|
|
|
|
PERCHÉ PARCHI SONO APERTI E IL CIMITERO MEZZO CHIUSO?
QUANTI LAVORANO DAVVERO IN MUNICIPIO E COME LAVORANO?
QUANTI E COME SONO STATI DISTRIBUTI I SOLDI E LE OFFERTE
DELLA PROTEZIONE CIVILE?
Se ci capite qualcosa, spiegatecelo per favore. Dunque si legge su un
avviso comunale che per la “Consegna/riconsegna bidoncini microchippati
Si avvisa che a decorrere dalla settimana del 4.5.2020 lo sportello
"Tassa rifiuti - TARI" sarà aperto con cadenza settimanale ogni giovedì
dalle ore 10.00 alle ore 14.00 presso l'ufficio tributi - I piano del
palazzo comunale”. Che vorrebbe dire (a parte che primo si scrive con
un uno e il cerchiolino in alto a destra: roba da seconda elementare)
che per ricevere o restituire il bidoncino ci si deve rivolgere in quel
buco che è l'ufficio tributi da cui si affacciano per0onaggi che ti
guatano con nemmeno troppo vaghi sospetti (almeno nel mio caso: che
qualcuno li abbi avvisati ?). Al piano terreno ci dovrebbe stare un
geometra che si occupa del problema ma va bene. Tutti al primo piano.
Segue l'avviso scritto in rosso perché si comprenda l'importanza: “Nel
periodo dal 4.5.2020 al 17.5.2020, stante l'emergenza sanitaria, si
potrà accedere allo sportello solo per urgenze e su appuntamento”.
Conclusione. Bisogna fissare l'appuntamento per consegnare-restituire
il bidoncino oppure si può accedere liberamente. Date retta a noi. Chi
ha scritto quel comunicato, dia le dimissioni e torni in collegio a
partire dalla prima elementare. Di persone pagate da pantalone che
scrivono con la crapa nelle nuvole, non ne abbiamo proprio bisogno.
(...)
MA I 13 MILIONI DI PASSEGGERI
DEL CARAVAGGIO NON C’ENTRANO NULLA COL COVID19?
(...)
Verrebbe la pena che i Bergamaschi si interrogassero sul significato
di tutto questo giro di persone in una città di meno di 150mila
abitanti e una provincia con 1,1 milioni di abitanti e probabilmente
200mila in più considerate le presenze.
La città bassa e quella alta erano sempre attraversate nelle vie
principali da un fiume in piena di passeggeri sbarcati al Caravaggio e
in attesa del volo successivo entravano in città trascinanti rumorose
valige rotabili che s'abbuffavano nelle centinai di pizzerie e bar
d'asporto e pochissimi nei ristoranti.
Non esiste migliori sistema per spandere una qualche pandemia –lo
spiega proprio l'ordine impartito della distanza interpersonale- e far
finta di cercare il primo involontario untore è solo una scusa per
nascondere che proprio Bergamo ha messo in piedi ed una buona parte di
essa ha vissuto benissimo di quella fortuna.
Che è stata anche la fortuna politica del sindaco Gori e del capogruppo
della sua lista, guarda caso un ristoratore albergatore di Città Alta.
Il rilancio di Città Alta ci ha portato la pandemia di covid19. Ma non
si può dire perché quella gallina dalle uova d'oro che è il Caravaggio
non si può in nessuno modo chiamare a discolparsi.
Non bastassero i passeggeri che transitavano al Caravaggio (ma si
fermavano in pochi sismi in città per i suoi alti costi e la scarsa
offer ta) da tutta Europa e dall'Est abbiamo anche un importante scalo
merci di prima grandezza nazionale.
Non mi passa nemmeno per la testa suggerire che Gori e il suo governo
siano la causa diretta della “strage di stato” che il covid19 ha
inflitto a Bergamo e dintorni. Però va detto con altrettanta chiarezza
che proprio in questo enorme e incontrollato flusso di viaggiatori
“mordi e fuggi” non ci stia anche la causa (forse addirittura la prima)
di quella strage di stato.
Se poi andiamo a vedere dove i tragici incrementi di morti che ci sono
state tra il 20 febbraio e il 31 marzo 2020 rispetto allo steso periodo
dell'anno precedente vediamo Bergamo poi Milano Cremona Lodi Piacenza.
