A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1247 DELLO 06 LUGLIO 2020
























































Di cosa parliamo in questa pagina.




















ARRIVANO I SOLDATI DI VENTURA AL SERVIZIO DELLA SINDACA GAMBA PAGATI 10 EURO L'ORA
Certi atteggiamenti e comportamenti già si leggono nel modo di porsi proporsi parlare discutere della sindaca. Se poi chi le sta di fronte è uno che dissente, lo mena a parole e gli toglie il saluto. Lei è fatta così.  Ha lo spirito del maresciallo di giornata. Basta leggere il tono dei mille proclami pubblicati di questi tempi tentando di tradurre per il popolo bove il contento dei vari DPCM e ordinanze regionali per capire che “qui comando io, questa é casa mia, voglio sapere chi viene e chi va”. Punto.
Ecco  quindi formalmente scodellata dalla giunta Gamba per mano della dirigente diligente dei servizi sociali (la quale ogni tanto potrebbe riflettere meglio su certe direttive e rifiutarsi di procedere) l’idea di creare gli “assistenti civici”. Ma non hanno ovviamente il coraggio di chiamarli così vista la feroce polemica che ne usci a fine maggio quando l’infelice idea venne pubblicamente scodellata dal ministro per gli Affari regionali e le autonomie Francesco Boccia e dal sindaco di Bari e presidente dell’ANCI Antonio Decaro. I giornali scrissero che Boccia e Decaro stavano lavorando all’idea da più di un mese, ma il fatto che fosse stata presentata in quei giorni sembrava essere collegato ai problemi che molti sindaci stavano avendo a fare rispettare le regole di convivenza decise dal governo per gestire la fase di riaperture dopo le settimane di isolamento.
(...)

DECRETO SEMPLIFICAZIONI
A CURNO C'E' L'UFFICIO COMPLICAZIONI
Chi abbia la curiosità di andare e vedere l'iter tecnico burocratico per realizzare il percorso pedociclabile  che dall'ex frantoio Benzoni subito a valle della frazione Fornace in fondo a via Lungobrembo per arrivare sull'Isolotto di Ponte san Pietro e (forse) chiudere il tratto di percorso sulla sponda sinistra del fiume Brembo tra Ponte e Brembate (Sotto) prima di tutto scopre che la politica ha inventato un percorso-corridoio naturalistico tra il Monte Canto (la collina tra Pontida e Sotto il Monte: per intenderci)  e il corso del fiume Brembo. Vale a dire una delle zone più costruite della provincia. Poi esaminando minuziosamente le decine-centinaia-migliaia di delibere e determinazioni di consigli e funzionari scopre che dopo sei anni non è stato posato nemmeno un mattone MA l'intera operazione è stata spezzettata in decine se non centinaia di incarichi professionali di importi modesti così che un progetto che poteva essere attribuito mediante una gara d'appalto unica, invece è stato invece  eseguito da decine se non centinaia di professionisti singoli o associati.
La legge sugli appalti prevede chiaramente che un lavoro unitario ( cosa c'è di più unitario di un percorso naturalistico inventato tra il Monte Canto e il fiume Brembo?) non possa essere suddiviso  in mille parti  così che le procedure di assegnazione dello studio progettazione lavori siano assegnate col massimo della concorrenza rifuggendo dalla semplificazione che alla fine fa decidere senza concorrenza.
Il Comune di Curno, per non  perdere nemmeno una virgola, al momento ha nominato addirittura un “commissario” che poi sarebbe un fedelissimo del partito maggiore azionista della lista al governo.
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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!


































































































































































































































Decreto Semplificazioni, via le gare d'appalto.  Peccato fossero l'unico punto da non toccare.

La parola “concorrenza” è uscita da tempo dal lessico politico: la concorrenza è faticosa, le imprese falliscono e si mangiano il capitale, i dipendenti perdono il posto ecc. Il monopolio è molto più tranquillo, sembra che tutti siano contenti. Peccato che la concorrenza è l'unico meccanismo che stimoli a innovare, cioè a far crescere l'economia, e anche che renda moralmente accettabile il capitalismo: se un mercato funziona, lima fortemente i profitti ed elimina le rendite.
Ora è in corso una vasta operazione per ridurre la concorrenza negli appalti pubblici, o addirittura cancellarla. Non sappiamo ancora l'esito (l'Autorità Anticorruzione non a caso si oppone con forza). Ma solo averlo proposto ha un forte significato politico: tutti sono contenti, imprese e lavoratori (il sindacato protesta solo per le minori garanzie sui subappalti), e anche Confindustria e la gran parte dei partiti politici. Si evita anche il rischio che arrivi qualche straniero, più efficiente e innovatore: prima gli italiani! Data le premesse, perché stupirsi? E' la “cronaca di una morte annunciata”, con la scusa del virus tutto è lecito.
E la gravità di questa “riforma” non è tanto nella lettera del provvedimento (alcune semplificazioni potranno anche essere utili e sensate), quanto, come si è detto, nel suo messaggio politico. Viene meno la volontà che ha creato l'Unione Europea: un mercato più grande, in cui le imprese migliori potessero prevalere per il bene di tutti, non quelle inefficienti e politicamente protette.

