A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1214 DEL 19 APRILE 2020
























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















FASE2: OCCORRE QUALCUNO DEL NORD ALLA GUIDA DEL PAESE
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Qui col problema si torna all’inizio. A Roma comanda qualcuno che non conosce e sa molto dell’Italia. Questo governo sostanzialmente in mano ad una classe politica e ad una burocrazia tutta  di formazione aderenze conoscenze meridionale non ha più la fiducia della gente del nord.  Non ci si intende proprio.
La galleria di ritratti dei massimi dirigenti  della politica nazionale che abbiamo descritto all’inizio ci dice che almeno due terzi in quella fila vanno cambiati. E cambiati alla svelta  mettendoci coloro che  hanno il sentire dell’Italia che sta in Europa da protagonista e non da questuante di qualche punto percentuale di debito in più.

VOLETE RIDERE? PER CLAUDIO PIGA LA SERRA SAREBBE UNA ERETICA
Il custode delLa Latrina di Nusquamia è una contraddizione vivente. L'ing. Claudio Piga (ma sarà davvero un ingegnere?) un abduano di origini sardAgnole parte deciso nella sua ultima vigola di merda sulle pareti della latrina: Ci tengo a dire che non intendo qui incrociare le armi con la dott.ssa Serra in continuità con la polemica di quand'era sindaco di un grosso borgo di Bergamo a vocazione prevalentemente commerciale. (…) Farò riferimento invece a due argomenti che abbiamo toccato spesso su Nusquamia, quello della deriva del cattolicesimo verso posizioni protestanti e quello del ruolo crescente e, a nostro parere, nefasto dei cattoprogressisti nella politica italiana.
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NUMERI MUTI
Il magnifico tabellone  che la sindaca Gamba a coraggiosamente pubblicato per illustrare al popolo quanto abbia combinato di buono l'assessorato ai servizi sociali per fare affrontare e superare al meglio la pandemia in corso è una delle sue specialità che presto (forse ) vedremo proiettate in qualche luminosa slide in consiglio comunale (semmai ci saranno ancora sedute coi pochi cittadini presenti fisicamente).
Il magnifico tabellone elenca con la crudezza dei numeri i vari servizi resi ai cittadini ma NON è accompagnato da alcun commento.
Non c'è nessuna lettura e interpretazione dei numeri.
Del resto – la Gamba la conosciamo da otto anni- non l'abbiamo mai sentita  dare un giudizio sulle slide che pubblicava tranne che il nemmeno troppo sottintesa era sempre lo stesso: o così o pomì. Sicuramente non esce dalla scuola di un Francesco Seghezzi classe 1989 da Casalmaggiore Cremona , creatore della Fondazione ADAPT e professore dell'UniBG.
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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!


































































































































































































































FASE2: OCCORRE QUALCUNO DEL NORD ALLA GUIDA DEL PAESE


Di seguito la galleria dei principali  soggetti che governano il belPaese nell’era infausta del covid19.
Domenico Arcuri, laurea in economia e commercio, grand commis dello Stato, classe 1963, calabrese di Melito Porto Salvo (comune attualmente commissariato per mafia), neo commissario per l’emergenza.
Angelo Borrelli, classe 1964 da Santa Cosma e Damiano  di Latina, commercialista  capo del Dipartimento della Protezione Civile.
Roberto Speranza, classe 1979, da Potenza, laureato in scienze politiche, ministro della salute.
Roberto Gualtieri, classe 1966, Roma, laurea il lettere e storia, ministro  dell’economia e finanze.
Giuseppe Conte, classe 1964,  da Volturara Appula, Foggia , avvocato, presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana dal 1º giugno 2018.
Sergio Mattarella, classe 1941, Palermo, avvocato, presidente della repubblica.
E mettiamoci anche Mario Draghi, classe 1947, Roma penultimo presidente della Banca Centrale Europea dato come il potenziale futuro PdC di una improbabile ammucchiata da destra a sinistra.

