A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1261 DEL 15 AGOSTO 2020
























































Di cosa parliamo in questa pagina.




















IL 20 SETTEMBRE STARO' A CASA
La tornata elettorale del 20 settembre per noi non sarà un problema: non andiamo nemmeno a votare proprio per (cercare di) fare fallire la consultazione. Viceversa avrà un grosso impatto nazionale visto che prima di tutto non sappiamo come starà il Paese col covid19.
Potranno votare 51,5 milioni di italiani per il referendum costituzionale per la modifica del numero dei parlamentari; potranno votare 18,6 milioni di elettori per il rinnovo dei consigli regionali di sette regioni: Valle d'aosta, Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania, Puglia; si cambiano i senatori in due collegi dove potranno votare meno di 850mila elettori ed infine si cambieranno i consigli comunali di 1673 comuni con 5,7 milioni di elettori.
Sono numeri importanti perché segneranno in qualche modo la conferma o lo sfratto del governo Conte. Un governo di disperati che non ha più i numeri nel Paese: non ci sono più per i 5S ne per la Lega e ci sono due incognite: il PD e FdI. L'Italia come del resto i commilitoni europei stanno ancora sognando di uscire dalla crisi allargando i giardinetti e comprando l'auto elettrica, facendo finta che due terzi dell'UE è piena di cose inutili e tre quarti è sostanzialmente senza un lavoro produttivo stabile, continuativo. Col di più –in peggio- di un covd19 contro il quale valgono le regole della buona creanza piuttosto che un improbabile arrivo del vaccino.
(...)

IL NUMERO DEGLI ELETTI LO DECIDONO GLI ELETTORI
Alle elezioni politiche del  04 marzo 2018 potevano votare  46,5 milioni di elettori ed hanno invece votato solo 33,9 milioni.
Noi pensiamo a una sistema elettorale perfettamente proporzionale che elegga un deputato ogni 100mila voti validi raccolti in tutti i collegi d'Italia. Sistema perfettamente proporzionale ed eventualmente se necessario a doppio turno. Il parlamento, formato quindi da una sola camera, poteva essere formato potenzialmente da 465 componenti mentre in realtà ne avrebbe visto eletti solo 340.
In questo modo la decisione  sul numero dei componenti il parlamento resta nelle mani degli elettori e non dei politici (che già hanno potere di decidere le liste). Votano tutti gli italiani che hanno compiuto 18 anni com'è adesso per la Camera.
Con questo sistema un governo poteva avere la maggioranza solo se disponeva di 171 deputati che sarebbero appartenuti al partito o alla coalizione –dichiarata quest'ultima prima della tornata elettorale- che avessero raggiunto appunto 171 eletti.
Possono però accadere esiti numerici differenti e quindi per dare stabilità ad un esecutivo che abbia una dote di consensi “sensatamente” maggioritaria ma conservando in parallelo una completa rappresentanza delle minoranze.
L'esito elettorale decide quanti eletti toccano alle minoranze in Parlamento: che restano comunque il numero stabile per garantire la più ampia rappresentatività delle scelte elettorali del paese.
Resta il problema di come stabilire quanti eletti toccano alla maggioranza.
Se il partito o la coalizione ricevono alla prima tornata elettorale il 40%+1 dei voti  degli elettori, la minoranza avrà 171 eletti e la maggioranza ne avrà 181 (premio di 10).
Se alla prima tornata elettorale nessun partito e nessuna coalizione raggiungono il 40%+1 dei voti si va alla seconda tornata nella domenica successiva. L'esito deciderà  quale partito o coalizione avrà diritto a quel premio di 10 eletti in più rispetto alla minoranza. Le coalizioni vanno dichiarate  prima delle elezioni e non si possono modificare dopo il primo turno.
(...)

FA&DESFA:LA FONTANA LA TREACA
L'assessore Brembilla del Comune di Bergamo ogni volta che termina uno dei mille micro lavori pubblici (praticamente ne ha centrati pochi da quel che s'è visto e letto) si autocelebra in FB ed a seguire il coro dei suoi ammiratori, molti dei quali non hanno mai nemmeno visto i lavori ne durante l'esecuzione ne alla fine. Brembilla è un ragazzo –lo possiamo dire perché è più giovane di noi- con un EGO più grande della collina di città alta e tutto quel che fa lui trasforma in oro la latta. Peccato che  i suoi uffici o i suoi progettisti lavorino piuttosto spanno metricamente soprattutto senza conoscere le situazioni cui vogliono porre rimedio. Un classico è la sistemazione delle aiuole di Colle Aperto ai piedi della Torre di Adalberto e del franante (è recintato da tre anni) muro della Crotta.
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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!































