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PIANO COLAO?
NON L’HANNO FATTO IN 70 ANNI
E NON LO FARANNO NEMMENO ADESSO
Diciamo la nostra sul Piano Colao ovvero sulle sei pale del ventilatore
“Iniziative per il rilancio Italia 2020-2022" nel momento in cui
trepidamente l’Italia sta mettendo fuori il naso dalla quarantena come
una lumaca quando allunga i suoi tentacoli al vertice dei quali ci sono
gli occhi. Spaventati dall’inefficienza della sanità ad affrontare la
pandemia scoperta del tutto sguarnita di ogni elementare bene
necessario a proteggersi e proteggerci e mazzuolati continuamente da
virologi e politici “state a casa, lavatevi le mani, mette le
mascherine, usate i guanti” adesso gli italiani leggono stupiti le
121 pagine del Piano Colao e si domandano: ma l’Italia non “dovrebbe”
già stare messa così?.
Quando l’abbiamo letto la prima volta alla fine quella è stata la
nostra prima riflessione, ancora prima di pensare ai parecchi punti
che sembrano ghiaccioli infilati nella schiena a natale.
No: l’Italia se stesse come raccomanda il Piano Colao starebbe
decisamente meglio ma siccome l’Italia è piena di debito pubblico e di
risparmio privato, i pochi o tanti suggerimenti di buonsenso dati
dalle due dozzine di esperti (in realtà sono meno: 20) certificano il
fallimento della classe politica italiana nei primi 75 anni di
Repubblica ed anche il doppio gioco degli italiani che li hanno eletti.
Infatti la classe politica, anche a partire dall’ultimo parvenu della
politica l’avvocato del popolo, non l’ha granche gradito. Se non
addirittura sgradito.
Alle sei pale del ventilatore del Piano Colao a me pare ne manchi una:
quella della riduzione dell’evasione fiscale anche se qualche
suggerimento in ordine al tema c’è sparso nelle 12 pagine ma non sono
suggerimenti proprio ammodo. Diciamolo esplicitamente: inaccettabili.
(...)
ADESSO PENSANO DI CAVARE UN PO’ DI SOLDI
ALLA REGIONE E AL GOVERNO
Quello che sia successo ad Alzano e Nembro ormai è stato abbondantemente chiarito dai media e si può sintetizzare così:
(1) Non può esistere nel 2020 un mini ospedale come quello di Alzano.
(2) Il sistema da Roma fino a Milano fino a Seriate (la salute della
Valle Seriana fa capo all' ASST Bergamo EST di Seriate che comprende 94
Comuni, con una popolazione complessiva di 386.865 abitanti (dato ISTAT
al 1.1.2014 ) sui circa 1.100.000 della bergamasca ) non è stato in
grado di cogliere e affrontare il problema non per cattiva volontà o
inefficienza ma perché… un mulo non è Varenne. Ma il mulo non era ad
Alzano ma tra Roma e Milano.
(3) Non è vero che rafforzando la medicina di base si migliorerebbe il
risultato finale dal momento che “la scuola” da cui escono i medici sia
dentro l'ospedale che negli ambulatori è la medesima. Vale a dire:
occorre ribaltare tutta la formazione del medico a partire
dall'università e dalle scuole di specializzazione.
(4) C'è stata una evidente sottovalutazione dell'avvento del covid19 da
parte della politica per una ragione culturale prima che politica. I
millenials della politica sono stati allevati coltivando l'idea
dell'immortalità.
(5) La dichiarazione di “zona rossa” non è solo un atto sanitario ma
anche di ordine pubblico e conseguente assunzione di responsabilità
politica degli oneri dell'ordine. Chiarissimo che a Milano come a Roma
nessun politico abbia voluto muovere per primo la mano a mettere la
firma. Altrettanto chiara la responsabilità del sistema produttivo
contrario alla chiusura (che significava bloccare non solo i due comuni
ma l'intera Valle Seriana).
(6) Alla fine della fiera sono stati i lombardi che hanno votato
Fontana. Che hanno scelto chi doveva governare la propria salute. Sono
stati in massa gli abitanti dei comuni dell'ASST Bergamo est che hanno
votato sindaci di centrodestra e leghisti che governano l'ASST.
