A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1240 DEL 13 GIUGNO 2020
























































Di cosa parliamo in questa pagina.


















SETTIMO NON RUBARE

LA SALUTE A BERGAMO: IL COVID19 NON E' UGUALE PER TUTTI
Varrebbe la pena che il lettore desse un'occhiata alle pagine odierne di L'Eco e del Corriere Bergamo per una lettura di tre articoli che danno un'idea chiara di come si intende la salute del cittadino comune nell' “eccellenza sanitaria lombarda”. Ci riferiamo a (1) “I familiari delle vittime: «Letti esauriti, silenzi e dolore. I nostri cari morti nel caos» di Marco Imarisio sul Corriere/Bergamo. Poi a (2) “Covid, salvato a Lipsia. Ora Felice Perani torna a casa” di Federico Ferrante e  (3) “Dati pandemia
Bergamo, ancora 34 nuovi casi positivi” di L'Eco di Bergamo.

Partiamo dal secondo dove leggiamo ben contenti che “Ricoverato il 17 marzo, dimesso oggi, 13 giugno: la forza di Felice sovverte anche la cabala. Perani, 75 anni di Casnigo, ce l'ha fatta e sabato pomeriggio lascerà la Casa degli Angeli di Mozzo dove era giunto per la fase di riabilitazione il 3 giugno. La scelta, che si è rivelata vincente, di fargli proseguire a Lipsia in Germania l'estenuante battaglia contro il coronavirus, il passaggio a Bennewitz e il tanto agognato ritorno a Bergamo per un percorso nel quale, più volte, la sua vita è rimasta appesa ad un filo. (…)Se ora posso raccontare la mia odissea lo devo anche al professor Ezio Bonanomi (responsabile dell'Unità di Anestesia e Rianimazione pediatrica del Papa Giovanni di Bergamo, ndr) che ha deciso di farmi trasportare a Lipsia, (…).Un'esperienza indelebile che ha cambiato la vita al professore dell'Isiss di Gazzaniga, amato ed apprezzato nella sua terra, che adesso può tirare un lungo sospiro di sollievo e che, adesso, si prepara a riabbracciarlo: «Vivrò ogni situazione in maniera diversa – ammette -, non sarò più lo stesso perché il Covid lascia segni che nulla e nessuno potrà mai cancellare”.
(...)




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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!

































































































































































































































LA SALUTE A BERGAMO: IL COVID19 NON E' UGUALE PER TUTTI
Varrebbe la pena che il lettore desse un'occhiata alle pagine odierne di L'Eco e del Corriere Bergamo per una lettura di tre articoli che danno un'idea chiara di come si intende la salute del cittadino comune nell' “eccellenza sanitaria lombarda”. Ci riferiamo a (1) “I familiari delle vittime: «Letti esauriti, silenzi e dolore. I nostri cari morti nel caos» di Marco Imarisio sul Corriere/Bergamo. Poi a (2) “Covid, salvato a Lipsia. Ora Felice Perani torna a casa” di Federico Ferrante e  (3) “Dati pandemia
Bergamo, ancora 34 nuovi casi positivi” di L'Eco di Bergamo.

Partiamo dal secondo dove leggiamo ben contenti che “Ricoverato il 17 marzo, dimesso oggi, 13 giugno: la forza di Felice sovverte anche la cabala. Perani, 75 anni di Casnigo, ce l'ha fatta e sabato pomeriggio lascerà la Casa degli Angeli di Mozzo dove era giunto per la fase di riabilitazione il 3 giugno. La scelta, che si è rivelata vincente, di fargli proseguire a Lipsia in Germania l'estenuante battaglia contro il coronavirus, il passaggio a Bennewitz e il tanto agognato ritorno a Bergamo per un percorso nel quale, più volte, la sua vita è rimasta appesa ad un filo. (…)Se ora posso raccontare la mia odissea lo devo anche al professor Ezio Bonanomi (responsabile dell'Unità di Anestesia e Rianimazione pediatrica del Papa Giovanni di Bergamo, ndr) che ha deciso di farmi trasportare a Lipsia, (…).Un'esperienza indelebile che ha cambiato la vita al professore dell'Isiss di Gazzaniga, amato ed apprezzato nella sua terra, che adesso può tirare un lungo sospiro di sollievo e che, adesso, si prepara a riabbracciarlo: «Vivrò ogni situazione in maniera diversa – ammette -, non sarò più lo stesso perché il Covid lascia segni che nulla e nessuno potrà mai cancellare”.

