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NON E' UN PAESE PER GIOVANI
Dopo i runner, la movida, un'altra parola usata a sproposito perché è
difficile definire movida l'assembramento di qualche decina di
sedicenni fuori da un paio di bar. Basterebbe un vigile per
disperderli. Forse pure un alpino in pensione. E tuttavia l'avviso ai
movidanti assume la dignità del discorso governativo, entra a Palazzo,
si fa strada nelle istituzioni.
«Non è tempo di movida», dice il presidente del Consiglio. «Basta
movida o chiudiamo tutto», fanno eco i presidenti delle regioni del
Nord. Il ventenne con lo spritz in mano è il nuovo Nemico Principale,
l'arcidiavolo di quel pezzo d'Italia che non vedeva l'ora di poter
esprimere la sua malmostosa insofferenza per i giovani.
È un movimento sotterraneo e diffusissimo: è l'ondata children-free che
un anno fa polemizzava sui bambini al ristorante; è il vigilante
collettivo che nel lockdown denunciava i seienni in bicicletta; è il
virologo autodidatta che su Facebook pubblica le foto della partita di
calcetto al parco scrivendo: «Qualcuno li fermi».
Tutto ciò che ruota intorno ai giovani, per questa Italia bavosa senile
e incattivita, è pericoloso, insensato, un inutile fastidio. Non a caso
siamo il Paese che ha fatto per primo la serrata delle scuole e
minaccia di conservarla anche a settembre. Stessero a casa, chi li ha
voluti se li tenga: le lezioni online sono più che sufficienti, e
quelli che non hanno il computer potranno fare i braccianti nei vigneti
o nei campi di cocomero, che servono tantissimo.
(....)
GIOVINASTRI DISEBBEDIENTI
Corrono dei tempi davvero brutti se si deve (o semplicemente si può)
condividere un articolo di Flavia Perina. Il fatto è che a distanza di
24ore pure WalterVetroni ha scritto qualcosa in merito. Leggiamo
l'incipit: Non insultate gli italiani. Almeno questo. Ne abbiamo viste
di tutti i colori. I ragazzi tornati in strada dopo tre mesi sono stati
immediatamente definiti degli «stupidotti», sindaci si sono fatti
riprendere mentre, con l'aiuto di droni, cacciavano severamente persone
dai parchi, in diretta tv, trasmissioni televisive hanno dato vita a
rocamboleschi inseguimenti di cittadini che camminavano su una spiaggia
o in una villa comunale.
Riprese televisive realizzate con il teleobiettivo sono servite a
«schiacciare» l'immagine facendo apparire concentrazioni di persone
anche quando non c'erano. Abbiamo letto parole di fuoco pronunciate da
autorità istituzionali verso chi faceva jogging o chi addirittura
portava a spasso il cane. Per tacer dell'accusa di «untori» rivolta a
ragazzi che, in quel caso non violando alcuna regola, a marzo tornarono
a casa dal Nord perché le loro università erano chiuse e volevano
semplicemente stare in famiglia. Peraltro i dati del Sud hanno
dimostrato che quei ragazzi non hanno infettato nessuno. Come hanno
dimostrato che i focolai principali sono stati gli ospedali, le case
per anziani, le case dei contagiati. E contro i ragazzi italiani, che
per mesi hanno rinunciato in silenzio a ogni forma di socialità ed
affettività che non fosse virtuale, eviterei di scagliare la prima
pietra. Fine della citazione (abbondante).
Benché apparteniamo alla categoria di quelli della terza età ci siamo
espressi fin dall'inizio del lokdown a favore dei runner, dei ciclisti
e comunque della libertà delle persone di girare negli spazi aperti. E
di condurvi i bambini ed anche i nonni impediti. Non i nonni che
portano i nipoti. Ovviamente tenendo le distanze dagli altri e non
slimonando in pubblico con nessuna/o visto che i nuovi moralisti
dell'anti-covid19 fanno finta che adesso nessuno scopi più con
nessuna. Sesso solo a risultati positivi ottenuti dopo che hanno fatto
il tampone e il prelievo . Vedrete che dopo avere scoperto la
differenza (per fortuna che sono giornalisti ed amministratori INPS da
300mila euro annui) tra il numero di morti indicati dalle Regioni e
quelli conteggiati dagli stati civili dei Comuni, tra qualche mese
scopriranno un crollo delle nascite post fase1, fase 2 e chissà se ci
sarà una fase 3 migliore delle prime due o peggiore.
