A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1230 DEL 20 MAGGIO 2020
























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















REPUBBLICA ALLA FIAT
I SOLDI DELLA CRISI ALLA FIAT OLANDESE INGLESE
Quando si perde il giornale di riferimento.
Ho sempre comprato e letto un quotidiano da quando sono diventato grande, vale a dire ho potuto fare la patente e disporre di un libretto di risparmio personale. Viaggiando o leggendo le pagine tempestose del Manifesto Unità Repubblica Epoca (i reportages di Bonatti!) ed anche L’Eco di Bergamo. Ne compravo uno solo per via delle finanze limitate. Col tempo Unità e Repubblica restarono in campo poi la prima venne suicidata ed anche la seconda mi sa che farà la stessa fine. Ti rendi conto che un giornale si vuota quando riesci a leggere  meno di cinque articoli e il resto è esattamente identico a quello che trovi sui concorrenti. L’avvento dell’editoria on line  che si finanzia con invadente e mostruosa pubblicità che ti fa venir voglia di darle fuoco ha talmente ampliato (in meglio) l’offerta informativa di qualità che l’esistenza di un quotidiano stampato su carta probabilmente non ha neppure senso. Oggi. Oggi poi che la crisi economica ha ridotto le entrate pubblicitarie per i giornali di carta ti domandi se chi fa un giornale di carta lavori per se oppure non serva a produrre profitti a tutt’altra gente.
(...)

SENSO UNICO PEDONALE IN CORSAROLA: CHE FORTE QUEL GORI!
CHE FORTE QUEL GORI!
Berghem come Venice, cosa volete di più? Uno spritz!? La fervida mente della coppia Gori&Angeloni ha partorito l'ultima trovata del reame: il senso unico in high city dalla Cittadella fino in Piazza Vecchia. Ritorno sempre a senso unico discesa  per via S. Lorenzo e risalita per Via del Vagine: dove stazionerà una croce rossa per via degli infarti eventuali. In alternativa giro della basilica di S. Maria Maggiore e ritorno per via Arena, discesa sulle Mura, Baluardo di S. Giovanni e Colle Aperto.
Questa rivoluzione pedonale non sarà ovviamente rispettata dalle auto dei residenti e tanto meno dei settemila furgoni che assediano la strada dalla Torre del Gombito fino a Piazza Mascheroni. I furgoni sono intoccabili così come le auto dei negozianti che vanno e vengono per portare l'abitino ye-ye dal magazzino fuori città alla bottega in corsarola. Il senso unico è anche  colpa dei troppi visitatori i quali anziché rifugiarsi negli accoglienti bar ristoranti pizzerie panetterie, osano perfino camminare a piedi leccandosi un gelato.
Per non dire male dei ciclisti cui la coppia Gori&Angeloni non hanno ancora predisposto  le rastrelliere in vari piazze della città. Giusto perché è noto come i ciclisti siano  dei poveracci o dei fighettoni che non spendono e quindi fo di bale.
C'è solo da sperare che il PD cittadino non sia così imbecille da  sottoscrivere questa trovata e, proprio perché Gori è al suo ultimo mandato, il PD lo sfanculi discretamente. Lui e l'Angeloni.
(...)

DUE HATER: CHI LI MANDA?
Che ci stanno a fare due haters – un anziano di Calusco d'Adda e l'altro (pure anziano) di Mozzo- sul sito Sei di Curno se?.
Quello di Calusco d'Adda tale Sperandio Mangili è un iscritto al PD, ha avuto responsabilità nel PD caluschese  e milita nella c.d. sinistra del partito, quella che p.e. esempio in consiglio comunale di Bergamo sostiene la lista Cremaschi. Quando è stato beccato come hater ha provveduto a ripulire dalla rete tutto quel che poteva: era divertente leggere il suo profilo nella pagina FB personale, intestazione cambiata poche ore or sono.
L'altro hater è Luigi Rota è di Mozzo ed annovera molti amici nella combriccola della sinistra piddina è il classico storico paesan-parrocchiale. Un tempo questo ruolo lo ricoprivano i prevosti che avevano accesso e compilavano  il cronicon. Lui fa anche di peggio in quanto non avendo la benché minima formazione culturale (almeno i prevosti erano bene indottrinati da chi di dovere) , la va a pescare in rete senza capire il senso di quel che legge e copia&incolla.
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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!































