A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1213 DEL 18 APRILE 2020
























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















LA TESTA VUOTA DELLA POLITICA
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Lasciamo perdere per il momento il ragionamento di Salvini in ordine alla tragedia del covid 19 dove si è esercitato a proporre tutto e tutto il suo contrario mentre dei suoi due principali luogotenenti  -Fontana e Zaia- uno se l'è cavata abbastanza bene per la discreta arretratezza della regione amministrata e l'altro è affondato per l'eccessiva vivacità della sua. Si scopre quello che già si avvertiva:  la leadership di Salvini sta affievolendosi. Non tanto perché ha perso 8-10 punti percentuali  nei sondaggi elettorali ma perché la realtà fa emergere l'incapacità della Lega a governare col fiato del lungo periodo. Tutti bravi a fare i bulli quando tutto gira per il verso giusto. Così come Salvini era scappato  nel bel mezzo d'agosto all'idea di dover presentare una  finanziaria  che  gliel'avrebbero bruciata sulla pubblica piazza, stavolta c'è un pezzo di partito che non gliela vuole dare ne vinta ne perdonare.  Non si sa  come finirà la vicenda giudiziaria di Fontana rispetto al caos  nelle RSA ma oltre l'aspetto  legale c'è il fallimento totale del “sistema Lombardia” rispetto alla pandemia. Fallimento  per la mancanza di tutto l'essenziale –dai dpi agli ossigenatori al personale- e con gli ospedali costretti a smantellare in poche ore interi reparti per creare quelli per il covid19 col 40% della sanità privata che ha risposto per meno del 20% all'emergenza. Accompagnati da due bullate come i due  ospedali nelle due fiere, nati per cento posti, poi ridotti a 40 e infine funzionanti a dieci con ancora medici e infermieri disponibili dopo 60 giorni di pandemia.
Le difficoltà di Salvini e della Lega si leggono nell'ordine di tirarsi indietro impartito all'assessore Gallera (FI). Si leggono nella scomparsa di Giorgetti dalla scena politica: in riva al lago a  farsi la tintarella. Il lokdown ha tolto l'acqua  al pesce Salvini mentre la scialba figurina del Conte imperversa  alla televisione.
Ci si rende conto di come gli italiani siano facilmente manipolabili a seconda della marea di cazzate che uno va in TV a declamare. E quindi ci si rende conto di come votino con la pancia piuttosto che con la testa. Ma anche  gli Europei ci guardano e ci vedono e quindi proprio una classe politica che va al parlamento Europeo e fa la sceneggiata descritta della votazione, beh non c'è da meravigliarsi se siano diffidenti a prestarti l'euro.

ARCURI LA GUIDA CALABRESE CHE IGNORA LA PROGRESSIONE IN CONSERVA
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La tecnica delle progressione di conserva   va applicata anche per il riavvio delle attività e della circolazione delle persone. Del covid19 non sappiamo nulla come si comporta “dopo” tutto il caos che ha già messo in piedi. Per esempio non sappiamo se chi è già stato infettato –tanto o poco- ed è guarito abbia la possibilità di reinfettarsi oppure  resti  vaccinato per sempre o per qualche tempo. Davanti all'ignoto si applica la progressione di conserva.
Vale a dire che –per esempio già da lunedi 20 aprile-  si potrebbero far partire  in diverse città del nord alcune attività  coinvolgenti alcune migliaia di persone (verificate ciascuna col tampone e il test sierologico prima di partire) e andare avanti giorno per giorno  nell'attività lavorativa (in diversi settori) accompagnando ogni giorno sempre del tampone e del test sierologico). Arriveremmo al 04 maggio con parecchie certezze in più e  nella mala parata, la faccenda si potrebbe interrompere immediatamente, con la sicurezza di disporre dei posti in ospedale per l'eventuale ricovero visto che sono coinvolte poche migliaia di persone – facciamo  mille per ciascuna grande regione del nord.
Invece si va allo sbaraglio senza sapere nulla di niente. Che dio ce la mandi buona altrimenti faranno la pelle anche al calabrese.

