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CUCINA CASALINGA
La giunta Gamba, intesa come maggioranza che governa il paese bello da
vivere, ha l'abitudine di infinocchiare i cittadini confidando
nell'occhio disattento degli stessi. Ne diamo gli ultimi esempi.
CASETTA DELL'ACQUA
Il primo luglio compare sul sito web comunale un fascicolo che illustra
i dati ambientali della casetta dell'acqua di via Marconi. Vi si legge
che dalla casetta sarebbero stati prelevati 270mila litri d'acqua
concorrendo a risparmiare 180mila bottiglie di plastica da 1,5 litri
per complessivi 73 quintali di plastica in meno da smaltire. Dati che
non contestiamo MA scorrendo il fascicolo NON c'è scritto se questi
numeri sono relativi a TUTTI gli anni di presenza della casetta
erogatrice oppure a quale periodo di tempo. Insomma: siamo ancora nella
situazione dell'oste che loda il proprio vino. E siccome questo
fascicoletto non è stato sicuramente prodotto SOLO per Curno ma chi ha
impiantato la casetta ne avrà in giro un bel numero, significa che la
dimenticanza non è casuale ma volontaria.
Non ricordiamo da quanto tempo sia cominciata la distribuzione ma per
esempio 270mila litri d'acqua distribuiti in cinque anni sono neanche
150 litri al giorno. In dieci anni la metà. Un successo?.
(...)
LO PSEUDO RADDOPPIO INUTILE DELLA MONTELLO-PONTE SAN PIETRO
E NELLE VALLI E VERSO LA PIANURA SIAMO A ZERO
E così arriveranno altri 31 milioni di euro per co-finanziare il
binario FFSS per collegare il Caravaggio con la stazione in città: per
il collegamento ferroviario arriveranno 11 milioni nel 2020 invece
degli iniziali 9, 21 nel 2021 invece di 13, 29 nel 2022 al posto di 21,
25 nel 2023 invece di 17 e 19 nel 2024 in luogo dei 14 previsti nella
prima stesura del decreto rilancio. In cinque anni fanno appunto 31
milioni in più: 105 contro 74.Immutati invece i fondi disponibili per
il 2025 e 2026, rispettivamente 16 e 10 milioni. Il totale passa così
da gli iniziali 100 agli attuali 131 milioni, ai quali vanno ne vanno
aggiunti altri 8 già stanziati in passato per la progettazione. Il
costo complessivo si aggira sui 170 milioni: la cifra mancante potrebbe
essere coperta dalle variazioni al Contratto di programma delle
Ferrovie nei prossimi anni. Fermo restando che il collegamento è
inserito nelle opere finalizzate «a garantire l'accessibilità
sostenibile in tempo utile per le Olimpiadi 2026» si legge nel decreto.
Quelle di Milano-Cortina 2026, il che non escluderebbe nemmeno
l'inserimento per la parte mancante in una legge ad hoc per i Giochi: i
131 milioni del decreto sono invece stati attinti da un fondo non
finalizzato a specifici interventi del Contratto di programma 2017-2021
con le Ferrovie. Gli ultimi 31 «da alcuni spostamenti di voci di spesa»
spiega Misiani.
Il collegamento ferroviario con Orio è lungo 5 chilometri in doppio
binario: si stacca dalla Bergamo-Brescia all'altezza di via Pizzo
Recastello a Boccaleone per superare poi la Fiera (dove il
centrosinistra bergamasco vorrebbe una fermata ad hoc) e da qui
proseguire in parte in galleria artificiale verso lo scalo dove è
prevista una stazione con tre binari e tapis roulant.
(...)
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PDF: 4,5Mb
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CUCINA CASALINGA
La giunta Gamba, intesa come maggioranza che governa il paese bello da
vivere, ha l'abitudine di infinocchiare i cittadini confidando
nell'occhio disattento degli stessi. Ne diamo gli ultimi esempi.
CASETTA DELL'ACQUA
Il primo luglio compare sul sito web comunale un fascicolo che illustra
i dati ambientali della casetta dell'acqua di via Marconi. Vi si legge
che dalla casetta sarebbero stati prelevati 270mila litri d'acqua
concorrendo a risparmiare 180mila bottiglie di plastica da 1,5 litri
per complessivi 73 quintali di plastica in meno da smaltire. Dati che
non contestiamo MA scorrendo il fascicolo NON c'è scritto se questi
numeri sono relativi a TUTTI gli anni di presenza della casetta
erogatrice oppure a quale periodo di tempo. Insomma: siamo ancora nella
situazione dell'oste che loda il proprio vino. E siccome questo
fascicoletto non è stato sicuramente prodotto SOLO per Curno ma chi ha
impiantato la casetta ne avrà in giro un bel numero, significa che la
dimenticanza non è casuale ma volontaria.