VENEZIA

































































































































































































REPUBBLICA ALLA FIAT
I SOLDI DELLA CRISI ALLA FIAT

Quando si perde il giornale di riferimento.
Ho sempre comprato e letto un quotidiano da quando sono diventato grande, vale a dire ho potuto fare la patente e disporre di un libretto di risparmio personale. Viaggiando o leggendo le pagine tempestose del Manifesto Unità Repubblica Epoca (i reportages di Bonatti!) ed anche L’Eco di Bergamo. Ne compravo uno solo per via delle finanze limitate. Col tempo Unità e Repubblica restarono in campo poi la prima venne suicidata ed anche la seconda mi sa che farà la stessa fine. Ti rendi conto che un giornale si vuota quando riesci a leggere  meno di cinque articoli e il resto è esattamente identico a quello che trovi sui concorrenti. L’avvento dell’editoria on line  che si finanzia con invadente e mostruosa pubblicità che ti fa venir voglia di darle fuoco ha talmente ampliato (in meglio) l’offerta informativa di qualità che l’esistenza di un quotidiano stampato su carta probabilmente non ha neppure senso. Oggi. Oggi poi che la crisi economica ha ridotto le entrate pubblicitarie per i giornali di carta ti domandi se chi fa un giornale di carta lavori per se oppure non serva a produrre profitti a tutt’altra gente.
Oggi non sento più la necessità di un giornale cartaceo e gradirei potere fare un abbonamento agli articoli di un bene identificato numero di giornalisti ed autori.
Era evidente che Repubblica man mano avanzava l’età del fondatore  e del  proprietario –due persone che uniscono intelligenza originalità e durezza esagerate- unitamente alla crisi del settore finisse nelle mani di chi ha sempre avuto un sacco di palanche ed usa i giornali per  tutelare i propri interessi.
Ovviamente il sistema capitalistico non butterà via testate come Repubblica o La Stampa (cartacee) perché il capitale non butta mai via nulla. Pensate che fino al 1980 ascoltavamo la musica alla radio oppure dai vinile e dai nastri magnetici. Quando uscì il CD si scatenarono i media ad avvisare che sarebbero scomparsi nastri vinili: la riproduzione perfetta era arrivata!. A distanza di 40 anni vivono benissimo  nastri, vinili, dat, cd.sacd e soprattutto vive benissimo la musica digitale della quale si compera solo il diritto di ascolto. Un tempo compravi il padellone e lo potevi rivendere senza che nessuno potesse contestarti nulla: oggi non puoi vendere un brano comperato e scaricato digitalmente in maniera perfettamente legale. Tu comperi solo il diritto di ascoltarlo.
Vero che un giornale non sono solo poche decine di grammi di carta stampata  ma è un circolo dove si ritrovano persone di comune sentire e quindi l’idea che uno si abboni agli articoli di una ventina di autori “preferiti” ha tutto il sapore del fighetto originale ma del resto questo succede da sempre. I grandi giornalisti e i politici hanno le segretarie che ritagliano collezionano conservano catalogano ragion per cui ieri c’erano un Biagi mentre oggi hai una Berlinguer o una Merlino oppure un Floris oppure una Gruber ma ti rendi conto alla svelta che gli archivi di riferimento sono davvero poveri  e  leggerini e quindi l’esito del programma non merita il tempo di visione.

