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SETTIMO NON RUBARE
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LA SALUTE A BERGAMO: IL COVID19 NON E' UGUALE PER TUTTI
Varrebbe la pena che il lettore desse un'occhiata alle pagine odierne
di L'Eco e del Corriere Bergamo per una lettura di tre articoli che
danno un'idea chiara di come si intende la salute del cittadino comune
nell' “eccellenza sanitaria lombarda”. Ci riferiamo a (1) “I familiari
delle vittime: «Letti esauriti, silenzi e dolore. I nostri cari morti
nel caos» di Marco Imarisio sul Corriere/Bergamo. Poi a (2) “Covid,
salvato a Lipsia. Ora Felice Perani torna a casa” di Federico Ferrante
e (3) “Dati pandemia
Bergamo, ancora 34 nuovi casi positivi” di L'Eco di Bergamo.
Partiamo dal secondo dove leggiamo ben contenti che “Ricoverato il 17
marzo, dimesso oggi, 13 giugno: la forza di Felice sovverte anche la
cabala. Perani, 75 anni di Casnigo, ce l'ha fatta e sabato pomeriggio
lascerà la Casa degli Angeli di Mozzo dove era giunto per la fase di
riabilitazione il 3 giugno. La scelta, che si è rivelata vincente, di
fargli proseguire a Lipsia in Germania l'estenuante battaglia contro il
coronavirus, il passaggio a Bennewitz e il tanto agognato ritorno a
Bergamo per un percorso nel quale, più volte, la sua vita è rimasta
appesa ad un filo. (…)Se ora posso raccontare la mia odissea lo devo
anche al professor Ezio Bonanomi (responsabile dell'Unità di Anestesia
e Rianimazione pediatrica del Papa Giovanni di Bergamo, ndr) che ha
deciso di farmi trasportare a Lipsia, (…).Un'esperienza indelebile che
ha cambiato la vita al professore dell'Isiss di Gazzaniga, amato ed
apprezzato nella sua terra, che adesso può tirare un lungo sospiro di
sollievo e che, adesso, si prepara a riabbracciarlo: «Vivrò ogni
situazione in maniera diversa – ammette -, non sarò più lo stesso
perché il Covid lascia segni che nulla e nessuno potrà mai cancellare”.
(...)
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PDF: 10,4Mb
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LA SALUTE A BERGAMO: IL COVID19 NON E' UGUALE PER TUTTI
Varrebbe la pena che il lettore desse un'occhiata alle pagine odierne
di L'Eco e del Corriere Bergamo per una lettura di tre articoli che
danno un'idea chiara di come si intende la salute del cittadino comune
nell' “eccellenza sanitaria lombarda”. Ci riferiamo a (1) “I familiari
delle vittime: «Letti esauriti, silenzi e dolore. I nostri cari morti
nel caos» di Marco Imarisio sul Corriere/Bergamo. Poi a (2) “Covid,
salvato a Lipsia. Ora Felice Perani torna a casa” di Federico Ferrante
e (3) “Dati pandemia
Bergamo, ancora 34 nuovi casi positivi” di L'Eco di Bergamo.
Partiamo dal secondo dove leggiamo ben contenti che “Ricoverato il 17
marzo, dimesso oggi, 13 giugno: la forza di Felice sovverte anche la
cabala. Perani, 75 anni di Casnigo, ce l'ha fatta e sabato pomeriggio
lascerà la Casa degli Angeli di Mozzo dove era giunto per la fase di
riabilitazione il 3 giugno. La scelta, che si è rivelata vincente, di
fargli proseguire a Lipsia in Germania l'estenuante battaglia contro il
coronavirus, il passaggio a Bennewitz e il tanto agognato ritorno a
Bergamo per un percorso nel quale, più volte, la sua vita è rimasta
appesa ad un filo. (…)Se ora posso raccontare la mia odissea lo devo
anche al professor Ezio Bonanomi (responsabile dell'Unità di Anestesia
e Rianimazione pediatrica del Papa Giovanni di Bergamo, ndr) che ha
deciso di farmi trasportare a Lipsia, (…).Un'esperienza indelebile che
ha cambiato la vita al professore dell'Isiss di Gazzaniga, amato ed
apprezzato nella sua terra, che adesso può tirare un lungo sospiro di
sollievo e che, adesso, si prepara a riabbracciarlo: «Vivrò ogni
situazione in maniera diversa – ammette -, non sarò più lo stesso
perché il Covid lascia segni che nulla e nessuno potrà mai cancellare”.