L'articolo completo lo leggete nella pagina in testata.
Da questo estratto si ricavano CINQUE INTERESSANTI  notizie:
(1) il malato di covid19 ha 75 anni, vale a dire appartiene alla fascia di età  dove si è registrata la maggiore mortalità per la pandemia
(2) è un professore all'Isiss di Gazzaniga 
(3) l'ospedale ha deciso di spedirlo all'ospedale tedesco di Bennewitz  perchè i posti in terapia intensiva al Giovanni XXIII non bastavano e
(4) al Bennewitz c'è rimasto quasi TRE mesi
(5) è stato ricoverato alla riabilitazione del Giovanni XXIII di Mozzo dal 3 giugno al 12 giugno (10 giorni).
Poi andiamo a leggere l'articolo di Marco Imarisio che raccoglie le testimonianze dei figli e parenti  dei defunti per covid19. Una per esempio (…)Ci danno un recapito telefonico per telefonare dopo le 14. Spesso non rispondono». «Mercoledì 18 marzo verso le 13 avvisano mamma che papà è peggiorato e che senza un posto in terapia intensiva non si salverà. I posti non ci sono, chiedono anche a noi di sentire qualche altro ospedale. Lo trasferiscono in Pronto soccorso. La nostra disperazione è infinita, la vita di papà dipende da noi. Chiamo tutti quelli che conosco. Nulla, il posto non si trova. Papà viene intubato verso sera ma senza arrivare alla terapia intensiva. Il giorno 19 alle 5 del mattino mi chiamano dall'ospedale dicendomi che l'ossigeno non arriva agli organi periferici di papà e che mi avrebbero richiamato appena morto». «Ho riconosciuto io la salma. L'infermiere mi ha detto di sbrigarmi a causa della lunga fila di carri dietro di me».
Un'altra: (...)«Mio padre, 77 anni, senza patologie pregresse, si recava, da Nembro dove abitava, al Pronto soccorso dell'ospedale Pesenti-Fenaroli Alzano Lombardo, il giorno 24 gennaio per difficoltà respiratorie. Dopo vari esami, veniva portato al terzo piano del reparto di Medicina. Di fianco a lui viene ricoverato un signore di Alzano Lombardo, al quale da subito gli venne messo il casco CPAP. Parlando coi parenti mi è stato riferito che questi aveva un virus ma non sapevano di preciso cosa fosse. Dopo pochi giorni, veniva intubato e portato a Seriate. Una domenica, all'ingresso del reparto, un'infermiera ci disse di non portare all'interno mia figlia di 9 anni. Le sue parole esatte furono: “Qui c'è pieno di polmoniti. (…) Alle 9 del mattino, io e mio figlio, lo abbiamo accompagnato e ci siamo accorti che in ospedale circolava moltissima gente. Nessuno, a parte gli infermieri, aveva la mascherina, noi compresi. Nel pomeriggio del giorno seguente, 25 febbraio, mio papà iniziò a presentare sintomi riconducibili al Covid. Risulterà positivo e verrà intubato e portato alla Poliambulanza di Brescia, dove è morto il 13 marzo 2020».

La sintesi di queste notizie è molto semplice. Per ignote ragioni un PROFESSORE di 75 anni hanno deciso di trasferirlo in Germania dove è rimasto ricoverato per TRE mesi mentre per un altro cittadino “I posti non ci sono, chiedono anche a noi (parenti del malato) di sentire qualche altro ospedale. Lo trasferiscono in Pronto soccorso. La nostra disperazione è infinita, la vita di papà dipende da noi. Chiamo tutti quelli che conosco. Nulla, il posto non si trova. (…) e per concludere  visto che non arriverà alla riabilitazione di Mozzo “m'infermiere mi ha detto (figlia dell'ammalato) di sbrigarmi a causa della lunga fila di carri dietro di me».
 Fò di bale ala svelta, 'soma.

Ma c'è anche una prima chicca che dimostra com'é che nella eccellenza sanitaria lombarda quando sei ammalato, non siamo tutti uguali, si può leggere come il professore di Casnigo sia stato ricoverato dal 3 al 12 giugno alla rieducazione di Mozzo del Giovanni XXIII che spiega come lavora l'eccellenza sanitaria lombarda. In nove giorni di cui due senza alcuna attività dal momento che ci sono stati un sabato-domenica questo risulta riabilitato. Miracoli a Mozzo, si direbbe.

La seconda chicca dell'eccellenza sanitaria lombarda la si trae leggendo i dati della pandemia del 12 giugno (relativi ovviamente al giorno prima) e che si occupano SOLO dei pazienti che passano sotto le mani della sanità regionale. Ecco i dati di venerdì 12 giugno: il giorno 11 sono stati effettuati  14.837 tamponi per complessivi 873.831 a livello regionale. Due numeri su cui riflettere. La popolazione Lombarda a fine 2019 era di poco superiore ai 10 milioni e siccome il numero dei tamponi siccome ne fanno mediamente due per ogni persona, questo significa che in Lombardia  sono stati testati 450mila persone.
Che corrisponde nemmeno al 5% della popolazione.
Facile immaginare cosa ci sia  in quell'enorme “magazzino” che è costituito dal restante 95% della popolazione. Senza contare che oltre ai 10 milioni di residenti ufficiali ci saranno almeno un milione di non censiti.
Questo spiega come mai in Regione si stima che l'indice di trasmissibilità (Rt) per data inizio sintomi nel periodo dal 12 al 25 maggio, calcolato al 3 giugno 2020, mostri valori medi al di sotto di 1 in tutte le Regioni e Province autonome», spiegano Istituto superiore di sanità e ministero della Salute mentre la Lombardia è passata dallo 0,53 del 12 maggio, allo 0,75 del 26 maggio allo 0,91 del 3 giugno ed era al Rt 0,9 (0,75-1,02).
Il tampone non “evita” e nemmeno “guarisce” l'infezione virale ma una volta effettuato ed accertato lo stato di salute del cittadino, questo viene messo davanti alla propria responsabilità di mettersi in quarantena se necessario. Invece si va avanti tanto al tocco sperando nello stellone.


