A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1254 DEL 01 AGOSTO 2020
























































Di cosa parliamo in questa pagina.





















SULLA BERGAMASCA PIOVERÀ UNA MONTAGNA DI SOLDI:
RADDOPPIO FFSS MONTELLO-DOROTINA,, BUS ELETTRICI,
TRENO PER IL CARAVAGGIO, TAVOLINI IN PIAZZA, EX PORTASUD,
L’UNIVERSITÀ IN ENNE POLI DIFFERENTI (ADESSO PURE MEDICINA)
MA QUALI EFFETTIVA UTILITÀ PER IL COMUNE CITTADINO?

Due miliardi e mezzo di euro stanno per abbattersi sulla città di Bergamo e periferia nei prossimi cinque-dieci anni e naturalmente il partito del calcestruzzo si sta fregando le manine rapaci. Mettendo in conto gli interventi privati sul vecchio sedime ferroviario (l'ex Bergamo Sud: stimato un miliardo di investimento) e nemmeno quello (80 milioni) sull'ex sedime della OTE, Stato Regione investiranno sul raddoppio della linea ferroviaria da Montello alla Dorotina di Mozzo (300 milioni), sul collegamento ferroviario tra il Caravaggio e la stazione  ferroviaria (170 milioni), sul tram dalla città ad Almè (110 milioni la ferrovia e 40 milioni i treni).Paladina Valbrembo e Sedrina (420 milioni) e l'autostrada da Osio Sopra alla Brebemi (altri 300 milioni di investimento) che  è fintamente privata ma usa soldi pubblici e delle banche: quindi pubblica in altro modo. Sommando tutti questi interventi pubblici e privati siamo prossimi ai 2miliardi e mezzo.
Non sarebbero nemmeno da “buttare” una ferrovia che arrivi di nuovo a Piazza Brembana ed una che arrivi alla piana di Villa d'Ogna e quindi  occorre mettere in conto altro mezzo milione di euro.
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BANCA INTESA TORNA A CURNO

Dunque Banca Intesa ha messo completamente le mani su BPI. Nel dettaglio sono state portate in adesione all'offerta 1.031.956.527 azioni, pari a circa il 90,20% delle azioni Ubi oggetto dell'opas. I risultati definitivi saranno resi noti attraverso un comunicato che sarà diffuso entro le ore 7.59 del 4 agosto 2020 che conterrà anche le indicazioni sull'avveramento o il mancato avveramento di ciascuna delle altre condizioni di efficacia dell'offerta. Il giorno dopo Intesa metterà mano al pagamento del corrispettivo. Il fiume di milioni in uscita si dipanerà nelle centinaia di migliaia di rivoli degli azionisti. Chi più e chi meno. Tra i «più» figurano, senz'altro i pattisti del Car. Lo 0,57 dell'offerta significherà per la famiglia Bosatelli un introito cash di oltre 28 milioni di euro, quasi 7 per la famiglia Radici e per la Upifra di Gussalli Beretta, 6 milioni e mezzo per la Next di Bombassei e 6 milioni 600 mila euro per il presidente dell'AlbinoLeffe, Gianfranco Andreoletti. Discreto gruzzoletto anche per la Diocesi di Bergamo, poco più di mezzo milione di euro e premio di consolazione anche per il presidente del fu Car, Armando Santus per cir ca 230 mila euro.
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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!



























SOTTOPASSO DI VIA BREMBO
LATO EST 01 AGOSTO 2020































































































































































































SULLA BERGAMASCA PIOVERÀ UNA MONTAGNA DI SOLDI:
RADDOPPIO FFSS MONTELLO-DOROTINA,, BUS ELETTRICI,
TRENO PER IL CARAVAGGIO, TAVOLINI IN PIAZZA, EX PORTASUD,
L’UNIVERSITÀ IN ENNE POLI DIFFERENTI (ADESSO PURE MEDICINA)
MA QUALI EFFETTIVA UTILITÀ PER IL COMUNE CITTADINO?

