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SULLA BERGAMASCA PIOVERÀ UNA MONTAGNA DI SOLDI:
RADDOPPIO FFSS MONTELLO-DOROTINA,, BUS ELETTRICI,
TRENO PER IL CARAVAGGIO, TAVOLINI IN PIAZZA, EX PORTASUD,
L’UNIVERSITÀ IN ENNE POLI DIFFERENTI (ADESSO PURE MEDICINA)
MA QUALI EFFETTIVA UTILITÀ PER IL COMUNE CITTADINO?
Due miliardi e mezzo di euro stanno per abbattersi sulla città di
Bergamo e periferia nei prossimi cinque-dieci anni e naturalmente il
partito del calcestruzzo si sta fregando le manine rapaci. Mettendo in
conto gli interventi privati sul vecchio sedime ferroviario (l'ex
Bergamo Sud: stimato un miliardo di investimento) e nemmeno quello (80
milioni) sull'ex sedime della OTE, Stato Regione investiranno sul
raddoppio della linea ferroviaria da Montello alla Dorotina di Mozzo
(300 milioni), sul collegamento ferroviario tra il Caravaggio e la
stazione ferroviaria (170 milioni), sul tram dalla città ad Almè (110
milioni la ferrovia e 40 milioni i treni).Paladina Valbrembo e Sedrina
(420 milioni) e l'autostrada da Osio Sopra alla Brebemi (altri 300
milioni di investimento) che è fintamente privata ma usa soldi
pubblici e delle banche: quindi pubblica in altro modo. Sommando tutti
questi interventi pubblici e privati siamo prossimi ai 2miliardi e
mezzo.
Non sarebbero nemmeno da “buttare” una ferrovia che arrivi di nuovo a
Piazza Brembana ed una che arrivi alla piana di Villa d'Ogna e quindi
occorre mettere in conto altro mezzo milione di euro.
(....)
BANCA INTESA TORNA A CURNO
Dunque Banca Intesa ha messo completamente le mani su BPI. Nel
dettaglio sono state portate in adesione all'offerta 1.031.956.527
azioni, pari a circa il 90,20% delle azioni Ubi oggetto dell'opas. I
risultati definitivi saranno resi noti attraverso un comunicato che
sarà diffuso entro le ore 7.59 del 4 agosto 2020 che conterrà anche le
indicazioni sull'avveramento o il mancato avveramento di ciascuna delle
altre condizioni di efficacia dell'offerta. Il giorno dopo Intesa
metterà mano al pagamento del corrispettivo. Il fiume di milioni in
uscita si dipanerà nelle centinaia di migliaia di rivoli degli
azionisti. Chi più e chi meno. Tra i «più» figurano, senz'altro i
pattisti del Car. Lo 0,57 dell'offerta significherà per la famiglia
Bosatelli un introito cash di oltre 28 milioni di euro, quasi 7 per la
famiglia Radici e per la Upifra di Gussalli Beretta, 6 milioni e mezzo
per la Next di Bombassei e 6 milioni 600 mila euro per il presidente
dell'AlbinoLeffe, Gianfranco Andreoletti. Discreto gruzzoletto anche
per la Diocesi di Bergamo, poco più di mezzo milione di euro e premio
di consolazione anche per il presidente del fu Car, Armando Santus per
cir ca 230 mila euro.
(...)
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PDF:3,7Mb
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SULLA BERGAMASCA PIOVERÀ UNA MONTAGNA DI SOLDI:
RADDOPPIO FFSS MONTELLO-DOROTINA,, BUS ELETTRICI,
TRENO PER IL CARAVAGGIO, TAVOLINI IN PIAZZA, EX PORTASUD,
L’UNIVERSITÀ IN ENNE POLI DIFFERENTI (ADESSO PURE MEDICINA)
MA QUALI EFFETTIVA UTILITÀ PER IL COMUNE CITTADINO?
Due miliardi e mezzo di euro stanno per abbattersi sulla città di
Bergamo e periferia nei prossimi cinque-dieci anni e naturalmente il
partito del calcestruzzo si sta fregando le manine rapaci. Mettendo in
conto gli interventi privati sul vecchio sedime ferroviario (l'ex
Bergamo Sud: stimato un miliardo di investimento) e nemmeno quello (80
milioni) sull'ex sedime della OTE, Stato Regione investiranno sul
raddoppio della linea ferroviaria da Montello alla Dorotina di Mozzo
(300 milioni), sul collegamento ferroviario tra il Caravaggio e la
stazione ferroviaria (170 milioni), sul tram dalla città ad Almè
(110 milioni la ferrovia e 40 milioni i treni).Paladina Valbrembo e
Sedrina (420 milioni) e l'autostrada da Osio Sopra alla Brebemi (altri
300 milioni di investimento) che è fintamente privata ma usa
soldi pubblici e delle banche: quindi pubblica in altro modo. Sommando
tutti questi interventi pubblici e privati siamo prossimi ai 2miliardi
e mezzo.