(...)
IL VUOTO DI GORI E VALESINI
I maliziosi sostengono che le nuove piazze del trio Gori Valesini
Brembilla le disegnino gli autisti delle spazzatrici dell'A2A.
Spianate sterminate di cemento: Piazza della Carrara, Piazzale degli
Alpini, l'esterno della stazione ferroviaria. Piazza Risorgimento pare
l'abbiano disegnati alla Lego. A confermare che le piazze cittadine
sono disegnate per comodo dell'A2A basta osservare la carenza di
rastrelliere per le biciclette. In città alta non esistono (tranne
fuori le scuole: generalmente massacrate e inutilizzate). I bergamaschi
costretti a visitare la città, stretti tra quell'autostrada che è
viale Papa Giovanni oppure via Paleocapa non senza dimenticare
Tiraboschi e Camozzi adesso cominciano a godersi anche i carpini messi
dentro le maxi ciotole marroni di via Tiraboschi. Se non ricordiamo
male un carpino può raggiungere altezze notevoli: vuol dire che ogni
dieci anni li dovranno cambiare. Giusto così: questa è la cultura del
verde dei millenials. Usa e getta. Ogni tanto bisognerà ricordarsi di
gettare nell'indifferenziata anche qualche millenials: però.
(...)
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PDF: 8,4Mb
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PIANO COLAO?
NON L’HANNO FATTO IN 70 ANNI
E NON LO FARANNO NEMMENO ADESSO
Diciamo la nostra sul Piano Colao ovvero sulle sei pale del ventilatore
“Iniziative per il rilancio Italia 2020-2022" nel momento in cui
trepidamente l’Italia sta mettendo fuori il naso dalla quarantena come
una lumaca quando allunga i suoi tentacoli al vertice dei quali ci sono
gli occhi. Spaventati dall’inefficienza della sanità ad affrontare la
pandemia scoperta del tutto sguarnita di ogni elementare bene
necessario a proteggersi e proteggerci e mazzuolati continuamente da
virologi e politici “state a casa, lavatevi le mani, mette le
mascherine, usate i guanti” adesso gli italiani leggono
stupiti le 121 pagine del Piano Colao e si domandano: ma l’Italia
non “dovrebbe” già stare messa così?.
Quando l’abbiamo letto la prima volta alla fine quella è stata la
nostra prima riflessione, ancora prima di pensare ai parecchi
punti che sembrano ghiaccioli infilati nella schiena a
natale.
No: l’Italia se stesse come raccomanda il Piano Colao starebbe
decisamente meglio ma siccome l’Italia è piena di debito pubblico e di
risparmio privato, i pochi o tanti suggerimenti di buonsenso dati
dalle due dozzine di esperti (in realtà sono meno: 20) certificano il
fallimento della classe politica italiana nei primi 75 anni di
Repubblica ed anche il doppio gioco degli italiani che li hanno eletti.
Infatti la classe politica, anche a partire dall’ultimo parvenu della
politica l’avvocato del popolo, non l’ha granche gradito. Se non
addirittura sgradito.
Alle sei pale del ventilatore del Piano Colao a me pare ne manchi
una: quella della riduzione dell’evasione fiscale anche se qualche
suggerimento in ordine al tema c’è sparso nelle 12 pagine ma non sono
suggerimenti proprio ammodo. Diciamolo esplicitamente: inaccettabili.
Facciamo un passo indietro ricordando dei fatti.
Nella giornata di venerdì 29 maggio sono stati piazzati sui mercati 4
miliardi di euro in Btp a dieci anni e 2,5 miliardi di Btp con scadenza
quinquennale, oltre a 1 miliardo di Ccteu: una nuova massa di 7,5
miliardi di euro di titoli che dimostrano quanto per Roma sia
favorevole l’emissione di titoli sovrani. Dalla sponda Bce a quella
delle istituzioni finanziarie attratte dal rendimento non indifferente
(1,42% per il decennale) della cedola italiana il Paese può sfruttare,
come detto, l’appoggio della fiducia nelle sue obbligazioni sovrane.
