A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1247 DELLO 06 LUGLIO 2020
























































Di cosa parliamo in questa pagina.




















CUCINA CASALINGA
La giunta Gamba, intesa come maggioranza che governa il paese bello da vivere, ha l'abitudine di infinocchiare i cittadini confidando nell'occhio disattento degli stessi. Ne diamo gli ultimi esempi.
CASETTA DELL'ACQUA
Il primo luglio compare sul sito web comunale un fascicolo che illustra i dati ambientali della casetta dell'acqua di via Marconi. Vi si legge che dalla casetta sarebbero stati prelevati 270mila litri d'acqua concorrendo a risparmiare 180mila bottiglie di plastica da 1,5 litri per complessivi 73 quintali di plastica in meno da smaltire. Dati che non contestiamo MA scorrendo il fascicolo NON c'è scritto se questi numeri sono relativi a TUTTI gli anni di presenza della casetta erogatrice oppure a quale periodo di tempo. Insomma: siamo ancora nella situazione dell'oste che loda il proprio vino. E siccome questo fascicoletto non è stato sicuramente prodotto SOLO per Curno ma chi ha impiantato la casetta ne avrà in giro un bel numero, significa che la dimenticanza non è casuale ma volontaria.
Non ricordiamo da quanto tempo sia cominciata la distribuzione ma per esempio 270mila litri d'acqua  distribuiti in cinque anni sono neanche 150 litri al giorno. In dieci anni la metà. Un successo?.
(...)

LO PSEUDO RADDOPPIO INUTILE DELLA MONTELLO-PONTE SAN PIETRO
E NELLE VALLI E VERSO LA PIANURA SIAMO A ZERO
E così arriveranno  altri 31 milioni di euro per co-finanziare il binario FFSS per collegare il Caravaggio con la stazione in città: per il collegamento ferroviario arriveranno 11 milioni nel 2020 invece degli iniziali 9, 21 nel 2021 invece di 13, 29 nel 2022 al posto di 21, 25 nel 2023 invece di 17 e 19 nel 2024 in luogo dei 14 previsti nella prima stesura del decreto rilancio. In cinque anni fanno appunto 31 milioni in più: 105 contro 74.Immutati invece i fondi disponibili per il 2025 e 2026, rispettivamente 16 e 10 milioni. Il totale passa così da gli iniziali 100 agli attuali 131 milioni, ai quali vanno ne vanno aggiunti altri 8 già stanziati in passato per la progettazione. Il costo complessivo si aggira sui 170 milioni: la cifra mancante potrebbe essere coperta dalle variazioni al Contratto di programma delle Ferrovie nei prossimi anni. Fermo restando che il collegamento è inserito nelle opere finalizzate «a garantire l'accessibilità sostenibile in tempo utile per le Olimpiadi 2026» si legge nel decreto. Quelle di Milano-Cortina 2026, il che non escluderebbe nemmeno l'inserimento per la parte mancante in una legge ad hoc per i Giochi: i 131 milioni del decreto sono invece stati attinti da un fondo non finalizzato a specifici interventi del Contratto di programma 2017-2021 con le Ferrovie. Gli ultimi 31 «da alcuni spostamenti di voci di spesa» spiega Misiani.
Il collegamento ferroviario con Orio è lungo 5 chilometri in doppio binario: si stacca dalla Bergamo-Brescia all'altezza di via Pizzo Recastello a Boccaleone per superare poi la Fiera (dove il centrosinistra bergamasco vorrebbe una fermata ad hoc) e da qui proseguire in parte in galleria artificiale verso lo scalo dove è prevista una stazione con tre binari e tapis roulant.
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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!





























ECCO QUANTO E' COSTATO ALLA
REGIONE LOMBARDIA
IL COVID19






































































































































































































CUCINA CASALINGA
La giunta Gamba, intesa come maggioranza che governa il paese bello da vivere, ha l'abitudine di infinocchiare i cittadini confidando nell'occhio disattento degli stessi. Ne diamo gli ultimi esempi.