Tra l'altro, come scrive l'ex-costruttore milanese Luca Beltrami su Arcipelago, le gare sono solo uno dei molti fattori di rallentamento delle opere, e l'unico su cui non bisognava intervenire. Anzi, bisognava intervenire in senso esattamente contrario, con una riforma che cancellasse i molti trucchi che le istituzioni pubbliche appaltanti, a tutti i livelli, hanno escogitato per far vincere gli “amici”: dimensioni dei lotti di gara, specifiche tecniche, possibilità di revisioni prezzi incongrue, obblighi e vincoli “mirati”, spesso basati su debolissime motivazioni sociali. Se manca la volontà politica, i trucchi si trovano.
Si è detto: meno concorrenza piace anche alle imprese. Certo anche ai corrotti, ai corruttori, e alle mafie, come noto molto presenti nel settore delle opere civili, anche se oggi magari con imprese formalmente impeccabili (siamo molto malmessi nelle classifiche internazionali sulla corruzione). La concorrenza infatti crea un secondo poliziotto, accanto a quelli istituzionali: le imprese che perdono le gare, che hanno occhi spalancati per scrutare irregolarità nei bandi o nelle aggiudicazioni.
Non dimentichiamo che la corruzione tra pubblico e privati è molto più facile che tra privati e privati (dove pure esiste): il corrotto e il corruttore sono complici in entrambi i casi, ma tra privati il danneggiato è attentissimo a tutelare i propri interessi, mentre i danni che subisce la pubblica amministrazione se un'opera costa più del dovuto ricadono alla fine sui contribuenti, che niente sapranno, se non sotto forma di tasse più alte dopo anni.
Questo fenomeno spiega anche perché è notoriamente molto difficile scoprire e punire questo reato, che si stima essere ancora più pervasivo di quanto appaia.

Marco Ponti
Economia dei Trasporti Politecnico di Milano

DECRETO SEMPLIFICAZIONI
A CURNO C'E' L'UFFICIO COMPLICAZIONI
Chi abbia la curiosità di andare e vedere l'iter tecnico burocratico per realizzare il percorso pedociclabile  che dall'ex frantoio Benzoni subito a valle della frazione Fornace in fondo a via Lungobrembo per arrivare sull'Isolotto di Ponte san Pietro e (forse) chiudere il tratto di percorso sulla sponda sinistra del fiume Brembo tra Ponte e Brembate (Sotto) prima di tutto scopre che la politica ha inventato un percorso-corridoio naturalistico tra il Monte Canto (la collina tra Pontida e Sotto il Monte: per intenderci)  e il corso del fiume Brembo. Vale a dire una delle zone più costruite della provincia. Poi esaminando minuziosamente le decine-centinaia-migliaia di delibere e determinazioni di consigli e funzionari scopre che dopo sei anni non è stato posato nemmeno un mattone MA l'intera operazione è stata spezzettata in decine se non centinaia di incarichi professionali di importi modesti così che un progetto che poteva essere attribuito mediante una gara d'appalto unica, invece è stato invece  eseguito da decine se non centinaia di professionisti singoli o associati.
La legge sugli appalti prevede chiaramente che un lavoro unitario ( cosa c'è di più unitario di un percorso naturalistico inventato tra il Monte Canto e il fiume Brembo?) non possa essere suddiviso  in mille parti  così che le procedure di assegnazione dello studio progettazione lavori siano assegnate col massimo della concorrenza rifuggendo dalla semplificazione che alla fine fa decidere senza concorrenza.
Il Comune di Curno, per non  perdere nemmeno una virgola, al momento ha nominato addirittura un “commissario” che poi sarebbe un fedelissimo del partito maggiore azionista della lista al governo.
La commedia adesso sta superando il ridicolo: c'è l'impresa che ha vinto l'appalto per realizzare materialmente la passerella sul torrente Quisa … MA il Comune di Curno non ha ne progetto ne appalto ne i terreni per costruire il trecciolino dove far passare la futura pista pedociclabile.
Sarebbe come se uno, apre la porta per entrare in camera e si trova davanti un burrone.