Il tema o problema della Fase 2  resta sempre collegato col tema del cambio di qualcosa nel governo se non di tutto il governo. Due tre volte alla settimana ne parlano  i quotidiani principali e quelli meno ed anche stamane per esempio Concetto Vecchio scrive Senza unità nazionale il timore di Mattarella è una crisi al buio manifestando le perplessità (vere o immaginate) da Mattarella: “Di fronte a questa macedonia di posizioni com’è possibile immaginare di partorire un governo di larghe intese che possa salvare il Paese dal baratro nel quale la recessione da Covid-19 lo sta spingendo, come si invoca da più parti, sempre più rumorosamente? La richiesta finisce inevitabilmente anche al Colle, dove si osservano le congetture che ipotizzerebbero Mario Draghi, o Vittorio Colao, a Palazzo Chigi, entrambi peraltro stimati moltissimo dal Capo dello Stato. Il problema non sono i nomi, ma le maggioranze”.
Ferruccio de Bortoli  ha scritto in prima pagina che Mentre la prima linea della sanità combatte ogni giorno per salvare delle vite i vari livelli di governo del Paese non riescono a trovare, almeno per ora, una sintesi responsabile. È necessario dunque — come ha scritto il direttore del Corriere Luciano Fontana — un cambio di passo. Una governance dell’emergenza più chiara che rassicuri e indirizzi gli italiani verso l’obiettivo della ripresa e del ritorno alla normalità nella tutela della salute. Senza polemiche di parte o di campanile, senza sfumature regionali o di partito. Senza la cacofonia di segnali contraddittori o minacce di chiudere addirittura i confini della propria regione se le altre affrettassero le aperture. Un percorso nel quale sia chiaro chi ha la responsabilità delle decisioni. Nomi e cognomi.
Insomma –semore Concetto lo vecchio- le cose nel governo non vanno come dovrebbero, la sua debolezza è evidente, e Mattarella guarda con un certo scontento alla mancata unità istituzionale. Ma l’alternativa al momento appare piena di incognite. Ogni tanto qualcuno tira fuori il modello Ciampi.
Se c’è caos a Roma, non ce n’è di meno  nella rappresentanza politica italiana a Bruxelles. Il caso diventa clinico prima che politico quando si scopre che il gruppo M5S all'Europarlamento ha votato ieri contro l'introduzione del Recovery Fund, ovvero il fondo comune Ue che dovrebbe finanziare la ripresa economica di tutti i Paesi, Italia compresa, e che Conte continua a chiedere con forza da settimane anche perché rappresenta la base finanziaria per una forma di mutualizzazione del debito: se non proprio gli Eurobond, qualcosa che può somigliargli. Votare contro questo Fondo per puerile massimalismo, solo perché non è la proposta dei sogni, quella da sbandierare agli elettori e da celebrare nelle dirette Facebook, è una forma grave di autolesionismo. Non che il voto di Strasburgo fosse vincolante e operativo, ma contribuisce a confermare l'idea di un Paese in mano alla più ottusa propaganda.
La stessa, del resto, che sempre a Strasburgo ha spinto la Lega, sovranisti ramo opposizione, a votare contro l'emendamento dei Verdi che chiedeva l'introduzione dei Coronabond, cioè la forma più diretta e completa di socializzazione delle spese per la ricostruzione. I leghisti lautamente stipendiati a Strasburgo, per ora ancora in euro e non nelle lire che gli eurodeputati di Salvini come l'ineffabile Rinaldi agitano in diretta tv, hanno spiegato che i Coronabond sarebbero una cessione di sovranità.
Ed è proprio da Bruxelles che sembrano provenire alcuni segnati di novità. Oggi il quadro in Italia pare diverso, ma non del tutto. Le fratture nella maggioranza esistono, ma in parte sono ricomponibili. E nel centrodestra emergono novità.
Berlusconi non vede l’ora di sottrarsi all’egemonia salviniana ed è pronto a entrare in una combinazione che superi Conte. Giorgia Meloni ha maturato una sua linea sull’Europa che non coincide con il massimalismo della Lega. Nel Carroccio stesso nulla è statico. Salvini tende per istinto alle scelte più radicali, sulla linea del tandem Bagnai-Borghi. Ma Giorgetti, come ha scritto questo giornale, crede da tempo a un’ipotesi di solidarietà nazionale.
La faccenda è che  nonostante i mega annunci,i mega banner sui social e una campagna pubblicitaria degna della coca cola a dicembre il governo abbia cercato di convincere milioni di cittadini che l’Italia disponeva-disporrà di 400 miliardi di euro da destinare alla ripresa economica del dopo virus, in realtà non è così, non ci sono neanche quattro euro a disposizione ma la comunicazione partitica dice di si. Si tratta di una semplicissima partita di giro. Se la macchina statale nel suo complesso ha bisogno solo per pagare gli stipendi di 172 miliardi di euro, ai quali vanno aggiunti circa 76 miliardi di interessi che vengono pagati sul debito pubblico ogni anno. In pratica solo queste due voci costano 248 miliardi l’anno. Lo Stato incassa dalle tasse dirette ed indirette circa 471 miliardi. Rimangono 223 miliardi che servono per gli acquisti di beni e servizi per far funzionare la macchina dello Stato e in piccolissima parte per creare sviluppo. Come abbiamo visto, in tasca sono rimasti pochi spiccioli, ma io Stato devo pagare gli stipendi a poliziotti, carabinieri, medici, infermieri, maestri, professori e così via dicendo comprese le pensioni, altrimenti questi li ritrovo in piazza domani mattina. Sfruguglio la tasca destra e niente, poi la sinistra e niente. Idea! Mi invento che do 400 miliardi al popolo, non taglio le tasse ma le posticipo, non taglio le bollette ma al massimo le posticipo, non taglio niente di niente, così anche se il popolo non produce, si prende i soldi in prestito da me attraverso le banche (casomai non ci fosse bisogno di fare guadagnare qualcosa anche a loro) e il popolo così mi può restituire sotto forma di tassazione i soldini che mi servono per campare.