PASTICCI IN COLLE APERTO


LA VEDOVELLA STA CADENDO E SPROFONDANDO MA IL BREMBILLA NON S'E' ACCORTO




























































































































































































IL 20 SETTEMBRE STARO' A CASA
La tornata elettorale del 20 settembre per noi non sarà un problema: non andiamo nemmeno a votare proprio per (cercare di) fare fallire la consultazione. Viceversa avrà un grosso impatto nazionale visto che prima di tutto non sappiamo come starà il Paese col covid19.
Potranno votare 51,5 milioni di italiani per il referendum costituzionale per la modifica del numero dei parlamentari; potranno votare 18,6 milioni di elettori per il rinnovo dei consigli regionali di sette regioni: Valle d'aosta, Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania, Puglia; si cambiano i senatori in due collegi dove potranno votare meno di 850mila elettori ed infine si cambieranno i consigli comunali di 1673 comuni con 5,7 milioni di elettori.
Sono numeri importanti perché segneranno in qualche modo la conferma o lo sfratto del governo Conte. Un governo di disperati che non ha più i numeri nel Paese: non ci sono più per i 5S ne per la Lega e ci sono due incognite: il PD e FdI. L'Italia come del resto i commilitoni europei stanno ancora sognando di uscire dalla crisi allargando i giardinetti e comprando l'auto elettrica, facendo finta che due terzi dell'UE è piena di cose inutili e tre quarti è sostanzialmente senza un lavoro produttivo stabile, continuativo. Col di più –in peggio- di un covd19 contro il quale valgono le regole della buona creanza piuttosto che un improbabile arrivo del vaccino.
L'Italia arriva al 20 settembre con 1550 miliardi di debito pubblico  ed almeno il triplo di ricchezza finanziaria delle famiglie depositata in banca a  rendimento zero per comprare quel maxi debito. Italiani  così cocconi di parte propria e da parte dei governanti che investono in debito pubblico anziché investire per lo sviluppo del Paese. Solo per mantenere la finanza e tutto un blocco parassitario che si gopde di pensioni e di regalie prestate da enti locali, bonus nei 730, ecc. ogni italiano potenzialmente dispone di 50 bonus e paga almeno il doppio di micro tasse per questo o quell'evento infausto. A partire da qualche guerra coloniale del fascismo.
L'Italia purtroppo ha un governo ed una classe dirigente pubblica tutta meridionale, a partire dal presidente della Repubblica. Già abbiamo sopportato malamente un Napolitano – napoletano pure lui- che non era certamente della stirpe dei Berlinguer o dei Pertini. Nemmeno certamente la parte migliore del PCI. Adesso ci ritroviamo con tutto il governo e tutte le massime cariche dello stato in mano ad una classe politica  nata e formata nelle università meridionali e del tutto priva di una sensibilità propria che appartiene a chi è vissuto nelle regioni che hanno fatto l'Italia: il nord est, Lombardia ed Emilia, il nord ovest, Roma e il Lazio ai tempi delle grandi imprese statali che ormai non esistono più.
Di questo “sistema di governo” l'Italia che stadi lavora produce vuole liberarsi perché non capiscono nulla di noi  mentre capiscono benissimo come assegnarsi perfino 600 euro di  regalo a gente che ne guadagna anche 13mila al mese. Non sono fatti che accadono per caso se il PdC e il ministro della salute “tardano” tre giorni a dichiarare la quarantena in Valle Seriana. Non gli importava nulla: hanno avuto il classico atteggiamento terrone che presto o tardi lo Stato arriva e ci mette una pezza.
L'immagine  di questa Italia senza nemmeno le pezze sul culo la vedi benissimo nello stato in cui si trova il PD che non sai se ha un segretario. Un partito ormai in preda alle bande cattoliche che lo usano per arraffare appalti e prebende dietro la finta di migliaia di coop onlus volontariato peloso e non. Lo vedi benissimo nei 5S che sono fossilizzati sul una patina di ghiaccio in attesa di sprofondare e scomparire. Lo vedi benissimo nella Lega dove un Salvini ha pagato 49 milioni per liquidare il Bossi and company e comprarsi il diritto a non avere più una “Lega Nord” in concorrenza. Ce li restituirà in ottanta anni: volete ridere?. Lo vedi –parlo della Bergamasca- in una terra di cocconi che danno 30 milioni alla sanità lombarda che gli ha ammazzato 17mila lombardi. Solo 17mila.
Provate a fare una ricerca in rete: “quanto hanno raccolto i Bergamaschi per gli ospedali contro il corona virus” e NON troverete  nei primi 50 posti la risposta al quesito. Nemmeno nelle successive 50.  Qualcuno ha deciso di fare cancellare tutte queste informazioni perché risultavano sgradevoli ortiche in faccia al governo regionale ed ai perbenisti dei 5S e del PD.