Non ricordiamo da quanto tempo sia cominciata la distribuzione ma per
esempio 270mila litri d'acqua distribuiti in cinque anni sono
neanche 150 litri al giorno. In dieci anni la metà. Un successo?.
REGOLAMENTO DEI RAPPORTI TRA COMUNE E VOLONTARIATO
Il secondo esempio nasce da un messaggio che compare sul cellulare un
sera. Vediamo in FB la garrula assessora Bellezza che sta
preparandosi a una conferenza via rete coi vari gruppi di
volontari presenti o operanti nel paese bello da vivere per presentare
la bozza del regolamento per la collaborazione tra comune e enti del
terzo settore. La sostanza del discorso è che il Comune intende
dialogare e collaborare con questi gruppi e quindi ci debbono stare
rapporti chiari e ben definiti visto che denari e spazi possono essere
chiesti dagli stessi ed assegnati dal Comune. La garrula assessora
chiede racconta promette collaborazione reciproca sia nella fase di
scrittura del regolamento che nella sua applicazione.
La garrula assessora però dimentica di spiegare agli ignari video
partecipanti che le sue sono promesse da marinaretta dal momento che il
Comune NON collabora con nessuno semmai –al massimo- i vari
gruppi sono presi come cavalier serventi o braccianti in cambio di
qualche soldino, di una sede e soprattutto del voto al momento delle
elezioni. Basta leggere una delibera di giunta o consiglio comunale o
una determinazione di un dirigente di un ufficio per CAPIRE com'è
strutturata la piramide di governo e di comando ragion per cui se i
gruppi fanno da manodopera gratis per il comune, va bene, se si
permettono di chiedere-proporre qualcosa che NON è contenuto nella
scaletta indicata nelle delibere determinazioni, non c'è trippa per
gatti.
Basta leggere la determinazione n. 226 del 15 giugno u.s. a cura della
dirigente responsabile dei servizi alla persona istruzione e sport
avente per oggetto l' affidamento incarico per la gestione e
l'organizzazione del piano cultura 2020 alla Compagnia Teatrale "La
Pulce" ed impegno di spesa per comprendere perfettamente quale sia
l'idea della maggioranza di come rapportarsi con la pluralità ideale e
sociale presente nel paese e di come considera il volontariato.
Non si comprende come mai per mezzo secolo le attività culturali in
paese si siano rette sul volontariato cui partecipavano i vari attori e
portatori di idee e interessi differenti e adesso arriva la “sindaca
manager” che decide di affidare tutto con un appalto.
Immaginate il Comune di Milano che fa un appalto internazionale per
affidare la gestione del Teatro della Scala. Oppure che il Comune di
Bergamo fa un appalto internazionale per affidare la gestione del
Donizetti.
La questione è che in questo modo la giunta sostanzialmente estromette
di fatto il VERO volontariato e nel contempo ESTROMETTE anche le idee
differenti dalle sue, come se aver vinto le elezioni significasse
diventare la regina del comune.
Nell'idea di cultura di questa maggioranza il volontario DEVE essere un
OBBEDIENTE GREGARIO della maggioranza: la maggioranza decide e poi chi
ci sta, che obbedisca!.
L'immagine che ne esce è anche quella di un evidente fancazzismo della
maggioranza e dell'assessora in quanto il programma non è costruito
sentendo la pluralità del paese ma sull'onda della pura occasionalità,
ripetuta enne (mila) volte come se la ripetizione acritica diventasse
automaticamente un valore.
Ci fosse una sindaca ed un'assessora che rispettano il paese, ci
sarebbe una commissione cultura (chiamiamola così per semplificare) che
senza spendere 19mila euro organizzerebbe meglio e senza alcun costo (a
parte le tasse e i consumi materiali) delle manifestazioni di maggiore
spessore e più ampio spettro culturale.
Come minimo un regolamento Comunale dovrebbe indicare nello Statuto di
un Gruppo (e simmetricamente nello Statuto comunale) che voglia
rapportarsi col Comune deve essere scritto –tal quale- che:
1. Il Gruppo si riconosce bel valori repubblicani scritti nella Costituzione italiana.
2. Il Gruppo approva in assemblea pubblica ogni anno
i bilanci economici e programmatici consuntivi e previsionali. I
bilanci economici consuntivi sono trasmessi al dirigente della
ragioneria comunale che ne fa una valutazione che trasmette alla Giunta
ed ai capigruppo.