Qui col problema si torna all’inizio. A Roma comanda qualcuno che non conosce e sa molto dell’Italia. Questo governo sostanzialmente in mano ad una classe politica e ad una burocrazia tutta  di formazione aderenze conoscenze meridionale non ha più la fiducia della gente del nord.  Non ci si intende proprio.
La galleria di ritratti dei massimi dirigenti  della politica nazionale che abbiamo descritto all’inizio ci dice che almeno due terzi in quella fila vanno cambiati. E cambiati alla svelta  mettendoci coloro che  hanno il sentire dell’Italia che sta in Europa da protagonista e non da questuante di qualche punto percentuale di debito in più.


VOLETE RIDERE? PER CLAUDIO PIGA LA SERRA SAREBBE UNA ERETICA

Il custode delLa Latrina di Nusquamia è una contraddizione vivente. L'ing. Claudio Piga (ma sarà davvero un ingegnere?) un abduano di origini sardAgnole parte deciso nella sua ultima vigola di merda sulle pareti della latrina: Ci tengo a dire che non intendo qui incrociare le armi con la dott.ssa Serra in continuità con la polemica di quand'era sindaco di un grosso borgo di Bergamo a vocazione prevalentemente commerciale. (…) Farò riferimento invece a due argomenti che abbiamo toccato spesso su Nusquamia, quello della deriva del cattolicesimo verso posizioni protestanti e quello del ruolo crescente e, a nostro parere, nefasto dei cattoprogressisti nella politica italiana.
E così prende di petto il predicozzo che la Serra ha postato in internet sul sito della parrocchia di Longuelo di cui abbiamo parlato alla pagina 1191 un mese or sono. Il custode delLa Latrina di Nusquamia in merito a quanto chiacchiera la Serra scrive che “ anche accogliendo con molta generosità l'ipotesi che, allorché Cristo pronunciò il sermone della montagna, fosse seguito da una parte della folla, e che fra loro alcuni fossero riusciti a sentire qualcosa, tutti i commentatori non-protestanti, sia quelli che precedono Lutero, sia quelli che in seno alla Chiesa cattolica non aderirono all'“eretica pravità” (come un tempo si diceva) delle Chiese protestanti, non c'è dubbio che il discorso del sale della terra (e della lucerna che non ha senso tenere sotto un moggio) è rivolto agli apostoli e non indistintamente alla folla.
Chi allora pretende che il discorso di Gesù Cristo sul sale della terra non fosse specificamente indirizzato agli apostoli? Sono i protestanti, pur con sfumature e soprattutto gradazione diversa: dico “gradazione” perché grande è la tentazione di cominciare con il dire che effettivamente Gesù si rivolge agli apostoli e poi, con infingimento retorico degno più di un avvocato che di un esegeta della parola divina, arrivare passin passino a dire che questo messaggio di Cristo («voi siete il sale della terra») si applica a tutti coloro che si professano cristiani, in particolare a coloro che sono gli eletti.”
 Detto e fatto, prosegue il nostro: In questo errore è caduta la dott.ssa Serra, cattoprogressista e vicina al sentire protestante, di fatto precipitando nel baratro dell'“eretica pravità” della quale si diceva. Quando lei afferma che «ognuno di noi sceglie come dare sapore alla società», dà per scontato che chiunque si dica cristiano, e che si consideri buon cristiano, ha il diritto e forse anche il dovere di imporsi agli altri, essendo ipso facto “sàpido”, in quanto “sale della terra. Sàpidi: questo è quello che credono di essere i cattoprogressisti, nonché, per dirla tutta, i seguaci di don Giussani. Sàpidi e determinati”.
Per concludere una prima volta che “Se la dott.ssa Serra abbraccia l'eresia protestante e pensa di essere il sale della terra, se è immune dal peccato, nessuna meraviglia se poi è così “determinata” nell'agire politico. E mi fermo qui, perché non è mia intenzione fare una polemica politica retrodatata”.
E più avanti : Se la dott.ssa Serra abbraccia l'eresia protestante e pensa di essere il sale della terra, se è immune dal peccato, nessuna meraviglia se poi è così “determinata” nell'agire politico. E mi fermo qui, perché non è mia intenzione fare una polemica politica retrodatata.
Conclude una seconda volta (per adesso: la pagina è ancora aperta): Potrei fare degli esempi attingendo alla cronaca della politichetta, ma mi sono proposto di non rinvangare il passato, e non lo faccio. In ogni caso, non credo che questa mia visione delle cose e delle idee sia apparentabile a quella serrana. N.d.Ar.

