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L'ENNESIMA FURBIZIA DELLA MAGGIORANZA NEL SILENZIO DELL'OPPOSIZIONE
UNA DELIBERA CHISSA' PERCHE' DIMENTICATA NEI CASSETTI PER CINQUE MESI E MEZZO.
E' stata pubblicata all'albo pretorio la delibera di giunta n.159
approvata il 21 novembre 2019 (quindi DOPO CINQUE mesi e mezzo) che
proroga la convenzione con associazione "Trasporto Amico onlus" e il
Comune di Mozzo per svolgimento trasporti socio-assistenziali che andrà
in scadenza il 31 gennaio.2020. Già c'era stata un deliberazione n.
101 del 11.luglio 2019 con la quale era stata disposta la proroga della
scadenza della convenzione al 30 settembre scorso per adeguare le
disposizioni alla Legge sul Terzo Settore, nonché migliorarne
l'operatività in base alla passata esperienza; siccome detto lavoro di
adeguamento e aggiornamento era ancora in fase di elaborazione (a metà
novembre 2019) in stretta sinergia con il Comune di Mozzo e che per non
interrompere un servizio di primaria importanza, si rendeva opportuno
prorogare la vigenza della convenzione per il periodo ottobre
2019/gennaio 2020, in attesa della elaborazione di intesa tra i due
enti, di una versione definitiva e completa della nuova bozza per la
gestione associata del servizio e delle nuove condizioni secondo le
recenti disposizioni di cui al Codice del Terzo Settore, la giunta di
Curno delibera di allungare la convezione con l'onlus fino al 31
gennaio 2020.
(...)
CAMBIARE IL GOVERNO CONTE:
VORREI MA NON POSSO
Chissà se Marzio Breda del Corriere e Concetto Vecchio di Repubblica si
sono scambiati qualche commento prima di scrivere –parola più parola
meno- due articoli praticamente identici sull'eventualità della caduta
del governo Conte 2 e delle successive prospettive. La caduta del Conte
2 è data da entrambi al massimo motivata da magari da un banale
incidente di percorso in Parlamento e Marzio Breda spiega le ragioni:
“sarebbe la crisi al buio che tanto preoccupa il capo dello Stato. Il
quale non ha sulla scrivania l'arma dello scioglimento delle Camere. È
vera e carica. E lui è pronto a usarla subito anche perché ha sempre
detto che, esaurita ogni formula politica, Conte sarebbe stato l'ultimo
premier di questa legislatura”. Perché non ci sono i numeri per una
maggioranza alternativa, non c'è un candidato premier accettabile da un
largo fronte, non c'è un programma serio e condiviso e soprattutto, non
c'è il tempo per far maturare un'intesa (come minimo occorrono un paio
di mesi), mentre l'Italia è stretta sotto una doppia emergenza. E non
c'è neppure lo scudo del referendum sul numero dei parlamentari.
(...)
BERGAMASCHI LABORIOSI MA SENZA UNA GUIDA
La lettura in successione dei tre articoli di L'Eco fanno concludere
piuttosto mestamente sul destino della nostra provincia e la sua gente.
Che sicuramente sarà pure intelligente, laboriosa, generosa ma non pare
che poi sappia scegliere dei timonieri all'altezza. I problemi
dei trasporti e della viabilità in provincia sono noti: la statale
della Valle Brembana e il treno che arrivi il più in alto possibile per
integrare questa valle nel contesto nazionale e ridurre lo stato
di semi abbandono. Pure il treno della Valle Seriana che arrivi
almeno fino alla piana di Ardesio è una necessità per una
reindustrializzazione della zona e lo sviluppo turistico. Il raddoppio
della tratta RFI da Montello a Ponte non ha nessuna utilità e si blocca
a Mozzo per via dei 150 milioni necessari per i viadotti sulla Quisa e
sul Brembo. Vorrebbe essere una tratta che attira dalle aree
circostanti e blocca il traffico privato in entrata in città, ma
messa com'è prevista adesso sarà un doppione inutile da mantenere senza
vantaggio alcuno: non ci sono parcheggi e stazioni di attestamento.
(...)