3. Il governo del Gruppo è affidato a un consiglio formato proporzionalmente al genere degli iscritti
4. Il Comune presta gratuitamente al Gruppo la
consulenza del proprio dirigente della ragioneria e del revisore dei
conti per la stesura dei bilanci e l'organizzazione della contabilità
interna.
5. All'iscrizione di un cittadino vengono consegnate
delle targhette 4x8 cm col nome dell'iscritto e un numero che vanno
fissate a cura dell'iscritto sull'abbigliamento del medesimo quando
esplica attività sociale in pubblico. L'elenco numero-nome viene
consegnato in busta chiusa al segretario comunale che la conserva in
cassaforte ai fini delle eventuale individuazione di persone collegate
a fatti rilevanti.
Il regolamento precisa poi che i vari gruppi per conservare il
riconoscimento del comune debbono presentare un programma e un conto
(preventivo e consuntivo) delle iniziative e degli incassi&spese
della propria attività.
CONSIGLIO COMUNALE A PORTE CHIUSE
L'ultimo esempio parte proprio da questa conferenza via rete. La sera
precedente c'era stato un mega consiglio comunale per la presenza
di azioni sul Bilancio molto pesanti. Il consiglio comunale s'è
svolto a porte chiuse per via del covid19. Sorgono due domande. Come
mai non si è messa in onda la seduta come hanno fatto per questa
conferenza che oltretutto era tecnicamente più complessa della seduta
consigliare?. Come mai la seduta non è stata p.e. spostata nel
palazzetto dello sport oppure dentro un tendone da tennis dove si
potevano benissimo tenere le distanze tra i presenti (consiglieri e
cittadini auditori) ed anche regolamentare gli accessi?. Già. Meglio
che certe cose non siano ascoltate in anteprima dai cittadini prima che
la sindaca abbia la sua brava intervista sul settimanale proto
leghista. Come il papa: parola ex cathedra.
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LO PSEUDO RADDOPPIO INUTILE DELLA MONTELLO-PONTE SAN PIETRO
E NELLE VALLI E VERSO LA PIANURA SIAMO A ZERO
E così arriveranno altri 31 milioni di euro per co-finanziare il
binario FFSS per collegare il Caravaggio con la stazione in città: per
il collegamento ferroviario arriveranno 11 milioni nel 2020 invece
degli iniziali 9, 21 nel 2021 invece di 13, 29 nel 2022 al posto di 21,
25 nel 2023 invece di 17 e 19 nel 2024 in luogo dei 14 previsti nella
prima stesura del decreto rilancio. In cinque anni fanno appunto 31
milioni in più: 105 contro 74.Immutati invece i fondi disponibili per
il 2025 e 2026, rispettivamente 16 e 10 milioni. Il totale passa così
da gli iniziali 100 agli attuali 131 milioni, ai quali vanno ne vanno
aggiunti altri 8 già stanziati in passato per la progettazione. Il
costo complessivo si aggira sui 170 milioni: la cifra mancante potrebbe
essere coperta dalle variazioni al Contratto di programma delle
Ferrovie nei prossimi anni. Fermo restando che il collegamento è
inserito nelle opere finalizzate «a garantire l'accessibilità
sostenibile in tempo utile per le Olimpiadi 2026» si legge nel decreto.
Quelle di Milano-Cortina 2026, il che non escluderebbe nemmeno
l'inserimento per la parte mancante in una legge ad hoc per i Giochi: i
131 milioni del decreto sono invece stati attinti da un fondo non
finalizzato a specifici interventi del Contratto di programma 2017-2021
con le Ferrovie. Gli ultimi 31 «da alcuni spostamenti di voci di spesa»
spiega Misiani.
Il collegamento ferroviario con Orio è lungo 5 chilometri in doppio
binario: si stacca dalla Bergamo-Brescia all'altezza di via Pizzo
Recastello a Boccaleone per superare poi la Fiera (dove il
centrosinistra bergamasco vorrebbe una fermata ad hoc) e da qui
proseguire in parte in galleria artificiale verso lo scalo dove è
prevista una stazione con tre binari e tapis roulant.
Invece la mozione riguardante l'uso metropolitano del servizio della
linea Ponte-Montello è stata approvata oggi (giovedì 18 giugno 2020) in
Commissione regionale. Il raddoppio della linea Ponte San
Pietro-Montello ha un costo complessivo di 300 milioni di euro . Per la
tratta da Ponte San Pietro a Bergamo sono necessari 170 milioni di
euro, già disponibili. La tratta da Bergamo a Montello, invece,
necessita di un investimento di 130 milioni.
