A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1229DEL 19 MAGGIO 2020
























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















La giunta Gamba ha deciso di restituire alle famiglie che avevano già versato le rette per le scuole 0-6 anni dei mesi  di marzo-aprile (sono tutte scuole private) chiuse per via di un DPCM le somme anticipate senza potere godere del servizio. Nulla di strano, semmai un po' in ritardo dal momento che il servizio non è stato tolto alle famiglie per colpa delle scuole (private).
Leggiamo nel comunicato dell'assessora  delegata qualcosa di propagandistico  dal momento che fin dal giorno successivo all'emissione del DPCM di chiusura il Comune doveva annunciare la misura della restituzione.
Mettendo insieme l'emergenza sanitaria ed economica che ne è derivata hanno cercato di fare  la carità coi soldi altrui (vale a dire delle famiglie) e cercare di vendere un diritto (delle famiglie) come un gesto politico della maggioranza.
A parte il fatto che – dati ufficiali alla mano una emergenza sanitaria che colpisce l'1,03% della popolazione forse è una “esagerazione” sanitaria piuttosto che una emergenza visto che in paese mettendo insieme le persone guarite da un tumore-cancro con quelle che se lo stanno curando adesso, sono più numerose dei numeri “ufficiali” degli infettati del covid19. Probabilmente anche il numero degli adulti-anziani affetti da qualche forma di deficit fisico/mentale senile sono più numerosi anche quelli.
(....)

Quello spazio di Bergamo che sta attorno al c.d. Sentierone – titolazione che ormai sfiora il ridicolo-  è un disordinato ammucchiarsi di spazi intitolati a persone e funzioni  frutto della potenza delle lobby che al momento avevano presa sul governo della città. Alle antiche lobby che ancora permangono si sono aggiunte le nuove lobby – vedi la beghina comaresca sull'abbattimento degli  alberi per il restauro del diurno-  ragione per cui il centro di Bergamo non è un bene comune che di volta in volta viene concesso per utilizzo temporaneo per una manifestazione, ma accade il contrario per cui se la politica decide di spostare questo insorge la lobby A, se tocchi il quadriportico insorge l'immobiliare B e la lobby C. E via cantando. Tutti a rivendicare legittimi e storici diritti: è mio, ci siamo sempre stati noi, ecc.
Si aggiunge al disordine attuale  la presenza della principale via  cittadina –l'ex via Roma oggi ovviamente intitolata a Papa Giovanni perché a Bergamo quell'intitolazione non si nega mai a nessuno-  che collega città bassa con città alta e sostanzialmente ancora adesso distribuisce il traffico automobilistico sui  quattro punti cardinali.
(...)

Debbono essere fischiate le orecchie a qualcuno quando hanno letto su queste pagine (quelle passate) che l'assegnazione dei benefici ai cittadini fatte coi 39mila euro dei fondi della Protezione Civile ex covid19 integrate  dai contributi dei privati (finora di IGNOTO ammontare: l'abbiamo chiesto non hanno ancora risposto…) non c'era una delibera che ne indicasse i criteri e nemmeno l'indicazione di chi avesse la responsabilità di deciderne l'ammontare per ciascun assegnatario.
Con la debita velocità  ieri  all'albo pretorio comunale è stata pubblicata la delibera del consiglio comunale del 20 dicembre 2019 (quindi quasi CINQUE mesi or sono….) che approva il “regolamento di assistenza economica” ai cittadini aventi diritto. La sostanza del documento sta in questa frase: “Si individua nell' assistente sociale comunale la figura professionale competente e capace nell'accogliere la persona ed il suo  bisogno, valutarne la pertinenza e complessità nonché formulare un progetto individualizzato concordato e condiviso con il cittadino. Attiene al ruolo dell'assistente sociale valutare l'opportunità di attivare interventi di natura economica e di monitorare il progetto”.
(...)