O magari un aumento: chissà che le mura domestiche oltre a non avere
fatto perdere la criminale abitudine di qualche maschio d'ammazzare
compagne mogli madri (due madri ammazzate dai figli in una settimana in
provincia di Bergamo….) non abbiano incentivato la copula e le nascite.
(...)
UN COMUNE LABORIOSISSIMO
A Mapello il consiglio comunale farà due sedute nel mese di maggio 2020 in videoconferenza.
A Curno niente consiglio da quando è scattata la quarantena. Pure la
quantità di delibere di giunta e le determinazioni degli uffici
comunali appaiono decisamente meno a Curno che a Mapello e il confronto
appare corretto visto che si tratta di due comuni con una popolazione
pressoché identica e il “tipo di delibera e determinazione” sono
sostanzialmente identiche. Viceversa vanno avanti le cure per le
clientele ed infatti sono state pubblicate p.e. due delibere di giunta
di metà febbraio (ci vuole il necessario tempo di maturazione!).
(...)
CITTA' ALTA:L'ORDINANZA PER "SOLI" PEDONI
L'ordinanza “per soli pedoni” di senso unico pedonale del sindaco Gori
tra la Cittadella e Piazza Vecchia (per adesso) è prevista SOLO per
sabato 23 e domenica 24 maggio MA “i residenti all'interno della ZTL
“Centro Storico di Città Alta” sono esclusi dalle presenti
limitazioni”.
Per quel poco che abbiamo visto ieri di primo pomeriggio, i negozianti
sono già insorti contro l'ordinanza che difatto DIMEZZA loro la
clientela. Oggi sono ancora più arrabbiati di ieri visto che città alta
era vuota.
(...)
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PDF: 12Mb
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L'ordinanza
“per soli pedoni” di senso unico pedonale del sindaco Gori tra la
Cittadella e Piazza Vecchia (per adesso) è prevista SOLO per sabato 23
e domenica 24 maggio MA “i residenti all'interno della ZTL “Centro
Storico di Città Alta” sono esclusi dalle presenti limitazioni”.
Per quel poco che abbiamo visto ieri di primo pomeriggio, i negozianti
sono già insorti contro l'ordinanza che difatto DIMEZZA loro la
clientela. Oggi sono ancora più arrabbiati di ieri visto che città alta
era vuota.
Che l'ordinanza sia stata scritta male è evidente dal momento che
non si spiega la ragione per cui uno in bicicletta possa percorre la
via in senso contrario e per di più –la legge lo consente- senza
mascherina e quindi potrebbe sputacchiare in faccia ai pedoni che gli
vengono incontro il famigerato droplet. Naturalmente sono esclusi dal
divieto di ritorno i residenti ma non è spiegato esattamente se SOLO
quando vanno a piedi oppure ANCHE quando passano col proprio veicolo.
Ed infatti mentre i pedoni debbono camminare da ovest verso est, bici,
moto, furgoni ed auto possono anche correre da est verso ovest.
Bella poi la canzoncina sparata dai gracchianti altoparlanti comunali e
dal pik-up della protezione civile che raccomandano l'uso delle
mascherine, del mantenimento della distanza interpersonale e (forse
anche: dal gracchiare non abbiamo potuto verificare) del lavarsi le
zampine alle vedovelle deputate. Fa niente che il passaggio della
camionetta della protezione civile che gracchiava raccomandazioni sia
stata accolta da un coro di “Scemi! Scemi! Scemi!” ma si sa che se ad
un italiano metti una divisa, diventa subito una essesse. Gli manca
solo il pastore tedesco ma presto li vedremo pure con quelli al
guinzaglio.
Occhio croce pensiamo che tempo qualche settimana la bolgia
di città alta tornerà come prima: basta che riaprano il Caravaggio
e torneremo nel caos primordiale. Intanto che aspettiamo quelli
dei carrelli, c’é la sorpresa che nella valletta sotto Colle Aperto è
comparso un elegantissimo fagiano accompagnato da tre femmine. Ce li ha
messi un boscaiolo di Curno.
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Dopo
i runner, la movida, un'altra parola usata a sproposito perché è
difficile definire movida l'assembramento di qualche decina di
sedicenni fuori da un paio di bar. Basterebbe un vigile per
disperderli. Forse pure un alpino in pensione. E tuttavia l'avviso ai
movidanti assume la dignità del discorso governativo, entra a Palazzo,
si fa strada nelle istituzioni.