CHE BEL CLIMA IN COMUNE
(...)
Con una inattesa velocità –praticamente dopo quattro ore- ci è pervenuta la sua risposta che, nel noto stile della funzionaria…: “quando piove non c'è il sole” conferma che il RUP della futura palestra della nuova Rodari resta sempre il geom. Mastromattei.
Per capire “quale clima” circoli negli uffici comunali va posta attenzione alla risposta che non è indirizzata soltanto al sottoscritto  interrogante ma è indirizzata “in copia” anche al predetto Mastromattei ed alla sindaca Gamba. Che è come dire: attenzione che questi mi ha fatto questa domanda e questa è la mia risposta. In base alla legge non esiste obbligo per un dirigente di informare il sindaco e un collega (ALTRIMENTI COSA DIROGE?) ma a Curno vige questa procedura. Strana. Non sappiamo se sia applicata sempre con tutti gli interroganti ma davanti a una risposta NON risposta c'è di che interrogarsi. Per la precisione. Noi siamo del parere che (1) una dirigente (l'arch.Maggioni) che ha lasciato il comune per altra amministrazione non si dovrebbe riprendere (2) un dirigente (geom. Mastromattei) che è sindaco di un'altra amministrazione dovrebbe stare in congedo fino a fine del suo mandato politico.



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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!






















IL GESTO









BIANCA E NERO

































































































































































































LA TESTA VUOTA DELLA POLITICA
CERCASI GOVERNO PER FARE LA PATROMONIALE


Questa la cronaca di Repubblica sul voto di ieri al Parlamento Europeo. Chi riesce a comprendere la logica di  medio e lungo periodo dei 5S, Salvini e Meloni può ritenersi fortunato. Leggiamo:

Il Parlamento europeo approva la risoluzione in favore dei Recovery Bond, i titoli di debito Ue chiesti dai Paesi del Sud per salvarsi di fronte alla peggior recessione dal dopoguerra. Un testo, per quanto non vincolante, pensato per spronare i capi di Stato e di governo a trovare un accordo sulle misure per la ripresa in vista del summit di giovedì. I voti a favore sono 395, gli astenuti 128 e 171 i contrari. Ma è caos tra i partiti italiani, che tra accuse reciproche vanno in ordine sparso. La Lega vota contro i Coronabond perché «aprono la porta alla Troika». I Cinquestelle disconoscono un documento redatto dai grandi gruppi politici per aiutare Macron e Conte nei negoziati dei prossimi giorni con Merkel e i nordici. Lo fanno perché contiene il Mes (Salva-Stati), poco importa se depurato da ogni condizionalità, proprio come chiede l'Italia.
Le prime crepe si registrano quando i deputati (collegati in video) votano gli emendamenti. Lega e Forza Italia bocciano quello presentato dai Verdi in favore dei Coronabond, il sogno proibito (per i mediterranei) del debito comune che non passa per pochi voti. Tocca ai Recovery Bond, obiettivo più realistico e non a caso al centro delle trattative tra leader. L'emendamento passa, ma i Cinquestelle si schierano contro, nonostante sia tra gli obiettivi del premier Conte. Favorevole il Pd. I due soci della maggioranza giallorossa si dividono di nuovo quando i dem, con Forza Italia e Iv, votano a favore del paragrafo in cui si chiede di confermare le scelte dell'Eurogruppo, ovvero l'attivazione del Mes senza condizionalità per aiutare i governi a reggere l'urto della pandemia in attesa dei bond europei. I grillini votano contro, schierandosi con Lega e Fratelli d'Italia.
Intorno alle 4 del pomeriggio è ora di votare la risoluzione finale: sia i giallorossi che il centrodestra si spaccano. A favore ancora una volta Pd, Italia Viva e Forza Italia. I Cinquestelle annunciano l'astensione, ma si frantumano: in tre votano contro. Sono Corrao, D'Amato e Pedicini. È la cordata sovranista vicina ad Alessandro Di Battista. Guarda caso pollice verso arriva anche da Lega e Fdi.
Da Roma il viceministro grillino Stefano Buffagni accusa: «Mentre l'Italia conduce negoziati difficilissimi per ottenere i Coronabond, Salvini si schiera a fianco dell'Olanda e vota contro gli interessi del suo Paese ». Rispondono gli eurodeputati leghisti Zanni e Campomenosi. Sostengono: «Eurobond significa eurotasse, rinunciare alla sovranità fiscale, consegnare le chiavi di casa a Germania e Troika».

