A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1226 DEL 13 MAGGIO 2020
























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















LA GIUNTA GAMBA C'HA LE GOMME A TERRA
La giunta Gamba già immaginava a fine 2019 che gli ultimi due anni di mandato sarebbero andati a gonfie vele con una gran numero di  opere pubbliche da inaugurare:
(1)-la biblioteca,
(2)-l'auditorium (1997-2020…),
(3)-i nuovi parcheggi tra i mercato e la palazzina ASL,
(4)-la pista ciclabile dalla Roncola a Ponte san Pietro,
(5)-l'inutilizzabile pista ciclabile da via Fermi a ponte sulla roggia Serio Grande (per il Caravaggio aspetta e spera..).
Niente da fare per
(6)-quella da via Gandhi al sovrappasso dell'asse interurbano per collegarsi con Albegno.
Niente da  fare anche
(7)- per l'allargamento della parte di via Brembo dall'incrocio con via DeAmicis fino al ponte della Sp470dir.
(8)-Niente da fare nemmeno per la rotonda su via Lecco  per  accedere alla SP470 dir. Non si parli nemmeno 8-della stazione  ferroviaria,
(9)-del sottopasso  alla ferrovia.
In buona sostanza il quinquennio della giunta Gamba si avvia, demerito in piccola parte anche del covid19, con un mezzo fallimento, una sequela di opere fatte nei minimi termini e di bassissima qualità architettonica perché invece di cercare di massimizzarla non fosse altro per rispetto dei cittadini e come stimolo, culturale, la sindaca Gamba l'ha volutamente schiantata con appalti  ai minimi termini. Dell'elenco di 9 opere sopra illustrato forse se ne finiranno due-tre: peraltro trattandosi della biblioteca auditorium sarebbe meglio che se ne vergognasse(ro) visti chi sono gli azionisti elettorali della maggioranza. Responsabili primi dei 30 anni che sono stati impiegati a finirle.
(...)

FASCISTA DA SEMPRE E PER SEMPRE
Il lettore presti un quarto d’ora del suo tempo per vedere questo filmato di Sgarbi: https://youtu.be/wScnGef925s perchè tutto quel che viene dopo parte da li. Il filmato è finito anche nelle carte dell’indagine sulle minacce alla signorina Silvia Romano .
Partiamo dalla vicenda della Silvia Romano che è stata riportata in Italia dopo un rapimento durato  quasi due anni attraverso un complicata  triangolazione (o anche più numerosa) di uomini e nazioni dietro pagamento di un riscatto. Naturalmente il nostro s’è buttato a pesce sulla vicenda grondando invidia di non potere parlare chiaro come fa lo Sgarbi che è protetto dalla immunità parlamentare. Ci si è gettato in due tappe, per verificare l’effetto che fa dopo la prima sortita.
Ma restiamo a Sgarbi ed al primo post del nostro.
L’Italia degli impostori cattolici s’è subito inalberata per via dei soldi pagati per il riscatto (aspetto però tenuto sotto traccia perché poco onorevole da rendere esplicito anche per degli impostori) e soprattutto perché “quella” ha osato, nell’Italia  cattolica, presentarsi convertita all’Islam e  arabo-vestita. Con l’aggravante per gli impostori cattolici (e non) di essere pure femmina e convertita. Se fosse stata un maschio l’avrebbero invece issata su un piedistallo: vedi casi precedenti.
(...)


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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!






