Ci sono le conferme sulla richiesta di prestito, garantito da SACE, fatta da FCA a Intesa Sanpaolo. E’ stata la stessa azienda con sede a Torino a diradare definitivamente i dubbi sulla vicenda, confermando l’avvenuta richiesta (avanzata a fine aprile), l’ammontare del prestito e le motivazioni che l’hanno spinta a questo passo.
Come si legge nel comunicato del Lingotto, i passati tre mesi sono stati “un periodo senza precedenti, in cui le azioni tempestive messe in atto per mettere al sicuro dipendenti, famiglie e comunità durante l’emergenza da Covid-19, hanno comportato il totale blocco della produzione e delle attività di vendita di FCA in Italia“. E ora che la produzione può riprendere, la consociata italiana di FCA (la holding del gruppo, che ha sede legale nei Paesi Bassi e sede fiscale a Londra) ha necessità di liquidità per sostenere tutte le aziende dell’indotto, evitando ritardi nei pagamenti ai fornitori.
Tradotto in soldoni, sono 6.3 miliardi di euro di finanziamenti concessi da Intesa Sanpaolo e un pool di altre banche con lo Stato (attraverso il “braccio operativo” di SACE) che farebbe da garante per l’80% dell’ammontare. Ossia, nel caso in cui FCA Italy non fosse in grado di ripagare il debito, le casse dell’erario potrebbero essere costrette a restituire 5 miliardi di euro alle banche creditrici.
Fiat, Mediaset, Enel: quali sono le aziende italiane che hanno scelto il paradiso fiscale dell'Olanda
Il diritto societario dei Paesi Bassi è estremamente semplificato e con una tassazione sugli utili finanziari quasi nulla: le plusvalenze restano nelle tasche dei proprietari delle aziende
Andrea Greco scrive oggi su Repubblica che non c’è in campo solo Fca. Nei 18 miliardi di euro di prestiti bancari controgarantiti da Sace alla grande industria ci sono 250 “operazioni ordinarie” in cantiere, quelle rivolte a gruppi con ricavi oltre 1,5 miliardi, più di 5 mila dipendenti e che richiedano almeno 375 milioni.
Un elenco preliminare e ufficioso comprende Fincantieri, Aspi, Costa Crociere, Maire Tecnimont, Api, Alpitour, Autogrill, Adr, Magneti Marelli, Kos, Sogefi, Unieuro, La Rinascente, Ovs, Ariston, Safilo. L’elenco cresce giornalmente, anche se finora i finanziamenti sbloccati da Sace si fermano a 100 milioni perché le banche erogatrici devono riunire i cda deliberativi. Nel palleggio di carte tra Roma e i maggiori istituti si stima comunque che nei prossimi mesi non sarà difficile prestare ai richiedenti del caso i 200 miliardi previsti dal dl Liquidità: sia il terzo (circa) destinato a migliaia di Pmi e coperto dal Fondo di garanzia Mcc, sia i due terzi che consentiranno a centinaia di medie e 150 grandi imprese (tanti i potenziali richiedenti cui serve autorizzazione per decreto ministeriale) di finanziarsi in modo sicuro e a tassi medi più che dimezzati rispetto a quelli spuntati sul mercato.

Adesso sorge una domanda: possibile che di tutte le società italiane con sede fiscale in Olanda e Inghilterra si discuta  soltanto di FCA-Fiat?. E se ne discuta “solo” dopo?.

CHE FORTE QUEL GORI!


Berghem come Venice, cosa volete di più? Uno spritz!? La fervida mente della coppia Gori&Angeloni ha partorito l'ultima trovata del reame: il senso unico in high city dalla Cittadella fino in Piazza Vecchia. Ritorno sempre a senso unico discesa  per via S. Lorenzo e risalita per Via del Vagine: dove stazionerà una croce rossa per via degli infarti eventuali. In alternativa giro della basilica di S. Maria Maggiore e ritorno per via Arena, discesa sulle Mura, Baluardo di S. Giovanni e Colle Aperto.
Questa rivoluzione pedonale non sarà ovviamente rispettata dalle auto dei residenti e tanto meno dei settemila furgoni che assediano la strada dalla Torre del Gombito fino a Piazza Mascheroni. I furgoni sono intoccabili così come le auto dei negozianti che vanno e vengono per portare l'abitino ye-ye dal magazzino fuori città alla bottega in corsarola. Il senso unico è anche  colpa dei troppi visitatori i quali anziché rifugiarsi negli accoglienti bar ristoranti pizzerie panetterie, osano perfino camminare a piedi leccandosi un gelato.
Per non dire male dei ciclisti cui la coppia Gori&Angeloni non hanno ancora predisposto  le rastrelliere in vari piazze della città. Giusto perché è noto come i ciclisti siano  dei poveracci o dei fighettoni che non spendono e quindi fo di bale.
C'è solo da sperare che il PD cittadino non sia così imbecille da  sottoscrivere questa trovata e, proprio perché Gori è al suo ultimo mandato, il PD lo sfanculi discretamente. Lui e l'Angeloni.

