A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1222 DEL 05 MAGGIO 2020
























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















PERCHÉ PARCHI SONO APERTI E IL CIMITERO MEZZO CHIUSO?
QUANTI LAVORANO DAVVERO IN MUNICIPIO E COME LAVORANO?
QUANTI E COME SONO STATI DISTRIBUTI I SOLDI E LE OFFERTE
DELLA PROTEZIONE CIVILE?
Se ci capite qualcosa, spiegatecelo per favore. Dunque si legge su un avviso comunale che per la “Consegna/riconsegna bidoncini microchippati
Si avvisa che a decorrere dalla settimana del 4.5.2020 lo sportello "Tassa rifiuti - TARI" sarà aperto con cadenza settimanale ogni giovedì dalle ore 10.00 alle ore 14.00 presso l'ufficio tributi - I piano del palazzo comunale”.  Che vorrebbe dire (a parte che primo si scrive con un uno e il cerchiolino in alto a destra: roba da seconda elementare) che per ricevere o restituire il bidoncino ci si deve rivolgere in quel buco che è l'ufficio tributi da cui si affacciano per0onaggi che ti guatano con nemmeno troppo vaghi sospetti (almeno nel mio caso: che qualcuno li abbi avvisati ?). Al piano terreno ci dovrebbe stare un geometra che si occupa del problema ma va bene. Tutti al primo piano.
Segue l'avviso scritto in rosso perché si comprenda l'importanza: “Nel periodo dal 4.5.2020 al 17.5.2020, stante l'emergenza sanitaria, si potrà accedere allo sportello solo per urgenze e su appuntamento”. Conclusione. Bisogna fissare l'appuntamento per consegnare-restituire il bidoncino oppure si può accedere liberamente. Date retta a noi. Chi ha scritto quel  comunicato, dia le dimissioni e torni in collegio a partire dalla prima elementare. Di persone pagate da pantalone che scrivono con la crapa nelle nuvole, non ne abbiamo proprio bisogno.
(...)

MA I 13 MILIONI  DI PASSEGGERI
DEL CARAVAGGIO NON C’ENTRANO  NULLA COL COVID19?
(...)
Verrebbe la pena che  i Bergamaschi si interrogassero sul significato di tutto questo giro di persone in una città di  meno di 150mila abitanti e una provincia con 1,1 milioni di abitanti e probabilmente 200mila in più considerate le presenze.
La città bassa e quella alta erano sempre attraversate nelle vie principali da un fiume in piena di passeggeri sbarcati al Caravaggio e in attesa del volo successivo entravano in città trascinanti rumorose valige rotabili che s'abbuffavano  nelle centinai di pizzerie e bar d'asporto e pochissimi nei ristoranti.
Non esiste migliori sistema per spandere una qualche pandemia –lo spiega proprio l'ordine impartito della distanza interpersonale- e far finta di cercare il primo involontario untore è solo una scusa per nascondere che proprio Bergamo ha messo in piedi ed una buona parte di essa ha vissuto benissimo  di quella fortuna.
Che è stata anche la fortuna politica del sindaco Gori e del capogruppo della sua lista, guarda caso un ristoratore albergatore di Città Alta. Il rilancio di Città Alta ci ha portato la pandemia di covid19. Ma non si può dire perché quella gallina dalle uova d'oro che è il Caravaggio  non si può in nessuno modo chiamare a discolparsi.
Non bastassero i passeggeri che transitavano al Caravaggio (ma si fermavano in pochi sismi in città per i suoi  alti costi e la scarsa offer ta) da tutta Europa e dall'Est abbiamo anche un importante scalo merci di prima grandezza nazionale.
Non mi passa nemmeno per la testa suggerire che Gori e il suo governo siano la causa diretta della “strage di stato” che il covid19 ha inflitto a Bergamo e dintorni. Però va detto con altrettanta chiarezza che proprio in questo enorme e incontrollato flusso di viaggiatori “mordi e fuggi” non ci stia anche la causa (forse addirittura la prima) di quella strage di stato.
Se poi andiamo a vedere dove i tragici incrementi di morti che ci sono state tra il 20 febbraio e il 31 marzo 2020 rispetto allo steso periodo dell'anno precedente vediamo Bergamo poi Milano Cremona Lodi Piacenza. Dell'elenco va anche considerata che presumibilmente ha colpito dapprima le zone più vulnerabili in quanto le meno vaccinate dall'infestazione dei transiti. Succede sempre così con le malattie del genere.
Poi nelle diverse realtà ci sono stati i rilanci dovuti a un mix di disattenzione inesperienza disorganizzazione delle diverse ATS di riferimento – non per nulla il primo positivo è stato scoperto per caso, per la curiosità di un infermiera e non di una equipe medica o di scienziati- che… stavano ancora rincorrendo  quelli rientrati dalla Cina.
Hai voglia.
Non siamo soli a dire che  il modello turistico cui s'è dedicata Bergamo se la arricchisce da una parte soprattutto per l'evasione fiscale collegata, dall'altra parte la espone ed espone la sua gente in maniera abbastanza identica ad una NewYork o una Londra piuttosto che una Ginevra Zurigo o Berlino. Il Caravaggio non è solo un problema di inquinamento oppure un lauto guadagno degli enti proprietari delle quote azionarie. Il Caravaggio e quanto attira appresso è anche il covid19 che poi trova in certe realtà locali – la cui economia e gli scanbi materiali e personali sono altissimi coi paesi dell'Oriente- ulteriore benzina per incendiare.
Oltre a fare il conteggio dei orti di covid19 nella bassa Valseriana ed a Bergamo varrebbe la pena studiare nel medio lungo periodo i flussi di persone che ci sono stati con la Cina sollevando una volta per tutte il pietoso e ipocrita velo  per cui “dei soldi non si parla in pubblico”.
Dei morti si, specie se caricati sui camion.