Ecco: spero che il 20 settembre capovolga questo mondo perché ormai è diventato insopportabile.

IL NUMERO DEGLI ELETTI LO DECIDONO GLI ELETTORI
Alle elezioni politiche del  04 marzo 2018 potevano votare  46,5 milioni di elettori ed hanno invece votato solo 33,9 milioni.
Noi pensiamo a una sistema elettorale perfettamente proporzionale che elegga un deputato ogni 100mila voti validi raccolti in tutti i collegi d'Italia. Sistema perfettamente proporzionale ed eventualmente se necessario a doppio turno. Il parlamento, formato quindi da una sola camera, poteva essere formato potenzialmente da 465 componenti mentre in realtà ne avrebbe visto eletti solo 340.
In questo modo la decisione  sul numero dei componenti il parlamento resta nelle mani degli elettori e non dei politici (che già hanno potere di decidere le liste). Votano tutti gli italiani che hanno compiuto 18 anni com'è adesso per la Camera.
Con questo sistema un governo poteva avere la maggioranza solo se disponeva di 171 deputati che sarebbero appartenuti al partito o alla coalizione –dichiarata quest'ultima prima della tornata elettorale- che avessero raggiunto appunto 171 eletti.
Possono però accadere esiti numerici differenti e quindi per dare stabilità ad un esecutivo che abbia una dote di consensi “sensatamente” maggioritaria ma conservando in parallelo una completa rappresentanza delle minoranze.

L'esito elettorale decide quanti eletti toccano alle minoranze in Parlamento: che restano comunque il numero stabile per garantire la più ampia rappresentatività delle scelte elettorali del paese.
Resta il problema di come stabilire quanti eletti toccano alla maggioranza.
Se il partito o la coalizione ricevono alla prima tornata elettorale il 40%+1 dei voti  degli elettori, la minoranza avrà 171 eletti e la maggioranza ne avrà 181 (premio di 10).
Se alla prima tornata elettorale nessun partito e nessuna coalizione raggiungono il 40%+1 dei voti si va alla seconda tornata nella domenica successiva. L'esito deciderà  quale partito o coalizione avrà diritto a quel premio di 10 eletti in più rispetto alla minoranza. Le coalizioni vanno dichiarate  prima delle elezioni e non si possono modificare dopo il primo turno.

Assieme alla legge elettorale vanno però modificate anche alcune regole  coerenti con la medesima. Il governo per restare in carica DEVE avere la maggioranza SOLO per alcune votazioni fondamentali: il DEF, la Legge di Stabilità, il Bilancio Consuntivo, la dichiarazione di guerra o l'invio di truppe all'estero, il piano energetico e industriale nazionale (che vanno votati e aggiornati ogni anno entro il mese di giugno), il recepimento delle leggi UE e internazionali. Per tutto il resto le leggi sono votate con la sola maggioranza dei parlamentari votanti ed è esclusa la possibilità di legiferare su temi etici.
Non è consentito agli eletti di cambiare partito (non esiste un gruppo misto) e in tal caso perdono il seggio  e vengono sostituiti dal primo più votato del suo partito. Nell'assemblea dei capigruppo però le votazioni tengono conto del peso politico reale guadagnato da ciascun gruppo nella prima tornata elettorale. Nelle commissioni possono essere immessi anche dei non eletti scelti comunque tra quelli più votati in ordine numerico.