Quando il mondo non mi vuole più mi rivolgo al buon Gesù deve essersi detto il sindaco Gori e tutto il mondo del commercio e ristorazione cittadino che finoieri erano riccamente vissuti in danno dei passeggeri transitanti per il Caravaggio e che quest'anno si diraderanno assai. Dietro le quinte le proprietà immobiliari se la ghignano visto che i fitti li riscuoteranno lo stesso perfino col contributo statale e semmai perdano 1/3 dei fittavoli, nessun problema: c'è la fila degli ingenui che mirano ad aprire un locali in high city. Nota location dove fai i soldi a palate riscaldando piati surgelati.
(...)


PDF: 9,0Mb














































le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!





























































































































































































































La giunta Gamba ha deciso di restituire alle famiglie che avevano già versato le rette per le scuole 0-6 anni dei mesi  di marzo-aprile (sono tutte scuole private) chiuse per via di un DPCM le somme anticipate senza potere godere del servizio. Nulla di strano, semmai un po' in ritardo dal momento che il servizio non è stato tolto alle famiglie per colpa delle scuole (private).
Leggiamo nel comunicato dell'assessora  delegata qualcosa di propagandistico  dal momento che fin dal giorno successivo all'emissione del DPCM di chiusura il Comune doveva annunciare la misura della restituzione.
Mettendo insieme l'emergenza sanitaria ed economica che ne è derivata hanno cercato di fare  la carità coi soldi altrui (vale a dire delle famiglie) e cercare di vendere un diritto (delle famiglie) come un gesto politico della maggioranza.
A parte il fatto che – dati ufficiali alla mano una emergenza sanitaria che colpisce l'1,03% della popolazione forse è una “esagerazione” sanitaria piuttosto che una emergenza visto che in paese mettendo insieme le persone guarite da un tumore-cancro con quelle che se lo stanno curando adesso, sono più numerose dei numeri “ufficiali” degli infettati del covid19. Probabilmente anche il numero degli adulti-anziani affetti da qualche forma di deficit fisico/mentale senile sono più numerosi anche quelli.

Detto questo visto il buono stato delle finanze comunali –quest'anno arrivano in casa oltre 1,7 milioni di soldini extra oltre alla riduzione delle spese per il megapiano del diritto allo studio (che si riduce sostanzialmente una marchetta elettorale per finanziare una miriade di  coop onlus e compagnia usando gli alunni e relative famiglie come casuale)- il paese bello da vivere si attendeva qualche notizia migliore oltre alla carità pagata in gran parte coi soldi pubblici e privati extra Ci si attendeva che –vista anche l'iniziativa della Brembo- che il Comune stanziasse i fondi necessari per uno screening di massa  di tamponi e prelievi sierologici con successivi ri-controlli dei casi rilevati dal momento che questo permanere  a lungo in Lombardia della coda del virus deriva dai portatori ignoti non rilevati che continuano e loro insaputa e probabilmente anche contrariamente a decisioni loro a prolungare la pandemia. Visto che li fanno alla Brembo questi controlli, perché non  li facciamo pure noi pagandoli esattamente come  fa la società?. L'unica risposta è sempre la stessa: se l'affare si poteva affidare alla solita onlus-coop state certi che l'operazione sarebbe scattata come un fulmine.

Anche in questo frangente la maggioranza di Vivere Curno si è appiattita sulla linea regionale e governativa nell'affrontare il covid19, come se la  situazione fosse solo una questione di… trovare le bombole d'ossigeno che gli utenti trattenevano inutilmente in casa togliendo il servizio a quelli  necessitati. Oppure consegnare pochi giornali a poche persone che potevano benissimo arrangiarsi. Una “cura” dei cittadini che alimenta l'egoismo  personale piuttosto che un'idea di battaglia comune. Risolvo il MIO problema e che gli ALTRI s'arrangino.
Senza contare che ancora adesso i cittadini NON sanno quanti denari per emergenza covid19 sono arrivati dalla Protezione Civile, quanti aiuti sono arrivati dai privati, quanti ne hanno beneficiato e con quali criteri sono stati attribuiti.
Tutto segreto anche se si tratta di un paccone di euro.