Ormai le due uniche forze che paiono tenere nel quadro politico sono il PD e FI. Non c'è da stare allegri visto non non fanno nemmeno un terzo dell'elettorato.  Prima di fine anno se i partiti a Roma e gli italiani in quarantena non vogliono la troika in Italia dovranno tosarsi di 400 miliardi  dalle rispettive ricchezze finanziarie per portare il debito attorno ai mille miliardi. Altro che sperare nelle 28 stelle dell'UE. Che probabilmente –il debito- saranno comunque millecento. Inutile cincischiare su una Fase 2 o su una Fase 3 in un paese che dopo due mesi dall'avvento del covid19 non riesce ancora a fornire almeno UNA mascherina UNA al giorno ai suoi maggiorenni e non riesce nemmeno a fare in 15 giorni sia il tampone che il test sierologico alla sua popolazione.
Dopo di che verranno a breve al pettine i nodi dei bilanci degli enti locali che non avranno i soldi per pagare tre o sei mesi di raccolta rifiuti e illuminazione pubblica. Per  non dire dei trasporti locali.
Che dire? Macchine belle in garage, ricambio forzato perché ormai non ci sono i pezzi di ricambio e le officine capaci di riparazioni, soldi in banca che non rendono nulla e almeno un terzo delle partite IVA che erano nate come parassite di una ricchezza fasulla chiuse ed un bel pacco di NPL in carico alle banche ed allo stato. Diciamo che con la storia dei fondi dati alle imprese, molte di queste sono stimolate ad incassare, vendere alla svelta e sparire lasciando debiti in carico ai rispettivi ex fornitori. Il sistema economico ha creato troppa fuffa che non ha nessuna logica di mercato: il boom della ristorazione  e dei bar lascerà indietro un fiume di cadaveri. Giusto peraltro per chi è cresciuto nella convinzione che fare il bottegaio  combinando  bassi salari ai dipendenti evasione fiscale e contributiva e qualche fallimento pilotata poteva andare avanti. Basta percorrere certe vie nei centri città e  ne trovi decine centinaia.