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PDF: 8,8Mb
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CAMBIARE IL GOVERNO CONTE:
VORREI MA NON POSSO
Chissà se Marzio Breda del Corriere e Concetto Vecchio di Repubblica si
sono scambiati qualche commento prima di scrivere –parola più parola
meno- due articoli praticamente identici sull'eventualità della caduta
del governo Conte 2 e delle successive prospettive. La caduta del Conte
2 è data da entrambi al massimo motivata da magari da un banale
incidente di percorso in Parlamento e Marzio Breda spiega le ragioni:
“sarebbe la crisi al buio che tanto preoccupa il capo dello Stato. Il
quale non ha sulla scrivania l'arma dello scioglimento delle Camere. È
vera e carica. E lui è pronto a usarla subito anche perché ha sempre
detto che, esaurita ogni formula politica, Conte sarebbe stato l'ultimo
premier di questa legislatura”. Perché non ci sono i numeri per
una maggioranza alternativa, non c'è un candidato premier accettabile
da un largo fronte, non c'è un programma serio e condiviso e
soprattutto, non c'è il tempo per far maturare un'intesa (come minimo
occorrono un paio di mesi), mentre l'Italia è stretta sotto una doppia
emergenza. E non c'è neppure lo scudo del referendum sul numero dei
parlamentari.
Pure per Concetto Vecchio di Repubblica il Colle fatica a vedere
governi alternativi. La maggioranza giallorossa a guida Conte è
ritenuta l'ultima coalizione possibile, dopo c'è solo - seppur a
malincuore - il voto. In un contesto economico e sanitario cosi
difficile il Quirinale vuole evitare infatti il rischio di lunghe
consultazioni dall'esito non prevedibile. Secondo alcuni fautori della
caduta di Conte proprio il referendum renderebbe impossibile il
ricorso al voto. I peones di tutti gli schieramenti sarebbero così
rassicurati e potrebbero prestarsi ad avallare un cambio di
maggioranza pur di restare a Roma. Il referendum confermativo si terrà
in autunno. Ma poi, dopo la vittoria del Sì, bisognerà ridisegnare i
collegi. Un'operazione di qualche mese. A quel punto - ecco il
ragionamento - si sarebbe a un passo dall'agosto 2021, quando scatta
il semestre bianco che impedirebbe al Capo dello Stato lo scioglimento
del Parlamento. Felicemente sopravvissuti salvando lo stipendio e la
pensione.
Ma il Quirinale - se cade Conte - ritiene le urne inevitabili senza dover aspettare il referendum.
Tutti ragionamenti che sembrano avere qualche fondamento ma a nostro
avviso non danno conto di alcuni problemi che vanno OLTRE il nemmeno
troppo sottinteso salvataggio degli stipendi dei parlamentari il più a
lungo possibile. Semmai il governo Conte dovesse cadere per un
incidente di percorso si formerà un'altra maggioranza per molteplici
ragioni.
- È del tutto ignota l'evoluzione della attuale pandemia da covid19
- Le previsioni di caduta del prodotto lordo interno
sono senza fondamenta dal momento che per adesso abbiamo perso due
mesi ma potrebbero anche essere molti di più (viste anche
le continue minacce del governo che la pandemia potrebbe
ricomparire). Nel Def è prevista una caduta del Pil2020 a -8% e
debito record a quota 155-160%. L'Ue prevede un Pil a -9,5% nel 2020.
- Quando anche la produzione e i lavoro si
stabilizzassero entro fine giugno l'interconnessione delle economie in
Ue e nel mondo sarà tutt'altro che ricostruita.
- Quest'anno si prevede la scomparsa del 25% delle
partite IVA nei settori delle piccole medie imprese e nel commercio
artigianato libere professioni.
Quindi è assai probabile che tutte le manovre in corso che
prefigurano la caduta del Conte2 ed una nuova maggioranza restano solo
chiacchiere da talkshow per non scomparire dagli schermi televisivi ma
ne l'attuale maggioranze ne l'opposizione –divisioni interne a parte
tutt'altro che facilmente superabili- vogliono assumersi la
responsabilità di governare nei prossimi mesi. Anzi: in questo momento
proprio l'opposizione può lucrare qualche vantaggio contro la
maggioranza facendo leva sugli spiriti semplici.
La questione è che questo governo non rappresenta il Paese non perché
–si legge oggi l'ultima proiezione elettorale- la Lega sarebbe al
24,9%, seguita dal PD al 22,9%, dal 5S al 16,8% e Fdi al 14,8% ma
perché è formato da personale tutto meridionale che non ha alcun
sentore della parte più importante del Paese: quel nord che è stato
falciato alzo zero dalla pandemia.
Lo abbiamo già scritto ma lo ripetiamo.
Di seguito la galleria dei principali soggetti che governano il Paese nell'era infausta del covid19.
Domenico Arcuri, laurea in economia e commercio, grand commis dello
Stato, classe 1963, calabrese di Melito Porto Salvo, neo commissario
per l'emergenza.
Angelo Borrelli, classe 1964 da Santa Cosma e Damiano di Latina,
commercialista capo del Dipartimento della Protezione Civile.
Roberto Speranza, classe 1979, da Potenza, laureato in scienze politiche, ministro della salute.
Roberto Gualtieri, classe 1966, Roma, laurea il lettere e storia, ministro dell'economia e finanze.