Due miliardi e mezzo di euro stanno per abbattersi sulla città di Bergamo e periferia nei prossimi cinque-dieci anni e naturalmente il partito del calcestruzzo si sta fregando le manine rapaci. Mettendo in conto gli interventi privati sul vecchio sedime ferroviario (l'ex Bergamo Sud: stimato un miliardo di investimento) e nemmeno quello (80 milioni) sull'ex sedime della OTE, Stato Regione investiranno sul raddoppio della linea ferroviaria da Montello alla Dorotina di Mozzo (300 milioni), sul collegamento ferroviario tra il Caravaggio e la stazione  ferroviaria (170 milioni), sul tram dalla città ad Almè (110 milioni la ferrovia e 40 milioni i treni).Paladina Valbrembo e Sedrina (420 milioni) e l'autostrada da Osio Sopra alla Brebemi (altri 300 milioni di investimento) che  è fintamente privata ma usa soldi pubblici e delle banche: quindi pubblica in altro modo. Sommando tutti questi interventi pubblici e privati siamo prossimi ai 2miliardi e mezzo.
Non sarebbero nemmeno da “buttare” una ferrovia che arrivi di nuovo a Piazza Brembana ed una che arrivi alla piana di Villa d'Ogna e quindi  occorre mettere in conto altro mezzo milione di euro.
Ovviamente nel corso dei prossimi dieci anni ci saranno i debiti incremento di costo e quindi stimare prossimo ai 4-5 miliardi l'intero complesso di opere ci pare sensato.
Diciamo che alcune di queste opere sarebbero anche utili se non addirittura necessarie ma così come sono prospettate  ci paiono tutte immaginate con la cultura  di venti-trenta anni or sono. La questione è che tra dieci anni – periodo che si stima necessario al completamento: ma noi ne dubitiamo) arriveranno la fibra ottica e il 5G e quindi oggi come oggi nessuno sa come cambierà la mobilità del personale che si sposta per lavoro. Abbastanza probabile che entro i prossimi 10 anni arriveranno anche treni e camion ad idrogeno.
Fibra ottica, 5G, idrogeno sono tre obiettivi da contrastare senza esclusione di colpi da parte del partito del calcestruzzo e in questo quadro vanno messi tutti gli investimenti che sono stati programmati e pensati a Bergamo ed attorno a Bergamo e che confluiscono sulla città.

Noi invece pensiamo che proprio le difficoltà dei trasporti delle persone e delle cose attorno alla città e dalle valli verso la città (non dimenticare che su Bergamo converge anche parte della ValCamonica) non saranno risolti da questi investimenti pubblici e privati ed ormai appare chiara l'intenzione di abbandonare Bergamo come città residuale nell'ambito regionale e –attraverso la Brebemi  e la Bergamo Treviglio- puntare anche alla riduzione dell'A4 –lunga costosa trafficata- a mero asse di servizio per quel poco o tanto che conterà in Lombardia una città come Bergamo “incastrata” tra una ferrovia e un'A4 che fanno da “muro” per una efficace spandimento della città  verso la pianura.
Con la conseguente potenziale trasformazione della città in città giardino sul colle ed ai suoi piedi.

Una soluzione per evitare questo “isolamento” della città nel contesto regionale poteva essere l'interramento della ferrovia da Mozzo a Seriate e lo spostamento dell'A4  da Dalmine a Seriate  al posto della circonvallazione sud, togliendo definitivamente di mezzo il pedaggio su questo tratto.
La politica ed anche l'economia bergamasche hanno scelto invece di restare arroccate sul colle e nelle valli puntando a ristrutturare gli spazi interni che resteranno in buona parte inutilizzati se –come si vede in pianura attorno alla Brebemi- questa diverrà la nuova aorta  Milano-Brescia prossima futura soppiantando l'A4.
Questa visione e questa attesa mirante  al minuscolo orticello domestico lo si vede anche nello sviluppo dell'università che anziché mirare a porsi nel contesto nazionale ed europeo come un blocco di intelligenze, persegue la strada dei mille pollai dove ciascuno si governa il proprio. Nel mondo  quando si dice Università Statale di Milano si sa benissimo a che blocchi ci si riferisce. Lo steso quando dice Bocconi. Idem quando dice Cattolica. Quando si dice UniBG si debbono cercare una dozzina di pollai dove il pubblico ha scaraventato le varie facoltà per addossare allo stato la ristrutturazione di spazi che il pubblico aveva abbandonato.
Senza contare poi “la qualità dei progetti” che stanno a monte di quei due miliardi e mezzo di investimenti. Progetti che se seguiranno il modello AV-AC (alta velocità capacità) distruggeranno definitivamente miliardi di metri quadrati di aree senza alcun compenso ambientale. Basta osservare lo scempio subito dalla bassa dalla Brebemi e dall'AV.

