno scolastico sarà l'outdoor education, giochi e attività strutturate che si potranno svolgere nei giardini della scuola.”
Naturalmente il servizio sarà gestito dalla Cooperativa Città del Sole di Bergamo, che si è aggiudicata la gestione dei servizi scolastici (post, assistenza in mensa e “OLTRElaSCUOLA”) fino a giugno 2023. E ci avvisa che “durante la mensa scolastica (tra la fine delle lezioni e l'inizio dei pomeriggi scolastici) e durante le attività educative i bambini saranno affidati ad un Assistente Educatore”.
Tutto questo perché i genitori e la dirigente scolastica hanno deciso che “dall'anno scolastico 2018/2019 per le classi prime di entrambi i plessi della scuola primaria di Curno sono disponibili solo 27 ore di lezione con due pomeriggi (il lunedì e il mercoledì) ed é stata quindi eliminata l'opzione di 30 ore di lezione con 5 rientri pomeridiani”. I tre “rientri” mancanti saranno sostituiti quindi dal progetto “Oltre la Scuola”.
Fin dai tempi della presidenza Gatti (alla scuola media: che allora era del tutto autonoma dalle elementari mentre adesso c'è una dirigente per tutto il ciclo dal parto dell'infante alle superiori) s'era instaurato un caloroso inciucio scuola-comune ad alta resa di consenso elettorale (per i partiti in Comune) per cui c'era una gara ad ingrassare il più possibile il piano del diritto allo studio ed al tempo pieno e –nel pieno rispetto del principio extracostituzionale per cui nella scuola comandano  gli insegnanti e i genitori- vigeva da sempre il patto per cui nessuno si poteva permettere non solo di effettuare ma perfino di chiedere una valutazione a posteriore dell'investimento pubblico che per l'anno scolastico in via di conclusione doveva arrivare a 600mila euro.
Stimo che la pandemia abbia risparmiato alle casse comunale un centone mila di euro.
L'idea del tempo pieno a scuola –che pare non sia del tutto gradito dai genitori visto che hanno deciso loro di toglierselo- poggiava su due pilastri della scuola: il tempo pieno favorisce l'accesso al lavoro delle donne e il tempo pieno favorisce la formazione culturale e sociale dei ragazzini.
La decisione dei genitori di togliersi di dosso il tempo pieno pubblico ha smentito quella verità data come immutabile anche perché in tempi di bassa occupazione (che significa prima di tutto: non esistono occasioni di lavoro anche in nero) altri 320 euro per due quadrimestri per il primo figlio residente forse non tutte le famiglie ne dispongono.
L'iniziativa comunale non è così innocente come vuole apparire: la scuola non si muove e  si muove quindi il comune per venire incontro alle esigenze dei genitori.
La perdita dell'innocenza la si legge perfettamente in quella frase:” Le attività proposte, distribuite sull'anno scolastico da ottobre a maggio, saranno programmate in accordo con l'Amministrazione Comunale, secondo i temi principali: educazione musicale, inglese, laboratori manuali ed espressivi… La novità del prossimo anno scolastico sarà l'outdoor education, giochi e attività strutturate che si potranno svolgere nei giardini della scuola” che nella testa delle nostre amministratrici vuol dire che E' IL COMUNE che decide quell'indirizzo di politica culturale da attuarsi in quegli ambiti temporali. Non si parla nemmeno di “confronto con la scuola” e tanto meno di “condivisone con la scuola” parolina magica che le nostre amministratrici spendono ogni 9x10 salvo poi farsi sempre i cazzi loro.
In effetti bisognerebbe usare un altro termine piuttosto che quello dell'attributo maschile.
Tutto questo perché la nuova dirigente scolastica ha cortesemente messo alla porta l'invadenza del comune sulle scelte della scuola (c'è ovviamente anche una componente di contrapposizione politica: ma  naturalmente sia la sindaca che la dirigente la smentiscono…) anche perché nel piano del diritto allo studio, la parte dei finanziamenti che vanno alla scuola sono meno del 15% e il resto va in massima parte a coop ed onlus di chiara appartenenza politica. In sostanza la scuola è un'occasione per il partito di maggioranza per creare e mantenere  ed allargare la base di consenso elettorale usando i bisogni dei genitori come alibi della spesa. Garantendo comunque che NON ci siano MAI verifiche sulla qualità del servizio prestato da parte di un soggetto terzo qualificato. Ragion per cui se uno vuole insegnare deve fare un concorso mentre invece se uno vuole insegnare nel tempo prolungato… basta che vinca l'appalto al minor prezzo possibile.
Poi si lamentano che i ragazzini fanno a botte.