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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!



































































































































































































































PERCHÉ PARCHI SONO APERTI
E IL CIMITERO MEZZO CHIUSO?
QUANTI LAVORANO DAVVERO
IN MUNICIPIO E COME LAVORANO?
QUANTI E COME SONO STATI
DISTRIBUTI I SOLDI E LE OFFERTE
DELLA PROTEZIONE CIVILE?
Se ci capite qualcosa, spiegatecelo per favore. Dunque si legge su un avviso comunale che per la “Consegna/riconsegna bidoncini microchippati
Si avvisa che a decorrere dalla settimana del 4.5.2020 lo sportello "Tassa rifiuti - TARI" sarà aperto con cadenza settimanale ogni giovedì dalle ore 10.00 alle ore 14.00 presso l'ufficio tributi - I piano del palazzo comunale”.  Che vorrebbe dire (a parte che primo si scrive con un uno e il cerchiolino in alto a destra: roba da seconda elementare) che per ricevere o restituire il bidoncino ci si deve rivolgere in quel buco che è l'ufficio tributi da cui si affacciano per0onaggi che ti guatano con nemmeno troppo vaghi sospetti (almeno nel mio caso: che qualcuno li abbi avvisati ?). Al piano terreno ci dovrebbe stare un geometra che si occupa del problema ma va bene. Tutti al primo piano.
Segue l'avviso scritto in rosso perché si comprenda l'importanza: “Nel periodo dal 4.5.2020 al 17.5.2020, stante l'emergenza sanitaria, si potrà accedere allo sportello solo per urgenze e su appuntamento”. Conclusione. Bisogna fissare l'appuntamento per consegnare-restituire il bidoncino oppure si può accedere liberamente. Date retta a noi. Chi ha scritto quel  comunicato, dia le dimissioni e torni in collegio a partire dalla prima elementare. Di persone pagate da pantalone che scrivono con la crapa nelle nuvole, non ne abbiamo proprio bisogno.