SENTIERO SUL CANTO ALTO


































































































































































































LA GIUNTA GAMBA C'HA LE GOMME A TERRA


La giunta Gamba già immaginava a fine 2019 che gli ultimi due anni di mandato sarebbero andati a gonfie vele con una gran numero di  opere pubbliche da inaugurare:
(1)-la biblioteca,
(2)-l'auditorium (1997-2020…),
(3) -i nuovi parcheggi tra i mercato e la palazzina ASL,
(4)-la pista ciclabile dalla Roncola a Ponte san Pietro,
(5)-l'inutilizzabile pista ciclabile da via Fermi a ponte sulla roggia Serio Grande (per il Caravaggio aspetta e spera..).
Niente da fare per
(6)-quella da via Gandhi al sovrappasso dell'asse interurbano per collegarsi con Albegno.
Niente da  fare anche
(7)- per l'allargamento della parte di via Brembo dall'incrocio con via DeAmicis fino al ponte della Sp470dir.
(8)-Niente da fare nemmeno per la rotonda su via Lecco  per  accedere alla SP470 dir. Non si parli nemmeno 8-della stazione  ferroviaria,
(9)-del sottopasso  alla ferrovia.
In buona sostanza il quinquennio della giunta Gamba si avvia, demerito in piccola parte anche del covid19, con un mezzo fallimento, una sequela di opere fatte nei minimi termini e di bassissima qualità architettonica perché invece di cercare di massimizzarla non fosse altro per rispetto dei cittadini e come stimolo, culturale, la sindaca Gamba l'ha volutamente schiantata con appalti  ai minimi termini. Dell'elenco di 9 opere sopra illustrato forse se ne finiranno due-tre: peraltro trattandosi della biblioteca auditorium sarebbe meglio che se ne vergognasse(ro) visti chi sono gli azionisti elettorali della maggioranza. Responsabili primi dei 30 anni che sono stati impiegati a finirle.

Pure il governo complessivo del comune si avvia verso un completo fallimento politico  dal momento che –tranne la ragioneria- la dirigenza complessiva –in combinazione con una guida politica priva di cultura politico amministrativa- non si è dimostrata all'altezza di reggere un comune importante come Curno di fronte alla crisi del commercio e poi dell'avvento del covid19.
Paese importante perché è inserito in un contesto internazionale mentre la politica campa osservando l'ombelico delle proprie clientele. Buoni solo (forse) a rintracciare le bombole dell'ossigeno mezze vuote oppure a fabbricare mascherine fai da te. A rincorrere chi gioca il gratta e vinci. A fare carnevale in piazza come fossero di nuovo all'oratorio. Teste più vecchie perfino di quelle della peggiore DC che amministrò il paese. Perfino un Lodetti Silvano andò a Roma al congresso della DC nel Palazzo Nervi, vide i lampioni  stradali, e li volle anche a Curno. Nel 2028 si fanno fare un progetto della neo palestra della Rodari che ha meno contenuti della prima stalla moderna di Curno. Salvo che costa come preventivo alla mano una villetta a schiera di quelle di lusso: però.  Pavimentazioni stradali che invece di buona pietra –anche artificiale ma ben fatta- sono  plastificate come le bacchette delle recinzioni dei pollai e degli orti.


Che dire infine del clamoroso fallimento dell'appalto del CVI2 cui seguirà quello del CVI1 oppure del sotterfugio di riassegnare il trasporti persone inabili alla solita coop senza un appalto pubblico?. Una  maggioranza ed una sindaca testarda che non mollano –leggere: vendita- parti inutilizzate ed obsolete  della proprietà comunale per rimettere in sesto il resto.
Una sindaca abbandonata al suo destino anche dai dipendenti che –al di la del recitare i divieti copia-incolla- ministeriali- non riesce a tenere insieme un paese che va a brandelli..