Dell'elenco va anche considerata che presumibilmente ha colpito
dapprima le zone più vulnerabili in quanto le meno vaccinate
dall'infestazione dei transiti. Succede sempre così con le malattie del
genere.
Poi nelle diverse realtà ci sono stati i rilanci dovuti a un mix di
disattenzione inesperienza disorganizzazione delle diverse ATS di
riferimento – non per nulla il primo positivo è stato scoperto per
caso, per la curiosità di un infermiera e non di una equipe medica o di
scienziati- che… stavano ancora rincorrendo quelli rientrati dalla
Cina.
Hai voglia.
Non siamo soli a dire che il modello turistico cui s'è dedicata
Bergamo se la arricchisce da una parte soprattutto per l'evasione
fiscale collegata, dall'altra parte la espone ed espone la sua gente in
maniera abbastanza identica ad una NewYork o una Londra piuttosto che
una Ginevra Zurigo o Berlino. Il Caravaggio non è solo un problema di
inquinamento oppure un lauto guadagno degli enti proprietari delle
quote azionarie. Il Caravaggio e quanto attira appresso è anche il
covid19 che poi trova in certe realtà locali – la cui economia e gli
scanbi materiali e personali sono altissimi coi paesi dell'Oriente-
ulteriore benzina per incendiare.
Oltre a fare il conteggio dei orti di covid19 nella bassa Valseriana ed
a Bergamo varrebbe la pena studiare nel medio lungo periodo i flussi di
persone che ci sono stati con la Cina sollevando una volta per tutte il
pietoso e ipocrita velo per cui “dei soldi non si parla in pubblico”.
Dei morti si, specie se caricati sui camion.
|
|
PDF: 8Mb
|
|
|
|
|
PERCHÉ PARCHI SONO APERTI
E IL CIMITERO MEZZO CHIUSO?
QUANTI LAVORANO DAVVERO
IN MUNICIPIO E COME LAVORANO?
QUANTI E COME SONO STATI
DISTRIBUTI I SOLDI E LE OFFERTE
DELLA PROTEZIONE CIVILE?
Se ci capite qualcosa, spiegatecelo per favore. Dunque si legge su un
avviso comunale che per la “Consegna/riconsegna bidoncini microchippati
Si avvisa che a decorrere dalla settimana del 4.5.2020 lo sportello
"Tassa rifiuti - TARI" sarà aperto con cadenza settimanale ogni giovedì
dalle ore 10.00 alle ore 14.00 presso l'ufficio tributi - I piano del
palazzo comunale”. Che vorrebbe dire (a parte che primo si scrive
con un uno e il cerchiolino in alto a destra: roba da seconda
elementare) che per ricevere o restituire il bidoncino ci si deve
rivolgere in quel buco che è l'ufficio tributi da cui si affacciano
per0onaggi che ti guatano con nemmeno troppo vaghi sospetti (almeno nel
mio caso: che qualcuno li abbi avvisati ?). Al piano terreno ci
dovrebbe stare un geometra che si occupa del problema ma va bene. Tutti
al primo piano.
Segue l'avviso scritto in rosso perché si comprenda l'importanza: “Nel
periodo dal 4.5.2020 al 17.5.2020, stante l'emergenza sanitaria, si
potrà accedere allo sportello solo per urgenze e su appuntamento”.
Conclusione. Bisogna fissare l'appuntamento per consegnare-restituire
il bidoncino oppure si può accedere liberamente. Date retta a noi. Chi
ha scritto quel comunicato, dia le dimissioni e torni in collegio
a partire dalla prima elementare. Di persone pagate da pantalone che
scrivono con la crapa nelle nuvole, non ne abbiamo proprio bisogno.
C'era stato e c'è un precedente. Per ragioni NON spiegate (la
giunta Gamba non sente il dovere di spiegare mai nulla: giustamente
come fanno Dio o il Papa) la neo consigliera delegata ai problemi del
cimitero (e questo la dice lunga in tema) Miriam Rizzo ha emanato
un avviso della “riapertura parziale del cimitero.
Si comunica che alla luce della situazione di emergenza Nazionale che
permane e della conseguente necessità di contenere la diffusione del
Coronavirus, dal giorno 4 maggio 2020, si potrà accedere al nostro
Cimitero, fino a nuove disposizioni, nelle seguenti giornate:
Mercoledì e Sabato mattina dalle ore 8.30 alle ore 12,00
L'entrata sarà limitata ad un numero massimo di 20 persone contemporaneamente presenti e per un massimo di 15 minuti a persona”.