C'era stato e c'è un precedente.  Per ragioni NON spiegate (la giunta Gamba non sente il dovere di spiegare mai nulla: giustamente come fanno Dio o il Papa) la neo consigliera delegata ai problemi del cimitero (e questo la dice lunga in tema) Miriam Rizzo ha emanato un  avviso della “riapertura parziale del cimitero.
Si comunica che alla luce della situazione di emergenza Nazionale che permane e della conseguente necessità di contenere la diffusione del Coronavirus, dal giorno 4 maggio 2020, si potrà accedere al nostro Cimitero, fino a nuove disposizioni, nelle seguenti giornate:
Mercoledì e Sabato mattina dalle ore 8.30 alle ore 12,00
L'entrata sarà limitata ad un numero massimo di 20 persone contemporaneamente presenti e per un massimo di 15 minuti a persona”.
Fine della prima parte dell'avviso. Non si comprende come mai i parchi sono aperti (tranne i giochi per bambini) oppure si possa stare in piazza sulle panchine (ovviamente con le solite tre regole minime: distanza, mascherina, lavaggio mani) mentre  nel cimitero si può entrare solo contingentati. Che i visitatori siano degli assatanati che pomiciano sbaciucchiano slimonano e quant'altro possibile impossibile vietato celandosi dietro le croci funebri e dentro le cappelle funerarie?
Prosegue più avanti l'avviso: Non si potrà accedere nel caso di contemporanea presenza di celebrazione di funerali”. Se non ricordiamo male la legge prevede che la cerimonia sia riservata a sole 15 persone. Non è specificato se siano da comprendere prete celebrante, chierichetto, necrofori ma stai  attendendo le risposte da una ennesima FAQ presidenziale.
Prosegue  maternamente la consigliera delegata: “Le limitazioni si rendono necessarie per salvaguardare la salute dei cittadini e siamo sicuri che incontrerà la Vostra comprensione”.
Qui sarebbe utile usare nella risposta un verbo molto colorito ma non è possibile.
Conclude la nostra: Ringraziamo i volontari della Protezione civile di Curno che insieme ad un operatore comunale garantiranno il rispetto delle limitazioni menzionate e permetteranno a chi lo desidera di poter accedere al cimitero.
Scusate: ma il dipendente comunale e i volontari della PC non si ammalano?
Consigliera delegata al cimitero. Prima di scrivere avvisi ordinanze –ormai se  uno che siano uno non scrive la sua ordinanza si sente un signor-signara NESSUNO/A- esattamente come per la storia del bidoncino e degli uffici aperti o chiusi aperti per appuntamento, si sia una mossa. Già abbiamo un PdC che ci scaraventa addosso miglia di parole coi DPCM. Non si metta anche lei a rimbambirci più del necessario.




Il due maggio la sindaca Gamba ha emesso per la quinta volta (quindi ce ne sono già quattro precedenti) un “decreto” che partendo da ben VENTUNO   premesse –“da atto (traduzione: ordina) che i Servizi e le attività del Comune saranno erogati in via ordinaria con le modalità del lavoro agile (…) e che la presenza in Ufficio sarà limitata alle attività indifferibili e da rendere in presenza, legate anche alla gestione dell'emergenza; (...) e quindi (..) l'accesso al pubblico (traduzione l'accesso dei cittadini agli uffici comunali: per fortuna hanno fatto il liceo) sarà garantito per ragioni di urgenza o stretta necessità e previo appuntamento ed in ogni caso con modalità di ingresso singolo, dunque modalità scaglionate, nel rispetto delle norme di sicurezza.”
Segue adeguata pappardella che nel caso non interessa.

Proprio ieri sul Corriere on line abbiamo letto questo pezzo: Domanda: Si possono pubblicare sul sito istituzionale i contatti dei funzionari per consentire al pubblico di prenotare servizi, prestazioni o appuntamenti? Risposta: No, «le indicazioni operative impongono di limitare la presenza del personale negli uffici mediante, prevalentemente, il ricorso al lavoro agile. Per gli utenti si possono pubblicare i soli recapiti delle unità organizzative competenti (numero di telefono e indirizzo PEC) e non quelli dei singoli funzionari preposti agli uffici».