Quello spazio di Bergamo che sta attorno al c.d. Sentierone – titolazione che ormai sfiora il ridicolo-  è un disordinato ammucchiarsi di spazi intitolati a persone e funzioni  frutto della potenza delle lobby che al momento avevano presa sul governo della città. Alle antiche lobby che ancora permangono si sono aggiunte le nuove lobby – vedi la beghina comaresca sull'abbattimento degli  alberi per il restauro del diurno-  ragione per cui il centro di Bergamo non è un bene comune che di volta in volta viene concesso per utilizzo temporaneo per una manifestazione, ma accade il contrario per cui se la politica decide di spostare questo insorge la lobby A, se tocchi il quadriportico insorge l'immobiliare B e la lobby C. E via cantando. Tutti a rivendicare legittimi e storici diritti: è mio, ci siamo sempre stati noi, ecc.
Si aggiunge al disordine attuale  la presenza della principale via  cittadina –l'ex via Roma oggi ovviamente intitolata a Papa Giovanni perché a Bergamo quell'intitolazione non si nega mai a nessuno-  che collega città bassa con città alta e sostanzialmente ancora adesso distribuisce il traffico automobilistico sui  quattro punti cardinali.
La giunta Gori ha deciso di rimettere mano a questo spazio che –lo abbiamo scritto e lo ripetiamo- più che uno spazio pubblico ci pare un (simulacro di) cimitero vista l'architettura e la cultura che ne è stata generatrice a suo tempo.
Ci mette mano e  seguendo il principio del braccino corto che la giunta Gori ha adottato nel risistemare tutte le piazze cittadine modificate finora, migliora sostanzialmente la pavimentazione (forse anche i sottoservizi: chissà?) ed aumenta un po' il verde. Fatto indubbiamente positivo visto che scompare l'asfalto e quel magazzino-catalogo di pietre che è attualmente la pavimentazione.
Ovviamente in mezzo a tanto decisionismo goriano c'è di mezzo anche la soprintendenza che vigila col metro della nonnina col bicchierino di rosolio in mano.
La soluzione minimalista adottata sostanzialmente non genera un scala di valori che indirizza l'attenzione del cittadino e del visitatore dandogli l'immagine della città e del suo territorio. Il visitatore e il cittadino trova mille indicazione senza alcun ordine di priorità fino all'assurdo che esiste un Teatro Donizetti ed accanto… un monumento in piazza con debito laghetto e ochette (lo so sono cigni) incorporate sempre dedicato al… Donizetti.
L'idea del Sentierone che  taglia e divide  una parte da un'altra parte ci pare del tutto superata anche se ambitissima dai commercianti indigeni nazionali internazionali per le loro manifestazioni.
Uno immagina che arrivando nella città che dette i natali ad un Donizetti quando arriva davanti al teatro a lui dedicato trovi una Piazza che accentui l'immagine del teatro e poi questa piazza corra ad innestarsi nel resto del tessuto urbano.
No. Davanti a teatro c'è una strada pochissimo pedonalizzata, poi c'è il Sentierone, poi c'è la doppia fila dei banchetti che vendono dalle galetine alle mutande cinesi fino ai wurstel polacchi ritargati Merkel e dietro la piazza del Palazzo di Giustizia, che fa concorrenza quanto ad aspetto funebre all'ingresso del cimitero monumentale.
Uno s'immagina che la piazza davanti al teatro sia un tutt'uno col quadriportico e poi prosegua con piazza Dante ragione per cui  si trova in mezzo ad una grande spazio pubblico anziché a una mezza dozzina di orticelli in mano alle  varie lobby. Intoccabili.
Magari uno pensa anche l'ex viale Roma vada sottoterra dalla chiesa delle Grazie fino al'imbocco di via Vittorio Emanuele così che se da una parte c'è una grande piazza dedicata al bergamasco d'eccellenza, dalla parte opposta c'è la piazza civile dove vengono celebrate le sollenità repubblicane.
Poi cittadini e progettisti bastano da soli a confrontarsi quanto verde e quanta pavimentazione applicare e come legare, magari solo usando pavimentazioni differenti le due differenti piazze accentuandone il significato.
Quello che non si comprende  e per me resta sempre un mistero è che mentre un tempo chi governava utilizzava spesso ruspa e piccone per demolire – ragionevolmente o meno- interi pezzi di città, adesso questo non solo sia diventato impossibile. Il centro di Bergamo è nato proprio perché le amministrazione del tempo hanno avuto il coraggio di demolire e ricostruire. Oggi se parli di demolire il quadriportico per collegare Piazza Dante con lo spazio davanti al teatro ti mettono al muro. Se parili dirobaltare il c.d. verde di Piazza matteotti ti mettono al muro quando  un montanaro d'oltre La Goggia saprebbe organizzarlo meglio di com'è adesso. Se non altro perché sa come quando piantare gli alberi. E così il brutto diventa un bene da tutelare anziché un bello da costruire.