Siccome le elezioni si tengono ogni cinque anni poichè questo è l'impegno assunto dai vari candidati coi propri elettori se la maggioranza in carica durante una delle nove votazioni fondamentali finisce in minoranza, se entro due settimane ci sono partiti o coalizioni che vanno dal presidente della repubblica per presentare un nuovo governo, il relativo programma e una maggioranza coerente, la composizione del parlamento cambia (escono i parlamentari meno votati della maggioranza decaduta ed entrano i parlamentari più votati alla prima tornata della nuova maggioranza) assegnando a questo partito o coalizione la maggioranza dei  seggi. In questo caso la nuova coalizione di maggioranza va in parlamento e chiede il voto di fiducia sul programma.
Infine. I partiti sono finanziati pubblicamente con un euro ogni anno per ciascun elettore che li ha votati solo nel  caso che abbiano almeno un eletto per ciascun anno di durata della legislatura.

FA&DESFA:LA FONTANA LA TREACA
L'assessore Brembilla del Comune di Bergamo ogni volta che termina uno dei mille micro lavori pubblici (praticamente ne ha centrati pochi da quel che s'è visto e letto) si autocelebra in FB ed a seguire il coro dei suoi ammiratori, molti dei quali non hanno mai nemmeno visto i lavori ne durante l'esecuzione ne alla fine. Brembilla è un ragazzo –lo possiamo dire perché è più giovane di noi- con un EGO più grande della collina di città alta e tutto quel che fa lui trasforma in oro la latta. Peccato che  i suoi uffici o i suoi progettisti lavorino piuttosto spanno metricamente soprattutto senza conoscere le situazioni cui vogliono porre rimedio. Un classico è la sistemazione delle aiuole di Colle Aperto ai piedi della Torre di Adalberto e del franante (è recintato da tre anni) muro della Crotta.
Il problema di quelle aiuole non sta nel fatto che i camminamenti fossero troppo esigui rispetto alla folla che scende dai bus ma siccome le aiuole sono in pendenza e sono più alte dei camminamenti accade regolarmente che ad ogni pioggia (e adesso ne arrivano di piuttosto toste e violente e generose) la terra delle aiuole venga trascinata sui marciapiedi, li infanghi e poi la terra finisca nello scarico dietro la vedovella intasandolo. Così si forma un laghetto di palcia e così diamo il ben venuto a cittadini assetati e turisti. D'inverno invece si può pattinare visto che anche la neve si scioglie di giorno e ghiaccia di notte. Quindi la soluzione adottata risolve forse la questione della ampiezza dei marciapiedi ma NON quella degli allagamenti e della palcia. Inoltre. Le aiuole quando vennero create furono bordate di bosso tutti distrutti (i bossi) dalla cortesi pisciatine dei cani di persone educate (al 999/1000 tutte abitanti in città alta). I bossi che rimasero dopo quasi trent'anni dovettero fare i conti pure con la piralide e qualcuno riuscì perfino a sopravvivere. Poi arrivò Attila che invece di spostare gli alberelli che avevano resistito, li segò tanto “solcc de comù solcc de ngù”. Adesso questa sistemazione che forse va benissimo per chi legge l'ambientalismo dalle riviste patinate delle sciure, ma al prossimo temporale –quindi entro fine settimana prossima- il lussuoso pavimento sarà tutto impalciato.
Brembilla risponde piccato al commento:” Non siete mai contenti; seminata l'erba non ci saranno più scorrimenti di terreno”. Sicome non conosce la situazione racconta un'altra cacchiata dal momento che da che mondo è mondo sotto gli alberi non cresce l'erba e già il  tappezzante che c'era è morto per l'azione congiunta dell'ombra e del calpestio delle persone e dei cani.
Continua il commentatore: Buon ultimo: non avevate qualche euro per alzare” di 10-15 cm anche la vedovella che adesso pare si sia sprofondata e pende come la torre pisana?. Date ascolto agli umarelli: cambiate progettisti e tecnici così farete le opere con maggiore criterio usando meglio i soldi di tutti. Alla osservazione sull vedovella rincagnata e pendente andrebbe aggiunto qualcosa sul come  hanno lavorato –in termini di sicurezza delle persone e del cantiere- la ditta che ha eseguito i lavori: poi succedono gli incidenti sul lavoro.
Marco Brembilla risponde tranciante: “Sul finale evito commenti; sarei particolarmente acido” . Dobbiamo ridere o piangere?