Combinando quindi il quinto decreto sindacale con questa regola (che non è una fake news visto che la applicano tutti gli enti pubblici: ma non proprio del tutto) il cittadino (NON IL PUBBLICO, signora sindaca) sostanzialmente non sa quanti siano i dipendenti del comune che stanno lavorando in ufficio, quanti sono quelli che lavorano a casa propria, quanti sono in ferie e quanti sono ammalati.
La  questione non è una mera curiosità dal momento che non c'è bisogno di scrivere nome e cognome di chi lavora in ufficio, chi lavora da casa, chi è in ferie e chi è ammalato.
Basta dare una informazione prettamente numerica: ufficio tale numero 2 presenti in ufficio, numero 3   in lavoro agile, 1 ammalato e 2 in ferie.
Questo lo scriviamo per due motivi. Prima di tutto basta leggere l'albo pretorio per verificare che gli uffici  producono pochissime determinazioni e meno ancora deliberazioni.
Secondo perchè basta leggere gli articoli di Luigi Olivieri su PHASTIDIO.NET in ordine al lavoro dei dipendenti pubblici in questa fase (e prima e dopo questa) per capire la ragione per cui la bacheca dell'albo pretorio piange. Leggasi: è  assai povera.
Precisiamo. Luigi Olivieri non è un pirla qualsiasi ma è un dirigente qualifica unica comparto regioni autonomie locali nell' Amministrazione PROVINCIALE DI VERONA quale Responsabile - Area Servizi alla persona e alla comunità).

Sulla pagina 1221 di questo blog (quindi la numero precedente) avevamo scritto che “Per esempio sono arrivati al Comune circa 40mila euro della protezione Civile da distribuire alle famiglie per via della pandemia. Probabile che quella somma si sia incrementata da versamenti di fondi o buoni spesa di privati e aziende del posto. Ci si attendeva che una amministrazione TRASPARENTE rendesse noto gli incassi dalla protezione civile e dalle imprese e privati locali e i criteri della distribuzione: un numero di tot euro alle famiglie di 5 persone, un numero di tot euro alle famiglie di 4 persone, ecc. e invece nonostante la distribuzione sia finita (doveva essere fatta entro il 15 aprile) NON si vede alcun resoconto.
Come non sono stati resi noti nemmeno le modalità di distribuzione materiale delle somme: se sulla carta sanitaria, se materialmente con buoni stampati ad hoc dal comune. Fatto salvo che si sa che sono buoni da 25 euro: come fatti apposta per creare casino ai single ed ai negozianti.
Nel frattempo avevamo fatto un accesso agli atti per conoscere le somme impiegate e i criteri adottati per la distruzione-attribuzione ai singoli cittadini.
Quasi in tempo reale uno dei due uffici interpellati con l'accesso agli atti ha pubblicato una determina in cui specifica che il Comune ha aggiunto alla somma stanziata dalla Protezione Civile per Curno una ulteriore somma di 19.941,98 euro è subito ci è venuto in mente l'immane fatica dell'impiegato comunale che conta uno per uno i cinquanta centesimi di euro, i cinque centesimi di euro fino alle tre lenticchie che sono i due e l'uno centesimo di euro per arrivare ai quei fatidici 98 centesimi di euro.
Ovviamente la risposta  contenuta nella determina risponde SOLO ad uno dei quesiti che avevamo posto e mancano tutti gli altri (i criteri di attribuzione delle somme agli aventi diritto, il numero suddivisi per quantità, il tipo di buono distribuito, quanto hanno regalato imprese e privati del territorio, ecc.).
Finora sulla base delle determinazioni pubblicate dall'ufficio apposito NON si conoscono gli indirizzi generali – che debbono essere pubblici- per suddividere le somme da distribuire e quindi anche stavolta –a pensare male si fa peccato ma speso si indovina- tutto finirà in gloria. Nel senso che a fine anno leggeremo una sequenza di iniziali con una cifra assegnata a fianco senza sapere perché sono cento piuttosto due duecento.
La polpetta è mia la la gestisco io: che volete di più? Un Lucano.

MA I 13 MILIONI
DI PASSEGGERI
DEL CARAVAGGIO
NON C’ENTRANO
NULLA COL COVID19?
Da Bergamo news del 18 gennaio 2020. L'aeroporto “Caravaggio” di Bergamo consolida la terza posizione nella graduatoria degli scali nazionali, sfiorando nel 2018 quota 13 milioni di passeggeri. I numeri definitivi dell'attività svolta nel 2018 confermano la percentuale di incremento del movimento passeggeri nella misura del 4,9% rispetto all'anno precedente. Il totale dei passeggeri transitati è pari a 12 milioni 938mila 572.
Si conferma il trend di crescita in atto dal 2002, sostenuto sia dall'offerta di collegamenti attuata dalle compagnie aeree che operano sullo scalo bergamasco, sia dalla percentuale di occupazione dei posti a bordo (load factor) che risulta mediamente tra le più alte in assoluto del panorama degli aeroporti nazionali.
Oltre all'incremento sui voli di linea, che hanno registrato in media 50mila passeggeri in più al mese nel corso del 2018, c'è stata una sensibile ripresa del segmento charter con quasi il 10% in più di utilizzatori, concentrato non solo nei mesi estivi ma anche nel mese di dicembre.
Il trend positivo registrato nella prima metà del mese di gennaio 2019 lascia presupporre il superamento dei 13 milioni di passeggeri a fine anno.