L'articolo completo lo leggete nella pagina in testata.
Da questo estratto si ricavano CINQUE INTERESSANTI notizie:
(1) il malato di covid19 ha 75 anni, vale a dire appartiene alla fascia
di età dove si è registrata la maggiore mortalità per la pandemia
(2) è un professore all'Isiss di Gazzaniga
(3) l'ospedale ha deciso di spedirlo all'ospedale tedesco di
Bennewitz perchè i posti in terapia intensiva al Giovanni XXIII
non bastavano e
(4) al Bennewitz c'è rimasto quasi TRE mesi
(5) è stato ricoverato alla riabilitazione del Giovanni XXIII di Mozzo dal 3 giugno al 12 giugno (10 giorni).
Poi andiamo a leggere l'articolo di Marco Imarisio che raccoglie le
testimonianze dei figli e parenti dei defunti per covid19. Una
per esempio (…)Ci danno un recapito telefonico per telefonare dopo le
14. Spesso non rispondono». «Mercoledì 18 marzo verso le 13 avvisano
mamma che papà è peggiorato e che senza un posto in terapia intensiva
non si salverà. I posti non ci sono, chiedono anche a noi di sentire
qualche altro ospedale. Lo trasferiscono in Pronto soccorso. La nostra
disperazione è infinita, la vita di papà dipende da noi. Chiamo tutti
quelli che conosco. Nulla, il posto non si trova. Papà viene intubato
verso sera ma senza arrivare alla terapia intensiva. Il giorno 19 alle
5 del mattino mi chiamano dall'ospedale dicendomi che l'ossigeno non
arriva agli organi periferici di papà e che mi avrebbero richiamato
appena morto». «Ho riconosciuto io la salma. L'infermiere mi ha detto
di sbrigarmi a causa della lunga fila di carri dietro di me».
Un'altra: (...)«Mio padre, 77 anni, senza patologie pregresse, si
recava, da Nembro dove abitava, al Pronto soccorso dell'ospedale
Pesenti-Fenaroli Alzano Lombardo, il giorno 24 gennaio per difficoltà
respiratorie. Dopo vari esami, veniva portato al terzo piano del
reparto di Medicina. Di fianco a lui viene ricoverato un signore di
Alzano Lombardo, al quale da subito gli venne messo il casco CPAP.
Parlando coi parenti mi è stato riferito che questi aveva un virus ma
non sapevano di preciso cosa fosse. Dopo pochi giorni, veniva intubato
e portato a Seriate. Una domenica, all'ingresso del reparto,
un'infermiera ci disse di non portare all'interno mia figlia di 9 anni.
Le sue parole esatte furono: “Qui c'è pieno di polmoniti. (…) Alle 9
del mattino, io e mio figlio, lo abbiamo accompagnato e ci siamo
accorti che in ospedale circolava moltissima gente. Nessuno, a parte
gli infermieri, aveva la mascherina, noi compresi. Nel pomeriggio del
giorno seguente, 25 febbraio, mio papà iniziò a presentare sintomi
riconducibili al Covid. Risulterà positivo e verrà intubato e portato
alla Poliambulanza di Brescia, dove è morto il 13 marzo 2020».