Lasciamo perdere per il momento il ragionamento di Salvini in ordine alla tragedia del covid 19 dove si è esercitato a proporre tutto e tutto il suo contrario mentre dei suoi due principali luogotenenti  -Fontana e Zaia- uno se l'è cavata abbastanza bene per la discreta arretratezza della regione amministrata e l'altro è affondato per l'eccessiva vivacità della sua. Si scopre quello che già si avvertiva:  la leadership di Salvini sta affievolendosi. Non tanto perché ha perso 8-10 punti percentuali  nei sondaggi elettorali ma perché la realtà fa emergere l'incapacità della Lega a governare col fiato del lungo periodo. Tutti bravi a fare i bulli quando tutto gira per il verso giusto. Così come Salvini era scappato  nel bel mezzo d'agosto all'idea di dover presentare una  finanziaria  che  gliel'avrebbero bruciata sulla pubblica piazza, stavolta c'è un pezzo di partito che non gliela vuole dare ne vinta ne perdonare.  Non si sa  come finirà la vicenda giudiziaria di Fontana rispetto al caos  nelle RSA ma oltre l'aspetto  legale c'è il fallimento totale del “sistema Lombardia” rispetto alla pandemia. Fallimento  per la mancanza di tutto l'essenziale –dai dpi agli ossigenatori al personale- e con gli ospedali costretti a smantellare in poche ore interi reparti per creare quelli per il covid19 col 40% della sanità privata che ha risposto per meno del 20% all'emergenza. Accompagnati da due bullate come i due  ospedali nelle due fiere, nati per cento posti, poi ridotti a 40 e infine funzionanti a dieci con ancora medici e infermieri disponibili dopo 60 giorni di pandemia.
Le difficoltà di Salvini e della Lega si leggono nell'ordine di tirarsi indietro impartito all'assessore Gallera (FI). Si leggono nella scomparsa di Giorgetti dalla scena politica: in riva al lago a  farsi la tintarella. Il lokdown ha tolto l'acqua  al pesce Salvini mentre la scialba figurina del Conte imperversa  alla televisione.
Ci si rende conto di come gli italiani siano facilmente manipolabili a seconda della marea di cazzate che uno va in TV a declamare. E quindi ci si rende conto di come votino con la pancia piuttosto che con la testa. Ma anche  gli Europei ci guardano e ci vedono e quindi proprio una classe politica che va al parlamento Europeo e fa la sceneggiata descritta della votazione, beh non c'è da meravigliarsi se siano diffidenti a prestarti l'euro.


ARCURI LA GUIDA CALABRESE CHE IGNORA
LA PROGRESSIONE IN CONSERVA


Il Domenico Arcuri da Melito Porto Salvo Reggio Calabria – un altro capo meridionale non bastassero un PdC pugliese e un PdR siciliano nel mare di guai in cui si trova l'Italia - appartiene al novero dei burocrati la cui prima preoccupazione è salvarsi il posto prendendo in ostaggio la popolazione. In apparenza il suo ragionamento è pieno di minaccioso buonsenso  che ammalia le sciurette del the alle cinque e dice: ”tra l′11 giugno 1940 e il 1 maggio 1945 a Milano sono morti sotto i bombardamenti della seconda guerra mondiale 2 mila civili, in 5 anni; in due mesi in Lombardia per il coronavirus sono morte 11.851 civili, 5 volte di più”. Un riferimento numerico clamoroso: ed infatti  basti pensare al buonsenso dei suoi colleghi che  mentre avvertivano i dottori della mutua sparsi tra le Alpi e il Lilibeo di acchiappare il cinese,  avevano già in casa da due mesi il covid19 senza che neppure lo fiutassero. Non proprio tutti ovviamente. Poi hanno declamato d'avere acchiappato il paziente UNO  ma poi si sono accorti che non era quello: gliene erano scappati qualche centinaio sparsi per ogni dove in alta Italia . Come il cacciatore che crede d'avere abbattuto il fagiano e quando lo raccoglie s'accorge che è il gallo del suo pollaio.

Arcuri Domenico da Reggio Calabria probabilmente non è un alpinista e pertanto  non conosce “la progressione in conserva”.  La progressione in conserva con corda corta è una tecnica che viene utilizzata in alpinismo quando ci si trova su terreni prevalentemente rocciosi o a progressione mista. La conserva corta è una scelta valida nel caso in cui la cordata voglia avanzare con un ritmo costante e veloce. Si usa la conserva corta nell'attraversamento di ghiacciaio dove non ci sia il rischio di cadere all'interno di crepacci.
La progressione in conserva corta non prevede vincoli tra la corda e la montagna, è la corda stessa che crea un vincolo tra i componenti della cordata, e serve un'attenzione costante da parte di ogni singolo componente.
La progressione in conserva è funzionale in quei tratti con difficoltà moderata, quali creste, dove si voglia avere la possibilità di contrastare perdite di equilibrio di un membro della cordata o eventuali cadute. Una eventuale scivolata deve essere immediatamente arrestata, prima che si generi una forza di arresto tale da non poter essere più trattenuta, motivo per cui tra i componenti della cordata la distanza deve essere di massimo 2 o 3 metri.
Nella cordata da tre elementi, i due componenti con maggior esperienza si legheranno ai capi della corda, mentre il componente meno esperto si legherà in mezzo. La posizione del capocordata varierà in funzione del terreno, in salita procederà davanti, mentre in discesa si posizionerà dietro.