Ma nel Comune di Curno non vogliono farsi mancare nulla. Prendiamo in esame  la rotonda su via Carlinga verso l'entrata della nuova Rodari, il tratto  di percorso finto-pedonalizzato, la spianata  dell'ingresso del CVI1. Poi aggiungete l'esterno della biblioteca, la sistemazione del tratto di via IV Novembre che dalla spianata fuori il CVI arriva fino addosso all'Oratorio (sul tratto di via IV Novembre originale), aggiungete la sistemazione della spianta del parcheggio del CVI e l'abolizione del campo di tamburello con la formazione di un mega parcheggio e mentre le persone normali pensano che tutta questa operazione sia da affidare con una gara unica per la progettazione, questo insieme di  progetti sono stati affidati a una dozzina di professionisti vari scovolinando in maniera formalmente ineccepibile ogni pertugio della legge .
Come se un cittadino, volendo ristrutturarsi la casa, decidesse di affidare l'ingresso a un progettista e a una impresa; il corridoio a un altro progettista ed a un'altra impresa; la camera da letto matrimoniale sarà riprogettata da un terzo progettista e poi i lavori eseguiti da  una terza impresa. E via così passando per i bagni UNO e il bagno DUE, la camera delle ragazze e quella dei maschietti. Ma non bastano!. Ci sarà il tecnico elettricista diverso per ciascun lavoro, idem per l'idraulica e il riscaldamento, ed anche per chèno? Un geologo per l'ingresso, un altro per la camera matrimoniale, ecc. ecc.
Fino al suicidio del poveretto.
Ecco: la sistemazione di quei 300 mt di strada è stata fatta con questo criterio che –siamo maliziosi- è servita prima di tutto a distribuire un pacco di incarichi a  professionisti  senza lavoro vista la crisi (questa non covid19).-
Il recente (o prosismo?) decreto interviene sui tempi di affidamento delle opere pubbliche (gare d'appalto, procedure negoziate, etc.) ma non sui ritardi nella progettazione ed esecuzione delle opere, il vero problema del nostro Paese.
Un rispetto sostanziale della legge sugli appalti prevedeva se non un concorso almeno una gara unica per la scelta del progettista (p.e. uno studio associato) visto che si tratta di sistemare un tratto di strada unico. Anche li decine  di gare a concorrenza inesistente per assegnare questo o quel progettino: tutto formalmente regolare “a valle” mentre  “all'inizio” c'è un clamoroso falso ideologico.
Che poi è tipico della cultura del nostro comune: per esempio il tratto stradale davanti alla Rodari è formalmente percorribile dalle auto col contrassegno dei portatori di handicap (e dei bus: che però non passano perché la sezione stradale è ridotta ed errata). Un interpretazione corretta della legge ed una applicazione altrettanto corretta prevede che il genitore che abbia un figlio disabile possa condurlo al cancello della scuola. INVECE a Curno TUTTI quelli che hanno il  cartellino dei disabili POSSONO passare. Formalmente tutto corretto: sostanzialmente una clamorosa violazione della norma.