BANCA INTESA TORNA A CURNO

Dunque Banca Intesa ha messo completamente le mani su BPI. Nel dettaglio sono state portate in adesione all'offerta 1.031.956.527 azioni, pari a circa il 90,20% delle azioni Ubi oggetto dell'opas. I risultati definitivi saranno resi noti attraverso un comunicato che sarà diffuso entro le ore 7.59 del 4 agosto 2020 che conterrà anche le indicazioni sull'avveramento o il mancato avveramento di ciascuna delle altre condizioni di efficacia dell'offerta. Il giorno dopo Intesa metterà mano al pagamento del corrispettivo. Il fiume di milioni in uscita si dipanerà nelle centinaia di migliaia di rivoli degli azionisti. Chi più e chi meno. Tra i «più» figurano, senz'altro i pattisti del Car. Lo 0,57 dell'offerta significherà per la famiglia Bosatelli un introito cash di oltre 28 milioni di euro, quasi 7 per la famiglia Radici e per la Upifra di Gussalli Beretta, 6 milioni e mezzo per la Next di Bombassei e 6 milioni 600 mila euro per il presidente dell'AlbinoLeffe, Gianfranco Andreoletti. Discreto gruzzoletto anche per la Diocesi di Bergamo, poco più di mezzo milione di euro e premio di consolazione anche per il presidente del fu Car, Armando Santus per cir ca 230 mila euro.
Adesso a Curno potrebbe tornare Banca Intesa che aveva venduto la propria agenzia delle Crocette alla propria azionista Cariparma-Credit Agricole. Più che l'amor patrio poterono i soldi: i bergamaschi non si smentiscono mai quanto ad essere 'mpustur catolec. Dire un cosa e farne una esattamente contraria. Confesso che quando venne lanciata l'OPAS  pensavo che  gli azionisti BPI non avrebbero mollato l'osso e  mi chiedevo cosa sarebbe accaduto a Messina se fosse fallita l'OPS. Non mi preoccupavo del suo potenziale licenziamento. Lo pensavo perché conoscendo le storie dei vari attori contrari che si erano mossi con roboanti dichiarazioni perché insoddisfatti dell'offerta di Intesa, immaginavo che nonostante BPI fosse diventata una SPA, avesse ancora troppe incrostazioni in faccende non proprio brillanti nel panorama politico economico provinciale e non. BPI è diventata una delle prime banche dell'oro italiane dopo la conquista di Banca Etruria e dei casini della stessa scaricati o caricati addosso alla Elena Boschi.  Non per  niente se  c'avete fatto caso in questi mesi nessun giornale ha mai  parlato di scheletri negli armadi di troppi che avevano governato la banca usandola come bancomat per la propria azienda.
Viene da sghignazzare leggere che i più feroci contrari all'offerta di scambio si sentano rassicurati che Intesa  valorizzerà le risorse umane interne  della BPI ed anche le maggiori aziende sue clienti. “Siamo convinti che la nostra banca – motore dell'economia reale e sociale – rappresenterà il pilastro della fase di ripresa che il Paese si pone come principale obiettivo”, ha dichiarato Messina. Dubitiamo che sarà così. Quanto al personale che sarà valorizzato  siccome oggi come oggi nessuna banca  sa cosa-come sarà il futuro, resta solo una promessa anche perché di professionalità adatte a governare l'economia di un Paese attraverso il credito bancario non ne esistono. I dipendenti delle banche sono cresciuti ed educati alla rapina quotidiana per mostrarsi alla sera dal padrone  deponendo ai suoi piedi il ricco malloppo quotidiano. Basti pensare alla puttanata  che le banche italiane hanno compiuto creando la bolla edilizia nel 2008: finanziando una sovra-produzione immobiliare  del 20-25 % superiore alla richiesta anche spalmata su dieci anni. Basti pensare che i dirigenti di una filiale anziché “consigliare” ai propri clienti di comprare azioni della banca stessa consigliavano di comprare titoli di stato. Anche quelli sud americani al tempo che fu.  Come se un venditore di veicoli Fiat consigliasse di comprare obbligazioni Wolswagen. Questa era è la professionalità delle banche: misurata da mane a sera. Pensate a una Banca Intesa azionista della Pedemontana oppure della Bergamo-Treviglio o della Brebemi: tutte partecipazioni “politiche” senza alcun  costrutto o futuro se non quello di aiutare imprese e imprendotori o prenditori in buona parte debitori della banca stessa.
Una banca della dimensione di Banca Intesa –già quando era da sola- poteva e doveva essere il soggetto che faceva la politica economica del Paese mentre invece ha sempre secondato la peggiore politica spanciandosi di titoli di debito pubblico. “Siamo convinti che la nostra banca – motore dell'economia reale e sociale – rappresenterà il pilastro della fase di ripresa che il Paese si pone come principale obiettivo”, ha dichiarato Messina.  Adesso che è diventata la prima banca italiana e la quarta banca europea dovrebbe avere l'ambizione e la capacità se non di guidare o indirizzare o influenzare la politica europea dovrebbe perlomeno provarci anziché aspettare che la politica le apparecchi la tavola e le versi le pietanze nella fondina. Fondina intesa come piatto da minestra.