«Non è tempo di movida», dice il presidente del Consiglio. «Basta
movida o chiudiamo tutto», fanno eco i presidenti delle regioni del
Nord. Il ventenne con lo spritz in mano è il nuovo Nemico Principale,
l'arcidiavolo di quel pezzo d'Italia che non vedeva l'ora di poter
esprimere la sua malmostosa insofferenza per i giovani.
È un movimento sotterraneo e diffusissimo: è l'ondata children-free che
un anno fa polemizzava sui bambini al ristorante; è il vigilante
collettivo che nel lockdown denunciava i seienni in bicicletta; è il
virologo autodidatta che su Facebook pubblica le foto della partita di
calcetto al parco scrivendo: «Qualcuno li fermi».
Tutto ciò che ruota intorno ai giovani, per questa Italia bavosa senile
e incattivita, è pericoloso, insensato, un inutile fastidio. Non a caso
siamo il Paese che ha fatto per primo la serrata delle scuole e
minaccia di conservarla anche a settembre. Stessero a casa, chi li ha
voluti se li tenga: le lezioni online sono più che sufficienti, e
quelli che non hanno il computer potranno fare i braccianti nei vigneti
o nei campi di cocomero, che servono tantissimo.
Con lo stesso zelo è stato piallato lo sport professionista, altra
attività che suscita rancorose invidie per i muscoli, le cartilagini
elastiche, il passo svelto dei ventenni che lo praticano: manco gli
atleti della maratona o del salto in alto hanno avuto il permesso di
allenarsi (una delle multe più folli e famose riguarda la campionessa
di Biathlon che aveva osato correre a 300 metri da casa).
Che cosa vogliono questi fanatici dei cento metri? Aspettino come noi
vecchi, se si giocano l'accesso a una gara o a un record non sarà poi
un dramma.
L'urlo politico contro la movida chiude il cerchio delle maledizioni
senili. Logica vorrebbe che si prendessero di mira i proprietari dei
bar: tutti gli assembramenti segnalati erano sulla soglia di un locale
pubblico. Ma i proprietari di bar non sono categoria invisa, i
sedicenni sì, e l'invettiva si orienta ovviamente su di loro.
Finalmente c'è un motivo per giustificare il fastidio che suscitano e
che risale a epoche ben precedenti al virus. A Roma i residenti
guerreggiano da anni contro i nottambuli di Trastevere e le loro
abitudini insensate, tipo quella di guardare vecchi film all'aperto
nelle rassegne estive organizzate nel quartiere.
I titolari di abitazioni pagate a caro prezzo, la sera, vorrebbero
godersi le terrazze sui tetti nel silenzio, e invece devono sorbirsi
gli applausi per Bogart o De Niro. Il Coronavirus offre a tutti l'alibi
perfetto per tornare a invocare il coprifuoco e restituire i centri
cittadini ai loro proprietari catastali.
L'Italia No-Young è trasversale e potente. È quella che davanti ai
numeri dei ragazzi emigrati all'estero dice «Meglio perderli che
trovarli». L'Italia che ha deriso gli studenti in gara per il 30 agli
esami definendoli «sfigati». Quella che li invita da un decennio a fare
gli idraulici anziché iscriversi all'università. Che li accusa di
mammismo perché restano a casa coi genitori o di fancazzismo perché non
vogliono raccogliere fragole a due euro l'ora.
Ecco, è da questo tipo di Italia che scaturiscono le catilinarie contro
la movida, aggravate dal fattore invidia per una categoria anagrafica
largamente immune dal virus. Sì, è vero che basterebbe un vigile per
disperdere gli sporadici assembramenti di ragazzi, ma vuoi mettere il
gusto di strillargli contro? Di farne i capri espiatori di una
possibile ripartenza dell'epidemia?
Vuoi mettere l'appeal politico di un nemico in carne e ossa – e per di
più un nemico che non conta niente – da indicare al pubblico ludibrio,
ora che non ci sono più i runner con cui prendersela?.