CASETTA DELL'ACQUA
Il primo luglio compare sul sito web comunale un fascicolo che illustra i dati ambientali della casetta dell'acqua di via Marconi. Vi si legge che dalla casetta sarebbero stati prelevati 270mila litri d'acqua concorrendo a risparmiare 180mila bottiglie di plastica da 1,5 litri per complessivi 73 quintali di plastica in meno da smaltire. Dati che non contestiamo MA scorrendo il fascicolo NON c'è scritto se questi numeri sono relativi a TUTTI gli anni di presenza della casetta erogatrice oppure a quale periodo di tempo. Insomma: siamo ancora nella situazione dell'oste che loda il proprio vino. E siccome questo fascicoletto non è stato sicuramente prodotto SOLO per Curno ma chi ha impiantato la casetta ne avrà in giro un bel numero, significa che la dimenticanza non è casuale ma volontaria.
Non ricordiamo da quanto tempo sia cominciata la distribuzione ma per esempio 270mila litri d'acqua  distribuiti in cinque anni sono neanche 150 litri al giorno. In dieci anni la metà. Un successo?.

REGOLAMENTO DEI RAPPORTI TRA COMUNE E VOLONTARIATO
Il secondo esempio nasce da un messaggio che compare sul cellulare un sera. Vediamo in FB la garrula assessora Bellezza che sta  preparandosi a una  conferenza via rete coi vari gruppi di volontari presenti o operanti nel paese bello da vivere per presentare la bozza del regolamento per la collaborazione tra comune e enti del terzo settore. La sostanza del discorso è che il Comune intende dialogare e collaborare con questi gruppi e quindi ci debbono stare rapporti chiari e ben definiti visto che denari e spazi possono essere chiesti dagli stessi ed assegnati dal Comune. La garrula assessora chiede racconta promette collaborazione reciproca sia nella fase di scrittura del regolamento che nella  sua applicazione.
La garrula assessora però dimentica di spiegare agli ignari video partecipanti che le sue sono promesse da marinaretta dal momento che il Comune NON collabora con nessuno  semmai –al massimo- i vari gruppi sono presi come cavalier serventi o braccianti in cambio di qualche soldino, di una sede e soprattutto del voto al momento delle elezioni. Basta leggere una delibera di giunta o consiglio comunale o una determinazione di un dirigente di un ufficio per CAPIRE com'è strutturata la piramide di governo e di comando ragion per cui se i gruppi fanno da manodopera gratis per il comune, va bene, se si permettono di chiedere-proporre qualcosa che NON è contenuto nella scaletta indicata nelle delibere determinazioni, non c'è trippa per gatti.
Basta leggere la determinazione n. 226 del 15 giugno u.s. a cura della dirigente responsabile dei servizi alla persona istruzione e sport avente per oggetto  l' affidamento incarico per la gestione e l'organizzazione del piano cultura 2020 alla Compagnia Teatrale "La Pulce" ed impegno di spesa per comprendere perfettamente quale sia l'idea della maggioranza di come rapportarsi con la pluralità ideale e sociale presente nel paese e di come  considera il volontariato.
Non si comprende come mai per mezzo secolo le attività culturali in paese si siano rette sul volontariato cui partecipavano i vari attori e portatori di idee e interessi differenti e adesso arriva la “sindaca manager” che decide di affidare tutto con un appalto.
Immaginate il Comune di Milano che fa un appalto internazionale per affidare la gestione del Teatro della Scala. Oppure che il Comune di Bergamo fa un appalto internazionale per affidare la gestione del Donizetti.
La questione è che in questo modo la giunta sostanzialmente estromette di fatto il VERO volontariato e nel contempo ESTROMETTE anche le idee differenti dalle sue, come se aver vinto le elezioni significasse diventare la regina del comune.
Nell'idea di cultura di questa maggioranza il volontario DEVE essere un OBBEDIENTE GREGARIO della maggioranza: la maggioranza decide e poi chi ci sta, che obbedisca!.
L'immagine che ne esce è anche quella di un evidente fancazzismo della maggioranza e dell'assessora in quanto il programma non è costruito sentendo la pluralità del paese ma sull'onda della pura occasionalità, ripetuta enne (mila) volte come se la ripetizione acritica diventasse automaticamente un valore.
Ci fosse una sindaca ed un'assessora che rispettano il paese, ci sarebbe una commissione cultura (chiamiamola così per semplificare) che senza spendere 19mila euro organizzerebbe meglio e senza alcun costo (a parte le tasse e i consumi materiali) delle manifestazioni di maggiore spessore e più ampio spettro culturale.
Come minimo un regolamento Comunale dovrebbe indicare nello Statuto di un Gruppo (e simmetricamente nello Statuto comunale) che voglia rapportarsi col Comune deve essere scritto –tal quale- che:
1.    Il Gruppo si riconosce bel valori repubblicani scritti nella Costituzione italiana.
2.    Il Gruppo approva in assemblea pubblica ogni anno i bilanci economici e programmatici consuntivi e previsionali. I bilanci economici consuntivi sono trasmessi al dirigente della ragioneria comunale che ne fa una valutazione che trasmette alla Giunta ed ai capigruppo.
3.    Il governo del Gruppo è affidato a un consiglio formato  proporzionalmente al genere degli iscritti
4.    Il Comune presta gratuitamente al Gruppo la consulenza del proprio dirigente della ragioneria e del revisore dei conti per la stesura dei bilanci e l'organizzazione della contabilità interna.
5.    All'iscrizione di un cittadino vengono consegnate delle targhette 4x8 cm col nome dell'iscritto e un numero che vanno fissate a cura dell'iscritto sull'abbigliamento del medesimo quando esplica attività sociale in pubblico. L'elenco numero-nome viene consegnato in busta chiusa al segretario comunale che la conserva in cassaforte ai fini delle eventuale individuazione di persone collegate a fatti rilevanti.
Il regolamento precisa poi che i vari gruppi per conservare il riconoscimento del comune debbono presentare un programma e un conto (preventivo e consuntivo) delle iniziative e degli incassi&spese della propria attività.