Debbono essere fischiate le orecchie a qualcuno quando hanno letto su queste pagine (quelle passate) che l'assegnazione dei benefici ai cittadini fatte coi 39mila euro dei fondi della Protezione Civile ex covid19 integrate  dai contributi dei privati (finora di IGNOTO ammontare: l'abbiamo chiesto non hanno ancora risposto…) non c'era una delibera che ne indicasse i criteri e nemmeno l'indicazione di chi avesse la responsabilità di deciderne l'ammontare per ciascun assegnatario.
Con la debita velocità  ieri  all'albo pretorio comunale è stata pubblicata la delibera del consiglio comunale del 20 dicembre 2019 (quindi quasi CINQUE mesi or sono….) che approva il “regolamento di assistenza economica” ai cittadini aventi diritto. La sostanza del documento sta in questa frase: “Si individua nell' assistente sociale comunale la figura professionale competente e capace nell'accogliere la persona ed il suo  bisogno, valutarne la pertinenza e complessità nonché formulare un progetto individualizzato concordato e condiviso con il cittadino. Attiene al ruolo dell'assistente sociale valutare l'opportunità di attivare interventi di natura economica e di monitorare il progetto”.
Posizione precisata in delibera consigliare anche dall'assessora dedicata: Tra le
novità sostanziali (rispetto al regolamento precedente del 2014) ,  la figura centrale dell'assistente sociale che è il soggetto che valuta ed individua l'attivazione di interventi sociali e dunque la decisione che è rimessa ad un organo esclusivamente tecnico, e non politico, come ad esempio la Giunta. Inoltre apprezzabile è l'aver inglobato in voci più ampie e generiche quelli che sono le situazioni di fragilità e bisogno che prima erano indicate in varie casistiche. Questo regolamento è stato redatto di intesa tra i Comuni dell'Ambito di Dalmine in assemblea dei Sindaci e deve essere approvato entro il 31 dicembre da tutti i comuni”.
Vorremo essere smentiti ma la sindaca Gamba ebbe a dire che il comune “spende-investe nel sociale” una cifra di 1,4 milioni (su 7.500 abitanti e meno di 60 cittadini col RdC) e tranne la modesta spesa di 80mila euro destinate alle scuole (sono di meno ma noi mettiamo di più per non essere accusati di falsificare le faccende) che decidono in autonomia che una cifra di quella grandezza sia in mano ad una funzionaria su problemi che spaziano dagli appalti per i CVI fino al recupero delle bombole di ossigeno che le famiglie non restituiscono una volta svuotate, forse ci sono dei seri problemi di TRASPARENZA che meritano di essere  monitorati non certo genericamente dalla “gggente” o dalla “opposizione politica” ma da organismi indipendenti e non nazionali. Il consiglio comunale dovrebbe approvare una delibera che prevede che le attività dei servizi sociali siano monitorate da un ente specializzato –meglio se straniero – che ne valuti  le decisioni assunte da quell'ufficio meglio se indicato dalle opposizioni consigliari.
Se un cittadino va in un servizio privato, nella maggioranza dei casi c'è esposta la valutazione dei servizi resi da parte di appositi enti certificatori. Specie se il soggetto ha un bilancio consistente. La certificazione di queste attività comunali sarebbe utile anche per i cittadini per valutare l'efficienza efficacia trasparenza e rispetto delle norme.