Fine della prima parte dell'avviso. Non si comprende come mai i parchi
sono aperti (tranne i giochi per bambini) oppure si possa stare in
piazza sulle panchine (ovviamente con le solite tre regole minime:
distanza, mascherina, lavaggio mani) mentre nel cimitero si può
entrare solo contingentati. Che i visitatori siano degli assatanati che
pomiciano sbaciucchiano slimonano e quant'altro possibile impossibile
vietato celandosi dietro le croci funebri e dentro le cappelle
funerarie?
Prosegue più avanti l'avviso: Non si potrà accedere nel caso di
contemporanea presenza di celebrazione di funerali”. Se non ricordiamo
male la legge prevede che la cerimonia sia riservata a sole 15 persone.
Non è specificato se siano da comprendere prete celebrante,
chierichetto, necrofori ma stai attendendo le risposte da una
ennesima FAQ presidenziale.
Prosegue maternamente la consigliera delegata: “Le limitazioni si
rendono necessarie per salvaguardare la salute dei cittadini e siamo
sicuri che incontrerà la Vostra comprensione”.
Qui sarebbe utile usare nella risposta un verbo molto colorito ma non è possibile.
Conclude la nostra: Ringraziamo i volontari della Protezione civile di
Curno che insieme ad un operatore comunale garantiranno il rispetto
delle limitazioni menzionate e permetteranno a chi lo desidera di poter
accedere al cimitero.
Scusate: ma il dipendente comunale e i volontari della PC non si ammalano?
Consigliera delegata al cimitero. Prima di scrivere avvisi ordinanze
–ormai se uno che siano uno non scrive la sua ordinanza si sente
un signor-signara NESSUNO/A- esattamente come per la storia del
bidoncino e degli uffici aperti o chiusi aperti per appuntamento, si
sia una mossa. Già abbiamo un PdC che ci scaraventa addosso miglia di
parole coi DPCM. Non si metta anche lei a rimbambirci più del
necessario.
Il due maggio la sindaca Gamba ha emesso per la quinta volta (quindi ce
ne sono già quattro precedenti) un “decreto” che partendo da ben
VENTUNO premesse –“da atto (traduzione: ordina) che i
Servizi e le attività del Comune saranno erogati in via ordinaria con
le modalità del lavoro agile (…) e che la presenza in Ufficio sarà
limitata alle attività indifferibili e da rendere in presenza, legate
anche alla gestione dell'emergenza; (...) e quindi (..) l'accesso al
pubblico (traduzione l'accesso dei cittadini agli uffici comunali: per
fortuna hanno fatto il liceo) sarà garantito per ragioni di urgenza o
stretta necessità e previo appuntamento ed in ogni caso con modalità di
ingresso singolo, dunque modalità scaglionate, nel rispetto delle norme
di sicurezza.”
Segue adeguata pappardella che nel caso non interessa.
Proprio ieri sul Corriere on line abbiamo letto questo pezzo: Domanda:
Si possono pubblicare sul sito istituzionale i contatti dei funzionari
per consentire al pubblico di prenotare servizi, prestazioni o
appuntamenti? Risposta: No, «le indicazioni operative impongono di
limitare la presenza del personale negli uffici mediante,
prevalentemente, il ricorso al lavoro agile. Per gli utenti si possono
pubblicare i soli recapiti delle unità organizzative competenti (numero
di telefono e indirizzo PEC) e non quelli dei singoli funzionari
preposti agli uffici».
Combinando quindi il quinto decreto sindacale con questa regola (che
non è una fake news visto che la applicano tutti gli enti pubblici: ma
non proprio del tutto) il cittadino (NON IL PUBBLICO, signora sindaca)
sostanzialmente non sa quanti siano i dipendenti del comune che stanno
lavorando in ufficio, quanti sono quelli che lavorano a casa propria,
quanti sono in ferie e quanti sono ammalati.
La questione non è una mera curiosità dal momento che non c'è
bisogno di scrivere nome e cognome di chi lavora in ufficio, chi lavora
da casa, chi è in ferie e chi è ammalato.
Basta dare una informazione prettamente numerica: ufficio tale numero 2
presenti in ufficio, numero 3 in lavoro agile, 1 ammalato e
2 in ferie.