Non sarebbero nemmeno da “buttare” una ferrovia che arrivi di nuovo a
Piazza Brembana ed una che arrivi alla piana di Villa d'Ogna e
quindi occorre mettere in conto altro mezzo milione di euro.
Ovviamente nel corso dei prossimi dieci anni ci saranno i debiti
incremento di costo e quindi stimare prossimo ai 4-5 miliardi l'intero
complesso di opere ci pare sensato.
Diciamo che alcune di queste opere sarebbero anche utili se non
addirittura necessarie ma così come sono prospettate ci paiono
tutte immaginate con la cultura di venti-trenta anni or sono. La
questione è che tra dieci anni – periodo che si stima necessario al
completamento: ma noi ne dubitiamo) arriveranno la fibra ottica e il 5G
e quindi oggi come oggi nessuno sa come cambierà la mobilità del
personale che si sposta per lavoro. Abbastanza probabile che entro i
prossimi 10 anni arriveranno anche treni e camion ad idrogeno.
Fibra ottica, 5G, idrogeno sono tre obiettivi da contrastare senza
esclusione di colpi da parte del partito del calcestruzzo e in questo
quadro vanno messi tutti gli investimenti che sono stati programmati e
pensati a Bergamo ed attorno a Bergamo e che confluiscono sulla città.
Noi invece pensiamo che proprio le difficoltà dei trasporti delle
persone e delle cose attorno alla città e dalle valli verso la città
(non dimenticare che su Bergamo converge anche parte della ValCamonica)
non saranno risolti da questi investimenti pubblici e privati ed ormai
appare chiara l'intenzione di abbandonare Bergamo come città residuale
nell'ambito regionale e –attraverso la Brebemi e la Bergamo
Treviglio- puntare anche alla riduzione dell'A4 –lunga costosa
trafficata- a mero asse di servizio per quel poco o tanto che conterà
in Lombardia una città come Bergamo “incastrata” tra una ferrovia e
un'A4 che fanno da “muro” per una efficace spandimento della
città verso la pianura.
Con la conseguente potenziale trasformazione della città in città giardino sul colle ed ai suoi piedi.
Una soluzione per evitare questo “isolamento” della città nel contesto
regionale poteva essere l'interramento della ferrovia da Mozzo a
Seriate e lo spostamento dell'A4 da Dalmine a Seriate al
posto della circonvallazione sud, togliendo definitivamente di mezzo il
pedaggio su questo tratto.
La politica ed anche l'economia bergamasche hanno scelto invece di
restare arroccate sul colle e nelle valli puntando a ristrutturare gli
spazi interni che resteranno in buona parte inutilizzati se –come si
vede in pianura attorno alla Brebemi- questa diverrà la nuova
aorta Milano-Brescia prossima futura soppiantando l'A4.
Questa visione e questa attesa mirante al minuscolo orticello
domestico lo si vede anche nello sviluppo dell'università che anziché
mirare a porsi nel contesto nazionale ed europeo come un blocco di
intelligenze, persegue la strada dei mille pollai dove ciascuno si
governa il proprio. Nel mondo quando si dice Università Statale
di Milano si sa benissimo a che blocchi ci si riferisce. Lo steso
quando dice Bocconi. Idem quando dice Cattolica. Quando si dice UniBG
si debbono cercare una dozzina di pollai dove il pubblico ha
scaraventato le varie facoltà per addossare allo stato la
ristrutturazione di spazi che il pubblico aveva abbandonato.
Senza contare poi “la qualità dei progetti” che stanno a monte di quei
due miliardi e mezzo di investimenti. Progetti che se seguiranno il
modello AV-AC (alta velocità capacità) distruggeranno definitivamente
miliardi di metri quadrati di aree senza alcun compenso ambientale.
Basta osservare lo scempio subito dalla bassa dalla Brebemi e dall'AV.