Tutti e tutte a fare i primi e le prime della classe nel redarguire quei pochissimi italiani che se ne impipano del lokdown. Rimane storico il sindaco DeCaro di Bari che  rincorreva un cittadino ostiandogli: «A casa, o moriremo tutti». C'è stato il sindaco Sala di Milano  che quando c'è da ringraziare i milanes lo fa con piacere, ma ci sta pure quando li avverte bruscamente, ripetendosi: Ci sono momenti in cui c'è da incazzarsi. E questo è uno di quei momenti. Milano ha bisogno di tornare a lavorare, a lavorare (si ripete e batte le dita sul tavolo). Non permetterò che quattro scalmanati senza mascherina uno a fianco all'altro.
Domenica su L'Eco  la comandante della polizia locale di città  lamentava che –titolo di L''Eco- “c'è troppa gente in giro”. Lunedì torna alla carica: Troppa gente in città «Non uscite per il gelato» La domenica, in tanti sul Sentierone e lungo la Corsarola. Nessuna sanzione però da Gabriella Messina (polizia locale) arriva però l'appello a limitare le uscite.
Non era mancato venerdì scorso il “discorso del sindaco” dal balcone del municipio su Piazza Vittorio Veneto che chiedeva intimava ai giovani di trattenersi nel fine settimana.
Stamane su L'Eco: “Troppa gente non rispetta le regole”: a Lallio di nuovo chiusi i parchi comunali. Dopo le tante segnalazioni di infrazioni di questi giorni la sindaca Sara Peruzzini ha deciso di chiudere nuovamente le aree pubbliche. Come sapete il vicesindaco di Lallio è un alto dirigente al Comune di Curno, quello che ha l'ufficio più vicino alla sindaca Gamba oltre alla segretaria comunale. L'8 maggio la sindaca Gamba aveva pubblicato l'ordinanza: “Fino a cessate esigenze emergenziali, rimane confermata la sospensione, presso tutti gli esercizi commerciali, del gioco lecito con vincita in denaro, operato con dispositivi elettronici del tipo “slot machines”, comunque denominati, dei giochi numerici (a titolo esemplificativo e non esaustivo winforlife, winforlife vincicasa, 10&lotto, Millionday ect.) compresi i gratta e vinci, delle scommesse su eventi sportivi e non sportivi, nonché la disattivazione di monitor e televisori al fine di impedire la permanenza degli avventori per motivi di gioco all'interno dei locali”. Invece oggi si legge su L'Eco che il sindaco di Nembro va esattamente in direzione opposta ai suoi colleghi, alla Gamba in particolare: via libera a slot e gratta e vinci ma  i parchi restano chiusi”. Chissà perché a Nembro si può giocare un gratta e vinci mentre rischi la pandemia a Curno. Boh.
Con un discreto ritardo da ieri si legge sul sito del Comune (di Curno): Curno SiCura (notare la finesse del SiCura!) - Pulizia straordinaria con sanificazione degli spazi pubblici gestiti dal comune. Pubblicata il 11/05/2020. Proseguendo la lettura si scopre che gli interventi programmati sono GIA' partiti il 02 maggio, poi il 06, il 07, il 08 mentre l'ampia zona della palazzina ASL sarà trattata dall1 al 16 maggio. Pensare che noi immaginavamo che anche ad uffici chiusi almeno una volta alla settimana venissero effettuate le pulizie regolari e invece si scopre che – contrariamente a quanto asserito da emeriti professoroni in televisione. Le eventuali infezioni depositate due mesi or sono su arredi pavimenti e quant'altro non sono sparite ma permangono e quindi bisogna risanare tutto. Talmente sicuri del fatto loro che manco s'accorgono della contraddizione. Comunque mentre in molti comuni  bergamaschi i cimiteri sono aperti del tutto – Nembro per citare un nome già detto- a Curno l'accesso al cimitero è contingentato per venti persone due mezze giornate per settimana.
Detto questo se volete vedere com'è messa  Curno, passate dalle Crocette: mura e asfalto. Oppure date uno sguardo ai giardini della Piazza del Comune.