Questo lo scriviamo per due motivi. Prima di tutto basta leggere l'albo
pretorio per verificare che gli uffici producono pochissime
determinazioni e meno ancora deliberazioni.
Secondo perchè basta leggere gli articoli di Luigi Olivieri su
PHASTIDIO.NET in ordine al lavoro dei dipendenti pubblici in questa
fase (e prima e dopo questa) per capire la ragione per cui la bacheca
dell'albo pretorio piange. Leggasi: è assai povera.
Precisiamo. Luigi Olivieri non è un pirla qualsiasi ma è un dirigente
qualifica unica comparto regioni autonomie locali nell' Amministrazione
PROVINCIALE DI VERONA quale Responsabile - Area Servizi alla persona e
alla comunità).
Sulla pagina 1221 di questo blog (quindi la numero precedente) avevamo
scritto che “Per esempio sono arrivati al Comune circa 40mila euro
della protezione Civile da distribuire alle famiglie per via della
pandemia. Probabile che quella somma si sia incrementata da versamenti
di fondi o buoni spesa di privati e aziende del posto. Ci si attendeva
che una amministrazione TRASPARENTE rendesse noto gli incassi dalla
protezione civile e dalle imprese e privati locali e i criteri della
distribuzione: un numero di tot euro alle famiglie di 5 persone, un
numero di tot euro alle famiglie di 4 persone, ecc. e invece nonostante
la distribuzione sia finita (doveva essere fatta entro il 15 aprile)
NON si vede alcun resoconto.
Come non sono stati resi noti nemmeno le modalità di distribuzione
materiale delle somme: se sulla carta sanitaria, se materialmente con
buoni stampati ad hoc dal comune. Fatto salvo che si sa che sono buoni
da 25 euro: come fatti apposta per creare casino ai single ed ai
negozianti.
Nel frattempo avevamo fatto un accesso agli atti per conoscere le somme
impiegate e i criteri adottati per la distruzione-attribuzione ai
singoli cittadini.
Quasi in tempo reale uno dei due uffici interpellati con l'accesso agli
atti ha pubblicato una determina in cui specifica che il Comune ha
aggiunto alla somma stanziata dalla Protezione Civile per Curno una
ulteriore somma di 19.941,98 euro è subito ci è venuto in mente
l'immane fatica dell'impiegato comunale che conta uno per uno i
cinquanta centesimi di euro, i cinque centesimi di euro fino alle tre
lenticchie che sono i due e l'uno centesimo di euro per arrivare ai
quei fatidici 98 centesimi di euro.
Ovviamente la risposta contenuta nella determina risponde SOLO ad
uno dei quesiti che avevamo posto e mancano tutti gli altri (i criteri
di attribuzione delle somme agli aventi diritto, il numero suddivisi
per quantità, il tipo di buono distribuito, quanto hanno regalato
imprese e privati del territorio, ecc.).
Finora sulla base delle determinazioni pubblicate dall'ufficio apposito
NON si conoscono gli indirizzi generali – che debbono essere pubblici-
per suddividere le somme da distribuire e quindi anche stavolta –a
pensare male si fa peccato ma speso si indovina- tutto finirà in
gloria. Nel senso che a fine anno leggeremo una sequenza di iniziali
con una cifra assegnata a fianco senza sapere perché sono cento
piuttosto due duecento.
La polpetta è mia la la gestisco io: che volete di più? Un Lucano.
|
|
MA I 13 MILIONI
DI PASSEGGERI
DEL CARAVAGGIO
NON C’ENTRANO
NULLA COL COVID19?
Da Bergamo news del 18 gennaio 2020. L'aeroporto “Caravaggio” di
Bergamo consolida la terza posizione nella graduatoria degli scali
nazionali, sfiorando nel 2018 quota 13 milioni di passeggeri. I numeri
definitivi dell'attività svolta nel 2018 confermano la percentuale di
incremento del movimento passeggeri nella misura del 4,9% rispetto
all'anno precedente. Il totale dei passeggeri transitati è pari a 12
milioni 938mila 572.
Si conferma il trend di crescita in atto dal 2002, sostenuto sia
dall'offerta di collegamenti attuata dalle compagnie aeree che operano
sullo scalo bergamasco, sia dalla percentuale di occupazione dei posti
a bordo (load factor) che risulta mediamente tra le più alte in
assoluto del panorama degli aeroporti nazionali.