Anche in questo caso constatiamo un eccesso di domanda rispetto
all’offerta: del 27% per quanto concerne i titoli decennali e del 40%
nel contesto delle emissioni quinquennali. aggiungendo oltre 2 miliardi
di euro alla conta della domanda di titoli italiani inevasa, che
all’ultima asta del Btp Italia ammontava a 192 miliardi complessivi di
titoli eccedenti da inizio anno ad oggi.
E’ dei primi di giugno la notizia che il Tesoro è riuscito a collocare
14 miliardi di titoli con scadenza decennale con la consolazione che
per tre quarti della cifra la richiesta è arrivata dall’estero. In una
manciata di ore ha raccolto ordini per 108 miliardi di euro. Un record,
per un titolo italiano collocato con il metodo della "sindacazione".
L’oggetto del desiderio è stato il nuovo Btp a dieci anni, scadenza
primo dicembre 2030. Che ha visto una netta preponderanza di ordini
dall’estero: si sono fatti avanti 40 paesi diversi, con richieste
provenienti da 500 investitori, per tre quarti stranieri (come era già
successo per le ultime emissioni del Btp a 5 e a 30 anni). Due giorni
fa era stato anticipato dal Mef, ieri è stato collocato e già dalle
prime battute ha avuto un’accoglienza trionfale. Tanto che il Mef è
riuscito a ridurre in rapida successione la prima ipotesi di rendimento
- inizialmente 15 punti base più del Btp che scade nell’agosto 2030 -
ai nove punti base della cedola finale. ». L’aspetto più importante,
secondo gli investitori, è che i nuovi bond non andranno ad appesantire
il debito pubblico peggiorando ulteriormente il rapporto debito/Pil,
che comunque a seconda delle stime passerà dal 135% attuale al 155-160%
a fine 2020.
L’altro ieri -8 giugno- il Tesoro ha deciso di tornare alla
carica dei risparmi privati. Si chiamerà Btp Futura il nuovo titolo di
Stato che il Tesoro intende lanciare per raccogliere risorse
finalizzate a finanziare i provvedimenti del governo in chiave
anti-pandemica. Sarà destinato esclusivamente agli investitori retail e
prevederà un premio legato alla crescita che il Paese sarà in grado di
esprimere durante la durata del titolo: una scommessa sul futuro, da
cui il nome. Sarà un Btp di durata di otto-dieci anni (la scelta
definitiva sulla scadenza avverrà il 19 giugno) destinato espressamente
agli investitori retail, i piccoli risparmiatori che hanno già risposto
con una domanda record all'ultima edizione del Btp Italia anti-Covid.
"Attualmente i piccoli risparmiatori sono detentori diretti dei titoli
di Stato nell'ordine del 4%, mentre ai primi anni Duemila eravamo sopra
il 10%", ha ricordato il dg del Tesoro, Alessandro Rivera. I piccoli
risparmiatori sono dunque la leva sulla quale il Tesoro vuole fare
affidamento per diversificare i canali di finanziamento del bilancio
pubblico, con le esigenze di chiedere denaro al mercato esplose per la
pandemia. Il nuovo titolo sarà in collocamento tra lunedì 6 e venerdì
10 luglio, una finestra più ampia rispetto a quel che avviene
solitamente nella prima fase di vendita dei Btp Italia (quella dedicata
al ratail, cui fa seguito quella per gli investitori istituzionali che
per il Btp Futura non ci sarà). Tutte le domande (previsto un lotto
minimo di 1.000 euro) presentate saranno accontentate, ma il Tesoro
avrà la possibilità di chiudere anticipatamente l'offerta qualora
raggiunga i propri obiettivi di raccolta prima del previsto.
L’Italia vive oggi sotto l’effetto di un colossale, costosissimo,
inevitabile, ingiusto antidolorifico. Quasi tutte le ferite aperte
nelle imprese, nelle banche e nei redditi delle famiglie sono state
sedate con uno tsunami di sussidi che stanno raggiungendo capillarmente
stati vastissimi della società. Il trauma della recessione è attutito
dall’effetto potente e diseguale della spesa pubblica, per ora.