La sintesi di queste notizie è molto semplice. Per ignote ragioni un
PROFESSORE di 75 anni hanno deciso di trasferirlo in Germania dove è
rimasto ricoverato per TRE mesi mentre per un altro cittadino “I posti
non ci sono, chiedono anche a noi (parenti del malato) di sentire
qualche altro ospedale. Lo trasferiscono in Pronto soccorso. La nostra
disperazione è infinita, la vita di papà dipende da noi. Chiamo tutti
quelli che conosco. Nulla, il posto non si trova. (…) e per
concludere visto che non arriverà alla riabilitazione di Mozzo
“m'infermiere mi ha detto (figlia dell'ammalato) di sbrigarmi a causa
della lunga fila di carri dietro di me».
Fò di bale ala svelta, 'soma.
Ma c'è anche una prima chicca che dimostra com'é che nella eccellenza
sanitaria lombarda quando sei ammalato, non siamo tutti uguali, si può
leggere come il professore di Casnigo sia stato ricoverato dal 3 al 12
giugno alla rieducazione di Mozzo del Giovanni XXIII che spiega come
lavora l'eccellenza sanitaria lombarda. In nove giorni di cui due senza
alcuna attività dal momento che ci sono stati un sabato-domenica questo
risulta riabilitato. Miracoli a Mozzo, si direbbe.
La seconda chicca dell'eccellenza sanitaria lombarda la si trae
leggendo i dati della pandemia del 12 giugno (relativi ovviamente al
giorno prima) e che si occupano SOLO dei pazienti che passano sotto le
mani della sanità regionale. Ecco i dati di venerdì 12 giugno: il
giorno 11 sono stati effettuati 14.837 tamponi per complessivi
873.831 a livello regionale. Due numeri su cui riflettere. La
popolazione Lombarda a fine 2019 era di poco superiore ai 10 milioni e
siccome il numero dei tamponi siccome ne fanno mediamente due per ogni
persona, questo significa che in Lombardia sono stati testati
450mila persone.
Che corrisponde nemmeno al 5% della popolazione.
Facile immaginare cosa ci sia in quell'enorme “magazzino” che è
costituito dal restante 95% della popolazione. Senza contare che oltre
ai 10 milioni di residenti ufficiali ci saranno almeno un milione di
non censiti.
Questo spiega come mai in Regione si stima che l'indice di
trasmissibilità (Rt) per data inizio sintomi nel periodo dal 12 al 25
maggio, calcolato al 3 giugno 2020, mostri valori medi al di sotto di 1
in tutte le Regioni e Province autonome», spiegano Istituto superiore
di sanità e ministero della Salute mentre la Lombardia è passata dallo
0,53 del 12 maggio, allo 0,75 del 26 maggio allo 0,91 del 3 giugno ed
era al Rt 0,9 (0,75-1,02).
Il tampone non “evita” e nemmeno “guarisce” l'infezione virale ma una
volta effettuato ed accertato lo stato di salute del cittadino, questo
viene messo davanti alla propria responsabilità di mettersi in
quarantena se necessario. Invece si va avanti tanto al tocco sperando
nello stellone.
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SIAMO PIENI DI SOLDI E NON SONO CAPACI DI INVESTIRE: NON SIAMO PROPRIETARI NEMMENO DELL'EDIFICIO DELLA SCUOLA MATERNA
L'11 maggio la giunta comunale (assente il vicesindaco) ha approvato la
quarta variazione d'urgenza del bilancio 2020-2022 che prevede un
incremento delle entrate per 1.006.034,50 euro, una riduzione
delle spese per 248.923,33 euro e l'insieme del bilancio di previsione
viene rimodulato prevedendo 1.205.362,27 euro di nuove o maggiori
spese accompagnate da una riduzione delle entrate per 49.595,56 euro.