CONSIGLIO COMUNALE A PORTE CHIUSE
L'ultimo esempio parte proprio da questa conferenza via rete. La sera precedente c'era stato un mega consiglio comunale per la presenza di  azioni sul Bilancio molto pesanti. Il consiglio comunale s'è svolto a porte chiuse per via del covid19. Sorgono due domande. Come mai non si è messa in onda la seduta come hanno fatto per questa conferenza che oltretutto era tecnicamente più complessa della seduta consigliare?. Come mai la seduta non è stata p.e. spostata nel palazzetto dello sport oppure dentro un tendone da tennis  dove si potevano benissimo tenere le distanze tra i presenti (consiglieri e cittadini auditori) ed anche regolamentare gli accessi?. Già. Meglio che certe cose non siano ascoltate in anteprima dai cittadini prima che la sindaca abbia la sua brava intervista sul settimanale proto leghista. Come il papa: parola ex cathedra.

LO PSEUDO RADDOPPIO INUTILE DELLA MONTELLO-PONTE SAN PIETRO
E NELLE VALLI E VERSO LA PIANURA SIAMO A ZERO
E così arriveranno  altri 31 milioni di euro per co-finanziare il binario FFSS per collegare il Caravaggio con la stazione in città: per il collegamento ferroviario arriveranno 11 milioni nel 2020 invece degli iniziali 9, 21 nel 2021 invece di 13, 29 nel 2022 al posto di 21, 25 nel 2023 invece di 17 e 19 nel 2024 in luogo dei 14 previsti nella prima stesura del decreto rilancio. In cinque anni fanno appunto 31 milioni in più: 105 contro 74.Immutati invece i fondi disponibili per il 2025 e 2026, rispettivamente 16 e 10 milioni. Il totale passa così da gli iniziali 100 agli attuali 131 milioni, ai quali vanno ne vanno aggiunti altri 8 già stanziati in passato per la progettazione. Il costo complessivo si aggira sui 170 milioni: la cifra mancante potrebbe essere coperta dalle variazioni al Contratto di programma delle Ferrovie nei prossimi anni. Fermo restando che il collegamento è inserito nelle opere finalizzate «a garantire l'accessibilità sostenibile in tempo utile per le Olimpiadi 2026» si legge nel decreto. Quelle di Milano-Cortina 2026, il che non escluderebbe nemmeno l'inserimento per la parte mancante in una legge ad hoc per i Giochi: i 131 milioni del decreto sono invece stati attinti da un fondo non finalizzato a specifici interventi del Contratto di programma 2017-2021 con le Ferrovie. Gli ultimi 31 «da alcuni spostamenti di voci di spesa» spiega Misiani.
Il collegamento ferroviario con Orio è lungo 5 chilometri in doppio binario: si stacca dalla Bergamo-Brescia all'altezza di via Pizzo Recastello a Boccaleone per superare poi la Fiera (dove il centrosinistra bergamasco vorrebbe una fermata ad hoc) e da qui proseguire in parte in galleria artificiale verso lo scalo dove è prevista una stazione con tre binari e tapis roulant.