Verrebbe la pena che  i Bergamaschi si interrogassero sul significato di tutto questo giro di persone in una città di  meno di 150mila abitanti e una provincia con 1,1 milioni di abitanti e probabilmente 200mila in più considerate le presenze.
La città bassa e quella alta erano sempre attraversate nelle vie principali da un fiume in piena di passeggeri sbarcati al Caravaggio e in attesa del volo successivo entravano in città trascinanti rumorose valige rotabili che s'abbuffavano  nelle centinai di pizzerie e bar d'asporto e pochissimi nei ristoranti.
Non esiste migliori sistema per spandere una qualche pandemia –lo spiega proprio l'ordine impartito della distanza interpersonale- e far finta di cercare il primo involontario untore è solo una scusa per nascondere che proprio Bergamo ha messo in piedi ed una buona parte di essa ha vissuto benissimo  di quella fortuna.
Che è stata anche la fortuna politica del sindaco Gori e del capogruppo della sua lista, guarda caso un ristoratore albergatore di Città Alta. Il rilancio di Città Alta ci ha portato la pandemia di covid19. Ma non si può dire perché quella gallina dalle uova d'oro che è il Caravaggio  non si può in nessuno modo chiamare a discolparsi.
Non bastassero i passeggeri che transitavano al Caravaggio (ma si fermavano in pochi sismi in città per i suoi  alti costi e la scarsa offer ta) da tutta Europa e dall'Est abbiamo anche un importante scalo merci di prima grandezza nazionale.
Non mi passa nemmeno per la testa suggerire che Gori e il suo governo siano la causa diretta della “strage di stato” che il covid19 ha inflitto a Bergamo e dintorni. Però va detto con altrettanta chiarezza che proprio in questo enorme e incontrollato flusso di viaggiatori “mordi e fuggi” non ci stia anche la causa (forse addirittura la prima) di quella strage di stato.
Se poi andiamo a vedere dove i tragici incrementi di morti che ci sono state tra il 20 febbraio e il 31 marzo 2020 rispetto allo steso periodo dell'anno precedente vediamo Bergamo poi Milano Cremona Lodi Piacenza. Dell'elenco va anche considerata che presumibilmente ha colpito dapprima le zone più vulnerabili in quanto le meno vaccinate dall'infestazione dei transiti. Succede sempre così con le malattie del genere.
Poi nelle diverse realtà ci sono stati i rilanci dovuti a un mix di disattenzione inesperienza disorganizzazione delle diverse ATS di riferimento – non per nulla il primo positivo è stato scoperto per caso, per la curiosità di un infermiera e non di una equipe medica o di scienziati- che… stavano ancora rincorrendo  quelli rientrati dalla Cina.
Hai voglia.
Non siamo soli a dire che  il modello turistico cui s'è dedicata Bergamo se la arricchisce da una parte soprattutto per l'evasione fiscale collegata, dall'altra parte la espone ed espone la sua gente in maniera abbastanza identica ad una NewYork o una Londra piuttosto che una Ginevra Zurigo o Berlino. Il Caravaggio non è solo un problema di inquinamento oppure un lauto guadagno degli enti proprietari delle quote azionarie. Il Caravaggio e quanto attira appresso è anche il covid19 che poi trova in certe realtà locali – la cui economia e gli scanbi materiali e personali sono altissimi coi paesi dell'Oriente- ulteriore benzina per incendiare.
Oltre a fare il conteggio dei orti di covid19 nella bassa Valseriana ed a Bergamo varrebbe la pena studiare nel medio lungo periodo i flussi di persone che ci sono stati con la Cina sollevando una volta per tutte il pietoso e ipocrita velo  per cui “dei soldi non si parla in pubblico”.
Dei morti si, specie se caricati sui camion.