Scorrendo l'elenco delle maggiori voci si legge che il comune ha (finalmente) incassato dalla provincia
(1) 101.259,52 euro quale rimborso spese pregresse per
assistenza educativa scolastica alunni scuole superiori. Ci sono
poi:
(2) 71.133,31euro quale contributo da privati per acquisizione area e
opere a scomputo PCC4 via Battisti/de Amicis cui si aggiungono altri
(3) 40.000 euro dalla cessione di diritti edificatori vari.
Segue la poderosa polpetta di oltre mezzo milione di
(4) euro 554.249,54 euro ottenuta quale contributo da privati per
acquisizione area e opere a scomputo pcc Losma. Poi ci sono :
(5) 70.000 euro quale contributo ministeriale legge di bilancio 2020
per la messa in sicurezza scalinata esterna nuova biblioteca e
auditorium (vedremo cosa combineranno).
Ma non c'è stato solo questa pioggia di ben-di-dio dal momento che c'è anche il resto che elenchiamo sinteticamente:
(6) 59.412,36 euro dal Fondo di solidarietà' comunale per l'anno 2020 per i comuni delle regioni a statuto ordinario
(7) 350.000 euro dalla Regione Lombardia per Interventi per la
ripresa economica” per l'attuazione delle misure di sostegno agli
investimenti ed allo sviluppo infrastrutturale
(8) 462.587,60 euro del «Fondo comuni ricadenti nei territori delle
province di Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi e Piacenza»: «In
considerazione della particolare gravità dell'emergenza sanitaria da
Covid-19.
Gli ultimi aggiornamenti danno che ci sono
(9) 559.762,77 euro come avanzo del 2019
E proprio stamattina L'Eco scrive che arriveranno
(10) 37.962.57 euro come fondi per le scuole per la ripresa in sicurezza. .
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Siamo pieni di soldi e non sono capaci di investire
L'11 maggio la giunta comunale (assente il vicesindaco) ha approvato la
quarta variazione d'urgenza del bilancio 2020-2022 che prevede un
incremento delle entrate per 1.006.034,50 euro, una riduzione
delle spese per 248.923,33 euro e l'insieme del bilancio di previsione
viene rimodulato prevedendo 1.205.362,27 euro di nuove o maggiori
spese accompagnate da una riduzione delle entrate per 49.595,56 euro.
Scorrendo l'elenco delle maggiori voci si legge che il comune ha (finalmente) incassato dalla provincia
(1) 101.259,52 euro quale rimborso spese pregresse per
assistenza educativa scolastica alunni scuole superiori. Ci sono
poi:
(2) 71.133,31euro quale contributo da privati per acquisizione area e
opere a scomputo PCC4 via Battisti/de Amicis cui si aggiungono altri
(3) 40.000 euro dalla cessione di diritti edificatori vari.
Segue la poderosa polpetta di oltre mezzo milione di
(4) euro 554.249,54 euro ottenuta quale contributo da privati per
acquisizione area e opere a scomputo pcc Losma. Poi ci sono :
(5) 70.000 euro quale contributo ministeriale legge di bilancio 2020
per la messa in sicurezza scalinata esterna nuova biblioteca e
auditorium (vedremo cosa combineranno).
Ma non c'è stato solo questa pioggia di ben-di-dio dal momento che c'è anche il resto che elenchiamo sinteticamente:
(6) 59.412,36 euro dal Fondo di solidarietà' comunale per l'anno 2020 per i comuni delle regioni a statuto ordinario
(7) 350.000 euro dalla Regione Lombardia per Interventi per la
ripresa economica” per l'attuazione delle misure di sostegno agli
investimenti ed allo sviluppo infrastrutturale
(8) 462.587,60 euro del «Fondo comuni ricadenti nei territori delle
province di Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi e Piacenza»: «In
considerazione della particolare gravità dell'emergenza sanitaria da
Covid-19.
Gli ultimi aggiornamenti danno che ci sono
(9) 559.762,77 euro come avanzo del 2019
E proprio stamattina L'Eco scrive che arriveranno
(10) 37.962.57 euro come fondi per le scuole per la ripresa in sicurezza. .
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