Giuseppe Conte, classe 1964, da Volturara Appula, Foggia ,
avvocato, presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica
Italiana dal 1º giugno 2018.
Sergio Mattarella, classe 1941, Palermo, avvocato, Presidente della Repubblica.
Mettiamo pure Mario Draghi, classe 1947, Roma penultimo presidente
della Banca Centrale Europea dato come il potenziale futuro PdC di una
improbabile ammucchiata da destra a sinistra.
Il Paese in mano a gente del sud non va avanti. L'attuale maggioranza
se vuole sopravvivere deve cambiare almeno tre quarti di questi uomini
con personale politico che abbia orecchio occhio e cuore del nord.
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L'ENNESIMA FURBIZIA DELLA MAGGIORANZA NEL SILENZIO DELL'OPPOSIZIONE
UNA DELIBERA CHISSA' PERCHE' DIMENTICATA NEI CASSETTI PER CINQUE MESI E MEZZO.
E' stata pubblicata all'albo pretorio la delibera di giunta n.159
approvata il 21 novembre 2019 (quindi DOPO CINQUE mesi e mezzo) che
proroga la convenzione con associazione "Trasporto Amico onlus" e il
Comune di Mozzo per svolgimento trasporti socio-assistenziali che andrà
in scadenza il 31 gennaio.2020. Già c'era stata un deliberazione
n. 101 del 11.luglio 2019 con la quale era stata disposta la proroga
della scadenza della convenzione al 30 settembre scorso per adeguare le
disposizioni alla Legge sul Terzo Settore, nonché migliorarne
l'operatività in base alla passata esperienza; siccome detto lavoro di
adeguamento e aggiornamento era ancora in fase di elaborazione (a metà
novembre 2019) in stretta sinergia con il Comune di Mozzo e che per non
interrompere un servizio di primaria importanza, si rendeva opportuno
prorogare la vigenza della convenzione per il periodo ottobre
2019/gennaio 2020, in attesa della elaborazione di intesa tra i due
enti, di una versione definitiva e completa della nuova bozza per la
gestione associata del servizio e delle nuove condizioni secondo le
recenti disposizioni di cui al Codice del Terzo Settore, la giunta di
Curno delibera di allungare la convezione con l'onlus fino al 31
gennaio 2020.
L'operazione non ci pare ne troppo corretta dal momento che riteniamo
che questo tipo di servizio (trasporto di utenza “debole”) sia uno di
quelli da mettere in gara d'appalto come accaduto per i CVI1- CVI2.
Non viene spiegato -nonostante la delibera sia stesa consumando
quattro pagine quattro di carta- come mai i due comuni non
abbiano raggiunto un accordo e non è nemmeno spiegato come è regolata
la convenzione dal primo febbraio 2020 alle giornate odierne.
Insomma siamo alle solite: noi facciamo come vogliamo.
Apparentemente il motivo per cui una delibera s'è persa nei cassetti
del comune sarebbe colpa del Governo e del Parlamento che non
hanno ancora deliberato sul famigerato terzo settore ma anche
questo particolare (ritardo tattico) dimostra come la faccenda abbiano
cercato di farla scivolare via sottotono sperando che -covid19 in
fase 2 operante- nessuno se ne accorgesse. Non chiediamo nemmeno
spiegazioni ne alla sindaca ne alla dirigente dei servizi sociali dal
momento che la prima nemmeno risponde alle PEC (è una sfida per
obbligarci a fare ricorso) e la seconda è assai occupata a cercare di
recuperare le bombole di ossigeno per i malati casalinghi di covid19
(il Comune ha l'obbligo di recuperare le bombole di ossigeno da chi non
le restituisce?)
Noi che andreottianamente pensiamo male riteniamo che questo servizio
(trasporto soggetti deboli) sia da mettere in appalto e siccome
la relazione elettorale tra l'onlus e Vivere Curno è fatta di un solido
cordone ombelicale, ecco che la maggioranza non vuole segare i
ponti elettorali con l'onlus e la tradizionale clientela della stessa
facendo un appalto.