La tecnica delle progressione di conserva   va applicata anche per il riavvio delle attività e della circolazione delle persone. Del covid19 non sappiamo nulla come si comporta “dopo” tutto il caos che ha già messo in piedi. Per esempio non sappiamo se chi è già stato infettato –tanto o poco- ed è guarito abbia la possibilità di reinfettarsi oppure  resti  vaccinato per sempre o per qualche tempo. Davanti all'ignoto si applica la progressione di conserva.
Vale a dire che –per esempio già da lunedi 20 aprile-  si potrebbero far partire  in diverse città del nord alcune attività  coinvolgenti alcune migliaia di persone (verificate ciascuna col tampone e il test sierologico prima di partire) e andare avanti giorno per giorno  nell'attività lavorativa (in diversi settori) accompagnando ogni giorno sempre del tampone e del test sierologico). Arriveremmo al 04 maggio con parecchie certezze in più e  nella mala parata, la faccenda si potrebbe interrompere immediatamente, con la sicurezza di disporre dei posti in ospedale per l'eventuale ricovero visto che sono coinvolte poche migliaia di persone – facciamo  mille per ciascuna grande regione del nord.
Invece si va allo sbaraglio senza sapere nulla di niente. Che dio ce la mandi buona altrimenti faranno la pelle anche al calabrese.

CHE BEL CILMA IN COMUNE


Con determinazione n.131 del 07 aprile 2020  dal titolo: “subentro RUP opere pubbliche varie” l'architetto R.Maggioni Responsabile Settore Urbanistica Ambiente Ecologia ha assunto l'incarico di RUP  (responsabile unico del procedimento) di un lungo (12) pacco di opere pubbliche al posto del precedente RUP geometra Massimo Mastromattei. Ma dall'elenco manca la costruzione della nuova palestra della Rodari.
Via PEC abbiamo chiesto all'architetto: 1- Come mai manca da quell'elenco (la palestra della Rodari)? 2-Come mai i lavori non sono ancora iniziati e nemmeno si vede l'avvio del cantiere?  Quest'opera per non perdere il finanziamento non dovrebbe essere terminata nel 2020?
Con una inattesa velocità –praticamente dopo quattro ore- ci è pervenuta la sua risposta che, nel noto stile della funzionaria…: “quando piove non c'è il sole” conferma che il RUP della futura palestra della nuova Rodari resta sempre il geom. Mastromattei.
Per capire “quale clima” circoli negli uffici comunali va posta attenzione alla risposta che non è indirizzata soltanto al sottoscritto  interrogante ma è indirizzata “in copia” anche al predetto Mastromattei ed alla sindaca Gamba. Che è come dire: attenzione che questi mi ha fatto questa domanda e questa è la mia risposta. In base alla legge non esiste obbligo per un dirigente di informare il sindaco e un collega ma a Curno vige questa procedura. Strana. Non sappiamo se sia applicata sempre con tutti gli interroganti ma davanti a una risposta NON risposta c'è di che interrogarsi. Per la precisione. Noi siamo del parere che (1) una dirigente (l'arch.Maggioni) che ha lasciato il comune per altra amministrazione non si dovrebbe riprendere (2) un dirigente (geom. Mastromattei) che è sindaco di un'altra amministrazione dovrebbe stare in congedo fino a fine del suo mandato politico.