E' scontato che il custode delLa Latrina di Nusquamia arrivi con un mese di ritardo dopo la pubblicazione della nostra pagina (far finta d'averla scovata da solo…) in merito al predicozzo pasquale della Serra perché questa è una delle sue contraddizioni o balle cui ci ha abituato: quella di dichiarare di non volere mettere in naso  nelle faccende del  “paese  bello da vivere” salvo poi insegnare al Papa come si dice Messa accusando la Serra, che NON E' una normale cittadina qualsiasi ma  una persona che sta in politica da almeno vent'anni e non certo come consigliera scalda posto non solo di essere  eretica (e qui piovono sghignazzi a  catinelle). Dimenticando che era partito con una scoreggiata tipo: Ci tengo a dire che non intendo qui incrociare le armi con la dott.ssa Serra in continuità con la polemica di quand'era sindaco di un grosso borgo di Bergamo a vocazione prevalentemente commerciale. (…) Farò riferimento invece a due argomenti che abbiamo toccato spesso su Nusquamia, quello della deriva del cattolicesimo verso posizioni protestanti e quello del ruolo crescente e, a nostro parere, nefasto dei cattoprogressisti nella politica italiana.

NUMERI MUTI

Il magnifico tabellone  che la sindaca Gamba a coraggiosamente pubblicato per illustrare al popolo quanto abbia combinato di buono l'assessorato ai servizi sociali per fare affrontare e superare al meglio la pandemia in corso è una delle sue specialità che presto (forse ) vedremo proiettate in qualche luminosa slide in consiglio comunale (semmai ci saranno ancora sedute coi pochi cittadini presenti fisicamente).
Il magnifico tabellone elenca con la crudezza dei numeri i vari servizi resi ai cittadini ma NON è accompagnato da alcun commento.
Non c'è nessuna lettura e interpretazione dei numeri.
Del resto – la Gamba la conosciamo da otto anni- non l'abbiamo mai sentita  dare un giudizio sulle slide che pubblicava tranne che il nemmeno troppo sottintesa era sempre lo stesso: o così o pomì. Sicuramente non esce dalla scuola di un Francesco Seghezzi classe 1989 da Casalmaggiore Cremona , creatore della Fondazione ADAPT e professore dell'UniBG.
Dal poco che ci pare di avere dedotto (non parliamo di temi attinenti alla scuola) la situazione è sostanzialmente più che buona perché a fronte di 2500 famiglie non ve ne sarebbero che due dozzine,  facciamo una trentina, che hanno problemi di esistenza per vari motivi che spaziano dall'economia al lavoro alla salute mentre esiste un largo numero di persone che si sono costruite un welfare piuttosto egoistico che contrasta piuttosto con la generale situazione del paese. Probabilmente quasi tutte queste famiglia hanno primariamente problemi di salute cui seguono tutti gli altri problemi.
Così come ci aveva stupito a suo tempo leggere sul giornale che a Curno c'erano solo 19 RdC adesso non ci stupisce leggere che a fronte di 88 richieste di buoni spesa  secondo  l'ordinanza 658 del 29/3/2020) (erano 39.000 euro attributi dalla Protezione Civile nazionale al Comune) ne sono state  soddisfatte solo 23.
Sarebbe interessante sapere di cosa ne faranno le somme  non destinate e quanto ci hanno messo  i negozi del posto come buoni spesa.
Torna di nuovo sul tappeto il problema di come i servizi sociali del comune non siano un ufficio destinato  ANCHE  a capire come nascono i problemi e le interazioni di quelli dei singoli con la famiglia (e quindi generare una serie di suggerimenti per superarli- mentre funzionano benissimo COME bancomat distributore di somme.In alcuni casi enormi e incomprensibili per  decine di migliaia di euro di cui – interrogate- ne la sindaca ne la dirigente del servizio danno risposta.
Concludendo si vede come il maggiore problema sociale nel paese stia nel falansterio delle case popolari di Via dei Caduti. Niente di nuovo solo per Curno ma identico dappertutto nella case popolari. Case popolari che andrebbero svuotate e rifatte da cima a fondo perché ormai hanno mezzo secolo ( per l'esattezza 45 anni) di vita ma… ghè mia i solcc.