Oltre all'incremento sui voli di linea, che hanno registrato in media
50mila passeggeri in più al mese nel corso del 2018, c'è stata una
sensibile ripresa del segmento charter con quasi il 10% in più di
utilizzatori, concentrato non solo nei mesi estivi ma anche nel mese di
dicembre.
Il trend positivo registrato nella prima metà del mese di gennaio 2019
lascia presupporre il superamento dei 13 milioni di passeggeri a fine
anno.
Verrebbe la pena che i Bergamaschi si interrogassero sul
significato di tutto questo giro di persone in una città di meno
di 150mila abitanti e una provincia con 1,1 milioni di abitanti e
probabilmente 200mila in più considerate le presenze.
La città bassa e quella alta erano sempre attraversate nelle vie
principali da un fiume in piena di passeggeri sbarcati al Caravaggio e
in attesa del volo successivo entravano in città trascinanti rumorose
valige rotabili che s'abbuffavano nelle centinai di pizzerie e
bar d'asporto e pochissimi nei ristoranti.
Non esiste migliori sistema per spandere una qualche pandemia –lo
spiega proprio l'ordine impartito della distanza interpersonale- e far
finta di cercare il primo involontario untore è solo una scusa per
nascondere che proprio Bergamo ha messo in piedi ed una buona parte di
essa ha vissuto benissimo di quella fortuna.
Che è stata anche la fortuna politica del sindaco Gori e del capogruppo
della sua lista, guarda caso un ristoratore albergatore di Città Alta.
Il rilancio di Città Alta ci ha portato la pandemia di covid19. Ma non
si può dire perché quella gallina dalle uova d'oro che è il
Caravaggio non si può in nessuno modo chiamare a discolparsi.
Non bastassero i passeggeri che transitavano al Caravaggio (ma si
fermavano in pochi sismi in città per i suoi alti costi e la
scarsa offer ta) da tutta Europa e dall'Est abbiamo anche un importante
scalo merci di prima grandezza nazionale.
Non mi passa nemmeno per la testa suggerire che Gori e il suo governo
siano la causa diretta della “strage di stato” che il covid19 ha
inflitto a Bergamo e dintorni. Però va detto con altrettanta chiarezza
che proprio in questo enorme e incontrollato flusso di viaggiatori
“mordi e fuggi” non ci stia anche la causa (forse addirittura la prima)
di quella strage di stato.
Se poi andiamo a vedere dove i tragici incrementi di morti che ci sono
state tra il 20 febbraio e il 31 marzo 2020 rispetto allo steso periodo
dell'anno precedente vediamo Bergamo poi Milano Cremona Lodi Piacenza.
Dell'elenco va anche considerata che presumibilmente ha colpito
dapprima le zone più vulnerabili in quanto le meno vaccinate
dall'infestazione dei transiti. Succede sempre così con le malattie del
genere.
Poi nelle diverse realtà ci sono stati i rilanci dovuti a un mix di
disattenzione inesperienza disorganizzazione delle diverse ATS di
riferimento – non per nulla il primo positivo è stato scoperto per
caso, per la curiosità di un infermiera e non di una equipe medica o di
scienziati- che… stavano ancora rincorrendo quelli rientrati
dalla Cina.
Hai voglia.
Non siamo soli a dire che il modello turistico cui s'è dedicata
Bergamo se la arricchisce da una parte soprattutto per l'evasione
fiscale collegata, dall'altra parte la espone ed espone la sua gente in
maniera abbastanza identica ad una NewYork o una Londra piuttosto che
una Ginevra Zurigo o Berlino. Il Caravaggio non è solo un problema di
inquinamento oppure un lauto guadagno degli enti proprietari delle
quote azionarie. Il Caravaggio e quanto attira appresso è anche il
covid19 che poi trova in certe realtà locali – la cui economia e gli
scanbi materiali e personali sono altissimi coi paesi dell'Oriente-
ulteriore benzina per incendiare.
Oltre a fare il conteggio dei orti di covid19 nella bassa Valseriana ed
a Bergamo varrebbe la pena studiare nel medio lungo periodo i flussi di
persone che ci sono stati con la Cina sollevando una volta per tutte il
pietoso e ipocrita velo per cui “dei soldi non si parla in
pubblico”.
Dei morti si, specie se caricati sui camion.
|
|
|