Flavia Perina
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Corrono
dei tempi davvero brutti se si deve (o semplicemente si può)
condividere un articolo di Flavia Perina. Il fatto è che a distanza di
24ore pure WalterVetroni ha scritto qualcosa in merito. Leggiamo
l'incipit: Non insultate gli italiani. Almeno questo. Ne abbiamo viste
di tutti i colori. I ragazzi tornati in strada dopo tre mesi sono stati
immediatamente definiti degli «stupidotti», sindaci si sono fatti
riprendere mentre, con l'aiuto di droni, cacciavano severamente persone
dai parchi, in diretta tv, trasmissioni televisive hanno dato vita a
rocamboleschi inseguimenti di cittadini che camminavano su una spiaggia
o in una villa comunale.
Riprese televisive realizzate con il teleobiettivo sono servite a
«schiacciare» l'immagine facendo apparire concentrazioni di persone
anche quando non c'erano. Abbiamo letto parole di fuoco pronunciate da
autorità istituzionali verso chi faceva jogging o chi addirittura
portava a spasso il cane. Per tacer dell'accusa di «untori» rivolta a
ragazzi che, in quel caso non violando alcuna regola, a marzo tornarono
a casa dal Nord perché le loro università erano chiuse e volevano
semplicemente stare in famiglia. Peraltro i dati del Sud hanno
dimostrato che quei ragazzi non hanno infettato nessuno. Come hanno
dimostrato che i focolai principali sono stati gli ospedali, le case
per anziani, le case dei contagiati. E contro i ragazzi italiani, che
per mesi hanno rinunciato in silenzio a ogni forma di socialità ed
affettività che non fosse virtuale, eviterei di scagliare la prima
pietra. Fine della citazione (abbondante).
Benché apparteniamo alla categoria di quelli della terza età ci
siamo espressi fin dall'inizio del lokdown a favore dei runner, dei
ciclisti e comunque della libertà delle persone di girare negli spazi
aperti. E di condurvi i bambini ed anche i nonni impediti. Non i nonni
che portano i nipoti. Ovviamente tenendo le distanze dagli altri e non
slimonando in pubblico con nessuna/o visto che i nuovi moralisti
dell'anti-covid19 fanno finta che adesso nessuno scopi più con
nessuna. Sesso solo a risultati positivi ottenuti dopo che hanno fatto
il tampone e il prelievo . Vedrete che dopo avere scoperto la
differenza (per fortuna che sono giornalisti ed amministratori INPS da
300mila euro annui) tra il numero di morti indicati dalle Regioni e
quelli conteggiati dagli stati civili dei Comuni, tra qualche mese
scopriranno un crollo delle nascite post fase1, fase 2 e chissà se ci
sarà una fase 3 migliore delle prime due o peggiore.
O magari un aumento: chissà che le mura domestiche oltre a non avere
fatto perdere la criminale abitudine di qualche maschio d'ammazzare
compagne mogli madri (due madri ammazzate dai figli in una settimana in
provincia di Bergamo….) non abbiano incentivato la copula e le nascite.
Hanno messo in piedi due costosissimi ospedali nelle fiere che sono
serviti meno dei piccoli ospedali da campo allestiti dall'esercito e
dalla marina e adesso non sanno come mantenerli aperti in attesa della
prossima pandemia d'autunno (chi sa se ci sarà?) o non hanno il
coraggio di chiuderli facendo una figura innominabile. Non sono
riusciti ad organizzare nulla con il minimo di buonsenso e
tempestività: dalla mancanza di dpi ai soliti intrallazzi e mazzette
sulle forniture (Sicilia e Pivetti docent), la corsa ad accaparrarsi i
ventilatori, impossibilitati a fare tamponi e prelievi se non in
piccole quantità tanto che pure dopo tre mesi dallo scoppio non
sono in grado di effettuare almeno 1,5 milioni di tamponi al giorno
(per farli a tutta la popolazione del nord e del centro ci vorrebbero
20-25 giorni). Un mese e mezzo per farli e rifarli.
Stato Regioni ATS Comuni (le Assemblee dei Sindaci di Ambito
distrettuale sono composte dai rappresentanti dei Comuni degli Ambiti
distrettuali ricompresi nel territorio dei Distretti dell'ATS.
L'Assemblea dei Sindaci dell'Ambito distrettuale sviluppa la sua azione
principale nella governance della gestione associata e territoriale
delle funzioni sociali e nella programmazione degli aspetti gestionali
- operativi di coordinamento e sviluppo dei servizi sociali
territoriali, in integrazione con il sistema sanitario e
sociosanitario, nonché con le politiche del lavoro, della formazione
professionale, dell'istruzione, dell'educazione, della sicurezza e
della pianificazione territoriale) hanno dimostrato tutta la loro
inefficienza e impreparazione e si meravigliano che una parte della
popolazione non li prenda sul serio.