Quando il mondo non mi vuole più mi rivolgo al buon Gesù deve essersi detto il sindaco Gori e tutto il mondo del commercio e ristorazione cittadino che finoieri erano riccamente vissuti in danno dei passeggeri transitanti per il Caravaggio e che quest'anno si diraderanno assai. Dietro le quinte le proprietà immobiliari se la ghignano visto che i fitti li riscuoteranno lo stesso perfino col contributo statale e semmai perdano 1/3 dei fittavoli, nessun problema: c'è la fila degli ingenui che mirano ad aprire un locali in high city. Nota location dove fai i soldi a palate riscaldando piati surgelati.
Quindi nella quasi certezza che 13 milioni di passeggeri non saranno raggiunti quest'anno dal Caravaggio e che la buona parte di quelli che approfittavano dell'intervallo tra due voli per un attraversamento di corsa della città, ecco che i nostri eroi dello schopping puntano al turismo regionale. Anzi: mica ai milanesi e lodigiani che meglio proprio lasciarli a casa loro visto il casino che c'hanno avuto. Vanno su bresciani e cremonesi, probabilmente immaginando che siano più bardotti e quindi meglio acchiappabili. Vicini, poca spesa della benzina, quindi maggiore spesa nelle botteghe high city. Magari i nostri eroi non hanno posto attenzione che se gli incauti viaggiatori del Caravaggio, proprio perché autentici low cost, si accontentano di quel che passano i locali poco costosi, bresciani e cremonesi  non s'accontentano  di pizzette riscaldate. Si portano da casa le schiscette, quelli li.
Secondo noi piuttosto che  pensare ed immaginare una stagione turistica in qualche modo sostituiva delle vacche grasse del passato, c'è da sperare che davvero i lombardi (meglio: tutti!) che si sono infettati –che si siano o meno accorti – siano diventati davvero immuni e tali restino per un paio d'anni, tempo necessario per avere un vaccino. Che poi non è detto sia risolutivo visto che del covid19 sappiamo poco.
Torniamo sempre sulle medesime note dolenti: c'è bisogno che le persone facciano  i tamponi e i prelievi sierologici almeno fino a toccare l'80% della popolazione perché SOLO SE la persona sa in che condizioni stia davvero, decide l'atteggiamento positivo da assumere. Nell'incertezza tutti o troppi se la giocano perché è tipico dei cristiani sperare nel buondio: perché deve toccare proprio a me?!?! Mentre se  la scienza gli sbatte il risultato in faccia, si alza all'estremo la soglia di attenzione.
Noi  siamo del parere che questa pandemia sia stata un potente scopa che ha ripulito non proprio scegliendo a caso o per disattenzione ma perché  le persone colpite erano fragili da sole prima che gli cascasse addosso il droplet di qualcuno infetto. E questo non vale solo per i nonni che cibano dodici pastiglie al giorno ma per tutte quelle persone –giovani e non- che per ragioni diverse  vivono e stanno male anche se appartengono al numero dei 13 milioni che passano per il Caravaggio.
Per noi umarelli che frequentiamo città alta per una questione di sicurezza (almeno se schiatti c'è qualcuno che ti vede…) Berghem non può andare avanti con tutta questa gente. I predicozzi del sindaco sugli assembramenti lasciano il tempo che trovano. Quando tre-quattro milioni di persone che  provengono da tutte le parti del mondo passano in città, devi mettere nel conto che sari sempre in mezzo ai guai sanitari.