A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1223 DEL 07 MAGGIO 2020
























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















L'ENNESIMA FURBIZIA DELLA MAGGIORANZA NEL SILENZIO DELL'OPPOSIZIONE
UNA DELIBERA CHISSA' PERCHE' DIMENTICATA NEI CASSETTI PER CINQUE MESI E MEZZO.
E' stata pubblicata all'albo pretorio la delibera di giunta n.159 approvata il 21 novembre 2019 (quindi DOPO CINQUE mesi e mezzo) che proroga la convenzione con associazione "Trasporto Amico onlus" e il Comune di Mozzo per svolgimento trasporti socio-assistenziali che andrà in scadenza il 31 gennaio.2020.  Già c'era stata un deliberazione n. 101 del 11.luglio 2019 con la quale era stata disposta la proroga della scadenza della convenzione al 30 settembre scorso per adeguare le disposizioni alla Legge sul Terzo Settore, nonché migliorarne l'operatività in base alla passata esperienza; siccome detto lavoro di adeguamento e aggiornamento era ancora in fase di elaborazione (a metà novembre 2019) in stretta sinergia con il Comune di Mozzo e che per non interrompere un servizio di primaria importanza, si rendeva opportuno prorogare la vigenza della convenzione per il periodo ottobre 2019/gennaio 2020, in attesa della elaborazione di intesa tra i due enti, di una versione definitiva e completa della nuova bozza per la gestione associata del servizio e delle nuove condizioni secondo le recenti disposizioni di cui al Codice del Terzo Settore, la giunta di Curno delibera di allungare la convezione con l'onlus fino al 31 gennaio 2020.
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CAMBIARE IL GOVERNO CONTE:
VORREI MA NON POSSO
Chissà se Marzio Breda del Corriere e Concetto Vecchio di Repubblica si sono scambiati qualche commento prima di scrivere –parola più parola meno- due articoli praticamente identici sull'eventualità della caduta del governo Conte 2 e delle successive prospettive. La caduta del Conte 2 è data da entrambi al massimo motivata da magari da un banale incidente di percorso in Parlamento e Marzio Breda spiega le ragioni: “sarebbe la crisi al buio che tanto preoccupa il capo dello Stato. Il quale non ha sulla scrivania l'arma dello scioglimento delle Camere. È vera e carica. E lui è pronto a usarla subito anche perché ha sempre detto che, esaurita ogni formula politica, Conte sarebbe stato l'ultimo premier di questa legislatura”. Perché  non ci sono i numeri per una maggioranza alternativa, non c'è un candidato premier accettabile da un largo fronte, non c'è un programma serio e condiviso e soprattutto, non c'è il tempo per far maturare un'intesa (come minimo occorrono un paio di mesi), mentre l'Italia è stretta sotto una doppia emergenza. E non c'è neppure lo scudo del referendum sul numero dei parlamentari.
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BERGAMASCHI LABORIOSI MA SENZA UNA GUIDA
La lettura in successione dei tre articoli di L'Eco fanno concludere piuttosto mestamente sul destino della nostra provincia e la sua gente. Che sicuramente sarà pure intelligente, laboriosa, generosa ma non pare che poi sappia scegliere dei timonieri all'altezza. I problemi  dei trasporti e della viabilità in provincia sono noti: la statale della Valle Brembana e il treno che arrivi il più in alto possibile per integrare questa valle nel contesto  nazionale e ridurre lo stato di semi abbandono.  Pure il treno della Valle Seriana che arrivi almeno fino alla piana di Ardesio è una necessità per una reindustrializzazione della zona e lo sviluppo turistico. Il raddoppio della tratta RFI da Montello a Ponte non ha nessuna utilità e si blocca a Mozzo per via dei 150 milioni necessari per i viadotti sulla Quisa e sul Brembo. Vorrebbe essere una tratta che attira dalle aree circostanti e blocca il traffico privato  in entrata in città, ma messa com'è prevista adesso sarà un doppione inutile da mantenere senza vantaggio alcuno: non ci sono parcheggi e stazioni di attestamento.
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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!






