ARRIVANO I SOLDATI DI VENTURA AL SERVIZIO DELLA SINDACA GAMBA PAGATI 10 EURO L'ORA
Certi atteggiamenti e comportamenti già si leggono nel modo di porsi proporsi parlare discutere della sindaca. Se poi chi le sta di fronte è uno che dissente, lo mena a parole e gli toglie il saluto. Lei è fatta così.  Ha lo spirito del maresciallo di giornata. Basta leggere il tono dei mille proclami pubblicati di questi tempi tentando di tradurre per il popolo bove il contento dei vari DPCM e ordinanze regionali per capire che “qui comando io, questa é casa mia, voglio sapere chi viene e chi va”. Punto.
Ecco  quindi formalmente scodellata dalla giunta Gamba per mano della dirigente diligente dei servizi sociali (la quale ogni tanto potrebbe riflettere meglio su certe direttive e rifiutarsi di procedere) l’idea di creare gli “assistenti civici”. Ma non hanno ovviamente il coraggio di chiamarli così vista la feroce polemica che ne usci a fine maggio quando l’infelice idea venne pubblicamente scodellata dal ministro per gli Affari regionali e le autonomie Francesco Boccia e dal sindaco di Bari e presidente dell’ANCI Antonio Decaro. I giornali scrissero che Boccia e Decaro stavano lavorando all’idea da più di un mese, ma il fatto che fosse stata presentata in quei giorni sembrava essere collegato ai problemi che molti sindaci stavano avendo a fare rispettare le regole di convivenza decise dal governo per gestire la fase di riaperture dopo le settimane di isolamento.
Basta fare una ricerca in rete con le voci “assistenti sociali covid19” e ti si presentano decine di articoli che ranzano l’idea. Ma non a Curno: ovviamente.
Ecco come saranno e dovranno essere  gli “assistenti civici” curnesi.
Possibilmente automuniti, tale requisito è preferenziale. (…) Obiettivo è offrire ai giovani curnesi un'opportunità di cittadinanza attiva collaborando con l'Amministrazione comunale nei servizi straordinari messi in campo per favorire la ripresa delle attività aggregative e di socializzazione rivolte a tutta la popolazione nell'estate e autunno 2020 anche a seguito del periodo di lock down dell'emergenza covidl9. Una balla: la quarantena non esiste più. Le attività previste (elenco indicativo ma non esaustivo): apertura/chiusura dei parchi, monitoraggio distanziamento sociale nei parchi e rispetto misure sanitarie anti COVID-19, attività di socializzazione e di prossimità, attività di monitoraggio durante manifestazioni organizzate dall'A.C, attività di triage, organizzazione di incontri per l'alfabetizzazione nell'uso di cellulari e tablet rivolto ad anziani, "gruppi dolci" di cammino con accompagnamento di persone anziane. Ma il ministero dell’Interno ha fatto sapere informalmente ai giornali di non essere stato consultato. In serata la presidenza del Consiglio ha confermato il progetto con una nota diffusa ai giornali in cui spiega che gli “assistenti civici” non saranno «incaricati di pubblico servizio», e quindi avranno compiti molto diversi dalle forze di polizia.
Si richiede obbligatoriamente la partecipazione alla formazione degli operatori sulle norme di sicurezza a cura e nelle modalità decise dalla cooperativa sociale Alchimia.
La prima domanda che ci si pone è che titoli professionali abbia questa Alchimia per formare i c.d. “assistenti sociali covid19”: che sia una  nuova scuola di polizia non autorizzata per formare corpi paramilitari al servizio della sindaca?.
Ma oltre  all’idea da estrema destra di creare un corpo di polizia illegale malamente mascherato da volontariato pagato però 10 euro all’ora questo progetto mira a palesemente a mettere in un angolo il volontariato vero e davvero volontario che si organizza da solo sicuramente perché il “nuovo corpo” sarà agli ordini della sindaca mentre il “volontariato  VERO” non sta agli ordini di nessun sindaco e nessuna maggioranza e minoranza.
Insomma la maggioranza Vivere Curno con la sindaca Gamba DOPO avere distrutto nella sostanza il GS Marigolda, adesso sta mirando a distruggere la Protezione Civile ed il Volontariato vario dal momento che se decide di pagare 10 euro all’ora  chi si presta é evidente che TUTTO il volontariato volontario molla laddove non becca un quattrino.
Insomma sta prendendo piede l’idea che le associazione  volontarie, qualunque sia la loro occupazione, debbono scomparire e lasciare il posto a organizzazioni formate da coop onlus profe scelti dalla sindaca (quindi pretta fiducia e indottrinamento politico economico sociale) che “formano creano dirigono governano” un corpo di PSEUDO volontari (pagati 10 euro all’ora) la cui attività NON E’ di libera scelta degli stessi ma della sindaca.
Idea talmente ottusa che basta solo immaginare un ragazzotto abbigliato di pettorina  che in un parco “consiglia e suggerisce gentilmente” a qualcuno “si metta la mascherina per favore”. Minimo si sente rispondere fatti i cazzi tuoi se non becca addirittura uno sganassone dal momento che… ciascuno si tenga i propri consigli.
Niente da fare. E’ proprio scritto nello spirito delle maestre e delle madamine quello di governare tutto, comandare tutto, tenere sotto controllo tutto ANCHE con dei soldati di ventura pagati dieci euro l’ora. Figurarsi che razza di gente c’arriva coi tempi che corrono. Una ex sindaca va sul pulpito a  predicare che lei ha fatto il sindaco per essere la luce, il sale e il lievito. Dove chi dovrebbe guadagnarne sarebbe sempre il solito popolo bove curnese.
E se del caso, avanti Savoia! Pardon: assistenti civici a dieci euro l’ora.