SIAMO PIENI DI SOLDI E NON SONO CAPACI DI INVESTIRE: NON SIAMO PROPRIETARI NEMMENO DELL'EDIFICIO DELLA SCUOLA MATERNA
L'11 maggio la giunta comunale (assente il vicesindaco) ha approvato la quarta variazione d'urgenza del bilancio 2020-2022 che prevede  un incremento delle entrate per  1.006.034,50 euro, una riduzione delle spese per 248.923,33 euro e l'insieme del bilancio di previsione viene rimodulato prevedendo 1.205.362,27  euro di nuove o maggiori spese accompagnate da una riduzione delle entrate per 49.595,56 euro.
Scorrendo l'elenco delle maggiori voci  si legge che il comune ha (finalmente) incassato dalla provincia
(1) 101.259,52 euro   quale rimborso spese pregresse per assistenza educativa scolastica alunni scuole superiori. Ci sono  poi:
(2) 71.133,31euro quale contributo da privati per acquisizione area e opere a scomputo PCC4 via Battisti/de Amicis cui si aggiungono altri
(3) 40.000 euro dalla cessione di diritti edificatori vari.
Segue la poderosa polpetta di   oltre mezzo milione di
(4) euro 554.249,54  euro ottenuta quale contributo da privati per acquisizione area e opere a scomputo pcc Losma. Poi ci sono :
(5) 70.000 euro quale contributo ministeriale legge di bilancio 2020 per la messa in sicurezza scalinata esterna nuova biblioteca e auditorium (vedremo cosa combineranno).
Ma non c'è stato solo questa pioggia di ben-di-dio dal momento che c'è anche il resto che elenchiamo sinteticamente:
(6)  59.412,36 euro dal Fondo di solidarietà' comunale per l'anno 2020 per i comuni delle regioni a statuto ordi­nario
(7)  350.000 euro dalla Regione Lombardia per Inter­venti per la ripresa economica” per l'attuazione delle misu­re di sostegno agli investimenti ed allo sviluppo infrastrut­turale
(8) 462.587,60 euro del «Fondo comuni ricadenti nei territori delle province di Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi e Piacenza»: «In considerazione della particolare gra­vità dell'emergenza sanitaria da Covid-19.
Gli ultimi aggiornamenti danno che ci sono
(9) 559.762,77 euro come avanzo del 2019
E proprio stamattina L'Eco scrive che arriveranno
(10) 37.962.57 euro come fondi per le scuole per la ripresa in sicurezza. .



Siamo pieni di soldi e non sono capaci di investire

L'11 maggio la giunta comunale (assente il vicesindaco) ha approvato la quarta variazione d'urgenza del bilancio 2020-2022 che prevede  un incremento delle entrate per  1.006.034,50 euro, una riduzione delle spese per 248.923,33 euro e l'insieme del bilancio di previsione viene rimodulato prevedendo 1.205.362,27  euro di nuove o maggiori spese accompagnate da una riduzione delle entrate per 49.595,56 euro.
Scorrendo l'elenco delle maggiori voci  si legge che il comune ha (finalmente) incassato dalla provincia
(1) 101.259,52 euro   quale rimborso spese pregresse per assistenza educativa scolastica alunni scuole superiori. Ci sono  poi:
(2) 71.133,31euro quale contributo da privati per acquisizione area e opere a scomputo PCC4 via Battisti/de Amicis cui si aggiungono altri
(3) 40.000 euro dalla cessione di diritti edificatori vari.
Segue la poderosa polpetta di   oltre mezzo milione di
(4) euro 554.249,54  euro ottenuta quale contributo da privati per acquisizione area e opere a scomputo pcc Losma. Poi ci sono :
(5) 70.000 euro quale contributo ministeriale legge di bilancio 2020 per la messa in sicurezza scalinata esterna nuova biblioteca e auditorium (vedremo cosa combineranno).
Ma non c'è stato solo questa pioggia di ben-di-dio dal momento che c'è anche il resto che elenchiamo sinteticamente:
(6)  59.412,36 euro dal Fondo di solidarietà' comunale per l'anno 2020 per i comuni delle regioni a statuto ordi­nario
(7)  350.000 euro dalla Regione Lombardia per Inter­venti per la ripresa economica” per l'attuazione delle misu­re di sostegno agli investimenti ed allo sviluppo infrastrut­turale
(8) 462.587,60 euro del «Fondo comuni ricadenti nei territori delle province di Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi e Piacenza»: «In considerazione della particolare gra­vità dell'emergenza sanitaria da Covid-19.
Gli ultimi aggiornamenti danno che ci sono
(9) 559.762,77 euro come avanzo del 2019
E proprio stamattina L'Eco scrive che arriveranno
(10) 37.962.57 euro come fondi per le scuole per la ripresa in sicurezza. .