Chi immaginava una estate silenziosa con le Mura rispettate dall'invasione della movida deve ravvedersi: i  locali  cittadini che non potranno allargarsi sugli spazi pubblici esterni –già immaginano il suk in Piazza Vecchia o dalle parti di Piazza Pontida- potranno allestire un insediamento nei parchi cittadini  purchè… coi cancelli d'ingresso. Stile barocco rococo.
Ma arrivano i designers: mica paglia!. Architetti e Maestri del Paesaggio
valuteranno i nuovi maxi de hors. Qui occorre una maxi citazione: (si) prevede una riorganizzazione degli spazi pubblici all'aperto per permettere a chi ha un'attività di allargarsi all'esterno, visto che le misure anti contagio hanno ridotto la capienza dentro i locali. Il Comune ha invitato l'Ordine degli Architetti di Bergamo e l'Associazione I Maestri del Paesaggio a lavorare insieme per scrivere le linee guida da seguire per queste occupazioni temporanee del suolo pubblico. «Questa collaborazione — dice l'assessore alla Riqualificazione urbana Francesco Valesini — è preziosa per riuscire a conciliare la rapidità delle decisioni, nell'interesse dei commercianti che ora vogliono riprendere la propria attività, e l'attenzione alla qualità degli spazi pubblici».
Verranno indicate le tipologie di strutture ammesse, le attrezzature e i materiali vegetali da usare. Si tratta di linee guida che dovranno essere seguite sia da chi ha già un dehors ma vuole allargarlo, sia da chi chiede lo spazio per la prima volta. L'Ordine degli Architetti e I Maestri del Paesaggio valuteranno le richieste insieme al Comune, anche per velocizzare le pratiche e concedere presto i permessi.
«Dialogare e condividere è il primo vero successo di questo programma che noi alimenteremo con un successivo laboratorio progettuale», spiega il presidente dell'Ordine degli Architetti, Gianpaolo Gritti. Durante il laboratorio, verranno raccolte idee operative per cinque zone individuate con l'amministrazione, da sintetizzare poi in una specie di «cassetta degli attrezzi» da usare per intervenire sullo spazio urbano. «Daremo il nostro aiuto — aggiunge Maurizio Vegini, presidente di Arketipos (l'associazione dei Maestri del Paesaggio, ndr) — per un'iniziativa che, ci auguriamo, porti maggiore vivibilità nelle piazze e nelle vie e qualità complessiva, che significano benessere e rafforzano ”Bergamo Città del Paesaggio”».
Il messaggio è chiaro. Buttare fuori da città alta chi non spende e trasformarla in una grande circo alla faccia del covid19 tanto se dovesse  ri-comparire la politica- Gori in testa-ha già pronto i colpevoli da mirare: la gggente. Tanto lui è all'ultima tornata come sindaco e quindi chissenefrega del dopo.

DUE HATER: CHI LI MANDA?


Che ci stanno a fare due hater – un anziano di Calusco d'Adda e l'altro (pure anziano) di Mozzo- sul sito Sei di Curno se?.
Quello di Calusco d'Adda tale Sperandio Mangili è un iscritto al PD, ha avuto responsabilità nel PD caluschese  e milita nella c.d. sinistra del partito, quella che p.e. esempio in consiglio comunale di Bergamo sostiene la lista Cremaschi. Quando è stato beccato come hater ha provveduto a ripulire dalla rete tutto quel che poteva: era divertente leggere il suo profilo nella pagina FB personale, intestazione cambiata poche ore or sono.
L'altro hater è Luigi Rota è di Mozzo ed annovera molti amici nella combriccola della sinistra piddina è il classico storico paesan-parrocchiale. Un tempo questo ruolo lo ricoprivano i prevosti che avevano accesso e compilavano  il cronicon. Lui fa anche di peggio in quanto non avendo la benché minima formazione culturale (almeno i prevosti erano bene indottrinati da chi di dovere) , la va a pescare in rete senza capire il senso di quel che legge e copia&incolla. 