Ieri l'ass. Rota ai servizi sociali pubblica un link sulla pagina fb di
“sei di Curno se…” ad una pagina di un settimanale filoleghista
provinciale che la spara alla grande: Curno paga quattro mesi di
affitto alle famiglie in difficoltà o con lutti. Sostegno concreto fino
a 1.500 euro per chi ha perso il lavoro, ha visto ridotti gli orari,
chiuso l'attività o subito incrementi di spese per malattia o scomparsa
di un familiare. Il Comune di Curno, destinatario di una serie di fondi
regionali e nazionali inizialmente riservati solo ai cittadini con
morosità incolpevole, a seguito di un ulteriore assegnazione di fondi
per l'attuale emergenza Covid, in quanto comune ad alta densità
abitativa,[ma non viene detto a quanto ammonta la cifra
ricevuta:l'hanno dimenticata nella penna?] ha deliberato un
proprio avviso pubblico per l'erogazione di contributi a sostegno del
mantenimento dell'alloggio in locazione. Tale avviso pubblico riprende
i requisiti dell'analogo bando dell'Ambito di Dalmine, ma viene gestito
individualmente dal Comune per meglio rispondere alle concrete e
urgenti emergenze abitative dei propri cittadini, in taluni casi
aggravatesi in seguito all'emergenza sanitaria Covid-19. Per tutte le
condizioni deve corrispondere una riduzione della capacità reddituale
nella misura del 20 per cento. L'importo massimo del contributo è pari
a quattro mensilità di canone e comunque non oltre 1.500 euro ad
alloggio/contratto.
Sul sito del Comune si apprende che si tratta di una integrazione
comunale dei fondi già previsti per l'erogazione di contributi a
sostegno del mantenimento dell'allog gio in locazione agli inquilini
morosi incolpevoli: riparto risorse del 2019 e ri-programmazione
risorse residue anche a seguito dell'emergenza sanitaria in atto
covid-19.
Leggendo tutta la carta ci sono delle considerazioni da fare.
La prima è che un conto che un inquilino diventi moroso del canine di
affitto per via di una crisi aziendale o improvvisi problemi famigliari
ed altro conto è che il bilancio famigliare sia sconvolto da una
decisione GOVERNATIVA di chiudere le fabbriche per via di una pandemia
internazionale.
La questione va spiegata bene perché alla fine della storia quella
frase: “Curno paga quattro mesi di affitto alle famiglie in difficoltà
o con lutti. Sostegno concreto fino a 1.500 euro perchè significa che
quei soldi vanno al proprietario della casa (privato o ente pubblico).
Tradotto. Un conto è che la crisi che ha determinato il mancato
pagamento dell'affitto sia un caso isolato (anche se numerosi) altro
conto è che uno perda il reddito per via di una legge dello Stato che
ha chiuso gli stabilimenti per via di una pandemia.
Nella prima situazione è logico e comprensibile che il proprietario
della casa continui a ricevere l'affitto dell'alloggio mentre nel
secondo caso, essendo la pandemia da covd19 un fatto internazionale e
la chiusura del posto di lavoro è una decisione governativa, non
si comprende come mai l'operaio debba accontentarsi della cassa
integrazione (se ce l'ha) mentre il proprietario di casa possa avere un
ristoro pressoché totale dell'affitto.
Nella pagina del sito comunale c'è anche un link per fare una
verifica dell'ISEE personale: procedimento che non avevamo mai provato.
Li si scopre che sostanzialmente nella determinazione dell'ISEE ci sono
tutta una serie di informazioni da dare mentre ne mancano altre ASSAI
significative. Nella determinazione dell'ISEE manca p.e. l'indicazione
delle spese famigliari per luce, gas, acqua e tari, vale a dire
gran parte delle spese fisse famigliari (che a nostro avviso dovrebbero
essere messe in conto per calcolare davvero una ISEE attendibile).
Anche in questo caso come nel finanziamento per la riduzione della
morosità incolpevole per via del covid19 se si vanno a verificare chi
sono le imprese che forniscono e riscuotono luce gas acqua
e raccolta della rumenta sono in gran parte imprese per lo più
pubbliche con ampia partecipazione privata. Si veda la tabella a inizio
pagina. Non contenti di ciò questi servizi sono spesso erogati da
operatori virtuali (tutti di matrice politica bene individuabile) che
comprano dagli operatori principali le forniture.
Quindi anche in questo caso nella creazione dell'ISEE vengono sempre
TUTELATI gli interessi di chi riscuote le tasse o funziona
parassitariamente dal momento che le tariffe al cittadino NON sono
affatto in concorrenza se si valutano su un periodo di
cinque anni.
Se c'era bisogno della dimostrazione di come tutta la politica della
giunta Gamba sia in buona sostanza diretta ad usare lo stare male dei
cittadini per finanziare i soliti noti dietro la formale applicazione
di regole nazionali e regionali che potrebbero benissimo essere
riadattate in un contesto locale a vantaggio dei cittadini PERLOMENO in
direzione più egualitaria.
Se una famiglia viene abbattuta dal covid19 il padrone di casa ci perde
di meno dell'inquilino. Se una famiglia viene battuta dal covid19 i
soggetti pubblici e privati che forniscono i principali servizi non
subiscono neanche il minimo danno rispetto ai propri clienti
(incolpevoli).
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