E' stata pubblicata la delibera della giunta regionale del cinque maggio u.s. che assegna ai comuni una somma in base al numero degli abitanti  da destinare a “interventi per la ripresa economica per l'attuazione delle misure di sostegno agli investimenti ed allo sviluppo infrastrutturale”. A Curno dovrebbero arrivare 350mila euro. Ne abbiamo già dato notizia quando venne approvata la Legge Regionale 4 maggio 2020, n. 9 “Interventi per la ripresa economica” (ma avevamo indicato una cifra minore come suggerito dall'articolo di L'Eco. Il capogruppo forzista  della minoranza consigliare ha proposto “che tutto questo denaro venga utilizzato, assieme ad altri fondi che il comune ha nella sua disponibilità (avanzo di bilancio) per realizzare una vero centro anziani assistito, purtroppo nemmeno previsto dall'attuale amministrazione, della tipologia dell'Arioli Dolci di Treviolo.
Questo intervento è assolutamente necessario per la comunità di Curno, non solo alla luce della tragedia del corona virus che ci ha colpito negli ultimi mesi ma, soprattutto, perché l'eta media della popolazione di Curno si è alzata notevolmente: nell'ultimo decennio le persone over 65 anni sono infatti passate da circa il 16% della popolazione curnese a circa il 25%. Speriamo bene.
Già immaginiano la giunta Gamba che si frega le manine soprattutto per decidere il destino della vecchia Rodari



FASCISTA DA SEMPRE E PER SEMPRE

Il lettore presti un quarto d’ora del suo tempo per vedere questo filmato di Sgarbi: https://youtu.be/wScnGef925s perchè tutto quel che viene dopo parte da li. Il filmato è finito anche nelle carte dell’indagine sulle minacce alla signorina Silvia Romano .

Partiamo dalla vicenda della Silvia Romano che è stata riportata in Italia dopo un rapimento durato  quasi due anni attraverso un complicata  triangolazione (o anche più numerosa) di uomini e nazioni dietro pagamento di un riscatto. Naturalmente il nostro s’è buttato a pesce sulla vicenda grondando invidia di non potere parlare chiaro come fa lo Sgarbi che è protetto dalla immunità parlamentare. Ci si è gettato in due tappe, per verificare l’effetto che fa dopo la prima sortita.
Ma restiamo a Sgarbi ed al primo post del nostro.
L’Italia degli impostori cattolici s’è subito inalberata per via dei soldi pagati per il riscatto (aspetto però tenuto sotto traccia perché poco onorevole da rendere esplicito anche per degli impostori) e soprattutto perché “quella” ha osato, nell’Italia  cattolica, presentarsi convertita all’Islam e  arabo-vestita. Con l’aggravante per gli impostori cattolici (e non) di essere pure femmina e convertita. Se fosse stata un maschio l’avrebbero invece issata su un piedistallo: vedi casi precedenti.

Siccome  il nostro si reputa intelligente, ecco che “qui non c’è Michela Murgia che tenga, qui non c’è la minaccia di suo stolidissimo fascistometro che possa impedirci di porre le seguenti questioni e (orrore!) di ragionare” e perciò scodella le sue verità miscelando eventi di epoche talmente lontane che è come confrontare mele con gnocchi. Casualmente per il nostro pure la Murgia ha il difetto di essere femmina e per di più di buona fortuna letteraria e televisiva: che difettano al nostro benché ambisca perlomeno  di stare al posto di Casalino.

Per non  pagare il riscatto per la liberazione della Romano il nostro dice che bastava sequestrare i conti correnti (della famiglia Romano?) come ai tempi dei rapimenti da parte dei sardAgnoli e dei calabresi. Stavolta quei soldi sono del tutto veri ma anche del tutto inventati. Veri per chi li riscuote (infatti li può usare come scambio merce) e inventati per lo Stato che li paga (per stampare questa moneta basta una mail alla BCE) .

Quei soldi sono partite di giro nel senso che  tornano in patria per comprare armi ma una parte servono anche ad arricchire personalmente i vari capi del terrorismo. Figurarsi se un terrorista ha paura di andare all’inferno se intasca metà del riscatto e la mette in Svizzera. Allah è misericordioso.
Senza contare che pure il bilancio dello stato italiano è alimentato dai profitti delle industrie belliche nazionali quindi quel riscatto torna anche a vantaggio di 62 milioni di italiani. Compreso il nostro che ha messo al mondo due sfortunati messi a spese del bilancio nazionale.  Se del caso ripuliscono la faccenda  del riscatto con una ditta turca: altro mega produttore mondiale di armi visto che fra l’altro (la Turchia) sostiene al Queeda. Basta una ricerca in rete per trovare la storia dei legami tra il gruppo terroristico  al-Shabaab (che ha rapito la Romano) e quello di AlQuaeda sostenuto dalla Turchia.