A Curno abbiamo avuto come fotografo ufficial-popolare il mitico Leidi, il quale era un bravo fotografo “ufficiale del potere”,   aveva fondato  gli “Amici della Lirica” ed era un abile preparatore di tutti i mezzi di riproduzione sonori e illuminotecnici necessari quando c'era una manifestazione pubblica. Sempre a Curno abbiamo avuto  gli storici ufficiali che furono un cartolaio democristiano, un intellettuale socialista che fece la Resistenza nascosto nel fienile della morosa, un esploratore di caverne di provenienza cittadina che perlomeno ne ha indovinate qualcuna. Ovviamente c'abbiamo anche dei testi ufficiali scritti da professoroni con tanto di imprimatur del Comune. Tutti testi redatti da persone che avevano imparato la storia sul sillabario delle elementari e sul mini-testi-depurati delle superiori.

Come gli straventi d'estate, sulla pagina FB di “sei di Curno se” si avventano contro di noi su argomenti eterogenei soggetti provenienti da  parti diverse che hanno amicizie con persone dentro il PD o che fiancheggiano il Pd. Chissà perché.  Partito del quale ce ne siamo liberati  dal momento che è meglio sbagliare da soli che ragliare in compagnia. Però questo blog da fastidio sia alla maggioranza  che amministra il  paese bello da vivere –un insieme di madamine modello Caritas illuminate ovviamente dalla Spirito santo- e quindi da questa maggioranza politica e dal suo maggiore azionista elettorale –il PD appunto- promana «l’ordine» –che era il ritornello dell'attuale segretario piddino curnese semmai il covid19 l'abbia conservato-  che saremmo degli ignoranti e racconteremmo un sacco di balle. I due haters hanno lo stesso linguaggio.

Il fatto è che da sempre il cemento che tiene assieme destra centro e sinistra (semmai il PCI curnese  in mano per mezzo secolo da Giuseppe Pelizzoli fosse un partito comunista) è cementato nelle fondamenta del centro commerciale di via Fermi quando nacque come figlio della Rinascente-Fiat e fu costruito da una società della Lega delle Coop emiliane (che ne restò comproprietaria per alcuni anni) su un terreno di un caporione  missino che diventerà ministro degli esteri nel governo Monti. Del tutto “casualmente” il caporione missino era anche un ambasciatore dell'Italia a NewYork ed aveva come avvocato di fiducia (perfino nella pratica di divorzio) un ex deputato bergamasco del…PCI.
Non ci vuole molto a capire che quando riveli questo segreti  (li leggi su Dagospia...)   diventi obiettivo di tutto quel mischiotto che è oggi il PD e dei suoi killers o haters.
Se poi le schegge di quel disastro –l'alleanza dc+psi+pci-  che partorì il centro commerciale e la conseguente pioggia di benefici a tutti i partiti  annessi e connessi arrivano fragorosamente fino ai giorni nostri –nell'ultima sindacatura della Serra- con una bottarella di diecimila euro pagati dal comune  per l'occupazione di un suolo sempre di proprietà del ministro aennino sostenuto nella pratica sempre dall'avvoca to  ex deputato PCI oppure –l'altr'anno- arriva sul groppone del comune –sindacatura Gamba- una sentenza che costa 650mila euro per una delibera approvata da  molti dc (non tutti)+psi (tutti)+ pci (non tutti: le donne no e poi se ne vanno dalla sezione) in danno di un privato per favorire la costruzione del centro commerciale, si comprende che ogni occasione per  mazzuolare chi pubblica tali notizie è buona. Se non altro perché arriverà pure un giudice di Roma che chiederà a tutti quegli ex consiglieri che votarono la delibera di restituire somme interessi rivalutazione danno morale al comune e via cantando e sommando. Magari li chiederanno pure agli eredi. Quindi anche se parla d'altro meglio mazzolare in anticipo per fargli ricordare la lezione.
Naturalmente i diretti interessati non si espongono mai ma mandano avanti i killer o gli hater. .