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BANCA INTESA TORNA A CURNO
Dunque Banca Intesa ha messo completamente le mani su BPI. Nel
dettaglio sono state portate in adesione all'offerta 1.031.956.527
azioni, pari a circa il 90,20% delle azioni Ubi oggetto dell'opas. I
risultati definitivi saranno resi noti attraverso un comunicato che
sarà diffuso entro le ore 7.59 del 4 agosto 2020 che conterrà anche le
indicazioni sull'avveramento o il mancato avveramento di ciascuna delle
altre condizioni di efficacia dell'offerta. Il giorno dopo Intesa
metterà mano al pagamento del corrispettivo. Il fiume di milioni in
uscita si dipanerà nelle centinaia di migliaia di rivoli degli
azionisti. Chi più e chi meno. Tra i «più» figurano, senz'altro i
pattisti del Car. Lo 0,57 dell'offerta significherà per la famiglia
Bosatelli un introito cash di oltre 28 milioni di euro, quasi 7 per la
famiglia Radici e per la Upifra di Gussalli Beretta, 6 milioni e mezzo
per la Next di Bombassei e 6 milioni 600 mila euro per il presidente
dell'AlbinoLeffe, Gianfranco Andreoletti. Discreto gruzzoletto anche
per la Diocesi di Bergamo, poco più di mezzo milione di euro e premio
di consolazione anche per il presidente del fu Car, Armando Santus per
cir ca 230 mila euro.
Adesso a Curno potrebbe tornare Banca Intesa che aveva venduto la
propria agenzia delle Crocette alla propria azionista Cariparma-Credit
Agricole. Più che l'amor patrio poterono i soldi: i bergamaschi non si
smentiscono mai quanto ad essere 'mpustur catolec. Dire un cosa e farne
una esattamente contraria. Confesso che quando venne lanciata
l'OPAS pensavo che gli azionisti BPI non avrebbero mollato
l'osso e mi chiedevo cosa sarebbe accaduto a Messina se fosse
fallita l'OPS. Non mi preoccupavo del suo potenziale licenziamento. Lo
pensavo perché conoscendo le storie dei vari attori contrari che si
erano mossi con roboanti dichiarazioni perché insoddisfatti
dell'offerta di Intesa, immaginavo che nonostante BPI fosse diventata
una SPA, avesse ancora troppe incrostazioni in faccende non proprio
brillanti nel panorama politico economico provinciale e non. BPI è
diventata una delle prime banche dell'oro italiane dopo la conquista di
Banca Etruria e dei casini della stessa scaricati o caricati addosso
alla Elena Boschi. Non per niente se c'avete fatto
caso in questi mesi nessun giornale ha mai parlato di scheletri
negli armadi di troppi che avevano governato la banca usandola come
bancomat per la propria azienda.
Viene da sghignazzare leggere che i più feroci contrari all'offerta di
scambio si sentano rassicurati che Intesa valorizzerà le risorse
umane interne della BPI ed anche le maggiori aziende sue clienti.
“Siamo convinti che la nostra banca – motore dell'economia reale e
sociale – rappresenterà il pilastro della fase di ripresa che il Paese
si pone come principale obiettivo”, ha dichiarato Messina. Dubitiamo
che sarà così. Quanto al personale che sarà valorizzato siccome
oggi come oggi nessuna banca sa cosa-come sarà il futuro, resta
solo una promessa anche perché di professionalità adatte a governare
l'economia di un Paese attraverso il credito bancario non ne esistono.
I dipendenti delle banche sono cresciuti ed educati alla rapina
quotidiana per mostrarsi alla sera dal padrone deponendo ai suoi
piedi il ricco malloppo quotidiano. Basti pensare alla puttanata
che le banche italiane hanno compiuto creando la bolla edilizia nel
2008: finanziando una sovra-produzione immobiliare del 20-25 %
superiore alla richiesta anche spalmata su dieci anni. Basti pensare
che i dirigenti di una filiale anziché “consigliare” ai propri clienti
di comprare azioni della banca stessa consigliavano di comprare titoli
di stato. Anche quelli sud americani al tempo che fu. Come se un
venditore di veicoli Fiat consigliasse di comprare obbligazioni
Wolswagen. Questa era è la professionalità delle banche: misurata da
mane a sera. Pensate a una Banca Intesa azionista della Pedemontana
oppure della Bergamo-Treviglio o della Brebemi: tutte partecipazioni
“politiche” senza alcun costrutto o futuro se non quello di
aiutare imprese e imprendotori o prenditori in buona parte debitori
della banca stessa.
Una banca della dimensione di Banca Intesa –già quando era da sola-
poteva e doveva essere il soggetto che faceva la politica economica del
Paese mentre invece ha sempre secondato la peggiore politica
spanciandosi di titoli di debito pubblico. “Siamo convinti che la
nostra banca – motore dell'economia reale e sociale – rappresenterà il
pilastro della fase di ripresa che il Paese si pone come principale
obiettivo”, ha dichiarato Messina. Adesso che è diventata la
prima banca italiana e la quarta banca europea dovrebbe avere
l'ambizione e la capacità se non di guidare o indirizzare o influenzare
la politica europea dovrebbe perlomeno provarci anziché aspettare che
la politica le apparecchi la tavola e le versi le pietanze nella
fondina. Fondina intesa come piatto da minestra.
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