NON E' UN GIARDINO DI CURNO









VOLETE METTERE
UN BEL VIADOTTO SUL BREMBO
LUNGO UN CHILOMETRO?


































































































































































































CAMBIARE IL GOVERNO CONTE:
VORREI MA NON POSSO

Chissà se Marzio Breda del Corriere e Concetto Vecchio di Repubblica si sono scambiati qualche commento prima di scrivere –parola più parola meno- due articoli praticamente identici sull'eventualità della caduta del governo Conte 2 e delle successive prospettive. La caduta del Conte 2 è data da entrambi al massimo motivata da magari da un banale incidente di percorso in Parlamento e Marzio Breda spiega le ragioni: “sarebbe la crisi al buio che tanto preoccupa il capo dello Stato. Il quale non ha sulla scrivania l'arma dello scioglimento delle Camere. È vera e carica. E lui è pronto a usarla subito anche perché ha sempre detto che, esaurita ogni formula politica, Conte sarebbe stato l'ultimo premier di questa legislatura”. Perché  non ci sono i numeri per una maggioranza alternativa, non c'è un candidato premier accettabile da un largo fronte, non c'è un programma serio e condiviso e soprattutto, non c'è il tempo per far maturare un'intesa (come minimo occorrono un paio di mesi), mentre l'Italia è stretta sotto una doppia emergenza. E non c'è neppure lo scudo del referendum sul numero dei parlamentari.
Pure per Concetto Vecchio di Repubblica il Colle fatica a vedere governi alternativi. La mag­gioranza giallorossa a guida Conte è ritenuta l'ultima coalizione possi­bile, dopo c'è solo - seppur a malin­cuore - il voto. In un contesto eco­nomico e sanitario cosi difficile il Quirinale vuole evitare infatti il ri­schio di lunghe consultazioni dall'esito non prevedibile. Secondo alcuni fau­tori della caduta di Conte proprio il referendum renderebbe impossi­bile il ricorso al voto. I peones di tutti gli schieramenti sarebbero co­sì rassicurati e potrebbero prestar­si ad avallare un cambio di maggio­ranza pur di restare a Roma. Il referendum confermativo si terrà in autunno. Ma poi, dopo la vittoria del Sì, bisognerà ridisegna­re i collegi. Un'operazione di qual­che mese. A quel punto - ecco il ra­gionamento - si sarebbe a un passo dall'agosto 2021, quando scatta il semestre bianco che impedirebbe al Capo dello Stato lo scioglimento del Parlamento. Felicemente sopravvissuti salvando lo stipendio e la pensione.
Ma il Quirinale - se cade Conte - ri­tiene le urne inevitabili senza do­ver aspettare il referendum.

Tutti ragionamenti che sembrano avere qualche fondamento ma a nostro avviso non danno conto di alcuni problemi che vanno OLTRE il nemmeno troppo sottinteso salvataggio degli stipendi dei parlamentari il più a lungo possibile. Semmai il governo Conte dovesse cadere per un incidente di percorso si formerà un'altra maggioranza per molteplici ragioni.
-    È del tutto ignota l'evoluzione della attuale pandemia da covid19
-    Le previsioni di caduta del prodotto lordo interno sono senza fondamenta dal momento che per adesso abbiamo perso due mesi  ma potrebbero anche essere molti di più (viste anche le  continue minacce del governo che la pandemia potrebbe ricomparire). Nel Def è prevista una caduta  del Pil2020 a -8% e debito record a quota 155-160%. L'Ue prevede un Pil a -9,5% nel 2020.
-    Quando anche la produzione e i lavoro si stabilizzassero entro fine giugno l'interconnessione delle economie in Ue e nel mondo sarà tutt'altro che ricostruita.
-    Quest'anno si prevede la scomparsa del 25% delle partite IVA nei settori delle piccole medie imprese e nel commercio artigianato libere professioni.
Quindi è  assai probabile che tutte le manovre in corso  che prefigurano la caduta del Conte2 ed una nuova maggioranza restano solo chiacchiere da talkshow per non scomparire dagli schermi televisivi ma ne l'attuale maggioranze ne l'opposizione –divisioni interne a parte tutt'altro che facilmente superabili- vogliono assumersi la responsabilità di governare nei prossimi mesi. Anzi: in questo momento proprio l'opposizione può lucrare qualche vantaggio contro la maggioranza facendo leva sugli spiriti semplici.

La questione è che questo governo non rappresenta il Paese non perché –si legge oggi l'ultima proiezione elettorale- la Lega sarebbe al 24,9%, seguita dal PD al 22,9%, dal 5S al 16,8% e Fdi al 14,8% ma perché è formato da personale tutto meridionale che non ha alcun sentore della parte più importante del Paese: quel nord che è stato falciato alzo zero dalla pandemia.
Lo abbiamo già scritto ma lo ripetiamo.
Di seguito la galleria dei principali  soggetti che governano il Paese nell'era infausta del covid19.
Domenico Arcuri, laurea in economia e commercio, grand commis dello Stato, classe 1963, calabrese di Melito Porto Salvo, neo commissario per l'emergenza.
Angelo Borrelli, classe 1964 da Santa Cosma e Damiano  di Latina, commercialista  capo del Dipartimento della Protezione Civile.
Roberto Speranza, classe 1979, da Potenza, laureato in scienze politiche, ministro della salute.
Roberto Gualtieri, classe 1966, Roma, laurea il lettere e storia, ministro  dell'economia e finanze.
Giuseppe Conte, classe 1964,  da Volturara Appula, Foggia , avvocato, presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana dal 1º giugno 2018.
Sergio Mattarella, classe 1941, Palermo, avvocato, Presidente della Repubblica.
Mettiamo pure Mario Draghi, classe 1947, Roma penultimo presidente della Banca Centrale Europea dato come il potenziale futuro PdC di una improbabile ammucchiata da destra a sinistra.
Il Paese in mano a gente del sud non va avanti. L'attuale maggioranza se vuole sopravvivere deve cambiare almeno tre quarti di questi uomini con personale politico che abbia orecchio occhio e cuore del nord.