Giuseppe Pisauro, presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio
(Upb), calcola che le erogazioni del governo in questi mesi stanno
raggiungendo un terzo delle famiglie italiane. I redditi più alti
riescono a intercettare una fetta sorprendentemente larga dei sussidi
di emergenza. Secondo l’Upb, sta ricevendo sussidi una ogni quattro del
10% delle famiglie con maggiori entrate nel Paese; la fetta riservata a
questi redditi più alti d’Italia (l’8,8% del totale dei trasferimenti)
è pari alla fetta dedicata al 10% delle famiglie che guadagnano di
meno.
Ma ora la domanda più urgente riguarda il panorama nel Paese quando lo
tsunami delle tutele pubbliche si sarà ritirato. Quel giorno non è
lontano: le misure di cassa integrazione straordinaria legate alla
pandemia sono arrivate a coinvolgere sette milioni di lavoratori — un
aumento del tremila per cento sul 2019 — ma sono finanziate solo per
nove settimane. Le indennità degli artigiani durano due mesi, così come
il reddito di emergenza per chi non ha altre forme di ricavi. Nel
frattempo il 17 agosto scade il congelamento per legge dei
licenziamenti, mentre filiere vitali e collegate come l’automobile e
l’acciaio faticano a ripartire. Senza nuovi sussidi — che implicano più
deficit e più debito — a settembre l’Italia rischia di trovarsi di
fronte a un muro di disoccupazione e stress sociale. La Commissione
europea stima che quest’anno si perderà «il 5% o più» dell’occupazione
esistente, almeno 1,2 milioni di posti.
A settembre l’Italia potrebbe quindi trovarsi di fronte a un muro di
disoccupazione. E nessuno oggi in Italia sa dire cosa accadrà dopo il
30 settembre: quel giorno scade la moratoria su circa 240 miliardi di
rimborsi di interesse e capitale dovuti dalle aziende alle banche sui
loro debiti preesistenti a Covid. Se non si fa nulla, quel momento può
segnare un enorme aumento delle tensioni finanziarie delle imprese e un
deterioramento dei bilanci bancari. Per non parlare delle tensioni
nella finanza dei Comuni attenuate solo dall’aumento dei fondi
perequativi, ma tutt’altro che risolte in vista dei prossimi mesi.
Il sedativo dei sussidi e dei rinvii per ora ha tenuto insieme il
Paese, ma sta per venir meno. Presto serviranno altre risorse a debito,
tante. Rinunciare anche a un solo euro a disposizione, fosse anche del
Meccanismo europeo di stabilità, è un atto temerario.
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ADESSO PENSANO DI CAVARE UN PO’ DI SOLDI
ALLA REGIONE E AL GOVERNO
Quello che sia successo ad Alzano e Nembro ormai è stato abbondantemente chiarito dai media e si può sintetizzare così:
(1) Non può esistere nel 2020 un mini ospedale come quello di Alzano.
(2) Il sistema da Roma fino a Milano fino a Seriate (la salute della
Valle Seriana fa capo all' ASST Bergamo EST di Seriate che comprende 94
Comuni, con una popolazione complessiva di 386.865 abitanti (dato ISTAT
al 1.1.2014 ) sui circa 1.100.000 della bergamasca ) non è stato in
grado di cogliere e affrontare il problema non per cattiva volontà o
inefficienza ma perché… un mulo non è Varenne. Ma il mulo non era ad
Alzano ma tra Roma e Milano.
(3) Non è vero che rafforzando la medicina di base si migliorerebbe il
risultato finale dal momento che “la scuola” da cui escono i medici sia
dentro l'ospedale che negli ambulatori è la medesima. Vale a dire:
occorre ribaltare tutta la formazione del medico a partire
dall'università e dalle scuole di specializzazione.
(4) C'è stata una evidente sottovalutazione dell'avvento del covid19 da
parte della politica per una ragione culturale prima che politica. I
millenials della politica sono stati allevati coltivando
l'idea dell'immortalità.