Invece la mozione riguardante l'uso metropolitano del servizio della linea Ponte-Montello è stata approvata oggi (giovedì 18 giugno 2020) in Commissione regionale. Il raddoppio della linea Ponte San Pietro-Montello ha un costo complessivo di 300 milioni di euro . Per la tratta da Ponte San Pietro a Bergamo sono necessari 170 milioni di euro, già disponibili. La tratta da Bergamo a Montello, invece, necessita di un investimento di 130 milioni.
Quanto al raddoppio del tratto da Bergamo a Ponte san Pietro  ha due grane da risolvere per i progettisti : il primo sul fiume Brembo, il secondo sul torrente Quisa Sono entrambi a binario unico e sulla loro soletta non c'è lo spazio sufficiente per installarne un secondo.
Ma siccome non ci si fa mancare nulla, ci sarebbe anche una terza complessità, questa volta a Curno, dove all'altezza della caserma dei Carabinieri il sedime si restringe e lascia poco spazio ad un secondo binario: situazioni alle quali Rfi (rete ferroviaria italiana) e la sua società di progettazione Italferr dovranno porre rimedio.
Risultato della situazione è che il raddoppio della linea da Bergamo si ferma a Curno dalle parti della Dotorina.
Nel frattempo come è noto è scoppiata (anche) la questione dell'abolizione dei due passaggi a livello di Curno collegata al raddoppio delle corse dei treni ed alla normativa UE.
Per adesso ne il Comune ne la Regione e nemmeno FFSS hanno presentato una soluzione per collegare viabilisticamente le due parti del paese sopra e sotto la linea ferroviaria e quindi, oltre allo sfarfallio milionario sulla tratta tra la città e il Caravaggio, non brilla niente altro.
Quindi quello che viene spacciato come un miracolo –il raddoppio della linea ferroviaria Ponte-Montello chiamata anche la “linea della salute o degli ospedali” si manifesta appieno come un bidone megalattico che anziché risolvere problemi non ne risolve nessuno, mentre di sicuro aumenterà il deficit del gestore per le corse inutili in quanto vuote di passeggeri.
La sostanza è che la politica vende questo enorme investimento come un servizio alla popolazione
Mentre come tutte le grandi opere (male ideate e male progettate) restano solo  un bene di scambio con le imprese. Sperando che non sia accompagnate da qualche ruberia della politica come purtroppo accade spesso.

La realtà è che oggi come oggi il raddoppio della linea da Ponte a Montello non serve a nessuno dal momento che prima di tutto chi va in ospedale non ci va in treno. Secondariamente proprio tra Ponte e Montello l'Asse Interurbano  scorre assai più vicino e comodo alle strutture ospedaliere esistenti, alle scuole e quanto potrebbe servire alla popolazione. Terzo perché una città cresciuta con un certo ordine nei servizi prima di “girare” quell'ordine ha bisogno di una generazione. Ultimo: mancano i soldi e i progetti visti finora sono di pessima qualità rispetto al livello minimo di rispetto della condizioni ambientali. Quell'”Attila” che è l'esperienza della TAV in Italia è li a dimostrarlo.

La politica promette e impegna pacchi di milioni per il ferro  in provincia mentre non ha un becco di quattrino per il ferro nelle due valli (promesse a parte: intanto trasforma coi soldi pubblici il sedime ferroviario in pista ciclabile…) e tra la città e la Brebemi. L'asinata delle amministrazioni  comunali e provinciali di Bergamo che non hanno mai voluto “liberare” la città dall'assedio della ferrovia e dell'A4 che inchioda la città ai piedi del colle ha fatto decidere le grandi imprese a spostarsi dall'A4 verso la Brebemi e questo –basta leggere sui giornali gli investimenti nel trattamento della distribuzione delle merci nei centri attorno alla Brebemi-  dice chiaramente che gli investimenti  pubblici in corso sulla Ponte Montello presentano molti interrogativi.
Semmai una soluzione poteva essere il raddoppio della Brescia Bergamo Seregno Malpensa ma hai voglia che…
Come si vede in bergamasca gli investimenti sul trasporto persone e merci non è governato per servire questi due soggetti  cercando nel contempo di rispettare l'ambiente e se del caso rimettere in sesto quanto danneggiato bensì  tutto è inventato solo per fare opere  pressoché inutili lautamente finanziate che servono solo  a tutto il circuito dei “muratori”. E siccome la politica e il popolo ragionano con la cazzuola al posto del cervello: se tira l'edilizia tira, tira anche l'Italia, alla fine ci troveremo con mezzo milione di euro di debito pubblico in più e senza opere effettivamente utilizzabili. Per di più a debito si aggiungerà debito perché tenerle in piedi e farle funzionare vuote costerà senza ricavo.