L'ENNESIMA FURBIZIA DELLA MAGGIORANZA NEL SILENZIO DELL'OPPOSIZIONE
UNA DELIBERA CHISSA' PERCHE' DIMENTICATA NEI CASSETTI PER CINQUE MESI E MEZZO.
E' stata pubblicata all'albo pretorio la delibera di giunta n.159 approvata il 21 novembre 2019 (quindi DOPO CINQUE mesi e mezzo) che proroga la convenzione con associazione "Trasporto Amico onlus" e il Comune di Mozzo per svolgimento trasporti socio-assistenziali che andrà in scadenza il 31 gennaio.2020.  Già c'era stata un deliberazione n. 101 del 11.luglio 2019 con la quale era stata disposta la proroga della scadenza della convenzione al 30 settembre scorso per adeguare le disposizioni alla Legge sul Terzo Settore, nonché migliorarne l'operatività in base alla passata esperienza; siccome detto lavoro di adeguamento e aggiornamento era ancora in fase di elaborazione (a metà novembre 2019) in stretta sinergia con il Comune di Mozzo e che per non interrompere un servizio di primaria importanza, si rendeva opportuno prorogare la vigenza della convenzione per il periodo ottobre 2019/gennaio 2020, in attesa della elaborazione di intesa tra i due enti, di una versione definitiva e completa della nuova bozza per la gestione associata del servizio e delle nuove condizioni secondo le recenti disposizioni di cui al Codice del Terzo Settore, la giunta di Curno delibera di allungare la convezione con l'onlus fino al 31 gennaio 2020.

L'operazione non ci pare ne troppo corretta dal momento che riteniamo che questo tipo di servizio (trasporto di utenza “debole”) sia uno di quelli da mettere in gara d'appalto come accaduto per i CVI1- CVI2.
Non viene spiegato  -nonostante la delibera sia stesa consumando quattro pagine quattro di carta- come mai  i due comuni non abbiano raggiunto un accordo e non è nemmeno spiegato come è regolata la convenzione dal primo febbraio 2020 alle giornate odierne.

Insomma siamo alle solite: noi facciamo come vogliamo.
Apparentemente il motivo per cui una delibera s'è persa nei cassetti del comune  sarebbe colpa del Governo e del Parlamento che non hanno ancora deliberato sul famigerato terzo settore  ma anche questo particolare (ritardo tattico) dimostra come la faccenda abbiano cercato di farla scivolare via sottotono sperando che  -covid19 in fase 2 operante- nessuno se ne accorgesse. Non chiediamo nemmeno spiegazioni ne alla sindaca ne alla dirigente dei servizi sociali dal momento che la prima nemmeno risponde alle PEC (è una sfida per obbligarci a fare ricorso) e la seconda è assai occupata a cercare di recuperare le bombole di ossigeno per i malati casalinghi di covid19 (il Comune ha l'obbligo di recuperare le bombole di ossigeno da chi non le restituisce?)
Noi che andreottianamente pensiamo male riteniamo che questo servizio (trasporto soggetti deboli) sia da mettere in appalto e siccome  la relazione elettorale tra l'onlus e Vivere Curno è fatta di un solido cordone ombelicale, ecco che la maggioranza non vuole  segare i ponti elettorali con l'onlus e la tradizionale clientela della stessa facendo un appalto.