Quanto al raddoppio del tratto da Bergamo a Ponte san Pietro ha
due grane da risolvere per i progettisti : il primo sul fiume Brembo,
il secondo sul torrente Quisa Sono entrambi a binario unico e sulla
loro soletta non c'è lo spazio sufficiente per installarne un secondo.
Ma siccome non ci si fa mancare nulla, ci sarebbe anche una terza
complessità, questa volta a Curno, dove all'altezza della caserma dei
Carabinieri il sedime si restringe e lascia poco spazio ad un secondo
binario: situazioni alle quali Rfi (rete ferroviaria italiana) e la sua
società di progettazione Italferr dovranno porre rimedio.
Risultato della situazione è che il raddoppio della linea da Bergamo si ferma a Curno dalle parti della Dotorina.
Nel frattempo come è noto è scoppiata (anche) la questione
dell'abolizione dei due passaggi a livello di Curno collegata al
raddoppio delle corse dei treni ed alla normativa UE.
Per adesso ne il Comune ne la Regione e nemmeno FFSS hanno presentato
una soluzione per collegare viabilisticamente le due parti del paese
sopra e sotto la linea ferroviaria e quindi, oltre allo sfarfallio
milionario sulla tratta tra la città e il Caravaggio, non brilla niente
altro.
Quindi quello che viene spacciato come un miracolo –il raddoppio della
linea ferroviaria Ponte-Montello chiamata anche la “linea della salute
o degli ospedali” si manifesta appieno come un bidone megalattico che
anziché risolvere problemi non ne risolve nessuno, mentre di sicuro
aumenterà il deficit del gestore per le corse inutili in quanto vuote
di passeggeri.
La sostanza è che la politica vende questo enorme investimento come un servizio alla popolazione
Mentre come tutte le grandi opere (male ideate e male progettate)
restano solo un bene di scambio con le imprese. Sperando che non
sia accompagnate da qualche ruberia della politica come purtroppo
accade spesso.
La realtà è che oggi come oggi il raddoppio della linea da Ponte a
Montello non serve a nessuno dal momento che prima di tutto chi va in
ospedale non ci va in treno. Secondariamente proprio tra Ponte e
Montello l'Asse Interurbano scorre assai più vicino e comodo alle
strutture ospedaliere esistenti, alle scuole e quanto potrebbe servire
alla popolazione. Terzo perché una città cresciuta con un certo ordine
nei servizi prima di “girare” quell'ordine ha bisogno di una
generazione. Ultimo: mancano i soldi e i progetti visti finora sono di
pessima qualità rispetto al livello minimo di rispetto della condizioni
ambientali. Quell'”Attila” che è l'esperienza della TAV in Italia è li
a dimostrarlo.
La politica promette e impegna pacchi di milioni per il ferro in
provincia mentre non ha un becco di quattrino per il ferro nelle due
valli (promesse a parte: intanto trasforma coi soldi pubblici il sedime
ferroviario in pista ciclabile…) e tra la città e la Brebemi. L'asinata
delle amministrazioni comunali e provinciali di Bergamo che non
hanno mai voluto “liberare” la città dall'assedio della ferrovia e
dell'A4 che inchioda la città ai piedi del colle ha fatto decidere le
grandi imprese a spostarsi dall'A4 verso la Brebemi e questo –basta
leggere sui giornali gli investimenti nel trattamento della
distribuzione delle merci nei centri attorno alla Brebemi- dice
chiaramente che gli investimenti pubblici in corso sulla Ponte
Montello presentano molti interrogativi.
Semmai una soluzione poteva essere il raddoppio della Brescia Bergamo Seregno Malpensa ma hai voglia che…
Come si vede in bergamasca gli investimenti sul trasporto persone e
merci non è governato per servire questi due soggetti cercando
nel contempo di rispettare l'ambiente e se del caso rimettere in sesto
quanto danneggiato bensì tutto è inventato solo per fare
opere pressoché inutili lautamente finanziate che servono
solo a tutto il circuito dei “muratori”. E siccome la politica e
il popolo ragionano con la cazzuola al posto del cervello: se tira
l'edilizia tira, tira anche l'Italia, alla fine ci troveremo con mezzo
milione di euro di debito pubblico in più e senza opere effettivamente
utilizzabili. Per di più a debito si aggiungerà debito perché tenerle
in piedi e farle funzionare vuote costerà senza ricavo.
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