(5) La dichiarazione di “zona rossa” non è solo un atto sanitario ma
anche di ordine pubblico e conseguente assunzione di responsabilità
politica degli oneri dell'ordine. Chiarissimo che a Milano come a Roma
nessun politico abbia voluto muovere per primo la mano a mettere la
firma. Altrettanto chiara la responsabilità del sistema produttivo
contrario alla chiusura (che significava bloccare non solo i due comuni
ma l'intera Valle Seriana).
(6) Alla fine della fiera sono stati i lombardi che hanno votato
Fontana. Che hanno scelto chi doveva governare la propria salute. Sono
stati in massa gli abitanti dei comuni dell'ASST Bergamo est che hanno
votato sindaci di centrodestra e leghisti che governano l'ASST. E'
scritto nella legge: Le Assemblee dei Sindaci del Distretto ASST sono
composte dai rappresentanti dei Comuni ricompresi nel territorio dei
Distretti ASST in cui è suddivisa l'ATS di Città Metropolitana di
Milano.
L'Assemblea dei Sindaci del Distretto ha il compito prioritario di
definire il raccordo e l'integrazione della programmazione sociale
territoriale con gli interventi sanitari e sociosanitari di competenza
del distretto ATS e dell'ASST.
L'Assemblea di Distretto ASST sviluppa la sua azione principale nella
governance della gestione associata e territoriale delle funzioni
sociali e nella programmazione degli aspetti gestionali - operativi di
coordinamento e sviluppo dei servizi sociali territoriali, in
integrazione con il sistema sanitario e sociosanitario, nonché con le
politiche del lavoro, della formazione professionale, dell'istruzione,
dell'educazione, della sicurezza e della pianificazione territoriale.
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IL VUOTO DI GORI E VALESINI
I maliziosi sostengono che le nuove piazze del trio Gori Valesini
Brembilla le disegnino gli autisti delle spazzatrici dell'A2A.
Spianate sterminate di cemento: Piazza della Carrara, Piazzale degli
Alpini, l'esterno della stazione ferroviaria. Piazza Risorgimento pare
l'abbiano disegnati alla Lego. A confermare che le piazze cittadine
sono disegnate per comodo dell'A2A basta osservare la carenza di
rastrelliere per le biciclette. In città alta non esistono (tranne
fuori le scuole: generalmente massacrate e inutilizzate). I bergamaschi
costretti a visitare la città, stretti tra quell'autostrada che è
viale Papa Giovanni oppure via Paleocapa non senza dimenticare
Tiraboschi e Camozzi adesso cominciano a godersi anche i carpini messi
dentro le maxi ciotole marroni di via Tiraboschi. Se non ricordiamo
male un carpino può raggiungere altezze notevoli: vuol dire che ogni
dieci anni li dovranno cambiare. Giusto così: questa è la cultura
del verde dei millenials. Usa e getta. Ogni tanto bisognerà ricordarsi
di gettare nell'indifferenziata anche qualche millenials: però.
L'elemento più sgradevole in città sono le auto che però sono preziose
più della propria moglie, e quindi uno immagina che –parliamo di
via Tiraboschi p.e.- che quel bel marciapiedi recentemente
rifatto sul lato meridionale, abbia lungo la via una bella
siepe di carpen fer (sono i carpini utilizzati nelle passate o i
roccoli) in maniera che lo spazio pedonale sia separato anche
visivamente dalla vista delle auto. Quei carpini se vengono lavorati
con perizia diventano cogli anni delle vere e proprie sculture oltre al
fatto che hanno un bel fogliame che dura a lungo, verde o secco
ed ha la buona educazione di cascare tutto assieme nello spazio di una
settimana riducendo così tempi e costi di manutenzione.
Se proprio non si voleva una siepe tra il marciapiedi e la strada
potevano istallare dei box alti come le persone da orlare con dei fiori
di basso costo: magari ciascun negozio se lo poteva prendere in carico
per la lunghezza del proprio affaccio.
Non. La scelta è stata ancora dello pseudo verde usa&getta. Speriamo faccia meglio il successore di Gori.
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