Ieri l'ass. Rota ai servizi sociali pubblica un link sulla pagina fb di “sei di Curno se…” ad una pagina di un settimanale filoleghista provinciale che la spara alla grande: Curno paga quattro mesi di affitto alle famiglie in difficoltà o con lutti. Sostegno concreto fino a 1.500 euro per chi ha perso il lavoro, ha visto ridotti gli orari, chiuso l'attività o subito incrementi di spese per malattia o scomparsa di un familiare. Il Comune di Curno, destinatario di una serie di fondi regionali e nazionali inizialmente riservati solo ai cittadini con morosità incolpevole, a seguito di un ulteriore assegnazione di fondi per l'attuale emergenza Covid, in quanto comune ad alta densità abitativa,[ma non viene detto a quanto ammonta la cifra ricevuta:l'hanno dimenticata nella penna?]  ha deliberato un proprio avviso pubblico per l'erogazione di contributi a sostegno del mantenimento dell'alloggio in locazione. Tale avviso pubblico riprende i requisiti dell'analogo bando dell'Ambito di Dalmine, ma viene gestito individualmente dal Comune per meglio rispondere alle concrete e urgenti emergenze abitative dei propri cittadini, in taluni casi aggravatesi in seguito all'emergenza sanitaria Covid-19. Per tutte le condizioni deve corrispondere una riduzione della capacità reddituale nella misura del 20 per cento. L'importo massimo del contributo è pari a quattro mensilità di canone e comunque non oltre 1.500 euro ad alloggio/contratto.
Sul sito del Comune si apprende che si tratta di una integrazione comunale dei fondi già previsti per l'erogazione di contributi a sostegno del mantenimento dell'allog gio in locazione agli inquilini morosi incolpevoli: riparto risorse del 2019 e ri-programmazione risorse residue anche a seguito dell'emergenza sanitaria in atto covid-19.
Leggendo tutta la carta ci sono delle considerazioni da fare.
La prima è che un conto che un inquilino diventi moroso del canine di affitto per via di una crisi aziendale o improvvisi problemi famigliari ed altro conto è che il bilancio famigliare sia sconvolto da una decisione GOVERNATIVA di chiudere le fabbriche per via di una pandemia internazionale.
La questione va spiegata bene perché alla fine della storia quella frase: “Curno paga quattro mesi di affitto alle famiglie in difficoltà o con lutti. Sostegno concreto fino a 1.500 euro perchè significa che quei soldi vanno al proprietario della casa (privato o ente pubblico). Tradotto. Un conto è che la crisi che ha determinato il mancato pagamento dell'affitto sia un caso isolato (anche se numerosi) altro conto è che uno perda il reddito per via di una legge dello Stato che ha chiuso gli stabilimenti per via di una pandemia.
Nella prima situazione è logico e comprensibile che il proprietario della casa continui a ricevere l'affitto dell'alloggio mentre nel secondo caso, essendo la pandemia da covd19 un fatto internazionale e la  chiusura del posto di lavoro è una decisione governativa, non si comprende come mai l'operaio debba accontentarsi della cassa integrazione (se ce l'ha) mentre il proprietario di casa possa avere un ristoro pressoché totale dell'affitto.

Nella pagina  del sito comunale c'è anche un link per fare una verifica dell'ISEE personale: procedimento che non avevamo mai provato. Li si scopre che sostanzialmente nella determinazione dell'ISEE ci sono tutta una serie di informazioni da dare mentre ne mancano altre ASSAI significative. Nella determinazione dell'ISEE manca p.e. l'indicazione delle spese famigliari per luce, gas, acqua e tari, vale a dire  gran parte delle spese fisse famigliari (che a nostro avviso dovrebbero essere messe in conto per calcolare davvero una ISEE attendibile).
Anche in questo caso come nel finanziamento per la riduzione della morosità incolpevole per via del covid19 se si vanno a verificare chi sono le imprese che  forniscono e riscuotono  luce gas acqua e  raccolta della rumenta sono in gran parte imprese per lo più pubbliche con ampia partecipazione privata. Si veda la tabella a inizio pagina. Non contenti di ciò questi servizi sono spesso erogati da operatori virtuali (tutti di matrice politica bene individuabile) che comprano dagli operatori principali le forniture.
Quindi anche in questo caso nella creazione dell'ISEE vengono sempre TUTELATI gli interessi di chi riscuote le tasse o  funziona parassitariamente dal momento che le tariffe al cittadino NON sono affatto in concorrenza  se  si valutano su un periodo di cinque anni.

Se c'era bisogno della dimostrazione di come tutta la politica della giunta Gamba sia in buona sostanza diretta ad usare lo stare male dei cittadini per finanziare i soliti noti dietro la formale applicazione di regole nazionali e regionali che potrebbero benissimo essere riadattate in un contesto locale a vantaggio dei cittadini PERLOMENO in direzione più egualitaria.
Se una famiglia viene abbattuta dal covid19 il padrone di casa ci perde di meno dell'inquilino. Se una famiglia viene battuta dal covid19 i soggetti pubblici e privati che forniscono i principali servizi non subiscono  neanche il minimo danno rispetto ai propri clienti (incolpevoli).