Il custode non perde l’occasione di  scrivere un bigino di storia patria –cogliendo i suggerimenti di Sgarbi- sui rapimenti di Aldo Moro, le lamentazioni di Paolo IV, i capelli bianchi di Cossiga, il testamento di LaMalfa, l’opportunismo di Andreotti come se più che al destino di Moro importasse salvare le proprie palle dal momento che non erano commossi o emozionati per Moro ma  per se stessi.
Non c’è bisogno di chiamare un filosofo o un laureato del DAMS per capire al volo come il nostro abbia  fatto proprio l’intero ragionamento dello Sgarbi ma non abbia il coraggio di esplicitarlo in modo altrettanto chiaro: Sgarbi infatti è protetto dall’immunità parlamentare mentre il nostro rischierebbe la galera.

Conclude il primo post  con un gnignora-gnignara il con le sue solite frasi ambigue. Ci sto ma non ci sto. Vorrei starci per lucrare qualcosa ma non posso. Si legge: “perché domandarsi l’entità del riscatto pagato, da chi, sotto quale voce di spesa e con quali modalità, sarebbe «odioso»? Perché sarebbe odioso domandarsi il perché e soprattutto il come dei buoni servigi della Turchia? Significa che chi si pone la domanda dev’essere odiato?”.
Per uno che va in giro col lapis rosso blu a correggere anche gli accenti mal digitati dal correttore automatico questa frase dove soggetto verbo complemento sintassi fanno tutto un mischiotto incomprensibile alla fine si domanda: è la quantità del riscatto ad essere odiosa oppure è il riscatto ad essere odioso? E poi perché se il pagamento del riscatto è una scelta odiosa sarebbe da odiare chi l’ha pagato?. Che c’entra?.
Insomma: ancora una volta conclude con un pasticcio per far capire che c’è posto anche per lui. Che non ha il coraggio di insultare la Romano prima di tutto perché donna, poi perché volontaria, poi perché s’è convertita all’islam. Per mostrasi degno di essere accolto da chi ha gettato la bandiera nel fosso del quale ne è ormai il portavoce.

Il bello però doveva ancora venire perchè –nonostante chiami a testimoniare un inutile Asfa Mahmoud iman casorettese-milanes , che dice il suo parere riguardo alla conversione di Silvia Romano, al nostro forse sono fischiate le orecchie ed ecco il seguito del post dove prende di petto “certi progressisti di casa nostra, in realtà similprogressisti, che stanno ai progressisti veri come le scimmie stanno all’uomo, per non parlare poi dei cattoprogressisti. Avrebbero una voglia matta di cacciare noi, che vorremmo ragionare su questa faccenda, nella bolgia dei fascisti. Noi, che non siamo fascisti, e che non facciamo fatica a riconoscere atteggiamenti fascisti in coloro che vorrebbero mettere la mordacchia al ragionamento”.
Nulla di nuovo che sia un fervente seguace del papa tedesco e sul ruolo della donna, visto che la sua gli ha ribaltato la casa in testa quando l’ha conosciuto bene.
Prosegue: Non diciamo questo perché noi si abbia nostalgia del cattolicesimo conservatore e bellicoso d’un tempo; ci limitiamo ad osservare che il cattolicesimo moderno, fortemente inquinato dal protestantesimo, più vicino alla psicanalisi (che, secondo Popper, è una pseudoscienza) che al lascito spirituale e culturale dei Padri della Chiesa, non risponde più al bisogno del sacro che è insito nell’uomo, e che si riaccende nei momenti di smarrimento.
Arrivati alla fine la conclusione è sempre la stessa: se sei un fascista resti sempre tale e quale anche se tenti maldestramente di nasconderti frullando le parole.