Non ha sbandato e fallito la sola regione a governo Fontana ma hanno
fallito anche i sindaci che governano gli ambiti distrettuali.
Dopo che hanno seminato per mezzo secolo l'idea che adesso siamo tutti
invincibili perché tanto c'è… il papa Giovanni: la migliore sanità
d'Italia e dell'Europa se non del Mondo. A distanza di 90 giorni non
sono riusciti a mettere a disposizione di tutti i cittadini adulti
almeno una mascherina chirurgica al giorno salvo rimbrottare
pubblicamente chi non la porta continuativamente.
Nella nostra compagnia di umarelli nei giorni scorsi sono riapparsi un
paio di anziani che sono stati in totale lokdown fino al 18
maggio e li abbiamo dovuti fare riportare a casa (immaginate il
casino per chiamare una croce rossa e parenti) perché
barcollavano. E per fortuna non si sono ammalati anche se
nessuno ha mai provveduto a farci almeno un tampone.
L'idea semplice di tamponare tutti in modo da metterli davanti alla
personale responsabilità non gli è passata per la testa (a chi governa:
dai comuni alla regione allo stato) perché quando organizzi la società
in modo che l'ospedale sia il frullatore dove getti il malato ed esce
(si spera…) guarito, ovvio scoprire che almeno il 60% della
popolazione sia stata infettata e fortunatamente non si sia
ammalata. Intanto quelli sono in giro (anche) ad infettare
gli altri e i soliti tromboni a sgridarli.
Ecco. Le pubbliche autorità facciano il proprio dovere per prime e poi pretendano altrettanto dai cittadini.
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A Mapello il consiglio comunale farà due sedute nel mese di maggio 2020 in videoconferenza.
A Curno niente consiglio da quando è scattata la quarantena. Pure la
quantità di delibere di giunta e le determinazioni degli uffici
comunali appaiono decisamente meno a Curno che a Mapello e il confronto
appare corretto visto che si tratta di due comuni con una popolazione
pressoché identica e il “tipo di delibera e determinazione” sono
sostanzialmente identiche. Viceversa vanno avanti le cure per le
clientele ed infatti sono state pubblicate p.e. due delibere di giunta
di metà febbraio (ci vuole il necessario tempo di maturazione!). Una
approva le «modalità' di compartecipazione comunale ai progetti
territoriali speciali a favore di cittadini diversamente abili» e chi
va a cercare quanti siano i cittadini di Curno che partecipano di
questa iniziativa, non troverà nessuna indicazione numerica. La seconda
delibera di giunta detta un «atto di indirizzo alla coprogettazione
polo per l'autismo "pianeti prossimi" per arrivare a Realizzare un
centro polifunzionale sociale presso l'edificio ex scuola Rodari. Anche
qui non troverete nessuna indicazione di quanti sono (adesso) le
persone che potrebbero partecipare.
In fondo sapere per quanti cittadini si spendono soldi sono quisquilie meramente ragionieristiche.
Con un altro avviso viene comunicato che sarà riaperta la biblioteca,
precisando che i libri restituiti vanno depositati all'esterno della
sala (per essere messi in quarantena) e per ricevere i libri prenotati
si deve stare sulla porta. Sperando che l'addetto non lanci il
tomo all'utente con una fionda. Il particolare interessante è che la
giunta Gamba creerà anche l'euro moneta curnese, creerà la carta di
identità curnese, magari –perché no?- anche un paio di mutande “made in
Curen” che fa tanto RI-nascimento post covid19.
Non era il caso di sfruttare questo perido «vuoto» per fare il trasloco
della biblioteca nello spazio nuovo? Ah! già il trasloco non si può
fare in modalità lavoro agile.
Ieri su Bg-news e sul Corriere sono apparsi articoli in cui si
legge che l' Ats Bergamo ha diffuso gli esiti dei 16.853 test
sierologici effettuati ai cittadini che si sono curati a casa e che
hanno avuto contatti stretti con persone positive: ebbene il 58,3%
hanno gli anticorpi (34% la media regionale). Tra gli operatori sanità
su 10.486 prelievi, hanno avuto il virus in 3.105, quasi il 30% ha gli
anticorpi contro un 13,5% a livello regionale.
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